il “Fronimo”
rivista trimestrale di
chitarra e liuto
diretta da
Ruggero Chiesa
PRESSO LE EDIZIONI SUVINI ZERBONI - MILANO
| anno decimosettimo n. 66 - gennaio 1989 - L. 7.000SOMMARIO
Note di copertina di Ruggero Chiesa 3 Cover Notes by Ruggero Chiesa
Incontti Encounters
Intervista Oscar Ghiglia di Ruggero Interview with Oscar Ghiglia by Ruggero
Chiesa 4 Chiesa
La scuola chitarristica italiana dal 1950 al The Italian Guitar School from 1950 to
1987 di Massimo Cunico 8 1987 by Massimo Cunico
Le opere per chitatra di Leo Brouwer di Ro- Leo Brouwer's Works for Guitar by Rober-
berto Pinciroli 31 to Pinciroli
Parte seconda 31 Part two
II manoscritto B10 del Conservatorio « G. The B10 Manuscript in Pesaro «G. Ros
Rossini » di Pesaro di Umberto Nensi 39 sini » Conservatory by Umberto Nensi
Idee a confronto 60 Exchange of Ideas and Opinions
Recensioni Reviews
Libri 61 Books
Musiche 63 Music
Dischi 67 Records
Corsi e concorsi internazionali 69 International Courses and Competitions
La bottega della chitarra 70 Guitar Shop
DIRETTORE RESPONSABILE: RUGGERO CHIESA
REDATTORE CAPO: SILVIO CERUTTI ~ SEGRETARIA DI REDAZIONE
PAOLA MAZZINI
DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE & PUBBLICITA’: EDIZIONI SUVINL ZERBONI
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TEL, 5084 365
AUTORIZZAZIONE: TRIBUNALE DI MILANO N. 531 DEL 13 SETTEMBRE 1972
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UN NUMERO: ITALIA L. 7.000 - ESTERO 1. 10,000 - ABBONAMENTO ANNUO: ITALIA L. 25000 . ESTERO 1. 35.000
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MANOSCRITTI E FOTOGRAFIE. ANCHE SE NON PUBBLICATI NON VERRANNO RESTITUITI
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 1V
FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI GENNAIO 1989 CON T TIPE
DELLA MUSICOGRAFICA LOMBARDA DI BRUGHERIO
®@»
G vito sconso numKo del Fronimo mi sono
avventurato a scrivere sui concorsi. Erano
impression di tipo generico, ma vorrei ora ri-
prendere l’argomento in modo pit specifico, pet
soffermarmi sulla competizione che si & svolta
a Ginevra nel settembre 1988. Fra tali manife-
stazioni, quella organizzata dalla citta svizzera
emerge per anzianiti e fama, e numerosi sono i
concertisti di tutti gli strumenti che qui hanno
preso V'avvio per una catriera prestigiosa. In
precedenza Ginevra aveva ospitato la chitarra
soltanto tre volte, a partire dal 1956. In quel-
T’anno non venne assegnato il primo premio, ma
soltanto un secondo ex-aequo agli spagnoli Ma-
uel Cubedo e Antonio Membrado. Poi, dopo
molti anni, la palma del vincitore assoluto toced
allo jugoslavo Dusan Bogdanovich, mentre nel
1981 vi fu ancora un secondo ex-aequo, diviso
tra il francese Gérard Abiton ¢ V'taliano Marco
De Santi.
‘Come si vede, I’estrema parsimonia nella sca-
denza di questo appuntamento e nell’assegnazio-
ne del primo premio, unita alla celebrita in-
discussa del Concorso, faceva supporte che qui
convergessero le migliori forze della giovane ge-
nerazione chitarristica internazionale. I pre-
senti all’eliminatoria erano trentasei, un buon
numero quindi, ma forse esiguo se si considera
che nella sezione dedicata all’oboe, svoltasi ne-
agli stessi giorni, si sono visti ben centocinquan-
ta partecipanti. Comunque, poiché i chitarristi
provenivano da numerose nazioni, era lecito im-
‘maginare che essi rappresentassero uno splen:
dente florilegio dei rispettivi paesi d'origine.
Francamente, non & stato cosi. Alla loro prima
uscita i concorrenti non hanno fatto faville, e in
ssi si avvertiva a volte perfino una preparazione
strumentale appena sufliciente. Soprattutto face.
vano difetto Pestro, il temperamento, la coeren-
za interpretativa. A conti fatti, coloro che han-
no dato Timpressione di muoversi con autoritA
risultavano davvero pochi
Tl compito di una giuria, si sa, non & mai fa-
cile, specialmente quando bisogna compiere la
NOTE DI COPERTINA
prima grande selezione. Tuttavia, alcuni esecu-
tori che avevano suonato assai bene (e gli italia
ni si erano particolarmente distinti) non han-
no varcato la soglia della seconda prova, men-
tre altri di qualita pit: modeste sono stati inseri
ti nel gruppo dei nove prescelti. Qualcosa non.
era andato per il giusto verso, e in occasione
della semifinale ne abbiamo avuto la conferma.
T concorrenti, impegnati ciascuno per circa
cinguanta minuti in un programma eterogeneo,
ci hanno offerto molto spesso interpretazioni che
potremmo definire di livello medio in un esame
di diploma nei nostri conservatori. Raramente
veniva alla luce una certa grazia nel porgere il
discorso musicale, predominava il suono pesan-
te e sgarbato, mentre V'emozione era la grande
assente. In breve, soltanto quattro esecutori si
sono mostrati all'altezza del compito che dove-
vano svolgere. Tra gli jugoslavi (piuttosto nume-
rrosi in questa semifinale) si faceva notare Viktor
Vidovic, appena quindicenne, il quale gid nel-
Veliminatoria aveva mostrato una forte persona
lita che gli aveva fatto perdonare qualche esita-
zione ritmica. Suono forte, tensione ben equili-
brata, chiarezza polifonica, questi sono stati i
pregi principali di Vidovic, il cui programma si
& perd concluso con una disarticolata e scorretta
lettura del Thame varié et finale di Ponce. An-
che il suo connazionale Goran Listes ha messo
in risalto una forte concentrazione e un’eccellen-
te disinvoltura tecnica. Ancora un po’ chiuso in
se stesso, Listes ha peccato perd per mancanza
di poesia, soprattutto evidente nella Sonata di
Castelnuovo-Tedesco. Quando @ apparso lar.
gentino Pablo Marquez, nel 1987 secondo pre
mio al Concorso Villa-Lobos di Milano e vinci
tore del Concorso Radio France, egli ha dato su
bito impressione di essere il concorrente pit
equilibrato e convincente. Senza troppislanci
lizici, ma dotato di nervi saldi, simpatia istin
tiva, e sorretto da una chiara’ determinazione
nellesprimere le idee musicali, Marquez ha sa-
puto imporsi anche quando spingeva la velocit’
dei tempi oltre misura, come nello Studio n. 2
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