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Fondamenti Teorici Delle Formule Per Il Calcolo Di Fasciami Cilindrici Nelle Attrezzature A Pressione. Confronto Tra Codici Di Progettazione
Fondamenti Teorici Delle Formule Per Il Calcolo Di Fasciami Cilindrici Nelle Attrezzature A Pressione. Confronto Tra Codici Di Progettazione
t r r
d r
=0
dr
equilibrio radiale
(1.2.1)
p re2
t = 2
1 +
1 r 2
p re2
1
r = 2
1 r 2
p
a = 2
1
(1.3.1)
(1.3.2)
(1.3.3)
Le tre relazioni precedenti sono note come formule di Lam, per le quali sono opportune le seguenti
considerazioni:
1) valgono in campo elastico; 2) la tensione tangenziale t sempre di trazione, raggiunge il suo valore
massimo in corrispondenza della fibra interna e minimo in corrispondenza della fibra esterna; 3) la tensione
radiale r sempre di compressione, raggiunge il suo massimo, in valore assoluto, in corrispondenza della
fibra interna e si annulla in corrispondenza della fibra esterna; 4) la tensione assiale a sempre di trazione e
si mantiene costante lungo lo spessore assumendo un valore medio tra le prime due.
Appare evidente che la a nulla se il recipiente privo di fondi ed i bordi sono liberi di muoversi, come si
pu assimilare per tubazioni molto lunghe; se invece le estremit sono vincolate allora la tensione assiale va
ricavata con lausilio delle equazioni di deformazione. Nella fig. 1.3.1, rappresentato landamento delle
tensioni per un cilindro con fondi.
Tensione
t
a
0
-p
ri
Raggio
re
Fig. 1.3.1 - Distribuzione delle tensioni in regime elastico lungo lo spessore in un cilindro chiuso.
2.0 Teorie di Resistenza.
Per correlare lo stato di sollecitazione triassiale con i valori di resistenza del materiale ricavati in una prova
di trazione, e quindi in uno stato di sollecitazione monoassiale, occorre riferirsi alle teorie di resistenza, che
forniscono una tensione di confronto o tensione ideale, indicata con id , che quella tensione monoassiale
equivalente, ai fini della stabilit, allo stato di tensione triassiale. Nei codici di progettazione qui esaminati,
vengono adottati i seguenti criteri di resistenza o ipotesi di rottura: 1) massima tensione normale o di Lam;
2) massima tensione tangenziale o di Guest-Tresca; 3) massimo lavoro per variazione di forma o di Von
Mises. Dai suddetti criteri discendono differenti espressioni della id . Nel paragrafo seguente saranno
ricavate le formule che forniscono la id in corrispondenza della fibra interna, perch ivi si raggiunge il
valore massimo in regime elastico.
id = max = ti
(2.1.1)
id,i = p
2 + 1
2 1
(2.1.2)
max =
max min
2
(2.2.1)
ove con max e min, si sono indicate rispettivamente la massima e la minima delle tre tensioni principali.
In uno stato di sollecitazione monoassiale la massima tensione tangenziale data da:
max =
id
2
(2.2.2)
id = max min = ti ri
(2.2.3)
Ora, calcolando la (1.3.2), in corrispondenza di ri, si trova che r=p, e poi, tenendo conto della (2.1.2), si
ricava la seguente espressione per la (2.2.3):
id,i = p
2 2
2 1
(2.2.4)
2.3 Criterio del massimo lavoro per variazione di forma o di Von Mises.
La relazione che fornisce il massimo lavoro per variazione di forma la seguente:
id2 = 2t + 2r + a2 ( t a + t r + r a )
(2.3.1)
da cui, considerato che a=(t+r)/2, si ricava: id=(3/2)(t-r). Da questultima, considerando i valori
assunti dalla tensione tangenziale e da quella radiale in corrispondenza della fibra interna e sostituendoli in
essa, si ottiene la id,i nellipotesi di Von Mises:
id,i = p
3 2
2 1
(2.3.2)
t = s 1 ln e
r
r
r = s ln e
r
r
1
a = s ln e
r
2
(3.1.1)
(3.1.2)
(3.1.3)
mentre con lipotesi di rottura del massimo lavoro per variazione di forma, si ha:
t =
s 1 ln e
r
3
(3.1.4)
re
r
3
r
2
1
a =
s ln e
r
3
2
r =
s ln
(3.1.5)
(3.1.6)
Sulle precedenti relazioni opportuno precisare che: 1) valgono in campo plastico; 2) hanno un andamento
completamente differente dal caso elastico; 3) la tensione radiale sempre di compressione, e raggiunge il
suo massimo, in valore assoluto, in corrispondenza della fibra interna e si annulla in quella esterna; 4) la
tensione assiale assume un valore medio tra le prime due. Al riguardo si veda la fig. 3.1.1.
Tensione
-p
Raggio
ri
re
Fig. 3.1.1 - Distribuzione delle tensioni in regime plastico lungo lo spessore in un cilindro chiuso.
4.0 Le formule della Raccolta VSR rev. 95.
4.1 Le formule generali della VSR.
Il criterio di resistenza adottato dalla Raccolta VSR, che la norma italiana per la verifica di stabilit dei
recipienti a pressione, quello della massima tensione tangenziale. In ambito VRS, si sceglie di tenere in
conto il contributo dato dalle fibre esterne, limitando la tensione ideale in corrispondenza della fibra interna
id,i ad un valore pari a 1,5 volte la amm e pertanto grazie alla (2.2.4) si ottiene:
1,5 amm
2 2
= p 2
1
(4.1.1)
s=
De
2
amm 1,333 p
amm
(4.1.2)
che, utilizzando la simbologia delle Raccolte ISPESL, in cui la amm viene indicata con f, lo spessore con s0,
ed il modulo di efficienza di eventuali saldature con z1, pu essere riscritta come segue:
s0 =
De
2
f z 1,333 p
(4.1.3)
Come si vede la (4.1.3) la formula 2.1 riportata nella regola VSR.1.D.2 della Raccolta VSR.
In base alle ipotesi utilizzate per ricavarle, le formule (4.1.2) o (4.1.3) valgono senza limitazioni al valore
dello spessore, mentre in seguito vedremo come esse si semplificano quando lo spessore del fasciame sia
piccolo rispetto al diametro.
Nel caso in cui il fasciame presenti delle forature, la tensione tangenziale maggiore di quella che si avrebbe
in assenza delle stesse. Ora, indicato con zfor1, il modulo di efficienza della foratura, con ti,foratura la tensione
nella fibra interna in corrispondenza di una foratura e con ti e ri rispettivamente la tensione tangenziale e
quella radiale nella fibra interna in zona non forata, ne viene:
ti,forature =
ti
z for
(4.1.4)
e da essa, si ricava, con lipotesi di Guest-Tresca, la seguente relazione per la tensione ideale:
id,i,forature = ti,forature ri =
e tenuto conto che ti = p
ti
ri
z for
2 +1
e che ri = p , ne risulta:
2 1
(4.1.5)
p 2 + 1
+p
z for 2 1
id,i,forature =
(4.1.6)
ed ancora, ammettendo che la tensione ideale nella fibra interna in corrispondenza di una foratura id,i,foratura,
raggiunga un valore pari a 1,5 volte la amm, si ottiene:
1,5 amm =
p 2 + 1
+p
z for 2 1
(4.1.7)
s=
De
2
(
)
z
0,666
p
1
z
amm
for
for
(4.1.8)
che, con la simbologia delle Raccolte ISPESL, s=s0, amm=f e zfor=z, diventa:
s0 =
De
2
f z 0,666 p (1 + z )
1
f z + 0,666 p (1 z )
(4.1.9)
La (4.1.9) coincide con la formula 2.5 di cui alla regola VSR.1.D.2 della VSR. La (4.1.8) nel caso di zfor=1,
ossia in assenza di forature, coincide con la (4.1.2), come era fisicamente prevedibile.
4.2 Le formule particolari della VSR.
Le espressioni trovate sopra valgono come gi detto per qualunque valore dello spessore. Lo scopo di questo
paragrafo quello di giungere ad una formula semplificata rispetto alle precedenti da applicare al caso in cui
lo spessore del fasciame sia trascurabile rispetto al diametro o, in altre parole, quando il rapporto tra i raggi
=re/ri sia prossimo allunit. Nelle ipotesi predette lecito ipotizzare che le tensioni si mantengano costanti
lungo lo spessore. Il valore delle tensioni assunto per lo sviluppo dei calcoli quello medio, che come noto
si ricava dallintegrazione della funzione rappresentativa delle tensioni diviso lintervallo di integrazione.
Calcoliamo dapprima il valor medio della t e poi quello della r, in modo da ricavare un valore medio della
id. Il valor medio della t dato dalla risoluzione dellintegrale che segue:
t, medio
re
1
p re2
=
1 + dr
re ri ri 2 1 r 2
(4.2.1)
che fornisce:
t,medio =
p
1
(4.2.2)
r,medio
e
1
p re2
=
2
1
re ri ri 1 r 2
dr
(4.2.3)
il cui risultato :
r, medio =
p
+1
(4.2.4)
Poich siamo nel campo degli spessori sottili possibile porre 1, cosicch la precedente diventa:
r, medio =
p
2
(4.2.5)
E ora possibile calcolare il valore cercato di id,medio, con Guest-Tresca, nel modo che segue:
p +1
2 1
(4.2.6)
amm =
p +1
2 1
(4.2.7)
Dalla relazione appena trovata facile evincere lespressione che segue, dove lo spessore del fasciame
fornito in funzione della pressione, del diametro medio Dm=(De+Di)/2 e della tensione ammissibile:
s=
pDm
2 amm
(4.2.8)
La relazione appena scritta nota nella letteratura come formula del diametro medio, e da essa immediato
pervenire alle espressioni che tengono conto del diametro esterno De o di quello interno Di. Qui si riporta
soltanto la formula che fornisce lo spessore in funzione del diametro esterno:
s=
p De
2 amm + p
(4.2.9)
E palese riconoscere in essa, con le opportune sostituzioni dei simboli adottati nella norma italiana e,
tenendo conto della efficienza delle saldature, la formula 1.1 della Regola VRS.1.D.2 della Raccolta VSR:
s0 =
p De
2f z + p
(4.2.10)
0,3
0,25
Grossi
0,18
0,2
(4.1.3)
zfor=0,8
(4.1.9)
0,15
s/De
Sottili
(4.2.10)
0,1
0,05
0,449
0
0
0,1
0,2
0,3
p/fz0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
s0 =
s0 =
De
2
De
2
f z 1,25 p
f z
f z 0,625 p (1 + z )
1
f z + 0,625 p (1 z )
(5.1.1)
(5.1.2)
s0 =
p De
2f z + p
(5.1.3)
Grossi
(5.1.1)
0,21
0,2
s/De
zfor=0,8
Sottili
(5.1.3)
0,15
(5.1.2)
0,1
0,05
0,530
0
0
0,1
0,2
0,3
p/fz
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
amm = p
2 +1
2 1
(6.1.1)
La relazione precedente, dopo opportuni passaggi al fine di esplicitare lo spessore, e tenuto conto del modulo
di efficienza della saldatura z, diventa:
s=
De
2
amm z p
z
+
p
amm
(6.1.2)
t = Ro
Z1/2 1
Z1/2
(6.1.3)
che coincide con la formula (1) della regola 1-2 riportata nella Appendice Mandatoria 1 della ASME VIII
Div. 1, dove sono dettate le formule supplementari di progettazione.
6.2 La formula particolare della ASME VIII Div. 1.
La regola UG-27 della ASME VIII Div. 1 riporta la seguente formula per il calcolo degli spessori dei
fasciami cilindrici:
t=
PR
SE - 0,6P
(6.2.1)
nella quale R il raggio interno del cilindro. Con i simboli qui utilizzati la relazione appena scritta si
trasforma nella:
s=
p De
2 amm z + 0,8 p
(6.2.2)
La (6.2.1) nota come ASME modified membrane equation in quanto ottenuta modificando opportunamente
la semplice relazione seguente allo scopo di approssimare la (6.1.3) di Lam nel dominio degli spessori
sottili:
t=
PR
SE
(6.2.3)
La (6.2.3), conosciuta anche come formula di Mariotte, valida per le membrane sottili e si ricava
dallequilibrio di met cilindro nellipotesi della uniforme distribuzione delle tensioni.
6.3 Il campo di applicazione delle formule ASME VIII Div. 1.
Nella fig. 6.3.1 sono diagrammate, in forma adimensionale e con la posizione di amm=S, p=P e z=E, la
formula (6.1.2) equivalente alla (6.1.3) e la (6.2.2) equivalente alla (6.2.1). E facile riconoscere la
giustificazione dei limiti imposti dalla norma in argomento alla validit delle formule, ossia P/SE0,385, cui
corrisponde un rapporto s/De0,167. Infatti per P/SE0,385 la relazione (6.2.1) coincide praticamente con la
Spessori Fasciame ASME VIII Div. 1
0,3
Grossi
(6.1.3)
0,25
0,167
s/De
0,2
Sottili
(6.2.1)
0,15
0,1
0,05
0,385
0
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
P/SE
0,6
0,7
0,8
Fig. 6.3.1 - Curve adimensionali s/De-P/SE nel Codice ASME VIII Div.1.
(6.1.3), e quindi la si preferisce in quanto di pi semplice calcolazione, mentre per P/SE>0,385 la (6.2.1)
diverge verso il basso fornendo spessori pi piccoli. Per tale ragione nel campo P/SE>0,385 il codice ASME
VIII Div.1 prescrive lutilizzo della formula (6.1.3). La pressione limite di progetto 3000 psi 200 bar,
come specificato nella regola U-1(d).
7.0 Le formule del Codice ASME VIII Div. 2.
7.1 La formula generale della ASME VIII Div. 2.
Il criterio di resistenza adottato dal codice ASME VIII Div. 2, che la seconda norma americana per la
progettazione dei recipienti a pressione, quello della massima tensione tangenziale. A differenza di quanto
visto per la VSR, in cui si ammetteva che la id in corrispondenza della fibra interna, ricavata con lipotesi
della massima tensione tangenziale fosse uguale a 1,5 volte la amm, qui si ammette che lintera sezione del
cilindro si plasticizzi, ossia che in ogni fibra la id sia uguale alla tensione di snervamento s e si adotta
lipotesi di rottura di Guest-Tresca. Per quanto detto si ha (tr)=s, lungo tutto lo spessore, e la relazione
da applicare la (3.1.2) che si qui si riscrive:
r
tensione radiale plastica
(7.1.1)
r = s ln e
(Guest-Tresca)
r
che, tenuto conto delle condizioni al contorno, ossia che per r=ri deve essere r=p, e dopo aver sostituito s
con amm a favore di sicurezza, si pu riscrivere nella forma che segue:
ln
re
p
=
ri amm
(7.1.2)
ed infine, posto amm=S, ri=R, s=t, p=P, e quindi re=R+t, si ricava la relazione di cui alla regola AD-201 del
codice ASME VIII Div. 2:
ln
(R + t) P
=
R
S
(7.1.3)
s=
De e
p
amm
e amm
(7.1.4)
t=
PR
S - 0,5P
(7.2.1)
s=
p De
2 amm + p
(7.2.2)
che coincide con la (4.2.9), ossia con la formula del diametro medio, gi vista in ambito VSR. Pertanto si
pu affermare che nel campo degli spessori sottili la ASME VIII Div. 2 adotta lipotesi della massima
tensione tangenziale limitando il valore medio della tensione ideale a quella ammissibile.
7.3 Il campo di applicazione delle formule ASME VIII Div. 2.
Con la posizione amm=S e P=p tracciamo le curve adimensionali, ottenute dalla formula (7.1.4) equivalente
alla (7.1.3) e dalla (7.2.2) equivalente alla (7.2.1), nel diagramma di fig. 7.3.1. Le due curve sono
praticamente sovrapposte per P/S0,4, mentre per valori superiori di P/S la formula (7.1.3) fornisce valori
inferiori di s/De rispetto a quelli ottenuti con la (7.2.1). E palese che in questo codice lapplicazione della
formula per gli spessori sottili sia sempre pi cautelativa, tuttavia per P/S>0,4 la norma consente di
determinare lo spessore servendosi della relazione (7.1.3). Vale la pena notare che in questa Divisione
dellASME il modulo di efficienza adottato sempre 1. Nella regola AG-110 detto che la Divisione 2 non
specifica un limite alla pressione di progetto, ma si avverte che per pressioni molto alte possono essere
necessarie alcune modifiche alle regole stesse.
Spessori Fasciami ASME VIII Div. 2
0,3
Sottili
(7.2.1)
0,25
0,167
s/De
0,2
Grossi
(7.1.3)
0,15
0,1
0,4
0,05
0
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
0,8
P/S
Fig. 7.3.1 - Curve adimensionali s/De-P/S nel Codice ASME VIII Div.2.
8.0 Le formule del Codice ASME VIII Div. 3.
8.1 La formula generale della ASME VIII Div. 3.
Il criterio di resistenza adottato dal codice ASME VIII Div. 3, che la terza norma americana per la
progettazione dei recipienti a pressione, quello del massimo lavoro per variazione di forma. La formula
viene ricavata ipotizzando che lintera sezione del fasciame si plasticizzi, come gi considerato nella Sez.
VIII Div. 2, ma a differenza di questultima la tensione ideale viene ottenuta utilizzando lipotesi di Von
Mises, quindi id=(3/2)(t-r), per poi uguagliarla alla tensione di snervamento s. La relazione da
applicare la (3.1.5), che si riscrive di seguito:
r =
2
3
s ln
re
r
(8.1.1)
e dovendo essere r=p per r=ri, con la sostituzione s=amm, si ricava la formula:
2
3
ln
re
p
=
ri amm
(8.1.2)
Poich in questa Div. la tensione ammissibile assunta pari a met dello snervamento, con i simboli del
codice in argomento si pu porre: amm=Sy/2, p=PD, re/ri=Y, e riesce immediato scrivere la formula dettata
dalla ASME VIII Div. 3 nella regola KD-251.1:
PD =
1
(S y ) ln(Y )
1,732
(8.1.3)
s=
De e
Pd
Sy
(8.1.4)
P
3 d
Sy
0,25
s/De
0,2
0,15
Von Mises
Plastico
(x=p/amm)
(8.1.2)
0,1
0,05
0
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
PD/Sy o p/amm
0,7
0,8
3 2
= p 2
1
amm
(9.1.1)
s=
De
2
p
1 1 3
amm
(9.1.2)
La formula che il codice AD 2000 stabilisce per i grossi spessori richiamata nel capitolo B10 al paragrafo
6.1.1, ed la seguente, a meno delle tolleranze c1 e c2, e con p in bar:
s=
Da p
K
23 p
S
(9.1.3)
s=
De p
2,3 amm p
(9.1.4)
s=
Da p
K
20 v + p
S
(9.2.1)
con v modulo di efficienza. Ma, per le posizioni prima assunte, e prendendo v=1, la precedente diventa:
s=
De p
2 amm + p
(9.2.2)
0,167
0,2
0,15
0,08
0,1
0,05
Sottili
(9.2.1)
Grossi
(9.1.3)
0,174
s/De
0,25
s/De
0,3
0,329
0
0
0,1
0,09
0,08
0,07
0,06
0,05
0,04
0,03
0,02
0,01
0
Sottili
(9.2.1)
Grossi
(9.1.3)
p/(K/S)
0,05
0,1
p/(K/S)
0,174
0,15
0,2
e=
pD o
2f + p
(10.1.1)
E immediato riconoscere in essa la formula del diametro medio gi vista pi volte, pur di notare che e=s,
Do=De e f=amm, e dedurne che la PD5500 limita a amm la tensione media trovata con Guest-Tresca elastico.
10.2 Il campo di applicazione della formula PD 5500.
Spessori Fasciame PD5500
0,3
0,25
Lam Elastico
(6.1.2)
s/De
0,2
Sottili
(10.1.1)
0,13
0,15
0,1
0,25
0,05
0
0
0,1
0,2
0,3
0,4
p/f
0,5
0,6
0,7
0,8
Il limite di applicazione della formula sopra vista viene fissato nella sezione 3 al paragrafo 3.2.2 (Design
Criteria) con il seguente rapporto dei diametri De/Di1,3. Nella letteratura consultata non riportata lorigine
di tale limite e perci, procedendo per tentativi, congetturiamo che esso derivi dalla quasi totale
sovrapposizione tra la curva del diametro medio e quella di Lam in campo elastico gi vista per lASME
VIII-1. Infatti nella fig. 10.2.1 di cui sopra, le curve rappresentano la (10.1.1) e la (6.1.2), e si nota
chiaramente che esse si sovrappongono fino al punto di coordinate p/f=0,25; s/De=0,13, cui corrisponde
De/Di=1,3. E interessante notare che non viene dato un modulo di efficienza della saldatura, ma vengono
posti limiti ai valori massimi di spessore in funzione della percentuale di controlli non distruttivi eseguiti
secondo la tabella 3.4-1 del Codice. Non vi sono limiti di pressione.
11.0 La formula della Norma CODAP 2000.
11.1 La formula particolare del CODAP 2000.
Nel capitolo C2.1 del CODAP2000, il codice francese per il calcolo degli apparecchi a pressione, viene data
la relazione seguente, nella quale si riconosce ancora, con le posizioni s=e e p=P, la formula del diametro
medio. Quindi si evince che pure il codice francese accetta per il dimensionamento dei cilindri cavi di
piccolo spessore lipotesi di Guest-Tresca relativamente alla tensione ideale media.
e=
P De
2f z + P
(11.1.1)
e=
P De
2f z + P
(12.1.1)
ASME VIII Div. 2 e 3 ammettono invece che lo spessore si plasticizzi totalmente, e ricavano la tensione
ideale: la prima (VIII-2) con il criterio di Guest-Tresca plastico ponendola uguale alla tensione ammissibile,
mentre la seconda (VIII-3) con il criterio di Von Mises uguagliandola a met della tensione di snervamento.
La AD2000 accoglie il criterio di Von Mises elastico e pone la tensione ideale massima cos trovata uguale
alla tensione ammissibile. Le ultime tre norme PD5500, CODAP ed EN13445 non forniscono una formula
ben definita rimandando alla analisi delle tensioni o stress analysis. Nelle figg. 13.0.2 e 13.0.3 le curve sono
tracciate in funzione del parametro p/amm, fatta eccezione per la curva ASME VIII-3 che disegnata con il
parametro p/Sy, e qui riportata per completezza. Il confronto tra i codici viene eseguito, ovviamente, a parit
di p/amm. Dalla fig. 13.0.2, si desume che nel campo degli spessori sottili la norma ASMEVIII-1 la pi
cautelativa in quanto richiede spessori maggiori di quelli ottenuti con le altre norme, come era intuitivo
aspettarsi visto che la ASME VIII-1 assume quale tensione ideale quella massima a differenza di quella
assunta dalle altre norme: tensione media di Guest-Tresca. Dallesame della fig. 13.0.3, nel campo dei grossi
spessori si evince che la AD2000, nel proprio intervallo di validit (da 0,174 a 0,329 p/amm) la pi
cautelativa delle norme esaminate, poich ottenuta da Von Mises in campo elastico, considerando la tensione
ideale nella fibra interna uguagliata alla amm; mentre gli altri codici possono essere ordinati dal pi al meno
cautelativo, a partire da p/amm>0,6,come segue: VSR, VSG, ASME VIII-1, ASME VIII-2 e Von Mises
Plastico (ASME VIII-3). La classificazione appena esposta discende dalle ipotesi assunte dai diversi codici:
VSR e VSG calcolano la id con Guest-Tresca nella fibra interna, ma ammettono la collaborazione delle fibre
meno sollecitate; ASME VIII-1 ricava la id nella fibra interna con Lam; le ASME VIII-2 e ASME VIII-3
accettano la plasticizzazione totale dello spessore, ma la Div. 2 ricava la distribuzione delle tensioni con
Guest-Tresca, mentre la Div. 3 con Von Mises. In merito ai tre criteri di resistenza considerati nel presente
studio si pu affermare che: 1) il criterio della massima tensione normale o di Lam stato il primo ad essere
stato impiegato, e rispecchia meglio il comportamento a rottura dei materiali fragili quali la ghisa a
temperatura ambiente o gli acciai al carbonio al di sotto della temperatura di transizione; 2) il criterio della
massima tensione tangenziale o di Guest-Tresca indicato a descrivere il comportamento a rottura dei
materiali duttili in quanto sono le tensioni tangenziali a determinare la crisi; 3) il criterio del massimo
lavoro per variazione di forma (distorsione) o di Von Mises, che un criterio basato sullenergia di
deformazione, coinvolge, se pure indirettamente, le tensioni tangenziali , perch sono queste tensioni a
produrre la variazione di forma, e pertanto anchesso descrive meglio il collasso dei materiali duttili.
Nessun
Parametro
Guest
Elastico
Tensione
Media
0,25
0,20
0,167
0,5
1,5
0,4
Stress
Analysis
0,25
0,20
0,167
0,5
1,5
0,385
EN13445
Guest
Elastico
Tensione
Media
0,36
0,27
0,21
0,72
1,72
0,530
CODAP
Stress
Analysis
0,28
0,22
0,18
0,56
1,56
0,449
PD5500
Guest
Elastico
Tensione
Media
Non Adatta
Von Mises
Plastico
Intero
Spessore
s/Di
s/Dm
s/De
s/Ri
De/Di
p/amm
AD 2000
Stress
Analysis
Guest
Elastico
Tensione
Media
Guest
Plastico
Intero
Spessore
ASME
VIII-3
Guest
Elastico
Tensione
Media
Guest
Elastico
Tensione
Media
Lam
Elastico
Tensione
Massima
ASME
VIII-2
1,5 Guest
Elastico
Tensione
Massima
1,6 Guest
Elastico
Tensione
Massima
Lam
Elastico
Tensione
Massima
ASME
VIII-1
Sottile
VSG
Grosso
VSR
Guest
Elastico
Tensione
Media
Campo di
Applicazione
Ipotesi di Rottura
CODICE
Von Mises
Elastico
Tensione
Massima
Tab. 13.0.1 Spessori Fasciame: Ipotesi di Rottura e Parametri Adimensionali, Geometrici e Meccanici.
(in grassetto sono evidenziati i limiti dettati nei codici)
0,15
0,13
0,11
0,30
1,3
0,25
0,25
0,20
0,167
0,5
1,5
0,4
0,23
0,19
0,16
0,46
1,47
0,38
0,10
0,09
0,08
0,20
1,2
0,174
0,25
0,20
0,167
0,5
1,5
0,329
0,3
0,25
s/De
0,2
0,15
0,1
0,05
0
0
0,1
0,2
0,3
p/amm
0,4
0,5
0,6
Fig. 13.0.2 - Curva (1) VSR, VSG, ASME VIII-2, AD2000, PD5500, CODAP, EN13445.
Curva (2) ASME VIII-1.
Confronto Codici Spessore Grosso
0,45
AD 2000
0,4
0,35
s/De
VSR
ASME VIII-3
con amm=Sy/2
0,3
0,25
0,2
0,15
ASME VIII-2
0,1
VSG
0,05
0
0
0,1
0,2
0,3
0,4
p/am
ASME VIII-1
Von Mises Plastico
(ASME VIII-3 con amm)
0,5
0,6
0,7