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I PROGETTI IL SINDACO: L' AMBIENTE? AL GORE NE SA DI PIÙ

«Meglio che canti» Moratti-Celentano duello


sull' Expo
Ma la cognata Milly difende il musicistaIl primo cittadino:
«Critica senza sapere di cosa parla». Grillo invece è dalla sua
parte: «Miliardi spesi inutilmente»
MILANO - Come i Duellanti di Ridley Scott. Per la terza volta nel giro di pochi mesi Letizia Moratti e Adriano
Celentano incrociano le spade. L' altro giorno il Molleggiato, nel suo sito Internet, ha paventato che l' Expo
porterà «una colata di cemento» su Milano. Ieri, il sindaco, gli ha ripetuto un antico detto milanese: ofelè fa el
tò mesté. In pratica, «meglio che canti». «Preferisco sentire le sue canzoni - attacca la Moratti dai microfoni di
Canale 5 della trasmissione di Maurizio Belpietro -. Non penso abbia competenze urbanistiche tali da fare
critiche senza conoscere i progetti. Prima legga i progetti e poi parli, anzi, meglio che canti...». E poi, noblesse
oblige, la Moratti ricorda che testimonial di Milano è stato Al Gore, premiato con il Nobel per il suo impegno
ambientale. «E credo che per l' ambiente sia un testimonial un po' più importante di Celentano». Vecchia storia,
vecchia ruggine. Che divide anche le cognate Moratti. Se Letizia si ritrova spesso ad affrontare le sparate di
Celentano, Milly, moglie di Massimo lo difende: «Non è ignorante. Anzi, dice le cose che pensa la gente». Storie
di blog. Quelle dove si dipana la battaglia No Expo. Dopo Celentano, anche Beppe Grillo ha sparato su Expo
2015: «Ho visto Prodi, la Moratti col dito alzato - attacca il comico-tribuno genovese a Forio D' Ischia -, pensavo
si stessero mandando a quel paese, invece no, gridavano vittoria perché vogliono l' Expo. Di nuovo migliaia di
miliardi, ma per che cosa?». La replica della Moratti è indiretta, fa parte del suo discorso al Consiglio comunale:
nessuna speculazione edilizia, niente mani sulla città, nessun simbolo monumentale da lasciare sul terreno (dal
progetto è sparita la Torre alta oltre 200 metri). Ma la voglia di costruire una «rete», anzi un «centro per lo
sviluppo sostenibile» che realizzi «una scuola, un' ospedale, un' università» in tutti i paesi poveri del mondo.
Ieri è stata anche la giornata del ritorno a Milano della «globe-trotter» (650 mila chilometri di viaggi e missioni
in un anno) dopo la guerra parigina e la giornata romana. Sono arrivati complimenti inaspettati dal presidente
della Commissione Europea Josè Manuel Barroso: «Sono particolarmente contento che la scelta sia caduta su
una città come Milano che rappresenta uno dei più importanti centri dell' economia e dell' innovazione a livello
europeo». Peccato che l' Europa in questa occasione sia stata la «grane traditrice»: 17 tra Paesi Ue e dell'
Europa allargata hanno votato per la Turchia. La Moratti ha abbozzato con un sorriso. Difficile la vita del
«trionfatore». I problemi non finiscono mai. Anche se si porta a casa l' Expo. La Moratti si è subito trovata ad
affrontare una nuova grana: quella del mancato invito del Consiglio comunale a Massimo D' Alema, ieri a
Milano per un giro di conferenze. Il veto di An e le incertezze della maggioranza hanno bloccato tutto. Alla
faccia del Sistema-Italia e del gioco di squadra bipartisan. Il sindaco ha aggirato l' ostacolo e ha invitato il
ministro degli Esteri a Palazzo Marino per un caffè e un colloquio di mezzora. Grandi sorrisi e grandi
apprezzamenti sull' alleanza governo di centrosinistra-comune di centrodestra. «Milano e Italia sull' Expo sono
una cosa sola» attacca D' Alema. E assicura che con la Turchia l' amicizia resta inalterata: «Abbiamo saputo
circoscrivere la competizione e coltivare un' amicizia preziosa». Rilancia la Moratti, invitando Izmir a
partecipare all' Expo milanese del 2015. «Perché questo è un progetto aperto a tutto il mondo». D' Alema chiede
che l' Expo si irradi per tutta Italia e non riguardi solo Milano. E ricorda di aver passato momenti difficili nella
lotta con Smirne. «È stata una battaglia dura. Avevamo contro uno schieramento forte. Sarebbe stato sbagliato

1 di 2 04/04/2008 20.10
«Meglio che canti» Moratti-Celentano duello sull' Expo http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/03/Meglio_che_canti_Mora...

sottovalutarli». E ridendo assicura che si occuperà ancora di Expo, anche se non sarà più nel governo: «A titolo
privato potrei occuparmi dello slow food». Fine giornata. La Moratti arriva in Consiglio comunale a raccontare
la sua Expo. Applausi bipartisan: dal Popolo delle Libertà e dal Pd. Ma dai banchi della Cosa Rossa un silenzio
di gelo. Bipartisan sì, ma non per tutti.

Giannattasio Maurizio

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(3 aprile 2008) - Corriere della Sera

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