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Discorso 06-05-2008
Rispettate, onorate
e rendete felice
vostra madre
Nessuno deve dimenticare l’Amore si, ma il Principio dell’Âtma è lo stesso in
che riceve dalla propria madre entrambi. Voi potete pure andarvene, ma
Studenti! Ragazzi e ragazze! nessuno ha il diritto di separare mia madre
Venkataraman vi ha parlato in modo ade- da me: il suo corpo verrà cremato nel cor-
guato della cerimonia odierna. Egli è una tile di casa.” In ottemperanza a ciò,
persona molto istruita che ha lavorato per il ›a¾karâcârya cremò il corpo di sua ma-
Centro di Ricerche Atomiche Bhabha a dre nella sua residenza. Nessuno può valu-
Mumbai e ancor prima, sempre in campo tare i sentimenti di una madre. Persino oggi
scientifico, sotto sir C.V. Raman. Ha an- gli abitanti di Palakkad seppelliscono o bru-
che vinto molti premi. ciano il corpo delle loro madri nell’area della
Ora, che cosa posso dire della madre di loro casa, perché pensano che se l’ha fatto
questo Corpo? Abbiamo tre corpi: quello una persona della grandezza di
fisico, quello mentale e quello spirituale. Ne ›a¾karâcârya possono farlo anche loro. Al-
deriva che non siete una persona, ma tre: l’inizio, molti criticarono ›a¾karâcârya di-
colui che pensate di essere, cioè il corpo, cendo che, sebbene fosse lo studioso di
colui che gli altri pensano siate, la mente, e grande cultura che era, aveva compiuto
colui che siete realmente, cioè l’Âtma (lo un’azione così sconveniente. Ma la cono-
Spirito). La vostra vera forma è l’Âtma, non scenza delle Scritture non è così importan-
il corpo o la mente. te. È la raffinatezza culturale ad avere gran-
Nelle situazioni oggi prevalenti sono pochi de valore; è la cultura(1) a determinare un
coloro che onorano la propria madre. VO- affinamento. Vostra madre può non trovarsi
STRA MADRE VI HA PORTATO IN GREMBO PER fisicamente con voi, ma il vostro amore per
NOVE MESI E VI HA FATTO NASCERE DOPO AVER lei dovrebbe rimanere lo stesso. La madre
ATTRAVERSATO MOLTE DIFFICOLTÀ E AVVER- di questo Corpo Mi spedì una lettera men-
SITÀ. DIMENTICARLA È COME DIMENTICARE tre Mi trovavo a Kodaikanal. Dopo di ciò,
DIO; CORRISPONDE A DIMENTICARE VOI STES- andai a Brindavan (Bangalore) dove ave-
SI. La madre è il vostro primo insegnante, è va luogo il Corso Estivo. Una volta ella Mi
colei che vi dà da mangiare, che vi nutre. È chiese di poter avere il Mio Nome sulle lab-
sul grembo di vostra madre che crescete e bra al momento della sua morte. Quando
sperimentate ogni tipo di felicità. Nessuno questa si verificò, nel maggio del 1972, a
deve dimenticare l’Amore che riceve dal- Brindavan era in svolgimento il Corso Esti-
la propria madre. Innanzitutto, ella merita il vo. εvarâmmâ era forte e sana. All’im-
nostro più grande rispetto. provviso chiamò: “Swami, Swami, Swami!”
Dopo la morte di sua madre, molti dissero e Io risposi: “Vengo, vengo.” Scesi le scale
a ›a¾karâcârya di portarne fuori il corpo, ed ella esalò l’ultimo respiro. Fin quando
ma egli rispose: “Mia madre non mi lasce- nel corpo c’è vita, dobbiamo prendercene
rà, né sarò io a lasciare lei. Mia madre e io cura; quando la vita se ne va, il corpo non
siamo Uno per sempre; i corpi sono diver- ha più valore. In verità, chi è la madre? La
(1)
Dal punto di vista spirituale, per “cultura” si in-
tende non un arricchimento intellettuale, ma un affi-
namento interiore.
Raro Sai
Sobrietà nel cibo
Se coltivate l’idea di essere il corpo, esso vi chiederà sempre più cibo, e più variato, più
cura per il suo aspetto e più comodità. Gran parte di ciò che si mangia è superflua; si
può viver sani con molto meno.
(D66-IX, 12)
Note:
1. L’argomento dei Cinque Involucri è stato dettagliatamente spiegato da Baba nel Suo Discorso
di Mahâµivâratrî tenuto il 4 Marzo 2000.
2. In questo caso il termine “mente” (manas), oltre che come mente astratta pensante andrebbe
anche inteso come cervello fisico (che del manas è la controparte materiale), il quale è collegato e
riceve impulsi dai sistemi nervosi simpatico e parasimpatico responsabili della percezione del
dolore fisico. Pertanto le reazioni emotive delle piante, così ampiamente studiate e dimostrate, sono
reazioni vitali, emozioni eteriche legate a prâ²amaya koµa, il corpo dell’energia pranica, del soffio
vitale.
“Se cominciassi a tenere conferenze in ogni parte del mondo sugli Insegnamenti di
Swami, questa attività non produrrebbe cambiamenti in alcuna persona. Vivendo
invece il Suo Messaggio nel mio ambito, questo avrà un’influenza sulle persone.
Ciò che lei e io possiamo fare, e che le persone che ruotano attorno a Swami
possono fare, è divenire esempi viventi del Suo Messaggio.” Così si è espresso µrî
M.K. Rasgotra, ex Alto Commissario dell’India a Londra, nel corso di un’intervista
per Radio Sai Global Harmony condotta dal dottor G. Venkataraman, ex vicerettore
dell’università ›rî Sathya Sai.
Sai Ram, signor Rasgotra, e un cordiale benvenuto negli studi di Radio Sai. È la prima
volta che abbiamo il piacere e il privilegio di intervistare un diplomatico di grande
Intervista
fama ed esperienza. Mi permetta di porle questa domanda di apertura: quando e in che
modo è giunto a Swami?
Desidero ringraziarla, caro professore. È mio il piacere e il privilegio di essere qui. Seb-
bene avessi avuto il mio primo darµan di Swami nell’aprile del 1972 presso l’abitazione
di srî Sohan Lal a Delhi, il mio primo vero incontro con Lui è stato il 2 luglio dello stesso
anno ad Anantapur, che da allora è stato il giorno più fortunato della mia vita.
Qualche tempo dopo il darµan di Delhi, mi recai a Srinagar per una lunga vacanza. Nel
frattempo il governo indiano mi chiese di andare a Londra in qualità di Alto Commissario
Vicario. Perciò presi l’aereo per Thiruvananthapuram, che si trova più a sud, per andare
a prendere mia moglie e poi da lì tornare a Delhi e partire insieme alla volta di Londra. Il
volo faceva solitamente sosta a Bangalore, ma accadde qualcosa all’aereo e fu annun-
ciato che il velivolo non poteva proseguire per Thiruvananthapuram. Dovevamo atten-
dere un giorno a Bangalore. Decisi così di andare all’âµram di Swami a Whitefield, ma
Egli non c’era. Allora andai a Puttaparthi, dove il professor Kasturi mi disse che Swami
si trovava ad Anantapur. Trascorsi la notte a Puttaparthi e la mattina successiva mi recai
all’Anantapur College.
Dopo aver parlato con varie persone, Swami mi chiamò con un cenno e io Gli toccai i
Piedi. Produsse della vibhûti per me e mi dedicò un sacco di tempo, almeno un’ora,
indicativamente. Insistetti per sedermi ai Suoi Piedi, ma Egli mi chiese di sedere sul
divano. In ogni modo, parlammo e fu la mia prima lezione di spiritualità. Ebbe inizio con
la narrazione, da parte di Swami, di vari episodi della mia esistenza che erano noti solo a
me; poi Egli disse: “Tum London jata hai, High Commissioner hoke?” (vai a Londra
Le dette la promozione!
Sì, e poi disse: “Molti problemi là. Bahut dushman hai tumhara (hai molti nemici). Bahut
(molti) problemi.” Ero un po’ spaventato e Gli chiesi: “Baba, che cosa dovrei fare?” Egli
rispose: “Fai solo il tuo lavoro; fai ciò che pensi sia giusto.” La conversazione si svolse
parzialmente in inglese, ma per lo più in hindî. Infine mi congedai.
Mentre ero seduto con Lui, dimenticai ogni cosa. La Sua personalità affascinante e la
Sua presenza magnetica mi incantarono. Ero stupito del modo semplice in cui mi raccon-
tava cose tanto profonde. Quando giunsi all’aeroporto c’era ancora un’ora d’attesa pri-
ma che il volo partisse.
Una domanda che di solito poniamo riguarda esperienze straordinarie relative a Swami.
Ne ha avuta qualcuna? Alcune persone ne hanno, altre no. Forse potrebbe condividere
un paio di cose con noi.
Il primo miracolo che Egli mi ha riservato si verificò nel corso di una successiva visita che
Swami compì nella stessa dimora a Delhi. All’epoca, mi recavo lì ogni giorno. Una sera
dovevo andare a cena in un certo posto. Doveva essere il 1975. Allora avevo lasciato
Londra ed ero ambasciatore in Nepal. Stavo uscendo dal portone quando Sohan Lal mi
rincorse ansimando e disse: “Ruk jao. Ruk jao” (fermati, fermati). Mi fermai, poi proseguii
ed Egli mi afferrò e mi trascinò nella sala da pranzo. Dovevano essere le 18,30 o le 19.
C’erano una ventina di devoti seduti a terra su tre lati della sala, mentre sul quarto si
trovava Swami; davanti a Sé un piccolo tavolo carico di cibo, che Egli appena toccava.
Potevo sentire la Sua presenza. Ero seduto proprio di fronte a Lui e questa situazione
doveva svolgersi secondo le Sue istruzioni, perché niente avviene senza la Sua Volontà.
Dovevo andare a cena altrove, perciò ero piuttosto parco con il cibo. Tenevo costante-
mente gli occhi fissi su di Lui. Mi guardavo intorno e vedevo tutti gli altri occupati a
mangiare. Mentre guardavo Swami, vidi un alone di luce solare intorno alla Sua testa, non
fastidioso per l’occhio, di circa 6 pollici di ampiezza. Swami mi guardò e sorrise. Non
c’erano raggi di sole nella stanza, dal momento che era sera. Sicuramente si trattava della
Sua aura. Swami era seduto contro la parete e l’aura era separata dal muro. C’era un
cerchio di luce di circa 6 pollici intorno alla Sua testa. Lo guardai di nuovo e rimasi
sbalordito. Mi guardai intorno: nessuno osservava Swami. Era qualcosa di speciale solo
per me! E più tardi ne ebbi conferma da Swami Stesso. La cena terminò e fu eseguito
l’ârati. Feci Namaskâr a Swami ed Egli mi chiese: “Kuchh dekha?” (hai visto qualcosa?).
Gli toccai i Piedi e mi congedai. Fu questo il modo per cancellare ogni dubbio.
Nel 1987 venni a Puttaparthi. Swami mi benedisse e mi rassicurò. Non parlava molto della
mia malattia. Se tentavo di parlarne io, Egli diceva: “Kuchh nahin hai.” Nel frattempo fui
nominato Alto Commissario dell’India a Londra e tutti mi dicevano: “Ora che vai a Lon-
dra, ti farai operare e mettere il bypass direttamente lì.”
In ogni modo, tenni il discorso della Convocazione. Il giorno seguente tirai fuori l’angiografia
e dissi a Swami: “Tutti questi medici sostengono che ho bisogno di un intervento per
mettere un bypass.” Egli guardò me e l’angiografia, rise e disse: “Kya? Nahin karna
hai” (che cosa? L’intervento chirurgico non è da fare). Ripetei le mie ragioni due o tre
volte, spiegando l’importanza e l’urgenza della cosa. Sembrò averne abbastanza e disse:
“Hum ne bola na, tum ko jaroorat nahin hai. Viswas nahin hai? Phir se angiography
karaoh. Kuchh nahi dekhega. Main tum ko dekh raha hoon” (ti ho detto che non hai
bisogno dell’operazione. Se non hai fede, fatti fare di nuovo l’angiografia. Non vedrete
nulla. Mi curo Io di te). Così finì la storia.
Ebbene, neppure per un momento mi ha mai sfiorato l’idea di farmi fare un’altra angiografia,
tanto la mia fede si è consolidata. Voi mi vedete adesso, e tutto ciò è accaduto nel 1988.
Mi ritrovo sano come un pesce, cammino per 5 o 6 chilometri quando vado a fare una
passeggiata, pratico yoga per mezz’ora al giorno, mangio normalmente e ho anche messo
Certo che lo fecero, e io risposi: “Grazie, il mio Guru mi ha detto che non mi serve
l’intervento. Pensarono che, in qualche modo, fossi pazzo. Anche gli Alti Commissari
possono essere stolti! Rifiutai con decisione e da quel giorno presi la seguente decisione: se
è il Medico Divino a occuparsi di me, perché fare controlli semestrali? E smisi di andare in
ospedale. Così, negli ultimi 10 anni, non ho fatto un controllo: il check-up lo faccio qui!
Ero solito andare da Lui almeno una volta quando mi trovavo all’estero e due volte
quando ero da queste parti. Mi osservava ogni volta che venivo. Mi dava la vibhûti, e io la
ingoiavo immediatamente. Alla fine, un giorno, mi portò nella Sua stanza e chiese: “Sab
kaisa hai?” (come va il tutto?) Risposi: “Swami, per grazia Tua sto bene.” Mi dette un
colpetto sul cuore e disse: “Ab yeh bilkud theek hai”(ora la cosa è perfetta). Dunque, la
mia cura era nelle Sue mani. Mi ha dato una seconda vita e ormai sono più di venti anni. I
medici mi avevano dato 2, al massimo 5 anni.
Il mondo, per come lo vedo io, non è ancora del tutto pronto, ma si sta preparando a
esserlo.
Noto un cambiamento. Ho parlato con Swami diverse volte. Gli parlo quando vado in un
nuovo posto. Anche a Delhi c’era un notevole scetticismo. La gente non era consapevole
degli Insegnamenti di Swami, ma ora, là, il Suo Nome è una leggenda. Sono passato dalla
Cina a Mosca, agli Stati Uniti, all’America Latina. Ovunque c’è un Centro Sathya Sai, c’è
qualcuno che tiene la fiaccola di quell’Insegnamento. Le acque si stanno muovendo, ma si
tratta di un processo lento. Gli ho chiesto: “C’è tanta povertà in India. Perché? Tu stai qui.
Perché non puoi riformare questo Paese?” Mi ha risposto: “Time lagega” (ci vorrà tem-
po). Gli ho detto: “Sono ambasciatore da una parte, sono ambasciatore dall’altra. Perché
non vieni? Vieni a Londra, vieni ovunque mi trovo.” La Sua risposta è stata: “Prima devo
mettere a posto l’India.”
E la sta mettendo a posto. Penso che il Suo Messaggio sia molto semplice. È nel quadro
dei Valori Umani, uno dei quali è la Non violenza. Ovunque guardi, vedo all’opera la Sua
sottile influenza. In qualunque luogo la violenza sia scoppiata, si può constatare che in
Mi permetta di concludere chiedendole, signor Rasgotra, che cosa ritiene che tutti noi
dovremmo fare per diffondere il Suo Messaggio. Ovviamente c’è un disperato bisogno
del Suo Messaggio, che rappresenta l’unica cura.
Se cominciassi a tenere conferenze in ogni parte del mondo sugli Insegnamenti di Swami,
questa attività non produrrebbe cambiamenti in alcuna persona. Vivendo invece il Suo
Messaggio nel mio ambito anche professionale, qualunque esso sia, questo avrà influenza
sulle persone. Ciò che lei e io possiamo fare, e che le persone che ruotano attorno a Swami
possono fare, è divenire esempi viventi del Suo Messaggio.
Nel 1988 no, non mi sembra. Sto qui ininterrottamente da quando sono andato in pensio-
ne oltre 11 anni fa e sono sorpreso da quello che potremmo definire il fenomeno russo.
Per due anni, quasi un giorno sì e uno no, Swami chiamava i gruppi russi per l’“interview”.
Venivano qui a ondate. È accaduto tacitamente qualcosa di straordinario in un enorme
Paese dove Egli non era affatto conosciuto. Adesso è noto ovunque in Russia e, senza
l’aiuto dei vari Hislop, Murphet o Kasturi, l’ha portata qui facendo tutto da Sé.
Ha un piano d’azione. Guardi l’Olanda: non c’era nessuno quando andai là come amba-
sciatore. Poi, all’improvviso, è saltato fuori un Centro Sai. In Francia non c’era nulla. In
Inghilterra, quando vi giunsi nel 1972, Swami, fra le molte altre cose che mi aveva detto,
aveva affermato: “Dekho, London mein ek hamara centre hai. Usko dekhna” (c’è un
Centro Sai a Londra. Prenditene cura.) E mi dette il nome di un tale. Perciò uno dei primi
giorni dopo il mio arrivo, ciò che feci fu di rintracciarlo. E questo signore mi chiese: “Verrà
ai nostri bhajan?” Risposi: “Swami mi ha chiesto di venire da lei. Verrò ai bhajan.” E così
feci. All’epoca c’erano dalle 10 alle 20 persone. Quando sono ripartito, quando ho lasciato
Londra, alla sessione settimanale dei bhajan al Centro, la domenica, c’erano 1000, 1500,
2000 persone. Non fraintendetemi, io non ho fatto nulla; è Swami che ha fatto! Adesso a
Londra esistono svariati Centri Sai, ed è così in tutta la Gran Bretagna, in tutta Europa.
Swami adesso si dedica alla Russia. Il tempo di riformarla.
L’ambasciatore a Mosca degli Emirati Arabi Uniti era qui con la moglie. Il Messaggio
E tutto si è verificato così silenziosamente, senza che nemmeno sapessimo che stava
accadendo.
Questo perché è efficace. Ritengo che il cambiamento in Russia sia uno dei miracoli più
straordinari. È semplicemente accaduto.
Doveva succedere. È il Piano d’Azione di Dio. Così è stato nel caso dell’allontanamen-
to della minaccia nucleare tra le due superpotenze all’epoca. In certi momenti, dopo
Cuba, la situazione è stata piuttosto pericolosa.
Grazie, signor Rasgotra, per esser venuto a trovarci. Torni ancora e ci racconti altri
particolari della sua esperienza con Swami.
Tutto è Uno, non esiste una seconda Non c’è niente e nessuno in questo mondo
entità in cui Dio non sia presente; tutto è perme-
Incarnazioni dell’Amore! ato della Divinità. NESSUNO HA IL DIRITTO
Il dottore e il giudice, che abbiamo ascolta- DI DIRE CHE UNA COSA SIA DIVINA E UN’ALTRA
to poco fa, hanno parlato di Swami e della NO. DIO È PRESENTE PERSINO NELLE DIFFI-
Sua Missione, ma si sono limitati ad affron- COLTÀ, NEL DOLORE E NELLA SOFFERENZA.
tare degli argomenti mondani, piuttosto che Sebbene abbiamo la capacità di compren-
argomenti attinenti alla spiritualità. Si può dere il Potere Divino, sfortunatamente non
acquisire ogni sorta di istruzione, ma senza riusciamo a usarLo. Se osserviamo lo sce-
(Tratto da: “›rî Sathya Sai Gîtâ -Tutto sulla Spiritualità” - Ed. MSPI - pp. 1 - 4)
La silente risata
“Un tronco d’albero può essere raddrizzato e la luna è di 91.100.000 miglia. Oltre alla
e reso senza curvature. terra, ci sono moltissime altre cose da ve-
Una pietra può essere dere. I corpi celesti più vicini a noi sono il
modellata adeguatamente. sole e la luna, ma, al di là di essi, ne esisto-
Potete voi modellare una mente no molti altri. Ci sono altri soli grandi quan-
e renderla senza curvature (inclinazioni)? to il nostro. Sembrano piccoli perché sono
La parola di Sai è parola di Verità.” molto lontani, ma ognuno di essi è un sole.
Il sole e la luna donano luce al mondo, a
Incarnazioni dell’Amore! numerose persone e a numerose forme di
Il nostro direttore (dell’Istituto Sathya Sai), vita.
Mi ha chiesto di parlare dei tre âkâµa. Quali A che velocità viaggia la luce delle stelle?
sono? In un attimo, la luce percorre 160.000.000
di miglia. Nonostante ciò, fino ad oggi, la
Âkâµam, gaganam, µûnyam luce di molte stelle non ha ancora raggiun-
Lo spazio, il cielo, il nulla. to la terra. La luce di alcune stelle non ha
ancora raggiunto la terra.
Il significato di ciò è: “Non dire niente!” La luce delle stelle è brillantissima, tanto
(Risate). che le forme di vita della terra non riesco-
Tutto ciò che può essere visto dagli occhi, no né a sostenerla né a guardarla. Quelle
ascoltato dalle orecchie, pensato dalla men- luci splendono con grande fulgore. Questo
te, ciò che sostiene l’esistenza ed è oltre le è il motivo per cui il sole manda sulla terra
parole, è tutto relazionato all’âkâµa (lo spa- solo una piccola parte del suo splendore.
zio). E non si tratta solo di ciò che possia- LA LUCE CHE LE STELLE, IL SOLE E LA LUNA
mo vedere sulla terra: anche il sole, la luna, DIFFONDONO, NON È LA LORO, MA DERIVA DA
le nuvole e le stelle in cielo sono relazionati UN POTERE DI BASE. ESISTE UNA LUCE DI BASE.
all’âkâµa. Non esiste, però, un solo âkâµa. È INFATTI ATTRAVERSO ÂTMA ›AKTI (IL PO-
Ce ne sono tre: TERE DELL ’ÂTMA), CHE IL SOLE, LA LUNA E
ANCHE LE STELLE BRILLANO. T UTTO CIÒ È
Bhûtâkâµa CONTENUTO IN BHÛTÂKµA (IL PIANO FISICO).
Cittâkâµa
Cidâkâµa . Riflesso nel nostro cuore
Che cos’è cittâkâµa?
Tutte le cose che sono presenti su questa Anche se tutto ciò che è visibile è
terra e le stelle nel cielo, non solo le stelle bhûtâkâµa, non si può dire che tutto ciò
che vediamo, ma anche moltissime altre che che è invisibile sia cittâkâµa. C’è infatti un
non possiamo vedere, sono tutte relazionate potere che splende, un potere invisibile, non
a bhûtâkâµa. Esso si estende per moltissi- udibile, sconosciuto: è cidâkâµa.
me migliaia di miglia. La distanza fra il sole Ogni cosa, tutte le forme in bhûtâkâµa, sono
(Tratto da www.sathyasai.it)
“No, sei in errore. Ma sì, va bene, va bene.” (Risate). “Allora Swami, che cos’altro è
un simposio?” “Sei in errore; un simposio non è ‘divisione’. Hai detto che si esprimono
visioni differenti di uno stesso argomento. Stai sbagliando. La divisione non è un sim-
posio: l’unione è un simposio. S-Y-M significa ‘unione’ e ‘simposio’ è qualcosa in cui le
persone si uniscono e non, come tu hai detto, in cui si dividono. (Risate). Quindi sei in
errore: esse si uniscono.” “Oh, Swami, capisco.”
Questo è ciò che disse Baba: “L’indagine sul Sé è la sola via per raggiungere l’Unità.”
Gli chiesi allora altre cose, per provocarLo. (Risate). “Swami, che cosa dovrei fare?
Che pratica dovrei seguire per sperimentare l’Unità? La gente dice che la penitenza
(japa), la meditazione (dhyâna), l’adorazione (pûjâ) e la preghiera sono sentieri dif-
ferenti, differenti esercizi spirituali che si fanno per raggiungere l’Unità. Quale dovrei
seguire?”
“Nessuno di essi.” (Risate). “Nessuno di essi?” “Già!” “Swami... e allora, che cosa
devo fare?” (Risate).
Baba rispose: “Indagine, il sentiero dell’indagine. Poni a te stesso la domanda ‘Chi
sono io? Io non sono il corpo, io non sono la mente, io non sono l’intelletto. Io sono il
Sé’. L’indagine sul Sé è la sola via per raggiungere l’Unità.”
A questo punto, non volevo stare zitto: “Swami, questo significa che la meditazione è
inutile? Vuoi dire che l’adorazione è un processo che non serve a nulla? Devo quindi
abbandonare queste pratiche?”
Baba rispose: “No. Questi sono i processi che ti renderanno ‘capace’ di indagare
dentro te stesso.” Spero di essere chiaro: attraverso la meditazione, la mente sviluppa
la concentrazione che aiuta a indagare sul Sé. L’adorazione rende la mente pura e
adatta allo stesso scopo. Tutte le pratiche che noi adottiamo preparano quindi il terre-
no, preparano la mente a rivolgersi all’interno e a seguire il cammino dell’indagine.
Vedete, questa è l’unicità di Baba: dice una cosa senza rigettare l’altra. Queste cose
sono tutte necessarie per ottenere la gioia. Questo è Bhagavân Baba.
Quindi, questa indagine sul Sé è veramente necessaria. Ma, per poterla fare, anche la
Coltivare l’amore è
il bisogno più grande
L’ istruzione moderna sviluppa l’intelletto e za (Ahi¼sâ) si trovano nello stato in cui la
conferisce competenza, ma non indirizza in Verità e la Bontà prevalgono. La Verità
alcun modo a compiere le giuste rinunce. fondamentale è una, ma i saggi l’hanno
Che valore ha l’acquisizione di tutta la co- chiamata con molti nomi. L’UOMO IDEALE È
noscenza del mondo senza il carattere? La COLUI CHE ADERISCE ALLA VERITÀ E NON L’AB-
conoscenza si è moltiplicata e con essa sono BANDONA IN NESSUNA CIRCOSTANZA. EGLI VIVE
cresciuti anche i desideri. Il risultato è che LA VITA VERA. La Verità non esiste per il
si è degli eroi a parole, ma degli zeri nel- bene di nessuno in particolare, trascende i
l’azione. A che cosa serve acquisire intelli- limiti di tempo, spazio e personalità, è il re-
genza e capacità se non si mette in pratica spiro vitale di tutti i Paesi, di tutte le genti in
neppure una piccola parte di ciò che si è tutti i tempi. L’eccelso padre dell’umanità,
imparato? il grande Manu, dopo profonde ricerche,
analisi ed esperienze, fece questo dono al-
Satya¼ ekapada¼ brahma satye l’umanità:
dharmo prati¹ºitah
satyameva vâk-h©dayam Satya¼ bruyât priya¼ bruyât
satya¼ sarvam na bruyât satyamapriya¼
La stessa parola Verità è Dio. La Rettitu- “Dite la verità, (ma) dite ciò che è piacevole;
dine (Dharma) è radicata nella Verità. non dite mai ciò che è spiacevole”.
La Verità è il cuore della parola.
La Verità è tutto. Non dovete dire una cosa non vera perché
può essere piacevole, né dire una verità che
Incarnazioni dell’Amore! sia spiacevole. Questo grande consiglio fu
La Verità è la stupenda residenza di Dio. dato da Manu all’umanità.
La Rettitudine è saldamente basata sulla
Verità. I Veda, che rappresentano la Cono- Conoscenza non significa erudizione
scenza e la Saggezza Superiore (Jñâna e libresca
Vijñâna), sono Incarnazioni della Verità. L’uomo può compiere veri progressi solo
Coloro che nella vita intendono acquisire quando abbandona l’idea che l’istruzione si
livelli superiori devono seguire i precetti persegua allo scopo di guadagnarsi da vi-
della Verità. vere. La connessione fra istruzione e posto
di lavoro deve essere completamente reci-
Le nove gemme da proteggere sa. L’istruzione è per la vita e non per gua-
Verità, carità, penitenza, sacrificio, benevo- dagnarsi di che vivere. Solo chi comprende
lenza, malleabilità, dirittura morale, servizio profondamente questa verità è una perso-
al guru e studio sono le nove gemme che na veramente istruita. Sin dai tempi antichi
ogni ricercatore della conoscenza deve pro- questa verità è stata riconosciuta dai saggi
teggere. La Rettitudine (Dharma), la Pace di Bhârat che hanno preservato l’eredità
(›ânti), l’Amore (Prema) e la Non violen- culturale della nazione. Conoscenza non
Un’enorme folla di devoti, provenienti da ogni parte del mondo, si è ritrovata a Praµânti
Nilayam per celebrare la sacra festa di ›ivarâtrî alla Divina Presenza di Bhagavân ›rî
Sathya Sai Baba. I devoti hanno partecipato, con grande devozione, ai bhajan che sono
durati tutta la notte e che hanno avuto inizio, alla Divina Presenza, il pomeriggio del 6
marzo 2008 dopo il Discorso di Baba. Il Sai Kulwant Hall, luogo delle celebrazioni, era
variamente e splendidamente decorato per l’occasione presentando un aspetto gioioso.
Vi erano stati installati schermi video e fuori, vicino al tempio di Ga²eµ, era stato siste-
Cronache
mato un altro schermo di grandi dimensioni, per permettere alla gente di assistere ade-
guatamente ai festeggiamenti.
La vigilia della sacra festa di ›ivarâtrî, gli studenti dell’università ›rî Sathya Sai hanno
messo in scena un balletto che rappresentava la storia mitologica del k¹îr sâgar mathan
(rimestamento dell’oceano di latte), seguito dalla danza cosmica di ›iva. Il programma
è iniziato alle 18,10 il pomeriggio del 5 marzo 2008 dopo il darµan di Baba, cui ha fatto
seguito, nel Sai Kulwant Hall, un’intensa sessione di bhajan. Il rimestamento dell’oce-
ano da parte degli Dei e dei demoni fece emergere molte cose celestiali, ma la fuoriusci-
ta dello halâhala (veleno mortale) preannunciò la distruzione totale. Per salvare l’uni-
verso dalla distruzione, il Signore ›iva bevve il mortale veleno, dopodiché ballò la Danza
Cosmica.
La superba recita degli studenti e le loro elettrizzanti danze hanno reso viva l’intera
storia mitologica. Il programma è terminato alle 18,45 con l’ârati a Bhagavân.
Il pomeriggio del 6 marzo 2008, Baba è giunto nel Sai Kulwant Hall alle 17,20. Non
appena Egli è entrato nella sala fra il canto dei Veda degli studenti dell’università ›rî
Sathya Sai, due loro gruppi musicali Lo hanno accolto con dolci e auspicali note. Dopo
aver benedetto col Suo divino darµan i devoti, che occupavano ogni spazio dentro e
fuori il Kulwant Hall, Bhagavân è giunto sulla veranda dove era stata posta, dai devoti
d’oltremare, un’enorme torta. Baba, alle 17,25, ha amorevolmente acceso un lume po-
sto su di essa e ha poi proceduto alla cerimonia del taglio fra la gioiosa esultanza dei
devoti.
Dopo di ciò, Bhagavân si è recato sul palco per tenere il Discorso di ›ivarâtrî. Prima di
Il pomeriggio del 7 marzo, Baba ha benedetto i devoti con un altro soave Discorso. Prima
di ciò Ajit Popat di Londra, Regno Unito, ha parlato alla folla, esortando i devoti a seguire
l’Esempio e gli Insegnamenti di Baba e dedicare la propria vita al servizio degli altri. Solo
allora, egli ha aggiunto, potranno definirsi veri devoti di Bhagavân. Successivamente,
Baba ha tenuto il Suo Discorso. Il programma, iniziato alle 17 col divino darµan, è giunto
al termine con l’ârati a Bhagavân, portando così a felice conclusione le celebrazioni di
›ivarâtrî a Praµânti Nilayam.
“Molta gente pensa che il servizio consista nel fornire aiuto ai derelitti e ai
bisognosi. È un grosso errore soltanto pensare di poter dare un servizio agli
altri. Di fatto ciò che fate lo fate per voi stessi, perché il principio atmico e il
principio di Amore sono gli stessi in tutti.”
La giornata è cominciata con un intervento dello psicologo Roberto Sartori sul tema
della “relazione d’aiuto”, aperto da un efficace gioco di ruolo che ci ha portati a riflet-
tere sulle nostre capacità comunicative e sulla nostra fisiologica incapacità di percepi-
re tutti gli stimoli cui siamo sottoposti. Con una precisione e un carisma che lasciavano
trapelare l’esperienza di Roberto nel campo dei corsi di formazione, ci sono stati illu-
strati gli strumenti chiave che abbiamo a disposizione per rivolgerci al meglio all’altro,
e sono quelli dell’empatia, per capire profondamente l’altro senza interferenza di giu-
dizio alcuno, della curiosità e dell’ascolto, per conoscere a fondo l’altro e porlo al
La nostra buona volontà deve essere supportata dalla conoscenza per poter raggiunge-
re al meglio l’obiettivo.
Che cosa meglio di un sorriso per far sentire una persona al centro del mondo, per leggere
nella sua anima, per offrirle la nostra? Franco e Claudio, del gruppo “Dharmic Clown”, ci
hanno guidati in un’esperienza unica attraverso la forza del sorriso. Con musiche, barzel-
lette, palloncini, con una simpatia, di quelle che partono dal cuore, ci hanno dato una
grande dimostrazione di come possa essere facile intrattenere un’intera platea e far sen-
tire allo stesso tempo importante e protagonista ogni singola persona che la compone. Il
corso di formazione, con i suoi due livelli, è stato un momento di crescita e di miglioramen-
to, importante anche e soprattutto se si ha già esperienza di Sevâ. Il rischio, quando si fa
una cosa da molto tempo, è di cominciare a dare per scontati certi passaggi e di porsi
poche domande; in realtà è fondamentale mettersi continuamente in discussione e stare
sempre attenti al dettaglio, vuoi il gesto, vuoi la parola. Il Sevâ è, per noi, momento di
crescita spirituale; per questo si rivela fondamentale la consapevolezza con la quale ci si
approccia a questo appuntamento, dove siamo chiamati a presentarci con il cuore aperto
al prossimo e le mani pronte e capaci.
Periodici
Mother Sai, bimestrale + Crescere Insieme
Altre Pubblicazioni Disponibili
Colloqui (CQ)
Mother Sai Speciale (6a Conferenza Mondiale)
Diario Spirituale 1 [DS1]
Diario Spirituale 2 [DS2]
Diario Spirituale 3 [DS3]
Dhyâna: la Meditazione secondo gli insegnamenti di Sai Baba
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Testi).
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Accordi).
Canti devozionali (Libro dei bhajan, Esercizi).
Atti del I° Convegno dei Responsabili dei Centri Sai Mondiali
Sadhana
Guida all’ashram di Prashanti Nilayam
Racconti e Parabole Vol. I (Chinna Katha vol I)
Racconti e Parabole Vol. II (Chinna Katha vol II)
Pensiero del Giorno (365+1 pensieri, per ogni giorno dell’anno)
Altri Autori
Alla scoperta della verità
A spasso con Dio
Gemme di Saggezza
Grazie Swami
Messaggio d’Amore
Ho visto la luce
Incontrare Dio
L’Eterno Miraggio
Purificare il Cuore (Purifying thr Heart)
Ricordando Sai (Sai Smaran)
Sai Baba Fiamma d’Amore
Sai Baba: la rivelazione continua
Sai Baba, l’Uomo dei miracoli
Sri Sathya Sai Gita-Tutto sulla spiritualità
Satha Sai Baba e l’Educazione dei Figli (Sathya Sai Parenting)
Sathya Sai Baba: Colui che dimora nel Cuore (Hrudaya Nivasini)
Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra
Viaggio con Sai (Sri Sathya Sai Anandadayi)
Visione del Divino.
Audiovisivi:
Shivarathri Sandesh (VHS) Le percussioni, parte I (VHS)
Shivarathri Sandesh(VHS) Le percussioni, parte II (VHS)
Video Story (VHS) Il Medico Divino (VHS)
Tecnica di canto (Audiocass.) Gâyatrî Mantra (Audiocass.)
Embodiment of Love Vol I(CD musicale) Embodiment of Love Vol II(CD musicale)
Bhajanam (CD musicale) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD musicale)
Dyana, la Meditazione negli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba(CD musicale)
Scuola bhajan interattiva (N°2CD ROM) Gâyatrî Mantra (CD musicale)
Avo Sai (CD musicale) Le sue Opere nel Sociale (DVD Video)
Alla Scoperta della Verità (DVD Video) La Creazione (DVD Video)
GRUPPI BHAJAN