Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
UNIONI SALDATE
Il collegamento per saldatura si basa sul principio di creare la continuit tra due pezzi da unire mediante fusione.
Vantaggi:
- minor costo rispetto alla bullonatura
- strutture pi monolitiche e continue
- semplicit e minor ingombro dellunione
- minor peso della struttura
Svantaggi:
- maestranze pi specializzate
- necessit di controlli in superficie e in profondit
- apporto di calore con conseguenti stati di coazione
- possibile presenza di cricche
Per la difficolt della loro esecuzione in opera le istruzioni CNR consigliano di studiare il progetto in modo tale da
limitare la loro realizzazione al di fuori delle officine e da evitare la concentrazione di saldature in zone ristrette.
Nella saldatura ossiacetilenica la fusione del materiale prodotto dalla combustione dellacetilene (C2H2) con
lossigeno (temperatura della fiamma 3100).
Il materiale di apporto per il collegamento formato da una bacchetta metallica che viene fusa assieme al materiale
base. E il primo procedimento industriale, oggi in disuso.
Il metodo maggiormente utilizzato in tutte le applicazioni delle strutture in acciaio la saldatura ad arco.
Fig. 1.5
La sorgente termica costituita dallarco elettrico che, scoccando tra lelettrodo, manovrato dal saldatore mediante
la pinza porta-elettrodi, ed il materiale base, sviluppa il calore che provoca la rapida fusione sia del materiale di base
che dellelettrodo.
Lelettrodo costituito da una bacchetta cilindrica (lunga 350-450 mm) con un rivestimento la cui fusione genera tra
laltro del gas per la protezione della zona in cui scocca larco e del bagno.
Il materiale di rivestimento dellelettrodo, di peso specifico minore, tende a galleggiare sul cordone di saldatura ed
ha la funzione di ridurre lossidazione e la rapidit di raffreddamento.
In funzione dei componenti del rivestimento si hanno elettrodi basici, acidi e cellulosici da impiegarsi per
varie condizioni (UNI 5132).
Durante una passata di saldatura, la profondit dello strato fuso si chiama penetrazione della saldatura. Per ogni
passata necessario rimuovere lo strato di scoria.
Il materiale di apporto ha in genere una composizione un po diversa dal materiale base e nella zona fusa i due
materiali sono mescolati tra loro.
Fig. 2.5
Fig. 3.5
Oltre alle cricche altri difetti sono le soffiature (inclusioni di gas allinterno del cordone), cavit localizzate,
mancanze di penetrazione e di fusione al vertice degli smussi e al cuore.
Fig. 4.5
Il mezzo pi comune per rilevare i difetti interni di una saldatura lesame radiografico con raggi X o raggi gamma (i
difetti appaiono come macchie pi scure)
Altri metodi di esame sono gli ultrasuoni (riflessione delle onde), lesame magnetoscopico (crea un campo magnetico e
impiega polveri magnetizzabili), liquidi penetranti (penetrano nelle cricche e vengono evidenziate da un liquido
rivelatore successivamente applicato dopo unaccurata pulizia).
Il raffreddamento produce altri fenomeni:
- la deformazione dei pezzi saldati
- linsorgere di stati di tensione dovuti alle deformazioni termiche impedite (tensioni residue)
Fig. 5.5
saldature in verticale
saldature sopratesta (quando le passate sono effettuate su un piano sopra la testa delloperatore)
- della posizione reciproca dei pezzi (fig. 6.5b)
- nei giunti testa a testa le smussature devono creare un vano accessibile su tutto lo spessore, le saldature si distinguono
in funzione della preparazione dei lembi (fig. 6.5 c)
- della sezione finale del cordone (fig. 6.5 e)
piana
concava
convessa
- della direzione delle forze agenti (fig. 6.5 f)
laterali
frontali
obliqui
Fig. 6.5
Fig. 7.5
Fig. 8.5
Fig. 9.5
5.3.1
Fig. 10.5
id = 2 + // 2 // + 3 2
fd (I classe)
0.85 fd (II classe)
dove:
5.3.2
Per il calcolo delle tensioni derivanti da azioni di trazione o compressione normali allasse della saldatura o
da azioni di taglio secondo detto asse, deve essere considerata come sezione resistente la sezione di gola del
cordone di saldatura; ai fini del calcolo essa ha come lunghezza L quella intera del cordone, purch questo
non abbia estremit palesemente mancanti o difettose, e come larghezza a laltezza del triangolo iscritto
nella sezione trasversale del cordone (fig. 11. 5)
Eventuali tensioni // di tazione o di compressione presenti nella sezione trasversale del cordone, inteso
come parte della sezione resistente della membratura, non devono essere prese in considerazione ai fini della
verifica del cordone stesso.
Fig. 11.5
Il calcolo convenzionale delle tensioni deve essere eseguito ribaltando su uno dei lati del cordone la sezione
di gola. La tensione risultante dalle azioni esterne sulla sezione di gola deve essere scomposta secondo tre
direzioni ortogonali nelle componenti di modulo , , // come indicato in Fig. 12.5.
Fig. 12.5
//
devono soddisfare le
2 + 2 + // 2
+
Sollecitazione di trazione
Fig. 13.5
- cordoni frontali
= =
F
2La
Fig. 14.5
- cordoni inclinati:
F scomposto in N e V:
N = F sen ; V = F cos
Se la sezione di gola viene ribaltata nel piano verticale si ha:
N
V
=
// =
2La
2La
- combinazione di cordoni dangolo frontali e laterali: i cordoni frontali possono risultare meno duttili di
quelli laterali, pertanto non sempre lecito sommare i loro contributi. La sperimentazione dimostra che la
resistenza globale minore della somma delle resistenze dei vari cordoni frontali e laterali. E prudenziale
quindi affidare lintero carico a uno solo dei due tipi di cordone. Se ci non possibile opportuno che sia
rispettata la condizione: (Ballio)
L 60a
Fig.15.5
5.5.2
M
M
3FL
=
= 2
W 1 2
ah 2 ah
6
Per il taglio non si tiene conto della distribuzione reale delle , ma viene considerata uniformemente distribuita nella
sezione di gola:
F
// =
2ah
max =
Fig. 16.5
Fig. 17.5
Fig. 18.5
5.5.3
Fig. 19.5
Scomponendo max nella direzione parallela ed ortogonale allasse della saldatura si ottengono // e .
Nel caso di due cordoni paralleli si ha:
Momento Torcente = La//(h+a)
Unioni chiodate e bullonate
10
Fig. 20.5
Fe
Lah
F
2La
- Cordoni frontali:
Fig. 21.5
Fe
zLa
F
2La
Fig.22.5
Leffetto del taglio fatto assorbire dai cordoni frontali (verticali) e il momento equilibrato dalle due coppie
generate dai cordoni. Per il momento si ha:
Fe = a1L1L// + a2L2h//
// =
Fe
a 1 L1 L + a 2 L 2 h
11
// =
2
L1a 1
Quindi sui cordoni laterali (orizzontali) // = // sul cordone frontale (verticale) pi sollecitato // = // + //
Questa ripartizione ha il vantaggio di equilibrare le azioni esterne con solo //.
Altre ripartizioni sono possibili (ad esempio facendo riferimento al metodo del momento polare).
-
Nel caso di tre cordoni (2 orizzontali e 1 verticale) il momento equilibrato dai due cordoni orizzontali, il
cordone verticale equilibra il taglio (il momento calcolato rispetto al cordone verticale).
- Sezioni a cassone:
Fig. 23.5
Se il profilo a cassone saldato lungo tutto il perimetro le tensioni tangenziali possono essere calcolate con la
formula di Bredt:
Mt
// =
2Aa
dove A larea delimitata dagli assi dei cordoni di saldatura rispetto al baricentro delle saldature
A
G
a
Fig. 24.5
12
6. COLLEGAMENTI
Le giunzioni tra membrature possono essere interamente saldate o bullonate, oppure in parte saldate ed in
parte bullonate. In base a ci si pu fare una prima distinzione tra collegamenti in base alla sua reversibilit:
- sistemi scioglibili: bulloni, perni
- sistemi non scioglibili: chiodi, saldature, adesivi
Lo sforzo del progettista quello di realizzare collegamenti semplici al fine di ridurre i dettagli costruttivi
che incidono sul costo della giunzione e che non sono determinanti nel comportamento della giunzione.
Dal punto di vista statico i collegamenti si dividono in:
- articolazioni: permettono spostamenti mutui tra i pezzi collegati
- giunti a parziale ripristino: consentono di trasmettere da un elemento strutturale allaltro solo una parte
delle componenti di sollecitazione resistenti (M, N, T, Mt) che ha lelemento strutturale pi debole
- giunti a completo ripristino: permettono di trasferire da un elemento allaltro tutte le risorse di resistenza e
quindi non devono essere considerati punti di debolezza
Per i giunti a parziale e completo ripristino importante valutare la duttilit cio la capacit di deformarsi
in campo plastico senza giungere al collasso. La duttilit del giunto condiziona la duttilit di insieme della
struttura.
6.1 Articolazioni
Le articolazioni si suddividono in:
- Articolazioni a perno:
Fig. 1.6
a. a piatto lavorato
b. a piatto rinforzato con due guance saldate
c. cerniera complessa
Il calcolo comporta problemi di contatto tra le superfici e lo studio della diffusione degli sforzi nelle
piastre.
- Articolazioni per contatto: si distinguono in due tipi:
d. il contatto avviene tra superfici di cui almeno una curva (fig. 2.6. a, b)
Fig. 2.6
Composizione strutturale
13
Fig. 3.6
Fig. 4.6
f.
Fig. 5.6
Tra le piastre metalliche viene interposto uno strato di gomma (neoprene). Esso permette scorrimenti e
rotazioni tra i due elementi. Per realizzare articolazioni con piccolo attrito si pu impiegare uno strato di
teflon.
Composizione strutturale
14
Fig. 6.6
Gli elementi tesi possono essere collegati mediante giunti flangiati (Fig. 7.6)
Fig. 7.6
15
caso a: la flangia ha deformazioni flessionali piccole rispetto alla deformazione dei bulloni che saranno
pertanto sollecitati dallo sforzo N = F/2 e la flangia dovr sopportare il momento M2
caso b, c: lo sforzo nei bulloni sar N = F/2 + Q e la flangia sar sollecitata dai momenti M1 ed M2.
Fig. 8.6
Nei collegamenti con coprigiunti tra due profilati, opportuno distribuire le varie unioni in modo da deviare
il meno possibile il flusso delle tensioni.
Esempi di profilati tesi:
Fig. 9.6
Composizione strutturale
16
Fig. 10.6
Se le sezioni delle membrature collegate sono di dimensioni diverse bisogna interporre una piastra di
adeguato spessore (proporzionale a quello degli elementi da collegare). Il giunto pu cos risultare saldato di
testa (g), con cordoni dangolo (h), a contatto (i). In caso di variazioni di sezione importanti occorrono
opportuni accorgimenti (m,n).
Composizione strutturale
17
Fig. 11.6
Per la resistenza del calcestruzzo si fa riferimento alle regole del cemento armato. Per la regolazione in
altezza degli elementi metallici sempre necessario lasciare una tolleranza in elevazione dellordine di 5 cm
che successivamente verr riempita di malta espansiva. La piastra di base pu essere irrigidita con
costolature.
Fig. 12.6
Composizione strutturale
18
6.4.2
Tirafondi
I tirafondi possono essere suddivisi in:
- tirafondi annegati nel getto (a)
- tirafondi ad uncino (c)
- tirafondi a martello (d)
Fig. 13.6
6.4.3
Composizione strutturale
19
6.5
Giunti inflessi
I giunti inflessi possono trovarsi in sezioni della trave oppure alle estremit. Possono essere a completo
ripristino o a parziale ripristino.
6.5.1 Giunti intermedi
Fig. 14.6
Nella fig. 14.6 sono riportati alcuni esempi di giunti intermedi:
giunto realizzato con cordoni di testa, a completo ripristino sia per il momento che per il taglio
le ali sono saldate testa a testa e lanima collegata con coprigiunti bullonati
analogo a b) ma i coprigiunti sono saldati
giunto tutto bullonato
collegamento flangiato (pu essere a completo o parziale ripristino)
collegamento con coprigiunto bullonato nellanima (parziale ripristino)
a)
b)
c)
d)
e)
f)
6.5.2
Giunti di estremit
Composizione strutturale
20
Fig.15.6
Composizione strutturale
21
Fig. 16.6
f) giunto flangiato
g) attacco bullonato con squadrette realizzate con angolari (si tiene conto della sola azione tagliante). Il
giunto simula una cerniera
h) come il giunto g) per saldato
dal giunto i) al n) sono tutte varianti, si comportano come cerniere.
- Nei giunti con coprigiunto a totale ripristino flessionale il flettente deve essere suddiviso tra ali e d
anima, lanima deve assorbire il taglio
- Nel caso di giunti a parziale ripristino flessionale si attribuisce ai coprigiunti delle ali tutto il flettente
ed a quelli dellanima il taglio
- Nei giunti flangiati il taglio viene trasmesso da tutti i bulloni, il flettente equilibrato dai bulloni tesi
e dalla zona compressa della flangia
Fig. 17.6
Composizione strutturale
22
6.5.3
Giunti a squadretta
Sono a parziale ripristino e permettono la rotazione della trave collegata. Il calcolo del collegamento deve
tenere conto delle due eccentricit e1 ed e2.
Fig. 18.6
I bulloni che collegano lanima della trave secondaria alle due facce 1 delle squadrette sono soggette al taglio
V = R ed al momento torcente T1 = Ve1. Questi inducono una componente verticale V1 = V/2 e una
componente orizzontale H1 = Ve1/h1 che impegnano su due sezioni i bulloni con la loro risultante:
R 1 = V12 + H12
I bulloni che collegano le facce 2 di ognuna delle squadrette allanima della trave principale sono soggetti al
taglio V/2 e al momento torcente T2 = (V/2)e2. Questi inducono una componente verticale V2 = V/4 ed una
orizzontale H2 =
V e2
che impegnano su una sola sezione i bulloni con la loro risultante:
2 h1
R 2 = V22 + H 22
I giunti trave-colonna sono tipicamente sede di cerniere plastiche in un eventuale meccanismo di collasso
della struttura.
I nodi possono essere:
- a completo ripristino
- a completo ripristino delle sole capacit flessionali
- a parziale ripristino con sufficiente capacit di rotazione
Nella figura 19.6 sono riportati alcuni esempi di giunti trave- colonna:
a) giunto a completo ripristino, interamente saldato. Sono presenti irrigidimenti
b) giunto saldato, senza irrigidimenti. Pu risultare insufficiente la capacit di rotazione
c) giunto flangiato con irrigidimenti
d) i coprigiunti sono saldati alla colonna e bullonati alle ali delle travi. Lanima collegata con giunti a
squadretta
e) la squadretta del punto d) sostituita da un appoggio a sedia e il coprigiunto in zona compressa da
un giunto per contatto
f) per agevolare il trasporto si possono realizzare coprigiunti bullonati sia alla trave che alla colonna
come nel caso f)
Composizione strutturale
23
Fig. 19.6
6.6.1
Giunti pendolari
Sono nodi che possono essere assimilati a una cerniera (trasmettono momenti flettenti limitati)
Fig. 20.6
trave continua con giunti flangiati delle colonne
attacco a squadretta
attacco a squadretta
attacco flangiato
appoggio a sedia. Deve sempre essere presente la squadretta collegante lanima o lala superiore della
trave per prevenire il ribaltamento
f) variante del giunto a sedia
g) variante del giunto a sedia
h) attacco trave - colonna dove convergono diagonali di controvento
a)
b)
c)
d)
e)
Composizione strutturale
24
6.6.2
Fig. 21.6
In corrispondenza del lembo compresso lanima pu cedere per snervamento o per fenomeni di
instabilit locale
b) in corrispondenza del lembo teso lala pu inflettersi o lanima pu staccarsi dallala
c) il pannello compreso tra due irrigidimenti pu cedere per eccesso di taglio
a)
Nella forma pi semplice sono composte da aste corrente e aste di parete. Ladozione di coppie di profilati
collegati tra di loro con imbottiture o calastrelli mediante i fazzoletti dei nodi
Fig. 21.6
Composizione strutturale
25
Tendenza attuale quella di realizzare reticoli semplici con il minor numero di nodi e preferenza per le travi
con i correnti paralleli o ad andamento trapezio.
Nel caso di travi reticolari semplicemente appoggiate, conviene assumere laltezza della trave pari a 1/8
1/10 della luce, al fine di limitare lentit delle frecce. Se la trave continua laltezza pu essere ridotta fino
a 1/16 della luce.
Si possono assumere le seguenti ipotesi:
- le aste sono vincolate ai nodi con cerniere senza attrito
- le aste sono rettilinee e le loro linee dasse passano per i centri delle cerniere
- le linee baricentriche delle bullonature e delle saldature a cordone dangolo coincidono con le linee
dasse delle aste
- le forze agenti sono applicate ai nodi
Con queste ipotesi le aste sono soggette esclusivamente a sforzo normale.
E frequente tuttavia il caso di giunzioni in cui il baricentro degli elementi di connessione (chiodi o bulloni)
non si trovi sullasse dellasta. Nei casi in cui leccentricit sia elevata, bisogna tenere conto della flessione
secondaria che si produce.
Fig. 22.6
I bulloni dovranno assorbire lazione tagliante T1 parallela allasse dellasta e quella T2 = Ne p congruenti
alleccentricit e.
Le prime travi reticolari saldate si distinguevano da quelle chiodate solo per la sostituzione delle saldature ai
chiodi. La successiva eliminazione di elementi intermedi di unione ha permesso di conseguire riduzioni di
peso e minori costi. Nella composizione delle aste di corrente si cerca di ottenere sviluppi laterali adeguati
allattacco delle aste di parete senza fazzoletti intermedi.
Fig. 23.6
Di uso abbastanza corrente sono i tubi quadri e rettangolari che permettono un elevato rendimento,
determinante per il minor costo. Per i nodi una volta venivano usati i fazzoletti, attualmente preferibile
lattacco diretto mediante saldatura.
Fig. 24.6
Composizione strutturale
26