Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Alberto Lagi
Di cosa parleremo
1. Obiettivi di unindagine di fire investigation 2. Richiami su grandezze fisiche e concetti fondamentali Come avviene una combustione Potenza, temperatura ed energia Le reazioni chimiche I combustibili e le loro caratteristiche Lincendio
3. Doloso o accidentale? La ricerca delle cause di un incendio Gli elementi da analizzare e alcuni semplici calcoli
4. Analisi di tre casi, con il contributo dellIng. Roberto Cincotti 5. FDS, Fire Dynamics Simulator. A cura degli Ingg. Ilario Cavallo e Giorgio Cucurachi Lo scopo del convegno fornire un metodo di analisi rapido ma basato su elementi quantitativi per inquadrare lorigine e le cause di un incendio. A. Lagi - 19 settembre 2013
4. Quantit minima di combustibile che deve essere accesa affinch la combustione si autosostenga e proceda.
POTENZA: il lavoro o lenergia liberata nellunit di tempo. Si misura in Watt (Joule/sec) Kcal/h ecc.
Potenza
POTENZA: il lavoro o lenergia liberata nellunit di tempo. Si misura in Watt (Joule/sec) Kcal/h ecc.
Esempio: Per sollevare 1.000 kg ad unaltezza di 10 metri in unora occorre una potenza di 98.000 Joule/3600 sec = 27 Watt. Un uomo dotato di opportune leve ha la potenza per eseguire questo lavoro. Per sollevare 1.000 kg ad unaltezza di 10 metri in 10 secondi occorre una potenza di 98.000 Joule/10 sec = 9.800 Watt. Un uomo, qualsiasi sia la sua robustezza, seppur dotato di opportune leve non ha la potenza per eseguire questo lavoro in 10 secondi.
A. Lagi - 19 settembre 2013 6
Potenza
Esempio: Un condensatore elettrico della capacit di 100pf (10-12 Farad) caricato alla tensione di 10.000 Volt ha al suo interno immagazzinata unenergia pari a: 1/2CV2 = 1/2X100X10-12X10.0002 = 5 mJ (10-3 Joule).
Reofori
In aria secca, fra due punte scocca un arco elettrico se queste vengono poste alla distanza di circa 1cm. Avviciniamo i reofori del condensatore ed immaginiamo che la durata dellarco elettrico da noi cos artificialmente provocato abbia la durata di 5s (10-6 s) allora la potenza dellarco elettrico di 5mJ/5s = 1.000 Watt potenza notevole, ma lenergia immagazzinata nel condensatore, se potesse essere trasformata in lavoro, sarebbe capace appena di sollevare una massa di 50 g allaltezza di 1 cm. A. Lagi - 19 settembre 2013
Temperatura
TEMPERATURA: la grandezza fisica, tra laltro, correlata allo stato di agitazione della materia. Si misura in gradi centigradi C; gradi fahrenheit F; gradi assoluti = C + 273,15 C - 273.15C la temperatura in gradi C dello zero assoluto.
Allo zero assoluto le molecole e gli atomi di un sistema sono tutti allo stato fondamentale (ovvero al pi basso livello di energia possibile) e il sistema ha il minor quantitativo possibile di energia cinetica permesso dalle leggi della fisica. Questa quantit di energia piccolissima, ma sempre diversa da zero. Allaumentare della temperatura aumenta lo stato di agitazione di molecole e atomi e pertanto la loro energia cinetica.
A. Lagi - 19 settembre 2013 8
La legge di Stefan-Boltzmann, stabilisce che la potenza, per metro quadrato di superficie, irradiata da un corpo nero proporzionale alla quarta potenza della sua temperatura:
Rilascio di energia termica per: Irraggiamento responsabile di danni termici a tutti i beni situati in vista della fiamma. Convezione (fumi, gas) responsabile dei danni termici a quote elevate (rispetto a quella del focolaio).
10
La natura procede verso la stabilit che in generale lo stato energetico pi basso compatibilmente con le condizioni al contorno.
11
12
13
14
Le reazioni chimiche
Le reazioni chimiche avvengono per urti fra molecole e sono influenzate dalla concentrazione delle specie reagenti. Affinch le reazioni avvengano, a parit di concentrazione fra le specie, necessario che lenergia cinetica posseduta dalle molecole dei reagenti sia superiore ad un certo valore (energia di attivazione).
15
Le reazioni chimiche
URTO ELASTICO NON c reazione tra molecole a bassa temperatura e quindi sono lente
16
Energia di attivazione
Se non si somministra una quantit di energia sufficiente a fare avvenire la reazione questa non ha luogo. Le specie si urterebbero in maniera elastica. Lenergia di attivazione di una reazione pu essere ridotta mediante lutilizzo di opportune sostanze chiamate catalizzatori. Lenergia di attivazione di una reazione pu essere elevata utilizzando degli inibitori di reazione.
17
18
La combustione
La combustione la reazione di ossidazione di una sostanza combustibile che procede autonomamente, dopo il suo innesco. La reazione procede se la potenza termica (funzione diretta della quantit di combustibile ossidato - bruciato - nellunit di tempo) generata dal combustibile infiammato in grado di fornire al combustibile non infiammato lenergia necessaria affinch la reazione di ossidazione (combustione) proceda.
19
Stati di aggregazione della materia: 1. Solido: ha forma e volume proprio 2. Liquido : non ha forma propria ma ha volume proprio 3. Gassoso: non ha ne forma ne volume proprio
20
0.12 - 0.17 0.12 - 0.17 0.4 0.22 0.08 0.23 0.28 0.19
Polipropilene (PP)
Polistirene (PS) Poliammidi Polimetacrilato di metile
350
488-496 429 450-462
10.990
7.645-10.033 4.778-9.078 5.495-6.690
0,43
0,32 0,38 0,36
0.30
21
Esempi: Per portare 1 kg di legno al suo punto di infiammabilit circa 250 C da una temperatura iniziale di 30 C in condizioni adiabatiche (ideali) occorrono circa 598 Kjoule (0,65 kCal/K kg)*1kg*4.186*(250-30)
Per portare 1gr di rame alla temperatura di 1.000 C partendo dalla temperatura iniziale di 0C, di sono necessarie 385 Joule. 0.001 kg * (385J/ K kg)*(1.000-0)
24
Acetone Benzina
Gasolio Alcool etilico Alcool metilico Toluolo Kerosene
25
Gasolio
Alcool etilico Alcool metilico* Toluolo * Kerosene
1
3.3 7 1.1 1.16
6
19 44 7.1 6.0
* Campo di esplosivit
A. Lagi - 19 settembre 2013
26
3. Combustibili gassosi
Combustibile Idrogeno Metano Butano Propano * - 60 -104 Temperatura Flash point C Temperatura di autoaccensione C 560 537 365 450
Esano
Acetilene*
-22
240
305
* Limite di esplosivit
27
3. Combustibili gassosi
Combustibile Idrogeno* Metano* Butano* Propano * Esano* Acetilene* Limite inferiore % 4 5 1.5 2.1 1.2 2.5 Limite superiore % 75 15 8.5 9.5 7.7 81
* Limite di esplosivit
28
0.215 mJ 0,55 mJ
A. Lagi - 19 settembre 2013 29
Colore e temperature
Colore della fiamma
Amaranto pallido Amaranto Rosso sangue Rosso scuro Rosso Rosso chiaro Rosso Pallido Rosa Arancione Giallo
Temperatura in C
480 525 585 635 675 740 845 900 940 995
Giallo pallido
Bianco Azzurro / Blu viola
1.080
1.205 1.400
A. Lagi - 19 settembre 2013 30
31
Lincendio
Lincendio una combustione incontrollata che avviene al di fuori di un luogo deputato a contenerla.
32
33
Fase 0: Incubazione
Questa fase presente nei fenomeni di autocombustione; negli incendi di origine elettrica si sviluppa in archi temporali notevoli.
Esempio: per gli incendi dorigine elettrica, sannuncia con lemissione di cattivi odori.
34
E caratterizzata da grande instabilit. Il fenomeno della combustione pu procedere od estinguersi a seconda delle condizioni al contorno. Allinterno del volume dove si sviluppa lincendio vi sono notevoli differenze di temperatura fra le varie zone. Questa fase suddivisibile a sua volta in diversi stadi: 1. Ignizione 2. propagazione
35
38
Propagazione dellincendio
E importante analizzare le modalit di propagazione della combustione per comprendere se la presenza di altri focolai sia dovuta allazione delluomo od alla sua propagazione naturale. Cause della propagazione Espansione dovuta al riscaldamento dellaria PV = kRT rottura di finestre e porte Effetti camino (cavedi scale, ecc penetrazioni dimpianti) Impianti di ventilazione e condizionamento Coperture isolanti Lucernari Vento
39
30%
10%
Calore
60%
Fumi
40
41
Fase 3: Estinzione
Lincendio dopo aver raggiunta la sua temperatura massima inizia a raffreddarsi per mancanza di ulteriore apporto di energia termica dalla combustione. Lincendio pu considerarsi concluso quando si raggiunge la temperatura di 300 C.
42
Dinamica dellincendio
43
DOLOSO O ACCIDENTALE?
44
Calcolo della quantit di energia per portare alla temperatura di autoaccensione, in condizioni ideali (adiabatiche) alcuni combustibili solidi .
45
T. Auto accensione C
Temperatura iniziale
PVC rigido PVC elastico Polietilene (PE) Polipropilene (PP) Polistirene (PS) Poliammidi Polimetacrilato di metile
20 C 20 C 20 C 20 C 20 C 20 C 20 C
378 KJ 378 - 381 KJ 751 KJ 594 KJ 627 - 638 KJ 651 KJ 648 - 666 KJ
ABS
480
20 C
0,32
616 KJ
Carta
Legno
360
400 TERMOINDURENTI
20 C
20 C
0,45
0,65
640 KJ
1.034 KJ
20 C 20 C 20 C 20 C
46
PREMESSA La resistenza di contatto fra due conduttori influenzata dalla forza con cui i due conduttori sono tenuti a contatto fra loro. Supponiamo che due conduttori ormai privi disolante, siano forzati a rimanere a contatto fra loro. Primo effetto: dopo un tempo misurabile in millisecondi, i due conduttori si fondono fra loro a causa sia dellelevata densit di corrente richiamata dal corto circuito, sia della bassa capacit termica del rame.
47
DATI GEOMETRICI
Due conduttori cilindrici a treccia uniti per una generatrice con le seguenti caratteristiche geometriche: = 2,5 mm ciascuno a cui corrispondono le seguenti dimensioni: Circonferenza: 7,85 mm Sezione: 4,9 mm2 considerata 4mm2 perch cavo a treccia; valore che corrisponde alla sezione nominale dello stesso. La lunghezza della fusione dei due conduttori sia di 6 mm (millimetri). La larghezza di contatto per fusione: 0.1 mm
A. Lagi - 19 settembre 2013
48
Per il calcolo della resistenza della giunzione appoggiamoci ad una similitudine idraulica. La corrente passa da un conduttore allaltro attraverso la sezione di contatto, quindi la corrente si distribuisce uniformemente su tutta la sezione del conduttore (*). Se assumiamo, per semplicit di calcolo, senza tuttavia perdere di generalit, che il contatto sia schematizzabile come due parallelepipedi elementari connessi per una faccia ciascuno con le seguenti dimensioni: a = 6mm b = 0,1mm; c = 2,5mm (altezza) di ogni parallelepipedo elementare pari al diametro di ogni conduttore.
(*) Effetto pelle trascurabile alla frequenza di 50 Hz per conduttori del diametro di 2,5 millimetri.
A. Lagi - 19 settembre 2013 49
La resistenza dei conduttori di rame a temperatura 20 C : R = 0,017mm2/mX(2,5+2,5)X10-3m/(0,1mmX6mm) = 0,14X10-3 Alla temperatura di 1.083 C la resistivit specifica del rame diviene: = 0(1+0,0043X(1083C-20C)) = 0,095mm2/m La resistenza di contatto, alla temperatura di 1083 C, aumenta di 5,588 volte e passa da 0,14X10-3 a 0,78X10-3 Come si pu vedere, il corto circuito franco realizza resistenze di contatto veramente basse, capaci di far circolare correnti intensissime. Con un generatore ideale di tensione da 220 Volt il corto circuito farebbe circolare rispettivamente correnti del valore di: 220V/0,14X10-3 = 1.571X103 A (a 20 C) 220V/0,78X10-3 = 281X103 A (a 1.083 C)
A. Lagi - 19 settembre 2013
50
51
R = ( ) l/s Q = R I2
52
Supponiamo che il trasformatore abbassatore dellENEL sia di piccola taglia ed abbia una corrente di corto circuito di fase 4,5 kA (kilo Ampre). In questo caso il coscc (fattore di potenza al corto circuito) elevato, circa 0,7, e pertanto si pu ritenere che limpedenza interna sia puramente resistiva, il che ci permette di semplificare i calcoli senza perdere di generalit. Con queste assunzioni la resistenza interna del generatore equivalente di una fase del trasformatore pari a: 220V/4.500 A = 0,049
54
In caso di corto circuito franco, supponendo nulla la resistenza delle linea ENEL che trasporta energia elettrica dal trasformatore abbassatore al contatore, la corrente erogata dal generatore di tensione equivalente sarebbe pari a: I = 220/(0,049 + 0,0886 + 0,78X10-3) = 220/0,13838 = 1589 A La potenza dissipata in linea e sulla resistenza interna del generatore di tensione equivalente sarebbe: (0,049 + 0,0886)X(1.589)2 A = 347 KW in calore (il trasformatore, alla lunga, si sfascerebbe per forze elettrodinamiche) La potenza dissipata sul carico formato dalla porzione di linea di 10 metri e sulla resistenza di corto circuito sarebbero: (0,0886)X(1.589)2+0,78X10-3X(1.589)2 = 223 kW + 1.969 Watt sulla resistenza di corto circuito. Quasi tutta la potenza fornita dal trasformatore sarebbe dissipata lungo la linea di trasmissione e non sul corto circuito. A. Lagi - 19 settembre 2013
55
Aiuti allindagine
Informazioni da reperire:
Planimetrie e prospetti degli edifici; Fluidi / gas di processo / produzione; Disposizione delle sostanze stoccate (materie prime, semi lavorati, prodotti finiti); Disposizione degli impianti produttivi; Tipo di sostanze stoccate con schede di sicurezza; Stampa dei Log degli eventi degli impianti anti intrusione e rilevamento fumi se presenti; Tipo e posizione dei sensori dei due impianti (se presenti); Consumi elettrici;
A. Lagi - 19 settembre 2013
56
ALCUNI CASI
57
TESI DELLASSICURATO
Incendio da autocombustione dei prodotti finiti. A supporto di questa tesi presentata la relazione del Politecnico di Barcellona sullanalisi di un incendio occorso in una discarica spagnola di prodotti gommosi. 1. Verificare la validit della tesi dellassicurato. 2. Determinare le cause dellincendio.
QUESITI
Lindagine di fire investigation stata eseguita 6 mesi dopo laccaduto. I luoghi erano completamente alterati.
TESI di fire investigation INCENDIO DOLOSO
A. Lagi - 19 settembre 2013 58
Premessa
Analizza il processo di autocombustione avvenuto in una discarica spagnola di materiali gommosi (luogo con unalta presenza di agenti inquinanti).
Il processo produttivo dellazienda si trova in unarea industriale ai margini di un paese. Linquinamento industriale contenuto.
Passi scelti
1. Il generatore di calore che aveva causato lincendio nella discarica era stato attribuito alla corrosione dei residui dei fili di acciaio sepolti nella discarica . 2. La reazione di ossidazione del ferro molto esotermica.
La quantit di calore prodotto e la Trovato un errore di stampa nei passaggi potenza di calore prodotto, dipendono matematici, partendo dallipotesi iniziale dalla velocit di corrosione. del Politecnico e giungendo per altra via A. Lagi - 19 settembre alla 2013 La velocit di corrosione dipende stessa conclusione. 59
Relazione del Politecnico Relazione di Fire investigation. di Barcellona Commenti dopo lanalisi tecnica e scientifica dei luoghi Tesi Lincendio occorso allinterno della discarica spagnola causato da autoaccensione Se le condizioni atmosferiche nellazienda esaminata fossero state identiche a quelle del caso spagnolo, sarebbe stato impossibile nellarco temporale intercorso tra la produzione del materiale racchiuso nel big bag e il giorno in cui scoppiato lincendio, che lenergia prodotta in condizioni estreme e assolutamente non paragonabili a quelle reali, avessero potuto portare i prodotti finiti allautocombustione. La sopratemperatura massima raggiungibile in queste condizioni estreme era di appena 34 C. Il punto dinfiammabilit della gomma maggiore di 250 C. La temperatura di autoaccensione > 290 C
Lincendio non stato causato da autocombustione dei prodotti finiti A. Lagi - 19 settembre 2013
60
Tipo dIncendio
Causa dellinnesco
Probabile Possibile NO SI NO NO NO
NOTE Con linnesco casuale per non sono spiegabili i seguenti fatti: 1) il grande danneggiamento del muro esterno del capannone, in corrispondenza della tettoia, a partire dal livello stradale; 2) il danneggiamento localizzato di alcune aree dei portoni di chiusura dello stabilimento.
Casuale
Autocombustione per fenomeni corrosivi su NO acciaio Elettrico Poco Combustione causata da sovratemperatura generata dal processo di NO produzione del ciabattato Fulmine NO NO
Poco
SI
Intenzionale
Se lattentato avviene con pi di un ordigno incendiario di tipo e potenza diversi gettati sia allinterno dello stabilimento sia allesterno e contro i portoni allora i fatti rilevati possono coincidere con questo tipo dinnesco. I VV.FF., per, non hanno rilevato la presenza di residui dovuti ad ordigni incendiari I fatti osservati e riportati nella relazione sono tutti spiegabili con questo tipo dinnesco. Con questi tipi dinnesco per non sono spiegabili i seguenti fatti: 1) il danneggiamento localizzato di alcune aree dei portoni di chiusura dello stabilimento. E necessaria una grande perizia unita ad 62
SI
SI
Sabotaggio
Poco
SI
63
64
65
66
67
68
69
Premessa
Il frigorifero era adoperato per la conservazione dei medicinali utilizzati nella clinica (tra questi contenenti composti a base di acetone e etere dietilico) Il frigorifero era la sede del focolaio Determinare se il frigorifero (apparato meccanico/elettrico: motocompressore, evaporatore, condensatore, tubazione, valvola di strozzamento, termostato e illuminazione interna), sia stato la causa dellincendio o lo abbia subito.
I fatti Quesito
70
1. ANALISI DEL FRIGORIFERO Trasporto del frigorifero nei laboratori per eseguirne lanalisi Rimozione dei residui della combustione con aspirazione, cercando di alterare il meno possibile la situazione interna (Documentazione fotografica di tutti i passaggi).
2. RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI Raccolta delle informazioni (internet e presso il costruttore) delle caratteristiche del frigorifero: potenza assorbita, tensione di funzionamento, materiali isolanti utilizzati, struttura costruttiva, ecc... Richiesta al danneggiato dellelenco dei beni contenuti allinterno del frigorifero.
71
E stato rilevato:
La combustione si sviluppata sulla porta del frigorifero (zona lontana da ogni utenza elettrica, interna ed esterna) Il maggior carico dincendio era localizzato nel porta oggetti in basso della porta anteriore. lunica utenza elettrica posta allinterno del frigorifero era la lampada dilluminazione. il coibente del frigorifero, con esclusione di quello appartenente alla porta, ha subito lincendio e non ha partecipato alla combustione. limpianto refrigerante vero e proprio (composto da compressore azionato da motore elettrico monofase, condensatore, evaporatore, tubazioni di adduzione e ricircolo gas frigorigeno, fluido frigorigeno) funziona correttamente. non vi stata alcuna fuga significativa di gas frigorigeno dal circuito chiuso del sistema refrigerante. In ogni modo, anche la totale fuoriuscita del gas frigorigeno, vista la sua modesta massa complessiva, non avrebbe potuto generare allinterno del volume del frigorifero unatmosfera infiammabile, la cui combustione poteva essere innescata mediante un semplice arco elettrico. CONCLUSIONE: il frigorifero non ha causato lincendio, lo ha subito.
A. Lagi - 19 settembre 2013 72
Foto n.1 Vista dallalto del frigorifero con lanta di chiusura del mobiletto al cui interno esso era collocato posta sulla bocca dingresso dello stesso.
74
Foto n.2 Vista circolare di tutte le superfici esterne del frigorifero sede di focolaio dincendio.
75
Foto n.3 Vista circolare di tutte le superfici esterne del frigorifero sede di focolaio dincendio.
76
Foto n.4 Vista circolare di tutte le superfici esterne del frigorifero sede di focolaio dincendio.
77
Foto n.5 Vista circolare di tutte le superfici esterne del frigorifero sede di focolaio dincendio.
78
Foto n.6 Si nota il condensatore ed in basso a sinistra il compressore. Questa superficie quella posteriore rispetto alla superficie da cui si accede allinterno del frigorifero. La parete superiore appare concava, con la concavit rivolta verso lalto. Il calore generato allinterno del frigorifero, ha prodotto un allungamento delle fibre interne. A causa del materiale isolante con cui sono costruite le varie pareti del frigorifero il calore non si propaga facilmente verso lesterno. La superficie superiore rimasta significativamente pi fredda della corrispondente interna. Sulle superficie esterna le fibre si sono allungate in maniera minore causando la concavit riportata nella foto. Questo un chiaro indizio che lincendio ha avuto origine allinterno del volume utile del frigorifero.
79
80
Foto n.8 Vista dellinterno del frigorifero dopo la rimozione delle parti e dei detriti in esso alloggiati.
81
Foto n.9 Il coibente della porta di chiusura del frigorifero completamente combusto.
82
Foto n.10 Linterno del frigorifero. Si notano in alto i maggiori danni termici dovuti al fatto che il calore trasportato per convezione tende a salire unito al fatto che il maggior carico dincendio fosse localizzato nel volume superiore del frigorifero..
83
Foto n.11 Linterno del frigorifero. Si notano in alto i maggiori danni termici dovuti al fatto che il calore trasportato per convezione tende a salire unito al fatto che il maggior carico dincendio fosse localizzato nel volume superiore del frigorifero...
84
Foto n.12 Sulla destra della foto, indicato dalla mano guantata, si nota la scatola in plastica allinterno della quale era alloggiato il termostato che impostava e regolava la temperatura allinterno del frigorifero. La scatola ha subito il maggior danno termico nella porzione pi vicina alla porta di chiusura del frigorifero. La scatola bianca indicata dalla freccia rossa una parte non appartenente al frigorifero (cosa dimostrata con le argomentazioni riportate allinterno del rapporto e nelle didascalie delle foto richiamate). Sembra un componente di controllo temperatura per fan coil 85 (vedi foto del particolare n.56 e n.57.
Foto n.13 particolare della penetrazione allinterno del frigorifero (visto dallinterno frigorifero) del tubo trasportante gas refrigerante in ingresso ed uscita (espanso).
86
Foto n.14 lato nascosto dellevaporatore. Si nota lingresso del tubo trasportante il gas frigorigeno in ingresso ed uscita dallevaporatore. Su questo lato non si notano alloggiamenti e attacchi elettrici per la resistenza di sbrinamento. Il frigorifero non era dotato di resistenza per lo sbrinamento.
87
Foto n.15 particolare del frontale dellevaporatore non so nota alcun attacco per energia elettrica per resistenza di sbrinamento. Il frigorifero non era dotato di resistenza per lo sbrinamento.
88
Foto n.16 particolare dellarrivo della energia elettrica allinterno del frigorifero si nota: la spina con i reofori di neutro e fase e con connessione a terra sul fianco; I cavi marrone ed azzurro connessi con due faston in basso sulla basetta isolante. Dalla basetta isolante si dipartono tre fili: uno grigio, uno marrone ed uno nero. Per le connessioni si rimanda alla foto n.19 che mostra lo schema elettrico.
89
Foto n.17 particolare della penetrazione del cavo elettrico proveniente dalla basetta di cui alla foto n.16 allinterno del frigorifero.
90
Foto n.18 particolare dellarrivo dei cavi elettrici allinterno della scatola contenete termostato e luce interna del frigorifero si notano: A sinistra interruttore per laccensione spegnimento della lampada interna 230V 15 W . Larrivo del cavo di terra connesso sulla carcassa metallica del termostato. I cavi marrone nero e grigio (vedi foto n.19 schema elettrico allegato)
91
Foto n.20 Linterno della scatola di cui alla foto precedente, si nota il porta lampade indicato dalla freccia verde ed il termostato meccanico basato su una membrana che aziona un contatto pulito il cui movimento generato dallespansione di un gas contenuto in un tubo ed in bulbo ad esso collegato (per i dettagli si vedano le foto n.49, n.50, n.51, n.52, n.53a, 53b, n.54 e n.55).
93
Foto n.21 Il coibente in corrispondenza della cornice superiore del frigorifero ha subito calore ma non ha partecipato alla combustione. Notare il contrasto fra zona nera dove vi stata una combustione limitatissima. Il poliuretano sottostante giallo ed integro.
94
Foto n.22 La foto mostra come il maggior danno da calore subito dal materiale isolante localizzato nella zona inferiore del frigorifero (freccia rossa e bianca).
95
Foto n.23 La foto mostra il particolare del danno termico in corrispondenza del coibente appartenente al lato destro della cornice. La foto mostra inequivocabilmente come il materiale isolante ha subito il calore e non ha partecipato alla combustione.
96
Foto n.24 La foto mostra il particolare del danno termico in corrispondenza del coibente appartenente al lato sinistro della cornice. La foto mostra inequivocabilmente come il materiale isolante ha subito il calore e non ha partecipato alla combustione.
97
Foto n.25 La foto mostra il particolare del danno termico mostrato nella foto n.24.
98
Foto n.26 Dopo la rimozione del condensatore evidente come vi danno termico sul coibente della parte posteriore del frigorifero. Questa parete quella soggetta al maggior riscaldamento generato dalla dissipazione del calore asportato dallinterno del condensatore. Non vi danno termico nemmeno in corrispondenza del foro di passaggio delle tubazioni che trasportano sia il gas frigorigeno compresso dal condensatore verso levaporatore sia il gas espanso dallevaporatore al compressore. 99
Foto n.27 mostra come in corrispondenza del lato destro della cornice verticale del pannello posteriore, sotto la pellicola protettiva esterna il poliuretano sia assolutamente integro.
100
Foto n.28 mostra come in corrispondenza del lato sinistro della cornice verticale del pannello posteriore, sotto la pellicola protettiva esterna il poliuretano sia assolutamente integro.
101
Foto n.29 Vista particolare del volume dove alloggiato il compressore. La foto mostra chiaramente come questo dispositivo non ha subito gravi danni termici e pur essendo la macchina con maggior potenza elettrica installata non stato interessato in maniera significativa dallincendio. Questa foto conferma che lincendio ha avuto origine allinterno del volume utile del frigorifero.
102
Foto n.30 Particolare del compressore e del contenitore della morsettiera elettrica che risultano non visibilmente danneggiati da calore.
103
Foto n.31 Vista interna della morsettiera. Non danneggiata da calore e pulita.
104
Foto n.32 Lisolamento elettrico dellavvolgimento del motore monofase del compressore, misurato con opportuno tester disolamento a 500 VDC Volt Corrente Continua), risulta corretto 550 M (Megaohm) a 527 VDC.
105
Foto n.33 Vista della spina del frigorifero. Anche questo dispositivo non stato significativamente interessato dallincendio
106
Foto n.34 Particolare ce mostra la lampada dilluminazione del volume interno del frigorifero. Il vetro integro.
107
108
Foto n.36 Il filamento della lampada interrotto. La misura effettuata con il tester lo dimostra.
109
Foto n.37 Vista particolare del termostato (indicato dalla freccia bianca) che ha la funzione sia dimpostare la temperatura che si vuole ottenere allinterno del frigorifero sia di controllare e mantenere il valore impostato comandando laccensione e lo spegnimento del motore elettrico del compressore.
110
Foto n.38 Il contatto del termostato risulta aperto, ossia motore elettrico del compressore disalimentato.
111
Foto n.39 Temperatura interna sullevaporatore con frigorifero in equilibrio termico con lambiente circostante.
112
Foto n.40 Chiusura provvisoria e non a tenuta del frigorifero per test di raffreddamento con lo scopo di verificare leventuale presenza di gas frigorigeno allinterno del circuito di raffreddamento attraverso la misura della temperatura sullevaporatore (durata della prova 5 minuti).
113
Foto n.41 Chiusura provvisoria e non a tenuta del frigorifero per test di raffreddamento con lo scopo di verificare leventuale presenza di gas frigorigeno allinterno del circuito di raffreddamento attraverso la misura della temperatura sullevaporatore (durata della prova 5 minuti).
114
Foto n.42 Chiusura provvisoria e non a tenuta del frigorifero per test di raffreddamento con lo scopo di verificare leventuale presenza di gas frigorigeno allinterno del circuito di raffreddamento attraverso la misura della temperatura sullevaporatore (durata della prova 5 minuti).
115
Foto n.43 Connesso il motore alla rete elettrica chiudendo il contatto del termostato il motore si avvia correttamente (lo strumento mostra la tensione di alimentazione 233 VAC Volt Corrente Alternata)
116
Foto n.44 Il frigorifero durante il suo funzionamento continuo assorbe 0,631 Ampre a 232 Volt per una potenza apparente di 146 VA (Volt Ampre); potenza attiva dichiarata 100 Watt. La differenza fra la tensione misurata dallo strumento di cui alla foto n.43 e quella misurata con il tester qui mostrato dovuta alla differente classe di precisione dei due strumenti.
117
Foto n.45 Dopo circa cinque minuti di funzionamento la temperatura nel volume dellevaporatore scesa da 21,3C a 4,9 C
118
Foto n.46 Disalimentato elettricamente il frigorifero e rimossa la porta e lasciata circolare liberamente laria la temperatura allinterno dellevaporatore inizia a salire.
119
Foto n.47 La temperatura via via scorre il tempo aumenta; dopo circa uno/due minuti dallo spegnimento del frigorifero e dalla rimozione della imperfetta chiusura anteriore la temperatura allinterno del volume dellevaporatore prosegue nella sua salita.
120
Foto n.48 Dati di targa ed identificativi del frigorifero. Dalla targhetta si rileva che la classe climatica di funzionamento la N ossia il frigorifero funziona bene in ambienti la cui temperatura compresa fra 16C e 32C. La classe energetica la B ossia il frigorifero consuma in un anno da 300 a 400 KWh questo consumo misurato secondo le norme Cen En 153.
121
Foto n.49 Fase-1 dello smontaggio ed apertura del termostato, per la verifica del grado di tenuta dellinterruttore elettrico azionato dal termostato, situato allinterno del volume utile del frigorifero.
122
Foto n.50 Fase-2 dello smontaggio ed apertura del termostato, per la verifica del grado di tenuta dellinterruttore elettrico azionato dal termostato, situato allinterno del volume utile del frigorifero.
123
Foto n.51 Fase-3 dello smontaggio ed apertura del termostato, per la verifica del grado di tenuta dellinterruttore elettrico azionato dal termostato, situato allinterno del volume utile del frigorifero.
124
Foto n.52 Fase-4 dello smontaggio ed apertura del termostato, per la verifica del grado di tenuta dellinterruttore elettrico azionato dal termostato, situato allinterno del volume utile del frigorifero.
125
Foto 53a. La freccia bianca indica lattuatore azionato dallespansione del gas che agisce sullinterruttore sotto mostrato
Foto n.53b Fase-5 dello smontaggio ed apertura del termostato, per la verifica del grado di tenuta dellinterruttore elettrico azionato dal termostato, situato allinterno del volume utile del frigorifero. Vista dellinterno dellinterruttore azionato dal termostato.
126
Foto n.54 Particolare dei contatti elettrici azionati dalla membrana mobile del termostato (vedi foto 53a). Essi si trovano allinterno di un volume aperto ossia penetrabile dallatmosfera interna del frigorifero.
127
Foto n.55 Altra vista dei contatti elettrici azionati dalla membrana del termostato (vedi foto 53a). Essi si trovano allinterno di un volume aperto ossia penetrabile dallatmosfera interna del frigorifero.
128
Foto n.56 particolare del coperchio di un apparato elettrico trovato allinterno del volume del frigorifero che non appartiene allimpianto dello stesso; molto probabilmente il coperchio di un termostato da FAN-COIL.
129
Foto n.57 particolare dellinterno del coperchio di un apparato elettrico trovato allinterno del volume del frigorifero che non appartiene allimpianto dello stesso; molto probabilmente il coperchio di un termostato da FAN-COIL.
130
3. Incendio in un capannone
Premessa Tesi dellassicurato Incendio del 2001 allinterno di un capannone Lincendio di natura elettrica e il focolaio in un quadro elettrico generale sito in una zona adibita a magazino, adiacente al contattore Enel dellenergia. Lincendio una volta innescato si sarebbe sviluppato rapidamente per le ampie finestrature e gli ampi portoni di accesso. Linnesco dellincendio che ha portato al corto circuito, avvenuto fra due conduttori di rame, rinvenuti dallassicurato in prossimit di un soppalco. Quesito Tesi di fire investigation Richiesta di fire investigation del 2012 Incendio intenzionale
131
1. RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI Lettura critica delle relazioni dei fatti realizzate dopo lincendio: relazioni dei periti rapporti dei VVF Testimonianze documentate rilasciate dopo lincendio
2. CONSIDERAZIONI 3. LA PROVA DEL NOVE La simulazione con FDS Fire Diynamics Simulator. A cura degli Ingg. Giorgio Cucurachi e Ilario Cavallo
132
All 3.15 non vi alcun segno dellincendio All3.45 lincendio era eclatante I vigili del Fuoco vengono avvisati all3.48 Lultima visualizzazione oraria della centralina di allarme 3.55.
133
lincendio si sviluppato a macchia di leopardo ed stato causato da pi di un focolaio dincendio; nei campioni prelevati in contraddittorio ed analizzati vengono trovate tracce di sostanze acceleranti. La copia del file Log degli eventi della centralina dellimpianto anti intrusione perimetrale dellazienda alle ore 05:25 segnala che venuta meno lalimentazione elettrica della centralina (mancanza rete). Carico dincendio: 256.904.000kCal/(4.400kCal/kgX800m2) = 73 kg Legno/m2
134
2. Considerazioni: le contraddizioni
1. La centralina rimane alimentata dalla rete elettrica fino alle ore 5.25 nonostante la tesi dellassicurato sostenesse che lincendio fosse stato di natura elettrica incompatibilit con la saldatura dei due cavi e se questa ritenuta origine 2. Due cavi elettrici si saldano per cortocircuito SE e solo se sono tenuti da una forza esterna (legge di Biot-Savart): Ammesso per assurdo, che scomparso lisolante interposto fra i due conduttori di rame a causa della sua combustione, i fili nudi fossero venuti a contatto fra loro generando un corto circuito franco, la bassissima resistenza del contatto avrebbe richiamato dalla linea di alimentazione una corrente dintensit tale da generare una notevole forza di repulsione fra i conduttori separandoli. Per saldare i due conduttori fra loro, grazie al calore generato dalla corrente elettrica, questi dovrebbero essere stati tenuti a contatto fra loro da una forza esterna di cui non c nessuna evidenza e nessuna spiegazione. I conduttori, inoltre, si sono fusi solo parzialmente; il corto circuito pertanto deve aver avuto una durata brevissima c.a. 27 millisecondi. La potenza termica prodotta da un corto circuito franco, fra due conduttori di rame del diametro di 2,5 mm (millimetri) modesta (circa 1.800 Watt; in termini denergia: 1.800 Joule per ogni secondo di permanenza del corto circuito franco; nel nostro caso 49 Joule). La maggior parte dellenergia fornita dalla rete elettrica, in caso di corto circuito franco, si dissipa per effetto Joule lungo i conduttori che portano lenergia elettrica dal trasformatore abbassatore alla resistenza del corto circuito 3. Perch lenergia termica riolasciataA. sul corto modesta e incapace di accendere Lagi - 19circuito settembre 2013 135 combustibili allo stato solido.
A questo caso stato applicato il software FDS Fire Dynamics Simulator, per verificare in maniera scientifica le ipotesi formulate.
136
Il meccanismo della trasmissione del calore per convezione un meccanismo efficiente ed efficace. La trasmissione del calore per convezione dovuta al moto di fluidi allo stato gassoso. Il moto dei fluidi allo stato gassoso descritto dalle seguenti equazioni alle derivate parziali che sono chiamate equazioni di Stokes Navier. Questo sistema di equazione ammette facili soluzioni solo con geometrie e semplici sistemi poco complessi. Lavvento del calcolatore numerico permette la soluzione di questo sistema di equazioni per via numerica utilizzando il metodo degli elementi finiti. Delle potenzialit e dei risultati ottenibili con il software Fire Dynamics Simulator ve ne parleranno gli Ingg. Giorgio Cucurachi ed Ilario Cavallo.
A. Lagi - 19 settembre 2013 137