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ed eccomi col risultato del lavoro di ricerca sul patrimonio di Pacciani...

la notte degli spilorci Intorno al 1971 Pacciani si trova a Badia a Bovino (dove Lotti indicher molti anni pi tardi che sarebbe stata nascosta la beretta, in una nicchia di una vecchia colonica abbandonata), alle dipendenze dellimprenditore agricolo Costantino Ceseri, di cui cura il podere Particchi. Il Ceseri datore di lavoro del vampa fin dallanno della sua scarcerazione, il 1964, ed in sostanza lunico che non abbia avuto il timore di accollarsi un ex galeotto con un precedente feroce come lomicidio del Bonini. Allatto della sua scarcerazione Pacciani disponeva di fondi pari a 350000 lire. Proprio nel 71 il Ceseri, stanco delle tante bravate del suo dipendente e di un prestito che il Pacciani ritarda a restituirgli, lo butta fuori dal podere e lo lascia in mezzo ad una strada, con una moglie seminferma e due figliole ancora piccole (4 e 5 anni) e senza un soldo in tasca. Sar il buon cuore della signora Serafina Lotti a concedergli unaltra possibilit. Questa infatti moglie di altro possidente, Cesare Lotti, che gli affitter il proprio podere a Casini, sulla Sieve. Ma anche questa esperienza dura poco: due anni pi tardi di nuovo per strada, dopo aver messo a dura prova la pazienza del padrone, stanco di episodi di violenza di cui si rende protagonista il Pacciani, e delle angherie che fa subire a moglie e figlie, che si rifiuta per altro di mandare a scuola e di essere seguite da unassitente di sostegno. La situazione economica di Pacciani appare ancora tuttaltro che rosea. Nellaprile del 73 il Vampa trova una sistemazione presso la colonica di San Casciano del marchese Pier Franceco Rosselli del Turco, per la precisione a Romolo di Montefiridolfi. Col tempo pare sia riuscito ad impietosire il padrone attraverso i soliti piagnistei di acciacchi dovuti allet ed a un principio di infarto (che avrebbe avuto per solo nel 78 ), ottenendo un orario di lavoro abbastanza abbordabile, 8 ore, tra le 9 e le 17. Non ricambier per questa generosit, mostrando nuovamente di trascurare anche le minime mansioni come dar da mangiare alle bestie del suo padrone e di fare tuttaltro che bene il proprio lavoro. A Montefiridolfi acquista da un paesano una 500 bianca e dal fabbro del paese un motorino Cimatti-Minarelli, un rottame arrugginito che rivernicia di rosso: non ci sono documenti che attestano il passaggio di propriet e le spese relative a questi mezzi, probabilmente usati o proprio logorati, come nel caso del motorino, e quindi con molta probabilit acquistati a buonissimo mercato. Nel novembre del 1978 il primo infarto lo allontana per qualche tempo dal lavoro e nel corso del 1979 viene riabilitato completamente come cittadino dal magistrato Enzo Fileno Carabba grazie al perdono dei familiari del Bonini, ma si rifiuta di pagare la sua quota di spese burocratiche di cui si far peso la sola Miranda Bugli. Nei primi mesi del 1980 il marchese Rosselli del Turco non gli concede per pi possibilit e lo licenzia per incuria del podere. Gli consente per di continuare ad abitarvi in attesa che trovi una nuova sistemazione. Ma soprattutto, gli paga subito una liquidazione di 10 milioni (fonte avv. Fioravanti, da puntata di Porta a Porta). Grazie anche ad essa finisce di pagare una casa a Mercatale che aveva cominciato ad acquistare in data 30 settembre 1979, probabilmente pi economica di una che aveva visionato proprio a Montefiridolfi, ma completamente da ristrutturare. Alla fine spende 26 milioni in contanti in tutto. Aveva probabilmente cominciato a pagare la casa grazie allo stipendio ricevuto almeno fino allinizio dell80 dal marchese e alla pensione di invalidit della moglie Angiolina. Lavvocato Fioravanti riferisce inoltre di altri soldi provenienti dalle pensioni del padre e della madre della donna: eppure impossibile che le intere quote finissero tutte in tasca del Pacciani, a maggior ragione se gi intorno al 1965, poco dopo essersi sposato, il Vampa aveva buttato letteralmente fuori di casa il padre dellAngiolina che si era stabilito con loro, accusandolo..di molestare la figlia! Non si conoscono per la verit le entit di queste pensioni, ma quanto saranno state mai alte? Non si conosce dove abbia lavorato poi nel corso del 1980, mentre abitava, senza essere stipendiato,

la colonica del marchese. Durante l81 si divide invece tra le mansioni da agricoltore presso una fattoria di San Casciano, a Sorripa, e unindustria di articoli da arredamento a Calenzano: il titolare di entrambe infatti un certo Afro Gazziero che lo ha notato per le sue qualit da tuttofare. In quello stesso anno comincia ad acquistare buoni postali fruttiferi, per ora presso Montefiridolfi, dove risiede (ma ancora per poco). Esegue la sua prima operazione il 18 giugno 1981. Inizia cos il progressivo investimento di Pacciani in buoni fruttiferi che in pochi anni lo porter ad accumulare una certa somma di denaro. Inizia nell81, dopo aver probabilmente girato tutti i soldi dellintera liquidazione del marchese nellacquisto della nuova casa di Mercatale, fatto lavori saltuari di cui non si hanno notizie nel corso di quasi tutto l80, eseguito probabilmente qualche spesa, anche se da poco, nella ristrutturazione dellabitazione di Mercatale, e in un momento dellanno, a giugno, in cui non era da tanto che era tornato a fare un lavoro regolare. Nel 1982 si trasferisce in Piazza del Popolo a Mercatale, dove la casa finalmente completata. Il Vampa, a 57 anni suonati, non ha pi padroni ed ha una casa tutta sua. Ma ci significa che non ha nemmeno pi uno stipendio fisso, n sembra per essere pi intenzionato a chiedere piet ad un qualsiasi latifondista per ottenere un lavoro presso la sua colonica, come faceva solo fino a pochi anni prima: appare quasi sicuro di poter tirare avanti, sicuro di non avere problemi di denaro. Non sembra proprio intenzionato a finire di nuovo a lavorare per qualcuno: pare che quando era impiegato come dipendente di qualche padrone, Pacciani non avesse mai percepito pi di 5000 lire allora. In quel periodo si adopera in mille mestieri, il solito tuttofare, si mette in sostanza, come si dice, in proprio. Agricoltore, allevatore, fornaio, macellaio, muratore, lavora per chiunque ne abbia bisogno: il problema che in pochi gli chiedono favori, forse i soli amici delle merende. I mercatalini infatti sembrano volergli stare alla larga. Sempre nell82 acquista altri buoni fruttiferi presso San Casciano, Cerbaia e Mercatale: almeno 4 operazioni, tra cui il 12 marzo, il 26 aprile, il 10 agosto, il 2 ottobre. Nel dicembre del 1982 paga in contanti una nuova auto, una Ford Fiesta 900: 6 milioni delle vecchie lire (a Porta a Porta Giuttari parla di 8 milioni e 400 mila lire). Nel 1983 effettua altre operazioni, tra cui una il 9 luglio, unaltra il 10 settembre. Nel corso dell84 ne acquista solo uno, mentre il 30 giugno di quellanno sborsa 35 milioni di lire per lacquisto d unaltra casa da ritrutturare, quella di Via Sonnino, dove andr ad abitare da l a breve. Tra il novembre dell85 e il maggio dell87, fino a quando cio viene arrestato per la violenza sulle figlie, deposita presso 2 o 3 uffici postali diversi (di sicuro a Mercatale e Scandicci, forse anche in un terzo luogo) altri 57 milioni, in totale. Nel corso dell86, c da dire, che alcune entrate gli derivano dallaffitto di uno degli appartamenti di via Sonnino e dal lavoro della figlia Rosanna, mandata a fare le faccende di casa presso un avvocato fiorentino: mossa che si riveler fatale, perch la ragazza confesser alla moglie delluomo di subire violenze dal padre. Da l la denuncia e il carcere di Sollicciano sono dietro langolo. Il totale delle somme versate o investite pari esattamente a L. 157.890.038. Il potere dacquisto attuale , secondo alcune fonti, pari a poco meno di 500.000 euro. Il 29 aprile del 92, durante una delle perquisizioni della Sam era uscito fuori da una nicchia un rotolo di buoni fruttiferi del valore di L. 95.600.000. Secondo lAlessandri, questo denaro, insieme ai 16 milioni di un libretto di risparmio postale, ai 6 di un libretto al portatore intestato alla moglie e ai 4 milioni che tra contanti e assegni circolari il Pacciani aveva in casa, portava a circa 120.000.000 il patrimonio del contadino nel 1992. Ma sono dati che risulteranno inferiori, come verr appurato dai controlli eseguiti in seguito dal dottor Giuttari. Qualche parola sulle fonti:

- La leggenda del Vampa, dellAlessandri. Allepoca in cui viene scritta, non vi pretesto da parte dellautore di voler evidenziare alcun tipo di movente economico dietro ai delitti, bens di far passare il Pacciani come uno che ammazzava per maniacalit. Il patrimonio del Vampa cos spiegato in termini puramente di spaventosa avarizia (parole testuali). - Il mostro di Giuttari: lex capo della squadra mobile ha potuto visionare le transazioni effettuati dal Pacciani negli anni80, evidenziando come esse avvengano in effetti tutte tra l81 e l87. E ha riportato le date dei versamenti o investimenti che a lui sembravano pi significative, ma ce ne sono altre, a parte nell84 dove specifica che ce ne fu solo uno. - I grandi gialli della storia di Massimo Polidoro: Polidoro segretario e cofondatore nazionale del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). Uno che prima di parlare di pagamenti effettuati da una setta per qualche feticcio ci pensa un attimino... - Porta a Porta, http://www.youtube.com/watch? v=oFj6rXrv7cs&feature=BF&list=PLF67A7BECEA7091C1&index=10, scontro Fioravanti-Giuttari (ora la penseranno alla stessa maniera? ) Ci tengo a precisare che di questi dati i vari Filast, Spezi, Bevacqua e Fioravanti (ma non so se questultimo la pensa ancora come qualche anno fa..) ne hanno sempre attestato linattendibilit. Fioravanti per esempio afferma che Pacciani avrebbe accumulato in carcere, fino al 1964, 21 milioni che avrebbe fatto fruttare poi con gli investimenti in buoni postali...eppure Giuttari lo smentisce con un documento del carcere di Padova dove il Pacciani aveva soggiornato. Lascio a voi immaginare se sia davvero possibile accumulare quella cifra tra il '51 e il '64 o se siano pi veritiere le L 350000 riportate nel documento del carcere. Non mi rendo conto. Giuttari specifica inoltre che l'intera somma patrimoniale al 1987 non sembrerebbe provenire dalle fonti che il Pacciani millantava: la sorella, con cui non aveva rapporti e tuttaltro che ricca, i genitori, praticamente nullatenenti, o il denaro accumulato negli anni di galera (abbiamo visto la cifra). Ci che personalmente mi colpisce non la cifra finale, in s, quanto il fatto che il Pacciani fino alla fine degli anni 70 versa in effetti in condizioni economiche non eccezionali (per non dire disagiate in molti casi), e solo nel corso degli anni80 inizia la sua scalata economica, che lo porta in appena 6-7 anni ad accumulare quella cifra l. A breve vi ragguaglio con le notizie che ho raccolto su Vanni. Poche, a dire il vero, ma qualcosa ho trovato.

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