Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.
Gli inconfondibili
segni distintivi
dell’educazione
sotto controllo i loro progressi. Gli studenti to e prosperato. Se non ci sono uomini e
moderni reagiscono alle domande degli adul- donne virtuosi, come può il mondo brillare
ti in modo scortese; indulgono nella mera con tutta la sua lucentezza? I NOSTRI STU-
verbosità e li confondono. Essi dovrebbero DENTI NON SI PERDONO IN VUOTA RETORICA;
guadagnarsi un buon nome nella società e ESSI SONO UOMINI D’AZIONE. LA LORO SIN-
sostenere la (buona) reputazione e il pre- CERITÀ MI FA FELICE. Io sono venuto a im-
stigio della istituzione in cui studiano. partire questa educazione ideale agli stu-
Un’istituzione educativa è come un albero denti e a inculcare in loro le virtù.
gigantesco: le differenti materie sono come
i suoi rami e ramoscelli; le virtù sono come Un uomo sciocco, nonostante
i fiori profumati che potete trovare su di la sua intelligenza ed educazione,
esso; la fede è come le radici. Quando an- non conoscerà il suo vero Sé
naffiate le radici della fede, ottenete il frut- e una persona di mentalità meschina
to di Ânanda (la Beatitudine). non abbandonerà
le sue qualità malvagie.
Una preziosa “proprietà”
Attualmente tutte le istituzioni educative
hanno cominciato a comprendere che il La moderna istruzione
carattere è molto importante per uno stu- porta soltanto alla discussione
dente: esso è il fine dell’educazione. Ca- e non alla vera saggezza.
rattere non significa solamente buona con- A che cosa serve un’istruzione
dotta; dovremmo considerare gli altri es- che non può condurvi all’immortalità?
seri umani come fratelli e sorelle e svilup- Acquisite la conoscenza
pare bhâva µuddhi (la purezza di sentimen- che vi farà immortali.
ti) che alla fine conduce a Jñâna siddhi (il
conseguimento della Saggezza). I nostri Una volta acquisita la conoscenza del Sé,
studenti sono molto virtuosi; Io ripeto spes- otterrete tutto il resto. Queste parole di sag-
so che essi sono di Mia proprietà. Dato che gezza sono impresse nel cuore degli stu-
ho tale proprietà con Me, perché dovrei denti.
preoccuparMi di qualcosa? Ho chiesto ai
ragazzi che si sono presentati per l’esame Studenti che non si lasciano condizionare
del GATE: “Miei cari! Come avete esegui- Incarnazioni dell’Amore! Studenti!
to l’esame?” Essi hanno detto: “Swami, con Avete dato prova del vostro valore tra mi-
la Tua Grazia e Benedizione lo abbiamo gliaia di studenti e acquisito alte valutazioni
fatto bene. Tu dici che gli studenti sono Tua all’esame del GATE. (Scrosciante applau-
proprietà: essendo stati benedetti con l’op- so). Gli esaminatori sono stati molto impres-
portunità di essere Tuoi studenti, il nostro sionati dall’intelligenza e dal comportamen-
solo scopo è vivere in accordo con i Tuoi to dei nostri studenti: volevano sapere da
ideali e procurare un buon nome all’Istitu- dove essi provenissero, se dall’est o dal-
to.” Mi ha fatto molto piacere e sono stato l’ovest, dal nord o dal sud. I nostri studenti
profondamente toccato dalla loro risposta; hanno risposto: “Signore, noi non veniamo
è rincuorante notare che ci sono tali stu- né dall’est né dall’ovest, né dal nord né dal
denti ideali nel nostro Istituto. È grazie a sud; noi siamo gli studenti del rî Sathya
tali nobili studenti che il Paese ha progredi- Sai Institute of Higher Learning.” Essi non
della vita nei boschi a mangiar frutti e tuberi. sempre buone compagnie, state in compa-
gnia di coloro che dicono buone parole, non
Cibo salutare e buone abitudini pronunciate mai parole aspre e sacrileghe.
Queste sono le risposte date dai nostri stu- SE USATE PAROLE SCORTESI, LA GENTE VI
denti quando sono stati interpellati circa le TRATTERÀ COME UN NEMICO; SE PARLATE SOM-
loro abitudini alimentari. La spiegazione MESSAMENTE E DOLCEMENTE, LA GENTE VOR-
data dai nostri studenti ha avuto un tale RÀ GODERE DELLA VOSTRA COMPAGNIA E PAR-
impatto sull’uditorio che molte delle per- LARE CON VOI ALL’INFINITO. Quando siete
sone presenti sono diventate totalmente in compagnia, assicuratevi che il vostro
vegetariane. Com’è il cibo tale è la mente, corpo sia pulito e che la vostra bocca non
com’è la mente così è l’uomo. Quindi, per emetta cattivo odore. Dovete prendervi cura
condurre una vita sana e felice, si deve ne- adeguata della vostra salute in ogni modo
cessariamente assumere cibo sacro e possibile. Quando il vostro corpo è pulito e
satvico. Tra i Bhâratîya (gli Indiani) c’è in salute e quando i vostri pensieri, le vo-
attualmente una crescente consapevolezza stre parole e azioni sono puri, sarete amati
circa l’influenza del cibo sulla mente; per da tutti.
tale motivo la gente sta cambiando in me-
glio le proprie abitudini alimentari. Il no- Studenti!
stro corpo è fatto di carne; perché dovreste Ovunque andiate assicuratevi di essere
nutrirlo ancora con la carne? Tale cibo non presentabili e accettabili in ogni senso: solo
sacro genera pensieri non sacri. allora meriterete il rispetto degli altri. Te-
nete sempre pulita la bocca; l’alito cattivo
Studenti! non solo induce varie malattie, ma reca
Non basta che osserviate solo le norme ine- anche disturbo agli altri. Se la vostra bocca
renti il cibo; dovreste coltivare anche le emette cattivo odore, la gente cercherà di
buone abitudini e partecipare regolarmen- evitarvi; per questo, appena vi alzate dal
te agli sport e ai giochi. Prendete parte a letto al mattino, dovreste spazzolarvi i denti
quei giochi che favoriranno lo sbocciare e pulirvi la lingua a fondo. Mantenendo la
delle vostre facoltà fisiche e mentali. Il cibo bocca fresca e pulita godrete di buona sa-
salutare e le buone abitudini vi porteranno lute. Nonostante di notte non dorma, Io Mi
a una posizione elevata nella vita. spazzolo i denti prima di andare a letto. Mi
pulisco i denti a intervalli regolari per tene-
Esser sempre presentabili e accettabili re la bocca fresca e pulita. È per questo
Cari studenti bangaru!2 che non ho alcun problema di salute. Io non
Voi siete veramente come l’oro; non è pos- ho sofferenze di alcun tipo. Dovete stare
sibile descrivere i vostri sacri sentimenti. attenti che nessuna particella di cibo si an-
Voi parlate dal profondo del cuore. Il vo- nidi tra i vostri denti. Alcuni usano uno spaz-
stro linguaggio non è ordinario: è Âtma zolino duro per lavarsi i denti, con il risulta-
Bhâ¹â (il Linguaggio dello Spirito). Voi vi- to che le loro gengive cominciano a sangui-
vete la vostra vita con sentimenti sacri. nare. Io, invece, uso uno spazzolino molto
Tenetevi tuttavia lontani dalle cattive com- morbido. I Miei denti sono tuttora così forti
pagnie. Si dice: “Dimmi con chi vai e ti che posso schiacciare una noce di betel. I
dirò chi sei”, “Tu diventi come la compa- Miei studenti sono sorpresi e meravigliati
gnia che frequenti”. Frequentate quindi nel constatare la Mia forza fisica.
Avere cura della propria salute dovreste formulare con attenzione le vo-
Studenti! stre frasi e parlare con ogni umiltà e rispet-
Il fatto che roviniate la vostra salute e vi to. La vera educazione non si limita alla
affidiate alle mani di un medico sarà moti- conoscenza dei testi; dovreste manifestare
vo di vergogna. Per questo, ognuno deve i Valori Umani di Verità, Rettitudine, Amo-
avere cura della propria salute. Non si do- re, Pace e Non violenza. La Verità non do-
vrebbe mai esser dipendenti dagli altri: vrebbe essere limitata semplicemente alle
questo è ciò che Io, molto spesso, insegno parole, ma esser tradotta in azione.
ai Miei studenti. Alzatevi presto al matti- Studenti!
no, fate un po’ di jogging e ginnastica per Essendo venuti qui e avendo acquisito
mantenere in forma il corpo. Durante il un’educazione del più alto livello, conduce-
periodo degli esami, gli studenti cercano di te una vita virtuosa e condividete la vostra
star svegli fino a tarda notte per studiare; conoscenza.
essi si addormentano con i libri davanti. Un
tale studio non vi porterà da nessuna parte. Muoviamoci insieme,
Non forzatevi a studiare quando avete son- cresciamo tutti insieme,
no: mettete i libri da parte e andate a letto stiamo tutti uniti
tranquillamente. Dovreste studiare solo e condividiamo la nostra conoscenza;
quando la mente è vigile e pronta. viviamo insieme in amicizia e armonia.
O uomo! Non essere orgoglioso Questo è ciò che dovete imparare oggi.
della tua istruzione e cultura. Abbiate sempre un’espressione sorridente
Se non offri i tuoi saluti reverenziali e siate buoni amici per gli altri. Un buon
a Dio e non mediti amico è colui che ha sempre buoni pensie-
su di Lui con devozione, ri, dice parole buone e compie buone azio-
a che cosa serve la tua istruzione? ni. Se condurrete la vostra vita in questo
modo, sarete persone ideali e una fonte di
Mettere a frutto “Educare” ispirazione per il prossimo.
Studenti! (Baba ha concluso il Discorso con il bhajan:
Abbiate, prima di tutto, cura della vostra “Hari Bhajana Binâ Sukha ânti Nahin…)
salute. La vostra educazione si rivelerà un
Praµânti Nilayam, 16 marzo 2005,
puro spreco se non mantenete la salute ne-
Sai Kulwant Hall
cessaria. Non accontentatevi dell’istruzio-
ne profana; dovreste acquisire anche “Edu- (Tradotto dal testo inglese
care”. L’istruzione si riferisce pubblicato sul sito internet
all’acquisizione di informazioni esteriori, dello rî Sathya Sai Central Trust
di Praµânti Nilayam)
mentre “Educare” si riferisce alla trasfor- 1
Lo M.A. (Master of Arts) è la laurea di secondo
mazione interiore. “Educare” è ciò che fa grado generalmente in discipline umanistiche. Il B.A.
sbocciare i Valori Umani da dentro. Che (Bachelor of Arts) è la laurea di primo grado in ma-
voi abbiate acquisito “Educare” o una sem- terie umanistiche.
2
plice istruzione sarà evidente dal vostro Bangaru è l’affettuoso appellativo che Baba rivol-
ge sovente agli studenti e talvolta anche ai devoti.
parlare. Un consiglio a questo riguardo: non Significa “oro fino”; pertanto, “studenti
dovreste parlare sconsideratamente. Spe- bangaru”può esser tradotto con “studenti, tesori
cialmente quando vi rivolgete agli anziani, (Miei)”.
Le celebrazioni di Mahâµivarâtrî
(Cronaca delle giornate)
La festa di Mahâµivarâtrî è una delle più importanti dell’India. Essa cade il 14° giorno del k©¹²a
pak¹a la quindicina o metà (pak¹a) scura (k©¹²a) di mâgha (gennaio-febbraio), un mese del calen-
dario induista. Si tiene, dunque, nel periodo di luna calante e viene celebrata, con canti devozionali,
durante la notte. ivarâtrî significa “notte” (râtrî) di “buon auspicio” (µiva).
In tutto il Paese, la gente affolla i templi di iva e trascorre la notte in adorazione e contemplazione
del Divino.
Il Signore iva viene adorato come Yogîµvara (il Signore degli yogin) ed è considerato lo Yogin e
il Rinunciante ideale, ragion per cui, in questo giorno, i Suoi devoti si uniscono, per così dire, a Lui
nelle Sue austerità, astenendosi dal cibo e dal dormire come omaggio al Principe degli yogin.
Le celebrazioni di ivarâtrî, a Praµânti Nilayam, hanno avuto inizio la mattina dell’8 marzo e Baba,
mostrando la Sua divina Forma alle migliaia di persone riunite nel Sai Kulwant hall, ha riempito i
cuori di gioia. Dopo esser salito sul palco, Baba ha invitato Anil Kumar, professore allo rî Sathya
Sai Institute of Higher Learning, a parlare alla gente.
Anil Kumar ha quindi cominciato a raccontare un episodio avvenuto allorché egli si trovava a
Kodaikanal con Baba. In quell’occasione, mentre Gli era seduto accanto, aveva con sua sorpresa
notato, attorno alla Caviglia del Maestro, il segno tipico che lascia una cavigliera ed era rimasto
ancor più sbigottito nel notare che la caviglia destra non evidenziava segno alcuno. Aveva pertan-
to pregato Swami di rivelargli il significato di ciò e il Maestro gli aveva spiegato che quella vista
rappresentava Lui Stesso come Ardhanârîµvara, il Principio divino in cui sono presenti sia il
Signore iva sia Madre Pârvatî. Ardhanârîµvara rappresenta infatti l’aspetto androgino di iva, la
cui metà sinistra del Corpo viene raffigurata come femminile (Pârvatî, la akti o Energia di iva) e
quella destra come maschile (iva).
Baba, molti anni fa, rivelò di essere la manifestazione di iva-akti e Anil Kumar ha avuto il
privilegio di sperimentare personalmente la verità di quella dichiarazione.
Alle parole di Anil Kumar hanno fatto seguito i discorsi di Narendranath Reddy e di G.K. Raman;
anch’essi hanno narrato la loro esperienza all’assemblea dei devoti.
In seguito, dopo il Suo Discorso, Swami si è seduto e con un gesto della Mano ha materializzato
una collana d’oro, chiedendo agli studenti di che materia fosse fatto quell’oggetto.
Essi hanno risposto trattarsi di oro e, a quel punto, Baba, con un nuovo movimento della Mano e
cogliendo tutti di sorpresa, trasformava quella collana in un anello d’oro. Anche questa volta
Swami domandava di che materiale quell’anello fosse fatto e gli studenti, all’unisono, rispondeva-
no: “D’oro, Swami!” Allora Baba invitava uno studente a salire sul palco e gli infilava l’anello al
dito. Poi ripeteva il movimento circolare con la Mano… ed ecco apparire un’altra collana d’oro. Era
davvero uno spettacolo sconvolgente vedere Baba creare la materia con tanta disinvoltura.
Sembra tuttavia esservi un significato più profondo nelle Sue azioni: Baba intendeva dimostrare
ciò che aveva già citato nel Discorso, ovvero che lo stesso Principio divino è presente in tutto.
Gli ornamenti possono apparire differenti, ma sono tutti fatti dello stesso materiale: l’oro. Allo
stesso modo, sebbene i nomi e le forme cambino, l’Âtma, vale a dire il Sé, è presente in ognuno.
Dopo di ciò, gli studenti della scuola e dell’università di Baba hanno cantato inni e canti devozionali
propiziatori rivolti al Signore iva.
Nel pomeriggio due eminenti oratori hanno parlato alla folla nel Sai Kulwant hall. Il primo, µrî S.V.
Giri, ex vicerettore del rî Sathya Sai Institute of Higher Learning, ha spiegato il significato dei vari
Nomi del Signore iva che, come si è detto, è Ardhanârîµvara, perché entrambi i princìpi,
maschile e femminile, sono egualmente presenti in Lui. Questa verità è evidente anche nella
vita di Swami, giacché Egli tratta uomini e donne allo stesso modo ed esorta la società a
tributare alla donna il dovuto rispetto. L’altro appellativo dato a iva, cioè Nîlaka²ºha, è
esso pure riferibile a Baba, poiché, proprio come iva inghiottì il veleno halâhala per salvare
il mondo dal suo effetto letale, così pure Baba è pronto a sopportare qualunque sofferenza
fisica allo scopo di proteggere i Suoi devoti e garantirne il benessere.
Dopo µrî S.V. Giri, Swami ha invitato a parlare A.V. Gokak, che ha recentemente assunto
l’incarico di vicerettore dello rî Sathya Sai Institute of Higher Learning. Gokak ha affermato
che il lingam, simbolo di iva, rappresenta la Divina Consapevolezza da cui tutto è emerso e
in cui tutto, alla fine, si riassorbirà. Ha proseguito dicendo che, allo stesso modo, le varie fedi
e religioni del mondo trovano compimento ai Piedi di loto di Bhagavân rî Sathya Sai Baba.
Egli ha poi concluso affermando che occorrerebbe abbandonare la ristrettezza mentale e
l’intolleranza verso le altre religioni e progredire verso quello stadio finale in cui colui che
medita comprende di essere una sola cosa con l’oggetto della meditazione.
Dopo il Discorso del pomeriggio, Swami dava il via all’inizio dei bhajan.
I canti devozionali sono proseguiti senza interruzione per tutta la notte e sono stati eseguiti
dai devoti dei Centri Sai di Bangalore, Delhi e Mumbai, nonché da altri devoti provenienti dai
paesi d’oltremare. Il Sai Kulwant hall si è riempito di sacre vibrazioni, frutto dell’espressione
di tanta devozione. È stato anche rappresentato l’Ekâdaµa Rudra Pârâya²a, nel corso del
quale il Rudram, il mantra vedico in lode a iva, disseminato di strofe tratte dal Camakam,
viene cantato undici volte.
La mattina del 9, alle 6,30, Sai Baba è entrato, per la gioia degli occhi dei presenti, nel Sai
Kulwant hall e alle 7 accettava l’ârati, ponendo in tal modo fine al canto dei bhajan. Faceva
poi distribuire alla folla il prasadam (il cibo consacrato), costituito di pulihora (riso al
tamarindo) e la¬¬u (tipico dolce indiano). Scaldava davvero il cuore vedere i membri della
famiglia Sai, senza distinzione di classe, razza o nazionalità, sedere sotto lo stesso tetto e
gustare il prasadam, offerto dall’amorevole Madre Sai.
Nel pomeriggio, Swami teneva l’ultimo Discorso delle celebrazioni di ivarâtrî, al termine del
quale Gli veniva offerto l’ârati.
Sperimentare l’onnipervadente
Consapevolezza Divina
“Il Signore del Kailâsa Divina) permea non solo gli esseri umani,
ha manifestato la Sua Forma divina ma anche gli uccelli, le bestie e gli animali.
con la luna crescente In effetti, ogni momento della nostra vita
che Gli adorna la testa, può esser considerato come ivarâtrî; non
la fresca acqua del Gange che scorre dobbiamo aspettare ivarâtrî in un giorno
attraverso i Suoi riccioli arruffati, particolare dell’anno.
l’occhio splendente
in mezzo alla fronte Onnipervadente Consapevolezza
e il collo color porpora brillante Incarnazioni dell’Amore!
come il luccichio di una mora. La Consapevolezza di iva è
Egli indossa braccialetti di serpenti onnipervadente. Come possiamo limitarla
e una serpe come cintura, a un tempo o a un luogo particolari?
tutto il Suo corpo
è cosparso di vibhûti, Sarvata pânipâda¼ tat sarvatok¹i
la fronte è adorna µiromukham
di un punto di kumkum, sarvata µrutimalloke sarvamâv©tya
le labbra rosse brillano ti¹ºhati
di succo di betel; Con mani, piedi, occhi, testa, bocca
orecchini d’oro tempestati di diamanti e orecchie che pervadono ogni cosa,
pendono dalle Sue orecchie Egli permea l’intero universo.
e tutto il Suo corpo di colore bruno
risplende di divino fulgore.” Se una volta analizziamo questo aspetto
attentamente, apparirà ovvio che tutto ciò
Il “Propizio” di cui siamo testimoni all’intorno è Consa-
Nessuno sembra aver fatto uno sforzo per pevolezza di iva e nient’altro. iva non
comprendere il significato e l’importanza rappresenta una forma particolare con i ca-
di ivarâtrî. In effetti, la stessa parola pelli arruffati e una pelle di tigre; dovun-
ivarâtrî rivela il suo significato: iva si- que guardiamo e qualunque forma incon-
gnifica “propizio” e râtrî significa “notte”. triamo, che sia un bambino o una persona
Per questo ivarâtrî vuol dire “notte pro- anziana, una donna o un uomo, in ogni for-
pizia”. Sorge allora la domanda: “Chi è ma risplende la Consapevolezza di iva.
iva?” iva non è altro che la Consapevo- Come potete descrivere l’onnipervadente
lezza Divina che pervade tutti gli esseri Consapevolezza di iva o limitarla a un mo-
viventi; questo ivattva (Consapevolezza mento e un luogo specifici? La gente ese-
gue una forma particolare di danza per rap- Uno dei Nomi che le vengono attribuiti è
presentare la iva TⲬava (la danza ivattva (Consapevolezza di iva); per cui,
Cosmica di iva e Pârvatî), ma questa è non è corretto descrivere ivattva con ap-
solo simbolica e non descrive la vera iva pellativi come Mukkanti, Trinetra ecc.;
TⲬava. Come si può descrivere la Co- ivattva indica la onnipervadente Consa-
scienza Trascendentale di iva che le pa- pevolezza Divina. In effetti, tutti i devoti
role non possono descrivere e che la men- che siedono in questa sala sono Incarna-
te non può comprendere? zioni del Signore iva.
Non la si può spiegare; si può solo speri- La fervida immaginazione dei devoti
mentarla. Tutte queste differenze nella forma fisica
Una volta Pârvatî non trovava Suo figlio sono solo nella mente degli esseri umani,
Vinâyaka nonostante Egli fosse molto vi- ma Dio è privo di attributi. Sono i devoti
cino al Signore εvara. Ella cercava ad assegnare a Dio nomi, forme e attributi
Vinâyaka in ogni dove meno che nelle di- differenti; basandosi sulla loro immagina-
vine vicinanze del Signore εvara. zione, essi dipingono Dio in forme diffe-
CHE STRANO! IN EGUAL MODO OGGI L’UOMO renti come il grande artista Ravi Varma1.
CERCA DIO DOVUNQUE SENZA SAPERE CHE DIO ASSUME LA FORMA CHE VOI PENSATE. La
EGLI STESSO È UNA INCARNAZIONE DEL DIVI- gente descrive la forma di Dio come Rudra
NO ÂTMA. Il Signore εvara non ha mai sti- (il “Fiammeggiante”, aspetto terrifico di
rato i Suoi capelli; Egli li ha lasciati nella iva) e ântisvarûpa (Incarnazione della
loro posizione naturale come riccioli arruf- Pace), ma Dio è sempre soltanto
fati. I Suoi riccioli arruffati, il Suo terzo oc- ântisvarûpa; Egli è sempre amabile e sor-
chio e il Suo corpo coperto di cenere sono ridente. Immaginare una tale Incarnazione
stati lasciati nella loro situazione e nel loro della Pace in forma diversa è solo opera
colore naturali, ma essi appaiono differen- del devoto; se proprio esistono tali illusioni
temente a persone diverse. Chi può descri- occorre liberarsene.
vere il colore e lo splendore del corpo del
Signore iva? Dio non ha attributi
Una volta nacque una controversia tra Bisogna raggiungere la Divinità coltivan-
Lak¹mî e Pârvatî circa l’apparenza fisica do amore per Dio; è solo l’amore che può
del Signore εvara e del Signore Vi¹²u. Du- legarLo. L’Unità di Dio deve essere realiz-
rante la discussione Lak¹mî chiese: zata attraverso tale Amore divino. Se Dio,
“Pârvatî! Come hai potuto corteggiare que- che è privo di attributi, deve essere descrit-
sta strana persona che non tiene pulito il to, la descrizione sarà:
Suo corpo e lo cosparge di cenere residua
della cremazione?” Pârvatî si offese e re- Ekam nityam vimalam acalam sarvadhî
plicò: “Ammâ! Tuo marito Vi¹²u si adagia sâk¹ibhûtam bhâvâtîtam trigu²arahitam
sul serpente e¹a ed è di colore blu; per- L’Uno senza secondo, l’Eterno, il Puro,
ché non correggi i Suoi modi e cerchi di l’Immutabile,
cambiare il colore del Suo corpo?” Mentre l’Intelligenza onnipervadente
stavano discutendo in questo modo, entrò che tutto attiva, il Testimone
in scena Sarasvatî e cercò di dar Loro un di ogni cosa, al di là dell’immaginazione,
consiglio: “Nella Loro apparenza fisica al di là dei tre gu²a, sattva, rajas e tamas.
possono esserci alcune differenze, ma, per
quanto Mi riguarda, non trovo nessuna dif- Noi attribuiamo differenze a un tale Dio
ferenza tra di Loro. Vedo che la stessa Con- privo di attributi e ne siamo contenti. Ciò
sapevolezza Divina permea ambedue que- non è corretto. L’Unità di Dio deve essere
ste Forme. Voi entrate in polemica perché compresa. A questo riguardo non deve es-
non riuscite a rendervene conto; dimenti- serci confusione, anche se poeti e artisti
cate quindi tutte le differenze esteriori.” come Ravi Varma hanno rappresentato Dio
Questo tipo di natura trascendentale è in forme differenti, dando espressione alla
immanente solo in Sarasvatî. loro capacità immaginativa. Quali che sia-
no le forme o i ritratti concepiti da poeti e rate il Signore K©¹²a e viceversa è una con-
artisti, Dio è solo Uno. Per esempio il Si- cezione erronea; tali differenze possono es-
gnore Vinâyaka appare sempre lo Stesso, sere sentite dai devoti, ma non esistono nel
dovunque lo vediate; Egli non ha attributi Signore Râma e nel Signore K©¹²a. Dio non
di sorta. Ganapati è Colui che non ha attri- nutre tali sentimenti negativi; solo negli es-
buti. Egli non ha alcun capo al di sopra di seri umani esistono differenze e sentimenti
Sé; è per questo che è chiamato Vinâyaka. negativi. In effetti non c’è alcuna possibili-
Se fate un’analisi, (scoprirete che) ogni tà che i sentimenti negativi coinvolgano il
nome assegnato a Dio vi rivela un signifi- Divino: Egli è soltanto totalmente positivo.
cato. Dato che non ha alcun capo al di so-
pra di Sé, anche Brahmâ, Vi¹²u e Devozione unidirezionale
Maheµvara Lo adorano. Cari studenti!
Non attribuite a Dio alcuna differenza o
Adorare Dio come tale sentimento negativo. Voi potete adorare
Incarnazioni dell’Amore! Dio in qualsiasi forma e nome vi piaccia.
Oggi la gente esaspera le differenze tra gli NEL CASO TROVIATE UNA QUALUNQUE DIFFE-
esseri umani attribuendo nomi e forme dif- RENZA NEL DIVINO, L’ERRORE È IMPUTABILE
ferenti a Dio che è senza nome, senza for- AI VOSTRI SENTIMENTI NEGATIVI E NON A DIO.
ma e senza attributi. Questo è un grave er- Adorate quindi Dio con devozione
rore. La Divinità viene divisa dai devoti; unidirezionale.
l’Unità di Dio non viene compresa, con il
conseguente risultato di futili Praµânti Nilayam, 8 marzo 2005 (mattino),
argomentazioni e confutazioni. Che sia Sai Kulwant Hall,
Râma, K©¹²a, εvara o Vi¹²u, questi sono Celebrazioni di Mahâµivarâtrî
solo nomi diversi assegnati a Dio dai de-
(Tradotto dal testo inglese
voti, ma Dio è solo Uno. QUESTI NOMI VEN- pubblicato sul sito internet
GONO ASSEGNATI A DIO SOLO PER LA NOSTRA dello rî Sathya Sai Central Trust
SODDISFAZIONE; NELLA DIVINITÀ, INVECE, NON di Praµânti Nilayam)
ALBERGA ALCUNA DIFFERENZA! LA MIGLIORE
1
SÂDHANÂ SAREBBE REALIZZARE L’UNITÀ NEL- Râja Ravi Varma (1848-1906), il pittore del Kerala
LA DIVINITÀ E ADORARE DIO COME TALE. Voi
più celebrato, fu l’iniziatore del particolare stile ro-
mantico che ancora oggi è usato nei cartelloni pub-
potete comunque adorare Dio nella forma blicitari cinematografici. Appartenente alla famiglia
che preferite, a questo non si può fare obie- reale di Travancore, fu ritrattista apprezzato sia da-
zione, ma l’unità che sottende alle differenti gli Inglesi sia dall’alta società indiana e creatore di
forme e ai diversi nomi non dovrebbe esse- opere “storiche” dedicate ai grandi classici del pas-
sato e della tradizione, in uno stile che è una sintesi
re mai dimenticata. Pensare che il Signore
perfetta di illusionismo occidentale e di lussureg-
Râma possa essere arrabbiato se voi ado- giante India del sud.
tari – imparano a recitare in sanscrito i Veda e i versi delle Sacre Scritture per conser-
vare i princìpi e i codici morali dei Testi Sacri, da lungo tempo ignorati dalle istituzioni
scolastiche statali.
Tra le grandi opere sociali realizzate da Sai Baba, l’istituzione di scuole e università è
sempre stato il principale impegno da parte Sua. In tali Istituti l’istruzione scolastica si
fonde nel più vasto concetto di EDUCAZIONE, intesa come pieno sviluppo delle
potenzialità umane, nonché come conoscenza di se stessi e della propria Natura Divina.
Ai Suoi studenti, Sai Baba impartisce insegnamenti basati sui cinque Valori Umani:
Verità, Rettitudine, Pace, Amore e Non violenza, in modo che i giovani li mettano in
pratica nella vita di tutti i giorni, e imparino a comportarsi in modo ideale nell’ambito
scolastico, familiare e sociale.
Sai Baba insegna, non solo agli studenti delle Sue scuole, ma anche a tutti gli uomini
d’ogni Paese e religione, a mettere in pratica nelle relazioni umane e sociali i Valori
Umani. Egli ricorda incessantemente che solo con l’Unità e la Fratellanza fra tutti i
popoli e le nazioni ci potrà essere vera felicità e prosperità sulla terra.
Il Pûr²acandra
Vasto auditorio della lunghezza di 60 metri, costruito a Praµânti Nilayam nel 1973, può
accogliere circa 15.000 persone. È il luogo in cui Sai Baba celebra funzioni e festività
particolari, e dove gli studenti possono mettere in scena rappresentazioni teatrali, solita-
mente ispirate ai grandi personaggi descritti negli antichi poemi epici e nei Sacri Testi.
Figli dell’immortalità
( pomeriggio)
questa era la causa del loro dolore. Il gio- non conobbe limiti. Egli si alzò e disse: “Miei
vane fu dispiaciuto del fatto che il Volere di cari madre e padre, il Signore εvara e
εvara non gli fosse stato rivelato sino allo- Madre Pârvatî mi hanno riportato in vita.”
ra, perché per questo egli aveva sprecato il È SOLO DIO A POTER SALVAGUARDARE LA VITA
tempo prezioso che gli era stato concesso. DI UN ESSERE UMANO. ALCUNI MEDICI DICHIA-
Non volle dunque perdere altro tempo: fece RANO DI POTER DARE BUONE MEDICINE O COM-
un bagno di primo mattino, andò al tempio PIERE OPERAZIONI CHIRURGICHE PER SALVA-
di εvara, cominciò a recitare Namah RE LA VITA DI UNA PERSONA; ESSI FANNO NU-
ivâya, il sacro mantra pañcâ¹ari (di cin- MEROSE PROMESSE IN QUESTO SENSO, MA FAL-
que sillabe) dedicato a iva, con totale sin- LISCONO. A PARTE DIO, NESSUNO PUÒ SAL-
cerità e devozione e si perse nella Sua con- VARE O PROLUNGARE LA VITA DI UNA PERSO-
templazione. EGLI NON SI ASPETTAVA ALCU- NA; SOLO LUI PUÒ INTERFERIRE CON LA LEG-
NA RICOMPENSA PER LE SUE PREGHIERE E CON- GE DEL KARMA. Con la grazia di Dio si può
SIDERAVA LA CONTEMPLAZIONE DI DIO COME ottenere qualunque cosa in questo mondo.
SUO DOVERE PRIMARIO. Il giorno seguente Cari studenti!
era previsto fosse l’ultimo del suo soggior- Voi dovete sforzarvi di ottenere la grazia di
no terreno, per cui egli rimase nel tempio; i Dio fin dalla vostra fanciullezza; quando
suoi genitori, non avendolo visto tornare a pregate per la Sua grazia e vi sforzate di
casa, andarono al tempio e sedettero all’in- ottenerla, sarete protetti da Dio.
gresso piangendo al pensiero della immi-
nente fine della vita di Mârka²¬eya. Come La sacra danza del Nome
deciso dal Signore, egli lasciò le sue spoglie Incarnazioni dell’Amore!
mortali nel momento in cui compì il Oggi è il santo giorno di ivarâtrî. iva
sedicesimo anno. I suoi genitori erano af- significa “buon auspicio”; quando c’è iva
franti. Appena Mârka²¬eya ebbe lasciato non può esserci µava (cattivo auspicio, ma-
il suo corpo mortale nel mondo esteriore, il laugurio). Bisogna trascorrere questo
suo jîva (spirito) raggiunse il Signore iva santo giorno di ivarâtrî nella costante con-
nel mondo divino. Il Signore era estrema- templazione di Dio, recitando il sacro
mente compiaciuto della sincera devozione Nome di iva dalle prime ore del mattino
di Mârka²¬eya e disse: “Mârka²¬eya! Il fino a che non si va a letto. IL NOME DI DIO
giorno odierno segna il compimento del tuo DEVE DANZARE SULLA VOSTRA LINGUA. La Di-
sedicesimo anno; tu sei venuto a Me sere- vinità è eterna; non La si può ottenere tan-
namente, ti sei inchinato al Mio Volere con to facilmente. Nonostante si siano date al-
fede e obbedienza incondizionate. Sono cune vaghe definizioni, come eterno, immu-
soddisfatto della tua devozione.” Mentre tabile ecc., nessuno è stato finora in grado
εvara parlava a Mârka²¬eya in questo di spiegare il Divino. La corretta definizio-
modo, Madre Pârvatî intervenne dicendo: ne della Divinità dovrebbe essere:
“O Signore! Visto che egli ha obbedito al
Tuo Comando senza alcuna riserva, per- Ekam nityam vimalam acalam sarvadhî
ché non lo rimandi ai suoi genitori?” εvara sâk¹ibhûtam bhâvâtîtam, trigu²arahitam
volle che Pârvatî Lo coadiuvasse e insie- L’Uno senza secondo,
me ridiedero vita al corpo di Mârka²¬eya. l’Eterno, il Puro, l’Immutabile,
Quando i genitori notarono qualche movi- l’Intelligenza onnipervadente
mento nel corpo del ragazzo, la loro gioia che tutto attiva,
sona; la gente Lo chiama Kailâsavâsi (il ve errore e una denominazione errata. Re-
Signore che risiede nel Kailâsa). Dov’è il alizzate quindi la vostra vera natura e chia-
Kailâsa? È SOLO QUANDO MEDITATE SU DI mate voi stessi Am©taputra.
LUI NEL SILENZIO PROFONDO CHE POTETE
VISUALIZZARE IL S IGNORE ε VARA NEL (Baba conclude il Discorso con il bhajan:
KAILÂSA. QUINDI SI DEVE PRATICARE MAUNA “Prema Mudita Manase Kaho…”)
(IL SILENZIO); QUESTO SILENZIO IMPLICA TO-
TALE QUIETE DEI PENSIERI E DELLE PAROLE. Praµânti Nilayam, 8 marzo 2005
(pomeriggio),
Incarnazioni dell’Amore! Sai Kulwant Hall,
Voi siete tutti Am©taputra; rimanete quin- Celebrazioni di Mahâµivarâtrî
di costantemente (immersi) in questa con-
(Tradotto dal testo inglese
sapevolezza e proclamate di essere degli pubblicato sul sito internet
Am©taputra. Qualunque nome vi sia stato dello rî Sathya Sai Central Trust
dato, premettete Am©taputra a quel nome. di Praµânti Nilayam)
Considerare voi stessi an©taputra è un gra-
lo.” Mentre gli studenti grandi stavano recitando, ho notato che i bambini delle elemen-
tari, con i movimenti delle labbra, seguivano il canto. Allora ho detto: “Swami, guarda i
bambini come stanno seguendo il canto dei Veda!” “Certamente. Gli alunni piccoli can-
tano i Veda molto meglio dei grandi!” Baba ha interrotto il canto e ha chiamato i bambini:
“Bambini, venite qui. Cantate i Veda.” Questi piccolini hanno allora cominciato a recita-
re i Veda meglio dei ragazzi delle superiori!
Baba mi ha domandato: “Sai fare lo stesso? Puoi recitare i Veda?” Che cosa potevo
rispondere? “Swami, non sono stato uno studente delle Tue scuole. Come puoi aspettarTi
che sappia cantare i Veda? Questi ragazzi lo hanno imparato studiando qui, mentre io,
che non ho studiato a Puttaparthi, non lo so fare.” Tutti gli studenti, tutte le studentesse,
tutti i ragazzi di tutti e tre gli Istituti di Baba - Puttaparthi, Whitefield e Anantapur - dalle
elementari all’università, sanno tutti recitare i Veda. “Swami - ho aggiunto - i Tuoi Istituti
sono il simbolo della cultura vedica, della tradizione antica; sono la metafora dei Veda.”
Baba, riferendosi alla parte dei Veda appena recitata, ha spiegato: “In questo canto
vedico, ci sono due sezioni. La prima si chiama namakam, la seconda camakam. La
parte chiamata namakam recita: ‘Non voglio niente’. Na = no, negazione. ‘Non voglio
niente, non desidero niente’.
La parte chiamata camakam invece recita: ‘Desidero, voglio.’ Che cosa si desidera? ‘O
Dio, concedi aria pulita, concedi acqua potabile, benedicici con del buon cibo...’ Camakam
è dunque una preghiera di richiesta.”
Dovreste oramai esservi resi conto che sono un chiacchierone che non riesce a tenere
niente segreto. Ho perciò corso il rischio divino e affrontato il pericolo spirituale. Ma non
ci posso fare niente. Sono nato così. Perciò ho chiesto: “Swami? Perché prima diciamo
di non volere niente - namakam - mentre poi recitiamo ‘voglio questo, voglio quest’altro’
- camakam? Perché entrambe le preghiere? Dovrei o dire ‘voglio’, o dire ‘non voglio’.
Che senso ha recitare entrambi?” Baba ha risposto immediatamente: “Nei Veda ci sono
entrambe le preghiere per dare la possibilità a tutti di recitarli. Chi è pieno di desideri,
L’ineluttabile
legge del karma
laggio; ella era il capo del villaggio essendo che in numerose occasioni fu testimone del
la moglie di Karnam (il capo del villaggio). Mio inondare Subbâmmâ di amore e di gra-
TUTTE LE PROPRIETÀ DEL VILLAGGIO ERANO zia, osservò: “Swami come sei compassio-
A SUO NOME, MA, DA QUANDO AVEVA ABBRAC- nevole verso i devoti! Non ci sono parole
CIATO SWAMI, NON AVEVA AVUTO NELLA VITA per esprimere il Tuo Amore e la Tua Com-
ALTRO INTERESSE CHE LUI: DAL PRIMO MAT- passione verso i devoti, specialmente ver-
TINO FINO A CHE NON ANDAVA A LETTO, ERA so Subbâmmâ.” Vero! Le parole non pos-
COSTANTEMENTE IMPEGNATA ESCLUSIVAMEN- sono descrivere l’Amore e Compassione
TE NEL LAVORO PER SWAMI. In certe occa- di Swami verso Subbâmmâ; la devozione
sioni, avevo l’abitudine di ritirarMi nelle di Subbâmmâ verso Swami sorpassava per-
grotte delle colline circostanti senza infor- sino quella di Prahlâda. La gente, a quel
marla. Poveretta! Andava in giro per le punto, aveva compreso come Swami aves-
colline a cercarMi. Usava mettere dei dosa, se mantenuto la promessa fatta a
upma, vada, idli ecc. in un paniere e veni- Subbâmmâ e aveva sentito che la vita di lei
re a cercarMi. Alla fine, quando Mi trova- era stata santificata. Prendendo spunto dal
va, le chiedevo scherzando: “Subbâmmâ! suo esempio, numerose persone anziane
Che cosa Mi hai portato?”, e lei risponde- venivano a trovarMi chiedendo: “Swami!
va: “Swami! Ho portato le cose che Ti piac- Per favore, prometti che mi verserai del-
ciono.” Allora le dicevo “DamMi un dosa”, l’acqua consacrata in bocca con le Tue
e lei lo poneva in un piatto e Me lo porgeva, Divine Mani nel momento del mio distacco
al che la tormentavo ancora dicendo: da questo mondo.” Io ero solito dir loro:
“Subbâmmâ! Questo dosa non Mi piace, “Miei cari! Non tutti possono avere questo
damMi un idli, upma, vada ecc.” Povera grande dono. Se riceverlo è vostro destino,
donna! Lei Mi serviva tutto questo. Da certamente lo avrete; Io verrò al momento
mane a sera preparava una quantità di piatti giusto e verserò acqua consacrata nella
e Mi aspettava. Sì, ella si preoccupava di vostra bocca.”
sapere che altro Mi necessitasse. Una vol-
ta le dissi: “Subbâmmâ! Non temere: Io non L’attesa fiduciosa di Kondama Râju
ho bisogno di niente. Ti ho fatto un muc- Kondama Râju (il nonno di Baba) osser-
chio di richieste pretendendo questo e quello vava queste persone che venivano da
affinché la tua devozione e il tuo abbando- Swami con una simile richiesta e anche lui
no fossero noti al mondo.” Ella allora Mi maturò un grande desiderio per questo
chiese: “Swami! Sono felice di esser stata prâpti (merito). Un giorno Mi avvicinò e
capace di servirTi del cibo; sono contenta disse: “Swami! Tu sei nato nella nostra fa-
anche che Tu mangi queste cose con amo- miglia, nella nostra discendenza, e ne hai
re e affetto verso di me. Mi farai felice se sostenuto l’onore e la gloria, ma anch’io
vorrai gentilmente mettermi in bocca una ho una richiesta da farTi: desidero e prego
piccola quantità di questa roba con le Tue che la mia nascita nella nostra famiglia sia
Mani Divine.. Presi, allora, un pezzetto di santificata; per tale ragione Ti chiedo, per
idli dal piatto e glielo misi in bocca con un favore, di versarmi dell’acqua consacrata
po’ di chutney; ella ne fu felicissima. In in bocca con le Tue Divine Mani durante
questo modo Subbâmmâ sperimentò gran- gli ultimi momenti della mia vita.” Gli assi-
de felicità nella Divina vicinanza di Swami curai che avrei certamente soddisfatto la
fino al suo ultimo respiro. Chandramouli, sua richiesta ed egli ne fu molto contento,
perché sapeva che una volta che Swami divini in molti modi per mantenere la parola
ha dato la Sua Parola, senz’altro la man- e travalico qualsiasi confine per mantenere
terrà. Egli visse 112 anni. Ogni mattina la Mia promessa. Alcuni devoti agiscono
camminava dal villaggio al nuovo mandir invece in senso contrario alle loro parole.
per avere il Mio darµan. Un giorno gli chie- Fui mandato a Kamalapuram alle scuole
si: “Perché percorri tutto il tragitto dal vil- superiori. Il fratello maggiore di questo
laggio al mandir e ritorno? Potrebbero es- Corpo, Seshama Râju, era determinato sul
serci dei bovini sulla strada e, se ti aggre- fatto che acquisissi un’educazione superio-
dissero, tu cadresti ferendoti, non è vero?” re, ragion per cui Mi portò con sé a
EGLI MI RISPONDEVA CON GRANDE SICUREZ- Kamalapuram e Mi iscrisse a scuola. In quel
ZA: “SWAMI! QUANDO TU MI PROTEGGI E SEI periodo, faticavo molto a portare avanti gli
COSTANTEMENTE AL MIO FIANCO, QUALE ANI- studi per scarsità di fondi; spesso dovevo
MALE POTREBBE AGGREDIRMI?” Un giorno, arrangiarMi con le tasche vuote, per cui ero
al mattino presto, egli venne al mandir ed avvezzo a usare il Mio talento poetico per
ebbe il Mio darµan, dopodiché tornò a casa guadagnare qualche moneta con cui soddi-
e si sdraiò. Dopo un po’ disse a εvarâmmâ sfare i bisogni personali.
di andare vicino al tempio di Satyabhâmâ e
guardare se Swami stesse venendo da quel- La medicina prodigiosa
la parte. Ella andò là e tornò dicendogli: “Sì, Nello stesso villaggio c’era un commercian-
Swami sta arrivando con la Sua macchi- te, di nome Kotte Subbanna, che gestiva
na.” Allora, Swami aveva una piccola au- un emporio in cui vendeva anche delle me-
tomobile. Kondama Râju disse: dicine ayurvediche. Una volta, una nuova
“εvarâmmâ! Prendi un bicchiere d’acqua medicina ayurvedica di nome Bala
e mettici una foglia di basilico.” Ella fece Bhâskara fu messa in vendita nel suo ne-
come le era stato chiesto. Lui teneva in gozio; era un prodotto nuovo e molto effi-
mano il bicchiere e Mi aspettava, sapendo cace che, se reclamizzato, avrebbe potuto
che la sua fine era vicina e che Io ero an- procurargli un buon profitto. A questo sco-
dato lì per mantenere la Mia promessa. Nes- po egli Mi chiese di accettare il compito di
sun altro lo sapeva. TENENDO IL BICCHIERE, far propaganda a questa nuova medicina.
EGLI DISSE: “SWAMI! SONO PRONTO”, E IO Accondiscesi alla richiesta, ma chiesi ul-
RISPOSI: “SONO PRONTO ANCH’IO.” NON AP- teriori informazioni sul prodotto. In segui-
PENA GLI VERSAI L’ACQUA IN BOCCA EGLI to, composi un canto sulla sua efficacia e
TRAPASSÒ IN PACE. PRIMA DI MORIRE DISSE: radunai alcuni bambini della Mia età per
“CHE GRANDE FORTUNA È BERE ACQUA DAL- andare in giro con dei cartelli in mano a
LE TUE DIVINE MANI PRIMA DI LASCIARE cantarlo nei villaggi vicini. Il canto suona
QUESTO MONDO! NEANCHE RE DAµARATHA, così:
CHE FECE GRANDI PENITENZE E SACRIFICI, EBBE
QUESTA FORTUNA. LA MIA VITA È REDENTA.” “Eccola! Eccola! Oh, bambini!
Con questo episodio di Kondama Râju fu Venite, venite!
mostrato ancora una volta a tutto il mondo Qui c’è la medicina Bala Bhâskara.
che Swami mantiene sempre la Sua Paro- Che si tratti di uno stomaco in disordine
la, qualunque cosa accada! Le vite di o di una gamba gonfia,
Subbâmmâ e Kondama Râju furono così di un dolore articolare o flatulenza,
redente. Io manifesto i Miei lîlâ (giochi) di qualunque disturbo conosciuto
D.-L’India è stata descritta come una ricca nazione di gente povera. Noi abbiamo la
ricchezza del mondo intero racchiusa nel seno della nostra buona terra. Eppure la
gente resta economicamente povera e arretrata. Tu hai una soluzione per riassestare
la nostra economia?
R. - La tua analisi è corretta. La soluzione al problema che hai posto consiste nel
lavorare duramente e incrementare la produzione su basi cooperative. Per raggiunge-
re questo obiettivo bisogna sradicare dalla gente la malattia dell’individualità, dell’avi-
dità e dell’egoismo. A ognuno deve essere insegnato a lavorare e a pensare a un
concetto più elevato e più ampio della società e dei suoi bisogni. Ciò fatto, ci saranno
meno parole e più lavoro. È di nuovo la via spirituale che può salvare questo Paese e
il mondo dagli errori del materialismo. Quello di cui si ha bisogno è una sintesi tra
l’aspetto spirituale e materiale della vita. Questo darà all’uomo una coscienza sociale
e uno spirito cooperativo che sono essenziali per la creazione di una ricchezza nazio-
D. - Per concludere con questo argomento, Swamiji, puoi riassumere le cause principali
dell’arretratezza economica e sociale dell’India?
R. - Da un punto di vista puramente materiale è una questione di domanda e di offerta. A
causa dei valori materialistici così forti su cui è fondata la nostra società, la domanda
cresce sempre di più e il rifornimento (l’offerta) rimane sempre lo stesso, o diminuisce.
La soluzione, ovviamente, consiste nell’incrementare l’offerta o nel diminuire la do-
manda. Ma anche in questo caso sorgerà il problema dell’aumento della popolazione.
Questo problema economico triangolare è in forte squilibrio e ha bisogno di essere
spiritualizzato, se si vuole sperare di trovare una soluzione effettiva.
Come sola via possibile al ristabilimento del bilanciamento economico e sociale viene in
aiuto la proposta di condurre una vita senza desideri, in cui le esigenze dell’uomo siano
ridotte e ricevano la minima attenzione. Frenate i vostri desideri, riducete le esigenze,
vivete in austerità spirituale e allora le materie prime saranno sufficienti per tutta l’uma-
nità. Non solo, ma le tensioni proprie di un sistema socio-economico competitivo si
dissolveranno e l’uomo ritroverà la pace della mente. La vita è come un viaggio tra la
nascita e la morte. Il corpo è il veicolo in viaggio verso la morte. Meno bagagli si avran-
no con sé, meglio sarà. Perché gravarsi del peso di ricchezze materiali e delle comodità,
quando potreste trovarvi a dover cambiare direzione, forse a dovervi confrontare con
incidenti e disguidi e quando, in ogni caso, alla fine del viaggio dovrete abbandonare
tutti i vostri averi ad eccezione dell’Atma? Non sarebbe meglio occuparsi dello spirito
immortale, invece di perdere tempo prezioso ad accumulare ricchezze e ad assicurarsi
maggiori comodità? Questa è la logica dello spirito, con la quale Io cerco di cambiare il
comportamento della gente.
D. - Grazie, Baba, hai risposto alla mia domanda davvero bene... Ora veniamo alla que-
stione di Narasimhiah, riguardante il falso Sai K©¹²a o PⲬavapura, indicato dal suo
Comitato come esempio di imbroglio e frode. Egli assicura che il ragazzo (responsabile
di questo fatto), abbia avuto il Tuo permesso.
R. - Non c’è mai stato nessun tipo di accordo o di relazione tra lui e Me. Questa gente ha
più volte insistito per combinare un incontro tra di noi, ma Io ho sempre rifiutato la loro
richiesta. Certo, come hai potuto constatare questa mattina, migliaia di persone vengono
al darµan. Ci sono altri che si fanno passare per Miei discepoli, e cercano di far soldi
usando il Mio nome. Questo non succede solo qui, ma ovunque, sia negli altri stati
(indiani) sia all’estero, e non ci si può fare niente. Questa gente è destinata a essere
scoperta prima o poi, così com’è successo a questo ragazzo. Io non ho niente a che
vedere con questo tipo di persone.
Gli anziani,
fonte di saggezza
e di forza
Nella Sathya Sai Gîtâ, che Thirumalachar e in ambedue i posti esorta il particolare a
ha appena letto e spiegato, egli ha dato il fondersi con l’Infinito, con l’Universale.
Mio Nome al “Sathya” di cui ha fatto espe- Per Lui il rudrabhûmi (il luogo di crema-
rienza. LE PERSONE CHE MI HANNO VISTO zione) e il bhadrabhûmi (il suolo consa-
SONO MOLTE, MA QUELLE CHE HANNO COM- crato) sono uguali; essi sono egualmente
PRESO IL M IO SIGNIFICATO SONO POCHE. destinati alla trasmissione dell’Upadeµ
Nello stesso modo, coloro che hanno “vi- (l’istruzione spirituale), nella forma che il
sto” la Gîtâ, vale a dire che l’hanno letta e devoto ama di più, vale a dire il canto. Im-
imparata a memoria, sono legioni, ma colo- maginate con quale concentrazione Arjuna
ro che ne hanno afferrato il senso sono lo ascoltasse! La sua concentrazione era
pochi. Essa deve essere tâgî (termine stabile come quella delle gopî (le
“Gîtâ” anagrammato – N.d.T.) che, in pastorelle), che ascoltavano a Brindavan il
telugu, equivale ad “assorbita” o “assimila- messaggio del Flauto. Egli dimenticò le ar-
ta”! Allora voi divenite tâgî, pieni di mate contrapposte, i suoi odi ed entusiasmi
vairâgyam, liberi da insensati attaccamenti per la guerra e si immerse nell’insegnamento
al mondo fenomenico. Vairâgyam (il distac- che riceveva. Se voi sviluppate una tale
co) significa abbandonare râga, cioè le cose ekâgratâ (concentrazione stabile su un solo
che piacciono e legano, che intrappolano e pensiero), nel Kuruk¹etra del vostro per-
assoggettano. Un’altra cosa, a proposito del- sonale campo di battaglia, potrete sicura-
la Gîtâ, è che non parla del periodo della mente ascoltare la Gîtâ, la Bhagavad Gîtâ
vita vissuto da g©hastha (capofamiglia); o la Sai Gîtâ o la Sathya Sai Gîtâ, a voi
essa tratta i fondamenti della vita, non di riservata. La Gîtâ fu comunicata per rimuo-
questa o quella sua parte, ma della vita come vere la ajñâna sammoha (il profondo
tale, e dei suoi problemi più profondi. Essa smarrimento causato dall’ignoranza), e
fu ripetuta da un capofamiglia all’altro e raggiunse lo scopo nel caso di Arjuna; non
quindi non prescrive la “fuga” giovò ad altri che la udirono, come Sañjaya
dell’anacoreta. Questa è la lezione di quel- e Dh©tar⹺ra, essendo essi ancora vinco-
la Gîtâ e di questa. lati dalla loro particolare forma di ignoran-
za. Dh©tar⹺ra si preoccupò per tutto il
Molti leggono la Gîtâ, ma pochi tempo che la battaglia non fosse ancora co-
ne traggono beneficio minciata e che i nemici dei suoi figli non
Gîtâ significa “canto”. K©¹²a canta a fossero stati distrutti! Così non ne trasse
Brindavan (accompagnandosi) con il Flau- profitto. QUINDI, MOLTI LEGGONO LA GÎTÂ,
to. Egli canta anche sul campo di battaglia MA POCHI NE PROFITTANO. Dovete avere il
Dio è così misericordioso che, se fate anche solo un passo verso di Lui, Egli ne fa dieci
verso di voi.
Vibhî¹a²a1, fratello di Râva²a, chiese a Hanuman se Râma avrebbe accettato i suoi
omaggi e se l’avrebbe preso sotto la Sua protezione. Gli disse:
«Sono il fratello del Suo peggior nemico, che ha giurato di distruggere; sono membro di
una razza demoniaca; non conosco i Veda o le Scritture, e nemmeno i riti degli Ârya.»
Allora Hanuman replicò: «Sciocco, credi forse che Egli si preoccupi del cerimoniale o
del rango familiare o della cultura? Se così fosse, come potrebbe accettare me, che
sono una scimmia?»
Quella risposta risolse il problema e Vibhî¹a²a fu rassicurato sulla Grazia divina.
Favole e Poesie
Râma, quando Vibhî¹a²a si recò più tardi da Lui, volle intorno a sé le scimmie più
anziane per chieder loro se poteva accettare nel gruppo Vibhî¹a²a. Ovviamente, Râma
non aveva bisogno di consigli da nessuno. Egli non si faceva mai influenzare. Tuttavia,
per dar loro importanza, le consultò e finse di essere incerto sulla decisione da prender-
si.
Quando Sugrîva, re delle scimmie, Gli oppose un rifiuto, Râma gli rammentò che an-
ch’egli prima era venuto da Lui dopo aver abbandonato il suo fratello maggiore! E
quando Lak¹ma²a, fratellastro di Râma, intervenne per dire che l’unico trattamento
che Vibhî¹a²a si meritava era quello di essere rigettato indietro nell’isola di La¾kâ,
Râma disse: «Sì! Dopo la morte di Râva²a, intendo incoronarlo imperatore di La¾kâ.»
Râma accoglie immediatamente, senza riserve, chiunque a Lui si abbandoni.
1
Vibhî¹a²a, che significa “Terrifico”, era un demone, fratello di un altro demone, Râva²a. Nonostante
fosse di stirpe demoniaca, si era profondamente dispiaciuto che Râva²a avesse rapito Sîtâ e, per questo
atto malvagio, aveva rimproverato severamente il fratello, consigliandolo ripetutamente di restituire Sîtâ al
suo legittimo consorte e Signore, Râma, anche per non perdere la propria vita. L’orgoglioso demone ignorò
gli avvertimenti. Alla fine, quando si accorse che la rovina del fratello era inevitabile, Vibhî¹a²a si rifugiò
presso Râma, divenendoNe amico fedele. Dopo la fine di Râva²a, Râma lo pose sul trono di La¾kâ.
Hanuman, cui Vibhî¹a²a rivolge la domanda, fu la scimmia di forza e valore straordinari che dimostrò
completa devozione mettendosi al completo servizio di Râma.
News
cità alle vittime di questo disastro naturale. Molti devoti hanno
elargito somme all’Earthquake Relief Fund che è stato istituito dal-
la Sathya Sai Society of America e il 100% dei fondi donati è stato
inviato alle Organizzazioni Sai in India, Indonesia, rî La¾kâ e Tai-
landia per opere di soccorso. Ora che i bisogni delle Organizzazioni
Sai locali sono stati soddisfatti, è tempo che l’Earthquake Relief
Fund venga chiuso, per cui lo stesso non accetterà alcuna ulteriore
contribuzione. A nome del fondo, della Sathya Sai Society of Ame-
rica e, cosa della massima importanza, dei paesi colpiti, porgo umil-
mente la mia sentita gratitudine a tutti voi che avete donato così
generosamente e amorevolmente.
Con amore, al servizio di Sai.
Michael Goldstein
Presidente del Praµânti Council, 25 marzo 2005
GRUPPI BHAJAN
NOVITÀ:
Storie Gloriose del Signore (Bhâgavata Vâhinî)
Racconti e Parabole Vol. II
SAITRI
(Collana VÂhinÎ)
Aforismi Vedici (Sûtrâ Vâhinî) [SV]
La Conoscenza (Jñâna Vâhinî) [JV]
La Scienza di Dio (Vidyâ Vâhinî) [VV]
La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), I° vol. [RV-I]
La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), II° vol. [RV-II]
Domande e Risposte (Prashnottara Vâhinî) [PUV]
Il Fiume delle Upanishad (Upanishad Vâhinî) [UV]
Il Gioco di Dio (Lîlâ Kaivalya Vâhinî) [LKV]
La Pace Suprema (Prashânti Vâhinî) [PSV]
La Via della Meditazione (Dhyâna Vâhinî) [DV]
La Verità di Sai (Sathya Sai Vâhinî) [SSV]
La Legge Morale (Dharma Vâhinî) [DhV]
(Collana Biografie)La
La Vita di Sai Baba (N. Kasturi)
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol.
La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.
Periodici
Mother Sai, bimestrale + Crescere Insieme
Altre Pubblicazioni Disponibili:
COLLOQUI [CQ] (CON INSERTO “SANDELA NIVARINI Vâhinî”)
MOTHER SAI SPECIALE (6° CONFERENZA MONDIALE)
DIARIO SPIRITUALE 1 [DS1]
DIARIO SPIRITUALE 2 [DS2]
DIARIO SPIRITUALE 3 [DS3]
Dhyâna: la Meditazione secondo gli insegnamenti di Sai Baba
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Testi).
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Accordi).
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Esercizi).
Atti del I° Convegno dei Responsabili dei Centri Sai Mondiali
Sadhana
Guida all’ashram di Prashanti Nilayam
Racconti e Parabole Vol. I
Pensiero del Giorno (365+1 pensieri, per ogni giorno dell’anno)
Altri Autori
A spasso con Dio
Grazie Swami
Messaggio d’Amore
Sai Baba, l’Uomo dei miracoli
Visione del Divino.
Sai Baba Fiamma d’Amore
L’Eterno Miraggio
Alla scoperta della verità
Sai Baba: la rivelazione continua
Ho visto la luce
Audiovisivi:
Alla scoperta della Verità (Videocass.) Shivarathri Sandesh (video)
Le percussioni, parte I (Videocass.) Scuola bhajan interattiva (N°2CD ROM)
Le percussioni, parte II (Videocass.) Embodiment of Love Vol I(CD) musicale)
Gayatri Mantra (Audiocass.) Embodiment of Love Vol II(CD) musicale)
Tecnica di canto (Audiocass.) Bhajanam (CD musicale)
Video Story (Videocass.)
Il Medico Divino (Videocass.)
In Preparazione:
DISCORSI (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVIII) SRI SATHYA SAI ANANDADAYI
Hrudaya Nivasi Satyopanishad Vol I
Gli Insegnamenti di Dio (Ghita Vâhinî) Satyopanishad Vol II
Purificare il Cuore (Purifying the Heart
Sathya Sai Baba e l’Educazione dei figli (Sathya Sai Parenting)
NB.– Tutte
le pubblicazioni sopraelencate si possono avere telefonando o in-
viando un fax a:
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Sathya Sai Books and Publications of Italy, magazzino e sede operativa,
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tel. 02 26708288 (lunedì h.19:30-21); fax 02 25371063