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URBINO E PROVINCIA 19

GIOVED 20 AGOSTO 2015

DOVE ANDARE

PASSIONE E STUDIO
A destra, la professoressa
Giovanna Giomaro, prefetto
dellOrto Botanico dellUniversit
di Urbino.
A lato e sotto, alcuni momenti
delle lezioni nellambito della
mostra allestita nellambito del
progetto Florintesa del Ministero

Lamore per le piante


scocca per incanto
osservando e ascoltando

Mostra allOrto Botanico di Urbino fino a settembre


vanna Giomaro : sono stati ripuliti e sistemati alcuni ambienti,
che ora ospitano gli allestimenti
della mostra.

URBINO

LORTO Botanico di Urbino riserva grandi sorprese ad ogni visita e fino a settembre ospita la mostra Amori Botanici realizzata
nellambito del progetto Florintesa, finanziato dal Ministero
dellIstruzione. Il progetto, che
coordinato dal Laboratorio per la
gestione sostenibile degli agroecosistemi di Enea, svolto in collaborazione con Forum Plinianum e
la Societ Botanica Italiana, vuole
valorizzare gli orti botanici italiani, aumentarne la visibilit e promuovere lidea di questi spazi come aperti, dove per tutti possibile un contatto diretto con le pian-

te e con la terra, recuperare e vivere spazi autentici, fare esperienze


reali e non virtuali.
E UNINIZIATIVA cui teniamo molto spiega il prefetto
dellorto Botanico di Urbino Gio-

SONO infatti presenti pannelli


con parole e immagini per accompagnare il pubblico alla scoperta
del Regno vegetale in 5 sessioni:
Limportanza di essere pianta,
Intrecci vitali, Un mondo di
vita, Chi conosce ama, chi ama
protegge, Tempi botanici. Il
tutto declinato sotto legida
dellamore, in molteplici significati: si parla in questo caso dellamore e della passione che i botanici
hanno nei confronti delle piante.
TRA LE NUMEROSE attivit

divulgative che lOrto Botanico


di Urbino svolge, inoltre, in primo piano si pone lattivit didattica per le scuole, tanto che sono
centinaia gli studenti di tutte le
et che entrano in contatto con il
patrimonio di questo luogo, grazie allopera del personale dellistituto: Con i colleghi e i collaboratori ci siamo impegnati affinch il
centro Orto Botanico fosse un luogo di divulgazione scientifica accogliendo le scolaresche e coordinando attivit didattico-scientifiche e percorsi educativi a sostegno dello sviluppo sostenibile
spiega il prefetto del centro Giovanna Giomaro . In particolare,
le dottoresse Laura Giamperi e
Anahi Bucchini, in collaborazio-

ne con le insegnanti delle scuole,


hanno realizzato laboratori utilizzando tecniche didattico-pedagogiche innovative, promosse recentemente dalla Commissione Europea e ritenute tra le pi valide a livello internazionale per leducazione scientifica nei contesti extra
scolastici.
DI SICURO, nel vedere i tanti ragazzi seduti sulle scale dellOrto
Botanico, intenti ad ascoltare le illustrazioni della professoressa
Giomaro, si nota lattenzione che
tutti, anche coloro che in unaula
sarebbero portati ad altre riflessioni, rivolgono alla materia e al luogo.
Lara Ottaviani

IL RICORDO IL CORDOGLIO PER LA SUA SCOMPARSA AVVENUTA QUASI DUE SETTIMANE FA, RIPORTA ALLA LUCE RICORDI E ANEDDOTI

Generazioni di pazienti sono riconoscenti al prof Belbusti


di ANNIBALE PRETELLI

PASSER questa generazione e


forse unaltra ancora , prinna che
quaicuno si chieder: Belbusti,
ma chi era..?. Perch almeno
una famiglia su 5, del vasto circondario, servito dellOspedale di Urbino, viventi o vissuti, fino a qualche manciata di anni fa, o prima,
o poi, almeno una volta, ha finito
per dover fare i conti, proprio
con il prof Francesco Belbusti,
cio con lindimenticabile Primario Chirurgo, dai primi anni 60,
al 2000, nella nostra struttura
ospedaliera. Circondario tanto vasto, quello di Urbino, da spaziare
fino ai confini dellUmbria, della
Toscana e dellEmilia-Romagna e
dallessersi visto riconoscere la attuale denominazione di Area Vasta 2. Ma, nel contempo, non tanto vasta da far meritare al Primario Emerito Belbusti, un manifesto di cordoglio e di partecipazione alla scomparsa di chi aveva
scritto la storia protagonistica, di
40 anni della chirurgia urbinate.
Questa inerzia, fa tanto di latitan-

za, che lascia, molti di noi, a bocca aperta. Belbusti era nato a
Monte Porzio, non lontano da Fano, localit dinamica di attivit artigianale e piccolo-industriale, il
28 luglio dei 1927. Dopo un primariato ad Ostra (Ancona) ed essersi parcheggiato allOspedale
di Sassocorvaro, era approdato
trentatreenne ad Urbino. Distinguendosi subito per la perizia e la
arditezza della sua sala operatoria
ed apparendo una sorta di virtuoso del bisturi.
AVEVA la presunzione di voler
arrivare a tutto? Assolutamente
no. Consapevole dei suoi limiti,
quando temeva di superarli, vantando lamicizia di colleghi esteri
e di tutta Italia, prendeva il telefono e chiamava in California il mago della cardiochirurgia De Bakey, a Milano il prof. Veronesi ed
a Modena il chirurgo pneumologo Lodi. In Urbino, alla sua chirurgia, era un accorrere da tutta
Italia. Per certi versi, Belbusti era
stato un filosofo della sua materia. Voleva sempre imparare e sa-

perne sempre di pi, sulle pi


avanzate tecniche operatorie. E
cos impiegava cospicua parte dei
suoi proventi, alle partecipazioni
ai Congressi, anche al di fuori
dellEuropa. Non andava a scaldare le seggiole, perch interveniva
per dire la sua. Magari poi, al suo
rientro, non disdegnava, con il paziente adatto, a fare un cenno sul
suo ultimo Congresso. Estroso e
geniale nel tratto, stabiliva un rapporto umano con i suoi pazienti;
ma, al bisogno, tirava fuori il suo
caratterino ruvido e graffiante.
ESIGEVA da tutti il top, assistenti della sua quipe, compresi. Prima di ogni intervento, faceva la
conta di garze, bisturi e pinze; onde evitare dimenticanze non rarissime. Appena posto in quiescenza, era stato letteralmente catturato da una clinica di Morciano di
Romagna. Anche quando era ormai fuori campo, per vetust anagrafica, i suoi ex operati continuavano a vivere rincuorati e tranquilli, perch tanto, cera ancora
il prof Belbusti.

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