Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.
“La Creazione emerge dalla Verità Nell’istruzione secolare oggi vengono in-
e torna a fondersi nella Verità. segnate diverse branche della conoscenza,
C’è un posto nel cosmo ma non si tratta di vera istruzione: la vera
in cui la Verità non esista? istruzione è relativa alla Verità ed emerge
Visualizzate questa Verità dal cuore di ognuno. Essa non ha nome né
pura e immacolata.” forma: quale potrebbe essere la forma del-
la Verità? Qual è la forma del Dharma?
“Dovete chiedervi sempre: ‘Sto di- Qual è la forma di ›ânti (la Pace)? Satya,
menticando Dio?’ ” Dharma, ›ânti, Prema e Ahi¼sâ (Verità,
In questo mondo ogni essere vivente, a co- Retta Condotta, Pace, Amore e Non vio-
minciare dalla formica fino all’insetto, al- lenza) sono tutte senza forma. La manife-
l’uccello e alla bestia, è emerso solo dalla stazione dei Valori Umani deve aver origi-
Verità! Coloro che comprendono pienamen- ne dal cuore. In nessun altro essere viven-
te questa verità sono veri yogî. In questo te potrà essere trovato un tipo di Energia
universo niente si muove senza la Verità e Divina che non sia presente in un essere
questa Verità Suprema è incarnata in una umano. Perciò un essere umano, in verità,
sola persona: Sathya. (A questo punto è Dio; è Dio in forma umana. Tutti voi cre-
Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba dete che un essere umano sia soltanto un
materializza un li¾gam e lo mostra a tut- essere umano. Questo è il motivo per cui
ti – N.d.T.). Chi altri è capace di manife- fate così tanti errori. Voi non siete solo de-
stare tale Pura Coscienza? LA VERITÀ È gli esseri umani; voi siete veramente
ONNIPRESENTE. SE PENSATE AD ESSA E LA Dio. PENSATE DI ESSERE DIO E LO DIVEN-
CONTEMPLATE, ESSA PUÒ MANIFESTARSI AN- TERETE.
CHE IN VOI; PERCIÒ CONTEMPLATE COSTAN-
TEMENTE LA VERITÀ. Perché a questo Cor- Yad bhavam tad bhavati
po è stato dato il nome Sathya Sai? Per- Quale che sia il sentimento,
ché da questo Sai si manifesta solo la Veri- così sarà il risultato.
tà. Satya è presente nel cuore di chiunque
contempli la Verità, perciò non si deve mai Se pensate al male, avrete solo cattivi pen-
dimenticare la Verità. Il Dharma (la Retta sieri.
Condotta) è la reazione, il riflesso e la riso- Tutta la gente a questo mondo ama qualcu-
nanza di Satya (la Verità). Di fatto, no, ma in modo diverso: gli studenti amano
i loro compagni, le signore amano le altre
Satyannâsti paro dharmah signore. Dio è presente in una signora così
Non esiste Dharma più grande come in un’altra; entrambe sono incarna-
dell’aderenza alla Verità. zioni della Divinità. L’unico Dio è presente
in tutti i corpi. Si devono amare tutti gli es-
Soltanto l’amore
per Dio è amore vero
Il valore dell’umanità dipende solo no sforzo per sapere se il proprio potere di
dalla sua capacità di discriminazione discriminazione è maggiore o minore (di
Possiamo vedere un gran numero di esseri quello altrui). Oggi la gente è impegnata ad
viventi in questo mondo, ma nessuno di essi accumulare ricchezze, ma non usa la pro-
possiede la grandezza, la saggezza e la di- pria discriminazione per capire se ha biso-
scriminazione dell’uomo. È per questo che gno di così tanto denaro oppure no. Oggi,
si dice: ovunque rivolgiamo lo sguardo, troviamo
gente che desidera sfrenatamente il dena-
Jantunam nara janma durlabham ro. La mente è molto potente, ma oggi si
“Fra tutte quelle possibili, vive nell’illusione. (Baba mostra il Suo
la nascita umana è la più rara”. fazzoletto – N.d.T.) Che cos’è questo? È
un pezzo di stoffa. Come fa a diventare
Sviluppate il potere di discriminazione tale? Lo diventa tramite la tessitura del filo.
In questo mondo ogni cosa è composta dei E il filo, da dove viene? Viene dal cotone.
cinque elementi, che sono presenti non solo Perciò, per primo viene il cotone, poi il filo
nelle persone, ma anche negli animali, negli e per terza la stoffa.
uccelli, negli insetti e negli alberi. Ma a che
cosa serve questo, se non se ne fa un uso Voi non siete il corpo
corretto? Oggi l’uomo è impegnato a per- Anche voi non siete una persona, ma tre:
seguire la conoscenza (secolare). Quanto quella che pensate di essere, quella che gli
è vasta questa conoscenza? È vasta come altri pensano che siate e quella che siete
un oceano. L’uomo fa molti sforzi anche realmente. (Forte applauso). Il filo e la
per sviluppare il buon senso (o senso co- stoffa hanno origine solo dal cotone. Simil-
mune). Il suo senso comune tocca la cima mente, l’uomo è costituito di cinque elemen-
delle montagne himalayane, ma, nonostan- ti. Nella Bhagavad Gîtâ, K©¹²a ha dichia-
te tutta questa conoscenza e tutto questo rato:
senso comune, la capacità di discriminazione
resta zero. Che cosa è bene e che cosa è Mamaivâ¼µo jîvaloke
male? Che cosa si deve fare e che cosa jîvabhûta sanâtanah
non si deve fare? OGGI, NELLA GENTE, LA “L’Âtma eterno in tutti gli esseri
CAPACITÀ DI PENSARE È ZERO E QUESTO È IL è una parte del Mia Essenza.”
MOTIVO PER CUI L’UMANITÀ HA SUBÌTO UN
GRANDE DECLINO. Il valore dell’umanità di- Il che significa che siamo tutti parti della
pende solo dal potere di discriminazione; si Divinità. Tutti voi siete in cerca di Dio, ma
può possedere qualunque cosa, ma a che non c’è nessun bisogno di cercarLo, per-
cosa serve se non si possiede la discrimi- ché voi stessi siete Dio. Se avete la luce in
nazione? La gente continua a paragonarsi casa vostra, che bisogno c’è di andare a
agli altri in molti modi, ma nessuno fa alcu- cercarla nelle case altrui?
Quando Baba mi ha mandato a dire che avrei dovuto parlare durante questo grande
incontro dei devoti Sathya Sai per Capodanno, il primo pensiero che mi è venuto in
Esperienze
mente è che avrei detto tutta la verità che fossi riuscito a mettere insieme. Questo in
pratica significa che avrei potuto parlare di un solo argomento, i cui riferimenti sono
personali e non generali, e cioè: che cosa significa Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba per
me, per questo corpo e questa mente, educata in un Paese straniero e con una cultura
diversa da questa, e quale significato ha Egli per l’aspetto più sottile di me, che è privo
di nazionalità?
Il Divino Insegnante
Il terzo aspetto di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba, che per me ha un’importanza estrema-
mente rilevante, è Baba come Insegnante Supremo per gli uomini, Colui che ci guida alla
liberazione, alla riunione con Lui.
Ogni singola parola che Egli pronuncia è portatrice di una lezione intesa a nostro beneficio.
Alcuni princìpi di base vengono ripetuti da Baba continuamente. Essi possono forse essere
riassunti in sette punti cardinali:
Acquisite
la conoscenza del Sé
“O uomo! IN RAPPORTO ALLA POSIZIONE SOCIALE E NES-
Tu fatichi duramente nella vita SUNO RICONOSCE IL VALORE DELLA PUREZZA
al mero scopo di riempirti la pancia DI CUORE. Râdhâk©¹²a era un grande inse-
e acquisisci miriadi di tipi gnante, ma gli fu mostrato molto più rispet-
di conoscenze nei vari campi. to quando fu eletto Presidente dell’India.
Esamina e indaga in te stesso La gente mostra rispetto per la posizione di
quale grande felicità hai ottenuto una persona e non per le sue capacità. Le
impiegando tutto il tempo, posizioni vengono e vanno, come nuvole di
dall’alba la tramonto, passaggio. L’Umanità è pura ed eterna;
ad acquisire la conoscenza secolare essa dura per sempre, ma l’uomo non fa
e a guadagnarti la ricchezza, alcuno sforzo per riconoscere questo prin-
ma nel contempo dimenticando Dio.” cipio vero ed eterno.
Il pomeriggio sono stati svolti molti programmi. Bhagavân, dopo il consueto giro del
darµan, è entrato nella stanza delle interview. Alle 16 il vicerettore è salito sul palco
per annunciare i discorsi del pomeriggio e ha presentato tre oratori: l’ex vicerettore
dottor Venkataraman, il signor Giri e il Presidente dell’ Organizzazione Sathya Sai di
tutta l’India, il signor V. Srinivasan. Bhagavân è salito sul palco quando il primo oratore
ha cominciato a parlare ed è rimasto ad ascoltare tutti e tre i discorsi, che vertevano
sull’Indipendenza dell’India (Svârâjya) in relazione al dominio del Sé interiore
(Svârâjya). Alle 17 Swami si è alzato in piedi e ha pronunciato il Suo Discorso. Egli ha
affermato di essere dispiaciuto del fatto che il nome di Subash Chandra Bose (uno dei
maggiori leader carismatici del movimento d’indipendenza indiano) non venga mai
citato nei discorsi sull’indipendenza. Bhagavan ha ricordato come Bose da giovane
abbia incontrato Swami a Bukkapatnam e come, più tardi, questi abbia mandato la
propria figlia a Praµânti Nilayam. Bhagavân ha fatto notare che Bose non è morto di
morte violenta o a seguito di qualche incidente. Nel Discorso, durato quindici minuti,
Swami ha esortato i giovani a seguire gli ideali di Bose. Swami ha parlato senza lascia-
re alcuno spazio per la traduzione, perciò Anil Kumar, dopo averGli chiesto il permes-
so, ha fatto un riassunto di dieci minuti in inglese a beneficio di coloro che non capiva-
no il telugu. Gli studenti Sai hanno quindi presentato un programma di canzoni patriot-
tiche e devozionali. A queste ha fatto seguito una recita di trenta minuti messa in scena
dai giovani del Bengala Occidentale, che si trovano a Praµânti Nilayam per un ritiro
spirituale, e che ha messo in evidenza gli ideali di cinque grandi leader del movimento
nazionalistico indiano. L’attore che commentava le scene rappresentava il Tempo.
Bhagavân, evidentemente compiaciuto per la loro prestazione, ha dato la vibhûti ai
ragazzi che hanno interpretato i personaggi principali, lasciandosi quindi fotografare
con il gruppo. Ha poi accettato l’Ârati ed è tornato alla Sua residenza alle 18,30.
Amore in Azione
farsi conoscere, come espressione di condivisione della sua gioia.
Oggi io e mio marito chiediamo umilmente scusa a tutti i devoti che abbiamo maltrattato,
deriso e umiliato, con la speranza in cuore che perdonino il nostro pessimo comportamen-
to e la nostra profonda ignoranza.
P. M.
D. - Swami, oggi la gloria di Sai ha portato ai Tuoi Piedi persone di tutto il mondo.
Domande & Risposte
Persone provenienti da molte nazioni, i cui nomi non avevamo mai sentito prima, stan-
no arrivando da Te. Sono qui presenti persone di ogni ceppo linguistico. Abbiamo
rappresentanti di ogni settore della vita. È un peccato che proprio noi, che siamo già
qui con Te, ci rendiamo conto di essere meno devoti di loro! Li vediamo mettere in
pratica i Tuoi Insegnamenti con maggiore sincerità di cuore di noi. Perché accade
ciò?
Bhagavân - Le esperienze dei devoti dipendono dalla loro sincerità, coerenza, devo-
zione e fede. Proprio la vicinanza, in un certo senso, è la causa della mancata com-
prensione del valore della Divinità. Sotto la lampada non c’è forse un’ombra? Lo
stesso vale in questo caso. Mentre la Luce dell’Avatâr si diffonde in ogni luogo, vicino
a essa si proietta l’ombra. Sapete anche che le api mellifere percorrono lunghe distan-
ze per succhiare il nettare dal fiore di loto, mentre le rane, le chiocciole e i pesci, così
vicini al fiore, non ne apprezzano la dolcezza. Lo stesso accade quando Dio s’incarna
in forma umana. Quelli che Gli sono più vicini non potranno realizzare il Suo splendore
divino. Basta sentir parlare di un mango che vi viene voglia di mangiarlo; invece,
quando andate al supermercato, portate i frutti al naso per annusarli. Perché? Volete
valutare se il frutto è maturo o no. Il solo menzionare il frutto ve ne fa venire la voglia,
ma, quando vi avvicinate a esso, cominciano i dubbi. Non è così? Perché andare a
trovare tali ricercate similitudini? Fuori metafora, voi parlate estaticamente di Baba
con tutti, dicendo che Egli vi è apparso in sogno o che avete sperimentato la Sua
presenza in un luogo. Tuttavia, quando siete nelle Sue immediate vicinanze, non siete
minimamente commossi né interessati. Voi che state così vicini a Me, non conoscete
le meravigliose, straordinarie esperienze dei devoti di tutto il mondo. Sapete, una rana
che vive in un pozzo non può conoscere il mondo esterno! Non conta il numero di anni
o il tempo trascorso con Swami! Anche gli autisti vanno e vengono da qui tutti i giorni,
ma quale esperienza hanno? Tenete una palla di ferro in una cisterna d’acqua per
tutto il tempo che volete. Che cosa accadrà? Non ci sarà assolutamente alcun cam-
biamento! Proprio come l’oscurità scompare a un lampo di luce, così l’ignoranza do-
vrebbe svanire alla luce della saggezza. Se avete piena fede e amore per Swami,
seguirete i Suoi Insegnamenti. Tante persone, nel mondo, si sono trasformate per la
fede negli Insegnamenti di Swami. Io non spedisco inviti a nessuno. Non ci sono
comitati di accoglienza per dare il benvenuto e non dico arrivederci a nessuno; eppure,
tutti i giorni, giungono molte persone. Perché? È l’Amore della Divinità ad attrarre e
attirare tutti qui; è questa “Dimora di Pace Suprema” (Praµânti Nilayam). È Dio che
rispettate, amate e adorate. Si rispettano i dirigenti e gli amministratori nel lavoro, gli
anziani ecc. Si amano i propri genitori, familiari e amici; ma non vi mettete ad adorarli,
giusto? È Dio soltanto che rispettate, amate e adorate.
D. - Swami, i devoti giungono da luoghi lontani: Argentina, Filippine, Guatemala, Rus-
Questo giorno è profondamente sacro. Que- menti in molte opere, egli è conosciuto come
sto è il giorno in cui venne accesa la prima Vedavyâsa. Il suo nome, rispettato e ricor-
luce, la Luce che da allora non ha mai tre- dato dai discepoli, ci rammenta anche la sua
molato e che mai vacillerà, sebbene i mondi relazione con Vâsudeva. La storia della sua
possano cambiare e le ere possano aver ter- vita è una serie di strani miracoli. Sebbene
mine e ricominciare: si tratta della Luce del- essa possa apparire mediocre, e persino stra-
la Saggezza che distrugge la notte dell’igno- na a un comune osservatore, per coloro che
ranza. Quindi, questo è il giorno della cele- indagano più a fondo è dolce e significativa
brazione eterna in tutta la terra di Bhârat, è perché così era stata progettata dal Signore.
il giorno della gioia per tutta la gente pia. Gli LE AZIONI VENGONO DETTATE DALLE ESIGENZE
altri, naturalmente, non sono interessati a DERIVANTI DALLE NECESSITÀ, DALLA NATURA E
questa festa della Beatitudine. DAL CAMBIAMENTO E PER QUESTO MOTIVO HAN-
NO FORME SVARIATE, MA SI DEVE CERCARE DI
Ricordate il Guru Primevo AFFERRARE LO SCOPO E IL PRINCIPIO CHE STA
VYÂSA È IL BENEFATTORE ARTEFICE DI TUTTA DIETRO DI ESSE.
QUESTA GIOIA. SENZA DUBBIO, EGLI È IL GURU Vyâsa nacque da Parâµara e Satyavati, la
PRIMEVO DI TUTTI COLORO CHE CAMMINANO figlia di un barcaiolo del Gange. Il bambino
SUL SENTIERO DI DIO. Vyâsa ha piantato e crebbe col padre. Iniziato alla missione per
nutrito il seme del teismo attraverso i Testi cui era venuto, si riunì alla madre, recitò la
Rivelati (›ruti), i trattati religiosi (›âstra) e sua parte nella crescita del lignaggio dei
i Testi scritti dai Saggi (Sm©ti): i Veda, il PⲬava e infine raggiunse il Vâsudeva da
Mahâbhârata e la Gîtâ. Egli dette al mon- cui proveniva. Egli era venuto da Vâsudeva,
do la filosofia del lîlâ divino, l’idea dell’Âtma annunciò al mondo i lîlâ (giochi divini) di
fondamentale immanente ovunque e il se- Vâsudeva e si unì a Vâsudeva... Questo fu
greto di questa creazione mutevole. La let- il lavoro della sua vita. Ma ci si può chiede-
teratura sacra sorta dai suoi sforzi è la vera re: qual è la connessione fra questo giorno
e propria testa nonché corona del teismo, e la vita e il lavoro di Vyâsa, il Saggio dei
per cui egli è l’insegnante universale del- Saggi? Per coloro che cercano di attraver-
l’umanità. Vyâsa Pûr²imâ è, quindi, il gior- sare il Bhâvasâgara (l’oceano del
no in cui l’uomo deve ricordarlo con grati- sa¼sâra), il guru è la vera e propria nave.
tudine. Vyâsa visse all’incirca intorno al 3800 Chi è il guru, allora? Non ogni persona che
a.C. Egli era nipote di Vaµi¹ºa, figlio di istruisce, non ogni studioso che abbia di-
Parâµara e padre di quella gemma celebre mestichezza con le ›âstra. PRIVO DI QUAL-
fra i ©¹i, il famoso ›uka. Si dice che sia SIASI TRACCIA DI LUSSURIA, AVIDITÀ O IRA, E
stato una parte (a¼µa) dello stesso PIENO DI TUTTI I TRATTI DELLA RETTA CON-
Vâsudeva, venuto in forma umana per in- DOTTA, IL GURU DEVE PERCORRERE IL SEN-
segnare all’uomo le vie del Signore. Dato TIERO DELLE ›ÂSTRA. SOLO UNA PERSONA
che raccolse i Veda e ne elaborò gli insegna- SIFFATTA MERITA DI ESSERE ACCETTATA COME
Il pomeriggio, Baba ha parlato dei Suoi giorni d’infanzia. Questa è una cosa che non ho
Sotto la Veranda
ancora detto a nessuno, perché la conversazione è avvenuta soltanto ieri pomeriggio.
Siete perciò i primi a saperlo. Swami stava dunque parlando della Sua infanzia e della
tradizione dei villaggi di queste parti dello Stato. È una tradizione che testimonia l’unità
fra gli abitanti del villaggio. Vivono tutti nello spirito d’unità e cooperano, specialmente
durante questa stagione che segue la festa di Dîpâvalî (la Festa della Luce). Durante
questo mese, che si chiama “Kârtika”, le persone, alle 5 del mattino, fanno docce di
acqua fredda, compiono dei ritiri e si dedicano alla disciplina spirituale. Con spirito alle-
gro, e con gran divertimento, esse percorrono lunghe distanze, si siedono sotto gli alberi,
mangiano, si scambiamo i cibi che hanno portato da casa, pensano, giocano, cantano,
ballano. Questa festività, infatti, unisce le persone, fa nascere disponibilità e scambio
d’idee, promuovendo fratellanza e unità fra gli abitanti dei villaggi. Sai Baba ha detto:
“Sapete, alle 5 di mattina avevamo già fatto il bagno e ci apprestavamo a tornare a
casa.” “Swami” - ho esclamato – “in questa stagione? Con questo freddo?” “Sì, perché
no?!” - ha risposto Swami. “Una volta che sei saltato dentro il Citrâvatî, il freddo non lo
senti più. Finché rimani sulla sponda tremi, ma, una volta che salti nell’acqua, non fa più
freddo.” Ooohhh, capisco. Tuttavia, io non ci tengo a farlo!! Bhagavân ha poi proseguito
dicendo: “Poi ci recavamo da qualche parte, ci sedevamo sotto un albero e...” Dovreste
aver sentito parlare di una pietanza fatta con il miglio e il peperoncino rosso. Swami la
considera davvero saporita. C’è un altro piatto fatto con il malto di ragi. “Erano cose
che mangiavo spesso. Mi piacevano molto. In quell’occasione le persone ballavano,
cantavano e si divertivano molto anche ad andare in altalena.” C’è una danza che si
chiama Kolatam. La conoscete? Durante la danza si battono a terra due bastoni di
queste dimensioni... Tac... tac... Baba ci ha raccontato che Suo nonno, Kondamarâju,
saltava fra i bastoni. “Oh, Swami, che interessante! E Tu, Swami, che cosa facevi?
Saltavi anche Tu fra i bastoni? Lo facevi anche Tu?” “No, no. Io no.” “E allora, che
cosa facevi?” “Io radunavo tutti i bambini e facevamo i PⲬura¾ga Bhajan. La prima
congregazione di musica devozionale è stata iniziata da Me in quei giorni.” Questo è ciò
che Baba ha detto. Sempre ieri, Baba ha raccontato che, in quei giorni, esistevano gli
“intoccabili”, gente che viveva fuori del villaggio. Ai giorni nostri non è più così. Oggi-
giorno spettano loro dei diritti, ma, a quei tempi, quelle persone vivevano fuori del villag-
gio. Swami aveva promesso a un “intoccabile”, di nome Madiga Narayana, che sarebbe
andato a trovarlo: “Verrò a casa tua”, gli disse e così è stato. In quell’occasione Swami
era seguito da Karnam Subbâmmâ, la moglie del capo del villaggio, che apparteneva alla
casta dei bramini, i quali non si avvicinavano agli intoccabili nemmeno in sogno. Se li
incontravano faccia a faccia, correvano subito a lavarsi! Quella era la situazione di quei
giorni. Subbâmmâ stava dunque seguendo Swami, quando Egli si girò e le disse: “Non
farlo. Tutti gli abitanti del villaggio ci resterebbero troppo male. Per Me tutti sono Uno;
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