Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.
Zoom
Cantare sotto la Sua amorevole Guida
Swami non ha solamente incoraggiato i cantanti a ogni passo, ma, in numerose occa-
sioni, li ha anche corretti e guidati e ha dato loro istruzioni sulle procedure e la conduzione
dei bhajan. Dice il dottor Devanathan: “Ci sono molti momenti che io ricordo con
nostalgia. Quando Swami passava molto tempo con il gruppo bhajan a Sundaram,
c’erano occasioni in cui Egli faceva delle correzioni al nostro canto e perfezionava il
modo in cui si poteva rendere un particolare bhajan. Vorrei raccontare questo fatto.
Era l’anno 1985. Swami sedeva sulla Sua poltrona nella ›ânti Vedika e io cominciai a
cantare il bhajan ‘Brahmanda nayaka baba’. È un canto hindi e un verso dice:
‘Ayodhya nagari tumne banaye, dwaraka nagari tumne banaye, shirdi parti tumne
banaye.’ Questa versione sembrava non essere corretta, infatti io cantavo “banaye”
in ogni frase. Swami si rese conto di questo e mentre cantavo mi faceva dei gesti,
scuotendo la testa e indicando con il Dito, tentando di comunicarmi qualcosa. Ma io
non capivo che cosa volesse dirmi. Quella sera Swami stava ritornando a Sundaram
dopo una visita alla casa di un devoto. Mi vide in mezzo alla folla, fermò l’auto e si
diresse verso di me. Quindi mi chiamò e mi disse: ‘Puoi cantarmi di nuovo quel bhajan?’
Cominciai a cantare tutto il bhajan, ma Egli disse: ‘Questo non è il modo corretto; il
modo corretto è questo: ‘Ayodhya nagari tumne banaye, dwaraka nagari tumne
baithaye, shirdi parti tumne basaye.’ Devi dire: ‘Banaye, baithaye o basaye.’ Quan-
do in seguito compresi il significato di questa frase appresi un importante messaggio:
Ayodhyâ è stata fatta da Lui, Dvârakâ è la città di cui Lui ci ha parlato, mentre ›irdi
e Parthi sono i luoghi dove Lui si è stabilito.”
Questo solo per dimostrare quanto interesse manifestasse Swami, durante le Sue pri-
me visite, verso i cantanti, correggendoli e guidandoli. Il dottor Devanathan ricorda
un’altra esperienza: “Era l’anno1990. Io stavo cantando il bhajan ‘Sâî hamârâ ham
sâî ke aisâ prema hamârâ’ a Abbortsbury, Chennai. Swami si muoveva in mezzo alla
grande folla che era riunita quella mattina e io pensavo che il canto si fosse completa-
mente perso nella confusione. Ma alla fine dei bhajan, mentre Swami riceveva l’ârati
camminando verso di noi, fece un cenno al gruppo bhajan di avvicinarsi. Quando
fummo vicini, Egli mi chiese di cantare nuovamente il bhajan. Lo ascoltò con molta
pazienza e quindi disse: ‘Stai tagliando in tronco la parola hamârâ; dovresti cantare
così: ‘Sâî hamârâ ham sâî ke aisâ prema hamârâaaaa.’ Il significato di questa
frase è: ‘Noi siamo Tuoi, noi apparteniamo a Te’, e Swami ha voluto metterlo in rilievo.
Ma la cosa non finì qui.
(continua)
L’ACQUA È IL REGALO
DI DIO ALL’UOMO
Le 4 M
Man (uomo), Money (denaro), Myth (mito), Morality (moralità)
Professor G. Venkataraman
Fede & Scienza
(2° parte)
BUONI INSEGNANTI
FANNO BUONI STUDENTI
In seguito alla promessa fatta poco tempo fa da ›rî Sathya Sai Baba, in occasione del
Capodanno Tamil, la Fondazione “›rî Sathya Sai Sevâ” ieri ha cominciato i lavori di
ristrutturazione del canale Kandaleru-Pundi, per facilitare un transito rapido e sicuro
all’acqua diretta a Chennai. Tali lavori hanno avuto inizio nel villaggio di Âtarambakkam,
nel distretto di Tiruvallur, con una Bhûmi Pûjâ (una Pûjâ alla Terra) eseguita alla
presenza dei funzionari del Governo e dei rappresentanti della Fondazione “Sathya Sai
Sevâ”. Erano anche presenti il signor Govindarajan, ingegnere capo del Dipartimento
Lavori Pubblici, e Kondal Rao, ex Ingegnere Capo del Dipartimento Lavori Idrici
dell’Andhra Pradeµ e rappresentante della Fondazione. I lavori di ristrutturazione delle
tubazioni cominceranno al confine del Tamil Nadu e arriveranno fino al lago Pundi,
vicino a Chennai. Il tratto da riparare è lungo 25 chilometri e si estende dai pressi di
Uthukottai fino al Satyamurti Sagar, grande bacino d’acqua, denominato popolarmente
News
“lago Pundi”. Tutto il lavoro dovrebbe essere portato a termine entro il prossimo anno.
Si cercherà in tutti i modi di far sì che i lavori non influiscano negativamente sul flusso
idrico nei mesi di luglio e agosto. È necessario ricordare che il progetto, ideato per
assicurare l’approvvigionamento d’acqua potabile a Chennai, era stato concepito e
messo in atto nei primi anni ’80, ma non si era riusciti a fornire acqua sufficiente, e
anche quella poca che era arrivata non aveva mai raggiunto Chennai a causa dell’as-
senza di tubazioni integre. A tal riguardo, ›rî Sathya Sai Baba, con un nobile gesto
rivolto alla popolazione di Chennai, aveva ristrutturato le tubazioni dalla diga di Kandaleru
nell’Andhra Pradeµ fino al confine del Tamil Nadu, affrontando una spesa di 200 crore
di rupie (circa 33 milioni di euro).
In seguito a ciò, l’acqua da Kandaleru aveva raggiunto il confine con il Tamil Nadu in
soli cinque giorni. (Sathya Sai Baba ha dichiarato che le autorità del Tamil Nadu
avevano assicurato che avrebbero provveduto a riparare le tubazioni entro il
loro Stato, ma così non è avvenuito - N.d.T). Però, Chennai non ha mai potuto
usufruire dell’acqua che arrivava al confine, perché le tubazioni che dovevano portarla
al lago Pundi erano in condizioni disastrose. In risposta a un appello del Primo Ministro
Karunanidhi, Sai Baba aveva promesso di ristrutturare totalmente le tubazioni anche
nel territorio del Tamil Nadu... e i lavori sono già iniziati.
VERITÀ E RETTITUDINE,
I VALORI
DA SEGUIRE FIN DA GIOVANI
“Tutti i nomi e le forme Dato che ogni essere è parte del Divino,
sono manifestazioni dell’Essere Supremo tutti dovrebbero essere rispettati, amati e
che è l’Incarnazione della Pace adorati. Non si dovrebbe odiare nessuno,
e della Prosperità. né creare distanze gli uni dagli altri.
Egli è Essenza, Coscienza Come ogni parte del corpo forma un orga-
e Beatitudine assolute e non duali. nismo, allo stesso modo tutti gli esseri sono
Egli è Satya¼, ›iva¼, Sundara¼ come le varie membra di Dio. Quando ci si
(Verità, Bontà, Bellezza).” ferisce a una gamba, è l’occhio a versare
lacrime. FRA DIO E TUTTI GLI ESSERI ESISTE
Esistono quattro entità: vya¹ºi, sama¹ºi, LO STESSO TIPO DI INTIMA RELAZIONE CHE C’È
s©¹ºi e Parame¹ºi (l’individuo, la società, la FRA LE VARIE MEMBRA DEL CORPO. Potreste
creazione e il Creatore). S©¹ºi emerge da domandarvi perché l’uomo debba fronteg-
Parame¹ºi, sama¹ºi è parte di s©¹ºi e vya¹ºi giare problemi e difficoltà quando gode di
è parte di sama¹ºi. un’intima relazione con Dio. Dio è essen-
zialmente l’Espressione dell’Immortalità e
Il fondamento della creazione della Beatitudine. Egli non è l’artefice delle
Essendone parte, l’individuo dovrebbe ser- difficoltà e dei problemi di nessuno. Alcuni
vire la società. Infatti, il servizio sociale è il credono che Dio ne sia la causa, ma que-
dovere più importante dell’uomo: esso può sto è un grosso errore. Tutti i vostri proble-
dotarlo di Potere divino. IL SERVIZIO ALLA mi sono il risultato delle vostre azioni; non è
SOCIETÀ E, IN VERITÀ, SERVIZIO AL DIVINO. Dio a causarli.
A favore di chi è l’esistenza umana? Essa
è a favore della società. Analogamente, la Ognuno deve fronteggiare
società esiste a vantaggio della creazione; le conseguenze delle sue azioni,
ciò è il fondamento dell’intera creazione che, chiunque egli sia.
a sua volta, è la manifestazione di Dio. In Nessuno può sapere
essa, l’uomo ricopre una posizione unica, che cosa gli prospetti il futuro.
ma a che serve se egli si comporta come le Una cosa però è certa:
bestie e gli uccelli? La Divinità è immanente ognuno dovrà raccogliere
in ogni essere. La stessa Verità fu procla- le conseguenze delle sue azioni.
mata nella Bhagavad Gîtâ dal Signore
K©¹²a con queste parole: Gioia e dolore sono il riflesso delle nostre
azioni; essi non sono causati da altri. È un
Mamaivâ¼µo jîvaloke grave errore accusare gli altri dei nostri
jîvabhûta sanâtanah dolori. Tutto, a questo mondo, è reazione,
“L’eterno Âtma, presente in tutti gli esseri, riflesso e risonanza; ogni persona ne è il
è parte della Mia Essenza”. testimone.
(Baba ha citato l’opera “Ekalavya”, che dove- Brindavan (Whitefield), 27 maggio 2006,
va essere recitata nel pomeriggio, facendo ap- Sai Ramesh Krishan Hall,
pello ai giovani affinché, come fece Ekalavya, Incontro dei giovani del Karnâtaka
seguano il sentiero della Verità, obbediscano
(Tratto da: www.radiosai.org)
D. - Swami, vediamo che non c’è alcuna comprensione neanche fra due persone, ma
solo litigi e divergenze. È raro trovare unità o fratellanza fra due uomini. Perché?
Bhagavân - C’è una cosa che dovreste sapere con chiarezza quando pensate all’unità
e alle differenze fra le persone. Tu chiedi perché oggi non c’è più comprensione fra
individui. È proprio la mancanza di comprensione la causa principale di tutti i conflitti, di
ogni inimicizia e di tutte le divergenze. Per questo, la gente non va d’accordo. L’armo-
nia è l’effetto della comprensione. Oggi, purtroppo, vi state muovendo nella direzione
opposta; pensate che prima potete accordarvi e poi comprendervi! È sbagliato. Prima
dovete comprendere: solo allora sarà facile accordarsi. Un piccolo esempio: se c’è
perfetta comprensione fra te e tua moglie, non le dispiacerà che tu ritorni a casa tardi
dal lavoro. Ti comprenderà e ti capirà. Preoccupata e amorevole, al tuo ritorno ti porte-
rà una tazza di caffè. Ma, se per caso c’è una minima incomprensione, se torni anche
con solo cinque minuti di ritardo, in casa scoppierà una vera e propria guerra civile!
Perché? La mancanza di comprensione le impedisce di accordarsi e fa sì che ella si
ponga domande del tipo: “Dove sei stato finora? Dove sei andato? Con chi sei stato?”
Quindi la comprensione è assolutamente necessaria per essere d’accordo. Molti pro-
blemi della società odierna si possono risolvere comprendendo ciò.
D. - Swami! Per favore, dicci che cosa bisogna fare nel nostro Paese, ora.
Bhagavân - Non c’è bisogno che proteggiate il Paese, adesso. Dovreste proteggere e
sostenere la Verità e la Rettitudine. È essenziale che seguiate questi due princìpi: essi
proteggeranno l’intero universo. Dovreste sviluppare amore per l’universo in tutta la
sua immensità e grandezza. Ama tutti e servi tutti. Dovreste elevarvi al di sopra delle
ristrette concezioni di casta, credo e nazionalità. Dovreste credere nella fratellanza
dell’uomo e nella paternità di Dio. Non dovreste mai sprecare tempo. La gratitudine
deve essere espressa servendo la società in cui siete nati e cresciuti, in cui avete pro-
sperato e avete ottenuto reputazione. Abbiate amore per la patria e lottate per l’integra-
zione, l’armonia, la pace e la sicurezza nella società. Dovreste seguire e sostenere la
cultura dell’India, che è grande e unica.
Coltivate i Valori Umani e realizzate la Divinità che è in voi. La politica priva di princìpi,
il commercio privo di moralità, la scienza priva di umanità e l’educazione priva di carat-
tere non solo sono inutili, ma anche pericolosi. Dovreste diventare uomini perfetti, ide-
ali. Voi venite da Dio. Siete scintille del Divino. Quindi le vostre qualità dovrebbero
essere divine (daiva) e non demoniache (dayyam). Voi dite: “Sono un essere umano!”
Questa è una delle due metà della verità. L’altra è: “Non sono un animale!” Dovreste
eliminare le qualità animalesche. Se possedete sia qualità umane sia animali, significa
che avete una mente duale. Un individuo che ha una mente duale è mezzo cieco.
Se mettete un tetto ai vostri desideri, sarete felici. L’uomo più povero è colui che ha
molti desideri. L’uomo che è sempre soddisfatto è il più ricco. La virtù (gu²a) è più
importante del denaro (dhana). Dovreste conoscere lo scopo e la meta della vita. La
vita non serve solo per mangiare, bere e dormire, cose che fanno anche gli animali. In
TRASCENDETE I DESIDERI
PER OTTENERE L’ILLUMINAZIONE
“Tutti i nomi e le forme non sono che osservava il figlio crescere. Il re prese ogni
manifestazioni dell’Essere Supremo, precauzione per evitare che il ragazzo uscis-
che è Essenza-Coscienza-Beatitudine se dal palazzo e si unisse ad altre persone
assolute e non duali. col rischio di esserne influenzato. Così, per
Egli è la manifestazione di venti lunghi anni, protesse il figlio dall’in-
Satya¼, ›iva¼, Sundara¼ fluenza altrui.
(Verità, Bontà, Bellezza).”
L’anelito di Siddhârtha per la Verità
Incarnazioni dell’Amore! ultima
In questo sacro giorno di Buddha Un giorno, i genitori di una ragazza andaro-
Pûr²imâ , parleremo di Buddha e di no da ›uddhodana e gli espressero il desi-
Pûr²imâ (luna piena). Raramente si inda- derio di dare la loro figlia in sposa a suo
ga negli Insegnamenti di Buddha, nelle Sue figlio Siddhârtha. Il nome della ragazza era
virtù e nel modo esemplare in cui visse. Yaµodhara. ›uddhodana accettò la pro-
Il re ›uddhodana e sua moglie Mâyâdevî posta e fece celebrare le nozze di
compirono per anni molte austerità spirituali, Siddhârtha e Yaµodhara. A causa delle loro
come japa (recitazione del Nome del Si- amorevoli insistenze, il giovane principe
gnore), tapas (penitenze), vrata (restrizio- continuò a vivere a palazzo con i genitori
ni) e yajña (rituali), aspirando ad avere un anche dopo il matrimonio. Un anno dopo le
figlio. Consultarono anche numerosi nozze, Egli ebbe un figlio a cui fu imposto il
astrologi. nome di Râhul. Gli sposi passavano lieta-
›uddhodana non trovava pace, ossessio- mente il loro tempo col bambino, ma, nono-
nato com’era, giorno e notte, dalla preoc- stante tutti gli agi di palazzo e una felice
cupazione di non avere un erede al trono. vita matrimoniale, la mente di Gautama
Alla fine le loro preghiere trovarono rispo- sprofondò nell’inquietudine allorché, un
sta allorché Mâyâdevî dette alla luce, a giorno, Egli uscì da quelle mura e Gli capitò
Lumbini, un maschietto. Purtroppo, ella morì di vedere una persona acciaccata per l’età
subito dopo aver partorito il bambino, che avanzata, un’altra colpita da una malattia e
fu chiamato Siddhârtha. Toccò a Gautamî, un’altra morta.
la seconda moglie di ›uddhodana, allevar- Una notte, la Sua mente subì un’improvvi-
lo, cosa che ella fece prendendosene amo- sa trasformazione. Mentre la moglie era
revolmente cura come se fosse stato suo profondamente addormentata, Egli, a mez-
figlio. Ecco perché Egli fu anche chiamato zanotte, si alzò, accarezzò il figlioletto e partì
Gautama. Gli astrologi predissero che per la foresta, ove dovette sottostare a nu-
Siddhârtha non avrebbe regnato, avrebbe merose sofferenze e difficoltà. Affrontò
lasciato il regno e sarebbe diventato un ri- tuttavia le prove con pazienza e fermezza.
nunciante. La predizione degli astrologi con- I Suoi genitori, frattanto, erano sprofondati
tinuava a risuonare nelle orecchie di nel dolore, incapaci di tollerare l’angoscia
›uddhodana e gli causava ansia quando per la separazione dal Figlio. Sebbene an-
“Swami, vanno negli ospedali, visitano le prigioni, gli ospizi degli anziani e prestano ser-
vizio nelle scuole per insegnare l’educazione morale ai ragazzi.”
“Molto bene. Per quanto tempo?”
“Un mese, Swami.”
“Oh-ho! Educazione morale in un solo mese? Oh, grandioso! Questi studenti non impa-
rano la moralità nonostante siano qui da anni e voi potete insegnarla in un mese?!”
(Risate).
Poi ha continuato: “Che cosa s’intende per ‘educazione morale’?”
“Swami, la differenza fra ciò che è bene e ciò che è male.”
“Oh, capisco. E che cosa è bene e che cosa è male?” “Swami, in altri termini, ciò che
è giusto e ciò che è sbagliato.”
“E che cosa è giusto e che cosa è sbagliato?”
Swami è andato avanti così finché il poverino non si è arreso (risate), finché non ha
alzato le mani in segno di resa. Ha fatto un ultimo tentativo dicendo: “Swami: la mora-
lità.”
Baba: “La moralità? E che cos’è la moralità?” “Swami, Ti prego. Non lo so.”
A questo punto Swami ci ha dato la spiegazione e, anche in questo caso, ha utilizzato
quattro termini in sanscrito: Nîti, Šti, Khyâti, Jâti. Questi quattro termini vanno sotto il
nome di “educazione morale.” Il primo termine è Nîti. Swami ha detto: “Nîti significa
‘Verità.’ Šti è la pratica della Verità, aderire alla Verità, seguire la Verità. Khyâti, da un
punto di vista superficiale, può significare “successo e fama”, ma non è così. Khyâti è
Tyâga (Sacrificio). Jâti è la razza umana alla quale noi apparteniamo. Meritiamo,
perciò, di essere parte della razza umana (Jâti), solo se possediamo il senso di sacrifi-
cio (Khyâti), il quale è possibile solo se seguiamo e mettiamo in pratica la via della
Verità (Šti). Ma praticare la Verità è possibile solo se sappiamo che cosa sia la Verità
(Šti). In altre parole, se sappiamo che cos’è la Verità, ci è possibile seguirLa e ciò
conduce al senso di sacrificio che ci rende degni di esser chiamati “esseri umani”.
Questo è ciò che Baba ci ha spiegato quel pomeriggio. Poi, sempre allo stesso ragazzo,
Swami ha chiesto in tono allegro: “Hai amici?”
“Ne ho qualcuno, Swami.”
“Solo qualcuno? No, no.” Rivolto a un altro studente: “E tu? Quanti amici hai? Ne hai
tanti, lo so.” Poi ha aggiunto: “Chi è il vostro vero amico? Dio è il vostro vero amico!
Dio è il vostro Unico amico.” A questo punto Swami ci ha dato una splendida definizio-
ne della parola “amico”. In inglese c’è un detto: “Un amico nel bisogno è davvero un
amico.” Swami: “Chi è veramente amico? Colui che è sempre con voi, che non vi
NON CARICATEVI
DI DESIDERI ILLIMITATI
“Satya, Dharma, ›ânti, Prema K©¹²a per questi atti disdicevoli, Egli disse
sono i pilastri del Sanâtana Dharma a Sua madre: “Madre! Tu sai bene che per
(la Legge Eterna). tutta la notte ho dormito al tuo fianco. Dim-
Senza assimilare questi Valori, mi, allora, come sia stato possibile che Io
l’acquisizione di ogni forma educativa, sia entrato a casa loro a mezzanotte.”
la realizzazione di qualunque Yaµodâ comprese che ciò che K©¹²a dice-
atto di carità e la pratica va era vero. Ovviamente, le gopika men-
di ogni attività spirituale tivano, ella pensò. C’è una differenza fon-
sono completamente prive di utilità. damentale tra la coscienza umana e quella
Che altro potrei dire divina. DOVENDO ANALIZZARE LE BIRICHINA-
a questa assemblea di nobili anime?” TE DI K©¹²A DA UN PUNTO DI VISTA SPIRITUA-
LE, I VASI DI TERRA RAPPRESENTANO IL CORPO
Incarnazioni dell’Amore! UMANO. QUINDI, ROMPERE I VASI SIGNIFICA
Qual è il significato di Avatâr (Incarnazio- RIVELARE DEHABHR¾TI (L’INGANNO CAUSA-
ne di Dio)? Esso indica il connubio della TO DALL’ATTACCAMENTO AL CORPO). NON
Consapevolezza Divina con la Coscienza COMPRENDENDO IL PROFONDO SIGNIFICATO
umana. L’uomo è la combinazione di cor- NASCOSTO DIETRO LE APPARENTI BIRICHINA-
po, mente, intelletto e coscienza. DIO, CHE TE DI K©¹²A, LE GOPIKA SI LAMENTAVANO DI
È L’ESPRESSIONE DELL’AMORE, ASSUME FOR- LUI CON YAµODÂ.
MA UMANA PER STABILIRE LA SUA IDENTITÀ Più tardi, esse compresero la vera natura
CON L’UOMO, IN MODO DA PROMUOVERE IN LUI di K©¹²a e Lo pregarono: “O K©¹²a! Tu
LA TRASFORMAZIONE ATTRAVERSO L’AMORE. sei l’Incarnazione della Beatitudine, libero
DIO DISCENDE SULLA TERRA E SI LASCIA COIN- dai trigu²a (i tre attributi: sattva, raja e
VOLGERE NELLE COSE DEL MONDO PER INSE- tamas) e dalla dualità, e oltre ogni compren-
GNARE E GUIDARE L’ESSERE UMANO E MET- sione della mente umana. È stato un nostro
TERLO SULLA GIUSTA STRADA. Ecco un pic- errore attribuire a Te le qualità umane.
colo esempio. Qualunque lamentela possiamo aver fatto
a Tua madre nei Tuoi confronti è sorta solo
Non attribuire le qualità umane a causa della nostra ignoranza. O Swami!
all’Avatâr Ti preghiamo di perdonarci e di prenderci
Una volta le gopika avvicinarono Yaµodâ sotto la Tua protezione.” K©¹²A, ALLORA,
e si lamentarono in questo modo: “Madre! LE PERDONÒ TUTTE E SPIEGÒ LORO IL PRIN-
K©¹²a è venuto nelle nostre case e ha rotto CIPIO DI UNITÀ, DICENDO: “VOI NON SIETE
i nostri vasi di curd e latte.” Altre gopika DIVERSE DA ME . VOI E IO SIAMO UNO .”
lamentarono con Yaµodâ il fatto che a mez- COSÌ, SE SVILUPPIAMO FEDE NEL PRINCIPIO
zanotte K©¹²a fosse entrato nelle loro case DI UNITÀ, LA NOSTRA VITA SARÀ SANTIFICATA.
e avesse legato le trecce di una di loro con L’uomo è dotato di corpo e di mente che,
quelle di un’altra. Quando Yaµodâ sgridò insieme, generano kâma e krodha (desi-
È questa la frase di commiato degli oltre 300 partecipanti agli’”European Sai Games” e
alla “Conferenza dei Giovani Sai” svoltasi alla Casa Madre il 28-29-30 aprile 2007.
Insieme
Tre giorni molto intensi, in cui si sono incontrati, in un simbolico grande abbraccio, sport,
satsa¾g spirituale, attività educativa, bhajan e tanto, tanto servizio.
Come sempre, la Mother Sai House si è presentata nel suo consueto splendore: l’erba
del prato appena tagliata, i muri delle stanze imbiancati di fresco, l’auditorium con il
nuovo sipario di velluto, una gigantografia di Baba in mezzo al palco e più di 50 volontari
pronti a svolgere il loro insostituibile servizio per permettere a tutti di godere e gioire di
questo posto benedetto da Dio…!
Volontari magnifici che fin dalle prime ore del mattino di venerdì 27 aprile, da quando
hanno iniziato ad arrivare le delegazioni di atleti, e fino a notte fonda, quando anche
l’ultimo tavolo da ping pong viene sistemato, si sono alternati in un crescendo di attività
perché tutto fosse pronto e nulla lasciato al caso. Frenetici preparativi, un continuo andi-
rivieni tra aeroporto e Mother Sai e l’impegno di tutti per trovare stanze negli alberghi
vicini… tutto con molta dedizione e disponibilità.
Si sono mobilitati veramente in tanti, da ogni parte d’Italia e anche dalla Svizzera, con un
gruppo foltissimo superorganizzato (non c’erano dubbi!!!!). Magnifici volontari Sai!!!!!!!
Sabato mattina, come previsto, tutto è pronto. La cerimonia di apertura è il momento più
bello, la sfilata degli atleti sul palco accompagnati dal battito ritmato delle mani dei presenti.
Un’ovazione per tutti, soprattutto per quegli atleti che, unici rappresentanti della propria
nazione, hanno voluto ugualmente testimoniare, con la loro presenza, l’adesione all’ini-
ziativa.
L’esecuzione degli inni nazionali e la gioiosa presenza dei bambini Sai, che hanno intona-
to “Love Is My Form”, hanno dato inizio alle gare sportive.
Per tutta la giornata di sabato e domenica si sono alternati atleti a tiro con l’arco, calcio,
pallavolo, tennis, nuoto, tennis da tavolo, corsa campestre e scacchi con croati, sloveni
e italiani in grande evidenza.
Tifo da stadio, ma molto corretto, per la finale di calcio Germania - Italia e grande
entusiasmo per i croati del tennis da tavolo e della pallavolo. Dei veri campioni…!
Al termine di ogni gara abbracci, riconoscimenti reciproci e foto di gruppo fanno passare
in secondo piano chi ha vinto e chi ha perso, nel vero spirito Sai.
La corsa campestre, svoltasi la domenica mattina, è stata la più partecipata come anche
la gara di nuoto nella bellissima piscina, che durante tutto l’anno ospita numerosi gruppi
di disabili per la riabilitazione acquatica.
Il programma, intensissimo, non ha impedito di avere momenti di raccoglimento e di
preghiera con il canto dei bhajan e momenti di meditazione individuale.
Erano presenti rappresentanti di 11 nazioni: Austria, Bosnia, Croazia, Slovenia, Germa-
nia, Francia, Spagna, Svezia, Svizzera, Olanda e Italia. In tutti, la consapevolezza e la
gioia di condividere un evento tanto particolare quanto atteso.
Il Comitato Organizzatore
GRUPPI BHAJAN
SAI RAM