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CENTOCINQUANTA
LA GALLINA CANTA
Un atto
PERSONAGGI
Il Conte
La Contessa
Amalasunta, la cameriera
Battista, il maggiordomo
Avvocato Bianchi, avv. Del Conte
Avvocato Neri, avv. Della Contessa
Ada, prima figlia
Carlotta, seconda figlia
Osvaldo, il Portiere
Rosalinda
Florabella amici di famiglia
Cavalier Brambilla
Il tenore Celestino Palewski
Dottore
2 Infermieri
CONTESSA Ubaldo, sei pronto? Mio Dio, ma sei ancora in pantofole! Gli ospiti
stanno per arrivare! Su su su, sbrigati!
CONTE (guarda l'orologio) Ma è presto, cara, gli ospiti non arriveranno che
alle cinque!
AMALASUNTA Signora!
CONTE Io!
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CONTESSA (interrompendolo) Imbecille!
CONTESSA Non sai niente e vuoi sempre canticchiare. E non ti accorgi che fai
delle figure ridicole.
CONTESSA Mi succede che sei un asino come ne ho visti pochi, ecco. Si dice
centosessanta e non cinquecento.
CONTE Cinquecento.
CONTESSA Oh, benedetto Iddio, ti vuole entrare in testa che con cinquecento
manca la rima?
CONTE Non m'importa nulla. lo me ne infischio delle rime, io. Grazie al cielo, non
sono poeta! E se anche lo fossi...
CONTE (crudele) Se anche lo fossi farei versi sciolti per non darti
soddisfazione.
AMALASUNTA Ebbene, SI, ho udito, ma vi giuro che non dirò niente a nessuno.
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CONTE (urla) Ma che dici, sciagurata! Taci e non immischiarti mai più nei
discorsi dei tuoi padroni. Comunque si dice cinquecento. Cinquecento,
cinquecento! (Canta)
CONTE E tu coi tuoi. Anzi, guarda, non voglio aspettare nemmeno fino a
domani; andrò subito. Battista, presto, il cappello e il bastone.
Battista consegna.
Escono.
II.
Contessa sola. Poi Conte e l'avvocato Bianchi.
Si sente suonare alla porta. Bianchi sta guardando i quadri alle pareti, o altro, e
non vede entrare l'avvocato Neri, che è in abito da sera.
III.
Bianchi, Neri, Battista. Poi Conte e Contessa.
Neri entra dalla comune, seguito da Battista, al quale, senza voltarsi, consegna,
con aria stanca, il bastone, poi i guanti, quindi il mantello e il gibus. Battista,
avendo le mani occupate col bastone e i guanti, riceve il cilindro in testa e il
mantello sulle spalle.
NERI Avvertite la contessa. (Si volta e non riconoscendo Battista, che sembra
un elegante signore, gli fa un inchino) Oh scusi.
BIANCHI Buonas… AH!! (si volta e solo ora si accorge della presenza di Neri.
Ha un gesto di sdegno) Ah, perdio, no. (Fa per andarsene)
NERI (sdegnato) Sono io che me ne vado, perché non posso vedere senza
orrore questo sconcio mozzorecchi. Oggi stesso voglio allontanarmi
dalla vostra città e andarmi a nascondere, se mi è dato, in luoghi dove egli
non possa più venire a presentarsi ai miei occhi.
NERI Anch'io.
BIANCHI Anch'io.
CONTE Ma venite qui, in nome di Dio! (urlandogli dietro) C'è una tragedia
in casa e voi ve ne lavate le mani. (Esce seguendo gli avvocati)
V.
Avvocato Bianchi e avvocato Neri.
Rientrano in scena e parlano con aria grave.
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BIANCHI Dunque hai saputo?
NERI Vagamente.
BIANCHI Non cominciare a confutarmi coi tuoi soliti cavilli. Lui, dunque, si
sarebbe messo a cantare. (Canta con aria grave)
Cinquecento
la gallina canta...
Conosci?…
NERI Centosessanta.
VI.
Rientrano il Conte, la Contessa e le loro due figlie. Poi Battista e Amalasunta. Il
conte si accomoda, leggendo l’immancabile giornale.
CONTE Un momento!
FIGLIE Sì papà?
CONTE Dite al vostro paparino, che vi vuole tanto bene, conoscete quel
motivetto che fa: cinquecento, la gallina canta…
AMALASUNTA Centosessanta!
CONTE Insomma, qui non si discute del vostro talento canoro! M’interessa
conoscere i versi della canzone… allora?
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CONTE Centottanta??? Cosa sentono le mie orecchi! Ho speso invano i
soldi per le vostre lezioni di canto!
CARLOTTA Ma papà…
CONTE Ma che papà e papà! Una moglie, due figlie ed una cameriera imbecille!
(Si volta e vede Battista) Per non parlare del maggiordomo!
CONTESSA Centosessanta!
AMALASUNTA Imbecille!
CONTE No, ferme! Ormai la tragedia è compiuta e non c’è rimedio! Vorrà
dire che chiederemo agli ospiti chi di noi ha ragione. Battista, falli
accomodare!
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BATTISTA Signore, Il signor Battilocchio, la signorina Rosalinda e Madame
Florabella. (Entrano. Saluti vari)
CONTESSA (al marito) te lo avevo detto io! Sempre brutte figure mi fai fare!
CONTE Aspetta.
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CONTE Esatto. Non fa forse: “cinquecento, la gallina canta”?
CONTESSA Centosessanta!
AMALASUNTA Centosettanta
FIGLIE Centottanta!
OSVALDO Centonovanta!
FLORABELLA Mio Dio! È arriveto il celebre tenore Pelewski. Che fortuna. Il tenore
Pelewski sa tutte le chenzoni del mondo. Deve sapere enche questa.
Gliela feremo chentere, e vedremo chi ha regione.
TUTTI Benissimo.
VII.
Palewski entra con grande prosopea. Tutti s'inchinano.
CELESTINO E’ permesso?
ADA Venite!
CARLOTTA Entrate!
CONTESSA Sedete!
CONTESSA Maestro, lei conosce quella canzone che fa: “la gallina canta,
lasciala cantare, la voglio maritare?”
CONTE Uno?
CELESTINO (canta)
Uno, la signora si veste di bruno
per andare in società,
ma scordando la gonnella
mette solo i falbalà!
CELESTINO Due,
Ho mangiato un arrosto di bue,
come disse quella là
Ch'era negra e molto bella
nel mangiar la sua metà.
CELESTINO Tre….
TUTTI Ah?
TUTTI Ih!
CELESTINO ...cinquanta!
CONTESSA (lo circonda di cure esagerate, gli batte la mano dietro la schiena)
indicandogli il soffitto e dicendogli) L'uccellino, l'uccellino, guardi
l'uccellino!
ROSALINDA Mia cara, fate pace con il conte; dopotutto il marito è sempre il
marito. Un giorno potreste pentirvi. Via, fate pace!
FLORABELLA Oh, io però anchera non capisco come fa rima… Sicuro che non è
centotrenta, la gallina chenta?
CELESTINO No signorina, siete voi ad essere troppo belle (la contessa tossisce)
del resto, con una madre così…
BATTILOCCHIO Anch’io vi trovo deliziosa signorina…
CELESTINO Su, su, bambine non litigate. Non è importante chi lo sposi,
l’importante è che resti in famiglia! Vero caro?
ADA Mamma!
FLORABELLA Arrivederci!
AMALASUNTA (entrando) Ecco il caffè! Ma… dove sono finiti gli ospiti?
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CONTE Grazie. (sorseggia. Aria disgustata) Come al solito, il caffè di casa
Gentilissimi è una solenne porcheria!
AMALASUNTA C’è anche una lettera che ha portato il portiere poco fa.
CONTE Taci, taci! Guarda sul tavolino, vicino al vaso di fiori, dovrebbe esserci
un involtino di carta gialla…
AMALASUNTA Ah, sì, zucchero! L’ho già messo nella zuccheriera, dove ne era
rimasto poco da ieri.
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CONTE Oh, povera famiglia mia! Moglie! Figlie! Un’intera famiglia
avvelenata dai topi! Sento un fuoco nello stomaco… è la fine…. Ci
siamo! Addio, creature mie!
DOTTORE Tubo!
DOTTORE Clistere!
AMALASUNTA Sì…
AMALASUNTA Prego…
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DOTTORE Che noia questi pazienti, si lamentano sempre!
CELESTINO Ah, non disturbatevi! Ero passato proprio per quello. Quell’asino
del droghiere mi ha telefonato per avvertirmi che ha sbagliato ed invece
del veleno per topi mi ha dato del comune zucchero! Quindi vogliate tenere il
pacchetto e considerarlo un modesto dono che vi faccio per disobbligarmi della
cortesia usatami e ringraziarvi della vostra ospitalità.
FINE
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