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Don Pasquale seduto nella massima costernazione davanti una tavola piena zeppa di
liste e fatture; vari servi in attenzione. Dall'appartamento di donna Norina esce un
parrucchiere con pettini, pomate, cipria, ferri da arricciare, ecc., attraversa la scena, e
via per la porta di mezzo.
Cameriere facendosi sulla porta dell'appartamento di donna Norina ai servi.
La cuffiara!
Presto, presto.
(DONNE: Il ventaglio.)
Presto, presto.
(DON PASQUALE:
La carroza.
(DON PASQUALE:
(DONNE:
(DONNE:
tin tin, ton ton, tin tin, ton ton, tin tin tin tin, ton ton ton ton.
Restar conviene.
Dice la sposa:
Sortire io vo'.)
Oh!
(DONNE:
Il vecchio sbuffa,
segue baruffa,)
(DONNE:
(DONNE:
Sopra pensieri,
sopra pensieri.
(DONNE:
La padrocina...
è tutta foco.)
lo conti poco.
(DONNE:
Zitti, prudenza.)
Alcuno viene.
(DONNE:
Si starà bene:)
Zitti, zitti,
C'è da scialar,
c'è da scialar:
zitti,
zitti, zitti,
c'è da scialar,
quel nipotino...
c'è da scialar.
SERENATA
(ERNESTO:
Com'è gentil,
È azzuro il ciel,
la luna e senza vel:)
È azzuro il ciel,
(tutt'è languor,
Perchè, perchè,
(NORINA:
La moral di tutto questo
è assai facil trovar.
Ve la dico presto presto
se vi piace d'ascoltar.
Ben è scemo di cervello
chi s'ammoglia in vecchia età;
va a cercar col campanello
noie e doglie in quantità.
MALATESTA ed ERNESTO:
La morale è molto bella,
Don Pasqual l'applicherà. )
(NORINA:
La moral di tutto questo
è assai facil trovar.
Ve la dico presto presto
se vi piace d'ascoltar.
Ben è scemo di cervello
chi s'ammoglia in vecchia età;
va a cercar col campanello
noie e doglie in quantità. )