Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.
ivarâtrî è la festività collegata alla luna e alla mente. Come tutti sappiamo, durante il
mese, la luna cresce e cala, impiegando quindici giorni per ogni processo. Il tredicesimo
giorno dopo la luna nuova e la luna piena è chiamato triyodaµî. Dopo triyodaµî viene
caturdaµî o quattordicesimo giorno. ivarâtrî comincia alla fine di triyodaµî e all’inizio
di caturdaµî, proprio prima della luna nuova.
Swami dice che, in questa notte, la luna è appena visibile. Tale scarsa visibilità rappresen-
ta la mente del vero ricercatore. Attraverso la sâdhanâ, il ricercatore conquista quasi
completamente la mente. Proprio come la luna scompare poco dopo caturdaµî, il ricer-
catore, con un piccolo sforzo in più, può annullare completamente la mente, vale a dire
dominarla. Swami evidenzia ciò semplicemente così: “Soggiogate la mente e diventate-
ne i padroni!” (Letteralmente: diventate Menti Superiori – N.d.T.).
La luna cresce e cala una volta al mese. Perciò, deve esserci uno ivarâtrî ogni mese.
Tuttavia, solo uno di essi è considerato particolarmente sacro ed è chiamato Mahâµivarâtrî
(la Grande Notte di iva. Mahâ=Grande; ivarâtrî=Notte di iva). Oggi è Mahâµivâratrî.
C’è una leggenda collegata a ciò, ma non ci addentreremo in questo. Sarà sufficiente dire
che la leggenda è collegata con la comprensione che Dio non ha né inizio né fine. Egli è
Senza Tempo ed Eterno.
Mentre la maggior parte delle festività implica una certa dose di divertimento, ivarâtrî
è una questione molto seria; nessuna meraviglia, in quanto ognuno cerca di dominare
completamente la mente, domare le sue stranezze e il suo vuoto farneticare.
Fin dall’inizio, ivarâtrî, a Praµânti Nilayam, è sempre stato veramente speciale. A parte
il fatto che venendo qui si ha l’opportunità di restare tutta la notte svegli alla Presenza di
iva in Forma umana, Swami un tempo era solito compiere lo spettacolare Vibhûti
Abhi¹ekam (consacrazione, aspersione della cenere sacra) e anche l’egualmente memo-
rabile Li¾godbhâvam (la generazione, la produzione del Li¾gam, simbolo della creazio-
ne). Per quanto riguarda il Vibhûti Abhi¹ekam, Swami smise molto tempo fa di compier-
lo. Anche il Li¾godbhâvam è stato sospeso per molti anni, ma è da poco ripreso.
Dobbiamo però comprendere l’intimo significato sia del Vibhûti Abhi¹ekam sia del
Li¾godbhâvam. Cominciamo col primo.
Perché Swami compiva il Vibhûti Abhi¹ekam? I comuni mortali compiono le sacre
abluzioni o aspersioni sulle statue rappresentanti la Divinità, allo scopo di propiziarsi il
Divino. Ma Egli deve forse propiziarsi qualcuno? Ovviamente no. Perché, allora, lo com-
piva?
Ciò avveniva in parte per attirare l’attenzione sui Suoi Divini Poteri, in parte per ricorda-
re ai devoti il significato della vibhûti.
La vibhûti è una cenere sacra. La cenere si produce quando viene bruciato qualcosa, ma
non può essere bruciata a sua volta; essa rappresenta un punto terminale. Dal punto di
vista spirituale, l’essere umano raggiunge un punto terminale quando ha annullato tutti i
suoi desideri: ciò che rimane, a tal punto, è la purezza. La vibhûti è quindi il simbolo
della purezza ultima che tutti gli esseri umani devono sforzarsi di raggiungere.
Ritornando al famoso Li¾godbhâvam, è questa un’occasione in cui Baba, attraverso il
L’Eterno Testimone, a cui nulla sfugge Per il fatto di essere incapaci di compren-
La gente intorno a voi può non esser capa- dere la totalità del Principio Divino, voi
ce di vedere ciò che voi fate, ma Egli vi confinate Dio in una forma e in un nome
osserva; gli altri possono non udire ciò che specifici come Râma, K©¹²a, Vi¹²u ecc. e
dite, ma Egli vi ascolta. È l’Eterno Testi- Lo adorate. Un vasaio crea delle statue di
mone. Sfortunatamente, voi non siete ca- Râma, di K©¹²a ecc., quali oggetti di cul-
paci di comprendere questa verità. Alcuni to, ma è soltanto la creta ad assumere la
argomentano: “Come potete dire che Dio forma delle varie divinità; è la stessa creta
sia presente ovunque quando noi, in realtà, a esser modellata in varie forme.
non Lo vediamo? Com’è possibile che Egli
oda le nostre preghiere?” IN EFFETTI IL SUO- I gioielli sono molti, ma l’oro è uno.
NO È LA FORMA VERA E PROPRIA DI DIO E Le mucche sono molte, ma il latte è uno.
NON ESISTE LUOGO OVE NON VI SIA SUONO; Gli esseri sono molti, ma il respiro è uno.
EGLI PUÒ UDIRE TUTTO, DATO CHE IL SUONO
È LA SUA FORMA. LA LUCE PERVADE IL MON- Essendo incapaci di comprendere il princi-
DO INTERO; DIO PUÒ VEDERE OGNI COSA IN pio dell’unità, voi siete ingannati dall’ap-
QUESTO MONDO PERCHÉ LA LUCE È LA SUA parente diversità.
VISTA. QUINDI, NON SIATE MAI DELL’IDEA CHE Incarnazioni dell’Amore!
DIO NON SAPPIA CIÒ CHE STA ACCADENDO; NESSUNO PUÒ DIRE CHE DIO ABBIA QUESTA O
NON DUBITATE O NEGATE LA SUA ESISTENZA QUELLA FORMA: EGLI PERMEA L’UNIVERSO IN-
SOLO PERCHÉ EGLI NON È VISIBILE A OCCHIO TERO. Senza un nome non può esserci for-
NUDO. Come nasce la volontà nel vostro ma e viceversa. Il Principio della Divinità è
cuore? Nasce per Volontà di Dio. Dal pun- rappresentato da un nome e da una forma.
to di vista del mondo, ci possono essere alti Ogni oggetto e ogni essere, in questo
e bassi, ma il Principio Divino rimane im- prapañca (mondo), è manifestazione del-
mutabile. l’Amore Divino; quindi non considerate il
mondo semplicemente dal punto di vista fi-
Ogni tanto, nei vari resoconti delle manifestazioni che si tengono a Praµânti
Nilayam, si parla anche dell’esibizione dei bambini dell’orfanotrofio maschile.
Esso è stato istituito da Sathya Sai Baba qualche anno fa a Praµânti Nilayam e
quella che segue è la continuazione della sua fantastica storia.
Scuole
Un giorno, mentre anche i bambini dell’orfanotrofio erano nel Sai Kulwant Hall per il
darµan di Swami, venne distribuita della frutta a tutti i presenti. Uno degli studenti andò
verso il gruppo degli ospiti dell’orfanotrofio e porse un frutto a un bambino di nome
Nagendra che educatamente rispose: “No, grazie, ne ho già ricevuto uno!”
Amore in Azione
“Che differenza rispetto ad alcuni adulti che si definiscono educati e che invece ci importu-
nano, dopo aver avuto il loro prasâd, per averne ancora”, pensò meravigliato lo studente.
Questo è il livello di trasformazione già avvenuto nei ragazzi nel breve periodo dacché
sono approdati all’ovile di Baba.
Sai Baba conosce qualsiasi cosa succeda nell’universo. Può non sapere che cosa sta
succedendo nel mandir? Egli camminò lentamente verso il ragazzino e gli offrì Egli
stesso un frutto.
“No, grazie, Swami”, rispose il bimbo. “Ce l’ho già!”
“Non importa, prendilo”, disse Swami. “Te lo sto dando Io.”
“No, grazie, Swami”, il ragazzo educatamente rifiutò.
“Che cosa vuoi?”, chiese allora Swami.
“Educazione, Swami”, rispose il ragazzo.
Tutti furono piacevolmente sorpresi.
“Provvederò in merito”, disse Swami e chiese ancora: “Che altro vuoi?”
“Nulla tranne l’educazione”, rispose il ragazzo.
Swami fu compiaciuto e materializzò una catenina d’oro che mise al collo del ragazzo.
Diede poi prontamente seguito alla Sua promessa. In appena due mesi, in un nuovo
complesso, venne costruita una nuova scuola con 8 classi. Colti insegnanti, scelti tra i
sevâdal (volontari), insegnano ai ragazzi. Inoltre, vi lavora volontariamente un discreto
numero di devoti di Sai Baba.
Swami inaugurò il nuovo complesso scolastico nel febbraio del 2003. Egli entrò in ogni
classe, toccò ogni lavagna e dispensò benedizioni. I ragazzi, che stavano presenziando
alle loro lezioni in altri locali, prontamente si spostarono nella nuova scuola.
Il laboratorio dei computer dell’orfanotrofio ha 11 PC collegati in rete locale.
“La nostra aspirazione nella vita è chiara; noi abbiamo, senza alcun dubbio, l’ambizione
di crescere acquisendo una buona educazione e conquistando alte posizioni. Più di ciò,
aspiriamo a “prender forma” quali effettivi strumenti di Baba per compiere il Suo lavo-
ro sulla terra, come membri dell’universale famiglia Sai, impregnati dei Valori Umani
tanto cari al Suo cuore.”
Il 17 marzo 2003, Sai Baba si recò all’orfanotrofio. Fu il giorno in cui iniziarono gli esami
Altri alloggi
Un nuovo esteso complesso residenziale fu aperto in occasione della festività del
Gurupûr²imâ, il 25 luglio 2003. Swami andò sul posto personalmente e fece bollire il
latte (la bollitura del latte è un rituale osservato dal proprietario della casa mentre la si
inaugura).
Il nuovo complesso è composto di una sala della preghiera, una grande mensa con una
moderna cucina e annesso deposito provviste. Ci sono circa 200 camere indipendenti con
bagno e toilet in ognuna. Uno scaldabagno a pannelli solari fornisce acqua calda a tutti
gli ospiti dell’orfanotrofio.
Mentre erano nel capannone da circa 5 settimane, la prima cosa che i bambini comincia-
rono a imparare fu il canto dei Veda. Come potrebbe essere diversamente per i figli del
Vedapuru¹a? Ora recitano i Veda in modo corretto. Qualche mese dopo, Baba chiese al
defunto sig. P.V. Narasimha Rao di far visita al nuovo complesso dell’orfanotrofio ma-
schile. Fu una visita a sorpresa. Mentre girava attorno alla casa e ascoltava la recitazione
dei Veda da parte dei ragazzi, Rao osservò: “Semplicemente incantevole!”
I ragazzi trovano il tempo per praticare hobby come la coltivazione dell’orto, la pittura,
attività culturali ecc. Essi sono stati iniziati allo yoga e sono ora in grado di eseguire fino
a 26 posture con facilità. Ogni ospite ha sei paia di vestiti, due pigiami, maglioni e coper-
te per l’inverno, materasso, cuscino, lenzuola, scarpe ecc.
Manifestazioni
I bimbi svolgono loro proprie rappresentazioni nella giornata dello sport (11 gennaio) e
tre anni fa ne hanno eseguita una anche durante la giornata della scuola (nel mese di
giugno).
.......Quando ormai tutti pensavano che, dopo l’emanazione del Li¾gam, Swami si riti-
(Tratto dal sito web dello rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)
D - Ci dica com’è diventato l’interprete di Sai Baba. Qual è stata la sequenza di eventi
che ha portato alla sua selezione per questo incarico?
R - Ebbene, io ero il Presidente Nazionale dell’Organizzazione Sathya Sai dell’Andhra
Pradeµ e, come tale, partecipavo agli incontri del Consiglio Mondiale. Una volta accadde
che Sai Baba organizzasse nel mandir un incontro dei membri del Consiglio; all’improv-
viso Egli ebbe bisogno di un interprete e, dato che io vengo dall’Andhra Pradeµ e lì si
parla il telugu, subito mi chiese di tradurre. Alla fine del Discorso, disse soltanto: “Oh,
veloce, molto veloce!” e questo fu tutto. Per un periodo non si presentò nessun’altra
opportunità di operare come interprete. Nel 1989 ebbi l’incarico di vicerettore del College
rî Sathya Sai Baba di Whitefield e da allora sono stato l’interprete ufficiale. Tutto
quello che posso dire su questo ruolo è che non sempre ottengo il massimo del risultato
nel tradurre, che non sono in ciò particolarmente competente e certamente non sono
l’unico che può farlo. Io considero il ruolo più come un’opportunità offertami che come
qualcosa che ho cercato, più una benedizione elargitami che una risposta a una preghiera.
Io sbaglio molte volte e Sai Baba mi corregge sempre, per cui so che devo lavorare
ancora molto, so di non essere perfetto, ma spero semplicemente di soddisfare le neces-
sità dei devoti.
D - Secondo il criterio della maggior parte delle persone, lei è molto vicino a Sai Baba e
non dico questo soltanto perché lei è il Suo interprete, ma anche perché, sedendo nella
veranda, lei è alla Sua presenza e parla con Lui quasi tutti i giorni. Che cosa le ha insegna-
to su Baba questa vicinanza?
R - Sarò molto sincero perché so che gli occidentali, come ad esempio gli Americani e gli
Inglesi, apprezzano la franchezza e anch’io li apprezzo per tale ragione. Per prima cosa
lei dice che io sono vicino a Swami, ma, per la mia esperienza, il modo di avvicinarsi a
Sai Baba non è mai il discutere argomenti personali con Lui, intendendo con ciò proble-
D - Io credo che questa sia una lezione molto difficile da imparare per la maggior parte
dei devoti, specialmente per quelli che sono fisicamente vicini a Swami ed Egli apparen-
temente comincia a ignorare. Noti bene che dico “apparentemente”. Una volta Egli li
riconosce e parla con loro e la volta dopo sembra che li ignori; essi si sentono totalmente
rifiutati.
R - È il corteggiamento!
D - Sì, è vero, ma per i devoti è comunque veramente difficile accettare quello che sem-
bra un rifiuto.
R - È molto simile ai problemi con la moglie e con i figli: se io passo molto tempo
lontano da casa, lavorando nel college o nell’âµram, i figli mi dicono: “Babbo, tu non hai
mai tempo per noi.” Essere padre è molto impegnativo e io so che questo è vero.
(continua)
Il Disegno Divino
La storia di Sundaram
Non molti sanno che l’approccio fisico di Swami con Chennai risale a più di 6 decadi fa!
Swami andò a Chennai, allora conosciuta come Madras, nel 1945, quando era solamente
un ragazzo molto carismatico di diciannove anni. Da allora, Egli ha benedetto questa
città con innumerevoli visite, restando a soggiornare alcune volte per mesi, come nel
1950 quando rimase da gennaio a marzo, oppure nel 1954, quando rimase da gennaio ad
aprile. Tra il 1945 e il 1997, Swami ha benedetto Chennai con più di 65 visite, toccando
la vita di migliaia di persone e dando la possibilità di essere l’Ospite di numerosi ardenti
devoti come il signor Hanumantha Rao, il râja di Ve¾kaºagiri e il signor Venkatamuni,
nella cui abitazione Baba risiedette nel 1950.
Infatti, Chennai divenne il Suo quartier generale mentre visitava altri Paesi. Sia che fosse
diretto a H©¹ikeµa e a Hardwar come nel luglio del 1957, oppure a Tirupati nel marzo del
1960, oppure a Badrinath nel giugno del 1961, Chennai era sempre la stazione di parten-
za e d’arrivo. Perfino il primo Congresso Nazionale dell’Organizzazione Sai fu tenuto a
Chennai il 20 e 21 aprile 1967.
Mentre avveniva tutto questo, Swami inaugurava, nel 1968, il “Satyadîp”, Sua dimora a
Mumbai, e a questo seguì l’inaugurazione di “ivam” a Hyderabad nell’aprile del 1973.
Nasce Sundaram
Coloro che furono tanto fortunati da esser presenti in quei giorni sanno quanto fosse
completo ed esauriente il coinvolgimento di Swami nel progetto e nella costruzione del
nuovo edificio. Come ci hanno detto gli “anziani”, “Swami ha forgiato Sundaram matto-
ne su mattone. Egli, infatti, era l’architetto, l’ingegnere e il costruttore. Ogni dettaglio, si
trattasse di una porta, degli imponenti disegni architettonici, degli affreschi, della statua
di iva-Pârvatî all’entrata, del balcone a forma di loto per il darµan o perfino del cancel-
lo d’entrata e della sala per gli ospiti, era del tutto conforme a ciò che Egli disegnava!” E
Sundaram, in perfetto accordo con il suo nome, fiorì in bellezza e splendore!
Come poteva non esser così, con le benedizioni e le amorevoli costanti cure dell’amato
Signore?
L’alba del giorno tanto atteso arrivò. Il 18 gennaio 1981, fu eseguita la Kalaµa Pûjâ
(adorazione preliminare prima dell’inaugurazione).
Inaugurazione di Sundaram
La mattina del 19 gennaio 1981, ci fu un maestoso benvenuto a Swami. I devoti erano
radunati sul luogo fin dall’alba e Sundaram era già tutta decorata per l’occasione.
Bhagavân Baba consacrò Sundaram come Suo mandir che, in quel giorno glorioso,
diventò la Sua Dimora. Fu un giorno memorabile nella storia di Chennai e i devoti di Sai
lo celebrarono nel modo più sfarzoso.
Furono distribuiti dolci e vestiti, tutti gli operai erano belli d’aspetto e felici e vi era gioia
ovunque. Nel 55° anno del Suo avvento, i 55 piedi (18 m. circa) di Sundaram offrivano
il loro tributo al Signore con gratitudine e riverenza.
I raggi divini che Sundaram emanava attrassero, fin da allora, una moltitudine di ricerca-
tori spirituali a questa santa dimora. Se dovessi descrivere Sundaram in una sola frase
direi: “ Bellezza Sublime.”
(continua)
(Tratto dal sito web dello rî Sathya Sai Central Trust di Praµânti Nilayam)
Report
dato un caldo benvenuto a tutti i presenti nello stadio Hill View. Baba è arrivato, alle 8
del mattino, vestito di una sgargiante veste gialla. “Il tempo di essere felici è ora; il posto
per essere felici è qui”1 è stato l’annuncio fatto attraverso il “Public Address” (il siste-
ma di comunicazione pubblica). In effetti, con Sai Baba tra noi, non può esserci un
momento più felice. Bardata di rosso, Sai Gita, l’elefantessa cara a Baba, ha aperto la
processione entrando nello stadio, seguita da un gruppo di scorta che comprendeva
studenti in motocicletta, al suono della banda del campus di Anantapur. In mezzo allo
stadio, la banda degli ottoni del campus di Praµânti Nilayam suonava alla grande, men-
tre un gruppo di ballerini “Lions” accoglieva Bhagavân. Egli è stato ricevuto sul palco
dai rettori e dai presidi dei tre campus. Alle 8.10 Swami ha acceso la lampada cerimo-
niale dando inizio alla celebrazione. Quattro bambini delle elementari sono saliti sul palco
per offrirGli i loro omaggi.
La sfilata è cominciata con gli studenti della Scuola Elementare rî Sathya Sai in tenuta
di gala che marciavano allegramente al ritmo della banda di ottoni del campus di Praµânti
Nilayam. Essi erano seguiti dalla sezione femminile della Scuola Elementare. È stato
poi il turno delle studentesse del campus di Anantapur e di quelle dello rî Sathya Sai
Junior College sempre di Anantapur. Numerosi altri gruppi delle varie scuole di Baba
marciavano a seguire. Una squadra speciale ha portato la bandiera dell’Istituto affinché
venisse issata da Swami. Il capitano della squadra dell’Istituto ha poi letto a voce alta il
giuramento che è stato ripetuto da tutti gli studenti; una parte di questo è stata riportata
qui di seguito: “Noi, figli di Sai, prenderemo parte all’incontro sportivo con vero spirito di
lealtà rispettando e tenendo fede alle regole che lo governano per la gloria dello sport,
della nazione e della nostra amata Madre Sai.”
Bhagavân ha acceso la fiaccola e ha liberato piccioni e palloncini a sottolineare il felice
avvenimento, mentre, in sottofondo, veniva eseguito un canto che recita: “Fiamma di
verità, fiamma di gioia, fiamma di pace…” Nel contempo, coppie di studenti portavano
la fiaccola alla mascotte dell’incontro di quest’anno, il Pavone, che ha acceso il braciere
sulla cima della collina di Hanuman.
“L’Educazione sta costruendo gli uomini; gli studenti di Sai sono nella società e per la
società, ma non della società.” Con queste parole, è stata presentata dagli studenti di
Nel pomeriggio, Baba è arrivato allo stadio alle 16. Gli studenti della Scuola Elementare
Gli hanno riservato un benvenuto unico: mentre la Sua automobile si avvicinava al palco,
alcuni studenti, stretti l’uno all’altro, hanno camminato davanti all’auto in varie pose da
contorsionisti. Dopo che Swami ha raggiunto il palco, i bambini piccoli Gli hanno offer-
to dei bouquet di fiori. Il primo numero della loro esecuzione è stata una danza eseguita
dalle bambine delle elementari, che hanno dato il benvenuto a Baba con il canto “Praµânti
vâsa svagatam, puttaparthi purîµa svagatam, svagatam, susvagatam”.
All’improvviso, orde dell’esercito di Vânara, armate di mazze, sono uscite da alcune
conchiglie e hanno invaso l’area, eseguendo poi una danza vivace e aprendo rotoli di
fotografie di Baba, intendendo con ciò manifestare che Lo portano nel profondo del
cuore. Il culmine è stato l’ingresso di Râma e Lak¹ma²a in mezzo alle orde di Vânara.
Gli studenti hanno fatto splendida mostra di abilità ed equilibrio con la loro esecuzione
ginnica. Denominandosi “Ruote di Sai”, tre studenti hanno rotolato sul terreno rincorren-
dosi e dando l’impressione di esser veramente delle ruote. Anch’essi hanno offerto i
pra²am a Bhagavân ponendosi mirabilmente in equilibrio l’uno sull’altro.
C’è stato un tripudio di colori quando gli studenti, vestiti di giallo, hanno danzato con
delle lampade di fronte a loro; poi altri hanno eseguito una briosa danza vestiti di costumi
dagli sgargianti colori argento e blu. Un gruppo di pattinatori a rotelle ha poi eseguito
delle straordinarie acrobazie come saltare uno sull’altro e superare ostacoli con i pattini.
L’incredibile abilità degli studenti ha lasciato gli spettatori sbalorditi. Anche gli studenti
della Scuola Elementare, come anche i più grandi, hanno fatto cose incredibili sui pali
scivolosi; essi hanno eseguito splendidi esercizi rimanendo in precario equilibrio sul ven-
tre in cima al palo, stando in equilibrio sulla testa e scivolando nella stessa direzione.
L’esercizio di tenersi aggrappati al palo con le gambe, sventolando una bandiera, ha
ottenuto ripetuti applausi. Il numero seguente è stato una danza dei più piccoli con bril-
lanti costumi gialli e grandi fiori applicati sul corpo. Le esecuzioni si sono susseguite una
dietro l’altra come una cascata. Il successivo è stato un esercizio di equilibrio sulle funi.
Verticali sulla testa e capriole sulle funi sono stati alcuni dei numeri degli studenti; è stato
formato un cerchio umano e i ragazzi hanno preso a saltarvi attraverso. L’ultimo numero
è stato eseguito dalle bambine della Scuola Elementare che hanno danzato vestite da
angeli e da nuvole; la loro esecuzione mozzafiato è finita con una formazione di tutti gli
studenti che si sono umilmente chinati di fronte a Baba. Un commovente canto veniva
eseguito in sottofondo: “Siamo venuti tutti per cantare. Noi Ti amiamo, caro Sai, e, aven-
do trovato un Dio così amorevole, dobbiamo solo crescere e risplendere.”
Dopo di loro si sono esibiti gli studenti dello “rî Sathya Sai Dînajanoddhâra²a
Patâkam”. Questo particolare progetto è stato avviato da Bhagavân, essendo Egli il Ri-
fugio (dhâra²a) dei derelitti (dîna). Egli ha dato loro cibo, abiti e rifugio e ha depositato
in banca 100.000 rupie (1 lakh) per ognuno. Essi vengono istruiti anche nell’uso del
(Tratto dal testo pubblicato dallo “rî Sathya Sai Books and Publications Trust ” di Praµânti
Nilayam).
Nota:
1. L’annuncio trasmesso pubblicamente richiamava la celebre frase latina “hic et nunc” (qui e ora),
che significa concentrare la vita, e tutte le azioni che ne derivano, nel “presente”, vivendolo in
pienezza, a maggior ragione nella fattispecie, in cui ci si trovava in un luogo sacro e alla Divina
Presenza di Sai Baba.
(Collana Biografie)La
La Vita di Sai Baba (N. Kasturi)
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.
Periodici
Mother Sai, bimestrale + Crescere Insieme
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Satha Sai Baba e l’Educazione dei Figli (Sathya Sai Parenting)
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Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra
Visione del Divino.
Audiovisivi:
Shivarathri Sandesh (VHS) Le percussioni, parte I (VHS)
Shivarathri Sandesh(VHS) Le percussioni, parte II (VHS)
Video Story (VHS) Il Medico Divino (VHS)
Tecnica di canto (Audiocass.) Gâyatrî Mantra (Audiocass.)
Embodiment of Love Vol I(CD musicale) Embodiment of Love Vol II(CD musicale)
Bhajanam (CD musicale) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD musicale)
Scuola bhajan interattiva (N°2CD ROM) Gâyatrî Mantra (CD musicale)
Avo Sai (CD musicale) Le sue Opere nel Sociale (DVD Video)
Alla Scoperta della Verità (DVD Video) La Creazione (DVD Video)
Sai Gange (DVD Video) Compleanno 2005 (DVD Video)
Shivarathri 2002/2003/2004 (CD video) Guru Purnima 2002/2003/2004 (CD video)
Compleanno 2002/2003/2004 (CD video) Brahmanandam (CD video)
Natale 2002/2003/2004 (CD video)
Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD) musicale)
Shivarathri Sandesh (Videocass.)
Dyana, la Meditazione negli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba(CD musicale)
Conferenza di Roma 17/18 Aprile 2004 (DVD Video)
In Preparazione:
Ricordando Sai (Sai Smaran)
Sri Sathya Sai Gita-Tutto sulla spiritualità
Viaggio con Sai (Sri Sathya Sai Anandadayi)
Vita di Sai Baba vol 5°
GRUPPI BHAJAN