32 Potenza

Giovedì 27 marzo 2008

URBANISTICA: IL DIBATTITO/1 Obiezioni alle parole del sindaco Santarsiero

La prePotenza del cemento

Il mancato coinvolgimento dei cittadini interessati
A POTENZA sono stati costruiti prima i
palazzi e poi le strade: l’immagine, assai
efficace, è una delle considerazioni “popo-
lari” che da anni girano in merito alla for-
ma che le amministrazioni hanno dato al
capoluogo.
Da sempre terreno di scontro - ma so-
prattutto d’incontro - della politica poten-
tina, l’urbanistica è tornata prepotente-
mente sotto i riflettori.
Una prepotenza di tipo comunicativo,
imposta dal nuovo regolamento urbani-
stico approvato dall’amministrazione
guidata dal sindaco Vito Santarsiero, che
lo ha fortemente voluto.
Uno strumento con cui il Comune è si-
curo di rimettere in sesto Potenza, ridan-
do aria alle sue strade, alle sue contrade,
restituendo democrazia alla cittadinan-
za.
L’urbanistica dunque diventa anche
perno di un sistema di leve istituzionali
responsabili del grado di democrazia.
Sicuramente, diventa argomento di di-
scordia all’interno della maggioranza
che governa la città (i Popolari Uniti han-
no accusato Santarsiero di fare la prima
donna ma soprattutto il regolamento di
facilitare le speculazioni edilizie).
Tra i protagonisti del dibattito, ad ave-
re dato il “la” su una serie di problemi
aperti, un cittadino di Macchia Romana,
Rosario Gigliotti.
Un cittadino già in passato impegnato
su una serie di argomenti - fra cui la lega-
lità - che pone il Municipio davanti a una
domanda di fondo: perché le decisioni
vengono prese sulla testa delle persone
senza che queste persone vengano mini-
mamente interrogate su bisogni, propo-
ste, obiezioni, dubbi eccetera?
Come a dire: è impossibile continuare a
fare la politica del territorio come si face-
va negli anni Cinquanta - e gli stessi ni-
potini della Dc non hanno problemi ad
ammettere che era più speculazione che
programmazione - mentre oggi bisogna
cambiare registro.
I cittadini si organizzano, s’indignano,
non accettano imposizioni dall’alto.
Questo è il senso del nuovo intervento
di Gigliotti.
Nella pagina seguente, invece, un com-
mento che prende le mosse da questioni
estetiche e una serie di considerazioni
più generali.

ROSARIO GIGLIOTTI sono nelle disponibilità del-

Nei giorni scorsi, le locandi-
ne del Quotidiano annun-
ciavano ai cittadini di Po-
tenza la rivoluzione urbani-
stica del sindaco Santarsie-
ro: verde e piazze da realiz-
zarsi su suoli ceduti gratui-
tamente dai privati.
Ma anche servizi pubblici
in tempi ragionevoli e perfi-
no la possibilità di realizza-
re edilizia sociale a prezzi
contenuti. Per il nuovo dise-
gno del territorio e per la
stesura delle regole che do-
vrebbero favorire il rimo-
dellarsi della città secondo
principi di qualità urbana,
l'amministrazione comuna-
le si è rivolta al padre del-
l'urbanistica riformista ita-
liana, Giuseppe Campos Ve-
nuti.
È un vero peccato che il la-
voro preparatorio alla base
del nuovo regolamento ur-
banistico appena adottato e
del piano strutturale di
prossima adozione non sia
stato supportato da un pro-
cesso partecipativo ampio,
scientifico, trasparente,
perché questa città ha biso-
gno di recuperare identità,
senso degli spazi pubblici,
speranza in un futuro soste-
nibile.
Proprio per questa ragio-
ne, con l'umiltà di chi ammi-
nistra Potenza in continui-
tà con la devastante, arro-
gante e miope esperienza
dei decenni passati, quelli
che hanno determinato il
caos urbanistico che cono-
sciamo, ogni cittadino an-
drebbe trattato con rispet-
to.
Soprattutto quando alla
fatica del vivere quotidiano
decide di affiancare la re-
sponsabilità di una cittadi-
nanza attiva, che non è e
non deve essere, mai, la pur
legittima difesa di un inte-
resse particolare.
Il sindaco, nella sua inter-
vista al Quotidiano del 22
marzo, ricorda che il cosid-
detto “pentagono” (l'inde-
cente cementificazione del
bosco di Macchia Romana) è
solo un'eredità del passato.
Mi piacerebbe, in proposito,
che si potesse raccontare
per intero la mobilitazione
di Macchia Romana, le pro-
poste, le promesse mancate,
le menzogne, perché le veri-
tà cancellate non siano pre-
testo per facili polemiche,
ma neanche diventino un
comodo paravento.
Mi piacerebbe che questo
giornale ospitasse un fo-
rum con il sindaco ed i citta-
dini, i gruppi, le associazio-
ni, che, prima delle scorse
elezioni amministrative,
avevano chiesto ai candida-
ti alla carica di primo citta-
dino impegni precisi su di-
versi temi specifici.
Tra questi, proprio Mac-
chia Romana era stato scel-
to come prototipo di un
cambiamento possibile.
Questo quartiere è diven-
tato, invece, solamente l'em-
blema di un passato da ri-
muovere. Io credo, invece,
che il passato più che essere
rimosso dovrebbe conse-
gnarci strumenti per ana-
Veduta di Macchia Romana
lizzare il presente e per pro-
gettare il futuro. Senza di-
menticare mai che l'urbani-
stica ha lo straordinario po-
tere di incidere sulla vita
delle persone. Ecco perché
bisogna stare attenti a non
giocare con i disagi dei cit-
tadini, ma anche a non crea-
re facili illusioni. Da questo
punto di vista, non è diffici-
le attribuire l'indifferenza
dei potentini ad un naturale
istinto di autodifesa.
Qualche anno fa, in un
quartiere disastrato (parole
del sindaco), privo di scuole,
di una piazza, di spazi verdi
e del più piccolo elemento di
civiltà, andammo a cercare,
con il sostegno di Legam-
biente e Wwf, i residenti nel-
le loro case. Ci incontram-
mo fino a tarda sera, discu-
tendo in assemblee di strada
con giovani, anziani, casa-
linghe, e non fu difficile in-
dividuare un percorso co-
mune ed una prospettiva di
radicale riqualificazione del
quartiere. Io, semplice citta-
dino, lo confesso. Visti i ri-
sultati, mi sento in colpa per
BUROCRAZIA AMBIENTALE, UN SEMINARIO
NUMEROSE attività prevedono, in
Italia, la redazione di un “modello
unico di dichiarazione ambientale”,
conosciuto come Mud.
Di questo si parlerà, oggi, nella sala
Economia della Camera di Commer-
cio di Potenza in corso XVIII Agosto
numero 34.
Previsti due seminari tecnici in ma-
teria ambientale, organizzati in pros-
quel sogno strappato, per
aver insistito affinché si ab-
bassassero le difese ed aver
invece contribuito ad ali-
mentare la sfiducia e la di-
sillusione.
Non ce ne voglia il sinda-
co, ma se qualcuno non ci
spiega qual era l'interesse
superiore che giustificava
migliaia di metri cubi di ce-
mento fin dentro un bosco,
nell'area che invece andava
riconquistata a ogni costo
perché servisse all'interesse
pubblico, sarà ben difficile
entusiasmarsi oggi all'idea
di attribuire proprio a quel
bosco la funzione di parco
urbano.
È evidente a tutti il ri-
schio di ulteriore depaupe-
razione della risorsa natu-
rale e di inefficacia dell'in-
tervento, del possibile de-
grado e non uso del parco e
dei conseguenti rischi in
termini di sicurezza. Anco-
ra una volta occorre dun-
que ribadire ciò che dovreb-
be essere ovvio: o si intervie-
ne in maniera complessiva e
radicale o è altamente pro-
simità della scadenza dei termini per
la presentazione del Modello Unico di
Dichiarazione Ambientale 2008.
Sono previsti due appuntamenti di-
stinti ma collegati.
Dalle 9.30 alle 12.30 il seminario ri-
servato a enti locali, enti responsabili
in materia ambientale, associazioni
ambientaliste e anche enti sanitari e
ospedalieri. Poi, dalle 15.30 alle 18.30
babile che tutto si riduca so- va e nel garantire da subito
lo ad un ulteriore spreco di l'acquisizione delle aree
denaro pubblico, come tanti pubbliche e la realizzazione
Por testimoniano. dei servizi. “La perequazio-
Queste cose sono chiare ai ne sanerà molti guasti del
ragazzi di quindici anni, vecchio Piano regolatore”,
che faticano a trovare possi- sono parole del sindaco.
bilità di relazioni in un Spero che nessuno legga
quartiere già segnato da come polemica pretestuosa
forti problematiche sociali. la citazione testuale di
Macchia Romana, quartie- quanto l'assessore all'urba-
re simbolo della cattiva ur- nistica affermava all'epoca
banistica potentina. La ver- dell'approvazione del piano
gogna di non avere una C5/C6 (consiglio comunale
scuola a oltre dieci anni di di Potenza, sessione straor-
distanza dal completamen- dinaria, 17 febbraio 1990):
to delle nuove edificazioni. “L'Amministrazione Comu-
Oneri di urbanizzazione nale ha sempre perseguito,
versati (il triplo rispetto ad al massimo possibile, l'idea
altre zone della città) e opere della perequazione tra tutti
in larga parte incomplete. i cittadini interessati dalla
Nessuno spazio pubblico. pianificazione in oggetto, e
Qualcuno ci dovrebbe di- pertanto va ancora sottoli-
re perché, piuttosto che uti- neato che l'apporto di cuba-
lizzare i disagi dei cittadini tura alla edificazione deve
come facile contraltare alle essere dato da ogni parte del
meraviglie del nuovo piano. territorio, indipendente-
Da oltre un anno il profes- mente dalla destinazione
sor Campos Venuti tenta di d'uso”.
spiegare la forza di uno E in effetti, al contrario di
strumento come la perequa- quanto si racconta, a Mac-
zione nel conseguire una chia Romana tutte le aree
maggiore equità distributi- destinate ad uso pubblico
un altro seminario riservato a impre-
se, associazioni di categoria, organi
collegiali e professionali.
A tutti i partecipanti verrà distri-
buito il Cd Rom contenente il softwa-
re per la compilazione del Mud 2008.
A parlare di questi argomenti Da-
niele Bucci, esperto in materia am-
bientale della Ecocerved Scarl di Bolo-
gna.
l'amministrazione comuna-
le. Ma questo non ha garan-
tito la qualità urbana.
A me pare dunque che
tanti abusi, tante violenze al
territorio e alla vita dei cit-
tadini abbiano radici piutto-
sto estese, abbiano percorsi
intrecciati alle strategie, un
po' primitive a dire il vero,
di chi mira solo alla bassa
speculazione.
È anche evidente come
tutto tragga forza dall'arro-
ganza di un potere che si
chiude a riccio perfino
quando le proposte e le solu-
zioni ai problemi nascono
dal cuore dei cittadini, dal-
l'aver guardato con amore i
luoghi in cui si vive ed a cui
si lega parte dei propri so-
gni e delle legittime aspetta-
tive di qualità della vita.
Erano le parole che usava-
mo all'epoca del movimento
di Macchia Romana e se la
polemica si è inasprita è so-
lo a causa dell'inettitudine
di quanti non hanno saputo
dar seguito alle promesse.
Ma quella battaglia ci ha
anche affidato strumenti di
lettura più evoluti, ci ha fat-
to capire come si costruisco-
no certi affari ed è per que-
sto che mi permetto di chie-
dere spiegazioni, oggi, sui
35 mila metri cubi di cemen-
to nell'area denominata
F12-Verderuolo inferiore,
cioè all'imbocco del parco
urbano del Vallone S. Lu-
cia.
Perché, se è vero che le
storie si giudicano alla fine,
come ci ricorda citando Ari-
stotele il direttore Leporace,
è anche vero che non si può
far finta di non vedere e di
non sapere.
Per fortuna oggi qualco-
sa si muove. Esperti, sem-
plici cittadini ed associazio-
ni tentano di costruire una
rete di competenze e sensi-
bilità. L'obiettivo è quello di
impedire che la straordina-
ria opportunità data dalla
presenza di illustri profes-
sionisti come il prof. Cam-
pos Venuti ed il prof. Oliva
venga avvilita dall'assenza
di partecipazione, dalle
strategie dei soliti protago-
nisti dell'urbanistica poten-
tina e dalle strumentalizza-
zioni della politica.
Spero di cuore che le criti-
che, anche quelle più dure,
vengano utilizzate con il
giusto e doveroso senso di
responsabilità da chi ci am-
ministra.
Mi permetto di aggiunge-
re, con il giusto e doveroso
rispetto per la libertà e la di-
gnità dei cittadini.
P.S. Ho la sensazione che
il prof. Campos Venuti non
abbia letto le richieste di
chiarimento (il Quotidiano,
20 marzo 2008) rispetto ai
diritti acquisiti della zona
F12 ed al mancato interven-
to a tutela di quell'area, ma-
gari utilizzando gli stessi
strumenti innovativi da lui
introdotti. Se fosse stato al
corrente di tali richieste,
seppure espresse da un co-
mune cittadino, sono certo
che non avrebbe negato ai
lettori del Quotidiano il suo
autorevole parere.