38
il “Fronimo”
| rivista trimestrale di
chitarra e liuto
diretta da
Ruggero Chiesa
PRESSO LE EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
anno decimottavo n. 73 - ottobre 1990 - L. 7.000SOMMARIO
Note di copertina di Ruggero Chiesa 3 Cover Notes by Ruggero Chiesa
Incontei Encounters
Intervista a Massimo Laura di Renato Meucti 5 Interview with Massimo Laura by Renato Meueci
Intervista ad Aldo Clementi di Silvia Ceruti 8 Interview with Aldo Clementi by Silvio Ceratti
1 24 Caprichos de Goya per chitarra op. 195 Castelnuovo-Tedesco's 24 Caprichos de Goya
di Mario Castelnuovo- Tedesco ¢ il loro rap- and their Relation to Goya's Erchings by
portocon le incisioni diGoyadi Lily Afthar 11 Lily Afshar
Antoine de I'Hoyer, autore dell’op. 83 di Antoine de 'Hoyer, Composer of Giuliani's
Giuliani di Matanya Ophee Opus 83, by Matanya Ophee
Lachitarra terzina nella prima meta del seco- The “chitarra terzina” in the First Half of the
lo XIX di Peter Pieters 38 XIX Century, by Peter Pieters
Idee a confronto 54 Exchange of Ideas and Opinions
Recensioni Reviews
Libri 57 Books
Masiche 59 Mase
Dischi 62 Reordings
La bortega della chitarra 65. Guitar Shop
Corsi e concorsi 66 Courses and Competitions
DIRETTORE RESPONSABILE: RUGGERO CHIESA
ORE CAPO: SILVIO-CERUTTI - SEGRETARIA DI REDAZIONE: PAOLA MAZZINI
IREZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITA: EDIZIONI SUVINI ZERBONI
20138 MILANO - VIA M. F. QUINTILIANO 40 - TEL. 50.84.3565
AUTORIZZAZIONE: TRIBUNALE DI MILANO N. 331 DEL 13 SETTEMBRE 1972
‘TUTTI I DIRITTI RISERVATI - ALL RIGHTS RESERVED - PRINTED IN ITALY
UN NUMERO: ITALIA L. 7.000 - ESTERO I. 10,000 - ABBONAMENTO ANNUO: ITALIA L, 25.000 - ESTERO L. 35.000
MEDIANTE VERSAMENTO IN CONTO CORRENTE POSTALE CCP 37871209
NUMERT ARRETRATI DISPONIBILI: ITALIA I. 7.000 - ESTERO L. 10.000
MANOSCRITTI E FOTOGRAFIE ANCHE SE NON PUBBLICATI NON VERRANNO RESTITUITI
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO IV
FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI OTTOBRE 1990 CON I TIPL
DELLA MUSICOGRAFICA LOMBARDA DI BRUGHERIO
®
Rive anal Unione Stamp Pecos LaaneNOTE DI COPERTINA
Mest estivi € autunnali hanno riportato il
clima degli esami nei nostri conservatori, rin-
novando l’atmosfera di attesa, di tensione, di spe-
ranze, collegata alla natura di queste verifiche.
Ascoltando le interpretazioni dei candidati, ho
ricordato quanto avevo scritto lo scorso anno in
questa stessa rubrica («Fronimo» n. 68). Si trat-
tava di un commento che sottolineava la possibi-
lita di castare il polso della situazione della chitar-
rain Italia tramice tali prove, alle quali da aleuni
anni accedono anche i privatisti, sempre numero-
si. Parlo del conservatorio di Milano, ma, a quan-
105i sa, in altre sedi le presenze sono state egual-
mente notevoli, Il fatto che tante persone proven-
‘gano da indirizzi didattici diversi, e che manife-
stino spesso l'intenzione di dedicate la loro vita
allacciviea musicale, permette di atcuare una
specie di sondaggio campione su quelle che sa-
ranno le prossime forze chitarristiche. Ebene, il
sospetto che, come scrivevo, possa presto verifi-
carsi «una ireversibile frattura su due modi
diversi di concepire la professione musicale», si
rinnovato anche quest’anno, ¢ in modo pidi deci-
so, Salvo poche, pochissime eccezioni (un ragazz0
di 14anni cheal compimento inferiore haottenu-
to un meritatissimo dieci), gli altri privatisti
hanno mostrato in genere sbandamenti non lievi,
a dimostrazione di un atteggiamento che pur-
‘troppo si va facendo sempre piti comune. Si artiva
in conservatorio con una preparazione sommatia,
cercando di strappare anche il minimo dei voti,
pur di ortenere la promozione. Nessuna preoccu-
pazione, invece, di esprimere qualcosa al di fuori
della semplice, cruda manualit’.
Sono ritornato sull'argomentoanche perché ho
avuto modo, tra 'altto, diassistere ad un esame di
un altro giovane chitarrista (neppure vent’anni),
in possesso di magnifiche qualita stramentali €
musicali. Egli ha suonato un programma vera-
mente impegnativo con assoluca nacuralezza,
mectendo in mostra un atteggiamento di concer-
tista consumato— come vedremo, questa attiv
t& non gli é estranea — che si pud trovare, ma
raramente, soltanco negli esecutori gid in carriera
prima di concludere gli studi scolastici. La com-
missione esaminatrice non doveva far altro che
premiare il giovane con il massimo dei voti, ma
tun certo aspetto della sua preparazione ha provo-
cato invece un serio ripensamento. Non si rius
va a comprendere, infatti, come una base cosi
ottimale potesse essere infarcita da tanti € cost
gravi errori di leccura. Come esrori di leccura
intendiamo (chiedo scusa per la precisazione, ma
alcuni tendono a fare un po’ di confusione sull’ar-
gomento), note sbagliate, ritmi sbagliati, omis-
sioni, il cutto compiuto durante V'apprendimento
di un pezzo, e non le manchevolezze che possono
occorrere al momento dell’esecuzione, anche da
parte di un interprete ben preparato. L'infallibi-
lita non esiste, lo sappiamo. Ognano di noi, in
fase di studio, ha certamente commesso qualche
colpa del genere, ma nel caso illustrato si crattava
di imperfezioni (note errate), che andavano ben
oltre la media delle possibili probabilita. Ne
erano interessati brani famosi,e cid significa, per
cominciare, che I'esecutore non aveva mai avver~
tito la necessit’ di ascoltarli in altre versioni
cosi fosse stato, si sarebbe garantito dal commet
tere passi falsi, Della solitudine e dell'indifferen-
zadi canti chitarristi si sovente parlato, e qui ne
abbiamo avuto un’ulteriore conferma. Poi, € ci
sembra la ragione pits importante, era sufficiente
un'attenca analisi degli spartiti per eliminare
completamente, 0 limitare il pitt possibile, il
rischio di questi alli. A chi toccano le responsa-
bilita? Allesecutore, innanzi tutto, ma anche
all'insegnante o agli insegnanti che eventual-
mente hanno provveduto alla sua preparazione.
Poiché dopo l’esame il voto palesava i segni delle
perplessita avvertite dalla commissione, perples-
sith espresse eramite un cordiale colloquio con ill
candidato, c’é da augurarsi che egli, pur promos