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LAORE SARDEGNA

TECNICO: IVO PORCU


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Raccolta e Tempo balsamico
Essiccazione - Distillazione
delle piante aromatiche ed officinali
LAORE SARDEGNA
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Tempo Balsamico
Il Tempo balsamico il momento migliore per la raccolta delle specie aromatiche in
quanto i costituenti principi attivi sono maggiormente contenuti negli organi della
pianta. E bene che la raccolta venga effettuata in caratteristici momenti della
giornata e varia a seconda della specie e delle parti da raccogliere.
Raccolta degli organi ipogei
Radici di piante annuali: vengono raccolte, in genere, insieme alla parte aerea, prima
della fioritura (generalmente in primavera).
Radici di specie bienni: vengono raccolte dopo la caduta delle foglie e lavvizzimento
del fusto, in genere, alla fine del 1 anno di vita, nel tardo autunno.
Radici di specie perenni: vengono raccolte nel tardo autunno, dal 2 fino al 5 anno
di vita, scegliendo radici di qualche anno, in cui si avuto un accumulo dei principi
attivi, trascurando nel contempo quelle pi vecchie spesso legnose e poco attive.
Radici di alberi e arbusti: vengono raccolte da piante che hanno raggiunto il
completo sviluppo.
Rizomi, tuberi e bulbi: vengono generalmente raccolti da pianta di 2-3 anni, dopo il
disseccamento della parte aerea. Fa eccezione il rizoma di felce maschio (in piena
vegetazione: in estate), la valeriana (durante o poco dopo la fioritura. I bulbi,
bulbo-tuberi e rizomi da piante a fioritura estiva-autunnale, si raccolgono nel
periodo di riposo prima della fioritura e non in primavera.
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Tempo Balsamico
La raccolta degli organi ipogei deve essere effettuata secondo la
seguente metodologia:

scavare il terreno con strumenti adatti;
fare attenzione a non rompere e ammaccare gli organi;
ricoprire la buca prodotta;
eliminare la terra attraverso lo scuotimento ed il raschiamento
degli organi con lausilio di spazzole e stracci;
evitare il lavaggio, soprattutto nelle radici contenenti saponine e
mucillagini; il lavaggio deve essere limitato a casi particolari
(terreni argillosi o fangosi);
eliminare, con appositi tagli, barbe, radichette, base dei fusti (al di
sopra del colletto), gemme, parti guaste o alterate.
scegliere gli esemplari migliori, pi sani e flessibili;
preparare il materiale per lessiccazione (es. taglio longitudinale
dei materiali pi grossi).


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Tempo Balsamico
Raccolta degli organi epigei
Turioni: (es. asparago, rusco), vengono raccolti ancora teneri, prima che
compaiano le fibre legnose.
Gemme: (es. pino, pioppo), vengono raccolte in prossimit della schiusura.
Piante erbacee: vengono in genere raccolte allinizio della fioritura, allorch si
raggiunge il completo stadio vegetativo. Alcune si raccolgono prima della
fioritura (melissa, parietaria), altre in frutto (erba morella). Le erbe si
raccolgono in giornate belle ed asciutte, prive di rugiada, si recidono, mediante
falcetto o coltello curvo, alcuni centimetri dal suolo, si privano delle zone
indurite, dei rami troppi grossi, delle foglie secche o ingiallite o malate, nonch
delle parti intaccate. Si trasportano in ceste, disposti in mazzi, senza pressare
il materiale.
Fusti: la raccolta limitata quasi esclusivamente al fusto della dulcamara, che
viene raccolto dopo il 2-3 anno, dalla primavera a tutto lautunno, anche dopo
la caduta delle foglie.
Cortecce: (di rami e radici) per le piante di quercia, sambuco, dafne,
melograno, alla ripresa vegetativa visto che in primavera la pianta ricca di
linfa e con cellule particolarmente turgide e quindi di facile decorticazione. Va
effettuata con coltelli di osso o acciaio inox, evitando quelli in ferro, che
reagendo con i tannini della corteccia, danno luogo allannerimento dei tessuti.


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Tempo Balsamico
Raccolta degli organi epigei

Foglie: vengono in genere raccolte quando i fiori stanno per spuntare o
quando questi sono appena abbozzati. Per alcune specie come la melissa si
preferisce anticipare la raccolta sino ad un mese prima della fioritura, in
altre come la malva, sia spetta che termini la fioritura. Dalleucalipto si
raccolgono le foglie falciformi, che risultano pi aromatiche. I rametti
fogliati si raccolgono in primavera ad esempio il rosmarino. Le foglie devono
essere raccolte in giornate asciutte, per evitare che fermentino ed
anneriscano.
Fiori: la raccolta dei fiori avviene in genere allinizio o poco prima dellantesi,
comunque prima che questi vengano fecondati. Alcuni fiori devono essere
raccolti in boccio per vari motivi: 1 - non perdere il profumo (arancio, rosa);
2 evitare la disorganizzazione da post-maturazione (biancospini, capolini di
composite); 3 evitare una degradazione dei principi attivi desiderati.
Sommit fiorite: (parte terminale dei rametti fogliati con infiorescenze e
fiori) in genere si raccolgono allepoca della fioritura in cui le foglie
contengono gli stessi principi attivi o le essenze contenute nei fiori (es.
labiate) ed anzi il loro contenuto aumenta con la fioritura.
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Tempo Balsamico
Raccolta degli organi epigei

Frutti: i frutti secchi deiscenti si raccolgono a maturit completa, cio
a completo sviluppo del pericarpo e dei semi. Per questo ci si basa sul
particolare colore che tipicamente distingue il frutto maturo. I frutti
indeiscenti vengono raccolti in epoche diverse a seconda della zona in
cui sono concentrati i principi attivi; per esempio nelle ombrellifere in
cui in genere interessa il pericarpo e non tanto il seme, si raccolgono
prima della completa maturazione no essiccazione. I frutti carnosi che
continuano a maturare anche dopo distaccati dalla pianta, si raccolgono
immaturi. I frutti che devono essere utilizzati o essiccati subito, si
raccolgono completamente maturi.
Semi: i semi dei frutti secchi vengono raccolti quando i frutti sono
completamente maturi; i semi molto piccoli non si raccolgono
isolatamente, ma insieme ai rametti dellinfiorescenza che vengono
essiccati naturalmente in modo che si abbia il distacco mediante
battitura o trebbiatura. Attraverso apposita setacciatura vengono
ripuliti dal materiale estraneo.
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Tempo Balsamico
La raccolta degli organi epigei deve essere effettuata secondo la seguente
metodologia:
Pu essere effettuata in qualsiasi tempo ed in qualsiasi ora della giornata
anche se sicuramente consigliabile evitare quando il terreno bagnato.
Evitare la raccolta di esemplari o parti guaste, ammuffite, marcescenti,
avvizzite e malate in genere.
La parti erbacee devono essere deposte in ceste, in sacchi (traspiranti),
senza pressare.
I rizomi e le cortecce ed i semi, ed in generale il materiale meno delicato,
possono essere deposti anche in sacche di tela.
In generale bene evitare sacchi di plastica per favorire la traspirazione
delle biomasse fresche.
Le varie specie e le varie parti raccolte vanno ben separate e distinte.
Contrassegnare subito la specie raccolta con cartellini identificativi: specie,
parte raccolta, luogo, data, ora, localit o ambiente di raccolta.
Limitare i fenomeni fermentativi delle biomasse fresche raccolte, evitando
pressature nei recipienti di raccolta.
Ripulire e fare la cernita del materiale raccolto, e provvedere subito
allessiccazione o alla distillazione delle specie aromatiche.
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Tempo Balsamico
Mese Pianta
Gennaio
Bergamotto
Febbraio
Abete bianco, Abete rosso, Carrubo, Cipresso, Lichene
islandico.
Marzo
Asparago, Borsa di pastore, Bosso, Cappero, Fumaria,
Genziana, Nocciolo, Olivo, Olmo, Pesco, Pino silvestre,
Pioppo, Prugno, Quercia, Salice rosso, Viola mammola.
Aprile
Acero, Agrifoglio, Ailanto, Betonica, Betulla, Biancospino,
Calendula, Carciofo, Castagno, Centocchio, Crescione,
Efedra, Fitolacca, Fragola, Frangola, Frassino, Lentisco,
Manna, Mentastro, Noce, Ontano, Ortica, Rovo, Salice
bianco, Tamerici, Tarassaco, Tiglio, Valeriana, Viola del
pensiero.
Maggio
Acetosa, Aglio orsino, Altea, Arancio amaro, Asperula,
Bagolaro, Camomilla, Celidonia, Ciliegio, Cineraria, Edera,
Erba Roberta, Erba ruggine, Finocchio marino, Fiordaliso,
Malvone, Prezzemolo, Rosa canina, Sambuco.
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Tempo Balsamico
Mese Pianta
Giugno
Agrimonia, Amarena, Avena, Bocca di leone, Borragine,
Camedrio, Caprifoglio, Cardo benedetto, Dragoncello,
Erisimo, Eucalipto, Fragola, Lampone, Malva comune,
Malva silvestre, Margherita, Millefoglio, Mirtillo, Mirto,
Nepetella, Ortica bianca, Parietaria, Pervinca, Pesco, Menta
puleggio, Rosmarino, Ruta, Salvia, Timo, Verbasco,
Veronica, Vulneraria.
Luglio
Achillea moscata, Alchemilla, Alloro, Altea, Arancio dolce,
Arnica, Artemisia, Assenzio, Bardana, Basilico, Betonica,
Bistorta, Capelvenere, Carciofo, Cardo mariano, Carota,
Centaurea minore, Cetriolo, Cicoria, Coda cavallina,
Corbezzolo, Corniolo, Cotogno, Cumino dei prati, Edera,
Elicriso, Eufrasia, Farfara, Frassino, Genep, Genzianella,
Iperico, Issopo, Lavanda, Marrubio, Meliloto, Melissa,
Menta piperita, Mentastro, Mentone, Mugo, Origano,
Pimpinella, Salvia desoleana, Salvia sclarea, Santolina,
Tiglio, Verbena.
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Tempo Balsamico
Mese Pianta
Agosto
Aglio, Alchechengi, Anice verde, Carrubo, Cipolla,
Coriandolo, Finocchio, Fitolacca, Giaggiolo, Girasole,
Luppolo, Maggiorana, Mirtillo, Nocciolo, Noce, Olmaria,
Peperoncino, Piantaggine, Prezzemolo, Prugni, Psillio,
Santoreggia, Sedano, Uva ursina, Vite.
Settembre
Aneto, Angelica selvatica, Arnica, Bistorta, Calamo
aromatico, Calendula, Cappero, Cedrina, Cicoria, Ginepro
rosso, Nigella, Ortica, Pungitopo, Quercia, Rosa canina,
Rovo, Tamerici, Tarassaco, Valeriana.
Ottobre
Acetosa, Altea, Asfodelo, Asparago, Bardana, Borsa di
pastore, Carlina, Carota, Corniolo, Crespino, Enula, Erba
ruggine, Genziana, Ginepro comune, Giuggiolo, Limone,
Liquirizia, Malva silvestre, Valreriana rossa, Vulneraria,
Zafferano.
Novembre
Agrifoglio, Alloro, Finocchio, Nespolo, Olmo.
Dicembre
Arancio amaro, Arancio dolce.
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Essiccazione
Lessiccazione il trattamento attraverso il quale viene eliminata
gran parte del contenuto acquoso delle piante, o di una sua parte,
in modo da bloccarne la composizione chimica e le propriet
farmacologiche connesse, impedendone lattivit enzimatica,
permettendo quindi la trasformazione della pianta in droga;

Attraverso lessiccazione si evitano fermentazioni, gli
ammuffimenti, e le variazioni di colore ed organolettiche (odore
e sapore), che coinvolgono la droga;

Lessiccazione tanto migliore quanto pi completa, rapida ed
eseguita a temperature quanto pi contenute. Si solititi
pertanto consigliare di non superare i 40 C e completare
loperazione in 5-10 giorni;


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Essiccazione
Le modificazioni fondamentali che si hanno a seguito del processo di
essiccazione sono:

A) perdita di peso: varia a seconda del contenuto acquoso della
pianta; in genere la droga fresca si riduce in quella secca al 20-25%
(1/4 - 1/5) del peso iniziale. Si ha maggior perdita nei petali, e poi in
successione: foglie, fusti erbacei, radici, rizomi, cortecce e semi.

B) variazione della colorazione: in genere si verificano delle
decolorazioni per cui spesso i fiori diventano giallicci, le foglie
grigiastre, gli organi contenenti tannini ossidando imbruniscono o
diventano rossicci;

C) variazione dellodore: in genere lodore si affievolisce, soprattutto
nelle specie aromatiche, a volte diventa pi intenso o compare un
profumo (es. valeriana, vaniglia), a volte si modifica (es. meliloto).
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Essiccazione

Lessiccazione dei prodotti un processo
piuttosto complesso, in sintesi:

laria entra nel prodotto ad una temperatura
superiore a quella del prodotto stesso e con basso
contenuto di umidit;
durante il passaggio nella biomassa cede calore
ed assorbe acqua uscendo cos a temperatura
inferiore, teoricamente a quella di saturazione
(umidit pari al 100%).
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Essiccazione
Su queste considerazioni di carattere generale, si pu
effettuare un dimensionamento di massima di un
impianto di essiccazione o, meglio, verificare la
rispondenza dellimpianto stesso (in termini termo -
tecnici ed operativi) alle esigenze aziendali, calcolando:

La quantit di acqua da asportare
la quantit di calore necessario per la vaporizzazione
dellacqua presente nel prodotto
la conseguente quantit daria necessaria
le caratteristiche del ventilatore
le caratteristiche dello scambiatore di calore.

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Essiccazione
Lessiccazione pu essere effettuata o sfruttando la
temperatura ambientale, oppure quella artificiale. Si
distingue pertanto:

effettuata a calore naturale:
effettuata al sole (parziale totale);
effettuata allombra (allaperto in ambienti aerati).

effettuata a calore artificiale:
tradizionale (stufe, essiccatoi);
liofilizzazione.
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Essiccazione
In ogni caso il materiale da essiccare va sempre disteso in
strati sottili su superfici adatte: solai, telai, cannucci, reti in
plastica, stuoie, ed altro ancora, che possono essere disposte
anche su pi piani sovrapposti (se allombra) oppure in
mazzetti.
Resa
Con lessiccamento si ha una notevole perdita di peso che
varia principalmente a seconda della parte essiccata del
vegetale. Cos con i petali, contenendo l80-90% dacqua,
danno un rendimento del 10-12%, mentre allestremo
opposto abbiamo le cortecce che rendono il 50-605 ed i
semi con l80-90%.
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Essiccazione naturale al sole
Lessiccazione naturale al sole di tipo totale si applica ai
frutti carnosi (fichi, uva, ecc.), funghi, semi, cortecce ed
organi sotterranei (radici, rizomi, tuberi, alcuni bulbi), a volte
anche ai fiori (in questo caso si ricoprono con un foglio di
carta per evitare i raggi diretti del sole). Non si applica sulle
parti erbacee (foglie, fusti);

Lessiccazione parziale: tecnica pi frequente, per poi
proseguirla allombra; in questo caso lessiccamento pi
rapido. Nel periodo estivo e per le parti di pianta delicate
lesposizione al sole deve essere brevissima, per evitare
modificazioni dei principi attivi e decolorazioni.
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Essiccazione naturale allombra
E praticata nella stagione estiva, nelle regioni a clima caldo
asciutto;

Il materiale disteso su strati sottili, la notte va ricoperto, per
evitare che lumidit notturna possa compromettere o
allungare lessiccazione;

Questa pratica va effettuata in ambienti aerati, dotati di
aperture regolabili;

Gli ambienti pi adatti sono i granai, solai, capannoni e
simili, esposti possibilmente a Sud o Est;
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Essiccazione a calore
artificiale
Disidratazione: la pratica che consente lessiccazione
dellerba fresca (75-80% di umidit) ponendola a contatto
con aria fortemente riscaldata;
Essiccazione: lessiccazione a calore artificiale viene
effettuata in forni, stufe, essiccatoi o locali ad aria
condizionata, muniti di una sorgente artificiale di calore
controllato e regolabile, oltre ad un sistema di
ventilazione, per rinnovare laria riscaldata;
Lessiccazione inizia a 20-25 C. per poi essere portata
sino a 35-40C., evitando di cuocere le erbe con
temperature superiori, ad eccezione delle radici di
genziana o di china in cui su pu arrivare a 60-80C.
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Essiccazione attraverso
la deumidificazione
Sistema di essiccazione che condiziona lambiente di essiccazione
anzich il prodotto
(con questo sistema si producono ottime qualit di essiccati )

lazienda deve disporre di un locale possibilmente non umido che possa essere
isolato il pi possibile con lambiente esterno per quanto riguarda gli scambi di
aria;
le piante da essiccare vengono disposte in strato sottile (10-12 cm) su graticci;
quantitativo di prodotto caricabile per m2 di graticcio, non pu superare 3-4 kg/m2;
il deumidificatore deve avere le seguenti caratteristiche: potenzialit (litri/24 ore)
in condizioni ideali di funzionamento. M3 di aria trattata in un ora ed indicazione
delle dimensioni in m3 per il quale il deumidificatore consigliato. Range ideale di
funzionamento: temperatura 6-12 C (max 32 C). Umidit minima 30-40%.
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Stabilizzazione
I tre tipi di essiccazione visti, avvengono a temperature
che variano dai 30 ai 60 C.. Tali temperature non sono
sufficienti a denaturare gli enzimi, che quindi vengono
inibiti temporaneamente.
Con questa tecnica si devono inibire gli enzimi, il metodo
pi usato quello di P. Goris, che sfrutta i valori
dellalcool etilico. La droga viene posta in autoclave dove
vengono immessi i vapori di etanolo prodotti da una
caldaia e lasciata per 1-5 minuti, a seconda del materiale
da stabilizzare.
Dopo di che le droghe vegetali vengono seccate ad aria
calda ed imballate.
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Liofilizzazione
Si tratta di una ultraessiccazione sotto alto vuoto, previa
frantumazione e possibilmente polverizzazione per
macinazione delle biomasse, in particolari condizioni di
temperatura (basse) e previo congelamento (surgelato).
Lacqua presente, extra ed intracellulare, viene eliminata per
sublimazione, passando dallo stato di ghiaccio a quello di
vapore.
Il materiale liofilizzato, si conserva in contenitori ermetici, e
pu durare anni.
E un prodotto solubilissimo nellacqua, facilmente utilizzabile
nei preparati galenici.
E sicuramente il sistema migliore di conservazione, unico
inconveniente dato dallalto costo energetico.
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Surgelazione

E riservata a quelle droghe che con il calore anche
moderato perdono i principi attivi. Il metodo assai
poco utile nel commercio al minuto, mentre
vantaggioso per le grandi industrie.

La droga viene rapidamente raffreddata a -30 C., e
conservata poi a 20 C., in contenitori impermeabili
per evitare la sublimazione dellacqua.
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Essiccazione
Lessiccazione quindi una pratica molto importante per
assicurare una migliore presentazione del prodotto
erboristico, e di conseguenza ottenere un maggior valore
aggiunto per il produttore agricolo.

Richiede sempre unattenzione particolare, attrezzature
idonee e tanta esperienza nel settore specifico.

Inoltre tale operazione rappresenta unutilit per
lacquirente, in quanto facilita lo stoccaggio e meglio
risponde alle esigenze dellindustria estrattiva.

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Impiantistica ed attrezzature
per lessiccazione
Essiccazione ad armadio,
lavorazione essiccato,
certificazione
confezionamento.
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Impiantistica ed attrezzature
per lessiccazione
Impianto di essiccazione a cabina con
carrelli grigliati che consentono rapidi
tempi di carico e scarico.
Impianto di
essiccazione a
cabina, con
deumidificazione.
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Impiantistica ed attrezzature
per lessiccazione
Taglierina a ghigliottina
Per la preparazione del taglio tisana. Per ottenere prodotti a
dimensione variabile si usa la taglierina a taglio incrociato.
Richiesto dallindustrie aromatico - essenziere e farmaceutiche.
Taglio: 1- 3 cm
Droga contenente la
polvere derivante dal
taglio

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Impiantistica ed attrezzature
per lessiccazione
Vaglio oscillante sovrapposto
Per la setacciatura e la calibratura delle droghe secche
e per leliminazione dei corpi estranei.
Normalmente abbinato ad impianto per aspirazione polveri.
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Impiantistica ed attrezzature
per lessiccazione
Setaccio
Per la setacciatura e la calibratura delle droghe secche
e per leliminazione dei corpi estranei.
Normalmente abbinato ad impianto per aspirazione polveri.

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Impiantistica ed attrezzature
per lessiccazione
Mulino per polveri

Per ridurre la droga secca in polvere, molto richiesta dallindustria
farmaceutica per la preparazione di compresse, ecc.

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Impiantistica ed attrezzature
per lessiccazione
Confezionamento e stoccaggio

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Le leggi fisiche e chimiche che regolano la distillazione di piante ed erbe aromatiche od
officinali o parte di esse sono le stesse valide per quelle dei liquidi alcolici. In questo
caso la separazione non avviene fra acqua ed alcool bens fra acqua e oli essenziali (o
essenze) contenuti nei vegetali.


Cosa stabilisce la legge
In Italia l'uso degli apparecchi di distillazione regolato, dal punto di vista fiscale, da
una serie di norme ben precise che tendono a controllare la produzione, tra l'altro, dei
liquidi alcolici sui quali, come noto, vengono applicate delle imposte di fabbricazione.
La materia regolamentata dal Reggio Decreto n 762 del 25.11.1909 il quale, all'art. 1,
stabilisce, fra l'altro, che chiunque detenga o intende costruire apparecchi atti alla
distillazione, rettificazione o trasformazione degli spiriti o alla concentrazione dei vini e
liquidi alcolici deve farne denuncia all'UTIF. Esso esonera da tale obbligo solo i pubblici
scientifici per distillatori di capacit inferiore ai 20 litri, adoperati esclusivamente a scopi
scientifici. Tuttavia con una circolare del 09.09.1925, per motivi pratici legati al controllo
sulla fabbricazione, si consente che siano esenti dalla osservanza e dall'obbligo di
denuncia i detentori dei piccoli apparecchi di vetro o in metallo, dotati di caldaia di
capacit inferiore ai 3 litri, destinati ad usi diversi dalla fabbricazione degli spiriti.

La Distillazione delle erbe officinali
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La Distillazione delle erbe officinali
Cosa si estrae

Sono molte le piante che contengono, in diversa quantit oli
essenziali. Sono liquidi mobili o vischiosi, pi o meno volatili, costituiti
da mescolanze di composti terpenici, molto variabili da specie all'altra.
Ad essi si deve il profumo dei fiori e di altre parti della pianta.
Gli oli essenziali sono prodotti dalle piante e raccolti all'interno di
particolari organelli contenuti nelle cellule vegetali detti vacuoli. La
liberazione del profumo avviene in genere dopo l'essiccamento o lo
spezzettamento o lo schiacciamento, operazioni che favoriscono la
rottura delle pareti della cellula e dei vacuoli con la conseguente
fuoriuscita delle sostanze in esse contenute.
Alambicco a fuoco diretto.
Provoca idrolisi e bruciatura
degli oli essenziali.
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La Distillazione delle erbe officinali
Essenza (olio essenziale)

Con questo termine si definisce generalmente i principi attivi contenuti
nei vegetali, che si possono ricavare per distillazione. Queste sostanze
sono volatali cio tendono con molta facilit a passare allo stato
gassoso. Nelle piante le cellule che li immagazzinano possono trovarsi
un p in tutte le parti: nei fiori, ma anche nelle foglie, nelle gemme, nei
semi, nei frutti e persino nel legno e nelle radici. Attualmente il metodo
che consente di ottenere un prodotto di qualit la distillazione in
corrente di vapore. La materia vegetale da distillare cede al vapore le
sue sostanze volatili che, dopo la refrigerazione, si separano di nuovo e
possono essere raccolte in preziose goccioline: gli olii essenziali.
Nell'acqua di distillazione rimane una piccola parte di estratto che, come
sottoprodotto della distillazione, viene utilizzato come acqua aromatica.
Gli usi degli oli essenziali sono in : Fitocosmesi, Aromaterapia,
Profumeria, Fitoterapia, Alimentare.
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La Distillazione delle erbe officinali
TECNICHE DI ESTRAZIONE
Le uniche tecniche di estrazione che danno prodotti adatti e consentiti dalla legge
per un uso terapeutico sono la spremitura e la distillazione in corrente di vapore.
Nell'industria cosmetica e per la preparazione dei profumi si utilizzano oggi in larga
misura essenze estratte dai vegetali con l'impiego dei solventi volatili, in seguito a
loro volta distillati.
Spremitura o pressatura
E' il metodo che si adotta per ottenere gli oli essenziali contenuti nella scorza degli
agrumi. Un tempo eseguita manualmente, questa operazione oggi affidata ad
apposite macchine (presse idrauliche - torchi), che estraggono contemporanea-
mente il succo dai frutti, e l'essenza dalle scorze.

Torchi inox: Qualunque preparato erboristico che preveda l'infusione delle erbe in
solventi (acqua, alcool, ecc.) necessita alla fine la spremitura delle piante, in
quanto la parte di solvente imbevuta nelle fibre la pi ricca di principi attivi. Allo
stesso modo per dobbiamo evitare che il prodotto che noi otteniamo venga
inquinato da materiali non idonei (vernici, ferro, ecc.), ecco perch si dovrebbe
usare il torchio in acciaio inox, anche per la facilit di pulizia del torchio in tutte le
sue parti.
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La Distillazione delle erbe officinali
LA QUALITA' DEGLI OLI ESSENZIALI

La qualit tra i requisiti pi importanti negli oli essenziali.
Un altro, aspetto importante legato al ciclo vitale della pianta, per cui si parla di
momento balsamico, che sta ad indicare il periodo di massima concentrazione
dei principi odorosi. Questo momento balsamico pu variare in relazione alle
diverse parti della pianta (le foglie e i fiori, per esempio) o a seconda dell'ora del
giorno. E' buona norma raccogliere le parti della pianta da distillare alle prime ore
del giorno evitando le giornate molto umide e piovose.
Deterpinazione degli oli essenziali
Una volta prodotte le essenze, non tutte si possono utilizzare allo stato grezzo,
perch maleodoranti e volte addirittura contenenti sostanze tossiche. E' dunque
essenziale per quanto costoso, procedere a una purificazione per alcuni oli, che
miri a ottenere prodotti stabili, pi concentrati, meglio conservabili, soprattutto che
non contengano sostanze irritanti o aggressive come i terpeni, mediante la
deterpinazione.La maggiore o minore accuratezza della purificazione influisce sulla
qualit e quindi sul prezzo dell'essenza, anche perch nel corso della lavorazione
si perdono consistenti quantit di olio grezzo. In linea di massima bene diffidare
dei prodotti a prezzo troppo basso.
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La Distillazione delle erbe officinali
Test di qualit degli oli essenziali
Per verificare la buona qualit di un olio essenziale si eseguono vari tipi di test.
Quelli organolettici, che si affidano cio a percezione dei sensi (aspetto, colore, e
soprattutto odore), possono in qualche misura essere effettuati anche dal
consumatore. Un modo molto empirico ma efficace di assicurarsi l'olio "giusto"
quello di non consumare del tutto la confezione di un prodotto sperimentato come
buono e servirsene come, campione, per confronto, al momento del nuovo
acquisto.
I test fisici (densit, solubilit in alcol, indice di rifrazione, ecc.) e quelli chimici
(titolo dei principali costituenti, indice di acidit, ricerca di sostanze estranee,
ecc.)sono invece di competenza specialistica, che vi ricorre il produttore
veramente affidabile.

Conservazione oli essenziali
Il calore, la luce, l'aria e l'umidit possono compromettere la qualit delle essenze.
E' dunque necessario conservarle in recipienti in vetro scuro ermeticamente chiusi
e in un ambiente fresco e asciutto.
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La Distillazione delle erbe officinali
Distillazione in corrente di vapore

I distillatori in acciaio Inox sono studiati appositamente per l'estrazione di oli
essenziali dalle piante officinali.
Essi funzionano sfruttando il principio della distillazione in corrente di vapore e del
recupero delle acque aromatiche per dare la massima resa in oli essenziali.

I distillatori sono composti da:
- produzione di vapore (caldaia a bassa pressione a gas o a gasolio);
- alambicco in acciaio inox per il contenimento delle piante officinali (completo di
allacci in acciaio inox per lentrata del vapore, degli spurghi e di un organo per
lespansione dello stesso vapore);
- cestello in acciaio inox per la preparazione delle erbe;
- coperchio in acciaio inox con chiusura rapida o a morsetto;
- condensatore a fasci tubieri in acciaio inox;
- fiorentina in acciaio inox o in vetro temperato per la raccolta degli oli essenziali.

LAORE SARDEGNA
TECNICO: IVO PORCU
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La Distillazione delle erbe officinali
COME FUNZIONANO
Dopo aver acceso la caldaia per la produzione del vapore, si inserire la biomassa
vegetale officinale da distillare allinterno dellalambicco tramite il suo apposito
cestello, quindi si chiude il coperchio e si apre la mandata del vapore dopo aver
aperto gli spurghi. Successivamente si apre lacqua di raffreddamento e si inizia a
distillare.
Il vapore, salendo, estrae l'olio essenziale dalle piante e lo trascina in alto nel
condensatore in acciaio .
Il prodotto condensato scende nella fiorentina, e, mentre l'olio rimane nella parte
superiore, le acque aromatiche ritornano nella caldaia passando per il tubo di
recupero o si recuperano nella parte bassa della stessa fiorentina.
Il rendimento delle piante officinali in olio essenziale dipende da molti fattori: dal
tipo di pianta, dalla corretta raccolta, dallo sminuzzamento della biomassa
eliminando eventualmente le parti pi dure e legnose, dal momento di raccolta
(tempo balsamico) .
Qualsiasi parte della pianta pu essere sottoposta a distillazione: solo necessario
che i prodotti aromatici non subiscano alcuna denaturazione ad opera dell'acqua o
dell'alta temperatura, essendo queste due fasi indispensabili nell'effettuazione
dell'operazione. Il principio della distillazione basata sulla propriet di
separazione di due liquidi di diversa densit, capaci di ricondensarsi a differenti
temperature.
LAORE SARDEGNA
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La Distillazione delle erbe officinali
2,5 gr. 1 Kg. assenzio (foglie fresche)
2,5 gr. 1 Kg. pino (rami e foglie)
5-10 gr. 1 Kg. valeriana (radici fresche)
5-10 gr. 1 Kg. rosmarino (cimett e fiorite)
5-10 gr. 1 Kg. timo
5-10 gr. 1 Kg. issopo
5-10 gr. 1 Kg. coriandol o (semi secchi)
10-20 gr. 1 Kg. sal via
10-20 gr. 1 Kg. alloro (foglie secche)
10-20 gr. 1 Kg. eucalipt o (foglie fresche)
10-20 gr. 1 Kg. ginepro (bacche secche)
2,5 gr. 1 Kg. basilico (foglie)
1 gr. 1 Kg. citronella (foglie)
30-40 gr. 1 Kg. finocchio (semi secchi)
1 gr. 1 Kg. cardo (semi secchi)
1 gr. 1 Kg. rosa (fiori)
1 gr. 1 Kg. aranci o (fiori)
0,1 gr. 1 Kg. gelsomino
10 gr. 1 Kg. lavanda
2 gr. 1 Kg. menta
2 gr. 1 Kg. maggiorana
2 gr. 1 Kg. rosmarino
resa in olio essenziale biomassa distil lata
(quantit)
pianta officinale
LAORE SARDEGNA
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La Distillazione delle erbe officinali
1 gr. 1 Kg. giaggiolo (rizomi secchi)
1 gr. 1 Kg. ruta
1 gr. 1 Kg. geranio
1-3 gr. 1 Kg. camomilla (capolini)
2,5 gr. 1 Kg. melissa
1-3 gr. 1 Kg. dragoncello (erba f resca)
2,5 gr 1 Kg. origano
2,5 gr 1 Kg. maggiorana
2,5 gr. 1 Kg. assenzio (f oglie fresche)
2,5 gr. 1 Kg. pino (rami e f oglie)
5-10 gr. 1 Kg. valeriana (radici fresche)
5-10 gr. 1 Kg. rosmarino (cimette f iorite)
5-10 gr. 1 Kg. timo
5-10 gr. 1 Kg. issopo
5-10 gr. 1 Kg. coriandolo (semi secchi)
resa in olio essenziale biomassa distillata
(quanti t)
pianta officinale
LAORE SARDEGNA
TECNICO: IVO PORCU
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La Distillazione delle erbe officinali
Impiantistica per la distillazione con flusso di
vapore ottimizzato, per ottenere oli essenziali
di elevata qualit
Caldaia per la produzione
di vapore

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