il “Fronimo”
shehebitedede
rivista trimestrale di
chitarra e liuto
diretta da
Ruggero Chiesa
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ae PRESSO LE EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
anno decimosesto n, 64 - luglio 1988 - L. 6.000SOMMARIO f
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Note di copertina di Ruggero Chiesa 3 Cover Notes by Ruggero Chiesa
Incontri Encounters
Intervista a Leo Brouwer di Griselda Pon- Interview with Leo Brouwer by Griselda
ce de Leén 4 Ponce de Leén
Il Nocturnal di Britten. Note di ricerca per Britten's Nocturnal, Research Notes on a
tuna teoria dell'opera eseguita di Carlo Lo Theory of the Performed Work by Carlo Lo
Presti 10 Presti
Sonata, di Antonio Giacometti 38 Sonata, by Antonio Giacometti
La chitarra come oggetto € come suono nella The Guitar as Object and Sound in Con
musica contemporanea di Daniela Tortora 44 — temporary Music by Daniela Tortora
Le opere per chitarra di Leo Brouwer di Ro- Leo Brouwer's Works for Guitar by Rober-
berto Pinciroli 50 to Pinciroli
Un foglio sconosciuto e unico di istruzioni per A Unique and Previously Unknown Sheet of
il liuto di Kenneth Sparr 60 — Instructions for the Lute by Kenneth Spart
Corsi e concorsi internazionali 64 International Courses and Competitions
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La bottega della chitarra 74 Guitar Shop
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FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI LUGLIO 1988 CON [ TIPI
DELLA MUSICOGRAFICA LOMBARDA DA BRUGHERIO|of
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NOTE DI COPERTINA
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EMPo d’estate, tempo di corsi di perfeziona-
mento. Scuole, chiese, oratori, antichi palaz-
zi, si preparano a ricevere gli allievi nella quasi
consueta divisione tra effettivi e uditori. Le loro
speranze di far bella figura agli esami di ammis-
sione e di ricevere utili consili si accomuneran-
no alla curiosita di conoscere nuovi compagni,
al desiderio di rinnovare passate amicizie. Giu-
stamente, alcuni corsi sono intitolati “vacanze”
6 “incontsi”, proprio perché in essi si cerca di
conciliare la’ studio con Patmosfera rilassata ¢
conviviale: la mattina e il pomeriggio dedicati ai
problemi musicali, Ia sera alle cene in allegria,
alle conversazioni e ad altri aspetti che ci si au-
fgura piacevoli e un po’ imprevisti
La fortuna dei corsi chitarristici non @ una
prerogativa dell’Italia, come & facile accorgersi
sfogliando le varie riviste. Viene quindi da chie-
dersi qual la ragione della loro esistenza, pro-
prio negli anni in cui le scuole sono proliferate
fovunque, concedendo agli allievi l’opportunit’a
di una ininterrotta frequenza alle lezioni da ot-
tobre a giugno. Quando nei conservatori la chi-
tarra era tenuta al bando, il corso estivo rappre-
sentava l'unica possibilita di verifica per coloro
che avevano approntato un repertorio senza
l'aiuto di un maestro, in malinconica solitudine.
1 mesi vissuti all’Accademia Chigiana, negli an-
ni cinquanta, sono molto signifcativi per com-
prendere il clima di entusiasmo che univa i gio-
vani aflamati di aiuto e di consigli. Tuttavia, ter-
minati i corsi con maestri quali Segovia, Pujol,
Diaz, il successo di quella formula non 2 mai
cessato. Alcuni motivi sono piuttosto evident.
Innanai tutto, limpulso sempre forte provenien-
te dagliallievi di stabilire contatti per ripagare
quellisolamento ancora molto marcato nell’am-
biente chitartistico. Ma anche i docenti soffrono
spesso le conseguenze di una vita appartata, sep-
pur densa di lavoro, e cosf ci si consola a vicen-
da, Se vogliamo capire un poco di pit, dobbia-
‘mo invece spingerci oltre tali constatazioni, ¢
giungere a delineare le differenze reali tra i vari
corsi, che possiamo suddividere in tre catego-
rie: quelli di tipo “familiare” tenuti dal titola-
re che si circonda dei propri scolari in qualche
amena localit’, per continuare il rapporto didat-
tico svolto in precedenza; i *corsi lampo” — du-
rata media 2 0 3 giorni — svolti dalPesecutore
di fama, dove il pubblico accorre attirato prin-
cipalmente dall’ansia di assistere al suo imman-
cabile concerto d’apertura; infine, i corsi pid
morbidi ¢ atticolati, meta di coloro che proven
gono da scuole diverse, con l'intenzione di la-
vorare a fondo, e dove il docente rappresenta
una figura di prestigio anche € soprattutto nel
campo didattico. Con questo, non voglio affer
mare che la struttura dell'ultimo esempio debba
far conseguire i migliori risultati. Si pud essere
utili aallievo con una sola osservazione, vera-
mente indovinata, o al contrario irretitlo attra-
verso continui ma inappropriati suggerimenti
Comunque, non tocca a noi esprimere giudizi.
Ogni maestro pensera di insegnare cose utili,
‘ogni discepolo di afidarsi a buone mani. Piut-
tosto, si possono elencare alcuni comportamen-
ti che non dovrebbero verifcarsi durante un cor-
so di perfezionamento.
Da parte di chi insegna evitate di presentarsi
come Poracolo che afferma, o sottintende con
malizia, di rappresentare il tempio della veriti,
mentre fuori esiste confusione ¢ ignoranza. Si
rispetti la personalita del!’allievo, senza appro-
fittare delle sue inevitabili ingenuita o lacune
per insinuargli la certezza che tutto cid che egli
ha fatto in precedenza & stato inutile e dannoso.
To ti distruggo, ma successivamente ti salver®:
& il modo migliore per acquistarsi una immerita
ta gratitudine. Considerazione anche per il mae.
stro che, di sua spontanea volonti o a denti
stretti (8 il caso piti probabil), vi consegna il
proprio pupillo. Esistono numerosi esecutori
ben preparati ai quali non occorre toccate né
Fimpostazione strumentale, né quella musicale,
che hanno bisogno soltanto di dibattere argo-
menti da loro ben conosciuti, visti semplicemen
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