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Transitorio Termico EDIFICI
Transitorio Termico EDIFICI
(1)
dove T il valore medio della temperatura, T la massima variazione attorno al valore medio
(ampiezza), la pulsazione e il tempo, si ottiene una risposta in temperatura del tipo:
T ( x, ) = T + T e x sin ( x )
(2)
con:
= 2 f
f = 1 0
=
=
2
k
c
kx
(3)
con 0 periodo pari alle 24 h
(4)
(5)
diffusivit termica
(6)
(7)
T ( ) = T + (T0 T ) e
h A
m c
(8)
m c V c
=
h A
h A
(9)
Una maggiore massa e quindi una maggiore capacit termica comporta un maggior tempo di
raffreddamento o di riscaldamento, a parit di resistenza termica. Questo proprio quel che avviene
anche negli edifici, considerabili in prima approssimazione come un corpo omogeneo. Maggiore
la sua capacit termica, maggiore sar il tempo di raffreddamento/riscaldamento e pertanto saranno
minori le oscillazioni termiche. Dopo un tempo pari ad una costante di tempo, la variazione della
temperatura rispetto a quella iniziale sar pari a 0.6321 (T0 T ) , mentre dopo 5 costanti di tempo
sar pari a 0.9933 (T0 T ) , ossia il transitorio praticamente esaurito.
E, inoltre, possibile scrivere la costante di tempo come:
mc V c
=
h A A h
(10)
concludendo che la costante di tempo tanto maggiore (per cui si hanno periodi di raffreddamento e
di riscaldamento lunghi) quanto maggiore , a parit del rapporto c h , il rapporto V/A, cio il
rapporto di forma delloggetto.
Ligloo esquimese, avendo forma emisferica (la sfera ha minor superficie disperdente a parit di
volume), presenta il valore V/A massimo, e tale forma scelta proprio per avere le minime
dispersioni energetiche e quindi un maggiore tempo di raffreddamento.
Di qui lattenzione della normativa sul risparmio energetico al rapporto V/A delledificio.
COSTANTE DI TEMPO DELLEDIFICIO
Il cosiddetto accumulo termico riveste un ruolo fondamentale nei transitori di accensione e
spegnimento degli impianti termotecnici.
In particolare, sempre che per ledificio sia rispettata lipotesi di Bi < 0.10, per una variazione
sinusoidale della temperatura esterna secondo:
Te ( ) = Te + Te sin ( )
(11)
ricordando che:
dTedificio ( )
d
= H Tedificio ( ) Te ( )
(12)
si ottiene:
Tedificio ( ) = e( H ) + Te
H Te
cos ( ) H sin ( )
H 2 + 2
(13)
H Te
H 2 + 2
(14)
con:
= (Te Tedificio ( = 0 ) ) +
H=
h A
c V
Diagrammando il grafico della temperatura delledificio in funzione del tempo, si ottiene il grafico
in Fig. 1 relativo ad un tipico caso estivo. Come si nota, al crescere della costante di tempo,
ledificio risente meno delle oscillazioni della temperatura esterna.
35
Temperatura esterna
1h
5h
10 h
33
31
29
T/(C)
27
25
23
21
19
17
15
0
tempo/g
edificio =
m c T
=
K A T + n V c T
m c (T
C V (T
i
componente ,i
edificio
Te )
(15)
Te )
Mentre le masse interne delledificio (quelle non in contatto con lambiente esterno) concorrono
interamente al calcolo della costante di tempo, diverso il discorso per le masse perimetrali, la cui
partecipazione proporzionale allaccumulo di energia interna, sempre rispetto alla Te.
Nel normale caso di parete multistrato, si osserva che nel caso in cui lisolante posizionato
allesterno, partecipa totalmente, se la posizione dellisolante intermedia parteciper solo la parte
compresa tra aria interna e lisolante, mentre se posizionato internamente la partecipazione della
parete allaccumulo termico trascurabile.
Come la disposizione dellisolante influenzi landamento della temperatura della parete deducibile
dalla Fig. 2, in cui diagrammato landamento della temperatura interna di parete per una parete
multistrato le cui caratteristiche sono riportate in Tab. I:
k/(W/(m K))
2
2
0.05
c/(J/(kg K))
450
450
800
/(kg/m3)
3000
3000
2000
s/m
0.20
0.20
0.05
Per la conduttanza superficiale interna ed esterna si assunto un valore pari a 20 W/(m2 K) e 5.0
W/(m2 K), rispettivamente: Inoltre, per la temperatura esterna estiva, temperatura esterna invernale
2
2
ed interna un valore di Te C = 26 + 7 sin
, Te C = 7 sin
e 20C,
86400
86400
rispettivamente.
21.0
20.9
20.8
20.7
T/C
20.6
20.5
isolante interno
isolante intermedio
isolante esterno
20.4
20.3
20.2
20.1
20.0
0
10
12
14
tempo/g
a)
20
T/C
19
isolante interno
isolante intermedio
isolante esterno
18
17
0
10
12
14
tempo/g
b)
Fig. 2 Andamento della temperatura interna di parete al variare della posizione dello strato di
isolante per il caso a) estivo e b) invernale.
Volta celeste
Tc
G
Te
q
qr
qc
Ts
r G
(16)
da cui:
Taria sole = Te +
G
hc
hr
(Tc Ts )
hc
(17)
G
hc
(18)
Pertanto la Temperatura aria-sole quella temperatura fittizia dellaria esterna che produrrebbe,
attraverso una parete in ombra , lo stesso flusso termico che si ha nelle condizioni reali, ossia sotto
lazione simultanea della temperatura esterna e della radiazione solare, e dipende dal fattore di
assorbimento della superficie, dallirradiazione solare e dallo scambio termico convettivo. Questo
spiega perch in una zona dombra, a parit di temperatura dellaria esterna, si ha una sensazione di
temperatura inferiore rispetto ad una zona soleggiata e spiega il perch della prevalenza del bianco
come colore esterno di edifici in zone calde (basso coefficiente di assorbimento a basse lunghezze
donda).
In genere possibile ritenere nel campo delle lunghezze donda della radiazione solare un valore
del coefficiente di assorbimento variabile da 0.15 a 0.70.
Alcuni esempi sono riportati in Tab. II.
Tab. II Coefficienti di assorbimento per alcuni materiali
Materiale
solare
infrarosso
Intonaco bianco
Pittura Bianca
Pittura ad olio verde
Pittura ad olio rossa
Mattoni rossi
Marmo
0.12
0.20
0.50
0.74
0.55
0.60
0.91
0.91
0.90
0.90
0.92
0.90
Per i colori chiari il fattore di assorbimento solare piccolo (0.150.3), ed essendo la parete opaca,
in condizioni di regime stazionario, la radiazione solare assorbita viene riemessa nellinfrarosso con
unemissivit nellordine di 0.9, pertanto la temperatura della superficie esterna risente poco di tale
effetto. Nel caso di materiali riflettenti (ad esempio pellicole di alluminio), il coefficiente di
assorbimento nel solare molto basso, nellordine di 0.10.3, mentre nellinfrarosso nellordine di
0.40.6. In tal caso la parete assorbe poca energia solare, ma ne riemette ugualmente poca, quindi si
osserva un leggero incremento di temperatura. Nel caso di materiali metallici questo effetto
ulteriormente esaltato. Bisogna pertanto prevedere degli appositi distanziatori sulla parete in modo
da non causare un indesiderato innalzamento della temperatura degli strati adiacenti per
conduzione.
PARETI VETRATE
Nello studio del comportamento termico delle pareti vetrate necessario considerare che i vetri
sono trasparenti alla luce solare (basse lunghezze donda), ma non allinfrarosso (alte lunghezze
donda).
Effetto serra nelledilizia residenziale
Leffetto serra negli edifici dovuto al comportamento non simmetrico delle pareti vetrate rispetto
allirraggiamento, come precedentemente menzionato.
In Fig. 4 rappresentato il tipico andamento del coefficiente di trasmissione t, al variare della
lunghezza donda, per alcuni tipi di vetro.
/
Fig. 4 Andamento del coefficiente di trasmissione per alcuni tipi di vetro, al variare della
lunghezza donda
Il vetro comune presenta un valore del coefficiente di trasmissione molto alto tra 0.2 e circa 3 m,
lasciando passare la quasi totalit della radiazione solare (vedi Fig. 5). Pertanto la radiazione solare
penetra negli ambienti riscaldandoli. A loro volta gli ambienti, considerati come corpi neri alla
temperatura di 25C, emettono con un massimo alla lunghezza donda di circa 9.7 m (legge di
Wien). Tuttavia tale energia rimane intrappolata nellambiente, poich il vetro non la lascia passare,
portando ad un innalzamento della temperatura interna del locale. Grandi superfici vetrate, pertanto,
pur avendo un gradevole effetto architettonico, debbono essere considerate con attenzione poich
creano un incremento del carico termico da smaltire in estate ed un incremento del fabbisogno
energetico delledificio in inverno.
Per ridurre leffetto serra, si utilizzano particolari tipi di vetro ottenuti aggiungendo ossidi metallici
(argento, oro, alluminio, ecc.), che possono arrivare a ridurre anche dell80% il coefficiente di
trasmissione rispetto al vetro classico.
Fig. 5 Spettro
(19)
dove col termine generato si intende linterazione termica dellimpianto termotecnica e quella
dovuta ad eventuali sorgenti interne (lampade, elettrodomestici, ecc.).
In particolare possiamo scrivere:
Qingresso = K A T + I A f
per pareti e finestre confinanti con ambienti a
temperatura diversa da quella considerata
(20)
(21)
Q = mi ci
i
Ti
(22)
Si noti che esso dipende da tutti ci corpi presenti nelledificio e dalla loro temperatura ed pertanto
di difficile calcolo. Esso inoltre svolge la funzione di volano, smorzando le variazioni della
temperatura interna.
Un esempio dellefficacia dellaccumulo termico si ha osservando levolversi della temperatura
interna nelle cattedrali e nei castelli, ed in tutte quelle strutture dove sono presenti grandi masse
murarie. E allora necessario dotare gli edifici di masse di accumulo, ad esempio con murature
(soprattutto interne) spesse, tuttavia in contrasto con la tendenza odierna di utilizzare materiali
leggeri e manufatti industriali capaci di un elevato isolamento termico ma di bassa capacit termica.
Tuttavia, non basta una buona capacit termica, ma necessaria anche una buona capacit di
restituzione o di immagazzinamento dellenergia.
Questultimo aspetto legato al fattore di attenuazione, gi incontrato in precedenza. Tuttavia per
pareti di spessore finito necessario anche introdurre un ulteriore parametro, detto effusivit, che
dato da:
B = k c
(23)
I materiali che hanno elevata capacit termica e contemporaneamente sono buoni conduttori di
calore hanno pi elevata effusivit termica e rispondono meglio allesigenza di attenuare le
oscillazioni termiche interne poich sono in grado di immagazzinare e di cedere energia con
maggiore velocit e quindi pi prontamente rispetto alle sollecitazioni esterne.
Particolare attenzione meritano le pareti interne, rivestendo un ruolo fondamentale nei transitori di
accensione e spegnimento degli impianti, nonch nella regolazione di tali impianti.
Bisogna pertanto fare alcune considerazioni in fase progettuale:
progettuali:
- Lordine di grandezza del calore specifico dei materiali da costruzione nellordine di 1
kJ/(kg K). Per aumentare laccumulo termico bisogna pertanto ricorrere a masse elevate e/o
ad innalzamento della temperatura media dei materiali;
dTi
A
= i he ,i Ai (Taria sole Ti ) + 6 i i i Gi f i Ai +
d
j Aj
j =1
i K i Ai (Ti Tt )
(24)
hii K i Ai
(Ti Ta )
hii + K i
con
0
1
i =
pareti interne
pareti esterne
0 eccetto il soffitto
soffitto
1
i =
(25)
Per il pavimento possibile andare a considerare lo scambio termico con un corpo seminfinito
avente una temperatura praticamente costante al variare della stagione.
Per laria, inoltre, possiamo scrivere:
ma ca
6
dTa
h K A
= ii i i ( K i Ti K a Ta ) + n V a ca (Te Ta ) +
d i =1 hii + K i
(26)
+Q
+ K (T T )
+Q
int
imp
i
vi
a
e
Inoltre, si noti che nella risoluzione delle equazioni, i vari ambienti non interagiscono termicamente
tra loro solo se nellevoluzione temporale le loro temperature sono uguali, altrimenti tale
interazione termica deve essere tenuta in conto.