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Fabrice Kircher Daniel Kircher

IL MISTERO DI RENNES-LE-CHTEAU
Nuove ricerche, nuove ipotesi

INDICE

PRIMA PARTE I FATTI


Il caso dellabate Saunire.......................................................................................... 3 I misteri di una parrocchia rurale ............................................................................. 12 La maledizione di Rennes-le-Chteau...................................................................... 36 I messaggi di Branger Saunire .............................................................................. 43 Il priorato di Sion...................................................................................................... 52 I tesori del Razs....................................................................................................... 56

SECONDA PARTE ALCUNE IPOTESI


Labate Saunire alla ricerca del Graal?................................................................... 62 Labate Saunire sulla pista della pietra filosofale?................................................. 65 I misteri della grotta.................................................................................................. 69 Il crittogramma del pescatore stolto ......................................................................... 78

TERZA PARTE APPENDICI


La lapide di Coumesourde........................................................................................ 84 Boudet e i Misteri di Eleusi ...................................................................................... 86 Alcuni disegni assai singolari................................................................................... 93

PRIMA PARTE I FATTI

Il caso dellabate Saunire


Quando monsignor Paul-Flix de Beausjour assunse il vescovado di Carcassonne, senza dubbio si rese conto delleminente onore che gli era stato reso: diventare un successore degli Apostoli. Certamente soppes anche le difficolt e i pericoli del suo incarico. Indubbiamente, per la Chiesa come per lumanit, nessuna epoca pu essere considerata particolarmente fausta, ma in quellanno 1902 i tempi sembravano assai turbolenti. Non riuscendo ad accordarsi in positivo sui programmi, Destra e Sinistra non sapevano far altro che stringersi luna intorno allantisemitismo, laltra allanticlericalismo. Laffaire Dreyfus, che aveva condotto la Francia sullorlo della guerra civile, si era concluso con la grazia accordata al celebre capitano. Ma aveva provocato il concentramento di tutte le forze progressiste nel blocco delle Sinistre, che ambiva a scalzare lautorit morale della Chiesa pi che a realizzare riforme sociali. Era lepoca in cui un Ministro della Guerra massone faceva schedare gli ufficiali dellesercito che andavano a messa. Lepoca in cui il terrorismo anarchico assassinava presidenti, imperatrici ed ecclesiastici. Lepoca in cui il Petit Pre Combes 1 preparava la legge sulla separazione fra Stato e Chiesa. Daltronde, i mali del secolo non avevano risparmiato il vescovado di Carcassonne, poich il predecessore di monsignor De Beausjour, negli ultimi anni della sua vita, era stato accusato di aver distratto leredit di una ricca famiglia di Coursan. Il nuovo Vescovo si trovava dunque in una situazione piuttosto delicata. La virt della prudenza, nonch i suoi doveri pastorali, gli imponevano di evitare ogni scandalo che, nellatmosfera infervorata dellepoca, avrebbe potuto nuocere alla Chiesa, soprattutto in quelle radicali terre del Mezzogiorno tolosano. Probabilmente Monsignor De Beausjour effettu una ricognizione della diocesi. Fu forse in quel momento che gli si pose per la prima volta il caso dellabate Saunire. Considerati i gravi problemi dellepoca, quello costituito dal curato di un modesto villaggio di meno di 200 abitanti, in una campagna povera, lontano dalle grandi citt e dalle grandi vie di comunicazione, poteva sembrare piuttosto insignificante. Tanto pi che Branger Saunire, nei 17 anni in cui aveva officiato in quel paesino sperduto, non era stato al centro di alcuno scandalo. Tuttavia, sin dallinizio, le strane voci
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Era il soprannome di mile Combes, Presidente del Consiglio dal maggio 1902 al gennaio 1905 [N.d.T.].

che correvano sul suo conto negli ambienti prossimi al vescovo convinsero il prelato che il curato di Rennes-le-Chteau non era un prete di campagna come gli altri. In effetti, gli si attribuivano assenze ingiustificate, viaggi, edifici sontuosi, organizzazione di feste nel suo villaggio, e si raccontava che offrisse ospitalit a personaggi che giungevano da molto lontano per fargli visita, personalit che certo non ci si aspettava di vedere in una frazione del Razs. Giunto a questo punto della sua indagine, immaginiamo che il Vescovo abbia domandato al segretario se monsignor Billard, il suo predecessore, vescovo di Carcassonne dal 1881 al 1902, avesse chiesto spiegazioni a quel singolare pastore. Effettivamente lo aveva fatto, ma senza insistere: Branger Saunire aveva pagato la ristrutturazione del monastero domenicano di Prouilles. facile immaginare lo stupore del prelato quando apprese lammontare del restauro: un milione di franchi. Il franco, allepoca, valeva quanto il dollaro! Da dove proveniva dunque quella fortuna? Senza dubbio monsignor De Beausjour era lungi dal pensare che questa domanda, che era uno fra i primi a formulare, se la sarebbero posta innumerevoli altre persone, straniere e francesi, fino allossessione, molto tempo dopo la sua morte. Beninteso, il titolare del vescovado di Carcassonne disponeva di informazioni dettagliate sullo stato civile e sulla carriera dellabate. Ma non erano affatto utili a chiarire il problema. Branger Saunire era nato nel paesino di Montazels, nel dipartimento dellAude, l11 aprile 1852. Parecchi biografi, occultisti ed esoteristi attribuiranno una certa importanza al fatto che fosse nato sotto il segno dellAriete. Se intendiamo essere pi seri, il fatto che il padre fosse lamministratore di un castello del marchese di Cazemajou, poi di quello del signor De Bourzs ha unimportanza pi evidente. Dunque, un ambiente molto antica Francia, cattolica, conservatrice, proprietaria terriera, probabilmente fedele al re. Non stupisce, dunque, che lintendente di questi aristocratici avesse fondato una famiglia di sette figli. N che due di loro fossero entrati negli Ordini: Branger, il maggiore, e suo fratello Alfred, nato nel 1855. Branger Saunire entr al seminario maggiore di Carcassonne nel 1874 e fu ordinato prete nel 1879. La sua carriera cominci relativamente bene: fu vicario di Alet dal 1879 al 1882, poi curato del villaggio di Clat per tre anni. La sua intelligenza e la sua cultura gli valsero, sin dal 1885, la nomina di professore al seminario di Narbonne. Poi, il disastro! Appena un mese dopo la promozione, il 1 giugno 1885, venne esiliato a Rennes-le-Chteau. A questo punto della sua indagine, monsignor De Beausjour dovette certamente chiedersi: Perch un tale capovolgimento? . E sentire una risposta del genere: Perch labate Saunire aveva troppo a cuore le questioni secolari!. In effetti, il curato caduto in disgrazia era una di quelle personalit forti di cui il don Camillo di Guareschi offre unimmagine fedele. Antirepubblicano feroce - considerato il suo ambiente culturale e familiare, era abbastanza logico -, non aveva mai fatto mistero delle sue opinioni. Le autorit civili lavevano schedato come reazionario militante. Ai nostri giorni non sarebbe cos grave. Ma allepoca era ancora lo Stato a stipendiare i preti... cosicch disponeva di mezzi di pressione irresistibili. 4

Sembra che, in seguito a una predica preelettorale piuttosto virulenta, le autorit civili avessero sollecitato i suoi superiori affinch il seccatore fosse allontanato. Ma ci ancora non spiegava come questo ecclesiastico, a cui avevano stroncato la carriera, avesse fatto a ritrovarsi una fortuna da gestire. Di famiglia povera, in una curia in capo al mondo, non disponendo daltro che del modesto salario riservato a un semplice curato, aveva anche sollecitato al vescovado 2000 franchi per restituire allamministrazione comunale un prestito concesso per le riparazioni pi urgenti della chiesa. Era il 1893. Appena quattro anni dopo, Branger Saunire pregava monsignor Billard di venire a inaugurare la chiesa di Maria Maddalena a Rennes-le-Chteau, rimessa a nuovo a sue spese. Dove aveva trovato il denaro necessario? Cosera accaduto nel frattempo? Il solo fatto insolito che monsignor De Beausjour potesse rilevare sul conto di Saunire, nel corso di quel periodo, fu la denuncia nel 1895 di due parrocchiani di Rennes-le-Chteau, che accusavano labate di svolgere attivit notturne nel cimitero, di violare le tombe. Monsignor Billard gli aveva allora intimato di cessare quel lavoro inopportuno. A quel punto delle sue indagini, ovviamente il Vescovo di Carcassonne sent il bisogno di interrogare direttamente labate Saunire. Se non avesse avuto nulla da rimproverarsi, e monsignor De Beausjour voleva crederlo, non avrebbe avuto difficolt a rivelare la provenienza della sua fortuna. Se si fosse rifiutato, spettava a lui, il Vescovo, adottare le misure necessarie per evitare un eventuale scandalo. Quindi convoc il curato di Rennes-le-Chteau a Carcassonne. Qualche giorno dopo ricevette un biglietto cos concepito: Monsignore, ho letto col pi grande rispetto la lettera che mi fa lonore di scrivermi e alla quale riservo la pi grande attenzione. Mi creda, linteresse della questione che Lei solleva non mi sfugge, per merita riflessione. Cos, permetta che, preso da unoccupazione urgente, rimandi di qualche giorno la mia risposta. La prego di accettare [...] B. Saunire, prete. Una lettera cos, indirizzata a qualunque superiore, sarebbe qualificata come sfacciata. Quindi il Vescovo ne invi una seconda, nettamente pi comminatoria. Questa volta la risposta fu pi personale: labate Saunire si doleva molto di non poter affrontare il viaggio fino a Carcassonne, poich la malattia lo tratteneva a Rennes-leChteau. A sostegno di ci, allegava un certificato medico firmato da un certo dottor Rocher, di Couiza. La scusa era inattaccabile e si rinnov spesso. Di fatto, a ogni convocazione del vescovado. Il sospetto che i certificati fossero dovuti alla compiacenza del medico, fu confermato al Vescovo non appena seppe che il dottor Rocher era uno dei commensali abituali di Branger Saunire a Villa Betania. S, perch il curato di Rennes-le-Chteau non solo era riuscito a restaurare completamente la chiesa, ma aveva anche fatto costruire, a fianco del presbiterio, una casa per gli ospiti dove cera sempre un posto a 5

tavola. E le personalit locali o straniere che gli facevano visita non lesinavano elogi sulla raffinatezza dei banchetti del loro ospite. Non si parlava forse di vini di Malvasia e Tocai, di rum della Martinica consegnato in fusti? Come se non bastasse, aveva fatto costruire una sorta di serraglio personale con pavoni, scimmie, pappagalli e anche pesci. Per ricevere i suoi ospiti, che talvolta giungevano da molto lontano, da Parigi o addirittura dallestero, si diceva che avesse acquistato mobili pregiati e maioliche. E li faceva servire da una cameriera in cuffietta e grembiule bianchi. Pur non disponendo pi dei mezzi dellInquisizione, un vescovo sempre bene informato. Eppure monsignor De Beausjour si chiedeva cosa ci fosse di vero nelle voci che pretendevano che il curato di Rennes-le-Chteau si facesse preparare il cassoulet con anatre ingrassate a savoiardi e asparagi acquistati a... Lille! Si raccontava anche che, per costruire la sua torre - perch si era anche fatto costruire una torre a due piani, con mura merlate e guardiola, alla quale aveva dato il nome di Magdala, per ospitare la sua immensa biblioteca - avesse fatto portare da molto distante (quando nei dintorni abbondavano), a dorso di mulo, le pietre destinate alledificio! Chi erano gli invitati di questo singolare prete? Ecclesiastici come il lazarista Ferrafiat, personalit locali come larcheologo Ernest Cros: niente di pi normale. Ma anche il Segretario di Stato alle Belle Arti, Dujardin-Beaumetz, la celebre cantante lirica Emma Calvet, la marchesa di Bozas e la donna di lettere Andre Bruguire. Cera anche un certo Jean Orth, che i parrocchiani di Rennes-le-Chteau chiamavano lo Straniero, forse di nazionalit tedesca o lussemburghese. Si sospetta che, dietro questo pseudonimo, si celasse larciduca Jean Npomucne Salvator di Habsbourg-Lorraine. In breve, una condotta assai poco conforme alla povert evangelica, che contrastava nettamente con la misera vita dei contadini del Languedoc-Roussillon. comprensibile che un vescovo ne sia stato scandalizzato e abbia ritenuto doveroso porre fine a questa vita, se non dissoluta, almeno chiassosa. Innanzitutto ordin a Branger Saunire di ritirarsi in convento. Assai normale per un prete, e si poteva sperare che qualche settimana di silenzio e raccoglimento lo avrebbero indotto a tornare in s e a ravvedersi. Rifiuto del sibarita di Rennes-le-Chteau! Questa volta la questione si aggravava, poich nella Chiesa la disciplina ecclesiastica non lettera morta. Indignato per esser stato sfidato ancora una volta, monsignor De Beausjour decise di trasferire il prete recalcitrante. Gli assegn la parrocchia di Coustauge. Sanzione ancora relativamente leggera, che di norma accettata senza clamore. Ma era scritto che Branger Saunire sarebbe stato ribelle e sfacciato fino in fondo. Qualche giorno dopo, il vescovado di Carcassonne ricevette una lettera in cui labate Saunire semplicemente dichiarava di non poter accettare la sua nuova destinazione, poich: Non posso lasciare una parrocchia in cui i miei interessi mi trattengono 2 . Era troppo! Anche la pazienza di un vescovo ha un limite. Questa volta la convocazione al vescovado fu cos imperiosa che il recalcitrante non pot sottrarvisi. Non possediamo alcuna testimonianza del colloquio che ebbe luogo tra Branger Saunire e il suo Vescovo. Ma, alla luce degli avvenimenti che seguirono, possiamo ricostruirlo a grandi linee. In primo luogo, ammantando le proprie parole di unzione
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Citato in Grard de Sde, Le trsor maudit de Rennes-le-Chteau, Jai lu, Paris 1972.

episcopale ma con fermezza, monsignor De Beausjour dovette domandargli lorigine delle risorse che gli permettevano quello stile di vita principesco. Ma Branger scans la questione. A suo dire, lorigine dei fondi era coperta dal segreto confessionale. Gli sarebbero stati affidati da grandi peccatori che aveva avuto il piacere di riportare alla fede. Probabilmente largomento non convinceva il prelato: dove avrebbe poturo trovare pecorelle abbastanza ricche da affidargli tali somme un modesto curato di campagna? Comunque non poteva insistere: ogni confessore deve infatti serbare il segreto sui peccati che gli sono confessati e non deve svelarli a nessuno, nemmeno indirettamente, dietro alcun pretesto. Se quel peccato un crimine, pu ad esempio rifiutare al colpevole lassoluzione finch non si sia consegnato alla giustizia. Ma non pu denunciarlo, neanche per prevenire altri crimini. Monsignor De Beausjour doveva ammettere la sconfitta. Del resto, aveva altri motivi di rimprovero. Per esempio, labate Saunire faceva un uso assai profano della sua improvvisa ricchezza, uso che conveniva molto di pi a un nuovo ricco che a un discepolo di Ges Cristo! Anche in questo caso, linteressato ebbe gioco facile a difendersi: donava al Comune della sua parrocchia una rendita annuale di 5000 franchi, oltre ad aver fatto alle famiglie pi povere di Rennes-le-Chteau doni da 10 a 15 mila franchi 3 . Quanto alle costruzioni, riguardavano in primo luogo la chiesa e gli edifici della curia, che aveva rimesso completamente a nuovo. Conoscendo la reputazione dellabate Saunire, senza dubbio amante della bella vita, ma deciso, combattivo, addirittura aggressivo, lecito pensare che approfitt delloccasione per contrattaccare. Dopo tutto, aveva restaurato e abbellito la sua chiesa senza, per cos dire, chiedere un centesimo al vescovado. Ci non meritava forse pi complimenti che rimproveri? Di norma spettava alla diocesi, alla Chiesa di Francia, assumersi queste spese.

Villa Betania

Linterlocutore di monsignor De Beausjour non era certo biasimevole per questo.


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Beninteso, difficile tradurre queste somme in potere dacquisto attuale, ma cambiando franchi in euro e moltiplicando per due o tre, non si dovrebbe essere lontani dalla somma.

Invece, per gli altri edifici: quella villa... come si chiamava? Betania? e la torre... Magdala? Ma, ancora una volta, labate Saunire aveva la risposta pronta. Spieg che quegli edifici sarebbero diventati, dopo la sua morte, una casa di riposo per preti anziani. Tanto valeva dunque renderli il pi possibile confortevoli. Non si diventa vescovi senza conoscere un minimo lanimo umano. Monsignor De Beausjour si rendeva perfettamente conto che il suo scaltro subordinato tentava di dargliela a bere. Ma anche lui era tenace e determinato: esigette che il curato di Rennes-le-Chteau gli rendesse il conto esatto delle sue spese. la minuta del rendiconto quella che Grard de Sde, ha avuto fra le mani? Lammontare delle spese di costruzione dellabate Saunire era valutato in 193.000 franchi dellepoca. Franchi doro! E nessuna fattura era allegata al fascicolo. Lautore stima che la ristrutturazione della tenuta dellabate sia costata un milione e parla di truffa deliberata. Non arriviamo a tanto. Branger Saunire annotava scrupolosamente tutte le spese, assolutamente possibile che abbia inviato i giustificativi con la nota finale. Inoltre, ed normale, le dicerie possono benissimo aver esagerato la portata delle spese del curato. E oggi, con la distanza cronologica, linflazione, il deprezzamento della moneta, difficile ricostruire lammontare esatto della sua magnificenza. Un solo esempio: Branger Saunire avrebbe acquistato una carriola a 16 franchi. Secondo i calcoli della Banca di Francia, un franco del 1900 equivaleva a 1.538 franchi nel 2000. Fate il conto: il prezzo della carriola, a quella data, avrebbe raggiunto i 24.608 franchi! Del resto, difficile comprendere quale interesse avrebbe avuto il curato di Rennes-le-Chteau a celare la portata delle sue spese. palese che non poteva sobbarcarsele con lo stipendio da semplice curato che, allepoca - erano ancora remunerati dallo Stato - ammontava a 75 franchi mensili. Fu questo a indurre il vescovado di Carcassonne ad agire? Nel 1908 avvi un procedimento a carico del prete, accusato di dedicarsi a un traffico di messe. Per i non cattolici precisiamo che ai fedeli permesso pagare una messa per intenzioni particolari. Nella maggior parte dei casi, sono a suffragio dei cari estinti, per abbreviare il loro soggiorno in Purgatorio. Si possono anche far dire per lanima dei vivi, oppure per la salute della Chiesa, della Patria. Nel 1745, quando Luigi XV era gravemente malato, ne furono ordinate talmente tante per la sua guarigione che il re si guadagn il soprannome di Beneamato. Certo, in buona dottrina, queste funzioni devono avere un fine altruista; in pratica... Poich il rettore di una parrocchia spesso riceve lordine di pi messe nello stesso tempo, non pu dirle tutte e dunque le trasmette sia ai conventi che ai confratelli meno oberati di lavoro. Chiaramente non pu trattenere il prezzo del servizio reso, poich contravverrebbe alla raccomandazione di Cristo: Avete ricevuto gratuitamente, donate gratuitamente e si renderebbe colpevole di simonia; il denaro integralmente destinato allistituzione ecclesiastica. Dunque, per letica cristiana, il traffico di messe gravissimo. Ma questa sembra la sola cosa che sia stata ufficialmente rimproverata allabate Saunire. Dopo monsignor De Beausjour, J.-J. Boudu a parlarne, fornendo anche alcuni dettagli: a suo parere, 8

sono 100 mila le intenzioni di messe che, fra il 1893 e il 1915, sarebbero state trasmesse allabate Saunire. Vale a dire 11 o 12 messe al giorno per circa 22 anni! Inutile dire che questipotesi pone pi problemi di quanti pretenda di risolverne. Perch tante persone avrebbero voluto far dire messe a un oscuro canonico di una modesta parrocchia sperduta nella profonda Francia? Pu capitare ecclesiastici di una rinomata santit, ma Branger Saunire non era padre Pio. Indubbiamente si possono sempre ordinare pi messe alla volta, cio (almeno teoricamente) cento o mille. Il curato di Rennes-le-Chteau avrebbe potuto ricevere finanziamenti in questo modo dai suoi amici dellalta societ. Ma perch avrebbero utilizzato questo espediente/quando era cos facile, e molto pi discreto, affidargli direttamente le somme? Per spiegare il suo improvviso arricchimento, si sostenne che labate Saunire avesse costituito, a partire dal 1896, unautentica rete di corrispondenti che gli affidavano intenzioni di messe. Il vescovado sostenne anche che li reclutasse con annunci sui giornali. A gestire questa rete sarebbe stato proprio il fratello del curato di Rennes-le-Chteau: il reverendo padre Alfred Saunire. Prestiamo un po dattenzione a questo personaggio, che in seguito ritroveremo. Fratello minore di Branger, nato nel 1855 nello stesso villaggio di Montazels, fu ordinato prete un anno prima di lui, nel 1878, ed entr nei Gesuiti. Prima di tutto intraprese la carriera professorale nelle istituzioni scolastiche del suo Ordine e, dal 1893, fu docente al seminario minore di Narbonne. In breve, una carriera apparentemente pi brillante rispetto a quella del fratello. Fisicamente, le rare foto che possediamo di lui mostrano sempre il medesimo profilo da medaglia, lo stesso sguardo imperioso del fratello maggiore. Si dice che anche lui fosse amante della bella vita e che condividesse il suo gusto del segreto. Avrebbe potuto trasmettergli le intenzioni di messe? Senza alcun dubbio. Grazie alle sue relazioni, avrebbe potuto fargli pervenire doni da fedeli agiati? Pi che probabile. E daltronde, nientaffatto riprovevole. Ma non verosimile che un modesto insegnante di provincia, fossanche gesuita, sia stato in grado di far beneficiare suo fratello curato di uno stile di vita da milionario. Laccusa di traffico di messe, la soluzione pi prosaica dellaffaire di Rennes-leChteau, riposa certamente su un fondo di verit, senza il quale non sarebbe stata credibile. Ma anche se fosse, poteva costituire lunica fonte della fortuna del curato? Resta il fatto che il procedimento di sospensione dellabate Saunire fu avviato dal Vescovo di Carcassonne. Per comprenderlo, occorre rifarsi al contesto dellepoca: siamo in piena repubblica radicale, vale a dire con un governo alla Homais 4 che tenta di camuffare limmobilismo sociale con la virulenza dellanticlericalismo. Le congregazioni sono appena state espulse dalla Francia, la legge di Separazione stata votata, il regime ha decretato lInventario dei beni ecclesiastici che, per molti cattolici, altro non che il preludio allesproprio. In numerose regioni, soprattutto a ovest, ci si arma per difendere le chiese. Il paese sembra sullorlo della guerra civile.
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Homais un personaggio di Madame Bovary di Flaubert e incarna proverbialmente le bassezze piccolo borghesi [N.d.T.].

In un clima tale, si capisce che i franchi tiratori, le persone che giocano individualmente, siano mal viste. Era il caso di Branger Saunire che, oltre alle sue stravaganze, passava, lui che era un vecchio reazionario, per essere in ottimi rapporti con personalit radicali, che riceveva e alloggiava nella sua tenuta di Rennes-le-Chteau! Ma si deve esattamente parlare di procedimento di sospensione perch, contrariamente alle leggende che la rappresentano come una monarchia o addirittura una setta, la Chiesa cattolica una fra le istituzioni pi rispettose del diritto, se non la pi burocratica. E chi conosce le regole ed intenzionato a utilizzarle, pu facilmente, grazie ai cavilli, trascinare il processo in modo analogo a quanto si pu fare davanti a un tribunale civile. Appellandosi ripetutamente e sollevando vizi di forma, il fariseo di Rennes-le-Chteau riusc a rallentarlo per parecchi mesi. Fu solo il 5 dicembre 1910 che i giudici ecclesiastici lo dichiararono suspens a divinis. Vale a dire che era interdetto dal celebrare lEucarestia e dallamministrare i sacramenti. Monsignor De Beausjour trasse immediatamente le conseguenze di questo giudizio, nominando labate Henri Marty curato di Rennes-le-Chteau. Ma immaginare che Branger Saunire avrebbe accettato di capitolare significava non conoscerlo. In primo luogo, rifiut di lasciare il posto. E poich, dalla promulgazione della legge Combes del 1905, i presbiteri erano divenuti beni comunali, labate Marty non pot prenderne possesso: la municipalit era solidale con il suo curato. Il nuovo arrivato, considerato un intruso da tutto il paese, era dunque costretto ad abitare a Couiza, a diversi chilometri di distanza e quindi ogni giorno doveva arrancare sulla ripida salita che porta alla rocca di Rennes. Gli automobilisti di oggi, che accedono allaltopiano con le loro potenti vetture, possono immaginare la fatica che dovette rappresentare, allinizio del secolo, la scalata quotidiana di una strada a tornanti, stretta e ciottolata, spesso sotto la pioggia o il sole cocente del Mezzogiorno tolosano! Una volta issato su quel belvedere, per linfelice non erano ancora terminati i soprusi, poich ogni giorno doveva officiare in una chiesa vuota, totalmente disertata dai parrocchiani. Infatti questi si pressavano, alla stessa ora, a Villa Betania, dove il curato Saunire, il loro curato, celebrava una messa privata in una cappella che aveva fatto ristrutturare. La tradizione non dice per quanto tempo il povero abate Marty sopport questo regime, prima di rinunciare. Assai pi tenace, Branger Saunire si era appellato alla corte di Roma per ottenere la revisione del processo. Questo nuovo procedimento fu avviato nel 1911. Per due anni, il curato di Rennes-le-Chteau finanzi il soggiorno a Roma dellavvocato della sua causa, il canonico Huguet, della diocesi di Agen. Abilmente questi fece notare che, se una messa vale 50 centesimi, labate Saunire avrebbe almeno dovuto vedersi affidare 386.000 messe per coprire il solo prezzo dei suoi edifici. Anche attribuendogli una rete di corrispondenti capillare in tutta la Francia, un numero tale di messe era difficilmente credibile. Il vescovado di Carcassonne sosteneva che avesse organizzato un sistema di annunci per raccoglierle ma, come prova, pot produrre un solo ritaglio di giornale proveniente da La veille des chaumires. Questi argomenti dovettero fruttare: nellottobre del 1913, laccusa di monsignor De Beausjour fu respinta dalla Congregazione del Concilio e Branger Saunire venne reintegrato nella curia di Rennes-le-Chteau. Nellabbondante letteratura che ha suscitato lenigma Saunire, questo giudizio 10

sempre parso misterioso. Come aveva potuto questo piccolo abate plebeo, alla corte di Roma, vincere contro il suo Vescovo, per di pi aristocratico? Doveva avere amici potenti, protezioni occulte! Fiumi dinchiostro sono stati versati per elaborare ipotesi in merito. Sensatamente non meglio ritenere che la causa dellaccusa fosse infondata e che il tribunale pontificio ne abbia tenuto conto? Non bisogna dimenticare che la morale cattolica riprova il giudizio temerario e vigila a interpretare, per quanto possibile, in senso favorevole i pensieri, le parole e le azioni del prossimo 5 . Perci, non bisogna stupirsi che la Congregazione del Concilio abbia infine ritenuto di doversi rimettere alla coscienza dellabate (consulat conscientiae suae). Monsignor De Beausjour era dunque sconfessato? No. E la motivazione della sentenza lo prova. Aveva fatto il suo dovere, denunciando un prete la cui fortuna sospetta rischiava di essere fonte di scandalo. Erano finite le noie giudiziarie dellabate Saunire? Pare di no. Secondo Grard de Sde, monsignor De Beausjour formul un controricorso e: L11 aprile 1915, senza che alcun nuovo indizio fosse emerso contro di lui, il curato di Rennes-le-Chteau fu definitivamente interdetto 6 . Secondo un altro ricercatore, Patrick Mensior 7 , il processo di Roma non arriv mai a conclusione. Comunque, materialmente la situazione di Branger Saunire restava invariata. Continuava ad abitare e officiare nel suo villaggio, e addirittura progettava di proseguire i lavori. Avrebbe parlato di far arrivare lacqua corrente a Rennes-le-Chteau, di acquistare unautomobile e di far tracciare una strada carrozzabile per servirsene. Ha veramente spinto la sua stravaganza fino al progetto di circondare la parrocchia con bastioni come nel Medioevo e di innalzare una torre alta 70 metri? In ogni caso, questi ultimi progetti non si concretizzarono: nel gennaio 1917, Branger Saunire scompariva, portato via dalla cirrosi e da unapoplessia. Aveva 65 anni. Alla lettura del suo testamento, la sorpresa fu grande: quelluomo, che sembrava disporre di fondi considerevoli, non possedeva nulla di proprio. Gli edifici e il parco di Rennes-le-Chteau erano di propriet della sua fedele serva: Marie Denarnaud.

Catchisme de lglise catholique, Mame-Plon, Paris 1992, p. 501. [Catechismo della Chiesa cattolica, Libreria editrice vaticana, Citt del Vaticano 1993, N.d.T.].
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Le trsor maudit cit. Si noti che, in Rennes-le-Chteau, le dossier, les impostures, les phantasmes, les hypotheses (Laffont, Paris 1988), il medesimo autore dichiara che, nel 1915, il Vaticano annull le sanzioni adottate.
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Patrick Mensior, Lextraordinaire secret des prtres de Rennes-le-Chteau, Les 3 Spirales, Corps 2001.

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I misteri di una parrocchia rurale

Branger Saunire aveva 33 anni quando, nel giugno 1885, si vide affidare la piccola parrocchia di Rennes-le-Chteau. Anche se appariva come una sanzione, era ben preparato al suo compito. Nato in provincia, cresciuto in campagna, parlava perfettamente loccitano, era avvezzo al contatto con la natura e alla vita rude dei contadini: in breve, il modello stesso del curato campestre. Fisicamente, era dotato di tutto il necessario per imporsi alle sue pecorelle: alto, atletico, capelli folti e sguardo penetrante, possedeva il profilo di un imperatore romano. Pescatore e cacciatore apprezzato, godeva inoltre del prestigio di unistruzione nettamente superiore alla media. Tuttavia, poich un uomo sempre un uomo, possiamo scommettere che ebbe un attimo di scoraggiamento quando si insedi nella nuova curia. In effetti, la chiesa era in uno stato pietoso. Il tetto era pericolante, al punto che la pioggia cadeva sullofficiante. Quanto al presbiterio, era praticamente inabitabile. Nei primi tempi, il nuovo curato dovette alloggiare in una casa privata, quella di Alexandrine Marro. Questultima, con un arpagonismo tutto contadino, gli fece pagare un affitto carissimo. Se il termine esilio, applicato alla nuova assegnazione dellabate Saunire, devessere sfumato, in effetti rappresentava una realt sociale relativamente diffusa. Il curato ribelle (gi allora!) si vide privare del suo stipendio dallo Stato? La cosa non pare impossibile, in unepoca in cui le passioni politiche erano esacerbate e in cui Gambetta 8 concludeva uno dei suoi pi famosi discorsi con laffermazione: Il clericalismo, ecco il nemico, e in cui non si aveva alcun riguardo per chi osava replicare 9 . Appena pot, il curato restaur il presbiterio e chiam presso di lui una vecchia zia, Rose Saunire, vedova Sylvestre. Il rapporto episcopale del 1889 attesta che lo serviva in qualit di domestica. Dopo di lei, labate Saunire accolse unintera famiglia, i Denarnaud, imparentati con la sua precedente ospite, la signora Marro. Uno dei bambini di quella famiglia era Marie Denarnaud. La vita era difficile, soprattutto sul piano finanziario: intorno al 1890, il diario dellabate registra, in 16 mesi, 90 franchi di spese e 25 franchi di entrate. Unannotazione precisa: Fondi segreti, 80 franchi e 25 centesimi 10 . Come si pu notare, la sua indigenza era reale. Il nuovo curato non mancava n di coraggio, n di buona volont. Aveva immediatamente avviato le riparazioni pi urgenti. Per far ci,
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Lon Gambetta (1838-1882), figlio di un immigrato italiano, avvocato e giornalista. Divenne celebre per la difesa del repubblicano Delescluze e alle elezioni del maggio 1869 venne eletto a Parigi e Marsiglia [N.d.T.].
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Molti anni dopo, monsignor Lefebvre, il vescovo integralista, constatava: Nessuno pi settario di un liberale.
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de Sde, Le trsor maudit de Rennes-le-Chteau, Jai lu, Paris 1972.

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disponeva di un lascito di 600 franchi che uno dei suoi predecessori, labate Pons, aveva fatto alla parrocchia. Qui incontriamo il primo di questi curati, allapparenza insignificanti, che hanno dato forma allenigma di Rennes-le-Chteau. Labate Pons aveva esercitato il suo ministero nel piccolo villaggio durante il Secondo Impero. Aveva la reputazione di guarire gli incurabili. Poich accettava remunerazioni per i suoi miracoli, avrebbe acquisito una pessima fama di imbroglione e ciarlatano, che lavrebbe perseguitato fino ai nostri giorni. Ma se i suoi doni fossero dovuti al segreto di Rennes-leChteau? Seicento franchi! Come si pu immaginare, la maggior parte di questa somma dovette essere consacrata alla meschina realt della vita quotidiana. Era lepoca in cui un colpo di fucile provvidenziale forniva pasti ghiotti. Per cominciare le riparazioni della chiesa, labate Saunire dovette far agire le sue relazioni. cos che ricevette, nel 1886, un dono di 3000 franchi dalla contessa di Chambord. A priori, pu sembrare strano che la vedova del pretendente al trono di Francia potesse interessarsi in questo modo alle difficolt di un modesto curato di campagna. Ma non va dimenticato che Branger Saunire doveva il suo declassamento al partito preso in favore della monarchia. La solidariet aristocratica con chi le era fedele, un comprensibile interesse, quanto la sincera devozione cattolica della famiglia reale di Francia, dovevano averla condotta a questa generosit. Per bizzarro che possa sembrare, questo fu lunico dono che Saunire ricevette. Il solo, almeno, di cui possibile identificare la fonte. Anche se fossero stati peccatori pentiti, perch gli altri donatori che Branger Saunire ha chiamato in causa hanno voluto rimanere anonimi? E soprattutto, come hanno fatto a restare tali? Che questa somma, pur invidiabile, non sia stata sufficiente, provato dal fatto che, nello stesso periodo, mendic allamministrazione comunale riluttante (gli avari si trovano a tutte le latitudini) la somma di 1400 franchi per avviare i primi lavori. Conviene precisare che, a partire da questo punto, la cronologia diventa incerta, fatto che non deve stupire. I riferimenti temporali sono quelli che si cancellano pi rapidamente dalla memoria, se non si tiene un diario, come faceva labate Saunire. Inoltre, i testimoni furono interrogati dagli investigatori solo intorno agli anni 40 e 50. Quanti ne restavano? Quanto erano affidabili i loro ricordi? Quale valore hanno le tradizioni familiari a quel proposito? Non stupisce dunque che i diversi autori che hanno esaminato la questione si contraddicano su alcuni punti essenziali. Dopo aver incrociato le testimonianze, sembra pertanto che si possa ritenere verosimile lo schema seguente. I primi lavori ebbero luogo fra il novembre del 1886 e il febbraio del 1887, vale a dire dopo che Saunire ebbe ricevuto il dono della contessa di Chambord. Si sostiene che cominciarono dallaltare, fatto che a priori sembra sorprendente, poich tutte le testimonianze insistono sulla drammatica vetust del tetto. pi verosimile che iniziassero dal restauro della copertura e delle vetrate: queste ultime furono affidate a Henri Feur. Devessere intorno al 1887 che avvenne la prima scoperta insolita. Rovesciando una lapide di fronte allaltare, si scopr con sorpresa che era scolpita dal lato verso il 13

pavimento. Oggi conosciuta col nome di lapide dei cavalieri ed era costituita da due pannelli scolpiti: alcuni cavalieri sotto due portali scolpiti, che potrebbero anche rappresentare archi di trionfo. Sopra erano raffigurati dei motivi (animali?) che il tempo ha reso indistinti. Sul pannello di sinistra, era rappresentato un cavaliere con lo scudo al braccio, mentre suona il corno. E forse una riproduzione di Rolando a Roncisvalle? Su quello di destra vi sono due uomini, uno dei quali brandisce una spada o una lancia. Potrebbe essere un simbolo templare, se questopera non fosse attribuita allVIII-IX secolo. Perch si voluta nascondere questa scultura? Fatto ancora pi importante: la lapide celava una marmitta piena di oggetti brillanti. Secondo la tradizione, due persone avrebbero fatto questa scoperta insieme allabate. Si pu supporre - non confermato - che si trattasse dei muratori Pibouleau e Babou. Secondo quanto disse sessantanni pi tardi Corbu, erede di Marie Denarnaud, il curato avrebbe immediatamente congedato i due operai col pretesto che fosse ora di pranzo. Quando tornarono, la marmitta era scomparsa. A uno dei muratori che gli avrebbe chiesto cosa cera allinterno, Branger Saunire avrebbe risposto che si trattava di medaglie di Lourdes prive di valore, ma avrebbe rifiutato di dargliene, nemmeno come ricordo. Raccontato in questi termini, questo piccolo sunto d adito a molti dubbi. Ci si immagina degli uomini, fossero anche operai di centanni fa, al quale lappetito farebbe scordare la curiosit? Non avrebbero immediatamente verificato cosa conteneva realmente quella marmitta? E come si pu credere che abbiano potuto essere raggirati da una menzogna cos grossolana? Non dimentichiamo che, allepoca della scoperta, le apparizioni della Vergine a Bernadette Soubirous risalivano a meno di trentanni prima. Il nascondiglio era evidentemente molto anteriore a quellepoca. E perch, se quelle medaglie erano prive di valore, quei due babbei non avrebbero, a buon diritto, preteso almeno di vederle? E, visto il rifiuto, non strano che in un villaggio cos piccolo non fosse subito circolata la voce che il curato aveva messo le mani sul tesoro della chiesa? Le incongruenze sono tali che non possiamo non stupirci del fatto che un autore serio come Ren Descadeillas rilevi con gravit: Non era un tesoro, ma un semplice gruzzolo. Ci che ha dato consistenza a questa storia del tesoro /gruzzolo, e che probabilmente allorigine di questa storia, sono due regali fatti da Ber anger Saunire, allepoca della sua munificenza, a due amici: un calice doro, magnificamente lavorato, donato allabate Grassaud, e una collezione di monete antiche, risalenti ai secoli V-VIII, che avrebbe offerto allabate Courtauly. Questultimo dono, almeno, pare sorprendente. Labate Courtauly fu ordinato prete solo nel 1921, quattro anni dopo la morte di Saunire. Lavrebbe incontrato nel 1908, allet di 18 anni, e avrebbe anche trascorso due mesi a Rennes-le-Chteau. Durante la sua permanenza, avrebbe eseguito un dipinto (quale?) nella chiesa, frequentemente corretto da Branger, che ci teneva al minimo dettaglio. Sembra difficile credere che si offrano monete antiche a un ragazzetto, per di pi maldestro. Comunque, visto che Grard de Sde testimonia che furono consegnate a quellecclesiastico, accettiamolo. Ma labate Saunire avrebbe anche potuto acquistare quelle monete e quel calice. Certamente ne aveva i mezzi. 14

La lapide dellaltare

In breve, cosa bisogna pensare di questo episodio? La lapide dei cavalieri esiste: oggi esposta nel piccolo museo del paese. Si pu credere che le circostanze della sua scoperta furono proprio quelle descritte. Resta il fatto che la marmitta colma di monete doro e oggetti cultuali una storia inventata, non appena ci si accorse dellimprovvisa ricchezza del curato. Perch quella lapide fu girata in quel modo? Non bisogna dimenticare che il rispetto per i vecchi sassi, lo scrupolo delle belle arti, molto recente. In tempi pi... utilitaristici, avevano valore solo come materiale da costruzione. In una data molto controversa, fra il 1886 e il 1891, il campanaro della chiesa, Captier, scendendo dal campanile not degli strani riflessi fra i calcinacci dissotterrati dagli operai. Avvicinandosi, mise la mano su una boccetta contenente delle pergamene. Le avrebbe immediatamente consegnate al curato. Pi che mai, su questa questione il condizionale di rigore. Poich ogni volta che vennero interrogati autentici contemporanei dellabate Saunire, essi sostennero di non sapere nulla. Cos Lontine Marre: [I giornalisti] non mettono mai nei loro articoli quello che dico loro, parlano sempre di pergamene trovate nel pilastro dellaltare, ma io non ho mai raccontato una cosa simile. Queste pergamene, evanescenti sin dallinizio, sarebbero state contenute sia in un pilastro visigoto dellaltare, sia in un balaustro di legno di epoca pi tarda. Una piccola spiegazione necessaria. Lantico altare maggiore della chiesa era sostenuto da due pilastri visigoti. Cio scolpiti in uno stile diffuso nel Mezzogiorno tolosano dal V allVIII secolo, al tempo della dominazione visigota. Tuttavia, la costruzione della chiesa di Maria Maddalena di Rennes-le-Chteau risale allXI secolo. Si deve dunque ammettere che alcuni suoi elementi, fra i quali proprio laltare, abbiano fatto parte di un santuario anteriore. A meno che questo stile architettonico non sia sopravvissuto 15

nelledificio per ragioni estetiche o tradizionali. Secondo la prima versione dellaffaire, togliendo la pesante lastra che serviva da mensa eucaristica, labate Saunire e due operai - gli stessi che avrebbero partecipato alla scoperta del gruzzolo - ebbero la sorpresa di scoprire che uno dei pilastri era cavo. La nicchia segreta era zeppa di foglie di felci seccate, che proteggevano tre tubi di legno sigillati con la cera. Si suppone che avessero contenuto i manoscritti. Ma poich sempre stata questione di due soli manoscritti... Nella seconda versione, le pergamene sarebbero state trovate in una boccetta, contenuta in un pilastro cavo della balaustrata in legno. Precisiamo che prima del Concilio Vaticano II, il prete officiava dando la schiena al pubblico ed era separato dai fedeli da una piccola balaustrata in legno, marmo o ferro battuto, davanti alla quale si inginocchiavano i comunicandi per ricevere lostia. Evidentemente sarebbe interessante sapere dove sono state realmente trovate queste pergamene. Nel caso del pilastro visigoto, possono esservi state deposte sin dallAlto Medioevo. Nel caso della balaustra, al contrario, bisogna risalire al XVI secolo. Le balaustre nelle chiese non compaiono prima del Concilio di Trento, che le impose. Ora, cosa ne fu delle pergamene? E difficile trovare informazioni tanto contrastanti come in questa questione. Secondo una prima versione, rivelata da Grard de Sde nel libro Le trsor maudit de Rennes-le-Chteau, il Sindaco, una volta al corrente, avrebbe insistito affinch fossero conservate negli archivi municipali. Il curato Saunire, per contro, era del parere di venderle. Avrebbe infine convinto il suo interlocutore o lavrebbe ingannato consegnandogli una copia delle pergamene. In seguito, il prete avrebbe mostrato i documenti al suo Vescovo, allepoca monsignor Flix Billard. Questultimo avrebbe mandato il curato di Rennes-le-Chteau a Parigi per far esaminare i documenti, viaggio che Saunire neg sempre di aver intrapreso. Ma, secondo quanto dice Corbu, il legatario di Marie Denarnaud, il nostro prete fece invece il viaggio fino alla capitale, consegn gli scritti indecifrabili allabate Bieil, direttore dellInstitut Saint-Sulpice... 11 che non glieli rese! Il Vescovo gli rimise la somma di 2000 franchi, cosa che gli avrebbe permesso di insabbiare laffaire, ma senza dubbio anche di svincolare labate Saunire dal debito che aveva contratto con il Comune per le riparazioni della chiesa. Ecco, scevro da ogni romanticismo, laffaire delle pergamene. Sono state tradotte? Non si sa. Questa traduzione stata consegnata a Branger Saunire? Non si sa. Rivelava un qualunque segreto? Non si sa. Semplice considerazione di buon senso: se queste pergamene avessero rivelato lubicazione di un tesoro, visto che - e su ci i pareri sono unanimi - Branger Saunire non era stato in grado di tradurle, sarebbe stato il decifratore a beneficiare del segreto. Dunque, non potrebbero spiegare limprovvisa fortuna di cui labate godette qualche anno pi tardi. Aggiungiamo due dettagli: nel 1901, sarebbe stato monsignor Billard a intrapren11

Il seminario di Saint-Sulpice, connesso alla celeberrima chiesa, fu fondato nel 1642 da monsignor Olier. sede della Scuola Superiore di Teologia cattolica [N.d.T.].

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dere il viaggio a Parigi, per incontrare il direttore di Saint-Sulpice. Come ritengono alcuni autori, fu per discutere il problema delle pergamene? In secondo luogo, nel 1910 il Municipio di Rennes-le-Chteau bruci e con esso tutti gli archivi. Dunque non si pu sperare di ritrovare le copie che, a quanto pare, il curato aveva consegnato al Comune. Ci non imped affatto che molti documenti, pi o meno oscuri, fossero presentati come loro riproduzioni. Ci interesseremo solo a quelli che Grard de Sde pubblic nel 1967. vero che sono i pi celebri. Il primo, redatto in latino, un estratto dal Vangelo di Giovanni (12,1-12). Sei giorni prima della Pasqua ebraica, Ges and a Betania dove cera Lazzaro, quello che egli aveva risuscitato dai morti. L prepararono per lui una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria prese un vaso di nardo purissimo, unguento profumato di grande valore, e lo vers sui piedi di Ges; poi li asciug con i suoi capelli e il profumo si diffuse per tutta la casa. Cera anche Giuda Iscariota (uno dei discepoli di Ges: quello che poi lo tradir). Giuda disse: Si poteva vendere questo unguento per trecento monete dargento e poi distribuirle ai poveri!. Non lo disse perch si curava dei poveri, ma perch era ladro: teneva la cassa comune e prendeva quello che cera dentro. Ges dunque disse: Lasciatela in pace: ha fatto questo per il giorno della mia sepoltura. I poveri li avete sempre con voi, ma non sempre avrete me. Una gran folla venne a sapere che Ges era a Betania e ci and: non solo per lui, ma anche per vedere Lazzaro che Ges aveva risuscitato dai morti. Allora i capi dei sacerdoti decisero di uccidere anche Lazzaro, perch molti andavano a vederlo e credevano in Ges. Il giorno seguente, cera molta gente che si recava alla festa. Quando sentirono che Ges stava per arrivare a Gerusalemme, presero rami di palma e gli andarono incontro. 12 Quanto al secondo, consisteva in un estratto dal Vangelo di Matteo (12,1-9): Un giorno Ges passava attraverso i campi di grano. Era sabato e i suoi discepoli strapparono alcune spighe e le mangiarono perch avevano fame. I farisei se ne accorsero e allora dissero a Ges: Guarda! I tuoi discepoli fanno ci che la nostra legge non permette di fare nel giorno del riposo. Ges rispose: Ma non avete letto, nella Bibbia, cosa fece Davide un giorno che lui e i suoi compagni avevano fame? Come sapete, entr nel tempio e tutti mangiarono i pani offerti a Dio. Non avrebbero potuto mangiarli, perch la legge dice che soltanto i sacerdoti possono mangiare quei pani. Oppure non avete letto nei libri della legge di Mos che cosa fanno i sacerdoti? Quando sabato, essi nel tempio non seguono la legge del riposo, eppure non sono colpevoli. Ebbene, io vi assicuro che qui c qualcuno che pi importante del tempio! Se voi sapeste veramente il significato di queste parole della Bibbia: Voglio la misericordia, non i sacrifici non avreste condannato uo12

Nuovo Testamento, traduzione ecumenica. [La Bibbia. Traduzione interconfessionale, ElleDiCiAlleanza Biblica Universale, Leumann (To)-Roma 1985, N.d.T.]

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mini senza colpa. E in un estratto dal Vangelo di Marco (11,27-28): E disse loro: Il sabato fatto per luomo e non luomo per il sabato, cosicch il Figlio delluomo anche signore del sabato. Questi due documenti erano stati affidati allautore, dopo moltissime tergiversazioni, da un certo marchese di Chrisey. Sembra che fossero la copia dei manoscritti consegnati da Branger Saunire allabate Bieil per essere tradotti. Come erano giunti in suo possesso quei fogli? Mistero! Lasciamo la parola a De Sde: Feci subito due osservazioni: innanzitutto, al contrario della loro fattura arcaica, quei documenti non sembravano molto antichi. Inoltre, entrambi sembravano cifrati: nel testo del primo, sono state inserite centoventotto lettere supplementari che in sequenza non offrono alcun senso apparente; nel secondo, vi sono lettere sfalsate, altre sottolineate da un punto, da linee pi o meno lunghe ecc.; infine, in entrambi figurano delle specie di geroglifici che potrebbero essere chiavi di lettura. Li affid a specialisti del Codice, i quali conclusero che erano opera di un ecclesiastico nutrito di Sacre scritture, amante del mistero e della fantasia. Lavremmo indovinato anche senza perizia crittografica! Notiamo che De Sde non rivel mai il messaggio contenuto nelle pergamene, e nemmeno se ce ne fosse realmente uno. Fu lo stesso marchese di Cherisey, nellottobre del 1973, a proporne la lettura seguente: Pastore, nessuna tentazione. Che Poussin, Tniers, custodiscano la chiave. Pax DCLXXXI. Per la croce e questo cavallo di Dio, finisco questo demone di guardiano a mezzogiorno. Mele blu. Non ci di grande aiuto. Daltronde, qualche anno pi tardi lo stesso marchese di Cherisey avrebbe confessato che quelle copie erano false. Sapendo che i veri documenti erano scomparsi, avrebbe molto semplicemente consegnato a De Sde un documento cifrato conservato alla Biblioteca Nazionale! Cosa concludere da tutto questo guazzabuglio? Per farcene unidea, consultiamo un altro autore: Robert Charroux. Questi, che si proclama Presidente del club internazionale dei cercatori di tesori, ha pubblicato nel 1962 - dunque proprio allinizio dellaffaire -, in Trsors du monde, le seguenti righe: Ecco, secondo Corbu, cosa dovette accadere in seguito: Il curato cerca di decifrare i documenti; riconosce i versetti del Vangelo e la firma di Bianche di Castiglia col suo sigillo reale, ma il resto continua a essere un rebus. Dunque, nel febbraio 1892 va a Parigi per consultare qualche linguista, al quale per prudenza fornisce i documenti solo in modo frammentario. Non posso rivelare la fonte delle mie informa18

zioni ( Nol Corbu a parlare), ma posso assicurare che si trattava del tesoro della Corona di Francia: diciotto milioni in cinquecentomila monete doro, gioielli, oggetti cultuali, ecc. 13 Affinch questo passo sia intelligibile, va precisato che Corbu - lerede di Marie Denarnaud, la serva del curato - aveva trasformato Villa Betania in hotel. Dunque, per far arrivare i turisti in quellangolo sperduto, aveva tutto linteresse a promuovere la leggenda del Tesoro dellabate Saunire. Arrischiamo dunque la spiegazione pi probabile: nel corso del restauro della chiesa, il campanaro scorge qualcosa di sospetto e lo consegna al curato. Avendolo aperto, si accorge che sono reliquie, e lo dice. Reliquie, cio qualche pezzetto dossa privo di valore per la nostra mentalit materialista. Nel Medioevo non era cos. I telespettatori che hanno visto il celebre feuilleton Les rois maudits 14 forse ricordano questo dialogo fra Carlo di Valois e Roberto di Artois: Cosavete ricevuto dal re san Luigi? Niente. Mia zia Mahaut ha confiscato tutto quello che apparteneva a mio padre insieme alla mia eredit. Io possiedo un osso del suo tallone. E mostra con fierezza il reliquario a forma di piede che lo conteneva. Si presume che questa conversazione abbia avuto luogo alla vigilia della guerra dei Centanni. Ma il culto delle reliquie era ben precedente: cos, in un passo della Chanson de Roland, scritto che leroe aveva incastonato sullimpugnatura di Durandal, la sua spada migliore, un dente di san Pietro, sangue di san Basilio, capelli di san Denis e un lembo della veste di santa Maria 15 . Ogni parte del corpo, ma anche un lembo dabito di un personaggio santificato, veniva riverito, aureolato di virt taumaturgiche. I grandi centri religiosi, ma anche i principi e i re, desideravano vivamente acquisirne. Fatto ci, li si disponeva in reliquari spesso sontuosi, doro e pietre preziose. Il culmine in questo campo lo raggiunse certamente san Luigi, che acquis a peso doro alcuni frammenti della Santa Croce e della Corona di spine, e fece costruire la Santa Cappella per conservarli. Altrettanto spesso i nascondigli era assai pi modesti, quasi segreti. In effetti, ci sono moltissimi esempi di traslazioni di reliquie dirottate dalla loro meta con la forza bruta. Anche numerose guerre private dovettero avere per oggetto il possesso di questo genere di ricchezze. Ma prima di sorridere con commiserazione di questa follia dei tempi passati, pensiamo alle somme astronomiche raggiunte da certi carichi di droga, ai crimini generati da questo traffico, alla potenza, anche politica, dei cartelli che lo gestiscono.
Charroux, Trsors du monde, Jai lu, Paris 1971. [Trad. it. I grandi tesori del mondo, Ed Mediterranee, Roma 1976, N.d.T.] 14 Les rois maudits and in onda nel 1971-72, per un totale di sei puntate, sul secondo canale nazionale francese. La regia era di Claude Barma [N.d.T.].
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En loriet punt asez i ad reliques: / La dent seint Perre e del sanc seint Basilie, / E des chevels mun seignor seint Denise, / Del vestement i ad seinte Marie (CLXXIII, 2345-2348) [N.d.T].

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E dire che, contrariamente alle ossa e ai vestiti dei santi e dei martiri, eroina, cocaina e cannabis non hanno alcuna dimensione salvifica, nemmeno benefica. Luomo il solo essere dotato di irrazionalit. Questo per far comprendere che, quando una chiesa riusciva a procurarsi tali tesori, spesso riteneva prudente nasconderli accuratamente. Nella chiesa di Santa Maria Maddalena a Rennes-le-Chteau erano nella capsa, lurna ricavata nel pilastro che sosteneva laltare. Fu Antoine Captier, il campanaro, a scoprirli e a consegnarli al curato, come sostiene lo stesso Grard de Sde 16 . Quindi, se rammentiamo il vecchio detto: Chi si tagliato il dito a unestremit della Grande Ruota, si ritrova amputato del braccio quando la notizia raggiunge laltra estremit 17 , piuttosto facile comprendere che fu questo fatto a dar vita alla leggenda delle pergamene. Leggenda che probabilmente si diffuse nella parrocchia molti anni dopo la scoperta delle reliquie, in un momento nel quale le sontuosit del curato cominciavano a far discutere. Poich ai nostri giorni difficile attribuire un valore a frammenti dossa, limmaginario li sostitu con carte che si riteneva, per certo, fornissero la chiave di un favoloso tesoro. Mancava solo limmaginazione di un albergatore, interessato a far arrivare i turisti, per dare consistenza a una voce infarcita di dettagli inverificabili. Daltronde, va notato che labate Saunire pot dare inizio alle sue grandi spese solo cinque o, addirittura, dieci anni dopo la scoperta di questo sedicente gruzzolo. Passiamo al libro dellabate Boudet. Questi era il curato di Rennes-les-Bains, villaggio situato a qualche chilometro da Rennes-le-Chteau e, come questultimo, vestigia dellantica Rhedae. Noto erudito, conosceva perfettamente il greco, il latino, linglese e il sassone, e a quanto pare non aveva avuto alcun rapporto con Saunire, di una quindicina danni pi giovane, prima dellinsediamento di questi in una delle parrocchie vicine. Nel 1886, dunque un anno dopo larrivo di Saunire a Rennes-leChteau, labate Boudet fece stampare un libro che, in seguito, diventato paradossalmente celebre: La vraie langue celtique et le cromleck de Rennes-les-Bains 18 . Cominciamo innanzitutto col precisare ai non iniziati che un cromlech un cerchio composto da menhir. Il pi celebre cromlech esistente , beninteso, quello di Stonehenge, nella campagna inglese presso Salisbury. Non era certo lunico; come stato testimoniato, quello di Avebury, sempre in Inghilterra, lo superava: Come una cattedrale supera una chiesa di paese. Ma venne distrutto dallestensione del borgo di Avebury, che inizialmente era circoscritto dai menhir. Il libro desta perplessit sin dal titolo. Cosa centra un monumento darte preistorica in un trattato di linguistica? Altra particolarit: sulla copertina del volume, sotto il titolo e il nome dellautore, si trova la data di pubblicazione, 1886, circondata da
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Grard de Sde, Rennes-le-Chteau, le dossier, les impostures, les phantasmes, les hypothses, Laffont, Paris 1988, p. 22
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II detto francese si riferisce allingigantimento che assumono le notizie nel corso della diffusione per passaparola [N.d.T].
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Ledizione moderna pi recente stata edita da C. Lacour, Nmes 1999 [N.d.T].

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eleganti arabeschi. Non abituale stampare in questo modo la data di pubblicazione di unopera, e ancor meno farne un motivo dornamento. Notiamo fra parentesi che lo stampatore Pomis che ledit, che si riteneva avesse cessato lattivit nel 1880, in realt continu il proprio lavoro fino al 1888. Il contenuto del libro non meno stupefacente della copertina. Lautore vi afferma, in maniera molto seria, che la lingua celtica il linguaggio primitivo dellumanit e che si mantenuta fino ai nostri giorni attraverso quelle lingue gemelle (!) che sono linglese e loccitano. Tutte le altre lingue umane, senza eccezione, derivano da questidioma comune. Gli esempi forniti a sostegno di questa tesi sono divenuti celebri. Per esempio, Yaweh, il nome del Dio di Mos, sarebbe stato formato dai pronomi personali inglesi, I, He, We, You (io, egli, noi, voi). Allo stesso modo, i Numidi dovrebbero il loro nome allabitudine di far pascolare le greggi in nuove praterie, new meads in inglese! Tutto il libro ha questo tono. Tutto ci piuttosto strano, perch effettivamente labate Boudet era un erudito e alcuni suoi lavori, come le Recherches sur la phontique des dialectes languedociens 19 , furono accolti con favore dagli storici. Non stupisce dunque che alcuni abbiano voluto cercare un messaggio segreto dietro la stravaganza del testo. E... perch no! Una mappa segreta. La loro opinione confortata da una mappa che illustra il libro dellabate e che rappresenta i dintorni di Rennes-les-Bains, in cui non figura il cromlech annunciato dal titolo... e a ragione! Non mai esistito! Perch redigere unopera crittografata di geografia (Grard de Sde), se non per rivelare alliniziato o allappassionato di misteri lubicazione di qualche tesoro? Perch non quello dellabate Saunire? Si noti che le due parrocchie erano vicine, i due preti certamente si conoscevano e senza dubbio erano amici... Grard de Sde lautore che si spinto pi lontano in questa direzione. In Rennes-le-Chteau, asserisce che labate Boudet utilizz lo stesso sistema crittografico, basato sul calembour e lomofonia, usato da Jonathan Swift. Lautore dei Viaggi di Gulliver avrebbe cos codificato due sue opere: il Discorso per provare lantichit della lingua inglese, dimostrando con diversi esempi che lebraico, il greco e il latino sono state derivate dallinglese e Larte punica, arte del calembour, o il Fiore delle lingue in 79 regole. Benissimo! Poich il codice stato svelato, quale messaggio fornisce il manoscritto decifrato? Ci rivelato da unopera precedente del decifratore stesso: Le trsor maudit de Rennes-le-Chteau. Eccolo nel suo senso letterale: Gennaio: il maltempo ferma i lavori. Febbraio: il calore sufficiente per determinare lo scioglimento dei ghiacci. Marzo: le piogge continue trasformano il terreno in palude. Luglio: differire le grandi riunioni, le assemblee. Agosto: i ruscelli cessano di scorrere. Settembre: desiderare di sotterrarsi, di rinchiudersi nelle caverne. Ottobre: affrettarsi coi lavori, coprirsi con vestiti di lana. Alba: luomo spossato dalla fatica. Mattino: camminare facilmente. Sera: correre in fretta verso casa. Un campo. Una fonte: cominciare ad affrettare la propria corsa. Una fontana: precipiIn realt il titolo Remarques..., pubblicato in Mmoires de la Socit des Arts et Sciences de Carcassonne, t. VII, 1884-85 [N.d.T.].
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tare la corsa. Capanna: una selva di teste sotto lo stesso tetto; uccidere con uno spillo gli insetti disgustosi che pizzicano. Casa: meditare. Cantina: parte della casa in cui si potrebbe essere inebetiti a forza di bere. Tuono: vedere in alto il fulmine che sicuro di nuocere. Tenebre: placare il brusio. Locchio si chiude come a causa di una botta. Pianti. Rifiutare il necessario. Rompersi la gamba. Gridare per lorrore. Saccheggiare. Essere obbligato ad avere i capelli bianchi. Fare attenzione alle istruzioni: parlare un certo gergo allesterno. Caritatevolmente il decifratore ci avverte che questo messaggio deve essere ancora interpretato. Ecco ci che ne risulta, secondo il suo parere: [Il luogo] inaccessibile in alcune stagioni, occorre recarsi soli e con vestiti pesanti, bisogna partire allalba, prima camminare faticosamente in altitudine, riprendere la marcia su un terreno pi facile fino a che non si trovi un campo, poi una fontana, poi una malga popolata da pecore, in cui bisogna temere le punture delle zecche, si tratta di una caverna naturale, non ci si pu avventurare sventatamente poich lingresso ostacolato da un pericoloso sifone, pericoloso farsi luce, gli occhi lacrimano ma non bisogna strofinarli, c il rischio di rompersi una gamba, si assiste a uno spettacolo orrendo ma possibile saccheggiare, se ne esce con i capelli bianchi e allora si devono rispettare le istruzioni che ordinano di parlarne solo di nascosto. 20 Ammettiamolo! Ma che razza di posto ? E perch vale la pena impegnarsi tanto per trovarlo? N il decifratore n, a quanto pare, il testo lo rivelano. E soprattutto, cosha a che vedere questo luogo con ci che solitamente si chiama il tesoro dellabate Saunire? Ancora una volta, niente lo indica. A questo punto della nostra inchiesta, conviene tornare al buon senso. Secondo ogni verosimiglianza, labate Boudet fece pubblicare la sua opera nel 1886. Perch? Senza dubbio perch questultimo voleva presentarlo allAcadmie des Sciences, Inscriptions et Belles-Lettres di Tolosa, nella speranza di ottenere la medaglia doro. Nel 1887, il relatore dellistituzione rifiut educatamente lopera: LAccademia, pur riconoscendo in questo volume una quantit tale di lavoro che merita rispetto, non crede di dover consacrare con una ricompensa un sistema di ricostruzione storica tanto ardito quanto inedito. Ma si dir: un erudito affermato pu vaneggiare in questo modo? Dopo aver frequentato ambienti ufologici ed esoterici, siamo in posizione favorevole per testimoniare che la cultura, lerudizione, non sono incompatibili col delirio interpretativo. Bisogna anche dire che un libro pubblicato nel 1886 stato necessariamente scritto mesi, se non anni, prima di quella data. Ora, Branger Saunire arriv nella sua parrocchia desilio solo a met del 1885. Al momento della pubblicazione, si dibatteva fra le peggiori difficolt finanziarie. Labate Boudet stesso non si fece mai notare per capricci voluttuari come il suo vicino. Generoso ma povero, conduceva una vita asso20

De Sde, Le trsor maudit cit., pp. 116-117.

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lutamente edificante con la madre e la sorella, consacrando il suo tempo libero, oltre che ai lavori derudizione, a vangare lorto e a fare spedizioni archeologiche nella campagna della parrocchia. Come nota molto giustamente Jean-Philippe Camus: Se labate Boudet non fosse stato prete a Rennes-les-Bains, la sua opera sarebbe caduta nelloblio pi totale; nessuno avrebbe sostenuto che racchiudesse la chiave per trovare un tesoro. Ma ecco, labate Boudet esercitava il suo ministero ad appena qualche lega dal suo collega, labate Saunire. Quindi, secondo alcuni, doveva essere immischiato nellaffaire. 21 Passiamo a un altro mistero, quello del famoso viaggio che Branger Saunire avrebbe fatto a Parigi, a quanto sembra per far esaminare le pergamene. Fu il vescovo di Carcassonne, monsignor Billard, a mandarlo. A priori sembra bizzarro: non avrebbe potuto semplicemente inviare i documenti alle persone competenti per posta, con una lettera di chiarimento? Si noti che, nel XIX secolo, le poste erano molto pi diligenti e sicure di oggi. Questo viaggio, che assunse tanta importanza nella letteratura relativa a Rennes-leChteau, si ritiene avesse avuto luogo nel 1891 o nel 1893, ma non si trova una ragione valida per privilegiare un anno piuttosto che un altro. Da parte sua, Branger Saunire neg sempre di essere stato a Parigi. In breve, secondo la tradizione, inviato dal suo Vescovo, il curato dellAude fu ospitato dellabate Bieil a Saint-Sulpice. Questi gli present suo nipote An, un editore religioso, nonch suo pronipote mile Hoffet. Anche questultimo, che aveva appena ventanni, era entrato negli Ordini, in qualit di fratello oblato. Sin qui tutto assolutamente normale. Ci che sorprende maggiormente il seguito della carriera di questo giovane prete. Dopo essere stato curato della chiesa della Trinit, diverr membro del servizio di documentazione del Vaticano. Diriger anche la rivista Regnabit, alla quale collabor Ren Gunon 22 . Allepoca, si dice che mile Hoffet parlasse gi diverse lingue e fosse iniziato alla paleografia e alla crittografia. Paradossalmente, Branger Saunire e labate Bieil non affidarono a lui i documenti da decifrare. Ma forse grazie a mile Hoffet, che scriver parecchie opere sulla massoneria e i rosacroce, che il curato di Rennes-le-Chteau fu messo in contatto con la celebre cantante lirica Emma Calvet? possibile, poich questa Callas dellepoca era unappassionata di esoterismo. Visto che frequentava celebri occultisti, come Flammarion, Richer, Rochas, Encausse e Pladan, se ne desume facilmente che labate Saunire fosse stato introdotto nei circoli esoterici pi esclusivi di Parigi. Come se non bastasse, si attribu al povero curato di campagna una relazione con la bella arti-

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Jean-Philippe Camus, Lnigme de Rennes-le-Chteau enfin rsolue, LInconnu, n. 275, agosto 1999. Regnabit. Revue universelle du Sacr-Cur fu pubblicata dal 1921 al 1929 a Parigi. Gli scritti di Ren Gunon per la rivista, datati 1925-1927, sono riprodotti in facsimile in crits pour Regnabit, a cura di PL. Zoccatelli, Arch-Nino Aragno, Milano-Torino 1999 [N.d.T.].
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sta. Branger Saunire emulo di Aramis e di Nicolas Flamel 23 ! Come se non bastasse, lo si fece un affiliato allordine della Rose-Croix Catholique, du Temple et du Graal, fondato nel 1891 proprio da Josphin Pladan, detto il Sr 24 . A meno che non fosse affiliato allOrdre Kabbalistique de la Rose-Croix, fondato lanno precedente dal marchese Stanislas de Guaita e dal dottor Grard Encausse detto Papus. comunque molto per un soggiorno di qualche settimana a Parigi. Quale fu il risultato di questa spedizione? Apparentemente nessuno, poich il curato di Rennes-le-Chteau riguadagn il suo villaggio senza i documenti (daltronde, non si sa se fossero due, tre o quattro) e, a quanto sembra, n meglio informato n pi ricco che alla partenza, visto che deve accettare dal vescovado una somma di 2000 franchi come rimborso di quei manoscritti. Ma che prove abbiamo di questo ipotetico soggiorno nella capitale? Nessuna! Grard de Sde nomina effettivamente una foto dellabate Saunire scattata, pare, al 27 di Rue du Faubourg Montmartre, da Vaugon, che avrebbe fatto ritoccare da un fotografo di Limoux: G. Mas. In ci vede la prova che il prete ha voluto dissimulare il suo viaggio a Parigi. Ma piuttosto non avrebbe fatto ritoccare da un atelier parigino una foto di Limoux? Inoltre, secondo alcuni, Alfred Saunire e non Branger a comparire nella foto di Montmartre. In ogni caso, i due scatti sono molto diversi: quello di Parigi rappresenta il soggetto di tre quarti, quello di Limoux lo mostra di profilo. Allora? Segnaliamo che la fonte di questa storia ancora Nol Corbu, che dice di citare alcune confidenze di Marie Denarnaud, la serva del curato. E abbiamo visto che aveva tutto linteresse a infiorare la verit. Ricordiamo che nessun contemporaneo di Branger Saunire ha mai parlato di pergamene. (Un solo abitante di Rennes-le-Chteau raccont ai giornalisti di aver assistito a questa scoperta: Antoine Verdier. Il solo problema che, nato nel 1886, non aveva nemmeno let per fare il chierichetto quando avvenne il presunto ritrovamento.) Quel che diede credito a questo mitico viaggio il fatto che, pi tardi, al momento di Villa Betania e dello splendore di Branger Saunire, ricevesse oltre alla grande Emma Calvet (o Calv), Papus (Grard Encausse), Sr Mrodack (Josphin Pladan) e la marchesa di Bourg di Bozas ( lei che si riteneva fosse lamante di Alfred Saunire). Ma il curato di Rennes-le-Chteau non doveva necessariamente averli incontrati a Parigi. In effetti, tutte queste personalit erano originarie della Linguadoca e spesso tornavano nella loro provincia natale, come Emma Calvet, nata e morta in Aveyron. Niente impedisce quindi che Branger Saunire li abbia incontrati senza lasciare la regione. Fino al 1891, dunque, contrariamente alla tradizione, nulla permette di pensare che Branger Saunire abbia fatto una scoperta insolita, e nemmeno che abbia lasciato lAude o incontrato personalit inabituali per un curato di campagna. E un semplice
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Nicolas Flamel (1330-1418) fu un noto alchimista e cabalista francese. Cfr. uvres, Belfond, Paris 1973 [N.d.T.]. 24 Gran Maestro [N.d.T.].

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sacerdote che vive miseramente e tenta di migliorare gli arredi cultuali della propria parrocchia. Ma nel 1891 - e questa volta possiamo datarlo con precisione - si produce una serie di eventi ai quali la posterit, forse a torto, avrebbe conferito una grande importanza. Il primo di questi eventi menzionato nel diario dellabate in data 21 settembre, col laconismo che gli abituale: Lettera da Grans (un villaggio vicino). Scoperta di una tomba. La sera, pioggia. Contrariamente a ci che afferma Patrick Mensior, non affatto provato che questa tomba fu scoperta nella chiesa. Innanzitutto, inconcepibile che abbia potuto restare segreta fino a oggi, poich in seguito ledificio stato oggetto di ricerche ufficiali o di frodo. Non dimentichiamo che il sito dellantica Rhedae, di cui le due Rennes non sono che insignificanti vestigia, fu vasto e dovette comprendere cimiteri e necropoli. Del resto, assai poco probabile che, se il curato avesse fatto questa scoperta nella chiesa, non precisasse il luogo dovera avvenuta - nel coro, sotto laltare, sotto lacquasantiera, ecc. Infine, lo stesso abate Saunire sembra aver attribuito poca importanza al fatto, poich lo menziona senza commenti, fra una banale lettera e un acquazzone che non da meno. Il secondo di questi episodi lannotazione, sempre nel diario del curato: Visto il curato di Nvian. Da Glis. Da Carrire. Visti Cros e Secret, in data 29 settembre 1891. Glis il curato della vicina parrocchia di Coustaussa. Il curato di Nvian non sembra essere coinvolto nellaffaire. Il suddetto Carrire rimasto sconosciuto. Saunire conosceva due Cros: Ernest, ingegnere e archeologo, di cui s voluto fare un suo amico bench fosse massone, e il vicario generale del vescovado. In questo caso, il famoso Secret non era Guilhelm, il segretario del vescovado? E stato obiettato che, quando ne parlava, Branger Saunire scriveva Secrt. Lobiezione non ci pare convincente. Labate scriveva in fretta, al termine di una giornata piena e in uno stile volutamente sintetico. Al contrario, a favore dellidentificazione di Secret con Guilhelm c il fatto che Secret scritto con la maiuscola e, soprattutto, affiancato a Cros, il vicario generale. Non affatto strano che Branger Saunire abbia incontrato insieme i due uomini nel corso di una visita al vescovado. Si sar semplicemente dimenticato di mettere un accento nella sua abbreviazione. Dopo le riserve che abbiamo appena avanzato, il terzo evento di questo indimenticabile 1891 (De Sde) pu far sorridere. Si tratta di due illustrazioni ritagliate dal giornale La Croix e incollate su un foglio. La prima rappresenta tre angioletti che portano un neonato verso il cielo. Legenda: Lanno 1891 portato nelleternit col frutto di cui si parla qui sopra. La seconda, che la completa, mostra i tre Magi che offrono al bambin Ges oro, incenso e mirra. In modo abbastanza sconcertante, i diversi autori che si sono appassionati allenigma di Rennes-le-Chteau sembrano aver completamente negletto il grande evento di questi anni nella vita di Branger Saunire. In effetti, il vescovo - sempre monsignor Billard - gli affid, oltre a Rennes-le-Chteau, la vicina parrocchia di Antugnac, il cui curato era appena andato in pensione. Tutte le domeniche, dal maggio 25

1890 al giugno 1891, il nostro prete copre dunque a piedi la decina di chilometri che separano Rennes da Antugnac. Doveva attribuire una certa importanza a questa nuova missione, poich conserv la redazione delle sue prediche in questa parrocchia con il titolo: Mon enseignement Antugnac 25 . Perch ci tenne a conservare il testo delle prediche agli abitanti di Antugnac e non il testo di quelle che rivolgeva ai propri parrocchiani? Si trattava di un messaggio cifrato? Notiamo che, il 21 giugno 1891, una statua di Nostra Signora di Lourdes fu eretta sul famoso pilastro visigoto davanti a tutto il villaggio e in presenza di padre Ferrafiat. Questultimo faceva il giro dei villaggi per incitare i fedeli alla penitenza e allapprofondimento della fede. Pratica molto corrente nei secoli scorsi e che pare essere caduta in disuso dopo lultimo Concilio. Questo spiega, al contempo, liscrizione Penitenza! Penitenza! ai piedi della statua e quella della placca che reca liscrizione: Missione 1891. Ancora una volta, qui non il caso di subodorare alcunch di misterioso. Le missioni nella Francia di un tempo erano eventi considerevoli che influenzavano molto le coscienze. Anche solo per questa ragione, lanno 1891 meritava una menzione speciale nella memoria del curato dallora. Quello che pi concretamente ci interessa fu un evento che dovette avvenire in quello stesso anno. In effetti, nel 1911, al momento delle sue noie col vescovado, labate Saunire invi al vicario generale, fra i giustificativi dei suoi introiti, la precisazione seguente: Famiglia ospitata a casa mia da ventan-ni, composta da padre, madre e due bambini, 52.000 franchi. Non pu che trattarsi della famiglia Denarnaud che, alloggiata in un appartamento troppo piccolo, si sistem nel presbiterio, contribuendo finanziariamente alle spese di vitto e alloggio. Allepoca, nella profonda Francia, questo genere di sistemazione non era rara e non scioccava nessuno. Senza dubbio Rose Sylvestre, la zia di Branger Saunire, era deceduta o era partita. Fu allora, verosimilmente, che Marie Denarnaud, figlia della coppia, di 23 anni (e non 18 come sostengono alcuni autori), prima cappellaia a Espraza, divenne la sua governante. Non lo lascer mai pi. Chiunque abbia vissuto in un paesino sa che a una giovane perpetua del curato si attribuisce subito una relazione con questultimo. Perci dalla notte dei tempi la Chiesa interdice la coabitazione di un prete con una donna che non sia in et canonica. Se Branger Saunire si illuse che il fatto di accogliere tutta la famiglia dovesse preservarlo dallo stesso sospetto, doveva andare incontro a una cocente delusione. In effetti, tutta la vulgata dellaffaire di Rennes-le-Chteau afferma che Marie Denarnaud fu la sua amante. La sua madonna, diranno i paesani! Stando ai fatti, nulla permette di confermare questa relazione. fuor di dubbio che intrattennero relazioni di affetto e confidenza, addirittura di complicit, poich Marie accett di fungere da prestanome per il curato, ma avventuroso affermare che andarono oltre. Fino a questepoca, e defalcati gli elementi che si innestarono in seguito sulla leggenda, la vita di Branger Saunire era stata quella di un curato molto ordinario. Ma
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Branger Saunire, Mon enseignement Antugnac (1890), Blisane, Nice 1984 [N.d.T.].

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intorno a quegli anni che il suo comportamento cominci a divenire sorprendente. In effetti, spesso accompagnato dalla sua serva, percorre per giornate intere i dintorni del villaggio con una gerla sulla schiena. La sera, quando riguadagna la parrocchia, sembra portare sulle robuste spalle un carico pesante quanto la croce di Cristo. Alle sue pecorelle che lo interrogano, risponde che vuole costruire una grotta di pietre, vicino alla chiesa. Grotta di Lourdes o grotta di Maria Maddalena? Non lo precisa. E quando gli si obietta che sotto mano ha in abbondanza pietre che invece va a cercare molto lontano, ribatte che necessita di pietre di dimensione e forma particolari. In effetti, visto che con le proprie mani costru una grotta vicino al cimitero, la curiosit dei parrocchiani non si spinse oltre. Parallelamente, costru una piccola casetta sopra un pozzo, che utilizzava come uno studio e che chiudeva sempre accuratamente a chiave quando non era presente. Tutto ci diverr sospetto solo molto pi tardi. Ci che mise la pulce nellorecchio agli abitanti di Rennes, furono le attivit notturne del prete. Notturne e, per di pi, nel cimitero. Incrociando testimonianze molto tarde, sembra che, senza chiedere a nessuno lautorizzazione, abbia trasportato i resti di tombe pi o meno abbandonate in un ossario situato allestremit del cimitero.

La grotta costruita dallabate Saunire

Era doppiamente sconveniente poich, legalmente, non aveva autorit sul cimitero. Il Comune gli ordin di lasciare le cose allo stato originario. Branger Saunire continu, prestando per la prima volta il fianco allaccusa di satanismo. I paesani sporsero denuncia alla prefettura e, senza dubbio, anche al vescovado. Una di queste denunce stata conservata in tutto il suo tono pittoresco: Signor Prefetto, Non siamo affatto contenti che il cimitero funzioni, soprattutto nelle condizioni in cui stato finora? Se ci sono croci, vengono portate via, anche le pietre sulle tombe, e nello stesso tempo questo presunto lavoro non consiste n in riparazioni n in niente (sic). Questa denuncia datata 14 marzo 1895. Prima di arrivare a ci che sembra essere 27

il nocciolo di questa storia (la questione delle stele), riferiamo la risposta del pastore alla moglie 26 . Ebbe luogo esattamente quattro mesi pi tardi. Il 14 luglio, in effetti, un incendio scoppiava nel fienile presso la chiesa. I pompieri, vista lurgenza e lassenza del curato, forzarono la porta del locale per accedere al pozzo. Al suo ritorno, Branger Saunire prese malissimo la cosa e gi lindomani sporse denuncia al commissariato di Couiza per violazione di domicilio. Purtroppo i pompieri non ci hanno lasciato una descrizione di quello studio. Torniamo alle stele, che rappresentano senza dubbio laspetto pi intrigante dellaffaire di Rennes-le-Chteau. La prima, detta la stele, celebre per lincoerenza del suo epitaffio, in cui si rilevano almeno dieci errori. Era eretta vicino al campanile della chiesa di Santa Maria Maddalena, sulla tomba delle signore di Hautpoul-Blanchefort, un tempo signori di Rennes. La seconda, che chiameremo la lapide orizzontale, si ritiene che avesse ricoperta la medesima tomba. Constateremo che liscrizione che vi figura non meno cabalistica. Dopo la pubblicazione del primo libro su questo affaire, quello di Grard de Sde, si convenuto che Branger Saunire avrebbe consacrato buona parte delle sue attivit notturne a raschiare e levigare con la pietra pomice queste due pietre per farne sparire le iscrizioni. quindi facile concludere che dovevano racchiudere una sorta di messaggio in codice la cui decifrazione avrebbe condotto il curato di Rennes-leChteau alla ricchezza. Una fortuna che avrebbe voluto rendere inaccessibile cancellando la pista che laveva condotto a essa. Ma in questa storia nulla semplice. La stele, che si presume distrutta dallabate Saunire nel 1895, fu riprodotta da Elie Tisseyre nel Bulletin de la Socit dtudes scientifiques de lAude nel... 190627 . E questa riproduzione che presentiamo ai nostri lettori. Quanto alla lapide, il suo caso ancora pi misterioso. La rappresentiamo secondo il modello che De Sde ha fatto figurare nelle sue prime opere. Sostiene di averlo trovato in Eugne Stublein (nella sua opera Pierres graves du Languedoc 28 ) a cui sarebbe stato trasmesso da un certo R. Chsa. Vale a dire che la sua provenienza dubbia. Non sapremmo nemmeno se questo rebus pietrificato ricopriva proprio la tomba della marchesa, se una conferma parziale non ci venisse da un commensale dellabate Saunire: lingegnere Ernest Cros, che era un appassionato di archeologia. Questi, scandalizzato dal vandalismo dellecclesiastico, aveva tentato di ricostruire il testo della stele interrogando i paesani. Certo, con tutte le note incertezze concernenti la testimonianza umana. In conclusione, il lavoro di Cros confermerebbe lincisione di quattro parole: reddis, cellis, regis, arcis, con un tratto verticale che li separava, il segno P.S. e liscrizione Praecum. Il polipo, cos come le lettere greche
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Il riferimento degli autori di doppio livello: da un lato richiama il ruolo pastorale dei sacerdoti cristiani, secondo la metafora evangelica; dallaltro sfrutta unespressione idiomatica francese, che indica una risposta che chiude la discussione, N.d.T.

Elie Tisseyre, Excursion du 15 juin 1905 a Rennes-le-Chteau, in Bulletin de la Socit dtudes scientifiques de lAude, t. XVII, Carcassonne 1906 [N.d.T.].
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Eugne Stublein, Pierres graves du Languedoc, Limoux 1884 [N.d.T.].

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che compongono la frase latina Et in Arcadia Ego, non figura in questa ricostruzione.

La stele verticale

I testimoni affermarono pertanto al ricercatore: Cerano altre lettere verticali, ma non vi possiamo dire cosa volevano dire, non ci abbiamo mai capito niente. Ci hanno detto che era greco. Ernest Cros avrebbe commentato nelle sue note: Personalmente non penso fosse greco, ma segni cabalistici templari. Una conferma indiretta della realt di questa iscrizione in greco ci fornita dallarredamento dellabate Saunire. In effetti, aveva decorato i suoi appartamenti privati con tre quadri. Il primo era un ritratto di papa Celestino V, il secondo era il SantAntonio Eremita di David Tniers e il terzo I pastori dArcadia di Poussin 29 . Questultimo rappresenta, in un paesaggio montano, una donna e tre pastori davanti a una tomba. La donna pare essere stata condotta in quel luogo dai suoi compagni. Uno di questi vestito di blu, laltro di bianco, il terzo di rosso. Gli ultimi due sono coronati da frappe e hanno un bastone in mano. Il primo, inginocchiato a terra, indica liscrizione latina: Et in Arcadia Ego (Ero in Arcadia). Molti autori hanno costruito su questa tela le ipotesi pi stravaganti. Alcuni hanno addirittura voluto cercare nei dintorni di Rennes-le-Chteau la tomba e il paesaggio che servirono da modello al pittore. Notiamo semplicemente che questa tela fu dipinta nel XVII secolo e che la tomba in questione fu costruita per la famiglia Galibert nel... 1903. Sicuramente v una certa somiglianza paesaggistica. Ma questo non certamente unico. Non pi semplice immaginare che, conoscendo questa iscrizione grazie alla stele
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David Teniers il Giovane (1610-1690), La tentazione di SantAntonio (1640-50), Museo del Louvre, Paris. Nicolas Poussin (1594-1665), I pastori dArcadia (1629-30), Museo del Louvre, Paris [N.d.T.].

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del cimitero, labate Saunire, colpito per averla ritrovata su un quadro, abbia voluto comprarne una riproduzione? (Loriginale, acquistato da Luigi XIV, si trova in deposito al Louvre.) Notiamo ancora che si preteso che labate Saunire avesse sicuramente acquistato i tre quadri nel corso del suo ipotetico viaggio parigino. Nulla permette di confermare questa teoria.

La lapide orizzontale Qui giace la nobile M / arie de Ngre / Darles dama / Dhaupoul de / Blanchefort / dellet di ses / santasette anni / deceduta il / 17gennaio/ 16[o]81 / Requies Catin / Pace

Insistiamo su un fatto: i vari fatti avvenuti nel 1895, e solo loro, possono essere collegati allimprovviso arricchimento dellabate Saunire. In effetti, a partire da questo momento si lancia in grandi spese. La chiesa e il presbiterio furono interamente rinnovati. Fece innalzare un calvario allesterno della chiesa, facendolo spostare tre volte affinch fosse ben allineato allaltare di Santa Maria Maddalena. Altri lavori trasformano la chiesa, viene allestita una nuova Via Crucis, si lastrica a scacchiera il pavimento. Scultori e pittori sono allopera. Dettaglio inatteso: al di l del suo zelo pietoso, fa sistemare una stanza segreta adiacente alla sacrestia, alla quale si pu accedere solo attraverso un falso armadio a muro: uno studio destinato a restare ignoto ai pompieri? Infine, il 6 giugno 1897, alla festa di Pentecoste, monsignor Billard viene solennemente a inaugurare il complesso. Il Vescovo di Carcassonne ebbe la curiosit di domandare al suo subordinato dove si era procurato il denaro necessario? Ne aveva tutte le ragioni: le fatture note per i 30

vari lavori ammontano a un totale di 15.346,40 franchi. Si noti che il Comune di Rennes-le-Chteau aveva autorizzato lerezione del calvario sin dal 1891, ma lo si era potuto inaugurare solo sei anni pi tardi. Si pu dunque pensare che labate Saunire, come fa la maggior parte delle persone a corto di denaro quando dispone di entrate ingenti, abbia innanzitutto voluto realizzare i progetti che accarezzava da tempo e che la sua indigenza non gli aveva permesso di mettere in pratica. A partire dal 1898 e con la mediazione di Marie Denarnaud, Branger Saunire comincia ad acquisire terreni nel villaggio, come preludio a nuovi progetti. Nellaprile del 1900 riceve il permesso di costruire Villa Betania. A tre piani, in stile rinascimentale, destinata ad accogliere gli invitati del curato, mentre egli resta modestamente nel presbiterio, dallaltra parte del cortile. Le camere sono graziose e ben ammobiliate. La costruzione completata nel 1902. Per erigerla, si erano dovute accatastare numerose carrettate di terra friabile. Inoltre, fu adornata da un parco e da serre. Appena fu terminata, labate Saunire mise in cantiere la torre Magdala. In stile neogotico, merlata e fiancheggiata da una guardiola, era destinata a contenere la biblioteca dellabate. Vi lavorano 17 operai, pagati e nutriti dal committente. Lopera sar completata da una terrazza a forma di cammino di ronda semicircolare che domina la falesia di Rennes-le-Chteau. Per rilegare le opere - pi di mille - destinate ai due piani di questa incredibile biblioteca, il curato fa venire a sue spese uno specialista da Castelnaudary, Henry Barret. Per riporle ordina a Carcassonne, da Noubel, mobili in quercia massiccia. Oltre a questa biblioteca, che probabilmente sognava da tempo, labate un collezionista. Finir per possedere circa 10 mila cartoline e quasi 100 mila francobolli. Un fotografo si sistem da lui per ritrarre tutti i siti interessanti del paese e labate non esit affatto a ordinare a Parigi, da Zion, apparecchi fotografici di alta precisione. Inoltre, si costru un parco comprendente piscine, un aranceto e un serraglio di animali esotici. Quanto gli venne costare quella tenuta? Un milione dellepoca, stima Grard de Sde nella sua prima opera, ma non fornisce alcun conto a sostegno della sua tesi. Nel facsimile di una minuta pubblicato in Rennes-le-Chteau, nel 1988, riporta la spesa a proporzioni pi ragionevoli: Villa Betania stimata 90 mila franchi, la torre Magdala 40 mila, le terrazze e il parco 19.050, la sistemazione dellinterno 5 mila e il mobilio 10 mila. Ossia un totale di 164.050 franchi. Che non affatto male per uno stipendio annuale di 900 franchi. Ma ci che non svelava questo inventario, che pare fosse destinato a essere indagato da monsignor De Beausjour, lo stile di vita che ormai conduceva questo curato di campagna. Come s detto, a Villa Betania accoglieva il bel mondo e cera sempre posto a tavola, sia per gli operai dei suoi cantieri che per gli invitati di riguardo. A due riprese, alcuni archeologi della Socit dtudes scientifiques de lAude furono suoi ospiti e limpressione estasiata che lasci loro la sua oasi si coglie nella descrizione che ne fecero nei loro bollettini degli anni 1906 e 1909. Emma Calvet, s detto, il Segretario di Stato alle Belle Arti, Dujardin-Beaumetz, la marchesa di Bourg di Bozas, la donna di lettere Andre Bruguire, detta viscontessa di Artois, furono i suoi ospiti pi noti. Per riceverli, Marie Denarnaud si atteggia a padrona di casa, ag31

ghindata con i vestiti pi eleganti. E le spese per cibi e bevande sembrano faraoniche. Fattura del 1 novembre 1900: 1 fusto di rum della Martinica in cassa ABC n. 1031: 45 litri a 2 franchi = 90 franchi 50 litri di rum a 2,35 franchi = 117,35 franchi (rum perfetto, quasi dannata) 33 litri di vino bianco Haut Barsac 33 litri di Malvasia 17 litri di china dorata 53 litri di Banyuls 12 litri di moscato Altre fatture: il 17 aprile 1910: Vino prelibato Salt = 96,90 franchi; il 5 maggio 1919: 220 litri di Banyuls = 135 franchi. A Rennes-le-Chteau, il vino per la messa doveva dare unidea di quello di Cana. Mentre nei dintorni del villaggio i terreni erano aridi e secchi, nellorto del curato crescevano legumi da far ingelosire i nostri ortolani. Certo: piscine, parco dei divertimenti e orto erano alimentati da tre immense cisterne. Il curato si incaricava anche di allietare il villaggio con feste. Cos, per linaugurazione della statua di Nostra Signora di Lourdes, che aveva fatto erigere sulla piazza della chiesa: Scoppi un immenso fuoco dartificio; tutto intorno al sagrato, legati da una miccia Bickford, Saunire aveva disposto numerosi petardi le cui salve riecheggiarono a diverse leghe di distanza (Grard de Sde). Detto ci, prima di credere di essere piombati nellatmosfera del Conte di Montecristo o delle Mille e una notte, bisogna smorzare la leggenda del Curato di Rennesle-Chteau. Innanzitutto ricordiamo che Dujardin-Beaumetz, prima di occuparsi delle sue funzioni ministeriali, fu consigliere generale di Couiza, il capoluogo del cantone di Rennes-le-Chteau. Dunque, non stupisce che abbia fatto la conoscenza di Branger Saunire. Allo stesso modo, molti autori parlano di una relazione che avrebbe stretto con Emma Calvet, alcuni insinuando addirittura che le doveva la sua fortuna, altri pensando, al contrario, che lei benefici della sua generosit. Ora, mentre labate corrispondeva regolarmente con i suoi conoscenti, non si ritrovata alcuna lettera inviata alla cantante lirica o viceversa. Nelle sue memorie, Sous tous les ciels, jai chant 30 , la cantante non fa mai allusione al prete; vero che molto discreta in merito alla sua vita privata. Constatando che il solo legame fra questi due personaggi sono due vignette dei cioccolatini Gurin-Boutron decorati col ritratto della diva, Mensior dubita addirittura che si siano mai conosciuti. Un altro mistero quello dello Straniero, il signor Guillaume, Jean Orth, identificato da tempo con larciduca Jean Salvator di Habsbourg-Lorraine. Questo personaggio, nato principe di Toscana ma cresciuto a Vienna dopo che il padre ebbe perduto la corona, fu amico intimo dellarciduca Rodolfo, figlio dellimperatore Francesco Giuseppe e di Sissi. In effetti, questi due arciduchi avevano simpatie di
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Emma Calve, Sous tous les ciels, jai chant, Plon, Paris 1945 [N.d.T.].

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Sinistra, per cui erano mal visti a corte. Si sa come lerede al trono si suicid con la sua amante a Mayerling. In seguito a questo dramma, Jean Salvator cadde in disgrazia: era rimproverato di aver avuto uninfluenza nefasta sul cugino e forse di averlo indirettamente portato a quel destino funesto. Decaduti i titoli e le prerogative, cominci a viaggiare sotto lo pseudonimo di Jean Orth, dal nome del suo castello di Orth, nel Salzkammergut, dove aveva ammassato un autentico tesoro in opere darte. Avrebbe potuto, in un momento qualunque, spingersi fino a Rennes-le-Chteau? Le date si oppongono: in effetti, larciduca si imbarc a Portsmouth sulla goletta Santa Margharita il 26 marzo 1890, per (verosimilmente) morire nel naufragio della nave nei dintorni di Capo Horn, nel luglio dello stesso anno. 1890! Quindi, prima dellarricchimento improvviso di Branger Saunire, prima addirittura del suo ipotetico viaggio a Parigi. Dunque, la storia di Jean Orth commensale dellabate solo un mito? Non traiamo conclusioni affrettate! Esiste un altro Jean Orth, lussemburghese, che grazie al suo nome fu confuso per tutta la vita col famoso arciduca. Come questultimo, era un grande viaggiatore e un illuminato amante dellarte. Fin assassinato in Egitto, in circostanze piuttosto misteriose, nel 1921. Potrebbe aver incontrato labate Saunire forse - per acquistare da lui gioielli e opere darte? possibile, ma niente permette di rispondere a questa domanda, in un senso o nellaltro. E cera anche Alfred Saunire, suo fratello, la cui vita non fu affatto edificante. Sempre in stretto contatto col fratello maggiore, il gesuita della famiglia si vide sospeso dalle sue funzioni religiose nel 1903, in seguito a uno scandalo: aveva avuto un figlio dalla sua amante, una certa milie Salire. Assai addolorato, si spense a Montazels, il suo paese natale, due anni pi tardi. Fu questo episodio a dar vita alle voci secondo cui avrebbe avuto una relazione con la marchesa di Bozas, una delle ospiti di Villa Betania? Lo si accus anche di disonest: precettore della famiglia Chefdebien, avrebbe rubato alcuni documenti dagli archivi della famiglia. Sarebbe stato interessante conoscere la data precisa di quel furterello, poich questa famiglia nobile, legata, come gli Hautpoul-Blanchefort, alla storia del Razs, avrebbe effettivamente potuto detenere informazioni. .. utili ai cercatori di tesori. Ma non si mai conosciuto questo dettaglio, e nemmeno ottenuto la prova del furto. Altro episodio: listitutore Jamet fu accusato di aver ricattato Branger Saunire. Lunico fatto che permetterebbe di dare credito a questaccusa che linteressato pot acquistare una tenuta grazie alla liberalit dellabate. Certo, allepoca preti e ussari della Repubblica erano spesso rivali, ma veramente escluso che questultimo abbia potuto ispirare al curato una stima sufficiente per ottenere il suo aiuto disinteressato? Altro aspetto dellesistenza di Branger Saunire durante questi anni: misteriosi viaggi che lo tennero distante dalla sua parrocchia a volte per diversi giorni. Certo, nemmeno a un prete vietato spostarsi dove vuole, ma quando lascia il villaggio, munito di una valigia cos pesante che, a volte, la porta sulle spalle come una croce, altre volte, la carica a dorso dasino (De Sde), si converr che intrigante. Avrebbe mandato a diverse persone lettere impostate a Perpignan, Nizza, Lons-le-Saunier, Valenciennes... tutte citt di frontiera. 33

Robert Charroux ha conservato una di quelle lettere indirizzate a Marie Denarnaud: Mia piccola Marinette, come stanno le nostre bestie? Fai una carezza a Faust e a Pomponnet [i cani], saluta i conigli. A presto Marie. Tuo Branger. Nello stesso tempo, se bisogna credere a Grard de Sde, vaglia da 100 a 150 franchi vengono giornalmente indirizzati a Marie. Sono emessi in Germania, Spagna, Svizzera, Italia, e talvolta provengono da comunit religiose. Allinizio del XXI secolo si pensa immediatamente al riciclaggio di denaro sporco ma, oltre al fatto che questa pratica centanni fa era pi che embrionale, cosa si sa degli spostamenti del curato di Rennes-le-Chteau? Questo non sorprender nessuno: non molto. Si sa che era in contatto epistolare con una banca parigina: la banca Petitjean, in Rue Montmartre, che mand addirittura un impiegato, De Bauvire, a incontrare il curato nella sua parrocchia. Sembra anche che fosse in relazione con una banca lussemburghese - e qui non si pu non pensare al vero Jean Orth - cos come con la banca Fritz Drge di Budapest, e che possedeva conti alla Banca du Languedoc et du Roussillon, a Perpignan, e alla Banca Pommier et Pavie di Tolosa. Si sa pure che Branger Saunire era costantemente in contatto con un gioielliere di Mazamet. Alcune persone gli hanno anche attribuito un pellegrinaggio alla cappella del monte Pilato, nelle Cvennes, anchessa dedicata a Maria Maddalena. Doveva anche aver frequentato Lione, poich aveva un indirizzo al quale riceveva lettere e pacchi: in Rue des Macchabs (sic). Fra le carte lionesi di questo affaire, Andr Douzet ha ritrovato due fatture di affitto di animali da tiro a nome Saunire, datate 1898 e 1899. Sono forse connesse al viaggio sul monte Pilato, distante 60 chilometri? stata scoperta anche la fattura per una macchina fotografica professionale e due binocoli molto potenti. Una cosa sembra certa: le entrate di denaro dovettero essere piuttosto irregolari. Cos, nel 1911 labate Saunire prese contatto col Crdit Foncier, per ottenere un prestito ipotecario di 6000 franchi. Nel 1915 chiese dilazioni a un artigiano che gli aveva portato una biblioteca. E addirittura si fece redigere un certificato di indigenza per beneficiare dellassistenza giuridica! In molti hanno pensato che il curato di Rennesle-Chteau fosse allora andato in rovina (a causa dellinterruzione del traffico di messe?) e che gli ultimi progetti che gli sono stati attribuiti fossero puramente fantasiosi. Tuttavia non sembra sia cos: alcune fatture provano che continu ad acquistare vini pregiati, a offrire vestiti a Marie e che progett addirittura di erigere nella sua tenuta unedicola da 1000 franchi... che accetter di pagare 2500 franchi. Linvestimento pi sorprendente di quel periodo ci rivelato da Andr Douzet: nel corso dellanno 1916, pass lordine a un fonditore dei dintorni di Aix-en-Provence per una mappa in rilievo dei luoghi della Passione di Cristo... che non ha alcun rapporto con la realt 31 . Quale consistenza potevano dunque avere gli ultimi progetti che gli vengono attribuiti? Cio: acquisto di unautomobile, tracciato di una strada carrozzabile dal villaggio a Couiza per poterla utilizzare, installazione dellacqua corrente presso tutti gli abitanti del villaggio, costruzione di una nuova cappella al centro del cimitero provviJean-Philippe Camus, Lnigme de Rennes-le-Chteau enfin rsolue, LInconnu, n. 275, agosto 1999.
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sta di una piscina battesimale come ai primi tempi del cristianesimo? Fatto sta che, qualche giorno prima della sua morte, avrebbe ordinato al suo architetto Tiburce Carminade i progetti di una nuova torre Magdala, alta 70 metri, servita da una scala a chiocciola e i cui muri sarebbero stati interamente tappezzati da libri! Il preventivo era stato firmato il 5 gennaio 1917, per un ammontare stimato in 8 milioni di franchi dellepoca. Ma il 14 gennaio Branger Saunire era colpito da emiplegia e soccombeva il 22 di quel mese. Marie Denarnaud, legatario universale, non svilupp questi progetti. A quanto pare, pag i debiti che il suo vecchio padrone aveva contratto col Crdit Foncier e visse molto semplicemente nel presbiterio di Rennes-le-Chteau fino alla sua morte. Se affitt Villa Betania alla famiglia Corbu nel 1946, fu, pare, pi per rendere maggiormente agevole la manutenzione che per necessit economiche. Si spense il 29 gennaio 1953, a 85 anni, senza aver mai rivelato il segreto del curato Saunire; e questa frase: Le persone di qui camminano sulloro senza saperlo. Con quello che ha lasciato il curato, si nutrirebbe Rennes per centanni e ancora ne avanzerebbe. Non vi fate scrupoli, mio buon Nol (Corbu), un giorno vi confesser un segreto che far di voi un uomo ricchissimo, lha realmente formulata? Altri due misteri vengono a innestarsi su questaffaire. Dopo lattacco del 14 gennaio 1917, labate Rivire, curato di Esperaza, fu mandato a chiamare per amministrare lestrema unzione a Branger Saunire. Era un amante della bella vita che si era sempre inteso col curato di Rennes-le-Chteau, malgrado le noie di questultimo con la gerarchia ecclesiastica. Raccolse cos lultima confessione del suo collega e, secondo Mensior, gli rimosse il suspens a divinis. Quel che colp fu che lasci la camera del malato col viso alterato. Sicuramente gli scribacchini glossarono su questo fatto: quale spaventoso segreto aveva rivelato Branger Saunire sul letto di morte? Si arriv a sostenere che labate Rivire cambi totalmente carattere dopo quellepisodio, al punto da non ridere pi. Qui si tratta di puro ricamo su un fatto reale: lemozione di un uomo che vede morire un amico. Il secondo mistero scaturisce dagli ultimi progetti dellabate Saunire. Questi furono subito abbandonati e i progetti toccarono in sorte a Ernest Cros, un amico del defunto. Secondo le dichiarazioni di questultimo, la sua propriet di Bains-de-Ginoles fu svaligiata nel 1930. Allora questi famosi progetti sparirono. Tentarono qualche cercatore di tesori?

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La maledizione di Rennes-le-Chteau

Allora labate Mazire mi ha guardato bene in faccia e, senza alzare la voce, mi ha detto: Capisco che lei si interessi allaffaire di Rennes-le-Chteau. Ma devo avvertirla: costituisce un certo pericolo.... Si chiude con queste enigmatiche parole il primo libro che Grard de Sde ha dedicato allenigma del Razs. Fece molto per ammantare questa storia dellalone romantico che seduce le masse. La quarta di copertina del Trsor maudit de Rennes-leChteau, edito da Jai lu, insisteva molto su questaspetto: Quale fu il segreto di Branger Saunire, curato del paesino di Rennes-le-Chteau [...]? Ma, soprattutto [corsivo nostro], come si spiega che chiunque sfiori la verit -oggi come ieri - lo faccia mettendo in pericolo la propria vita?. Non cera bisogno daltro per conferire a tutto il dossier, gi complicato di per s, una fama sulfurea e inquietante, simile a quella che circonda la scoperta della tomba di Tutankhamon. Esaminiamo imparzialmente tutti i fatti che gli hanno conferito questa reputazione. Il primo risale al principio della storia: al momento della scoperta della lapide dei cavalieri. A pagina 22 del suo libro Le trsor maudit de Rennes-le-Chteau, Grard de Sde scrive: Nel luogo stabilito, Saunire ordina che si scavi una fossa profonda un metro, poi congeda tutti col pretesto che ora di pranzo e resta in chiesa da solo. In fondo alla fossa, gli operai avevano comunque avuto il tempo di scoprire due scheletri e di intravedere una marmitta piena di oggetti brillanti.

La torre Magdala

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S gi detto cosa conviene pensare della scoperta del presunto gruzzolo. Questa variante rende la storia ancora pi inverosimile: due operai ingenui a sufficienza per farsi soffiare un tesoro dal curato, per di pi sarebbero stati cos discreti da non far parola della scoperta di due scheletri nel sottosuolo della chiesa? E questo dopo aver dovuto scavare una fossa profonda un metro? sufficiente mettersi al loro posto per ritenere questi fatti altamente sospetti. E c da pensare che sicuramente il sindaco e la polizia avrebbero dovuto essere subito informati di un ritrovamento cos straordinario. Possiamo dunque ritenere probabile che il fatto reale che diede vita a questa leggenda fu la scoperta di un cranio spaccato, nello stesso posto... settantanni pi tardi! Ne riparleremo a tempo debito. Il secondo fatto di questa leggenda , ahim!, troppo reale. Ebbe luogo il 1 novembre 1897. Quel giorno, il mattino di Ognissanti, si scopr il corpo dellabate Glis, assassinato nel suo presbiterio di Coustaussa. Branger Saunire, che aveva appena cominciato il suo programma di costruzioni, conosceva bene quella localit, ancora pi vicina di Rennes-les-Bains alla sua parrocchia. Insieme al suo collega, labate Boudet, fu uno dei primi a raccogliersi al cospetto della sventurata vittima. Bench pi giovane di un quarto di secolo rispetto al suo confratello, intratteneva con lui rapporti costanti, certamente amichevoli. Questo crimine rimane un mistero, in primo luogo perch non si scopr il colpevole, e anche per qualche enigma supplementare. Allepoca, Le Courrier de lAude rifer la notizia del crimine in questi termini: Riverso in un mare di sangue, del quale la sottana ampiamente macchiata, la vittima ha le mani giunte sul petto e una gamba piegata e girata verso linterno. Labate Glis, colpito dal suo assassino con una violenza e un accanimento inauditi, non reca meno di 12-14 orribili ferite alla testa, poco sopra la nuca. In diversi punti, il cranio fratturato e il cervello esposto. Tre ferite di minore importanza si estendono sul viso del cadavere. Le pareti e il pavimento della cucina sono insudiciate da ampie macchie di sangue. Mentre qualche ferita sembra essere stata inferta con un corpo contundente, altre sembrano causate da uno strumento da taglio. Tutto lascia supporre che la vittima non sia stata sopraffatta senza prima opporre una disperata resistenza. Una somma di 1500 franchi stata trovata intatta, tuttavia i cassetti erano aperti ed erano stati perquisiti tutti i mobili. Perch? Se non era per rubare denaro o valori, lassassino, che ha cercato minuziosamente ovunque, doveva forse far sparire un documento? una semplice supposizione. Qualche anno prima, uomini mascherati erano penetrati nel presbiterio. Non sono mai stati scoperti gli autori delleffrazione. Il pi grande mistero chiamato a regnare su questorribile dramma. Nessun testimone, nessun sospetto, nessuna pista da seguire: Dio solo sa chi il colpevole. 32 Questo articolo prezioso, poich stato scritto nel momento in cui la leggenda
Citato in Grard de Sde, Le trsor maudit de Rennes-le-Chteau, Jai lu, Paris 1972, pp. 158159.
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dellabate Saunire non aveva ancora preso forma. In seguito, e senza dubbio a causa di questa leggenda, sono stati accostati i due affaire e alcuni ricercatori hanno cercato di saperne di pi. Oggi pare appurato che il prete abbia aperto al suo assassino. Questi, probabilmente nel corso della conversazione, era riuscito ad aggirare lecclesiastico, per colpirlo da tergo con un attizzatoio. Ferito alla testa, lo sventurato anziano - labate Glis aveva settantanni - ha la forza di alzarsi e precipitarsi alla finestra, indubbiamente per chiamare aiuto. Ma lassassino non lo lascia e finisce di massacrarlo a colpi dascia. Apparentemente, un crimine commesso in un raptus di rabbia. Ma altri fatti smentiscono questa supposizione: secondo il rapporto del giudice istruttore, le precauzioni prese dimostrano una presenza di spirito incredibile. In effetti, il presbiterio fu ritrovato in perfetto ordine. Nessun mobile ribaltato, nessun cassetto svuotato! Lassassino ha saputo evitare le pozze di sangue per non lasciare impronte. Non ha lasciato tracce n allinterno n allesterno. Ancora pi strano: sembra aver voluto mettere il corpo della sua vittima in una posizione particolare: supino, le mani giunte sul petto, una gamba piegata e girata verso linterno. Avrebbe voluto trasmettere un messaggio simbolico: chi ha familiarit con i tarocchi avr riconosciuto la figura dellimpiccato. Si noti che, nella versione dei tarocchi di Oswald Wirth, questa figura - che rappresenta un uomo a testa in gi, appeso per un piede mostra una pioggia di monete doro che cadono dalle tasche dellimpiccato. Unallusione alle ricchezze del curato? Eppure il furto non sembra esser stato il movente del crimine, anche se, nella camera dellabate, senza lasciare tracce lassassino ha forzato la serratura di uno zaino. Fu confermato che il prete vi teneva carte e documenti che gli appartenevano. Lassassino non ha aperto lo zaino per rubare, ma per cercare qualcosa, conferma il rapporto del giudice. Il disinteresse dellomicida confermato dal fatto che si ritrovarono 683 franchi in oro e banconote nellufficio del prete, nonch 106,90 franchi nel suo comodino. Ma questa non fu lunica sorpresa che, in questo ambito, attendeva gli investigatori: in una nota datata 24 settembre 1897, il curato Glis rivelava di aver nascosto in casa e nella sacrestia una somma di 13 mila franchi. Scrive ancora il giudice: Dopo accurate ricerche, conformemente alle indicazioni fornite ma comprese solo allora, abbiamo trovato 4000 franchi sotto un tabernacolo e 2000 franchi sotto un masso. Questo in sacrestia, in uno scantinato al secondo piano sottoterra. Per quanto riguarda il presbiterio, si trovarono 1000 franchi in luigi doro nella cornice del caminetto e altrettanti sotto una pietra dei luoghi di decenza. Sempre in monete doro, 1000 franchi nei terreni annessi, senza parlare di diverse somme nei libri della biblioteca. Si scoprirono ovunque napoleoni da 20 e 10 franchi, racchiusi nelle canne fumarie o in tubi di latta. Solo 1000 franchi, segnalati in cantina, non furono ritrovati. Labate Glis li aveva dati, quello stesso 24 settembre 1897, al curatodecano di Trbes, incaricandolo di acquistare per suo conto obbligazioni delle ferrovie? Questultimo conferm di aver ricevuto quel giorno, dal suo confratello, la somma di 1200 franchi. Ma, soprattutto, dichiar che da circa tre anni labate Glis gli affidava la somma di 1000 franchi ogni anno per gli stessi fini, chiedendo di non scrivergli mai al proposito. 38

Come aveva potuto un modesto curato di campagna accumulare tali somme? Non potevano provenire dai suoi risparmi. Ricordiamo che allora lo stipendio annuale di un prete era di 900 franchi. I conti dellabate Glis, per gli anni 1895-1897, allegati al fascicolo dinchiesta, dimostrano che viveva con circa 700 franchi allanno. Non economizzando 200 franchi di qui e 200 l che si costruisce un tale capitale. Era il possesso di questa piccola fortuna a rendere labate cos diffidente? Viveva solo, non frequentava nessuno e dormiva tutto lanno con le imposte chiuse, cosa che in estate non mancava di stupire. Inoltre, la sua porta era costantemente sprangata, fatto non abituale allora nei paesi. Pure appurato che labate Glis apr lui stesso la porta al suo assassino. Dunque doveva essere, se non un familiare, almeno una persona di cui si fidava. I sospetti del giudice istruttore, Raymond Jean, si concentrarono su un nipote della vittima, dalla reputazione piuttosto cattiva. Ma questultimo disponeva di un solido alibi. Qualche giorno prima della sua morte, sua nipote aveva sorpreso labate Saunire 33 in compagnia di un uomo, col quale visibilmente non aveva voglia di essere visto. Pi tardi le disse che si trattava di un amico. Senzaltra spiegazione. Ora, quelluomo poteva essere Branger Saunire? assai poco probabile, perch labate Glis non aveva alcuna ragione di nascondere una banale visita. La quindicina di migliaia di franchi in possesso del curato di Coustaussa gli fu affidata dal suo confratello di Rennes-le-Chteau? Labate Glis cominci i suoi investimenti allincirca allepoca in cui Saunire divenne improvvisamente ricco. Detto ci, non si capisce perch avrebbe privilegiato quel collega fra tanti altri: labate Rivire, per esempio, o ancora labate Boudet, col quale certamente intratteneva gli stessi rapporti. Labate Saunire avrebbe potuto assassinare labate Glis? Teoricamente s. Il curato di Coustaussa attendeva lomicida, poich aveva staccato la campanella della porta dingresso e aveva aperto allassassino in piena notte. Ma, appunto, perch i due preti avrebbero desiderato parlarsi di notte, visto che i loro contatti erano abituali e non attiravano lattenzione di nessuno? Inoltre, non si vede perch Branger Saunire avrebbe improvvisamente provato il bisogno di eliminare un uomo che forse, nel vero senso della parola, aveva coperto doro. Non si capisce nemmeno perch Glis avrebbe improvvisamente minacciato un uomo che lo aveva colmato di benefici. In breve, lunico fatto che permette di collegare queste due questioni sono le risorse apparentemente sproporzionate di cui disponevano i due curati e luso piuttosto profano che ne facevano. Il terzo fatto si allaccia allenigma di Rennes-le-Chteau in virt di un legame ancora pi tenue. Riguarda il famoso abate Boudet che, alla fine della propria vita, ebbe anche lui noie con il vescovado - a causa della sua amicizia con Branger Saunire? e, a quanto sembra, fu costretto a distruggere il suo ultimo libro (intitolato Lazare, veni forasi 34 ), che avrebbe contenuto indiscrezioni religiose. Deluso, avrebbe rasse33

Si tratta certamente di una distrazione degli autori: la persona sorpresa non poteva essere altri che labate Glis [N.d.T.].

Il presunto facsimile del testo, datato 1896, contenuto in Jean-Luc Chaumeil, Lalphabet solaire, Trdaniel, Paris 1996 [N.d.T.].

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gnato le dimissioni nel maggio 1914, prendendo a pretesto laumento dellaffitto del presbiterio deciso dal Comune, e si sarebbe ritirato ad Axat. Fu sostituito dallabate Rescanire, missionario diocesano, incaricato dal Vescovo di fare luce sullaffaire Boudet-Saunire. Lo afferma Grard de Sde 35 , citando come fonte labate Joseph Courtauly, che avrebbe conosciuto Branger Saunire (vedi sopra), il quale, ormai anziano, era divenuto assai diffidente e arrivava a rifiutarsi di aprire al vicario generale del vescovado. Sicuramente linvestigatore diocesano non ebbe il tempo di approfondire molto le sue indagini, perch luned 1 febbraio 1915, intorno alluna o le due del mattino, doveva ricevere la visita di due uomini, dei quali non si mai ritrovata traccia. Al mattino era morto, completamente vestito, steso sul parquet: la causa del decesso tuttora un mistero. Grard de Sde aggiunge in nota che labate Rescanire, qualche tempo prima della sua morte, era stato vittima di un attentato: sarebbe stato accoltellato. In seguito a questo dramma, labate Boudet depresso (per il rimorso?) avrebbe deciso di scrivere al vescovado. Ma quando il delegato di monsignor De Beausjour arriv ad Axat, il 30 marzo 1915, labate Boudet era appena morto a causa di unintossicazione alimentare. Nel corso della giornata, avrebbe ricevuto la visita di due uomini... Raccontata in questo modo, la storia ricorda sicuramente la tragica sorte del curato Glis. Senza dubbio per radicare nella mente della gente lidea che questi ecclesiastici siano stati tutti vittime della stessa banda, decisa a proteggere i segreti di Rennes-leChteau. Certamente si sgonfier laffaire ricordando innanzitutto che, tra lenigma Saunire e quello dellomicidio Glis, non si mai riusciti a stabilire alcun legame. Inoltre, ci si domanda chi abbia potuto testimoniare della visita di quei due uomini allabate Rescanire, alle due del mattino! Quanto alla leggenda dellultimo libro dellabate Boudet, ora accertato che fu inventata da un mitomane. Lungi dallessere mai stato in conflitto con la gerarchia ecclesiastica, labate Boudet, nato nel 1837, ordinato prete nel 1861, molto semplicemente era andato in pensione nel maggio 1914. Quanto allabate Rescanire, non esiste alcuna prova che fu mai incaricato di una qualsiasi inchiesta da parte del vescovado. Gravemente malato, fu nominato a Rennes-le-Chteau per ragioni di salute. Gli altri fatti avvennero molto tempo dopo. Cos, nel marzo 1956, prima della grande moda di Rennes-le-Chteau, quattro cercatori di tesori intrapresero degli scavi nel villaggio. Erano Descadillas, conservatore della biblioteca di Carcassonne, il dottor Malacan, medico, Brunon, ottico, e Despeyronat... radioestesista. Molto logicamente, cominciarono a scavare di fronte al pulpito, nel luogo in cui era stata scoperta la lapide dei cavalieri. La sola cosa che si scopr fu un cranio spaccato nella regione occipitale. A questo proposito Grard de Sde parla di unincisione rituale, altri ricercatori propendono piuttosto per una ferita mortale. Perch si trovava l? Va ricordato che nel Medioevo veniva attribuita una grande importanza allessere seppelliti in chiesa. E chi non riusciva a stabilirvi la propria sepoltura, ci teneva a essere sotterrato il pi vicino possibile alledificio sacro. Si riteneva anche che le tombe bagnate dalla pioggia che cade35

De Sde, Le trsor maudit cit, p. 160

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va dal suo tetto fossero sotto la sua protezione. Smorzato lentusiasmo a causa della macabra scoperta, il quartetto si trasfer nel parco di Branger Saunire e cominci a scavare una fossa. Alla profondit di un metro e mezzo fece la scoperta: nessun tesoro, quello no! Ma i corpi di tre uomini. Tre uomini uccisi con unarma da fuoco! La polizia fu subito avvertita, venne nominato un giudice istruttore, si avvi uninchiesta. I corpi esumati erano parzialmente decomposti, ma lembi di vestiti e indumenti intimi aderivano alle ossa, cos come dei capelli e un paio di baffi. Diciamo immediatamente che le indagini non portarono a nulla: non si scopr n lidentit delle vittime, n quella dei loro assassini. Questo crimine pu essere collegato al mistero di Rennes-le-Chteau? Forse. Secondo le constatazioni, risalirebbe allagitato periodo dellOccupazione e della Liberazione. E qui non ci si pu impedire di fare un richiamo: durante la guerra, Villa Betania fu requisita della famosa sezione Weisthor delle SS, dal nome di colui che la comandava. Questa sezione era definita speciale poich comprendeva solo accademici, linguisti, astrologi, esoteristi, ricercatori del paranormale e altri veggenti. Allepoca, il distaccamento che aveva occupato Rennes-leChteau era diretto dal famoso archeologo Otto Rahn 36 . Prima della guerra, questi aveva gi soggiornato pi volte nella regione pirenaica. Si interessava molto al Graal, ai catari e a Montsgur. Un altro episodio curioso ebbe luogo nel 1960. Cholley, un ricercatore parigino, che nel castello di Monfort-l'Amaury avrebbe scoperto alcuni documenti che provavano l'esistenza di diversi nascondigli nella chiesa, arriva a Rennes-le-Chteau. Poich si preoccupato di munirsi di tutte le autorizzazioni ufficiali, il Comune lo lascia condurre le sue ricerche. Tutti i giorni un'equipe di cercatori di tesoro si rinchiude nel santuario. La chiesa di Maria Maddalena, che Branger Saunire aveva restaurato con tanti sforzi, metodicamente smantellata. Viene tolta la piastrellatura, poi i plinti. I muri sono sistematicamente sondati, le statue della Via Crucis vengono staccate, l'altare frugato. Sacrestia e campanile non vengono risparmiati! Notiamo fra parentesi che comportamenti tali non possono aver avuto luogo che nel Mezzogiorno anticlericale; in Bretagna o in Alsazia, per esempio... sarebbe stato impedito! Questo vandalismo ha comunque finito per esasperare qualcuno: una sera, mentre apriva la porta della chiesa per uscire, Cholley vide una pesante massa abbattersi su di lui. Ebbe giusto il tempo di evitarla con un salto. Un dossale era stato posato contro la porta, in modo che cadesse su chi l'avesse aperta. Indenne ma traumatizzato dall'incidente, il ricercatore parigino lasci precipitosamente il villaggio. Non si rivide pi. Bisogna per essere particolarmente sospettosi per collegare, come fanno alcuni autori, l'affaire di Rennes-le-Chteau a due altri incidenti. Il primo ebbe luogo il 20 maggio 1968. Fra Castelnaudary e Carcassonne, Nol Corbu moriva di morte violenta (riportato da Grard de Sde). Come sappiamo, Corbu era l'erede di Marie Denarnaud e dunque, indirettamente, dellabate Saunire. Inoltre era lui ad aver reso po36

Autore di Croisade contre le Graal (Pards, Puiseaux 1999) e di La cour de Lucifer (Pards, Puiseaux 1994). [Trad. it. La corte di Lucifero, Barbarossa, Saluzzo 1989; Crociata contro il Graal, Barbarossa, Saluzzo 1991, NAT.]

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polare la leggenda del tesoro. Nella fattispecie, lo sventurato perse il controllo della sua Renault 16 e per nellincidente. Qualche giorno pi tardi, il 18 giugno 1968, monsignor Boyer subiva lo stesso genere di incidente: la sua automobile si schiantava in localit Ponte del diavolo (sic) e si fer gravemente. Quel prelato era il vicario generale del vescovado di Carcassonne e si interessava molto allenigma. Gli autori di questo libro si sono ripromessi di non scordarsi mai di allacciare le cinture di sicurezza. Nol Corbu aveva venduto la tenuta di Rennes-le-Chteau nel 1964. Il suo successore fu Henri Buthion, un occultista che proveniva da Lione. Probabilmente indagava per parte sua sullaffaire. Fatto sta che un giorno vide la morte assai da vicino: nel 1973, la sua vettura fu crivellata dalle pallottole di una mitraglietta calibro 9 mm 37 . In realt, il veicolo in questione era una macchina da tempo abbandonata nei pressi del belvedere. Quanto ai numerosi fori di proiettile che appaiono sulla carrozzeria, erano opera del figlio di Buthion, che nel tempo libero si allenava al tiro con la carabina. 38 Infine, il 28 agosto 1974 Georgette Roumens-Talon veniva assassinata a Parigi. Il suo corpo fu ritrovato nel suo appartamento: era stata stordita con un candelabro, prima di essere strangolata con un filo elettrico. La signora era una nipote di Marie Denarnaud e aveva anche ricevuto due magnifici gioielli dallabate Saunire: un braccialetto e un collier doro tempestati di granati, amandines e pasta di vetro di diversi colori. A quanto pare, queste opere darte sarebbero caratteristiche delloreficeria visigota. Se n concluso che provenivano dal tesoro dellabate Saunire, forse addirittura dal gruzzolo scoperto sotto la lapide dei cavalieri. Niente lo prova. Lassassino fu arrestato: era membro di una setta. Niente autorizza neppure a collegare questo crimine agli enigmi del Razs. Labate Saunire avrebbe benissimo potuto acquistare quei gioielli da un collezionista o da un gioielliere. In breve, nessuno di questi episodi pu essere collegato allaffaire Saunire. Possiamo dunque concludere che sono il frutto del sensazionalismo giornalistico.

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Grard de Sde, Rennes-le-Chteau, le dossier, les impostures, les phantasmes, les hypothses, Laffont, Paris 1988, p. 84.
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Patrick Mensior, Lextraordinaire secret des prtres de Rennes-le-Chteau, Les 3 Spirales, Corps 2001, p. 86.

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I messaggi di Branger Saunire

Un messaggio ha sempre un destinatario. ovvio? Non proprio, se si considera laffaire di Rennes-le-Chteau. Il destinatario pu essere sconosciuto da colui che redige il messaggio: per esempio, raramente un autore conosce i lettori del proprio libro. In questo caso, lautore si preoccupa di scrivere la propria opera utilizzando un linguaggio - un codice - accessibile, noto a tutti. La scrittura il veicolo consueto di questa categoria di messaggi. Ma il destinatario pu anche essere conosciuto dallautore e il messaggio pu essere destinato esclusivamente a lui. questa necessit ad aver dato vita alle scritture segrete... sin dal momento in cui la scrittura stata sufficientemente diffusa per essere alla portata di un gran numero di persone. Ai tempi dellImpero delle Indie, per esempio, gli ufficiali britannici, invece di affaticarsi a inventare un linguaggio cifrato, utilizzavano molto semplicemente lalfabeto greco. Sin dallinizio dellaffaire di Rennes-le-Chteau, si ha a che fare continuamente con messaggi cifrati: le celeberrime pergamene pubblicate da De Sde, la lapide e la stele della marchesa di Ngre di Blanchefort, il libro dellabate Boudet e i messaggi che Branger Saunire stesso avrebbe redatto per i posteri. Ci pone evidentemente la domanda fondamentale: chi erano i destinatari di quei famosi messaggi? Per bizzarro che possa sembrare, nessuna delle circa 200 opere pubblicate finora sullenigma del Razs ha risposto in maniera convincente a questa domanda. Gli autori del presente libro non hanno, a questo proposito, la pretesa di far meglio dei loro predecessori. Semplicemente tentano, con modestia, di andare dal noto allignoto, e l dove non sanno, preferiscono confessare la loro ignoranza piuttosto che elaborare ipotesi stravaganti. Se non accertato, sembra almeno verosimile che Branger Saunire dovesse la sua improvvisa fortuna alla decifrazione della lapide e della stele funeraria della marchesa di Blanchefort. Pare non meno probabile che non fu il destinatario di questo o questi messaggi: ricordiamoci che il suo arrivo a Rennes-le-Chteau risale al 1885 e che non ha disposto di risorse eccezionali se non una decina di anni pi tardi. Queste due iscrizioni, per lo meno curiose, sinora hanno resistito a ogni tentativo di traduzione. Nella seconda parte di questopera tenteremo di contribuire alla soluzione del problema. Ma sin dora dobbiamo avvertire il lettore che, secondo ogni verosimiglianza, non potr disporre della totalit del messaggio. In effetti, si sa che Branger Saunire ha levigato la lapide e spostato la stele. Ma non assolutamente certo che furono le sole iscrizioni che gli permisero di accedere... diciamo: al segreto. Dalle denunce dei paesani del 1895, emerge che il curato ha spostato alcune croci e pietre tombali. Dunque, si pu ritenere probabile che queste depredazioni non si limitassero a una sola tomba. E che questo famoso messaggio dovesse essere completato da altri elementi! Se a proposito del destinatario non possiamo far altro che congetture inverificabili, per contro lautore del messaggio identificabile: si tratta dellabate Bigou, che fu il 43

confessore della marchesa e, in qualche modo, suo esecutore testamentario. Diciamo brevemente ci che sappiamo di certo su questo personaggio chiave, cio non molto. Antoine Bigou nacque il 18 aprile 1719 a Sournia. Divenuto prete, nel 1774 succedette a suo zio Jean Bigou in qualit di curato di Rennes-le-Chteau. E dunque anche come confessore della marchesa di Blanchefort. Questa decedette il 17 gennaio 1781, senza figli maschi e in dissenso con le tre figlie. Pare probabile, visti gli stretti legami che fatalmente uniscono un penitente alla sua guida spirituale, che incaric labate Bigou di far rispettare le sue ultime volont. Gli avrebbe anche confidato un segreto di famiglia? Se ce nera uno, possibile, addirittura probabile. Lavrebbe incaricato di trasmetterlo a qualche erede pi degno della sua discendenza? Qui siamo alla pericolosa soglia del romanzo. Ci che pare assodato che mai una personalit, probabilmente istruita come poteva esserlo un prete francese del XVIII secolo, avrebbe accettato una lapide con uniscrizione tanto stravagante come quella che ci hanno lasciato le cure di Elie Tisseyre. Inoltre, la discendenza della marchesa probabilmente non avrebbe mancato di protestare. Se non, addirittura, di esigere la sostituzione della lapide, se ne fosse stata al corrente. Quindi si pone la questione della data in cui questa stata posata. Poich non ci pervenuta alcuna informazione affidabile, siamo costretti a fare delle congetture. Lipotesi che pare pi seducente, se non pi probabile, il 1791. Perch? Perch il 12 luglio dellanno precedente, lAssemblea Costituente aveva votato la costituzione civile del clero, che metteva apertamente la Chiesa al servizio dello Stato. Evidentemente, n il papa n un cattolico sincero lo potevano accettare. Un passo falso che non necessariamente doveva portare a una rottura se, di fronte alla protesta provocata da questa misura, lAssemblea avesse scelto di negoziare. Al contrario, decise di mettere il clero di Francia con le spalle al muro imponendo a tutti gli ecclesiastici francesi, col decreto del 27 novembre, un giuramento di fedelt. Il 27 novembre 1790 una fra le date pi misconosciute e funeste di tutta la storia di Francia. Separ i francesi come un colpo dascia. Da allora, durante la Rivoluzione, si schierarono allopposizione prima la Chiesa, poi il re, poi gli aristocratici, poi i contadini dellovest 39 , infine i vandeani. In breve, piuttosto facile comprendere che labate Bigou cap che stavano arrivando in fretta i tempi delle persecuzioni e del Terrore. Come molti altri preti, in un primo tempo tent di conciliare la propria fedelt alla patria con la fede. Prest giuramento il 20 febbraio 1791, ma con tante restrizioni che gli fu rifiutato. Qualificato come refrattario, ormai era destinato a essere presto colpito dalle misure di ritorsione che il fanatismo rivoluzionario riserva a chi considera suo nemico. Dunque, logicamente, fu quello il momento in cui ordin e piazz la famosa lapide. Fu ancora lui a redigere lenigmatica iscrizione sulla stele verticale? Oggettivamente nulla permette di affermarlo, poich il nome della marchesa non vi figura. Alcuni autori pensano che fosse molto anteriore alla Rivoluzione, che forse provenisse
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Il termine utilizzato Chouans: si tratta dei contadini della Francia occidentale che insorsero contro la Rivoluzione dal 1791 al 1799. Il loro nome deriva da quello di Jean Cottereau, detto Jean Chouan, uno dei capi della rivolta [N.d.T.].

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da una tomba del XIII secolo e che indicasse il luogo di un tesoro templare. possibile, beninteso, ma in assenza di ogni prova a sostegno di questa ipotesi, pratichiamo leconomia scientifica e consideriamo labate Bigou lunico autore del messaggio segreto di Rennes-le-Chteau. A chi ne consegn la chiave? Lo ignoriamo, poich la Storia, in questi anni tragici, andava al galoppo. Sappiamo solo che fugg dalla Francia e si spense il 21 marzo 1794 in Spagna, a Sabadell. In breve, la maniera pi logica per ricostruire laffaire dunque la seguente: labate Bigou, minacciato dalla Rivoluzione, lasci un messaggio segreto che Branger Saunire decifr, che gli permise probabilmente di diventare ricco e che cerc di distruggere - peraltro riuscendoci, poich dopo quasi cin-quantanni tutti i tentativi di decifrazione restano vani. Ma anche Branger Saunire tent di lasciare un messaggio a destinatari che ci sono ignoti? Questione fondamentale, alla quale non bisogna affrettarsi troppo a rispondere in modo affermativo. Evidentemente, tutto dipende dalla reale fortuna dellabate. Da questo punto di vista, sono state fornite le stime pi contraddittorie e inverificabili. Constatiamo semplicemente che il curato di Rennes-le-Chteau realizz progetti che gli stavano a cuore e che si mostr prodigo con ostentazione. Oltre alle spese verificate, aveva un surplus che gli permetteva di finanziare organizzazioni esoteriche o politiche? Non possibile provarlo. Lappartenenza di Branger Saunire a una qualunque organizzazione occulta resta molto dubbia, e se fu un monarchico militante in giovent, nulla prova che in seguito non avrebbe potuto cambiare orientamento. Non dimentichiamo che, nel 1892, papa Leone XIII aveva invitato i cattolici francesi a ricongiungersi alla Repubblica, e Branger Saunire aveva per quel pontefice uno spiccato rispetto, al punto daver fatto incidere le sue arme sul timpano della chiesa. Ma questo messaggio segreto, come ritengono numerosi autori, potrebbe essere di ordine spirituale (il luogo ove conservato il Graal, la tomba di Maria Maddalena, se non di Cristo stesso!) o tecnico (segreti alchemici, trasmutazione delloro). Non volendo affatto disprezzare senza discutere, ne diciamo due parole nella seconda parte del libro (Alcune ipotesi). Ma facciamo subito una considerazione importante: nulla permette di pensare che il messaggio di Branger Saunire (se un messaggio esiste) abbia gli stessi destinatari dei messaggi dellabate Bigou, e nemmeno di quelli dellabate Boudet (ammettendo, certo, che il suo famoso libro sia realmente un crittogramma). Ora, dove dovrebbe essere questo messaggio? Molti ricercatori, a cominciare da Grard de Sde, citano innanzitutto la chiesa stessa. Questa fece allautore di Lor de Rennes 40 una strana impressione, al punto da influenzare le sue conclusioni: Appena entrati, vi coglie un disagio inquietante. Prima si vede un diavolo deforme che regge lacquasantiera, poi locchio scopre poco a poco tutto un popolo di statue truccate come mimi, colte in posture insolite, che ne urlano di tutti i colori e fissano
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Grard de Sde (in collaborazione con Sophie de Sde), Lor de Rennes, Julliard, Paris 1967 [N.d.T.].

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sul visitatore il loro insostenibile sguardo vitreo. saint Sulpice divenuto folle, il museo Grvin delle Scritture41 . Ma presto, come suo malgrado, ci si attarda a esaminare questo strano mondo in cui, non si sa a quale scopo, ogni dettaglio sembra concertato. 42 Ma quando, dopo aver letto questa apocalittica descrizione, si visita questa sventurata chiesa di Maria Maddalena, ogni volta ci si chiede se lautore e i suoi lettori hanno visto lo stesso santuario. La chiesa di Rennes-le-Chteau fu consacrata a Maria Maddalena nel 1059, ma succedette, secondo ogni verosimiglianza, a un pi antico luogo di culto cattolico, forse risalente allVIII secolo. Inizialmente in stile romanico, fatto che non stupisce vista la data della sua inaugurazione, ma gli ornamenti interni, ordinati e installati da Branger Saunire, sono tipicamente conformi a quelli che si fabbricavano nel secolo scorso. Le vetrate, per esempio, furono ordinate a Henry Feur e le statue alla bottega Giscard di Tolosa, specializzata in decorazione di chiese. La prima cosa che colpisce i visitatori liscrizione latina che sormonta il portone dingresso: Terribilis est locus iste. Tradotto letteralmente: Questo luogo terribile. Ora, la traduzione esatta : Questo luogo venerabile (o rispettabile). Non la sola iscrizione che in questa chiesa viene tradotta in maniera fantasiosa. Cos, sotto una croce troviamo: Cristus A.O.M.P.S. defendit. Queste iniziali sono state interpretate con la formula Antiquus Ordo Mysticusque Prioratus Sionis: un tentativo mistificante per collegare Branger Saunire al celeberrimo Priorato di Sion. Parleremo di questa mistificazione nel prossimo capitolo. Notiamo semplicemente che, ben lungi dallessere misteriosa, questa celebre iscrizione si trova a Roma sullobelisco di papa Sisto V nella seguente forma: Cristus ab omni malo populum suum defendit. Che significa: Cristo protegge il suo popolo da ogni male. A sinistra dellingresso si trova la famosa acquasantiera che impressiona sempre i visitatori privi di familiarit con le chiese. Si tratta di un diavolo ripugnante, schiacciato dal peso di una vasca a forma di cappasanta e sormontata da quattro angeli, ciascuno dei quali accenna uno dei gesti del segno della croce. Liscrizione che accompagna il gruppo non potrebbe essere pi esplicita: Con questo segno, tu lo vincerai. Evidentemente ci ricorda la frase che accompagnava la famosa visione di Costantino prima della battaglia di ponte Milvio: In hoc signo vinces (Con questo segno vincerai) 43 . Ma anche che, negli anni 1890-1900 e ancora ben pi tardi, nelle campagne il diavolo si incontrava di frequente quanto oggi gli extraterrestri. Chi non ha sentito quelle storie di auto che vanno inspiegabilmente in panne, in piena notte e in aperta campagna? Chi non sa che, generalmente, mentre il conducente cerca invano di far ripartire il motore, umanoidi con grosse teste compaiono per interessarsi a lui? Allinizio del
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Il museo Grvin il celebre museo delle cere di Parigi [N.d.T.]. Grard de Sde, Le trsor maudit de Rennes-le-Chteau, Jai lu, Paris 1972, p. 11

Il ponte Milvio, uno fra i ponti pi antichi di Roma, fu teatro della battaglia che nel 312 oppose Costantino a Massenzio [N.d.T.].

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secolo, la storia era molto pi bucolica. Un contadino guidava il suo carretto in un avvallamento, quando inspiegabilmente si immobilizzava. Ed nel momento in cui voleva aiutare il cavallo a tirarsene fuori che generalmente compariva il diavolo... Notiamo che, se di fronte alla tecnologia degli Omini Verdi rimaniamo impotenti, il fatto di brandire un crocefisso, una medaglia benedetta o semplicemente di fare il segno della croce era sufficiente per mettere in fuga il demonio. Qual era lidentit di quello di Rennes-le-Chteau? Per divertente che possa sembrare, questo dibattito impegna intellettuali seri. Attualmente si esita fra Asmodeo e Eurinome 44 ! In realt quel diavolo semplicemente... il diavolo. La sua rappresentazione in una chiesa, e in particolare sotto unacquasantiera, lungi dallessere eccezionale. Patrick Mensior ne segnala una a Dinan e unaltra in Italia. Il resto della decorazione ordinata da Branger Saunire altrettanto classica. Cos fece posare quattro vetrate a mosaico e altre cinque rappresentanti rispettivamente santa Maddalena, Cristo in croce, Maria Maddalena, la resurrezione di Lazzaro e infine la missione degli Apostoli. Le statue furono ordinate allo scultore Giscard, che le decor personalmente a olio per renderle pi resistenti alle ingiurie del tempo. Cos furono installati: san Giuseppe con il Bambino Ges, santAntonio eremita, santa Germana, san Giovanni che battezza Cristo, san Rocco, santa Maria Maddalena, santAntonio da Padova; infine, la Vergine con il bambino. Queste statue sono veramente cos spaventose? Questione di gusto: alcuni non considerano affatto estetiche le colonne di Buren 45 ! Labate Saunire fece cos allestire in fondo alla chiesa un grande confessionale in legno scolpito, il cui frontone evoca molto classicamente il Buon Pastore e la pecorella smarrita. Sopra il confessionale si trova un quadro enorme che rappresenta il Monte delle Beatitudini con liscrizione sottostante: Venite a me, voi che soffrite, che siete prostrati, e vi recher sollievo. Pi insolita , davanti al medesimo confessionale, linstallazione di una scacchiera con 64 caselle nere e bianche, i cui quattro angoli indicano il Nord, lEst, il Sud e lOvest. In breve, niente rende singolare in modo manifesto la chiesa di Maria Maddalena a Rennes-le-Chteau rispetto a tutte le altre chiese, cappelle e cattedrali del mondo. Ci non impedisce che, da decine di anni, ricercatori e curiosi tentino di scoprirvi un messaggio che labate Saunire vi avrebbe nascosto. Questo messaggio, certo almeno lo si spera - permetterebbe di trovare il suo tesoro. Per citare un solo esempio di queste molteplici e sottili interpretazioni, ecco come Grard de Sde decifra le immagini della Via Crucis che, in ogni chiesa, ripercorre la Passione di Cristo: La prima stazione della via crucis, il giudizio di Pilato, definisce [...] il quadro geografico nel quale deve svolgersi la nostra ricerca. Subito attira lattenzione a causa
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Asmodeo citato nel Libro di Tobia (3,8 e 3,17) come assassino dei sette mariti di Sara. Eurinome una divinit preolimpica che in seguito allavvento del cristianesimo fu identificata con un demone superiore femminile [N.d.T].
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Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938) un artista celebre per le sue installazioni; in particolare per le colonne di stoffa a strisce bianche e nere con le quali, nel 1985, allest il cortile del Palais Royal a Parigi [N.d.T.].

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di un dettaglio insolito: il procuratore della Giudea non si lava le mani in una vaschetta, ma in un vassoio bianco retto da un nero. Blanchefort e Roco Negro: qui troviamo un rebus topografico [...] Cos, una nuova prova ci viene proposta utilizzando particolari intenzioni e procedimenti. 46 Secondo questo autore, la sesta stazione, dov rappresentata una torre seminascosta e una cupola, mentre santa Veronica porge un panno a Ges Cristo sotto lo sguardo di Simon Pietro, spiega come orientarsi, secondo le esigenze di un rebus che il lettore stesso invitato a decifrare. Se guardiamo con attenzione la serie delle quattordici stazioni, noteremo che ogni volta il suolo raffigurato in modo diverso: talvolta bianco, talvolta nero, tal altra screziato; a volte pianeggiante, altre volte collinare. Niente giustifica per lartista la raffigurazione di queste differenze, fatta eccezione la necessit di rappresentarci, come in un modellino, la sequela di accidenti del terreno che il cercatore incontra sul percorso. Allo stesso modo, le diverse posizioni che simpongono al cercatore, strada facendo, a causa della configurazione dei luoghi: qui si pu stare eretti, ma altrove bisogna chinarsi, inginocchiarsi o strisciare nel fango; qui si pu rimanere vestiti, ma altrove occorrer denudarsi. 47 A sostegno di ci, Grard de Sde fa notare che, alla terza stazione, Ges sposta una pesante pietra, fatto non menzionato da alcun Vangelo. Lautore lo interpreta come la descrizione di un passaggio angusto, nel quale si deve stare in ginocchio e in cui la strada sbarrata da una grossa pietra che bisogna spostare. Medesima situazione alla quarta stazione. Qui pare che litinerante possa rialzarsi, ma trova di fronte a s una via senza uscita (simbolizzata dal gesto del soldato). Il quadro suggerisce, a quanto pare attraverso il pianto della Maddalena, di interessarci a una infiltrazione dacqua che indica il cammino da seguire. Non solo la Via Crucis che dovrebbe guidarci in questa singolare caccia al tesoro, ma anche le statue della chiesa. Cos, quella di santa Germana di Pibrac: Si ritiene che questa pastora occitana sia vissuta alla fine del XVI secolo [...] Si racconta che dovesse fare lelemosina di nascosto dalla sua matrigna. Questa, avendola sorpresa mentre portava del pane ai poveri, la obblig ad aprire il grembiule; ma il pane si tramut immediatamente in rose. Si dice anche che andasse a pregare lontano in campagna, inginocchiata nel fango, di fronte a un cespuglio e che un giorno il ramo di un ruscello si secc miracolosamente per lasciarla passare. Molto tempo dopo la morte di Germana, si ritrov il suo corpo intatto, ma afflitto da uninfermit: un braccio era ripiegato su se stesso e rinsecchito. 48
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De Sde, Le trsor maudit cit, pp. 150 sgg Id. De Sde, Le trsor maudit cit, pp. 150 sgg.

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Grard de Sde interpreta questa figura come unallegoria. Germana, con i suoi fiori, rinvierebbe alla tenuta Fleury. Il suo personaggio costituirebbe un riscontro anche allindicazione di Cristo inginocchiato nel fango. Infine, parrebbe indicare al cercatore di tesoro che deve inoltrarsi nel letto di un torrente a secco. Tutto un pretesto per continuare questa ricerca iniziatica in forma di rebus. Cos la decima stazione: Litinerante si spogliato dei propri vestiti, il che significa, come mostra il quadro, che ha dovuto scendere sotto una cascata per una ripida parete e raggiungere una sala inferiore. Il soldato di destra, in virt della sua posa, indica il luogo in cui, l giunti, bisogna posare il piede. Quello di sinistra, la cui testa esce dal quadro per meglio attirare la nostra attenzione, tira a sorte la tunica senza cuciture; guardate la mano che tiene il corno: riproduce esattamente il gesto dellAsmodeo dellacquasantiera; notate anche i dadi, smisuratamente ingranditi, in modo tale che possiamo leggere i punti: 5 e 7, che sembrano proprio indicare una misura, forse quella dei passi da fare. 49 Di fronte a un tale delirio interpretativo che, lo ripetiamo, non riposa su acun elemento concreto, si meno stupiti che il darwinismo, per esempio, abbia potuto allo stesso modo affascinare tanti uomini, per generazioni! Il nostro autore attribuisce una grande importanza a san Rocco, la cui statua si trova ugualmente nella chiesa. Forse dovuto al fatto che, secondo la leggenda, nacque marcato da una croce rossa. Pellegrino, argin unepidemia di peste tracciando un segno della croce. Le malattia non lo risparmi e mantenne per tutta la vita una piaga purulenta nella parte alta della coscia. Per il suo nome e la sua leggenda, questo personaggio estremamente singolare e molto ricco di risonanze simboliche. Il suo nome, Rocco, viene da rubeus, rosso, unallusione alla croce da cui era segnato sin dalla nascita. Fatto curioso, quel marchio era anche quello con cui un tempo si riteneva di poter riconoscere alla nascita i re merovingi, che erano cos della stirpe rossa. Qui, in modo pi concreto, il santo segnala al contempo un masso marcato da una croce rossa e un orifizio purulento. Quali? Questo e solo un estratto di ci che questautore e i suoi successori hanno saputo o creduto di scoprire nella chiesa. Un ritorno al buon senso simpone. Innanzitutto, che si sappia, lo studio della Via Crucis della chiesa di Maria Maddalena non ha mai permesso di scoprire alcun tesoro. Le ricerche, di cui questo luogo di culto stato oggetto da parte di Cholley e di altri dopo di lui (alcuni hanno addirittura tagliato la testa e il braccio del diavolo, credendo di trovarvi degli indizi), sono state tutte altrettanto infruttuose. La pavimentazione a scacchiera? Questa chiesa non la sola a pos-

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Id.

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sederla: Camus cita Jonquerette nei pressi di Avignone50 . La volta celeste sul soffitto? Si pu ancora citare Jonquerette oppure la cattedrale di Salisbury, e anche la basilica del Bois-Chenu a Domrmy. La Via Crucis che va da sinistra a destra? il caso di quella di Rocamadour, di quella della cattedrale di Perpignan e della chiesa parrocchiale degli autori. Le regole liturgiche tacciono su questo punto, n questa disposizione n quella opposta sono errate. Del resto, ci si pu chiedere perch labate Saunire avrebbe voluto rivelare il luogo in cui scopr il suo tesoro. Ammettendo che fu proprio la ragione della sua improvvisa fortuna, evidente che si affrett a dissotterrarlo e monetizzarlo dopo averne discretamente depositati alcuni elementi a casa sua. Forse nella capanna di assi che sprangava cos accuratamente e che rimprover tanto duramente ai pompieri di aver forzato? O nella stanza segreta che fece allestire nella chiesa stessa e alla quale si accedeva solo attraverso il doppiofondo di un armadio a muro, che chiudeva sempre a chiave? Branger Saunire fu ladepto di un Ordine occulto e la sua chiesa un tempio dellesoterismo? Non abbiamo elementi per affermarlo. Certo, rose e croci sono incise sul frontone della chiesa. sufficiente per fare del curato un rosacroce? Allo stesso modo, si contano alcuni simboli massonici nella decorazione. Ma questa opera dello scultore Giscard, lui stesso massone. Alcuni autori hanno fatto notare che la tomba dellabate Glis era orientata non verso oriente ma verso sud, verso Rennes-leChteau, e che era sormontata da una rosa e da una croce. Significa che faceva parte della Rosa + Croce? Anche la tomba di famiglia degli autori orientata verso sud e ornata da una rosa e da una croce. Ma gli stessi autori assivurano che n loro n alcuno dei loro parenti sono rosacroce. Ora, Branger Saunire ha nascosto il suo tesoro o ci che ne rimaneva in un altro luogo indicato da un crittogramma? Ci sono solo due elementi che permettono di andare in questo senso. Sono ancora molto deboli. In primo luogo, il modellino in rilievo che Branger Saunire ordin nel 1916 a un fonditore di Aix-en-Provence. Nel 1916, dunque poco prima della sua morte, fatto che renderebbe il suo comportamento molto pi comprensibile piuttosto che nascondere un messaggio nella chiesa ventanni prima. Questo modellino in bronzo reca alcune iscrizioni. Innanzitutto si nota: Il Calvario e il Santo Sepolcro. Stato primitivo. Poi, sulla mappa stessa: Giardino dei Getsemani, Golgota o Calvario, Cisterna, Tomba di Giuseppe di Arimatea, Tomba di Cristo. Il problema che questa cartina non ha alcun rapporto con la topografia reale dei luoghi della Passione di Cristo. Assomiglia molto di pi a un paesaggio del Razs. Ma difficile dirne di pi. Il secondo elemento molto pi sospetto. In effetti, apparve per la prima volta cinquantanni dopo la morte dellabate Saunire, nel 1967. Fu Grard de Sde che lo rivel al pubblico in Le trsor maudit de Rennes-le-Chteau, precedentemente pubbli50

Jean-Philippe Camus, Lnigme de Rennes-le-Chteau enfin rsolue, LInconnu, n. 275, agosto 1999, p.

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cato col titolo meno audace: Lor de Rennes. il famoso crittogramma Pescatore stolto.... Pare che sia stato scoperto fra gli effetti personali di Branger Saunire, redatto su un quaderno di scuola a quadretti. Lo richiameremo pi diffusamente nella seconda parte. Diciamo subito che non v alcuna certezza che questo rebus - uno di pi - sia opera di Branger Saunire. La sua decifrazione dunque non conduce per forza al luogo in cui ha nascosto il suo tesoro. Forse porta solo su una pista voluta da eventuali mistificatori.

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Il priorato di Sion

Il Priorato di Sion una societ retta dalla legge del 1901 sulle associazioni senza scopo di lucro. stata dichiarata il 25 giugno 1956 alla sottoprefettura di SaintJulien-en-Genevois e ha sede sociale a Sous-Cassan, Annemasse (Alta Savoia). Il suo fine ufficiale modesto: studio e mutuo soccorso fra i membri. Allepoca, il Priorato di Sion contava quattro membri: - Pierre Bonhomme, detto Stanis Bellas, segretario-contabile: presidente. - Jean Delaval: vicepresidente. - Pierre Desfagots, operaio orologiaio: tesoriere. - Pierre Plantard, detto Chyren, disegnatore: segretario generale. La sola cosa che si pu dire sui primi tre che non sono immaginari e che tornarono immediatamente a un anonimato da cui forse non avevano mai avuto intenzione di uscire. Solo il quarto, Pierre Plantard, avrebbe acquisito una certa fama grazie a una carriera di mistificatore-mitomane, la cui audacia si accompagna alla stravaganza. Il suo soprannome dellepoca lo dimostra gi ampiamente: Chyren era il nome del Grande Monarca a venire, nei versi di un troppo famoso astrologo del XVI secolo. Nato il 18 marzo 1920 a Parigi, Pierre Plantard cominci molto presto la sua carriera di millantatore, poich a 22 anni appariva col nome di Pierre de France in qualit di direttore-gerente di un mensile pi o meno collaborazionista chiamato Vaincre pour une jeune chevalerie, che si presentava come lorgano di un Ordine di cavalleria: lordine Alpha-Galates, che pare risalisse ai Galli. Ci gi unassurdit, poich la cavalleria unistituzione che non risale, in quanto tale, a prima del X secolo. 51 Nei fatti, lordine Alpha-Galates fu fondato probabilmente nel 1934 da Georges Monti (1880-1936), strano personaggio di avventuriero mitomane. Quello che sappiamo di lui ci proviene da testimonianze e, soprattutto, da ci che ne scrive labate Hoffet. Monti era in qualche modo il segretario di Pladan, che aveva fondato un ordine rosacroce dissidente, grande amico della cantante lirica Emma Calvet [...]. [Monti] era appassionato di esoterismo e condivideva le convinzioni del gran maestro sulfureo della Golden Dawn, Alester Crowley, il cui ruolo nella genesi ideologica di Adolf Hitler indubbia. Apparteneva ugualmente alla Santa Vehme germanica, societ segreta plurisecolare il cui fine era la giustizia. Ma quale giustizia? Grazie alla sua straordinaria capacit di dissimulazione, Monti ha mantenuto contatti con gli ambienti cabalisti della Grande Sinagoga sefardita di Parigi. Istruito e iniziato, Monti chiede di convertirsi al giudaismo: sincerit o volont di avvicinare i segreti dei rabbini pi eruditi? Curiosamente e fatto rarissimo, la ottiene e nel 1933 diventa Marcus Velia, conte Israel Monti. 52
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Cfr. Daniel Kircher, Les dragons de la mer, Corlet, Cond-sur-Noireau 1999.

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Questo Georges Monti fu immischiato nellaffaire Saunire? Constatiamo che la relazione che lo collega al curato di Rennes-le-Chteau (segretario di un amico di unamica di Branger) per lo meno debole. Nessun altro elemento della vita delluno o dellaltro di questi due uomini la conferma. Dunque, non possiamo seguire gli autori che lo affermano. In breve, lordine Alpha-Galates scomparve alla Liberazione, se non addirittura prima, e non si sent pi parlare di Pierre Plantard prima della creazione del famoso Priorato di Sion. Perch questo nome a connotazione religiosa per unassociazione assai profana di mutuo soccorso? A questo proposito non si pu evitare laccostamento con le misteriose iniziali P.S. incise sulla stele verticale della tomba della marchesa di Blanchefort. Il disegnatore industriale Pierre Plantard, gi Pierre de France, direttore-gerente del mensile Vaincre pour une jeune chevalerie e capo dellordine Alpha-Galates, avrebbe dunque utilizzato quelle iniziali per battezzare la nuova associazione? Ci si convincer apprendendo che il suddetto Pierre Plantard possedeva una piccola propriet a... Rennes-les-Bains, e anche che nel 1959 conobbe uno scrittoregiornalista: Grard de Sde. In un primo tempo, la collaborazione fra i due si concret in un libro pubblicato nel 1962: Les Templiers sont parmi nous 53 , che con discrezione faceva gi allusione al Priorato del monte Sion, poi nel 1967 Lor de Rennes, che avrebbe lanciato effettivamente laffaire di Rennes-le-Chteau. Uno fra gli aspetti pi intriganti di questo libro fu la pubblicazione dei facsimile di due manoscritti che sarebbero stati trovati in chiesa da Branger Saunire. Non ritorneremo pi sulla dubbia autenticit di quei documenti. Ci si ricorda che il marchese di Cherisey propose per il primo manoscritto la traduzione seguente: Pastore, nessuna tentazione. Che Poussin, Tniers, custodiscano la chiave. Pax DCLXXXI. Per la croce e questo cavallo di Dio, finisco questo demone di guardiano a mezzogiorno. Mele blu. Il secondo manoscritto autenticato dalle iniziali P.S. che appaiono come una firma. Il testo decifrato significherebbe: Questo tesoro del re Dagoberto II e di Sion ed la morte. Due considerazioni simpongono: Branger Saunire non ha potuto scoprire il suo tesoro grazie a questi due messaggi. In secondo luogo, lautore di questi scritti conosceva bene il fascicolo dellaffaire. In effetti, un quadro del pittore Tniers (La tentazione di santAntonio) ornava labitazione dellabate insieme ai Pastori dArcadia di Poussin. Inoltre, la firma P.S. un evidente richiamo alla misteriosa iscrizione sulla stele verticale. Sicuramente lautore - il mistificatore - ha voluto introdurre nellaffaire al contempo Dagoberto II e il Priorato di Sion. Perch? Nato nel 652, Dagoberto II divenne re dellAustrasia nel 674. Poco dopo linizio del suo regno, fu assassinato su ordine di Pipino di Heristal, il 23 dicembre 679, e inumato nella chiesa di San Remigio. Il 10 settembre 872 venne scoperta la sua tomba. Carlo il Calvo allora fece esumare il corpo e ordin la costruzione in quel luogo
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Jean-Philippe Camus, Lnigme de Rennes-le-Chteau enfin rsolue, LInconnu, n. 275, agosto 1999. 53 Grard de Sde, Les Templiers sont parmi nous, Julliard, Paris 1962 [N.d.T.].

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della basilica di San Dagoberto. Oggi resta solo il suo cranio, depositato in un convento di Mons in Belgio. 54 Il monte Sion - detto anche Ofel o Moria - , com noto, una delle due colline di Gerusalemme. Anzi la pi prestigiosa, poich l fu costruito il Tempio di Salomone. Storicamente, lunica comunit religiosa cristiana che abbia mai portato questo nome fu labbazia di Santa Maria del Monte Sion, fondata nel 1099 da Goffredo di Buglione. Dopo la riconquista della Citt Santa da parte di Saladino, i monaci si stabilirono a Saint-Samson nei pressi di Orlans e, in seguito, si sciolsero nellordine dei Gesuiti. Lespressione Priorato di Sion nota solo grazie al Journal officiel del 20 luglio 1956, che registr lassociazione di Bonhomme, Delavai, Desfagots e Plantard. Il dramma - o la commedia - che ormai questo fantomatico Priorato stava rinserrando tutto laffaire di Rennes-le-Chteau, come ledera cinge il tronco dellalbero. Si pu essere certi che, ogni tre libri pubblicati sul caso Saunire, due parleranno diffusamente della discendenza nascosta dei Merovingi e degli sforzi costanti di una misteriosa societ segreta, le cui diafane iniziali P.S. appaiono un po ovunque, per proteggerli. Stirpe merovingia che, dopo il supposto Sigisberto IV, figlio di Dagoberto II, conduce oggi a Pierre Plantard! Quali sono i legami con Branger Saunire e con il suo improvviso arricchimento? Esistono solo per caso e grazie alla fertile immaginazione di autori dei quali ci si pu chiedere se siano ingenui o bassamente venali. I mistificatori-mitomani continuano, beninteso, ad alimentare la curiosit. Cos, nel 1973 la rivista Le Charivari ci metteva al corrente che il Priorato di Sion contava, a quella data, 9.841 membri ripartiti in nove gradi. Bel successo davvero per unassociazione che, 17 anni prima, aveva solo quattro fondatori. Ma, secondo Grard de Sde, una seconda versione gli accorda solo 1.093 membri e sette gradi. Inoltre, il Priorato avrebbe 21 statuti nella versione Charivari e 22 nella seconda. Pierre Plantard pubblic nel 1959 un bollettino intitolato Circuit, che si presentava come una pubblicazione di studi sociali, culturali e filosofici, presto sottotitolata Federazione delle Forze Francesi. Ora, larticolo 2 degli statuti del Priorato di Sion spiega che CIRCUIT la sigla abituale di questo movimento e significa Cavalleria dIstituzione e Regola Cattolica dUnione Indipendente e Tradizionalista. Noteremo ancora, secondo altre fonti, che il Priorato di Sion risalirebbe ai Sicambri, una variet di Franchi, che sarebbe stata legata agli Esseni, setta ebrea anteriore al cristianesimo, tramite Goffredo di Buglione, il condottiero della prima crociata, e i rosacroce. Che i suoi grandi maestri, o Nautoniers, hanno il compito non solo di proteggere la razza merovingia nata da Dagoberto II, ma anche di diffondere il cristianesimo esoterico di Giovanni Battista. Missione per la quale, in 20 secoli, non hanno mostrato molto zelo! Le Livre des Constitutions, pubblicato a Ginevra, nomina fra i Nautoniers Nicolas Flamel, Leonardo da Vinci, Newton, Victor Hugo, Claude Debussy, Jean Cocteau.
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Patrick Mensior, Lextraordinaire secret des prtres de Rennes-le-Chteau, Les 3 Spirales, Corps 2001, p. 126.

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Per finire col grande maestro attuale: il nostro famoso Pierre Plantard. Questa successione di stravaganze avrebbe infine convinto Grard de Sde di essere stato raggirato dai suoi informatori. Dunque pubblic, nel 1988 per le edizioni Robert Laffont, Rennes-le-Chteau, sottotitolato: Le dossier, les impostures, les phantasmes, les hypothses. Libro nel quale regola i conti col signor Plantard e smonta minuziosamente i meccanismi intellettuali della frode. Ci accontenteremo dunque, su questo punto particolare, di rinviare il lettore a questa interessante opera.

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I tesori del Razs

La tradizione popolare e locale, ma anche le deduzioni dei ricercatori, attribuiscono limprovvisa fortuna dellabate Saunire alla scoperta di un tesoro. E bisogna ammettere che nessunaltra ipotesi elaborata - traffico di messe, donazioni di ricchi penitenti, ricatto per le rivelazioni dinastiche o religiose - regge al vaglio. La scoperta di questo tesoro, poi la necessit di trasportarlo discretamente, di depositarlo, in seguito di monetizzarlo, ancora ci che spiega con minori difficolt certe abitudini e pratiche del nostro curato. Daltronde, abbiamo visto che la leggenda si presto impossessata delle attitudini di Branger Saunire, non esitando a esagerare. Cos, una sorella di latte di Marie Denarnaud certifica di aver visto alcuni lingotti doro disposti su una mensola nella cantina di Villa Betania. Ma vi immaginate il curato di Rennes-le-Chteau, cos discreto, cos abile, lasciare in questo modo le sue ricchezze in vista di chiunque venisse? Se, contrariamente allabate Glis, si pratica la pi generosa ospitalit, non si tengono i propri fondi in casa. Comunque, due autori raccontano una strana storia: Maurice Guinguand (Lor des Templiers) e Jean Blum (Rennes-le-Chteau, Wisigoths, Cathares, Templiers) 55 . Secondo loro, un notaio di Quillan, lavvocato Joseph Gabriel Gayda, avrebbe preso contatto con Branger Saunire nel 1885, affinch lo aiutasse a decifrare alcuni documenti in latino o in basso latino. Questi scritti li avrebbero messi sulla pista di un tesoro. Cercandolo, i due uomini furono sorpresi, il 24 ottobre 1885, da una valanga: Saunire si salv solo per miracolo, mentre il suo compagno fu ucciso sul colpo. Poich questi due autori non citano alcuna prova a sostegno di ci che avanzano, lecito pensare che questo incidente fu inventato in seguito, quando la reputazione di cercatore di tesori dellabate era ben radicata. Ricordiamo che il curato di Rennes-leChteau divenne ricco solo dieci anni pi tardi. Ora, quale tesoro si poteva sperare di trovare nei dintorni di Rennes-le-Chteau? Diciamo che, in primo luogo, la localit abitata da moltissimo tempo, poich nel 1880 vi si scopr un cimitero neolitico che risale al II millennio prima di Cristo. I Galli, che in Francia sono arrivati - relativamente - tardi, occuparono la regione per diversi secoli. Senza dubbio, furono loro a scoprire le propriet termali e terapeutiche delle sue acque. Cos, si sono scoperte le vestigia di un tempio celtico a Rennes-lesBains. Allepoca della dominazione romana, questa localit divenne una stazione di cura molto apprezzata dai patrizi della Gallia narbonese. Ma senza dubbio nel periodo delle grandi invasioni che la regione acquis il massimo della sua importanza e prosperit. In effetti, dopo aver saccheggiato Roma sotto Alarico nel 410, i Visigoti si diressero verso la Provenza e la Linguadoca, e vi si stabilirono. Molto rapidamente, a suon
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Maurice Guinguand et Beatrice Lanne, Lor des Templiers, Laffont, Paris 1973. Jean Blum, Rennes-le-Chteau, Wisigoths, Cathares, Templiers, Ed. du Rocher, Monaco-Paris 2003 [N.d.T.].

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di trattati estorti agli imperatori fantoccio di un Impero dOccidente moribondo, costituirono un regno alleato la cui capitale fu Tolosa e che si estese su tutta lAquitania dellepoca, cio fino allAuvergne e alla Loira. Non contenti di essersi cos assicurati la maggior parte della Gallia, non tardarono a valicare i Pirenei e a conquistare tutta la penisola iberica, con la sola eccezione della Galizia e dei Paesi Baschi. Era lepoca in cui limperatrice Gallia Placidia sposava, probabilmente per amore, il successore di Alarico, Ataulfo, e in cui questi giocava al protettore del potere romano. Non si sa quale localit occupasse allora il sito di Rennes-le-Chteau, ma certo che al tempo doveva essere un centro molto potente (si parlato di 30 mila abitanti, un numero considerevole per lepoca), con cinta muraria e dominata da una possente fortezza, che forse occupava la collina dellattuale villaggio. Rennes-les-Bains allora era semplicemente i Bagni di Rennes: il sobborgo residenziale dove i cittadini facoltosi venivano a rilassarsi e curarsi. Furono proprio i Visigoti a dare un nome alla citt: Rhedae. In gotico, questo termine significa carro, forse unallusione al cerchio di carri che formavano durante le soste per fini difensivi. Ci sottolinea limportanza strategica della localit, che dominava le strade che mettevano in comunicazione le valli dellAude e dellArige, dunque laccesso alle Corbires e ai Pirenei e, pi in generale, a una buona parte dei passi fra la Gallia e lIberia. Importanza che si pot verificare allepoca della catastrofe di Vouill, nel 507, quando i Visigoti furono schiacciati dai Franchi di Clovis. Tolosa cadde in mano al vincitore e la corte visigota si rifugi a Rhedae. Senza dubbio, i Visigoti pensavano di ottenere presto una rivincita, forse con lappoggio dei loro cugini Ostrogoti che occupavano lItalia. il motivo per cui Rhedae rimase la loro capitale a nord della catena pirenaica, congiuntamente a Toledo a sud. Limportanza della citt era tale, allepoca, che diede il nome a tutta la regione: il Rhedesium, che divenne pi tardi il Razs. Ma il regno ostrogoto cadde sotto i colpi di Giustiniano e di Belisario, la pressione dei Franchi divenne irresistibile, obbligando il regno visigota ad acquartierarsi in Spagna. La citt di Rhedae, che non perse la sua importanza, fu conquistata dagli Arabi intorno al 720, prima di essere riconquistata dai Carolingi. Nel 790, Carlo Magno ne fece il capoluogo della contea del Razs e la pose sotto lautorit dei vescovi di Narbonne. Il declino non arriv che con lo smembramento dellimpero carolingio. Rhedae fu distrutta una prima volta nel 1170 dal re Alfonso II di Aragona. Nel 1210, nel corso della crociata degli Albigesi, la citt cadde nelle mani di Simone di Montfort. Infine, nel 1362, al tempo delle Grandi Compagnie, i terribili fanti aragonesi di Enrico di Trastamare annientarono completamente ci che restava della citt. Sopravvisse solo il piccolo villaggio di Rennes-le-Chteau. Questa breve sintesi fa gi sorgere una prima domanda: nel corso delle sue peregrinazioni attraverso la campagna, Branger Saunire non avr fortuitamente inciampato in un tesoro nascosto da un patrizio dellantica Rhedae? Anche se oggi le vestigia di questo agglomerato sono state cancellate cos bene che si possono riconoscere solo con una fotografia aerea, un tale colpo di fortuna non impossibile. Grard de Sde, citando lo storico Louis Fdi, descrive cos questa metropoli: 57

La citt si sviluppava su una superficie che pu essere comparata a quella che ricopre la citt di Carcassonne allinterno della cinta dei viali. Era circondata da una doppia cinta muraria e bordeggiata a sud da un precipizio che ne rendeva impossibile laccesso. Sul lato ovest, era collegata da una ripida rampa a una fortezza che occupava larea del villaggio attuale e che si chiamava Castrum di Rhedae. Sul lato a Levante, lunico abbordabile, aveva di fronte a s unimmensa pianura. [...] Una seconda fortezza, della quale non restano vestigia, si ergeva a sud a una distanza di cinquecento metri circa dai bastioni. Questa fortezza era costruita su un mammellone di marna rossa che significa gran castello [...] La citt di Rhedae possedeva due chiese, una dedicata al patrono san Giovanni Battista, laltra sotto linvocazione della Santa Vergine. Un convento di monaci che, secondo la tradizione, era munito di mezzi difensivi, si ergeva nei pressi dellingresso della citt, sul lato a Levante [...] A Rhedae si contavano quattordici banchi di macelleria. La cittadella di Rhedae era divisa in tre quartieri, che ancora esistono nel villaggio attuale. Il primo, chiamato Castrum Valens, a Levante, oggi si chiama Castello di Balent. Il secondo, posto a mezzogiorno, si chiamava Castrum Salassum e lo si chiama Salasso. Infine, il terzo, indicato col nome di Capella, si chiama il Capello e vi si notano le vestigia di unantica chiesa. 56 In epoca visigota, si parla di 30 mila abitanti per questo agglomerato. Ancora sotto Carlo Magno, il poeta Teodolfo la compara per importanza a Carcassonne e Narbonne. Doveva certamente accogliere persone opulente. Alcune scoperte vanno in questo senso: molto prima di Saunire, si era scoperto sullaltopiano di Rennes un lingotto di una ventina di chili fatto da un amalgama di monete arabe agglomerate. Poi, nel 1860 fu scoperto un altro lingotto doro, questa volta del peso di 50 chili, ricoperto da un materiale bituminoso. Venne scoperto da un agricoltore chiamato Roug, nel luogo detto Charbonnires, nei pressi del Bzu. Undici anni dopo la morte di Saunire, nel 1928, in una capanna in rovina che costeggia il ruscello di Couleurs, nei pressi di Rennes-le-Chteau, si scopr una statuetta in oro massiccio, in parte fusa, ma di cui si distinguevano ancora i piedi. Grard de Sde a questo proposito aggiunge: Questo ritrovamento va rapportato alla scoperta di un crogiolo che reca ancora delle tracce doro fuso nella casa natale di Saunire, a Montazels 57 . Ma la supposta importanza di questo tesoro - si parla di 15-24 milioni di franchi in oro, solo per le spese del singolare curato! - porta a chiedersi se non si trattasse molto semplicemente del Tesoro Antico visigota? Sembra che questa nazione avesse un tesoro di Stato composto da due parti ben distinte. Il tesoro reale propriamente detto, composto dai tributi e dai gioielli dei re; e, daltra parte, il Tesoro Antico, che era la propriet di tutti i Visigoti. Era stato formato nel corso degli anni dal bottino accumu56

Grard de Sde, Rennes-le-Chteau, le dossier, les impostures, les phantasmes, les hypothses, Laffont, Paris 1988, p. 88.
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Grard de Sde, Le trsor maudit de Rennes-le-Chteau, Jai lu, Paris 1972, p. 53.

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lato dal popolo nel corso delle sue migrazioni conquistatrici. Nemmeno il re aveva il diritto di intaccarlo, a meno che fosse stata in gioco lesistenza stessa della nazione. In breve, giocava il ruolo della Riserva federale o delloro della Banca di Francia. Questo bottino doveva essere piuttosto consistente, poich la citt di Roma, nel 408, dovette pagare un riscatto di 5000 libbre doro e 30.000 libbre dargento (la libbra romana pesava 323 grammi), 4000 tuniche di seta, 3000 pelli e 3000 libbre di spezie per veder levare lassedio dei Visigoti... cosa che non imped loro, due anni pi tardi, condotti dal re Alarico, di impadronirsi della citt e di saccheggiarla orrendamente nel corso del sacco che sarebbe durato sei giorni. In questa occasione, i Visigoti si impadronirono del tesoro del Tempio di Gerusalemme saccheggiato da Tito e di cui certi elementi, come il candelabro doro che pesa un talento, furono effettivamente portati a Roma? Lo afferma lo storico Procopio. Ora, questo tesoro pot essere depositato a Rennes-le-Chteau o nei dintorni? Non impossibile. Nel 507 Clovis si impadron di Tolosa, capitale visigota, e del tesoro che vi si trovava: cio senza dubbio del tesoro reale. Linventario del bottino, fatto da un Franco, Fredegario, non menziona alcun elemento che poteva provenire da Roma o da Gerusalemme. Quando, dopo poco pi di due secoli, gli Arabi si impadronirono di Toledo, anche in quel caso linventario, effettuato questa volta da El Macin, non rivela alcun tesoro romano o ebreo. Il Tesoro Antico era stato depositato al riparo delle possenti muraglie di Rhedae? E possibile. Per contro, lipotesi primitiva di Corbu, che ci pervenuta tramite Robert Charroux, devessere abbandonata: Bianche di Castiglia non ha mai avuto la bislacca idea di deporre il tesoro della Corona di Francia in un recesso del suo regno e in unarea ancora turbata dalla crociata degli Albigesi. Del resto, su nessun documento di cui disponiamo figurano, come pretende lerede di Marie Denarnaud, il sigillo e la firma di Bianche di Castiglia. Ora, si trattava del Tesoro degli Albigesi? A priori sembra sorprendente: i Perfetti catari si caratterizzavano per il disprezzo dei beni terreni, disprezzo spinto fino al suicidio per inanit. Dunque, difficile immaginare la Chiesa catara accumulare un tesoro materiale. Il solo indizio suscettibile di deporre a favore di ci la relativa prossimit geografica di Montsgur (Arige) e di Rhedae (Aude). Ma, ancora una volta, non sembra plausibile che i circa 44 irriducibili, che preferirono il rogo allabiura, si siano preoccupati di far nascondere un tesoro. La pista templare pare altrimenti seria. Nel 1262, il re dAragona Giacomo I divise il suo regno: il primogenito ricevette per testamento lAragona e la Catalogna; il secondo, le Baleari, la Cerdagne e il Roussillon, che si chiam regno di Maiorca. Come si pu immaginare, il nuovo re di Aragona non volle accettare lo smembramento del suo regno e ne segu una guerra fratricida, nel corso della quale il partito maiorchino fu infine sconfitto. Il re di Maiorca, come spesso accadeva, aveva affidato il suo tesoro ai Templari che, secondo ogni verosimiglianza, lavevano depositato nella loro

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Commanderia 58 del Bzu. Infatti, questa non era situata in terra aragonese, bens sotto la signoria di Rennes. almeno lipotesi che difende un altro curato, labate MauriceRen Mazire nelle Mmoires de la Socit des Arts et Sciences de Carcassonne, e bisogna convenire che verosimile. Ora, cosa ne fu del tesoro? Bisogna ammetterlo: se ne sono perse le tracce. Il mattino del 13 ottobre 1307, cio poco dopo gli eventi aragonesi, tutti i Templari del regno di Francia furono arrestati per ordine del re Filippo il Bello. Tutti tranne quelli del Bzu. E quando, tre anni dopo, il ciambellano Enguerrand de Marigny percorse la Francia per sequestrare le riserve di denaro che appartenevano ai Templari, non trov assolutamente niente nella commanderia del Bzu. Si sa che in quegli anni 13 Templari del Roussillon scomparvero misteriosamente. Avevano la missione di nascondere le ricchezze del loro Ordine? Rispondere a questa domanda impossibile. Ma se, per ipotesi, lavessero fatto, non potevano aver portato molto lontano un oro bramato da due re. Un incidente curioso, che si produsse nel 1340 proprio nel Bzu, obbliga a porsi diverse domande. Quellanno, gli agenti della maniscalcheria reale vi arrivarono per arrestare i cavalieri Guilhelm Catala e Pierre de Palajan de Coustaussa, cos come le nobildonne Agns Mayssne de Caderone e Brunissende de Gureyo. In effetti erano certi che avessero a pi riprese, nel Bzu e altrove, fuso e battuto moneta falsa. Gli imputati, lungi da farsi prendere, assassinarono il capo degli agenti del re, Guillaume Servin, e fuggirono. Ora, Brunissende de Gureyo non era altri che la sposa del signore di Rennes-le-Chteau, Pierre Voisin. E Guilhelm Catala, il nipote naturale di Benedetto XII, il papa regnante. Con parentele tanto altolocate, non stupisce che i colpevoli siano stati graziati quattro anni pi tardi. vero che eravamo alla vigilia della battaglia di Crcy e che il re Filippo VI di Valois aveva ben altre gatte da pelare. Questo fatto di cronaca ci interessa perch: Battere moneta falsa a quellepoca poteva avere due significati diversi: o mettere in circolazione una moneta di bassa lega, pi povera in metallo di quanto esigessero le leggi, oppure battere una moneta di buona lega senza avere il diritto di emetterla 59 . Nella prima ipotesi, si tratta molto semplicemente di una svalutazione. Al contrario, pare che i nostri quattro frodatori abbiano commesso il secondo reato: intorno allinizio del XIV secolo che battere moneta diventa privilegio esclusivo reale o papale. Ma, in questo caso, da dove proviene loro utilizzato per queste emissioni fraudolente? Non si pu non pensare al tesoro maiorchino, al tesoro templare, al tesoro del Bzu o come lo si vorr chiamare. Conviene aggiungere al dossier che, nel 1156, lordine dei Templari si era dato un nuovo Gran Maestro. Si chiamava Bertrand di Blanchefort, una famiglia molto im58

Manteniamo la dicitura commanderia per indicare i conventi dei Templari, talvolta fortificati e peculiari dal punto di vista amministrativo rispetto alle strutture analoghe afferenti agli altri Ordini. Tali strutture erano dirette da un commendatore o, nel caso in cui fossero definiti precettorie, da un praeceptor.
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De Sde, Le trsor maudit cit, p. 87.

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portante del Razs che aveva gi fatto dono di diversi feudi a questa milizia di monaci-guerrieri, fra cui quello di Esperaza. Quanto alla casata di Hautpoul, era una fra le famiglie pi illustri della Linguadoca. Sin dal 1422 si alle con i Voisin, signori di Rennes-le-Chteau. Ed nel 1732 che Franois dHautpoul, uno dei loro rampolli, spos Marie di Ngre dAbles, della quale conosciamo la celebre pietra tombale. Dunque si pu ammettere che, se mai esistito un tesoro nel Bzu o altrove, questa dama si trovava in buona posizione per conoscerlo. Un ultimo dettaglio: un giorno, un amico di Branger Saunire, il curato di Campagne-sur-Aude, Antoine Beaux, gli avrebbe detto in tono scherzoso: Mio caro, a vedervi condurre un tale stile di vita, si direbbe che abbiate trovato un tesoro. Il curato di Rennes-le-Chteau gli rispose: Me lhanno indicato, ci ho messo le mani sopra, lho preparato e lo tengo stretto. 60 Una leggenda? Checch ne sia, non forn alcuna precisazione, n al suo amico n a nessun altro.

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Citato in De Sde, Le trsor maudit cit., p. 53.

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SECONDA PARTE ALCUNE IPOTESI

Labate Saunire alla ricerca del Graal?

Quel che sappiamo con certezza che labate Saunire si adoperato molto per cancellare le iscrizioni presenti sulle lapidi della tomba della marchesa Marie di Ngre dAbles, sposa di Franois dHautpoul, marchese di Blanchefort, antico signore di Rennes. La nobildonna aveva reso lanima a Dio poco prima della Rivoluzione e il suo confessore, il curato Antoine Bigou, aveva composto lepitaffio. Ma, per nostra grande fortuna, una di esse stata riprodotta sul Bulletin de la Socit dtudes scientifiques de lAude (t. XVII, anno 1906). Dunque, conosciamo con certezza lepitaffio della marchesa. assai curioso e, labbiamo visto, logico chiedersi se Saunire sia riuscito a ricavarne un significato nascosto. E se, dopo aver trovato un senso a questa iscrizione - o una conferma alla sua ipotesi -, abbia cercato di impedire ad altri di ripercorrere la pista. Mettiamoci dunque al suo posto e decifriamo questo epitaffio. Gli errori di ortografia e altre anomalie intenzionali di scrittura serviranno a decodificare il messaggio. Su questa iscrizione troviamo CT al posto di CI. Teniamo la I. NOBLe. Teniamo LE. Otteniamo ILE. Il nome M/ARIE spezzato. Teniamo MA. NEGRE. Teniamo RE. Otteniamo MARE. DARLES in luogo di DABLES. Mettiamo lapostrofo. Otteniamo ARLES. DHAUPOUL: manca lapostrofo e la t. Teniamo HAU. De, con la e minuscola. Teniamo DE. Otteniamo sia haut de, le alture di, sia il pi verosimile AUDE. SEPT si presenta con una p minuscola e sfalsata. Leggiamo SET, o piuttosto SETE. La data di morte (MCDCOLXXXI) presenta unanomalia, la O non esiste nei numeri romani. Leggiamo COL. Altra apparente bizzarria: il termine CATIN, non molto elogiativo per una nobile marchesa. Senza dubbio fu questa parola a mettere la pulce nellorecchio allabate Saunire. 62

E se si trattasse di unabbreviazione per catinum? Per il piatto dellultimo pasto di Ges, i Vangeli di Matteo e Marco impiegano entrambi la parola greca tryblion, che san Girolamo, nella sua Vulgata, traduce col latino... catinum 61 Ora, chi conosce i classici ricorder immediatamente che, con questa parola, ci si pu riferire al Graal. Sin da prima del 1200, Robert de Boron, nel suo Joseph 62 , fa del Graal il piatto nel quale Ges ha consumato da Simone il suo ultimo pasto con gli Apostoli, altrimenti detto il piatto dellUltima Cena. E in Lestoire del Saint Graal (1220 circa), ancora questione della scodella dellUltima Cena, che raccolse anche il sangue di Ges durante la crocifissione 63 . Allora tornano alla mente diverse leggende cristiane, quelle che ci si diverte a leggere senza credervi troppo.
LABATE SAUNIRE ALLA RICERCA DEL GRAAL?
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Sfuggendo alle persecuzioni, Giuseppe di Arimatea, Maria Maddalena e sua sorella Marta sarebbero fuggiti via mare, raggiungendo presto la Provenza. Avrebbero portato con s il Graal, cio il piatto nel quale Ges mangi lagnello pasquale. Secondo la leggenda, Giuseppe di Arimatea, gettato senza cibo in una segreta, sarebbe sopravvissuto grazie allapparizione, rinnovata ogni notte, di un angelo che lo nutriva con laiuto del Graal. Nella Legenda aurea di Jacopo da Varagine (XIII secolo) 64 , leggiamo anche che Maria Maddalena, Lazzaro, Marta e ancora altri cristiani, gettati per mare dai pagani, finirono per approdare a Marsiglia. Per intercessione di Maria Maddalena, una giovane donna morta di parto, il cui bambino era vivo e continuava a poppare al seno della madre, resuscit ottenendo cos la conversione degli abitanti del luogo. Poi Maria Maddalena e i suoi discepoli si recarono ad Aix, prima di ritirarsi in una grotta della vicina montagna, preparata dagli angeli, e restarvi per trentanni. L non cera n un corso dacqua, n un albero; ci significava che Ges voleva nutrire la santa col solo cibo celeste, senza accordarle alcun piacere terreno. Ma tutti i giorni gli angeli la elevavano in aria, dove per unora udiva la loro musica; dopo di che, saziata da questo delizioso pasto, ridiscendeva nella sua grotta, senza avere la bench minima necessit di alimenti corporei. 65 Secondo la leggenda, la grotta non era visibile a tutti. Un eremita, al quale il Signore apr gli occhi, un giorno vide gli angeli entrare nella grotta, prendere la Santa, sollevarla in aria e portarla a terra dopo unora. Volendo vederci chiaro, il prete si mise a correre verso il luogo in cui era apparsa, ma appena si avvicin, tutte le sue membra furono paralizzate. Ne recuper luso per allontanarsene, ma appena volle
Michel Roquebert, Les Cathares et le Graal, Privat, Toulouse 1994, pp. 73-74. [Trad. it. I catari. Eresia, crociata, inquisizione dallXI al XIV secolo, San Paolo, Cinisello Balsamo 2003, N.d.T.]
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Robert de Boron, Joseph dArimathie (1180-1199 ca.), a cura di R. OGorman, Pontificai Institute of Medieval Studies, Toronto 1995 [N.d.T.].
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Lestoire del Saint Graal, a cura di J.-P. Ponceau, Champion, Paris 1997, 2 voll. [N.d.T.].

Jacopo da Varagine, Legenda aurea, a cura di A. e L. Vitale Brovarone, Einaudi, Torino 1995 [N.d.T.].
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Id., XCV ,3

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avvicinarsi di nuovo, le sue gambe si rifiutarono. Allora comprese che l cera un mistero sacro, che superava lesperienza umana. Daltronde notiamo che, secondo unaltra fonte, una stella avrebbe guidato Maria Maddalena fino a quella famosa grotta, che si troverebbe a est della Camargue. Ora, esiste unaltra versione che riguarda Maria Maddalena, ma che ci porta dalla Camargue al Languedoc-Roussillon. Afferma che Maria Maddalena sarebbe approdata in un luogo chiamato Mas della Maddalena, a est di Perpignan 66 . Da l si sarebbe diretta ai piedi del Canigou oppure verso il massiccio delle Corbires. Ora, Rennes-le-Chteau si trova a ovest delle Corbires... Sommando tutti questi elementi, cio la parola catinum iscritta sulla tomba della marchesa di Blanchefort alle leggende di Giuseppe di Arimatea, che avrebbe portato il Graal in Provenza, e di Maria Maddalena, la cui grotta avrebbe potuto trovarsi nelle Corbires, sicuramente Branger Saunire ha cominciato a sognare: il Graal non si trover mica nei dintorni di Rennes-le-Chteau? Allora raccoglie le parole del rebus: isola, mare, arles, aude, sete, colle e infine catinum. Tutto si chiarisce nella sua mente. Il percorso del Graal! Portato dal vicino Oriente da alcuni pellegrini, il Graal ha prima raggiunto unisola sul mare (mare, in latino), passato dalle citt di Arles e Ste, ha costeggiato il fiume Aude 67 e venne nascosto nella grotta di un colle nei dintorni di Rennes-le-Chteau. E Branger Saunire si precipit febbrilmente su una mappa che rappresentasse dettagliatamente anche i pi piccoli recessi del Corbires, Razs e Carcasss...

66 67

Mas il nome della tipica fattoria provenzale [N.d.T]. Quando la marchesa di Blanchefort era in vita, il dipartimento dellAude non esisteva ancora.

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Labate Saunire sulla pista della pietra filosofale?

Che Branger Saunire sia stato obnubilato da Maria Maddalena provato dalle sue azioni e dai suoi gesti. I Vangeli nominano tre donne di nome Maria (Maria di Betania, Maria di Magdala e la peccatrice pentita), ma spesso le leggende cristiane posteriori videro i loro personaggi intersecarsi, se non confondersi in una sola persona: Maria Maddalena. Ora, il nostro abate ha costruito una villa sontuosa, che chiam Betania, e una torre, Magdala. E nella chiesa di Rennes-le-Chteau, che fece restaurare, Saunire aggiunse numerose rappresentazioni della Santa: vetrate che rappresentano la peccatrice pentita, diverse stazioni della Via Crucis, bassorilievi dellaltare nonch statue allinterno e allesterno della chiesa. Fra le sue carte personali si ritrov un singolare documento: un collage composto da due illustrazioni tratte da un giornale. La parte superiore rappresenta tre angeli che portano in cielo un bambino con in mano una candela accesa e un oggetto rotondo, del quale ci occuperemo. Gli angeli che rapiscono in cielo una persona non ricordano forse la leggenda di Maria Maddalena? Questa devozione si comprende facilmente, se si pensa che labate Saunire cerc senza dubbio a lungo la grotta che si riteneva conservasse le reliquie della Santa e un tesoro spirituale: il catinum. In effetti, le grotte e i colli non mancano affatto in quella regione. Un autentico rompicapo si pose rapidamente allabate. In quale direzione orientare le ricerche? Al di l della foresta di Rialsesse, verso est, sul colle del Paradiso? Alla sorgente della Sals, sul colle della Fage? Sul colle del Linas, a meno di cinque chilometri a sud-est di Rennes, non lontano dal picco di Bugarach? Sul colle di San Luigi? Oppure a sud, al di l della foresta dei Fanges, sul colle Camperi, nei pressi di Axat? Terribile dilemma. Prospettiva di lunghe passeggiate a piedi in una natura selvaggia, in cui ogni cespuglio, ogni cavit di roccia pu nascondere un cunicolo sotterraneo sconosciuto. Malgrado la volont di ferro dellabate Saunire, le sue prime ricerche probabilmente furono non solo infruttuose, ma scoraggianti. Poich rapidamente si rese conto che col poteva anche essere unabbreviazione per la citt di Collioure, sulla Cte Vermeille, sul Mediterraneo. In questo caso, non solo le sue ricerche nei dintorni di Rennes sarebbero state vane, ma il contesto indicherebbe allora tutto un altro orientamento. Il Graal stato portato a Collioure e nascosto? Oppure imbarcato verso una destinazione sconosciuta? O ancora, tutto al contrario, Maria Maddalena approd sulla Cte Vermeille e segu il cammino inverso, verso la Camargue? Dopo tutto, un racconto agiografico situa il luogo in cui si ferm Maria Maddalena al centro delle porte dellinferno. Poich nella mitologia greca Cerbero era il cane a guardia dellAde, si potrebbe essere tentati di vedervi, con J.-P Camus e A. Douzet 68 ,
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Jean-Philippe Camus, Lnigme de Rennes-le-Chteau enfin rsolue, LInconnu, n. 275, agosto 1999; Andr Douzet, Nouvelle lumire sur Rennes-le-Chteau, Aquarius, Genve 1998.

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unallusione ai numerosi luoghi chiamati Cerbre sulla costa del Roussillon, come Capo Cerbre. Non sapendo privilegiare una pista piuttosto che unaltra, Branger Saunire esamin come ultima risorsa le misteriose iscrizioni della seconda lapide della tomba della marchesa di Blanchefort. Rettangolare, posta ai piedi della prima, ornata, fra altre bizzarrie, da un disegno, da lettere greche e latine, da una freccia, da un numero in cifre romane. Dunque, cosa pu significare liscrizione cellis arcis reddis regis. Bisogna tradurre, come propose Grard de Sde, con A Rennes reale, nelle cantine della fortezza se la si legge orizzontalmente. Oppure, se la si traduce verticalmente: Restituisci tramite le cantine, governi con le casseforti? Altri ricercatori pensano che in realt reddis evochi Rennes-le-Chteau, tramite la sua antica denominazione Rhedae. Probabilmente Branger Saunire giunse alla medesima conclusione. Ma prosegu le ricerche nella stessa direzione, contrariamente agli esegeti moderni. Se reddis significa Rennes-le-Chteau, regis, cellis, arcis dovranno anchessi evocare nomi di luoghi. E Saunire si rimise a esaminare la carta geografica del Razs e dei suoi immediati dintorni. Qui nota subito che potrebbe far coincidere regis (re) con Saint-Louis, una localit a sud-est di Rennes-le-Chteau, Arcis con Arques, una citt a nord-est di Rennes e cellis con Saint-Martin-Lys, una borgata a sud-ovest di Rennes, giocando sullomofonia lis-Lys. Ma cosa dobbiamo dedurre da questo rebus? Ora, sulla lapide raffigurata una freccia che attraversa questi comuni. E Branger fa lo stesso, tracciando sulla mappa una diagonale fra Rennes-le-Chteau e Saint-Louis e unaltra fra Arques e SaintMartin-Lys. Esse si incrociano nei pressi del Bzu. Il Bzu: guarda un po, pensa il nostro abate. L non cera unimportante commanderia templare, nel Medioevo? Ed ecco che si rimette a esaminare gli altri enigmi cifrati della lapide, le famose iscrizioni verticali. Bisogna leggerle in latino o in greco? Comincia col latino: et in arcadia ego (Io sono stato in Arcadia). LArcadia? Un quadro del pittore Poussin si chiama cos e rappresenta una scena campestre con alcuni pastori. Unantica leggenda gli ritorn in mente, secondo la quale gli abitanti dArcadia un tempo sarebbero stati alberi prima di diventare uomini... Ma che rapporto cera? Riflette, esamina di nuovo liscrizione e scopre che la disposizione delle lettere assai curiosa, oltre a essere inframmezzate da sigle. No, leggerla cos troppo semplice... Riesamina il testo. Bisogna leggere et in arx, in greco? Arch, arch... Arch, sinonimo di antico, vecchio, di ci che era allorigine. Il senso non evidente... Forse bisogna leggere Arca? Un attimo, i suoi pensieri sono trasportati in un turbinio in cui si intrecciano eccitazione, reminiscenze storiche e passi biblici. La presa di Gerusalemme da parte di Tito, nellanno 70... Il tesoro del Tempio di Salomone riportato a Roma, forse con lArca dellAlleanza... Roma devastata dal re visigota Alarico, nel 410... I Visigoti, che in seguito si stabiliscono da

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Il collage ritrovato nel diario di Branger Saunire

una parte e dallaltra dei Pirenei e di cui Rhedae, lattuale Rennes-le-Chteau, fu proprio una delle piazzeforti... Alla ricerca di una conferma, Saunire comincia a leggere liscrizione in latino: et in pax. Vi aggiunge apx, poich una sigla, posta l, invita a raddoppiare la vocale. Ma cosa pu voler dire apx? apice? et in pax apx Quella parola pace gli pare fuori luogo in quel contesto. Allora si ricorda della necessit di utilizzare il calembour, leufonia, per comprendere un messaggio cifrato. E fa laccostamento: pax = paix = pech 69 . Ora, il Pech Cardou innalza i suoi 800 metri di altitudine a nord di Rennes-lesBains. E, in questo caso, da pax apx risulta axa, unastuzia dellincisore per indicare la citt di Axat, a sud di Rennes-le-Chteau. Allora Saunire collega sulla sua mappa il Pech Cardou alla citt di Axat. La linea
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Naturalmente il gioco fonetico non si pu mantenere in italiano. I significati sono i seguenti: Pax = Pace = Pech [N.d.T.].

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incrocia esattamente le altre due diagonali allaltezza del Bzu. Questa volta non si possono pi avere dubbi. Sono proprio il Bzu e i suoi immediati dintorni a costituire lepicentro del messaggio nascosto. Certo, nei pressi del Bzu che bisogna cercare, ma cercare cosa? Il Graal? LArca dellAlleanza? Per vederci chiaro, Saunire si appresta a decifrare laltra iscrizione verticale. Vi si trova di nuovo una sigla con la vocale da ripetere. Da cui risulta: ad aia ego. Sono nei pressi di Aia. Aia? Al momento la frase gli risulta incomprensibile. Poi si ricorda di aver gi letto quel nome da qualche parte: Aia. Intraprende delle ricerche. Presto finiscono. Aia era la capitale della Colchide! in questa citt che Giasone, accompagnato dagli Argonauti, and a conquistare il vello doro. Secondo la leggenda greca, Crisomallo era un ariete dal vello doro che sapeva parlare e volare. Fu sacrificato a Zeus, poi il suo vello venne sospeso a una quercia nel bosco di Ares, sorvegliato da un drago, nei pressi di questa citt antica. Giasone riusc a impadronirsene grazie allaiuto di Medea, poi lo riport in Grecia. Ma ci che interess soprattutto il nostro abate che i Bizantini e alcuni alchimisti del Medioevo assimilavano il vello doro alla pietra filosofale... Branger Saunire era disorientato, sempre pi perplesso. Qual era dunque il segreto del Bzu? Il tesoro dei Templari o del regno di Maiorca che lOrdine custodiva? Il Graal? LArca dellAlleanza riportata dai Visigoti? La pietra filosofale? Cera un solo modo per saperlo. Saunire ne era consapevole: bisognava verificare sul posto. Forse fu in questo momento che il suo inconscio gli impresse nella memoria quel singolare disegno raffigurato sulla lapide. Cosera?... Un ragno? Una piovra? Aggrotta le sopracciglia, sinterroga. Non ci sar qualche pericolo?

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I misteri della grotta

Nella prima parte di questo libro abbiamo deliberatamente orientato il nostro studio su Rennes-le-Chteau secondo un realismo severo, puntando il dito sulle incoerenze degli uni, le elucubrazioni degli altri; realismo che alcuni giudicheranno eccessivo, altri ancora troppo cauto. Tuttavia, bisogna riconoscere che lottica realistica dellaffaire Saunire lungi dal rispondere in modo soddisfacente a tutti gli interrogativi. In questo caso, piuttosto che lasciare nellombra le zone inesplorate dal nostro materialismo quotidiano o fare atto di cattiva fede sussurrando che qui non c nessun mistero, o ancora affermando che si tratta solo di invenzioni di mistificatori, non meglio invertire la rotta verso il realismo fantastico, anche se non comprendiamo lenigma nella sua totalit? E quello che abbiamo cominciato a fare allinizio di questa seconda parte. Sin dalla prima pagina, abbiamo potuto renderci conto che Branger Saunire era alla ricerca di un segreto ben nascosto, di un tesoro non necessariamente materiale. Saunire riuscito ad avvicinarlo, a servirsene. diventato ricco. E questa ricchezza, inspiegabile per un modesto curato di campagna, resta la migliore garanzia dellesistenza di un mistero che circonda il personaggio. Certo, la scoperta di un tesoro materiale come quello dei Templari o dei maiorchini spiegherebbe la sua improvvisa fortuna. Ma allora perch nasconderlo? Perch dissimulare il fatto che ne sia stato lo scopritore? Per timore che il clero e il vescovado facessero man bassa del tesoro? Ma avrebbe benissimo potuto servirsi di un prestanome. Daltronde, lo fece con la sua governante, poich tutta la sua fortuna era intestata a lei. Timore di dividere con lo Stato? Labate Saunire, un Arpagone che non desidera condividere ad alcun prezzo la sua fortuna? Eppure non pare essere stato quel genere duomo, poich distribuiva il suo denaro a tutto spiano. Dunque, apparentemente cera ancora qualcosa, la cui conoscenza doveva essere divulgata solo agli iniziati o a una cerchia assai ristretta. Si pu rilevare unaltra incoerenza in questa questione: lelevato numero di persone apparentemente al corrente dellesistenza del tesoro, che non ne hanno approfittato. Citiamo solo quelli che da secoli erano i signori del luogo, labate Bigou, che compose lepitaffio della marchesa di Blanchefort, labate Boudet, il cui apparente delirio artistico-linguistico ruotava anchesso intorno a un sito geografico ben determinato del Razs... La difficolt di accesso al sito potrebbe essere una risposta. C il rischio di rompersi un gamba, insinua Boudet nel suo libro. Tuttavia, questo genere di dettaglio non ha mai scoraggiato i cacciatori di tesori. Consideriamo il caso Boudet, appunto. Perch questo eminente abate si preoccup tanto per configurare il paesaggio dei dintorni di Rennes secondo il suo capriccio e per redigere un libro incomprensibile? Allepoca al corrente dellesi stenza e della localizzazione del tesoro? probabile, poich proprio come Saunire ha potuto deci69

La stele decifrata

frare le iscrizioni della tomba nel cimitero di Rennes-le-Chteau. Il suo libro, in foma di rebus, fa pensareche vi si sia andato anche molto vicino. Pertanto Boudet, in questa caverna di Al Bab, non si riempito le tasche. Qualcosa lha trattenuto, lo ha dissuaso a proseguire? E con filosofia si accontentato di trasmettere linformazione ai posteri, nella sua maniera molto particolare? Certo, esaminato superficialmente, il dossier potrebbe escludere Boudet dalla conoscenza del segreto di Rennes (labbiamo visto nella prima parte), ma questo argomento non vale affatto per i suoi predecessori, Bigou e i signori di Rennes, che dovevano essere al corrente, poich hanno confidato linformazione a Saunire, tramite le lapidi della tomba. Ora, detentori del segreto di questa fortuna, essi non hanno mai brillato per munificenza nel loro tenore di vita. Perch? Perch non si sono serviti dei milioni racchiusi in una grotta dei dintorni del Bzu, se la spiegazione del tesoro classico la sola e unica proposta per lenigma? A meno che laggi non ci sia un altro pericolo. Boudet non parla forse di un orrore che fa diventare bianchi i capelli? Nella leggenda, gi la grotta di Maria Madda70

lena era connessa a forze oscure: visibili solo a certi prescelti, gli angeli vi circolavano, facendo levitare la Santa. Dunque, cosa accadeva di cos terribile nella grotta del Bzu? Secondo Grard de Sde, il numero 17 svolge un ruolo fondamentale nellenigma di Rennes-le-Chteau. Lo si ritrova in diversi luoghi chiave e in particolare nella chiesa di Rennes-le-Chteau, ove presente una statua di santAntonio eremita. Con la vetrata aperta sul muro opposto, i raggi del sole si adagiano esattamente su questa statua, proprio il giorno in cui festeggiato santAntonio eremita, cio il 17 gennaio. Se labate Saunire si interessava a tal punto della leggenda di questo Santo, non era forse perch doveva avere un rapporto con ci che aveva trovato? O il luogo in cui laveva cercato? Ricordiamo dunque brevemente la sua vita, che ci fu riferita da santAnastasio. Antonio dovette resistere a innumerevoli tentazioni da parte dei demoni. Il diavolo gli apparve un giorno sotto forma di bambino nero. Unaltra volta, quando si trovava in una tomba in Egitto, Antonio venne bistrattato da una folla di demoni, al punto che lo si credette morto. Per vi torn. I demoni riapparvero sotto forma di diversi animali feroci e ricominciarono a dilaniarlo con i denti, le corna e gli artigli. Allora, improvvisamente una luce meravigliosa riemp la cripta e mise in fuga tutti i demoni. E Antonio guar subito. In un altro luogo del deserto, trov un grande disco dargento, che svan in fumo. In seguito trov unenorme massa doro, ma la evit e fugg su una montagna. Quali convergenze trov Branger Saunire con la vita di santAntonio eremita che labbiano impressionato al punto da farne una figura centrale del proprio rebus? Possiamo scegliere fra il luogo sotterraneo, lattacco soprannaturale, la luce meravigliosa (il sole che illumina la sua statua nella chiesa, il 17 gennaio, non sicuramente estraneo a questaspetto della leggenda), il diavolo raffigurato come un bambino nero, il disco dargento, il mucchio doro. Che il posto in cui trov il suo tesoro fosse un luogo sotterraneo provato, fra gli altri indizi, da quella grotta che lui stesso costru a fianco della chiesa. Il bambino nero si ritrova nel gruppo che compone la prima stazione della Via Crucis. Porta un vassoio bianco. E al suo fianco si trova... un ariete doro. Da questa prospettiva, Saunire ci suggerisce simbolicamente che loro di Rennes loro alchemico? Questa ipotesi fornirebbe una spiegazione - certo fantastica - a molte incoerenze di questo dossier. La scoperta da parte sua della polvere di proiezione 70 o della pietra filosofale spiegherebbe le passeggiate attraverso la campagna dellAude, con lo zaino riempito di sassi 71 . Era alla ricerca di pietre in grado di realizzare questa operazione? Una pietra suscettibile di essere trasmutata in oro? Gli antichi alchimisti utilizzavano spesso la galena, un solfuro naturale del piombo. Ora, la
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La polvere di proiezione permette la trasmutatio del piombo o di altri metalli in oro. Cfr. Nicolas Flamel, Il segreto della polvere di proiezione, e Giorgio Aurach de Argentina, Prezioso dono di Dio, a cura di S. Andreani, Edizioni Mediterranee, Roma 1983 [N.d.T.].
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Si veda anche Fabrice Kircher e Dominique Becker, Le secret des origines, Ramuel, Villeselve 2003.

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galena, questo minerale del piombo, si trova a profusione nel Razs e nei dintorni. La montagna del Cardou, vicino a Rennes, anche ricca di giacimenti di ferro e piombo. Con gli scarti dei suoi esperimenti costru la grotta a fianco del presbiterio? Non va escluso. Alcuni luoghi della sua tenuta erano vietati a tutti i visitatori. E la sorella di latte di Marie Denarnaud raccont di aver visto un giorno, nella cantina di Villa Betania, alcuni lingotti doro allineati su una mensola. Fabbricava loro man mano che ne aveva bisogno? Poi si spostava, talvolta molto lontano daltronde, da gioiellieri e banchieri - mai gli stessi, per non attirare lattenzione - per cambiare i suoi lingotti in moneta sonante? Gi nel 1340, la famiglia dei signori di Rennes fu accusata di fabbricare oro... nel Bzu, appunto. E nel 1860, sempre nei pressi del Bzu, Roug scopr un lingotto doro di 50 chili. Sono molte le coincidenze... Saunire stesso un giorno lo confess? Al suo amico Antoine Beaux, curato di Campagne-sur-Aude, che gli chiedeva se avesse trovato un tesoro, Saunire avrebbe risposto in occitano: Me lhan donat, lhay panat, lhay parat b le tni (Me lhanno indicato, ci ho messo sopra le mani, lho preparato e lo tengo stretto.). Poich lhay parat indica unoperazione preparatoria o finale che si fa subire a una materia prima, Saunire vuol far capire - in modo indiretto - che procedeva a un lavoro alchemico? Ma tutti coloro che hanno studiato anche superficialmente lalchimia sanno perfettamente che non cos semplice portare a termine questo processo o anche definire la Materia Prima alchemica. La pietra filosofale, o lapis alchemico, fu talvolta confusa col Graal da alcuni iniziati. Secondo Wolfram von Eschenbach e il suo Parzival (redatto intorno al 1210), il Graal non era forse una pietra 72 ? Il suo lapis exillis, pietra caduta dal cielo e abbandonata da esseri risaliti verso le stelle, si ritrova nel vocabolario alchemico sotto diverse forme. Branger Saunire incapp in una pietra favolosa in quella enigmatica grotta? A parer nostro, trov piuttosto qualcosa che gli assomigliava. In effetti, sia Saunire che Boudet o gli antichi signori del Razs, sembrano tutti essere stati obnubilati dalle... teste. Sul quadro che lui stesso esegu, che rappresenta Maria Maddalena in estasi nella grotta, ai suoi piedi raffigurato un cranio umano. La testa di morto riappare su una statua di Maria Maddalena, non solo nella chiesa ma anche nella cappella privata che labate Saunire si era fatto costruire a Villa Betania. Un altro quadro, appeso nella chiesa di Rennes-les-Bains - una tela donata alla fine del XVIII secolo dal marchese Paul-Franois-Vincent di Fleury di Blanchefort - rappresenta una grotta nella quale, fra gli altri dettagli, raffigurato un vassoio sul quale riposa una specie di boccia. E sopra il piatto incombe un enorme ragno. Questa boccia si ritrova nella mano sinistra del bambino innalzato al cielo dagli angeli, rappresentato nel collage scoperto fra le carte dellabate Saunire. Nel suo famoso libro sul cromlech di Rennes, Henri Boudet parla di una testa che medita (IV, 3). Accostamento casuale? Ma questo caro abate fu pure cos ossessio72

Wolfram von Eschenbach, Parzival, a cura di L. Mancinelli, TEA, Milano 1993 [N.d.T.].

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nato dalle teste quanto il suo confratello di Rennes-le-Chteau: non decapit forse il menhir antropomorfo del Pla de las Brugos (situato nella pianura che separa le due Rennes), per portarne la testa nel suo presbiterio e murarla? Certo, questo interesse per le teste potrebbe essere in relazione col culto di Maria Maddalena. La leggenda delle sante Maria in Camargue non narra forse che portarono la testa di Giacomo il Maggiore, figlio di Maria Salom, e quelle dei tre innocenti? Saunire trov una reliquia simile nella grotta? Ancora una volta, la soluzione non ci sembra cos prosaica. Perch non dobbiamo dimenticare il mito del Graal. Nella ricerca del gallese Peredur, il Graal si presenta come un grande piatto sul quale la testa di un uomo immersa nel proprio sangue. Ora, il piatto, sormontato da un oggetto rotondo, si ritrova dipinto sulla tela della chiesa di Rennes-ies-Bains... Altro elemento che va in questo senso: le iscrizioni sulla tomba del cimitero di Rennesle-Chteau. In particolare, recavano le parole catin (per catinum) e col. Ora, col significa anche collo, dunque... testa. La stele verticale pare dunque evocare anchessa una testa sul piatto. La statua di san Giovanni Battista nella chiesa di Rennes-le-Chteau fu senza dubbio eretta con lo stesso obiettivo: evidenziare una decapitazione. Ricordiamo che il suo capo fu troncato e portato su un piatto a Erode Antipa. Inoltre, queste precisazioni non devono farci dimenticare il luogo in cui indubbiamente Saunire trov il tesoro: una caverna, certo, ma nel Bzu, vicino a una commanderia templare. E il Bafometto al quale si riteneva rendessero culto i Templari era anchesso... una testa. Ma cominciamo col fornire qualche ragguaglio storico in merito a questoggetto favoloso. Molto prima dellarresto dei Templari francesi da parte di Filippo il Bello nellottobre 1307, il biterrois 73 Esquin de Floyran aveva accusato i Templari davanti al re Giacomo II di Aragona, poi davanti al re di Francia, di adorare un idolo. Generalmente descritto come una testa senza corpo, talvolta barbuta, il Bafometto avrebbe come origine favolosa un atto di necrofilia. Ecco la deposizione di Antonius Sycus da Vercelli, notaio dei Templari in Siria per quarantanni, resa in presenza di due vescovi: In merito allarticolo che menziona la testa, a Sidone ho sentito raccontare pi volte ci che segue. Un certo nobile di quella citt avrebbe amato una certa nobildonna armena; non la conobbe mai quando era viva, ma quando mor, la viol segretamente nella tomba, la notte stessa del d in cui era stata seppellita. Compiuto latto, sent una voce che gli diceva: Torna quando il tempo del parto sar venuto, poich allora troverai una testa, figlia del tuo gesto. Giunto il tempo, il suddetto cavaliere ritorn nella tomba e trov una testa umana fra le gambe della donna seppellita. La voce si fece nuovamente sentire e gli disse: Abbi cura di questa testa, poich da essa ti verr ogni bene. Se azzardato laccostamento fra questa leggenda e quella del miracolo dellintercessione di Maria Maddalena, che riguarda la giovane deceduta che contiLaggettivo si riferisce alla zona della Bassa Linguadoca comprendente, appunto, Bziers e il Biterrois [N.d.T.].
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nuava a nutrire il suo bambino, per contro constatiamo che le teste favolose abbondano nelle varie mitologie: la testa della Gorgone brandita da Perseo, che pietrifica quelli che raggiunge con lo sguardo; la testa di Orfeo, profetica; la testa di Bran, nelle leggende celtiche... e questa potrebbe benissimo derivarne, come afferma con qualche valido argomento Salomon Reinach 74 . Laddove se ne distingue, per i suoi poteri occulti, che superano ampiamente quelli dei suoi predecessori. Una testimonianza, riferita dal cavaliere Ugo de Faure, ci informa che dopo la caduta di Acri si trovava a Cipro; qui sent raccontare da un cavaliere, balivo della citt di Limassol, che un nobile aveva amato una ragazza di Maracle a Tripoli. Non potendo possederla in vita, la fece esumare dopo la sua morte, ebbe un rapporto con lei e in seguito le tagli la testa. Una voce lavvert di conservare con cura quella testa, che aveva il potere di annientare e distruggere tutto ci che guardava. La copr e la depose in un cofanetto. Poco dopo, in lotta coi Greci che risiedevano a Cipro e nelle isole vicine, si serv di questa testa contro le citt e i campi dei Greci. Gli bastava mostrarla per annientare i nemici. Un giorno, mentre navigava verso Costantinopoli col progetto di distruggerla, la sua vecchia nutrice rub la chiave del cofanetto per vedere cosa conteneva e ne tir fuori la testa: immediatamente, una terribile tempesta si lev e la nave fu sommersa; solo qualche marinaio pot salvarsi e raccontare cosera avvenuto. Dopo questo evento, si diceva che in quel braccio di mare non ci fossero pi pesci. Certo, Ugo de Faure non aveva sentito dire che questa testa era appartenuta in seguito ai Templari, ma i prodigi che le furono attribuiti la avvicinano al Bafometto templare, ugualmente miracoloso, come precisa larticulo super quibus inquiretur contra ordinem Templi: Che i cavalieri nelle diverse province avessero degli idoli, cio delle teste, alcune a tre facce e altre con una sola; altri possedevano un cranio umano. Questi idoli, o questo idolo, erano adorati [...]. I cavalieri dicevano che questa testa poteva salvarli, renderli ricchi, che fa fiorire gli alberi e germogliare le messi; i cavalieri cingevano o toccavano con funicelle una delle teste di quegli idoli e in seguito si cingevano con questa funicella, sia sopra la camicia che sulla pelle.

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Salomon Reinach, La tte magique des Templiers, in Cultes, mythes et religions, a cura di H. Duchne, Laffont, Paris 1996. [Una silloge simile in italiano Orpheus: Storia generale delle religioni, Sandron, Palermo 1912, N.d.T.]

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La creatura di Manabi

provato che esistessero riproduzioni di questo fantastico Bafometto. Una perquisizione fatta al Tempio di Parigi, nel 1310, scopr una testa in metallo che conteneva alcune reliquie. Recava il numero LVIII in cifre romane. Su una delle lapidi della tomba Blanchefort figura la cifra LIXLIXL. Il numero della testa del Bafometto del Bzu? Giunti a questo punto, dobbiamo porre la domanda: erano tutti matti? E gli autori di questopera cominciano anchessi a vaneggiare? Domande legittime. E dire che non siamo ancora al termine delle nostre assurdit... Torniamo al problema iniziale: la grotta. In effetti, la grotta disegnata sulla tomba di Rennes-le-Chteau ci chiama in causa. Lincisore avrebbe potuto fare un gioco di parole con octopus, invece ha disegnato la bestia, lunica immagine in questo grande rebus il cui epicentro nel Bzu. Cosa pu significare questa rappresentazione? Indica una grotta sottomarina? Simbolizza il demone dellacqua, nemico della vita, il cui ruolo di impedire lapparizione della vita sulla terra? O il combattimento fra il sole e le acque? O, pi prosaicamente, la resistenza, la tenacia? Ununit di Marsovini dellultima guerra aveva come emblema una piovra appigliata a unancora e per motto Non mollare; o, ancora, un Guardiano della Soglia di questa grotta il cui ingresso si darebbe solo nella Quarta Dimensione? Esaminiamo con attenzione la bestia. Fra i suoi tentacoli sono raffigurati alcuni puntini neri. Sono spore? Questo dettaglio si ritrova sul bassorilievo di Manabi, unisola al largo della costa equatoriale. Rappresenta una creatura composita, armata di artigli e con la testa di un cefalopode. Fra i suoi tentacoli sono incise le stesse piccole bocce misteriose. Secondo Michel Meurger 75 , questo bassorilievo, segnatamente
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Michel Meurger, Lovecraft et la S.-F. (I), Encrage, Amiens 1991.

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pubblicato da Saville nel 1907 76 e in Nature (2 agosto 1924), avrebbe ispirato lo scrittore americano di fantasy H.R Lovecraft: la creatura di Manabi sarebbe il modello del suo Cthulhu. Una creatura cthulhuiana infesterebbe quindi il Razs? Sarebbe oggetto di un culto? Poich la piovra una figura rappresentata comunemente in Scandinavia dalle origini fino allepoca moderna, labate Saunire faceva parte di una societ segreta thuleana 77 ? Ricordiamo che, come il dio scandinavo Odino, Saunire era guercio e ignoriamo in quale circostanza perse locchio; iniziazione odinica, quindi? Come potete notare, scivoliamo dolcemente verso labisso... Riprendiamo fiato. Alcuni autori pensano che il PS. e la piovra sulla tomba siano stati aggiunti posteriormente per accreditare la pista del Priorato di Sion. Possiamo ribaltare questo argomento. Lidea del Priorato di Sion pot nascere in Plantard anche esaminando la lapide. Daltronde, necessario ricordare che il piatto ornato, dipinto sulla tela della chiesa di Rennes-les-Bains, risalente al XVIII secolo, sorvegliato da un ragno. E le zampe di un ragno possono confondersi, in un disegno approssimativo, con i tentacoli di un octopode... Dunque, la piovra incisa autentica. Questa piovra limmagine di un pericolo, di un guardiano temibile. Come il ragno che sorveglia il catinum. Bisogna dedurne che quelli che sono penetrati nella temibile grotta hanno dovuto confrontarsi con una creatura fantastica? Un essere una volta descritto come un cefalopode, unaltra come un ragno, una bestia impossibile da esaminare in dettaglio, poich provoca la fuga del curioso? Ma Saunire non evoca affatto una creatura cos singolare. Il suo guardiano del tesoro sembra essere stato un demone molto classico e antropomorfo, se bisogna giudicarlo dai riferimenti ritrovati nella sua chiesa: il bambino nero e il diavolo che sostiene la fonte battesimale, allingresso della chiesa. Piovra, ragno, diavolo... il guardiano di questa famosa grotta decisamente polimorfo. Ma forse le rare persone che la visitarono scorsero realmente questo spettacolo; non dobbiamo escluderlo. Daltronde si pu fornire una spiegazione affatto logica e razionale di questo enigma. Per custodire il loro tesoro, i Templari utilizzarono evidentemente una grotta che offriva certe garanzie di segretezza. In ogni grotta in agguato un pericolo, invisibile e strisciante, mortale tanto per il gitante solitario quanto per il gruppo di esploratori esperti: le falde di gas tossici. Diverse tragedie, negli ultimi anni, ci ricordano ogni volta questo pericolo. Vapori di gas neurotossici emanano dalle profondit della grotta del Bzu? Questo guardiano invisibile spiegherebbe le visioni, cos diverse e terrificanti, dei suoi rari visitatori, la confusione regnante sulla natura reale del suo contenuto, cos come il fatto che i Templari abbiano giudicato ideale questo nascondiglio per nascondere un inestimabile tesoro.
Marshall H. Saville, The Antiquites of Manabi. Ecuador. 1/Preliminary Report, Irvin Press, New York 1907, pp. 66-67 e illustrazione n. 38.
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Antico nome della Scandinavia, mitico punto geografico allestremo Settentrione. Cfr. Seneca, Medea, 375 [N.d.T.].

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Un tempo era una pratica corrente. Cos, nellantica Hierapolis, in Frigia, cera un tempio di Apollo sotto il quale scendeva un corridoio sotterraneo, costeggiato da una sorgente di acqua calda che esalava vapori mortali. Era impossibile passare senza pericolo sopra questo baratro: ogni essere che arrivava nei suoi paraggi moriva. Tutti eccetto gli iniziati, poich solo quelli posseduti dalla divinit potevano raggiungere il fondo 78 . Si pu trovare una cassaforte migliore di una tale trappola della natura?

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Damascio, La vita del filosofo Isidoro, in Fozio, Biblioteca [codex 242], a cura di N. Wilson, Adelphi, Milano 1992 [N.d.T.].

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Il crittogramma del pescatore stolto

A un certo punto delle sue riflessioni, labate Saunire si sicuramente chiesto se non doveva invertire il percorso. E se Maria Maddalena e i suoi compagni di sventura fossero sbarcati a Capo Cerbre? Il loro tragitto sarebbe dunque stato da Collioure verso unisola, passando per lAude, Ste, Arles, giungendo poi in Camargue, ove la loro leggenda prese corpo. A meno che non si trattasse del tesoro dei Templari, evacuato in fretta dalla Linguadoca allepoca delle guerre catare. In questo caso, i soldati dal bianco mantello lavrebbero strappato a una grotta di montagna, prima di imbarcarlo sul fiume Aude, raggiungere il Mediterraneo, fare tappa a Ste e ad Arles, infine nasconderlo su unisola nei pressi della Camargue? In questo caso, cercarlo nel Razs sarebbe stato vano! Fu forse addirittura nascosto in una grotta sottomarina? Il ricordo della piovra ossessionava la sua memoria. Questa piovra rappresentava il calamaro, tanto apprezzato nella cucina mediterranea? Ma lo intrigava unaltra cosa: il periplo seguito dal tesoro. Tutte le tappe erano connesse allelemento acquatico: il fiume, le citt costiere, il mare, lisola, la piovra. Questo dettaglio aveva unimportanza? Qual dunque la natura di questo tesoro, visto che necessita della precauzione di trasferirlo per via fluviale, poi marittima, infine nasconderlo in un contesto acquatico? Branger Saunire indag sul posto? Checch ne sia, a un certo momento della sua vita schizz sulla carta un singolare rebus. I ricercatori posteriori lo chiameranno crittogramma del pescatore stolto. Si compone di lettere che non hanno alcun significato e di parole coerenti. Queste ultime formano quattro frasi: PESCATORE STOLTO ALLA FOCE DEL RODANO, IL SUO PESCE SULLA GRATICOLA DUE VOLTE TORN. UN ASTUTO ARRIV E LO MANGI. NON GLI REST CHE LA LISCA. UN ANGELO VEGLIAVA E NE FECE UN PETTINE DORO. B.S. (B.S. sta per Branger Saunire).

Il crittogramma

Il pescatore una evidente allusione al re del Graal, che stava pescando quando incontr per la prima volta Parsifal. E significativo che labate Saunire situi lazione 78

alla foce del Rodano. Cerc l il Graal? Le altre allusioni sono pi oscure. Si riferisce a un profittatore che depreda il reale possessore del tesoro? Quanto al pettine, potrebbe evocare la lunga capigliatura dei Galli o ancora i Misteri di Temi 79 . E la metamorfosi della lisca in pettine doro, unimmagine delle trasmutazioni alchemiche. Restano le lettere che non hanno alcun senso apparente. In quanto a esse, una prima constatazione simpone: si trovano poche vocali e un florilegio di X Y Z. Sopprimiamo queste ultime dal testo, cos come le V La lingua francese le utilizza poco e queste consonanti sono presenti solo per sviare il lettore. Cos otteniamo: ENS NUM GLN RF HEN MFP U FL DR H RCU TIT KTN Q CUR HOT SKR MSTI J P C KP FKA A prima vista, totalmente incomprensibile. Ma se vuole essere compreso, il codice di un crittogramma devessere semplice. E, nella fattispecie, Saunire non utilizza forse la stile telegrafico? In questo caso, come nelle parole crociate quando ci mancano delle lettere, o nel caso della decifrazione degli annunci su alcuni giornali, sufficiente trovare le lettere mancanti, ma foneticamente. Utilizzando questo sistema, esistono almeno quattro livelli di lettura. Forniamo un esempio. ENS: abbreviazione per insegnamento NUM: numerario? Numa? Numida? GLN: galena RF: rif HAN: Henri MFP: mi ha fatto parte U: un FL: filo DR: doro H: che ha RCU: ricevuto TIT: Titus? Tito Livio? Titurel? Tityos? Titano? Tithoes? KTN: catinum Q: che CUR: curato HOT: Hautpoul SKR: euskara MSTI: mistico J: io P: penso? C: KP: cappella?
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Cfr. Clemente Alessandrino, Proprepticos logos, II, 22, 5. [Il protrettico, Il pedagogo, a cura di M.G. Bianco, Utet, Torino 1971, N.d.T.]

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FKA: Vacca per Vaccars Questa griglia di lettura ci fornisce diverse indicazioni. Sulla provenienza del suo denaro (insegnamento numerario): loro alchemico (galena rifatta). Possedeva queste informazioni grazie a un certo personaggio del quale non congettureremo il cognome (Henri mi ha confidato). Allora si pone un primo interrogativo. Quale pu essere questo misterioso filo doro che ha ricevuto questa non meno enigmatica persona il cui patronimo comincia con Tit...? Parla di Titurel, avo di Anfortas, evocato da Wolfram von Eschenbach, cos come da diverse leggende provenzali 80 ? Quel Titurel che ricevette in Gallia il santo Graal dalla mano degli angeli? Oppure Tithoes 81 ? Questo Tithoes ha il vantaggio di essere evocato dallabate Boudet nel suo famoso libro: Erodoto fa del labirinto egiziano lopera di dodici re, mentre Plinio pensa che Tithoes solo deve rivendicarne la gloria 82 . Che si abbia bisogno di un filo per non perdersi in un labirinto evidente. Dunque, a priori, qui questione di Tithoes. Il labirinto appare nei Misteri antichi, sia egiziani che greci. Daltronde, tutto il libro di Boudet trabocca di allusioni ai Misteri di Eleusi. Continuiamo la nostra lettura: un filo doro che ha ricevuto tithoes ( il) catinum. A un primo sguardo, questo passaggio pu sembrare incomprensibile. Il catinum, il Graal, sempre raffigurato sotto forma di coppa, piatto, pietra, ma mai filo, fossanche doro. Abbiamo buone ragioni per pensare che Saunire qui faccia allusione a una variante di quei Misteri antichi, di cui i Templari, in contatto con lOriente, avrebbero perpetuato la tradizione. Il filo doro potrebbe dunque essere non solo il mezzo che permette luscita dal dedalo, ma anche la funicella che cingeva la testa del Bafometto e di cui ogni templare iniziato portava una riproduzione. In questottica, la grotta del Bzu, con le sue ramificazioni labirintiche, i cunicoli, i pericoli inerenti, avrebbe benissimo potuto servire a Misteri templari, copiati da quelli dellAntichit. Proseguiamo la nostra esplorazione del crittogramma: ... catinum che (il) curato di hautpoul (considerava) leuskara mistica. Il curato di Hautpoul forse labate Bigou, che impost le lapidi mortuarie della marchesa di Blanchefort. Leuskara mistica indica una variante locale di queste cerimonie misteriche, che mettono in scena i devoti baschi. Nei Misteri antichi, si svelava agli iniziati uno hirn, un oggetto sacro, ineffabile, che assumeva la forma vaga di una pietra, di una palla di terra o di lana o, se si preferisce, di una testa... o anche di una mela. questo hirn a essere il lapis alchemico, oggetto delle pi formidabili metamorfosi. E almeno ci che lerudito audace pu de80

Wolfram von Eschenbach, Titurel, a cura di M. Dallapiazza, Pratiche, Parma 1994, con testo tedesco a fronte [N.d.T.].

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Secondo Plinio il Vecchio, Thitoes avrebbe commissionato, insieme al re Petesuchus, un labirinto che si trovava nei pressi di Eracleopoli [N.d.T.].
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Henri Boudet, La vraie langue celtique et le cromleck de Rennes-les-Bains, C. Lacour, Nmes 1999, III, 1.

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durre dai testi antichi e dalle raccolte alchemiche... Labate Saunire trov una meraviglia simile nella grotta del Bzu o solamente un mucchio doro? Il seguito del messaggio sembra indicare unaltra localit per questoggetto sacro: io penso (che) sia (la) cappella? (di) vacca (rs). Probabilmente FKA indica Vaccars, ma KP potrebbe indicare una cappella? Consultiamo la carta geografica Michelin n. 340, che ci fornisce una mappa della Camargue. L si trova lo stagno di Vaccars e la sua riserva naturale, ma nessuna cappella. Al contrario, sulle sue rive, contornate da paludi e risaie, vi un luogo chiamato: Capelire. KP, Capelire... Allistante, una spiegazione meno fantastica, pi prosaica, sorge dalle brume ocra di Rennes-le-Chteau. Capelire, il cappello, con la sua radice latina caput, indica proprio una... testa. I crani e le altre teste che infiorano la storia di Rennes sono altrettante indicazioni per indicare Capelire alliniziato? Il tesoro di Branger Saunire si trova in quel luogo? Con questa nuova possibile localizzazione, la parola mare, rilevata sulla stele verticale, riveste un altro significato: mare pu effettivamente essere sinonimo di stagno. Dunque, potrebbe certamente indicare quello di Vaccars. Checch ne sia, ora possiamo trascrivere una delle versioni del crittogramma nella sua totalit: Insegnamento numerario: galena rifatta. Henri me lo ha confidato: un filo doro che ha ricevuto Tithoes ( il) catinum, che (il) curato di Hautpoul (considerava) leuskara mistica. Penso (che) sia (la) Capelire (a) Vaccars. Un secondo livello di lettura del crittogramma conferma questi dati. Perch Saunire utilizz questa formulazione bizzarra: insegnamento numerario? Avrebbe potuto evocare loro o largento. Per esempio: OZZR o AZGYT. Molto semplicemente perch NUM pu anche significare Numa, uno dei primi re di Roma. E in questo caso dobbiamo leggere insegnamento di Numa. In relazione a questultimo, troviamo HRCU per Ercole, cos come TIT per Tito Livio. Al richiamo di questo patronimo - Numa - viene necessariamente in mente la leggenda dello scudo volante, ma non necessariamente questo aneddoto che labate Saunire voleva farci rilevare. Rileggiamo dunque Tito Livio, il prolifico storico latino del I secolo a. C: Numa invest anche dodici preti salieni in onore di Marte Gravidus e assegn loro, in qualit dinsegna, la tunica ricamata; inoltre dovevano indossare, per proteggersi il petto, placche di bronzo e corazze cadute dal cielo chiamate ancilia e attraversare la citt cantando inni ed eseguendo una danza rituale su un ritmo a tre tempi. 83 La parola chiave di questo passo dellopera di Tito Livio salieni. Ora, con que83

Storia romana, I, 20.

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sto nome non sono indicati solo i sacerdoti romani del dio Marte, ma anche una trib celta. E questi Salieni o Saluvii, secondo Strabone, occupavano un territorio che si estendeva dalla Provenza occidentale, cio la Camargue, fino ai paraggi di Marsiglia, e comprendente la campagna di Aix, le Alpilles e il vertice del delta del Rodano. Focalizzandosi sui Salieni, labate Saunire non voleva forse attirare la nostra attenzione, una volta di pi, sulla Camargue? Per stabilire una relazione fra i Salieni ed Ercole, sufficiente leggere Macrobio (Saturnales, III, 12, 7-9). Daltra parte, non dimentichiamo che Ercole leroe di parecchie leggende provenzali. Si narra, fra laltro, che attraversando la Provenza, Ercole proib alle popolazioni locali di praticare sacrifici umani; argomento che fu anche oggetto di una lunga trattazione nel libro dellabate Boudet (VII, 3). I Salieni provenzali praticavano daltra parte un culto della testa. Nei loro santuari - particolarmente numerosi nella futura regione di Narbonne - non si pu non essere colpiti dalla profusione di sculture e di incisioni di teste con gli occhi chiusi. Inoltre sono stati trovati crani mummificati, recintati o chiusi in urne o cofanetti. I Celti utilizzavano il cranio delle loro vittime per cerimonie occulte nei loro luoghi sacri; un esempio famoso, citato da Tito Livio, quello del console romano L. Postumius, ucciso nella foresta di Litana dai Boemi nel 216 a.C. Insomma, questa storia affascinante... La testa ha la tendenza a spostarsi dal Razs verso la Provenza, terreno fertile per miti e leggende. Wolfram von Eschenbach daltronde non si sbagliato: la sua storia del Graal non forse tratta da Kyot, un poeta provenzale 84 ? Oggi chi sono i guardiani del Graal? In effetti, intorno a questo tesoro si disegna una nebulosa che riesce perfettamente ad ammantarsi di mistero. Chi instilla qualche briciola di verit in una indeterminatezza artistica, come queste pergamene che ritrascrivono brani dei Vangeli che evocano le spighe di grano? Ora, la summa dei Misteri antichi era la presentazione agli epopti di una spiga di grano mietuta in silenzio (cfr. anche Boudet, IV, 3). Altrettanto avviene con questa fissazione per i Merovingi-Tutta una letteratura rennese, che concerne una genealogia parallela dei re di Francia, Dagoberto II, il Priorato di Sion... nata cos, verosimilmente a partire da indicazioni dispensate con parsimonia. Senza dubbio, una persona ben informata ha sussurrato un giorno allorecchio di un interessato una frase del genere: La chiave del tesoro sono i Merovingi. E laltro, incapace di comprendere lallusione, armato di questa sola indicazione, ha cominciato a costruire il proprio mito, quello del re perduto. Ora, quando si evoca Clovis o Meroveo, si parla di Franchi... salieni. Che alcuni informatori, di tanto in tanto, lascino filtrare qualche indizio, provato da unopera di Jules Verne intitolata Clovis Dardentor 85 . Il soggetto di questo romanzo la ricerca di un tesoro nascosto in Nord Africa, nei pressi di Orano. Si nota subito un gioco di parole: oro in. Ma di quale oro si tratta, in realt? Lanagramma del pa84 85

Gli studiosi hanno identificato Kyot con Guiot de Provins, monaco templare [N.d.T].

Jules Verne, Clovis Dardentor, U.G.E., Paris 1979. [Trad. it. I viaggi straordinari di Jules Verne, Mursia, Milano 1966 e sgg., vol. XXXIII, N.d.T]

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tronimo del protagonista, Dardentor, ce lo rivela: doro ardente. Si tratta dunque delloro alchemico. Il nome, Clovis, ci riporta ai Salieni. Daltra parte, Jules Verne soprannomina Orano la Gouharan degli Arabi. Che fa subito pensare alla frazione di Gourg dAuran, nel Comune di Quillan. I protagonisti si ritrovano daltronde al Vecchio Castello, nel quartiere della Bianca: qui non evidente lallusione al castello di Blanchefort? Vicino a Mers el-Kebir, lautore situa una piccola stazione termale chiamata il Bagno della regina. Ora, si sa che lantico nome di Rennes-lesBains era Bagni di Rennes e una delle fonti si chiama effettivamente Bagno della regina. E per orientare definitivamente liniziato verso il Razs, ci baster conoscere il nome del capitano della nave che ha preso in carico la spedizione: Bugarach. Ora, il picco del Bugarach svetta a meno di cinque chilometri da Rennes-le-Chteau... Jules Verne evoca il Graal anche quando commette errori volontari destinati ad attirare la nostra attenzione su di essi. Non scrive forse Kralfalla invece di Khrafalla? recidivo con Sidi-Kraled al posto di Sidi-Khaled. Non mette cos laccento sullomofonia Kral-Graal? Michel Lamy 86 , che si adoperato per mettere in luce tutti gli enigmi dissimulati in Clovis Dardentor, suggerisce che bisogna cercarne la chiave proprio a ridosso della Fontana Sale, sul luogo di unantica cappella, al Passo del Capla, dunque a est di Rennes-les-Bains. Curiosamente, con Capla ritroviamo il nostro KP... Labate Glis ebbe a che fare con questi misteriosi informatori prima o dopo il suo arricchimento? Due domande che resteranno senza risposta definitiva. Invitiamo tuttavia i cacciatori di tesori alla pi grande prudenza. Le autentiche noie cominciano spesso quando lo sguardo si posa infine sulloggetto del desiderio. Che dire, per concludere, su questo misterioso affaire di Rennes-le-Chteau oltre a quanto stato gi detto? Molto stato attribuito allabate Saunire e ben poco stato provato. Molte piste sono state ingarbugliate a volont. Altre non sono state esplorate. Se fosse stato alla ricerca del Graal, non dimentichiamo che questultimo, secondo la leggenda, sceglie il suo custode tramite un mezzo favoloso. Anche la figura di Marie Denarnaud fu spesso confinata nellombra, mentre in primo piano emergeva il ruolo dellabate. Non ci ricorda un poco queste Vergini del Graal, le uniche che avevano il diritto di portare loggetto sacro? Ma per questultimo dettaglio, cari lettori, non vi indicheremo mai se da parte nostra si tratta di una semplice boutade o del riflesso della verit...

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Michel Lamy, Jules Verne, initi et initiateur, Payot, Paris 1984.

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TERZA PARTE APPENDICI

La lapide di Coumesourde

Inclusa da Grard de Sde nel dossier di Rennes-le-Chteau, questa pietra incisa fu scoperta nel 1928 da Ernest Cros nel luogo chiamato Coumesourde. Grard de Sde ci consegna una rappresentazione recto/verso ma, nelle carte personali di Ernest Cros, figurano solo le iscrizioni di una delle due facce. Le lettere CEIL BEIL e la cifra MCCXCII sono note solo grazie a Grard de Sde.

La pietra di Coumesourde

Per quanto la sua autenticit sia stata contestata, il senso di questa iscrizione mostra che il suo redattore parla dei Misteri templari. SAE(ta) SIS(to) IN MEDIO LINEA UBI M(edio) SECAT LINEA PARVA P(erin) S(tringo) PRAE(cinctus) CUM. Traducendo in modo non letterale, otteniamo: Trattandosi del filo, quando la met tagliata, il piccolo cordone serve da cintura, per serrare molto forte. Le iscrizioni PS. e PRAE-CUM si ritrovano anche sulla lapide orizzontale della tomba di Rennes-le-Chteau. Sono collegate da una freccia a due punte e la piovra raffigurata proprio sotto. Anche in questa occasione, lallusione si fa chiara. P.S. = perinstringo: serrare molto forte PRAE = praecinctio: azione di cingere le reni CUM: quando, con... 84

Il senso evidente: Quando (i tentacoli della piovra) ti cingono le reni, serrano fortemente.

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Boudet e i Misteri di Eleusi

Contrariamente a ci che scrivono numerosi eruditi che hanno letto La vraie langue celtique et le cromlech de Rennes-les-Bains, lopera dellabate Henri Boudet non indica affatto la pista di un qualunque tesoro. In compenso, lellenista contemporaneo non potr che essere sorpreso di trovarvi numerose allusioni ai Misteri antichi e, in particolare, a quelli di Eleusi. Per il neofita della cultura classica, non possiamo che consigliare la lettura dei saggi di Paul Foucart 87 e Victor Magnien 88 su questaspetto della religiosit del paganesimo antico. Ma, al fine di fornire al lettore unidea delle corrispondenze di questa cerimonia religiosa dellAntichit, che dur circa 2000 anni, con gli scritti e le illustrazioni cifrate di Henri Boudet, la descriveremo qui di seguito, con a fronte il testo di Boudet. Parleremo solo dei Grandi Misteri, che avevano luogo in settembre-ottobre. Erano preceduti in primavera dai Piccoli Misteri, destinati a dare unidea allimpetrante delle cerimonie successive. Il 13 Boedromion, gli Ateniesi inviavano una scorta a Eleusi, piccolo borgo dellAttica, per proteggere gli oggetti sacri, gli Mera. Il 14 il corteo, composto fra gli altri dal clero, partiva da Eleusi, passava dai laghi Rheitoi, per il ponte sul Cefiso, poi arrivava al sobborgo del Fico Sacro, a due chilometri dalla porta del Dipylon, dove la processione faceva una sosta. Era la sacerdotessa di Atena, dea patrona della citt, ad accoglierli. Gli Mera erano scortati allEleusinion di Atene. Per essere scortati in tutta sicurezza, gli oggetti sacri erano posti in ceste caricate su un carro trainato da buoi. Il corteo imboccava un pericoloso sentiero sul fianco della montagna, poi attraversava un ponte sul lago Rheitos. Questo ponte, ci indica un decreto ateniese del 421 a.C, per ragioni cultuali aveva una larghezza ben precisa. Allo stesso modo, nel passo consacrato a La strada per i carri, Boudet (VIII, 1) scrive: Si arrivava al villaggio gallese per la strada tracciata ai piedi della montagna del Cardou. [...] Questo cammino possedeva una larghezza determinata, come cinsegna il nome del colle di Bazel. Si veda anche Boudet, VII, 1: Inoltre, lestrema inclinazione dei pendii di montagna doveva ispirare un certo timore ai colti membri del Neimheid [...] Ci si anche chiesto come e in che modo avrebbero potuto viaggiare sul carro, inoltrandosi in quella gola quasi inaccessibile. Hanno lasciato ai loro discendenti il ricordo esatto dei loro pensieri e del loro imbarazzo momentaneo, chiamando questa montagna Cardou - to cart, viaggiare su un carro, - how, come? in che modo? - car-thow. Anche per il clero di Eleusi questa preoccupazione era costante. Se il carro si fosse
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Paul Foucart, Les Mystres dleusis, Picard, 1914 (Pards, 1992). Victor Magnien, Les Mystres dleusis, Payot, Paris 1929. [Trad. it. I Misteri di Eleusi, Edizioni di Ar, Padova 1996, N.d.T.]

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ribaltato, se gli oggetti sacri fossero caduti, sarebbe stato giudicato un presagio funesto e avrebbe incupito tutto il cerimoniale. Prima della costruzione del ponte, il corteo imboccava un pericoloso sentiero sul fianco della montagna, che poi diveniva paludoso. Anche Boudet (III, 3) parla di un cammino attraverso un acquitrino, ove si importunati da insetti ronzanti. Il 15 Boedromion, giorno chiamato Agurmos, gli iniziati si radunavano nel Poekile, vicino allEleusinion. Lo si chiamava anche Prorresis, poich in quel giorno si interdiceva ad alcuni laccesso ai Misteri. Secondo Foucart 89 , che si fonda sugli scritti di Plutarco (Vita di Alessandro, 31; Vita di Camillo, 19), la festa cominciava con la luna piena. Ora, Boudet (IV, 4) insiste molto sul tramonto, il levarsi e il tramontare della luna, precisando che luomo presta orecchio alle grida. Ora, in quei giorni la folla e i sicofanti denunciavano ed espellevano cristiani, barbari e criminali di sangue, che non avevano il diritto di intrufolarsi nei loro ranghi. Il 16 Boedromion, Alade mystai!, i candidati alliniziazione lavavano un maialino nel mare prima di procedere al suo sacrificio. Boudet (VIII, 3) evoca la caccia al cinghiale, un cinghiale inseguito, catturato vivo e caricato sulle spalle, come fece Ercole, che port quello dErimanto a Micene. Il 17 e 18 Boedromion aveva luogo la festa degli Epidauri; una processione portava le statue delle dee Demetra e Persefone nellAsklepieion. Arriva il 19, giorno della partenza per Eleusi. Alla testa del corteo si trova la statua di Iacchos; dietro, le ceste sacre contenenti gli Mera, solidamente inquadrate dal collegio sacerdotale, dagli efebi, seguiti dai membri delle differenti genos, poi dal popolo. Alluscita da Atene, il corteo imboccava la Via Sacra. Lespressione Via Sacra si trova testualmente in Boudet (VII, 7), in una nota a pi pagina. Su questa Via Sacra, che conduceva da Atene a Eleusi, il corteo si fermava allabaton dei Titopatreion, nel borgo del Fico Sacro in cui si onorava Phytalos. Arrivava al ponte sul Cefiso, dove scoppiavano gli scherni di rito. Poi il corteo si fermava allAphrodision e, uscendo dalla gola, passava il ponte del lago Rheitos. Arrivati al palazzo di Crocone, i partecipanti alla festa si ornavano una gamba e il braccio dal lato opposto con foglie di zafferano. Dopo questa pausa, il corteo forse si fermava nuovamente, sulla tomba di Eumolpo, che si trovava non lontano da l; infine giungeva a Eleusi, dopo il tramonto. Durante tutto il tragitto regnava unatmosfera di festa, punteggiata da canti, inni, danze. Questa giornata evocata da Boudet (IV, 3): Il mattino (go za), camminare con facilit. Mezzogiorno (eghuerdi), momento in cui cessa la crescita della luce solare e in cui comincia il suo decrescere. La sera (arratxa) correre in fretta verso casa. Mezzanotte (gaherdi), andare verso lora, il momento del giorno. Si scandiva il nome di Iacchos (cfr. Aristofane, Le rane) e, nellabate Boudet, il famoso grido EGUINANE (VII, 9) a risuonare. Boudet (IV, 3) parla a due riprese di un brusio che si ode nellaria. Questa fase dei
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Foucart, Les Mystres dleusis cit, p. 308.

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Misteri va senza dubbio messa in relazione con ci che rivela Euripide nella sua tragedia Ione (vv. 1074 e sgg.), nonch con una particolarit di questangolo del Razs che non sfuggita a Michel Lamy 90 . I futuri iniziati erano armati prima di entrare nel santuario? Domanda spinosa. S, se dobbiamo credere a Elio Spartiano (Vita di Adriano, 13). Sappiamo anche, tramite Elio Lampridio, che nei Misteri di Mitra i preti facevano paura ai futuri iniziati minacciandoli con la spada: daltronde limperatore Commodo commise un autentico omicidio, mentre la scena doveva essere solo mimata. Boudet (IV, 3) sembra evocare la questione: Spillo: ichkilin. [...] to itch, pungere, - to kill, uccidere, - to inn, alloggiare in un albergo. Si veda anche hiltzia: Presentare la spada dalla parte dellelsa (IV, 3). Dopo qualche ora di riposo, la giornata del 20 Boedromion cominciava con tutta probabilit con le purificazioni. Seguiva una lettura di miti fondamentali in un libro di pietra e da una cerimonia in cui il bambino del focolare rivestiva un ruolo primordiale. Unaltra cerimonia metteva verosimilmente liniziato in contatto con un serpente, poi, rivestito da un velo che gli copriva la testa, con un piede toccava un vello di ariete - se esaminiamo con attenzione una scena dellurna Lovatelli, che descrive una parte delle cerimonie misteriche 91 . Questo vello, il dio Cdion dei Misteri, in rapporto con la leggenda degli Argonauti, alla quale Boudet accenna in VIII, 2. In IV, 3, parla di issare le vele e raggiungere il Mar Nero: un altro riferimento al viaggio di Giasone e degli Argonauti. Il termine greco mlon riunisce due significati: ariete o... mela. Senza dubbio questa la ragione della strizzata docchio dellabate Boudet: in effetti, parla del vello doro in un paragrafo consacrato al cibo dei Celti e allappetito di Ercole. Quanto alle mele doro del giardino delle Esperidi, assimilabili al vello doro della Colchide daltronde, entrambi sorvegliati da un drago, un serpente mostruoso -, Boudet li evoca in III, 1. Sul vaso Lovatelli, la testa delliniziato coperta da un velo. Due allusioni di Boudet sembrano relative a questa scena. In III, 1, parla di mettere un cappuccio e in II, 4, Boudet evoca una coperta di lana bianca gettata sulle loro teste come un velo. La cerimonia successiva mimer la teogamia di Zeus e Demetra, per mezzo dello ierofante e della sacerdotessa di Demetra (cfr. Tertulliano, Ad Gentes, 11, 7). Questa fase dei Misteri non direttamente evocata dallabate Boudet, nemmeno in modo cifrato, ma... si distingue un personaggio itifallico in un disegno che illustra il libro (si veda 1Appendice 3). Durante la mattinata, si procedeva anche a sacrificare alcuni bovidi. Fatto confermato dallabate Boudet (VII, 9): Allora si immolavano delle vittime (due tori bianchi) pregando.... Probabilmente seguivano i lavacri purificatori. In seguito, gli iniziati dovevano
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Michel Lamy, Jules Verne, initi et initiateur, Payot, Paris 1984, p. 141.

Lurna, risalente al primo periodo dellet imperiale, fu descritta da Ersilia Lovatelli nel 1879. conservata al Museo Nazionale Romano di Roma [N.d.T.].

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raggiungere nudi il luogo della loro illuminazione (cfr. Plotino e lo scoliaste delle Nuvole di Aristofane, v. 498). Qui ricevevano dei vestiti nuovi. Guidati dai preti, gli iniziati raggiungevano in seguito la sala del telesterion. Il cerimoniale daccesso alla terrazza era complicato. Gli iniziati erano suddivisi in diversi gruppi ed entravano da porte differenti. Si deambulava, disposti in lunghe file, fra le colonne, secondo uno schema che faceva assomigliare il rito al passaggio in un labirinto (cfr. Platone, Fedone, 108a). Beninteso, un lungo passaggio sui labirinti figura nellopera di Boudet (IV, 3): Capanna, etchla. Una selva di teste sotto lo stesso tetto - head, testa, shoal, una selva, una truppa. Poi agli iniziati veniva servita una bevanda, il kykon. Boudet (IV, 3): to sot, inebetirsi a forza di bere. Questa pozione era a base di allucinogeni? Secondo unequipe di ricercatori anglosassoni, in effetti le visioni delliniziato ai Misteri avrebbero unorigine tossicologica: la bevanda offerta agli iniziati sarebbe stata contaminata dalla segale cornuta, un fungo parassita che pu provocare disordini sia fisici che neuropsichici 92 . Questa teoria, piuttosto recente - e daltronde discussa - sembra paradossalmente confermata dalle allusioni di Henri Boudet. In V, 2, con la definizione del termine Karolo, suggerisce che la spiga di grano la chiave. Nel medesimo paragrafo, si parla di assaggiare e di grano guasto. Siamo dunque giunti alla sera del 20, cio al 21 Boedromion: la notte della prima iniziazione. richiesto lassoluto silenzio, lo ierofante si reca nel sancta sanctorum lanactoron - che si trova al centro della sala. Lo ierofante pronuncia parole che agli spettatori sembrano incoerenti. Boudet: ciangottio incoerente, confuso (II, 3); proferimento dei nomi divini nella loro lingua primitiva (V, 3). Improvvisamente, le porte che nascondono lanactoron si spalancano. Gli iniziati pi vicini forse distinguono alcuni hiera celati nel sancta sanctorum: pigna, rombo, bambole articolate, palla, ossicino, ruota, mele, specchio, gomitolo di lana. Ma tutti scorgono una piccola distesa dacqua, una vasca al centro della quale troneggia, su un treppiede, un oggetto del quale gli iniziati non riconoscono la natura (Boudet, II, 3: galleggiare sullacqua): lo hirn di pietra? di terra? rotondo come una palla, una mela?... Come una testa? (Boudet, IV, 3: Una testa che medita). Forse di forma cangiante? Alcuni lo vedono oblungo come un onphalos, appuntito come un fallo. Ma tutta lattenzione delliniziato ora attirata da una luce che sembra provenire dallopaion, lapertura sul tetto, e scivolare nellanactoron (Boudet, IV, 3: il lampo che certo di nuocere). Una luce sorge dallanactoron, il preludio allestasi delliniziato (la fiaccola, il primo raggio che cade, quel raggio che abbacina dellabate Boudet, nelle sue Osservazioni preliminari). Hy! Ky! urla lo ierofante (Ippolito, Philosophumena). Lilluminazione coglie liniziato, le visioni si susseguono.
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Lipotesi stata elaborata per la prima volta da Albert Hofmann. Cfr. I Misteri di Eleusi, Stampa Alternativa, Roma 1993 [N.d.T.].

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Gli pare che lacqua sintorbidi, si agiti; si alza il vento, un profumo piacevole raggiunge le sue narici. Sulla superficie dellacqua appare un animale. La visione di un acquitrino, del borboros (Boudet, IV, 3: palude, un luogo acquitrinoso). Lecheion risuonato, le apparizioni divine si muovono, appare la forma vaga di un bambino raggiante (Boudet, II, 1 e II, 4: Il bambino che ancora non nato; irradiare). Poi liniziato sprofonda nella luce divina... (Boudet, III, 1: bagliore, luce; II, 5: fulgore di potenza divina; IV, 3: accecarsi, locchio si chiude come a causa di una botta). Liniziato si risveglier dopo essere caduto in un sonno letargico. Si ricorda giusto queste parole dello ierofante: Laugusta Brimo ha partorito un bambino sacro, Brimos!. Solo qualche confuso ricordo ossessioner la memoria delliniziato e soprattutto non lo lascer mai pi quella indescrivibile impressione di aver raggiunto la beatitudine, la felicit. Dioniso era particolarmente onorato durante i Misteri. Nella mitologia, una volta che sua madre mor, Zeus prese lembrione e lo cuc alla sua coscia. Boudet lo evoca in II, 4, a proposito di Abramo: nella composizione celtica di questo nome, ham, gamba, che trasformata in heam, il bambino che non ancora nato.... La difficolt di ricordarsi ci che avveniva nei Misteri faceva onorare particolarmente Mnemosyne (Memoria) da parte del clero e, al momento delle iniziazioni orfiche, si veniva a conoscenza del cammino che porta verso la dimora degli dei dopo la morte. Le lamelle doro orfiche, scoperte in alcune tombe di iniziati, sono guide dellaldil, in cui indicata la strada da percorrere. Si veda Boudet, V, 2, a proposito di Condate: [...] Poich si imparavano a memoria le scienze comunicate dai Druidi, to con, imparare a memoria, - death, la morte e i suoi conseguenze. Quella notte del 21 Boedromion lascer traccia non solo nella psiche dei testimoni, ma anche sui loro corpi, in particolare con guarigioni di malati (rifarsi, fra gli altri, allepigramma di Antifilo guarito dalla cecit). Si veda Boudet (VII, 7) e le guarigioni, soprattutto oculari, operate dalla fontana di Nostra Signora di Marceille. Il giorno del 21 Boedromion era consacrato alliniziazione di secondo grado: lepoptia. Era riservata a chi aveva ricevuto la prima iniziazione da almeno un anno. Venivano evocate alcune leggende, si procedeva allo smembramento e alla ricomposizione simbolica di Dioniso, per mezzo di una bambola articolata, si proclamava con solennit: Ho digiunato, ho bevuto il kykon, ho prelevato dalla cista; dopo il mio lavoro, ho deposto nel kalathos, poi dal kalathos alla cista 93 . Il 21 sera, dunque il 22 Boedromion, quelli che vogliono vedere vengono riuniti. Durante questa cerimonia, si procede nuovamente allapertura dellanactoron. Varie visioni colpiscono gli iniziati. Lo hirn sembra subire una metamorfosi. Da minerale diventa vegetale. Un albero appare agli occhi degli epopti (Clemente Alessandrino, Stromata, V, 11; Aristofane, Gli uccelli). Poi sembra che un uccello sorvoli questa massa apparentemente luminosa, fluida, pulsante (Porfirio, Sullastinenza, IV, 16; Aristofane, Gli uccelli). E lingresso nel mondo degli dei. Appare un serpente, sembra
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Clemente Alessandrino, Protrettico, II, 21 [N.d.T.].

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cacciare luccello e, in cima allalbero, appare una coppa (Nonno di Panopoli, Dionisiache, XL, 469 e sgg.). Se lanactoron non che luce, daltro canto la penombra circonda gli epopti. Strane forme si muovono nelle tenebre. Erinni? Piovono colpi, le carni vengono straziate. Paralizzati, non sanno come reagire (Luciano di Samosata, Il tragitto, o il tiranno; Aristofane, Gli uccelli; Achille Tazio, V, 23). Boudet sembra evocare tutto ci: Tormentare, spossare, correre a destra e a manca (Agar); spossare, tormentare, causare dolore (Rachele) (II, 4); Le tenebre. Placare il brusio, i latrati, i belati (le Erinni talvolta sono paragonate a cani dellAde) (IV, 3); ancora: Rompersi losso della gamba, pianti; gridare dorrore alla vista del nemico (IV, 3). Questa aggressione invisibile termina bruscamente cos comera iniziata. Appare lo ierofante. Sembra in trance, posseduto, diventa medium (Giamblico, De mysteriis, III, 6 e Boudet, II, 2: il potere, la facolt di possedere un uomo per grazia di Dio.) Un sottile filo di lana sembra uscire dalla sua bocca (Boudet, IV, 3: Trama di lana). A poco a poco si trasforma in una massa informe: si distinguono un braccio, una gamba, una testa. Lectoplasma prende forma. Talvolta la sua natura pu essere difficile da determinare (Proclo, Teologia, Commentario alla Repubblica di Platone). Le apparizioni si susseguono a una cadenza accelerata. Si muovono con sempre maggiore rapidit. la ronda degli dei (Damascio, Trattato dei primi principi). Poi giunge il culmine delliniziazione: lo ierofante presenta una spiga mietuta in silenzio (Ippolito, Philosophumena). Una spiga assai speciale. Boudet (IV, 3) parla della presentazione dellimmagine della spiga; in II, 5, di mietere e falciare. Una spiga di grano che Boudet confonde col menhir (V, 2): Il menhir, a causa della sua forma aguzza e appuntita, rappresentava lalimento di prima necessit, il grano - main, principale, - ear, spiga di grano. Secondo Tertulliano (Adversus Valentinianos, 1), questa spina di grano unallegoria del fallo. Boudet sembra dello stesso parere, poich una delle figure discernibili in un disegno del suo libro rappresenta un uomo con il sesso eretto; e il sesso sarebbe un menhir (si veda liconografia). Inebetito, alla fine liniziato uscir dal telesterion con le idee confuse, sconcertato e con il corpo segnato dal marchio dellepoptia. Si veda Boudet: Gioire, salvi, fuori pericolo (II, 4); Avere i capelli bianchi (IV, 3); La conoscenza del segno della maledizione divina (II, 2), dunque il marchio. Per il marchio dellepoptia, si consulti Clemente Alessandrino (Protrettico, XII, 120, 1; Stromata, V, 11: I tre giorni potrebbero anche essere il Mistero del marchio, poich il marchio il segno per mezzo del quale lautentico dio si fa riconoscere). O ancora Tertulliano (Contra Valentinianos, 1) e Gregorio di Nazianzo (Orazioni, XL, 45). Agli iniziati era proibito rivelare i segreti dei Misteri, pena la morte. Boudet: Fare attenzione alle istruzioni (IV, 3); Parlare un certo gergo allesterno (IV, 4) (era possibile parlarne sotto forma allusiva o ellittica, si veda Platone); Stare attenti, fare attenzione (V, 2). Beninteso, esistono altre correlazioni. Ma, in mancanza di testi, iscrizioni, scene 91

raffigurate, ci difficile fare un paragone. Cos, linterpretazione boudetiana di Bezeleel - bezel, castone di un anello, - to lay, mettere, proiettare, - to ell, misurare sembra corrispondere a unoperazione ben precisa. Per Boudet, guigan significherebbe grano germogliato. Lo Iacchos dei Misteri corrisponderebbe dunque, secondo Boudet, al fallo di Dioniso. In II, 1, evoca a pi riprese il Nos divino. In realt parla del Nos degli gnostici? Quegli gnostici che, daltronde, presero a prestito numerosi elementi cultuali dai Misteri antichi (cfr. Ippolito, Philosophumena). Daltra parte, in II, 5, Boudet insiste pesantemente su un cibo straordinario che sostituisce il grano: la manna; in relazione al menhir, il dolmen. In alcuni Misteri, probabile che gli impetranti scorgano o assaggino un cibo speciale. Per esempio, nei Misteri di Mitra, il dio nasceva da un masso che si trovava sulla sponda di un fiume, allombra di un albero sacro. La sua testa era ricoperta da un berretto frigio. Armato di coltello, recava inoltre una fiaccola che rischiarava le tenebre. Si arrampicava sullalbero, poi si nutriva dei suoi frutti, prima di confezionarsi una veste con le sue foglie. Come si nota, esiste proprio un enigma Henri Boudet. Non legato a un tesoro, ma piuttosto alle sue conoscenze assai approfondite dei Misteri antichi. Da dove, da chi le aveva apprese? Sono queste le domande che necessario porsi...

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Alcuni disegni assai singolari

Non solo negli scritti dellabate Boudet che vengono espresse sorprendenti conoscenze. Anche le illustrazioni del libro celano numerosi aspetti singolari. La sua mappa della Rennes celtica, per esempio, nasconde infatti un volto, una testa (si veda liconografia). Il Bafometto? Oppure il Neimheidh: [...] Questa misteriosa figura che plana sulle nostre origini? (La vraie langue celtique, I, 5) Unaltra illustrazione del libro il lembo di roccia che dovrebbe trovarsi sulla riva sinistra della Sals, di fronte a Borde-Neuve. Vi si possono trovare le immagini del Pan mitologico, creatura antropomorfa dalla testa caprina i cui piedi erano ornati da zoccoli. Zoccoli che ritroviamo in questa illustrazione. Le visioni indotte durante i Misteri antichi spesso erano relative a creature fantastiche. Paradossalmente, si ritrova anche la figura di un leone che tira fuori la lingua. Tuttavia, un passo degli Oracoli caldaici, conservato da Psello, ci permette di comprendere che in uno dei riti magici dellAntichit: [...] Vedrai tutto a forma di leone; allora la volta celeste non appare, gli astri non brillano, la luce lunare resta nascosta, la terra non si regge e tutto rischiarato dalla folgore 94 . Tutte queste figure boudetiane rimandano infatti ai Misteri antichi pagani. Per esempio, lostrica si ritrova in un celebre paragone platonico. Nel Fedro, il filosofo ateniese scrive: La bellezza brillava allora in tutta luce, quando nella beata schiera ne godevamo la beatifica visione, noi al seguito di Giove, altri di un altro dio, ed eravamo iniziati a quella iniziazione che si pu ben dire la pi beatifica di tutte; e la celebravamo integri e inesperti dei mali che in seguito ci avrebbero atteso, in misterica contemplazione di integre e semplici, immobili e venerabili forme, immersi in una luce pura, noi stessi puri e privi di questa tomba che ora ci portiamo in giro col nome di corpo, imprigionati in esso come unostrica. 95 In unaltra illustrazione del libro, si ritrova un cranio, un uccello, una persona che si sporge da un masso o che esce da esso (Agdistis? Mitra Persiana?), di cui si scorge il volto, il berretto e una mano. Nel quadro delle apparizioni fantastiche, si pu anche distinguere ci che oggi chiamiamo OVNI, cos come una creatura dal profilo gallico, che agli specialisti ricorder un tipo di extraterrestre, quello col profilo aquilino 96 .

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Oracoli caldaici, frammento 147, Libreria romana, Roma 1992 [N.d.T.]. Platone, Fedro, 249d-250c. [Trad. it. Opere, Laterza, Roma-Bari 1967, vol. I, p. 759, N.d.T.] Gildas Bourdais, OVNIS. La leve progressive du segret, Jean-Michel Grandsire, Agnires 2001.

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Branger Saunire

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La chiesa di Rennes-le-Chteau fu consacrata a Maria Maddalena nel 1059.

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La volta celeste della chiesa di Rennes-le-Chteau. 96

In alto: l'iscrizione che sormonta il portone d'ingresso: Terribilis est locus iste. Sopra: il Monte delle Beatitudini con l'iscrizione: Venite a me, voi che soffrite, che siete prostrati, e vi recher sollievo.

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Qui e nelle pagine seguenti: Tutto un popolo di statue truccate come mimi, colte in posture insolite, che ne urlano di tutti i colori e fissano sul visitatore il loro insostenibile sguardo vitreo....

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Qui e nelle pagine seguenti: alcune Stazioni della Via Crucis.

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