il “Fronimo”
rivista trimestrale di
chitarra e liuto
diretta da
Ruggero Chiesa
PRESSO LE EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
anno decimosesto n. 62 - gennaio 1988 - L. 6.000SOMMARIO
Note di copertina di Ruggero Chiesa 3 Cover Notes by Ruggero Chiesa
Incontti Encounters
Intervista a Stefano Grondona di Giusep- Interview with Stefano Grondona by Giu-
pe Pepicelli 4 seppe Pepicelli
Vincenzo Galilei di Chiara Orsini 7 Vincenzo Galilei by Chiara Orsini
Giulio Regondi compositore e concertista di Giulio Regondi Composer and Soloist by
Alessandro Boris Amisich 28 Alessandro Boris Amisich
Strumenti a plettro nella musica europea dal Plectrum Instruments in European Music of
Medioevo al Settecento di Giuseppe Se- the Middle Ages and Eighteenth Century
verini 40 by Giuseppe Severini
La gran Sonata Eroica op. 150 di Giuliani & Giuliani's Great Eroica Sonata Op. 150 Aw
autentica? di Brian Jeffery 35 thentic? by Brian Jeffery
Idee a confronto 57 Exchange of Ideas and Opinions
Recensioni Reviews
Libri 38 Books
Musica 60 Music
Dischi 63 Records
La bottega della chitarra 64 Guitar Shop
Corsi e concorsi internazionali 67 International Courses and Competitions
DIRETTORE RESPONSABILE: RUGGERO CHIESA
REDATTORE CAPO: SILVIO CERUITI
SEGRETARIA DI REDAZIONE: PAOLA MAZZINI
DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITA': EDIZIONI SUVINI ZERBONL
20138 MILANO « VIA MF, QUINTILIANO 40 - TEL, 5084 365
AUTORIZZAZIONE: TRIBUNALE DI MILANO N, 351 DEL 13 SETTEMBRE 1972
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MANOSCRITTI E FOTOGRAFIE ANCHE SE NON PUBBLICATI
NON VERRANNO RESTITUITI
UN NUMERO: ITALIA I. 6000 - ESTERO L, 9.000
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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO IV
FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI GENNAIO 1988 CON I TIPL
DELLA MUSICOGRAFICA LOMBARDA DI BRUGHERIO|NOTE DI COPERTINA
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uLoLocts. E una parola di moda da qualche
F tempo, che sentiamo ripetere sempre pit
sovente: impostazione filologica, strumenti filo-
logici, edizioni filologiche, e cost via. Perché si
sia giunti ad avvertire questa esigenza @ abba-
stanza chiaro, non soltanto nella sfera della chi-
tarra, Si trattava di ricreare tutti i mezzi adatti
per giungere ad una pits completa lettura ¢ com-
prensione del repertorio musicale, specialmente
quello antico e classico, che era stato oggetto di
personali interpretazioni fin dal suo primo ap-
parire nelle edizioni moderne, per poi continua-
re con gli stessicriteri nelle sale da concerto.
Restando nel nostro campo, nessuno dimen.
tica le trascuratezze piccole e grandi che ci han-
no afflitto, e che tuttora sono dure @ morice
Nel settore editoriale basta citare le trascrizioni
delle musiche di de Visée, Sanz, Corbetta, nelle
quali rimaneva poco o nulla dei testo originale,
e le disinvolte revisioni delle opere ottocente-
sche, in cui si osservavano cambiamenti nelle
note, nei tempi, e tagli altrettanto indiscrimi
nati. Ecco allora la necessita di avvalersi di te-
sti sicuri, rappresentati dalle edizioni critiche 0
dal facsimile delle versioni depoca. Si @ com
preso cosi, innanzitutto, che il ruolo dell’inter-
prete inizia dal rispetto di cid che suona. Le vel-
leita che mettevano Pesecutore primo assoluto
davanti all’autore cominciavano a ricevere qual-
che duro colpo.
Fatto cid, un’altra logica conseguenza era tap-
presentata, in particolare nel settore della m
ca antica, dal desiderio di far rivivere tante pa-
gine sugli strumenti originali, e da cid il timido
passaggio prima, e la scelta’ definitiva poi, di
numerosi chitarristi, che hanno imbracciato ill
liuto, la vihuela, la chitarra a cinque cori. Cera
poi il problema interpretativo, il pid importante,
che ha rimesso in luce, anche qui ne! liuto e ne:
gli strumenti affini, impostazioni manuali e cri
teri espressivi, fraseologici, timbrici, che risa-
livano direttamente all’estetica rinascimentale e
barocca, saltando la formazione di impronta ro-
‘mantica, La tradizione ottocentesca, infine, ha ri
trovato i giusti accenti, attraverso lo studio di
tutta la musica di queli’epoca, in cui la chitar-
ra brillava come un piccolo astro, ma in piena
armonia con l’universo che lo circondava.
Tutto questo ha rappresentato una prova di
maturita e di consapevolezza storica, di cui dan-
no oggi esempio i musicisti piti sensibili e pre-
parati. Ma certi atteggiamenti negativi sono an
cora radicati tra di noi, e non mancano coloro
che hanno deciso volontariamente di fermare
il tempo in cui trionfava il pressapochismo. La
paura della conoscenza ® uno dei loro aspetti
salienti: essi fuggono il confronto diretto (o lo
instradano su sterili polemiche), mentre negano
ogni evidenza che possa incrinare gli idoli ¢ i
dogmi in cui fermamente credono. In quanto
“artisti” pretendono, suonando e sctivendo, di
imporre i loro diritti in nome di una liberti di
espressione che, quando si manifesta, rivela gli
aspetti pititriti ¢ miseri di chi ha nulla o poco
da comunicare. Il loro dilettantismo, poiché di
questo si tratta, avvilisce cost la figura del no-
stro strumento, riportandolo su quella sponda
della faciloneria che costituisce, in parte, il
grande ostacolo per una sua pit ampia diffu
sione.
La filologia nasconde perd, & doveroso ricor.
darlo, un aspetto oscuro, rifugio di un'altra ca
tegoria di persone. Sono i puristi ad oltranza,
aridi nel cuore ma svelti nelle citazioni, convinti
di trovare credito — e spesso ci riescono, pur-
troppo — mascherandosi dietro i tattati, le
analisi esasperate, i canoni precostituiti. Quan-
do suonano, senza emozioni, macinando con im-
placabile eguaglianza le loro note, riescono @
infonderci una buia tristeza di cui a loro non
importa affatto. Certi che la musica sia soltanto
erudizione, ci ammazzano di noia, ma imputano
cid alla nostra scarsa intelligenza.
Ecco quindi che la superficialiti e lo sno.
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