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Dialisi peritoneale

Secondo unindagine del Censis in Italia circa 39.000 persone soffrono di malattie croniche del
rene e ogni anno sono oltre 8.000 i malati costretti a ricorrere a trattamenti dialitici. Dal 1988 al
2000 stato registrato un aumento del numero di casi di dialisi passando da 86 a 150 per milione
di abitanti.
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Dialisi
La dialisi un processo artificiale per la purificazione del sangue dalle tossine. I metodi dialitici
sfruttano la diffusione attraverso una membrana semipermeabile e si differenziano in base al tipo
di membrana utilizzata. Nel caso dellemodialisi la membrana artificiale (filtro di dialisi) mentre
nella dialisi peritoneale naturale ed il peritoneo.
La dialisi peritoneale consiste nellintrodurre una soluzione ipertonica (liquido di dialisi)
allinterno della cavit peritoneale. La soluzione viene lasciata per un certo periodo di tempo e poi
viene drenata.
La membrana peritoneale costituita da 2 foglietti quello esterno che si appoggia alla parete
muscolare addominale (peritoneo parietale) e quello interno (peritoneo viscerale) che ricopre
completamente i visceri delladdome (fegato, milza, intestino, utero, ovaie). Il liquido di dialisi
viene introdotto tra il peritoneo viscerale e quello parietale. La membrana molto vascolarizzata,
semipermeabile e funziona da filtro. Le sostanze contenute nei vasi sanguigni del peritoneo (urea,
creatinina, acido urico) passano per diffusione nel liquido di dialisi attraversando la membrana in
base alle dimensioni e alla carica elettrica.
Il liquido di dialisi deve essere sterile e deve avere una composizione nota: acqua, glucosio (75-
250 mmol/l), sodio, cloro, potassio, calcio, magnesio e lattato. I soggetti con insufficienza renale
cronica vanno incontro a iperfosfatemia e a iperpotassiemia. Per favorire la diffusione di questi
elettroliti importante che siano presenti nel liquido di dialisi in quantit controllata in base alle
necessit del paziente. In alcuni casi elettroliti come il potassio potrebbero non essere contenuti
nel liquido di dialisi. Il lattato diffonde dal liquido di dialisi al sangue dove agisce da sostanza
tampone per regolare il pH. Il glucosio invece richiama acqua dal sangue per osmolarit.
Aumentando la concentrazione del glucosio aumenta anche il passaggio di acqua.
Il liquido di dialisi viene lasciato in addome per un intervallo di tempo che va dalle 4 alle 6 ore,
tempo necessario perch si raggiunga lequilibrio tra liquido di dialisi e sangue. Successivamente
la soluzione viene drenata e sostituita con altro liquido di dialisi. La manovra viene ripetuta fino 3
o 4 volte al giorno, secondo le necessit dialitiche del soggetto. Gli orari degli scambi possono
essere adeguati alle esigenze lavorative e sociali.
Lintroduzione e il drenaggio del liquido avvengono attraverso un catetere che viene inserito
nelladdome con un intervento chirurgico (in anestesia locale o totale) e tenuto in sede per tutto il
Dialisi peritoneale
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tempo in cui si utilizza la dialisi peritoneale. Prima di essere infuso il liquido di dialisi deve essere
portato a temperatura corporea 37 C.
La dialisi peritoneale pu essere di 2 tipi:
la continuous ambulatory peritoneal dialysis (CAPD) che viene messa in atto di giorno con
tecnica manuale;
lautomated peritoneal dialysis (APD) che viene usata di notte, mentre si dorme, con laiuto di
una apparecchiatura apposita.
Continuous ambulatory peritoneal dialysis
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La dialisi peritoneale continua ambulatoriale pu essere eseguita anche a casa, da soli o con
laiuto di un familiare. Per eseguire la manovra necessario avere:
un tavolo e una sedia lavabili (plastica o formica) per appoggiare il materiale necessario allo
scambio di dialisi;
unasta per appendere la sacca con la soluzione di dialisi;
uno scalda sacche;
un cestino per limmondizia.
Gli indumenti indossati devono essere puliti e comodi, non devono essere stretti ma neppure
troppo larghi e vanno evitati i maglioni pelosi. Il sistema CAPD pu essere utilizzato anche in
vacanza. In tal caso il soggetto deve avere con s un numero di sacche pari al numero degli
scambi. Se si rimane lontano da casa per un periodo lungo, le sacche possono essere recapitate a
destinazione direttamente dal servizio o dalla ditta fornitrice.
La CAPD prevede principalmente 3 fasi:
1. carico, cio lintroduzione per gravit della soluzione di dialisi nella cavit addominale. Per
favorire lingresso della soluzione bisogna mettere la sacca pi in alto delladdome del paziente;
2. scarico o drenaggio: la soluzione di dialisi satura viene fatta uscire in una sacca vuota. Per favorire
il drenaggio della soluzione bisogna sistemare la sacca pi in basso delladdome del paziente;
3. lavaggio delle linee.
E importante misurare il volume del liquido sia drenato sia introdotto perch dalla differenza si
ricava lultrafiltrazione cio la quota di liquido rimosso dallorganismo per ogni scambio;
lultrafiltrazione giornaliera la somma dellultrafiltrazione ottenuta da tutti gli scambi.
Uno scambio completo dura circa 20-30 minuti. Solitamente il primo si effettua al mattino e
lultimo la sera prima di andare a dormire. Lorario abbastanza libero e viene concordato in base
alle esigenze lavorative e agli impegni personali del soggetto.
Automated peritoneal dialysis
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Con la tecnica automatizzata lo scambio di dialisi avviene automaticamente grazie a una
apparecchiatura alla quale il soggetto si collega la sera prima di andare a dormire fino alla
mattina quando si alza. La durata del trattamento varia dalle 8 alle 10 ore per notte mentre il
numero degli scambi effettuati dalla macchina dipende dalla prescrizione medica. Il numero di
scambi viene stabilito in base al risultato degli esami ematici di valutazione della funzionalit
renale residua, dalle prove di drenaggio del catetere e da prove di funzionalit peritoneali che
vengono eseguite dal centro di dialisi allinizio del trattamento e ogni 6 mesi.
La sera le procedure di montaggio e attacco allapparecchiatura richiedono circa 25-30 minuti,
mentre le procedure di stacco, al mattino al risveglio, richiedono circa 5 minuti. La macchina di
dialisi facilmente trasportabile perch pu essere chiusa nellapposito trolley, garantendo al
paziente il massimo grado di libert.
Criteri di scelta della dialisi
Il paziente con insufficienza renale cronica viene seguito periodicamente durante i mesi o gli
anni di progressione della malattia. Giunti alla decisione di iniziare un trattamento dialitico, si
stabilisce se esistono controindicazioni cliniche o psicologiche che possono precludere un tipo di
dialisi rispetto a un altro (vedi tabella 1).
Se non ci sono controindicazioni cliniche, il paziente viene informato sulle tecniche di dialisi
disponibili, sui vantaggi e gli svantaggi di una tecnica rispetto allaltra e viene messo quindi nelle
condizioni di scegliere il trattamento da utilizzare.
Dialisi peritoneale
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Le controindicazioni pi frequenti alla dialisi peritoneale riguardano i soggetti con malattie
dellapparato gastroenterico, con obesit grave, BPCO grave (in quanto il liquido in addome spinge
verso lalto il diaframma riducendo ulteriormente lespansione toracica) e quelli che hanno subito
un intervento chirurgico addominale.
Tabella 1. Principali indicazioni e controindicazioni alla dialisi peritoneale
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Indicazioni Controindicazioni assolute Controindicazioni relative
soggetto che dichiara di preferire la
dialisi peritoneale rispetto allemodialisi
soggetto che non vuole essere sottoposto
allemodialisi
soggetto con insufficienza cardiaca con-
gestizia
soggetto con cardiopatia ischemica
soggetto con vasculopatia estesa
soggetto nel quale difficile reperire un
accesso per lemodialisi
soggetto che ha difficolt a recarsi al
centro per lemodialisi
soggetto con aderenze addominali
estese
soggetto con stomie di tipo diverso,
ernie o sventramento inoperabile
soggetto con incapacit fisica o
mentale (per esempio tremori o
incapacit cognitiva)
soggetto con corpi estranei
intraddominali (protesi)
soggetto con malattia intestinale
cronica
soggetto con infezioni estese della
cute o della parete addominale
soggetto con intolleranza all
aumento di volume delladdome
soggetto obeso
soggetto con malnutrizione grave
soggetto con diverticolite frequente
Strumenti per la dialisi peritoneale
Cateteri peritoneali
Il catetere peritoneale in silicone. Ha 2 cuffie in dacron una situata in prossimit del
peritoneo (cuffia interna o profonda) e laltra vicina alluscita sottocutanea (cuffia esterna o
superficiale). Le 2 cuffie immobilizzano il catetere, grazie alla reazione infiammatoria sviluppata
nei tessuti circostanti e alla successiva proliferazione di fibroblasti, e bloccano la diffusione
batterica sia dalla cute sia dal peritoneo.
Il catetere per dialisi peritoneale in silicone e pu essere suddiviso in 3 segmenti:
esterno (o extra addominale) la parte di catetere compresa tra lorifizio cutaneo e il raccordo
di connessione alla sacca;
intramurale la parte di catetere che attraversa laddome dalla cute al peritoneo.
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A sua volta
suddiviso in una parte sottocutanea (sino alla fascia del muscolo retto o alla linea alba) e una
parte transparietale che attraversa il muscolo retto o la linea alba;
intraperitoneale la parte del catetere posizionata allinterno della cavit peritoneale.
Il diametro di 0,5 cm, mentre la lunghezza di 45 cm: nella parte peritoneale vengono introdotti
20 cm, allinterno della parete addominale rimangono 10 cm, mentre allesterno escono 15 cm.
La parte peritoneale oltre al foro terminale dotata di numerosi piccoli fori laterali per facilitare
lentrata e luscita del liquido di dialisi. E importante che un accesso peritoneale adeguato:
faccia passare, in un certo intervallo di tempo, volumi importanti di liquidi (fino a 2.500 ml per
ogni scambio) allinterno e allesterno della cavit peritoneale senza alterare la normale
anatomia e fisiologia degli organi circostanti;
blocchi il passaggio dei batteri (sia dallesterno sia dal peritoneo);
garantisca la tenuta idraulica del sistema verso lesterno (nessuno sgocciolamento);
mantenga la posizione inizialmente conferitagli dalloperatore;
abbia una buona stabilit chimica e fisica, non si alteri con luso di disinfettanti e resista a
trazioni, clampaggi, sfregamenti, flessioni, dilatazioni eccetera;
sia esteticamente tollerabile;
abbia un basso costo.
A livello delluscita cutanea del catetere (exit site), lepitelio squamoso stratificato risale
foderando lo spazio creatosi tra la cuffia esterna e il foro di uscita. Dopo un mese, la ferita
chirurgica guarita e sostituita da una invaginazione cutanea che pu penetrare per alcuni
centimetri attorno al catetere.
Anche a livello della cuffia interna lepitelio squamoso semplice cresce attorno al catetere,
penetrando attraverso la parete addominale sino alla cuffia interna.
Nella parte intramurale (tra la cuffia profonda e quella esterna) il catetere viene avvolto da uno
strato di tessuto connettivo a forma di guaina robusta e biancastra, che avvolge il catetere.
Dialisi peritoneale
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Il catetere e il liquido di dialisi possono essere fonte di disagio e fastidio. Per far sentire meglio
il paziente si pu suggerire di indossare una leggera guaina contenitiva o un sacchetto che
contiene il catetere. E importante ascoltare con attenzione il paziente e cercare di rendergli meno
fastidiosa la presenza del catetere.
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Sacche per la dialisi
Il liquido di dialisi conservato in sacche di plastica morbida, trasparente e di volume variabile
da 2 a 5 litri con concentrazioni che vanno da 1,5 a 4 grammi percentuali di glucosio. Sulla
superficie esterna della sacca deve essere indicata la scadenza e la composizione della soluzione.
Prima di utilizzare il liquido di dialisi si deve controllare che le sacche non siano scadute o rotte,
che il liquido sia trasparente, privo di corpi estranei e che il sistema di connessione abbia le
protezioni. Le sacche sono collegate al catetere con un sistema di raccordo e hanno un punto per
liniezione di farmaci o per il prelievo del liquido di dialisi.
Quando si effettua il raccordo tra la sacca e il set bisogna avere la mani pulite, indossare una
mascherina di protezione che ricopra il naso e la bocca e mettere sulle ginocchia del paziente un
telo sterile, per evitare che il catetere venga a contatto con superfici contaminate.
Ogni mese le sacche vengono recapitate a casa del paziente. La quantit dipende dal numero
degli scambi giornalieri effettuati. Le sacche devono essere conservate in un luogo fresco e
asciutto secondo le indicazioni date dalla azienda fornitrice.
Assistenza infermieristica
del soggetto in dialisi peritoneale
In condizioni di normalit il rene mantiene lorganismo in equilibrio eliminando le sostanze di
scarto e garantendo una concentrazione corretta di elettroliti e acqua. Nei soggetti con
insufficienza renale in fase terminale invece il rene non riesce pi a produrre lurina e si pu avere
un accumulo di acqua nellorganismo (iperidratazione). Per questo motivo in caso di insufficienza
renale cronica avanzata importante limitare lassunzione di liquidi. La quantit consentita va
valutata bilanciando la quantit di acqua introdotta con le bevande e gli alimenti e quella
eliminata con le feci, la respirazione, la sudorazione e la diuresi residua. Il peritoneo non in
grado di controllare leliminazione di acqua come il rene quindi il paziente in dialisi peritoneale
deve verificare con regolarit il suo stato di idratazione.
Laumento della quantit di acqua nellorganismo si rileva con la presenza di edema, aumento
ponderale, dispnea, ipertensione; la diminuzione invece si diagnostica in base alla presenza di
crampi, stanchezza, ipotensione, polidipsia e rapida diminuzione del peso.
Di solito si definisce per ogni paziente dializzato il peso ideale da cui non bisogna scostarsi di
pi di 3 o 4 kg. La tolleranza a condizioni di iperidratazione o disidratazione diversa da individuo
a individuo ed legata anche alle patologie associate (i cardiopatici per esempio hanno una
tolleranza minore). La valutazione dello stato nutrizionale del paziente, per definire il peso ideale,
viene eseguita dallquipe e pu comprendere diversi metodi: la valutazione dei cambiamenti di
peso, il peso attuale, lindice di massa corporea (BMI) e la valutazione della circonferenza della
vita. Si pu anche ricorrere alle interviste alimentari o chiedere al paziente di tenere il diario degli
alimenti consumati, o descrivere cosa ha mangiato nelle 24 ore precedenti. Vengono utilizzati
anche gli esami ematochimici quali lalbumina (che pu essere influenzata dallo stato di
iperidratazione), la transferrina, la proteina C reattiva (che pu aumentare in presenza di
infiammazione) e il colesterolo totale. Le indicazioni dietetiche variano in base agli esami di
funzionalit renale.
Gestione dellexit site
In condizioni normali la cute che circonda il punto di uscita del catetere un epitelio mucoso
rosa o scuro, a seconda del colore naturale della pelle. Non ci sono secrezioni (ematiche o
purulente), croste, n tessuto di granulazione e alla palpazione il paziente non sente dolore.
Sebbene in letteratura non ci siano indicazioni univoche sul trattamento dellexit site
consigliabile detergerlo a giorni alterni con soluzione fisiologica, coprire il sito con una garza
pulita e tenere il catetere ben fissato alladdome. Alcuni antisettici come lacqua ossigenata e i
preparati a base di iodio possono essere citotossici. E preferibile quindi evitare di utilizzarli.
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Dialisi peritoneale
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Prove di funzionalit peritoneale
Per valutare la funzionalit del peritoneo e quindi lefficacia della dialisi peritoneale, le linee
guida consigliano alcune prove di funzionalit da eseguire almeno una volta allanno
indipendentemente dal tipo di dialisi peritoneale utilizzata (APD o CAPD).
Il peritoneal equilibration test (PET) utile per valutare la permeabilit del peritoneo sulla base
del tempo necessario per ottenere lequilibrio tra la soluzione di dialisi e il sangue. Conoscendo il
tempo di equilibrio si pu personalizzare il trattamento dialitico per ottenere la massima efficacia.
Le prove di drenaggio del catetere consentono invece di misurare i tempi di carico e scarico
della soluzione di dialisi con lobiettivo di ridurre i tempi morti e di personalizzare il trattamento.
Dieta
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Lo scopo della dieta in dialisi peritoneale ottimizzare lo stato clinico dei pazienti mantenendo
un buon apporto nutrizionale.
Di solito prima di iniziare il trattamento dialitico la dieta a basso contenuto proteico (dieta
ipoproteica), ma una volta iniziata la dialisi bisogna modificare completamente le abitudini
alimentari perch vengono perse molto proteine (in media 7-9 g al giorno) e nello stesso tempo
sono introdotte molte calorie perch parte del glucosio contenuto nella soluzione di dialisi viene
riassorbito.
La dieta del soggetto in dialisi peritoneale deve prediligere le proteine ai carboidrati. Lapporto
di liquidi deve essere valutato con il medico in relazione alla funzionalit renale residua, cio alla
quantit di acqua che il rene riesce ancora a eliminare. In genere il soggetto che non urina pi
non deve assumere oltre un litro al giorno di liquidi. E importante spiegare al paziente che alcuni
alimenti (per esempio frutta, verdure e minestre) sono ricchi di acqua. Se il paziente dovesse avere
molta sete pu essere consigliata una modica restrizione di sodio consigliando di cucinare senza
sale e di aggiungerlo a cottura ultimata. I soggetti che soffrono di insufficienza renale presentano
spesso iperpotassiemia e iperfosfatemia. Laumento della potassiemia (concentrazione superiore a
6 meq/l) pu portare ad alterazioni del ritmo cardiaco, talvolta gravi. E importante quindi
mantenere lintroito entro range controllati (2.000-3.500 mg al giorno) e proibire i sali dietetici
perch contengono potassio. In base al valore della potassiemia possono essere consigliati o
proibiti cibi come le banane, le verdure e il cioccolato. Anche lintroduzione di fosforo deve essere
controllata, quindi devono essere limitati latte, yogurt e formaggi.
Attivit fisica
Lattivit fisica leggera e continuativa riduce il rischio di sovrappeso e di stitichezza, migliora il
metabolismo degli zuccheri e dei lipidi oltre a conferire una sensazione di benessere. In genere
sono consigliate la bicicletta e le passeggiate, pu essere indicata anche attivit fisica di altro
genere ma si raccomanda di parlarne prima con il medico.
Un soggetto in dialisi peritoneale pu tranquillamente andare al mare e fare il bagno, lunica
precauzione di rinnovare la medicazione dellexit site quando si esce dallacqua.
Educazione del paziente
Le persone che devono essere sottoposte a dialisi peritoneale devono frequentare alcuni
incontri con il personale del centro dialisi per prendere confidenza con i dispositivi. Gli incontri
possono avere luogo in ospedale o a casa del paziente purch lambiente sia confortevole e
tranquillo, in modo che il paziente possa concentrarsi. Il training a domicilio pu creare pi
problemi organizzativi, ma lambiente pi confortevole per il paziente.
Gli incontri di addestramento possono prevedere programmi diversi in base alle capacit di
apprendimento del paziente o della persona che lo affianca nella manovra di scambio (spesso un
familiare). In genere si impara a fare lo scambio di dialisi e il controllo dellapparecchio
automatizzato in 4-5 giorni. Vengono anche date informazioni sulla tecnica, il trattamento del
catetere, le medicazioni, il sovraccarico idrico, la disidratazione, la peritonite, la dieta, la fornitura
delle sacche e la conservazione del materiale. Al termine delle lezioni pu essere utile fare una
verifica delle nozioni apprese e della reale capacit di gestione pratica della tecnica. Sarebbe
preferibile fare una verifica anche scritta (questionario) e conservarlo nella cartella clinica in modo
da documentare lapprendimento del paziente.
Dialisi peritoneale
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Nei primi 6 mesi di autogestione della dialisi, buona norma eseguire alcune visite al domicilio
del paziente per sostenerlo psicologicamente e verificare che proceda tutto bene. Nel periodo
successivo si pu ridurre la frequenza delle visite domiciliari (una volta ogni 6 mesi). E importante
per fare la supervisione durante lo scambio di dialisi e verificare che il paziente ricordi tutta la
procedura. Si devono rispiegare le manovre dimenticate o quelle sulle quali il paziente non mostra
molta sicurezza.
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Complicanze
Le complicanze della dialisi peritoneale possono essere precoci o tardive.
Il leakage cio la fuoriuscita di dialisato dallincisione chirurgica o dallexit site la principale
complicanza precoce. Per prevenirla bisogna lasciar trascorrere almeno 2 o 3 settimane
dallinserimento del catetere allinizio della dialisi peritoneale, per dar modo alla ferita di chiudersi
e alle cuffie in dacron di fissarsi ai tessuti.
La peritonite e linfezione dellexit site sono le complicanze tardive pi frequenti.
Il catetere peritoneale pu avere problemi di funzionamento per alterazione della peristalsi
intestinale che pu spostare la porzione intraperitoneale del catetere. Di solito il problema si
risolve con la somministrazione di lassativi.
Peritonite
Negli ultimi anni il numero di casi di peritonite diminuito grazie ai sistemi di connessione
moderni che prevengono la contaminazione dallesterno proteggendo il punto di connessione.
Lincidenza di peritonite nei soggetti con dialisi peritoneale molto variabile, ma considerato
accettabile un tasso di 0,5 episodi/paziente anno.
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La peritonite esogena in genere causata da un errore durante lo scambio.
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Lesecuzione
corretta delle procedure (eseguire il lavaggio sociale delle mani prima di effettuare lo scambio,
indossare la mascherina e utilizzare un telino sterile) la condizione indispensabile per prevenire
la contaminazione del liquido di dialisi.
La peritonite pu essere causata anche da infezione di una sede diversa dalladdome. I germi
migrano nella cavit peritoneale e ne causano linfezione. In questo caso solo il trattamento
precoce dellinfezione originaria pu prevenire e curare la peritonite.
Il liquido di scarico torbido un segno sempre presente in caso di peritonite che pu essere
rilevata facilmente osservando in controluce il liquido scaricato. Si pu ottenere una conferma
della torbidit con lesecuzione del cytur test: si immerge nel liquido da analizzare una striscia
reattiva per la determinazione semiquantitativa dei leucociti. In caso di positivit la striscia
cambia colore in poco tempo. A questo segno principale si associano alcuni sintomi come: dolore
addominale, nausea, vomito con rifiuto del cibo e febbre.
In corso di peritonite si pu osservare anche una riduzione della capacit di ultrafiltrazione del
peritoneo che comporta il rischio di ritenzione idrica e aumento di peso.
La peritonite, viene trattata con una associazione di antibiotici somministrati attraverso il
liquido di dialisi o, meno frequentemente, per bocca o per via endovenosa dopo aver raccolto un
campione del dialisato per eseguire lesame colturale.
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Prima di scegliere la terapia occorre
raccogliere un campione di dialisato ed effettuare la coltura, la conta cellulare e lantibiogramma.
Infezione dellexit site
Non ci sono dati precisi sulla frequenza delle infezioni dellexit site: i dati riportati in letteratura
oscillano da 0,05 a 1,02 episodi per paziente per anno. Tale discrepanza legata a diversit di
classificazione.
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Linfezione dellexit site pu essere acuta o cronica; linfezione acuta (solitamente successiva a
traumi o trazioni del catetere) si manifesta con dolore, edema, eritema, secrezione ematica o
purulenta. Linfezione cronica dura pi di 4 settimane e causa dolore, edema, secrezione
purulenta, presenza di tessuto di granulazione.
E importante che il paziente sappia prevenire le infezioni dellexit site e che in caso di infezione
avvisi il personale del centro di dialisi per iniziare le cure tempestivamente.
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Occorre quindi
consigliare al paziente di evitare i traumatismi poich una lesione della cute la prima porta di
ingresso dei germi. I traumi possono essere causati dagli indumenti (cinture, pantaloni stretti), da
trazioni accidentali o dalla pressione lieve ma costante della superficie rigida del catetere sulla
cute sottostante. Per prevenire queste complicanze necessario indossare abiti comodi e non
Dialisi peritoneale
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troppo stretti, fissare il catetere alla cute con cerotti per evitarne la trazione e cambiare la
posizione del catetere quando viene effettuata la pulizia, per evitare che si formino lesioni da
decubito. Inoltre una buona igiene personale e luso di biancheria pulita sono molto importanti.
Linfezione dellexit site, se trascurata, pu estendersi anche al tunnel sottocutaneo, in questo
caso pu essere presente dolore alla palpazione del tragitto; se poi si estende fino al peritoneo
possono comparire i segni della peritonite.
Il personale sanitario qualificato deve valutare la gravit della complicanza per decidere se fare
un tampone sullorifizio per esempio in presenza di pus o secrezioni. Inoltre lesame del dialisato
associato a coltura pu stabilire se linfezione si estesa al peritoneo.
Linfezione dellexit site viene trattata con disinfettanti o antibiotici per via topica o con
antibiotici per via sistemica. Nellinfezione da batteri Gram negativi la terapia locale prevede luso
di gentamicina pomata; in caso di Gram positivi le linee guida suggeriscono di utilizzare lo
iodopovidone, la mupirocina o laureomicina.
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Possono essere somministrate la vancomicina e la
teicoplanina per un periodo di 3 settimane, per via sistemica.
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Dossier InFad anno 2, n. 25, settembre 2007
Editore Zadig via Calzecchi 10, 20133 Milano
www.zadig.it
e-mail: segreteria@zadig.it
tel.: 02 7526131 fax: 02 76113040
Direttore: Pietro Dri
Redazione: Nicoletta Scarpa
Autore dossier: Ivana Brizio, Nefrologia e dialisi ASL18 Alba (Cn)

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