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Codice a 6 cifre: 02 01 03
La 1° e la 2° cifra indicano la categoria o l’attività che
genera il rifiuto (02 indica i rifiuti provenienti da
«produzione, trattamento e preparazione di alimenti in
agricoltura, orticoltura, caccia, pesca ed acquicoltura»;
la 3° e 4° cifra indicano il processo produttivo (01
identifica i rifiuti delle produzioni primarie);
Le ultime due cifre identificano il singolo rifiuto (03
identifica gli scarti vegetali).
COMPOSIZIONE DEI RIFIUTI SOLIDI
URBANI (R.S.U.)
SOTTOVAGLIO DA
•• SOTTOVAGLIO DA 22 cm;
cm;
•• MATERIALE CELLULOSICO;
MATERIALE CELLULOSICO;
MATERIALE PLASTICO;
•• MATERIALE PLASTICO;
MATERIALI FERROSI
•• MATERIALI FERROSI EE NON
NON FERROSI;
FERROSI;
INERTI SUPERIORI
•• INERTI SUPERIORI AA 22 cm;
cm;
SOSTANZE ORGANICHE.
•• SOSTANZE ORGANICHE.
LA PRODUZIONE
LA PRODUZIONE GIORNALIERA
GIORNALIERA DI DI R.S.U.,
R.S.U., SECONDO
SECONDO
UNA STIMA
UNA STIMA DEL
DEL C.N.R.,
C.N.R., ÈÈ IN
IN MEDIA
MEDIA DI
DI 700
700
GRAMMI PER
GRAMMI PER ABITANTE.
ABITANTE.
CENERI E POLVERI
RIFIUTI SOLIDI
MATERIALI NON
DECOMPONIBILI
MATERIALI
DECOMPONIBILI
RESIDUI VEGETALI, CARTA, LEGNO, TESSILI, AVANZI DI CIBO, ALTRI SCARTI ORGANICI
CONTENITORI
E IMBALLAGGI
RIFIUTI SOLIDI
IN VETRO, ALLUMINIO, MATERIALE
PLASTICO, MATERIALE CELLULOSICO.
RIFIUTI INGOMBRANTI
RIFIUTI URBANI
PERICOLOSI
MATERIALI PROVENIENTI DA DEMOLIZIONI,
MACCHINARI, ELETTRODOMESTICI, VECCHIE
AUTO E PARTI MECCANICHE.
RIFIUTI DERIVANTI DA
ATTIVITÀ AGRICOLE
RIFIUTI ZOOTECNICI,
RIFIUTI INDUSTRIALI SCARTI VEGETALI
RIFIUTI TOSSICI
E NOCIVI
LIQUIDI
SOLIDI
Variazione merceologica dei rifiuti
Gerarchia di gestione dei rifiuti
ISS, 2008
LA STRATEGIA COMUNITARIA PER LA
GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI
LIVELLI DI PRIORITÀ
4° DISCARICA CONTROLLATA
ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO
MODELLO OPERATIVO
1. RACCOLTA PRESSO L’UTENZA (SISTEMA “PORTA A PORTA”)
• UMIDO (ORGANICO)
• MULTIMATERIALE LEGGERA CON CARTA E CARTONE
• INDIFFERENZIATO
LE PIATTAFORME ECOLOGICHE
LE PIATTAFORME POSSONO ESSERE UTILIZZATE COME:
Obiettivo
RACCOLTA INDIFFERENZIATA
rapidità di installazione
Si caratterizza ridotto investimento iniziale
economicità di gestione
recuperare zone degradate
DISCARICA CONTROLLATA
FASE AEROBIA
Operata da microrganismi che lavorano in presenza di ossigeno
FASE ANAEROBIA
Attivata da microrganismi che operano in assenza di ossigeno
COMPOSTAGGIO
(Fase Aerobia)
Ceneri Diossine
Carboni attivi dei filtri di fumi Furani RIFIUTI
Inerti PCB PERICOLOSI
Fanghi della depurazione delle acque Fenoli
GASSIFICATORE PIROLIZZATORE
Gli Inceneritori sono stati sostituiti, negli USA, dalla raccolta differenziata spinta e in Germania con impianti di Trattamento Bio-Meccanico dei rifiuti.
"Gli inceneritori sono proposti ai paesi in via di sviluppo e anche all'Italia" afferma il Prof. Federico Valerio (Direttore dl Dipartimento di Chimica
Ambientale dell'istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro-Genova), intervenuto alla conferenza sulle "Alternative agli Inceneritori“
LE ALTERNATIVE POSSIBILI
ALL’INCENERITORE
Sono stati analizzati gli effetti positivi e negativi delle diverse tecnologie: Incenerimento, Gassificazione, Trattamento Bio-Meccanico,
Discariche e il processo di Raccolta Differenziata, con dati relativi al loro impatto ambientale e sulla salute.
Mentre la Germania si è fermata a 73 impianti e negli USA è stata interdetta la costruzione di nuovi impianti di incenerimento.
LE ALTERNATIVE POSSIBILI
ALL’INCENERITORE
Questo perchè gli inceneritori sono pericolosi non solo per i fumi inquinanti, ma soprattutto per le ceneri e i fanghi residui, che
contengono metalli pesanti tossici e devono essere smaltiti come tali e a costi molto alti.
Ciò nonostante, a causa degli enormi investimenti effettuati sugli inceneritori, si è tentato di renderli più appetibili, riconvertendoli in
Cogeneratori e Termovalorizzatori per la contemporanea generazione di energia elettrica ed acqua calda per il riscaldamento urbano,
o per la produzione di Gas (gassificatori), funzionanti a bassa temperatura (400°C invece dei 1.100°C dell'inceneritore).
LE ALTERNATIVE POSSIBILI
ALL’INCENERITORE
Si vede che i maggiori inquinanti sono presenti in elevate quantità sia negli Inceneritori che nei Gassificatori.
Quindi bruciare i rifiuti negli inceneritori non risolve per nulla il problema nè ci ripara dalle conseguenze negative.
In Germania sono stati costruiti negli ultimi 10 anni, parallelamente agli inceneritori esistenti, ben 64 impianti di Trattamento Bio-Meccanico per circa 6.122.000
t/anno.
Un quinto del costo degli inceneritori e tempi di realizzazione di 2 anni rispetto ai 5 degli inceneritori.
IMPIANTO DI TRATTAMENTO BIOMECCANICO
Grande rilievo sta assumendo la produzione di biostabilizzato dai rifiuti solidi urbani mediante trattamento
meccanico-biologico (TMB).
Il biostabilizzato si distingue dal compost in quanto è prodotto a partire da rifiuti indifferenziati, mentre il compost
viene prodotto esclusivamente a partire da materiale organico raccolto differenziatamente.
IMPIANTO DI TRATTAMENTO BIOMECCANICO
Il trattamento meccanico-biologico (TMB) è una tecnologia di trattamento a freddo dei rifiuti indifferenziati (e/o avanzati dalla
raccolta differenziata) che sfrutta l'abbinamento di processi meccanici a processi biologici quali la digestione anaerobica e il
compostaggio.
Appositi macchinari separano la frazione umida (l'organico da bioessicare) dalla frazione secca (carta, plastica, vetro, inerti ecc.).
IMPIANTO DI TRATTAMENTO BIOMECCANICO
Schematicamente un impianto che produce biostabilizzato da rifiuti prevede dapprima la vagliatura con
separazione di una parte grossolana e poco fermentescibile, costituita ad esempio da carta, cartone,
plastica, metalli, vetro ecc., e di una parte ricca di sostanza organica e altamente fermentescibile.
IMPIANTO DI TRATTAMENTO BIOMECCANICO
Tali impianti ad alta tecnologia sfruttano sistemi automatici di classificazione dei materiali: una tecnologia
adottata è quella della spettrografia nel vicino infrarosso che ad esempio permette ad un computer di
individuare le diverse tipologie di plastiche e di comandare un sistema di getti d'aria compressa per la
separazione.
IMPIANTO DI TRATTAMENTO BIOMECCANICO
Ciò che rimane sopra il vaglio (chiamato sopravaglio) è costituito principalmente da materiale inorganico recuperabile
(vetro, plastica, metalli, tessuti,…). Ciò che filtra sotto il vaglio (sottovaglio) è sostanzialmente rifiuto organico.
IMPIANTO DI TRATTAMENTO BIOMECCANICO
L'impianto di Vedelago (che non gestisce la frazione umida e che quindi utilizza solo sistemi meccanici), grazie all'accoppiamento
di diversi impianti che lavorano in serie, è in grado di rendere riutilizzabile circa il 99% del rifiuto conferito derivante sia dalla
raccolta differenziata residenziale porta a porta (proveniente dai Comuni del circondario) sia rifiuti industriali di commercianti ed
artigiani; grazie a questi impianti il centro è in grado di portare all'industria una materia prima-seconda riutilizzabile in ulteriori
cicli di produzione.
Modalità e filiere di trattamento
dei rifiuti solidi urbani
Andamento delle metodiche di
smaltimento rifiuti in Italia
Variazione delle tipologie di gestione
dei rifiuti solidi urbani
OBIETTIVI FISSATI DALLA NORMATIVA
35 % ENTRO IL 31/12/2006
40 % ENTRO IL 31/12/2007
45 % ENTRO IL 31/12/2008
50 % ENTRO IL 31/12/2009
60 % ENTRO IL 31/12/2011
65 % ENTRO IL 31/12/2012
Rifiuti liquidi
o liquami
o acque reflue
Rifiuti liquidi
CLASSIFICAZIONE:
Raccolta e allontanamento
Fognatura statica
Fognatura dinamica
Smaltimento
Naturale
Artificiale (Trattamento)
Allontanamento
Fognatura statica
Pozzo nero a tenuta
Fognatura dinamica
Sistema unitario (acque nere + acque bianche)
Definizione:
Trattamento primario:
1) Grigliatura (separazione materiali grossolani);
2) Dissabiatura (sedimentazione sabbia in vasche
rettangolari o circolari a fondo inclinato);
3) Separazione grassi.
Smaltimento liquami – Stadi di trattamento
Trattamento secondario:
Depurazione biologica ad opera di batteri con
processi aerobi mediante:
1. Letti percolatori (filtrazione biologica su letti
di materiale inerte);
2. Impianti di fanghi attivi (vasche di
sedimentazione + vasche di aereazione).
E’ un processo di ossidazione biologica che
trasforma le sostanze organiche in CO2 e NH3
(mineralizzazione).
Fossa Imhoff
Filtro Percolatore
a) Impianto a fanghi attivi; b) vasca di aerazione a insufflazione di aria
Smaltimento liquami – Stadi di trattamento
Trattamento terziario:
Azioni specifiche per allontanare singole
sostanze:
1. Coagulazione chimica (per precipitare i
colloidi);
2. Resine a scambio ionico (per allontanare
fosfati e nitrati).
Trattamento disinfettante:
Clorazione
La nuova Legge sulle acque reflue
(escluse dal regime dei rifiuti dall'art. 8 del D.Lgs.22/97)
Con il nuovo sistema, l’identificazione del rifiuto si basa oltre che sull’origine
dello stesso, anche sulla presenza di sostanze pericolose.
Si dovrà perciò ricorrere, in determinati casi, ai fini della caratterizzazione di
un rifiuto, ad analisi chimiche di laboratorio.
RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI
Smaltimento in
impianti di termodistruzione autorizzati,
previa opportuna sterilizzazione.
PRODUTTORE DI RIFIUTI SANITARI
È assolutamente vietato
immettere tali rifiuti nel normale
circuito dei rifiuti urbani.
tipo di attività
Registro di carico e scarico
classi di pericolo
destinazione del rifiuto:
smaltimento “D…”
recupero “R…”
quantità del rifiuto
luogo di produzione
Formulario di identificazione del rifiuto
Il formulario di identificazione accompagna il
rifiuto durante il trasporto, nel quale
devono risultare:
1. produttore (dati identificativi)
2. destinatario (dati identificativi)
3. trasportatore (dati identificativi)
4. caratteristiche del rifiuto
5. rifiuto destinato a… (“D” o “R”)
6. quantità
7. firme (produttore – trasportatore)
8. generalità del conducente e del mezzo di trasporto
MUD – modello unico di dichiarazione