— il “Fronimo”
rivista trimestrale di
chitarra e liuto
directa da
Ruggero Chiesa
PRESSO LE EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
anno decimottavo n. 71 - aprile 1990 - L. 7.000SOMMARIO
Note di copertina di Ruggero Chiesa 3 Cover Notes by Ruggero Chiesa
Incontri Encounters
Intervista di Silvio Cerutti a Emanuele Segre -5——_‘Imerview with Emanuele Segre by Silvio Cevutti
Osservazioni sulla «Sonata-Omaggio a Remarks on Mario Castelnuovo-Tedesco's
Boccherini» di Mario Castelnuovo- «Sonata-Omaggio a Boccherini» by Ange-
‘Tedesco di Angelo Gilardino 11 toGilardino
Le opere per chitarra di Leo Brouwer di Leo Brouwer's Works for Guitar by Roberto
Roberto Pincirali Pinciroli
e quarta 30 Pare Four
La «Ciaccona» di Bach nella teasctizione di The Bach Chaconne Transcribed by Segovia
-govia, Alcuni spunti per una riflessio- Considerations for Critical Reflection by
ne ctitica di Eros Roselli 43° Eros Roselli
Idee a confronto 48 Exchange of Ideas and Opinions
Recensioni Reviews
Libs 56 Books
Musiche 58 Music
Dischi 65 Recordings
Corsi € concorsi 67 Courses and Competitions
La botega della chitarra 10 Guitar Shop
DIRETTORE RESPONSABILE: RUGGERO CHIESA
REDATTORE CAPO: SILVIO CERUTTI
SEGRETARIA DI REDAZIONE: PAOLA MAZZINI
DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE F PUBBLICITA: EDIZIONI SUVINI ZERBONI
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AUTORIZZAZIONE: TRIBUNALE DI MILANO N. 331 DEL 13 SETTEMBRE 1972
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UN NUMERO: ITALIA L. 7.000
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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO IV
FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI APRILE 1990 CON I TIP
DELLA MUSICOGRAFICA LOMBARDA DI BRUGHERIO.
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NOTE DI COPERTINA
Bice hanno fatto i uci? B una do-
‘manda che forse molti lettori si sono posti
da qualche tempo. Il «Fronimo», nato come
rivista di chitarra e liuto, ha tenuto sempre
fede a questa impostazione, e sulle sue pagine
sono apparsi tanti articoli riguardanti la musi-
ca antica, ma @ pur vero che la frequenza di
tali scrieti specifici @ andata man mano dimi-
nuendo. Ne dobbiamo parlare, per rendere conto
a chi ci segue del perché cid sia avvenuto.
‘Quando la rivista & nata, nel 1972, la risco-
perta del liuto, e di altri strumenti simili quali
Ja vihuela, rappresentava un avvenimento piut-
tosto recente, ma le energie ¢ il fervore dei loro
cultoti, un piccolo gruppo di persone in tutto
il mondo, faceva presagite un immediato futu-
ro denso di positivi avvenimenti. Erano gli anni
in cui il desiderio di leggere e suonare quella
importante letteratura accendeva ovunque gran
di entusiasmi. Esecutori come Julian Bream e
Konrad Ragossnig la diffondevano attraverso
concerti e dischi, con la chitarra o con copie di
strumenti originali, senza curarsi troppo di
questioni filologiche, ma contribuendo valid:
mente a spezzare un silenzio durato alcuni
secoli. Nello stesso tempo si facevano luce altri
interpreti pit attenti alle prassi storiche, quali
Anthony Rooley, James Tyler, Hopkinson
Smith. Il liuto, poi, veniva insegnato, seppure
in modo sommario, nelle classi dei conservato-
ri italiani, e Ii si sono formati alcuni personag-
gi oggi inceramente dediti alla professione
musicale con strumenti antichi: Paolo Cherici,
Massimo Lonardi, Giancarlo Rado, solo per fare
alcuni nomi. Le sale da concerto, quind
cominciavano ad apritsi ai nuovi apostoli di
uun’epoca che si credeva scomparsa perfino nei
nostri ricordi, e un importante sostegno prove-
niiva dall'autorita del dotto ambiente musico-
logico internazionale, consapevole di quante ric-
chezze si nascondessero nelle ancor misteriose
intavolature. Infine, nascevano autorevolirivi-
ste che ospitavano i frutti delle prime febbrili
ricerche,
‘Sembrava allora che tucti questi fattori do-
vessero convergere in una sempre piti intensa
attivita concertistica, editoriale, critica ¢ stori~
ca, Invece, dopo un fermento durato alcuni anni,
abbiamo assistito a una contrazione delle na-
scenti iniziative, fino a giungere ad una loro
presenza piuttosto sommessa. Bream ¢ Ragoss-~
nig sono ritornati alla chitarra ¢ al repertorio
piti recente. Essi hanno probabilmente compre-
so che la musica antica aveva bisogno di un
approfondimento speciale, e che non si poteva
passare con indifferenza da Turina a Francesco
da Milano, Rooley si & dedicato all'attivita
direttoriale di vati consores, Tyler pure, inda-
gando anche strumenti quali la chitarra baroc-
cae il mandolin, mentre il solo Smith con-
tinuava nella sttada inerapresa. Nascevano poi
altri interpreti, questo sf, tra i quali Jakob
Lindberg, Paul O'Decte, Nigel North e Toyo-
hiko Satoh, che sembrano oggi le figure di
maggior cilievo.
Tuttavia, sebbene vi sia una presenza costar
te di questi artisti nella produzione discografi-
ca, essi sembrano operare in ambienti che fanno
capo a gruppi di iniziati. I liutisti, in genere,
si presentano come una “consorterie” pitt gelo-
sa dell'isolamento che non intenta ad aprirsi al
vasto mondo della musica. La prova di questo
atteggiamento si é vista nello spegnersi_gra-
duale di tante imprese. Sono scomparsi alcuni
periodici, come il «Journal of the Lute Society
of America» e il corrispondente inglese, men-
tre la rivista «Early Music», che aveva ospitato
numerosissimi articoli sul liuto negli anni
Passati tace sempre piti spesso su questo argo-
il «Fronimo», anche se in misura