Primo piano Sabato 22 marzo 2008 11

Urbanistica a Potenza
Verde e piazze pagate dai privati. Nel vallone di Santa Lucia nessuna colata di cemento

La perequazione democratica
«Le polemiche di chi fa solo campagna elettorale»
di PARIDE LEPORACE
SARA’ che è un tecnico. Sarà
che ne ha fatto un punto d’ono-
re, ma il sindaco Vito Santarsie-
ro non concede dub-
bi sulla questione
urbanistica. Plani-
metrie e progetti al-
la mano difende la
sua scelta politi-
ca. Con il Piano
urbanistico, re-
datto da Campos
Venuti, Potenza
cambia linea. Nulla
sarà come prima,
a suo dire. Ren-
dita parassita-
ria e trionfo del
brutto non ci sa-
ranno. Quello che
leggete è frutto di
due ore di discus-
sione serrata dove il
primo cittadino
spiega con dovizia di
particolari ogni det-
taglio. Perché è con-
vinto di essere riu-
scito a disegnare un grande
progetto politico.
Un regolamento urbani-
stico d'autore, ma non
mancano i dubbi dei citta-
dini che sia come per il pas-
sato.
«C’è molta confusione.
Noto attacchi a testa bassa
da chi vive in luoghi disa-
strati. Il Pentagono è stata
una pessima eredità che ho
ricevuto. Non potevo far al-
tro che autorizzare le con-
cessioni per i diritti acquisi-
ti. Né si potevano fare prefe-
renze».
Insomma una guerra tra
poveri…
«Non capisco perché all'e-
poca nessuno si mobilitò».
Ma a Macchia Romana
che accadrà?
«Un milione di euro stan-
ziato per avere un grande
parco a favore del quartiere.
Nel comparto confinante sa-
ranno realizzate prima stra-
de e infrastrutture a carico
dei privati, e poi le case. In-
terveniamo sulla pessima
urbanistica del passato».
Ma le critiche al regola-
mento urbanistico?
Il sindaco di Potenza Vito Santarsiero
«E’ facile fare le pulci a un
documento approvato. Ab-
biamo cercato il confronto e in
molti non si sono fatti vedere.
Anche qualche ordine profes-
sionale».
Ma lei si sente di difendere,
a futura memoria, questo re-
golamento?
«E’ un atto storico e va visto
alla luce della Storia. La pere-
quazione sanerà molti guasti
del vecchio Piano regolatore.
Potenza è una città senza stra-
de, piazze e verde pubblico. Po-
tevamo anche decidere di recin-
tare la città e costruire fuori del
perimetro urbano. Scelta costo-
sa e poco rispettosa della storia
urbana. Invece attraverso stra-
de, piazze e verde avremo final-
mente una città degna di questo
nome».
Da un punto di vista tecnico
gli acronimi rivoluzionari si
chiamano Dus, Dut e Dup.
Santarsiero li conosce a me-
nadito.
«Sono dei piani particolareg-
giati. All’interno della città, per
esempio il Dut di via Messina,
esistono delle situazioni preca-
rie. Con delle demolizioni si pre-
vedono delle cubature nuove.
La restante parte viene ceduta
all’amministrazione per realiz-
zare verde e parcheggi. Nei Dus
e e nei Dup la perequazione e le
opere pubbliche saranno date
dai privati, inoltre molte aree
prevedono edilizia sociale. Via-
bilità, verde e piazze che il priva-
to donerà al pubblico. Un’even-
tuale espropriazione avrebbe
avuto dei costi enormi».
Ma i sette piani ritirati ora
che cosa sono diventati?
«Nei tre principali, in cambio
della cubatura, ci siamo fatti
dare da due consorzi il 20 per
cento dei terreni gratuitamen-
te. Dal terzo consorzio abbiamo
avuto una cessione gratuita
che noi ridaremo all’Ater per
un prezzo politico. Abbiamo
calmierato il prezzo ottenendo
250 alloggi che partiranno a fi-
ne anno».
Mi spiega perché ha chia-
mato Campos Venuti?
«Volevo mettere ordine in
una città con un’urbanistica in-
decente. La direttrice della pe-
requazione ci consente di ope-
rare quasi a costo zero. Potenza
con 140 euro di debito per effet-
to degli espropri doveva cam-
biare corso nella materia. La pe-
requazione non è indolore.
Campos Venuti a Roma ha riti-
rato la firma per i furori ideolo-
gici di Rifondazione comuni-
sta».
Ma la politica locale la pen-
sa diversamente. Oggi i Popo-
lari uniti, che non possono es-
sere scambiati per degli
estremisti, denunciano rischi
di speculazione privata. Una
denuncia pesante…
«Affermazioni da campagna
elettorale e strumentali, vorrei
ricordare a questi amici che Po-
tenza negli ultimi quindici anni
ha prodotto meno case popolari
di Rionero. Quando mi sono in-
sediato Bucaletto era la vittima
di un bando assurdo fatto per
motivi elettorali. Sono perden-
ti. Il regolamento urbanistico
ha messo a nudo le responsabi-
lità del passato. Di tutti».
Ma nel vallone di Santa Lu-
cia ci sarà questa ventilata co-
lata di cemento?
«La zona verde non sarà toc-
cata ma anzi risanata. Per poter
risistemare la zona si sarebbero
dovuti spendere 12 milioni di
euro per gli espropri. Consenti-
remo ai residenti di poter demo-
lire e ricostruire con la stessa
volumetria. I trentacinquemila
metri cubi vengono trasferiti ai
margini dell’area verde in
un’area che abbiamo individua-
to come possibile nell’area del
Cocuzzo».
Non temete un impatto am-
bientale pesante vicino al
Serpentone?
«Le costruzioni non possono
superare i tre piani. La cubatu-
ra è bassa. Comunque questa è
un'ipotesi. Potrebbe anche alla
fine andare in un altro sito. Bi-
sogna però tenere conto della
ricucitura urbana».
Santarsiero continua, appas-
sionandosi, a mostrare cartine
e grafici. La rivoluzione delle
zone agricole, la nuova viabilità
a costi possibili, i parchi che
raddoppieranno nella Potenza
che sarà. Non basterebbe un
giornale intero per dar conto di
tutto. Credo che da questo sin-
daco in molti comprerebbero
un’auto usata.
Sul futuro urbanistico del ca-
poluogo, per dirla con Aristote-
le, le storie si giudicano sempre
alla fine.
p.leporace@luedi.it

«L’APPROVAZIONE del Regola-

mento urbanistico nella città di Po-
tenza, se pur rappresenta una svol-
ta epocale rispetto alla logica delle
politiche di programmazione ter-
ritoriale, è solo il punto di partenza
di una nuova azione politica che de-
ve interessare tutti i cittadini del
capoluogo per una città più bella e
funzionale».
Lo ha dichiarato il segretario cit-
tadino dei Popolari uniti, Luigi
Scaglione, nel corso di un incontro
a cui hanno preso parte ammini-
stratori e cittadini di Potenza, ana-
lizzando la definizione del nuovo
regolamento e guardando alle cri-
ticità che pure si riscontravano
nella normativa di riferimento.
«Lo sforzo dell’amministrazione
comunale potentina - ha aggiunto
Scaglione - rischia di non essere
compreso nella sua efficacia anche
alla luce di discutibili scelte che il
Consiglio comunale ha fatto in me-
rito ai Piani operativi, per i quali, il
voto di astensione dei Popolari uni-
ti, suona come un monito a preve-
dere le conseguenze di norme che
rischiano di favorire solo taluni
privati a danno delle politiche so-
ciali per la casa che invece abbiamo
propugnato da sempre e che, guar-
da caso, anche qualche altro priva-
to, tra l’altro con il coinvolgimento
più ampio di suoli rispetto alla tota-
Nuovo Regolamento Il partito dei Popolari uniti lo commenta così
«Il pericolo è la speculazione»
I tre esponenti locali dei Popolari uniti Luigi Scaglione, Michele Graziadei e Alessandro Singetta
lità aveva compreso. E invece non è
accaduto nulla di tutto questo».
Altra grande questione, («e qui
l'intesa con il gruppo consiliare
guidato da Michele Graziadei e l’at-
tenzione dell’assessore all'Urbani-
stica, Alessandro Singetta è stata
vincente), ha interessato la ridefi-
nizione delle norme urbanistiche
per le aree rurali, con il forte con-
vincimento che il rinvio al Piano
strutturale potesse fare giustizia
di alcune previsioni iniziali, che,
anche queste, rischiavano di risul-
tare discriminanti nei confronti
dei cittadini delle aree rurali.
Una «coerenza di posizioni», che
i Popolari uniti rivendicano in ma-
niera forte come un proprio suc-
cesso e che ha trovato conferma an-
che nelle indicazioni che l'assesso-
re all'Urbanistica del Comune di
Potenza, Alessandro Singetta, par-
tecipando al convegno organizza-
to dalla Regione Basilicata in colla-
borazione con l'INU "Verso la rifor-
ma della L.R.23/99", ha riafferma-
to: «Il valore delle scelte - ha dichia-
rato - compiute dalla città di Poten-
za con il Regolamento urbanistico
che, tuttavia, non può essere consi-
derato la panacea di tutti i mali è
sin troppo evidente. Attraverso la
corretta applicazione della legge
regionale 23/99 le amministrazio-
ni locali si riappropriano della po-
testà pianificatoria sui loro territo-
ri, di cui per troppo tempo sono sta-
te spogliate. Ma, - ha aggiunto l'as-
sessore Singetta- la vera sfida si
gioca con il Piano Strutturale Me-
tropolitano, strumento a cui sono
rinviate le grandi scelte di sviluppo
della città di Potenza e dei comuni
limitrofi».
A tal proposito, i Popolari Uniti
hanno invitato la Regione Basilica-
ta a snellire e chiarire le procedure
previste dalla legge regionale
.23/99 con mirati interventi legi-
slativi, tra cui anche la formale pre-
visione, appunto, del Piano Strut-
turale su base metropolitana che la
legge, ad oggi, ancora non contem-
pla esplicitamente e che guarda ca-
so, trova ora fautori anche chi un
tempo sosteneva il contrario.