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1. Grandi elettrodomestici;
2. Piccoli elettrodomestici;
3. Apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni;
4. Apparecchiature di consumo;
5. Apparecchiature di illuminazione;
6. Strumenti elettrici ed elettronici (ad eccezione delle macchine utensili industriali
fisse di grandi dimensioni).
La raccolta dei RAEE viene differenziata in base alla tipologia di produzione ed impiego
delle AEE, e soprattutto raggruppando i RAEE in base al tipo di trattamento a cui saranno
sottoposti a seconda delle strumentazioni specifiche e delle competenze degli operatori
nel condurre le procedure di smontaggio in totale sicurezza ed efficienza (per la gestione
del costo di recupero).
I trattamenti di recupero vengono eseguiti al fine di poter bonificare i componenti da
materiali pericolosi per la salute o per l'ambiente e di smaltirli correttamente, e poter così
procedere al recupero di tutta la componentistica riutilizzabile e di tutti i materiali
riciclabili tra le parti danneggiate o inutilizzabili, ed in ultimo smaltire correttamente i
materiali non riciclabili.
Il conferimento dei RAEE può essere eseguito dai consumatori nei centri di raccolta
predisposti dai comuni, o tramite il ritiro da parte dei rivenditori (per conto dei produttori),
nelle fasi di acquisto di nuovi prodotti (rivalutazione dell'usato).
Il trattamento dei RAEE
Il trattamento dei RAEE è svolto in centri adeguatamente attrezzati, autorizzati
alla gestione dei rifiuti ed adeguati al "Decreto RAEE", sfruttando le migliori tecniche
disponibili.
Le attività di trattamento prevedono varie fasi, indicativamente:
Oltre ai vantaggi ambientali, il conferimento dei rifiuti nelle ecopiazzole abbinato alla
tecnologia, permetterebbe di premiare l'utente virtuoso con un risparmio economico.
Raccolta differenziata
Per evitare sprechi e salvaguardare l’ambiente è fondamentale sapere in che modo differenziare
correttamente i rifiuti.
A volte può succedere che, per fretta o confusione, gettiamo nella differenziata gli scontrini o la
carta sporca di cibo. Ancora oggi sono tanti gli errori che si commettono quando si fa la raccolta
differenziata. Piccoli errori certo, ma se non si commettessero ne deriverebbe sicuramente un
decisivo miglioramento della qualità della raccolta, a tutto vantaggio dell’ambiente. In genere,
trovate le regole su come separare i materiali direttamente sui cassonetti adibiti alla raccolta ma non
sempre è facile capire se quel determinato rifiuto deve essere riciclato oppure buttato via
perché non recuperabile.
Tra tutti i materiali che è possibile riciclare, la plastica è tra quelli che maggiormente si prestano a
un riciclo completo.Non differenziate invece nella plastica tutti quei rifiuti che presentano residui di
materiali organici, ad esempio il cibo che potrebbe fermentare nel cassonetto, o residui di sostanze
pericolose come vernici e colle. Ricordate sempre che tutti i contenitori devono essere puliti,
svuotati e schiacciati.
Anche in questo caso è bene che i contenitori siano puliti e soprattutto vuoti: non inserite nel
cassonetto bottiglie di vetro piene o semi-piene anche se si tratta solo di acqua.
Per quanto riguarda carta e cartone, potete riciclare giornali, scatole, cartoni ben piegati ma anche
quaderni, scatole del latte….Non buttate nei bidoni della carta quella unta, quella da forno e piatti e
bicchieri di carta. Appiattite sempre le scatole e comprimete gli scatoloni in modo da ridurre gli
imballaggi di grandi dimensioni in piccoli pezzi.
Gli avanzi di cibo , le bucce della frutta, i sacchetti del tè, i fondi del caffè….. vanno conferiti
invece nel contenitore dell’umido, in genere di colore marrone. Non dimenticate di sistemare i
materiali in sacchi ben chiusi prima di buttarli via.
I materiali unti e sporchi, i piatti e le posate,cd e dvd, i giocattoli, i fiori finti, i sacchetti
dell’aspirapolvere, gli spazzolini e le videocassette devono finire invece direttamente
nell’indifferenziata ossia nel cassonetto in cui rientrano tutti quei rifiuti che non possono essere
riciclati.
I rifiuti ingombranti come mobili, materassi ed elettrodomestici vari devono essere portati
invece nelle stazioni ecologiche.
RACCOLTA DIFFERENZIATA RIFIUTI
Gli indumenti e i tessuti vecchi che non vi servono più, dopo averli accuratamente lavati, li
potete riporre nell’apposito cassonetto, in genere di colore giallo.
Per le pulizie di casa o l’igiene personale privilegiate prodotti con le ricariche in modo da
ridurre il numero di contenitori.
Non buttate gli scontrini insieme alla carta: sono realizzati con carte termiche i cui
componenti reagiscono al calore generando problemi nelle fasi di riciclo. Buttate gli scontrini
e questo tipo di carta nel cestino dell’indifferenziata.
Polistirolo: pur non essendo plastica, alcuni comuni lo riciclano nel cassonetto destinato a
questo materiale, altri invece lo indirizzano all’indifferenziata. In questo caso, seguite le linee
guida del vostro comune di appartenenza.
Tetra Pak: la raccolta differenziata dei contenitori realizzati con questo materiale varia da un
comune all’altro. In generale, cercate di sciacquare e schiacciare bene i contenitori prima di
gettarli via in modo che al loro interno non rimangano residui.
Alluminio: anche in questo caso seguite le disposizioni del comune in cui vivete e prestate
attenzione a eventuali residui di cibo da eliminare.
COME SMALTIRE RIFIUTI ELETTRONICI
Lo spreco degli apparecchi elettrici ed elettronici è scandaloso quasi quanto quello del cibo.
Con troppa indifferenza, specie dopo un periodo di festeggiamenti durante i quali abbiamo
ricevuto un regalo, gettiamo nel primo secchio dell’immondizia il vecchio cellulare o il vecchio
phon, contribuendo così a inquinare e sprecando una serie di materiali molto preziosi. In
media, ogni famiglia italiana possiede, chiusi in qualche cassetto o in qualche cantina, ben 8
apparecchi elettrici ed elettronici. Altro spreco.
Tv, cellulari, ma anche robot da cucina, tostapane, forni a microonde, computer, modem,
pennette USB, frigoriferi, lavatrici e altri elettrodomestici non sono spazzatura qualsiasi, ma sono
RAEE, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, cioè rifiuti speciali il cui
conferimento è regolamentato dalla legge (per l’Italia dal Decreto Legislativo 151 del 2005).
Parliamo di oltre 1 milione di tonnellate di RAEE prodotte all’anno nel nostro Paese, quasi 18 kg
per abitante.
Per i rifiuti elettronici è prevista una raccolta differenziata. Bisogna quindi portarli in una delle
oltre 3.600 isole ecologiche comunali attrezzate per lo smaltimento dei RAEE. Da questi centri di
raccolta i rifiuti vengono poi inviati a impianti di trattamento che evitano la dispersione di sostanze
inquinanti e permettono il riciclo delle materie prime.
I RAEE non sono tutti uguali, ad ogni loro tipologia corrisponde il cassonetto giusto, a seconda del
preciso regolamento dell’isola ecologica scelta per il conferimento. Solitamente
sull’elettrodomestico è presente il simbolo del bidoncino barrato, che indica la possibilità di riciclo.
Se invece avete intenzione di acquistare una nuova apparecchiatura, avete la possibilità di lasciare
in negozio il vostro vecchio elettrodomestico a costo zero. Il negoziante ha l’obbligo di ritirare
gratuitamente l’usato al momento dell’acquisto . Nei punti vendita di elettronica si possono
conferire anche piccoli elettrodomestici al di sotto dei 25 cm di lunghezza senza avere obbligo di
acquisto, come ad esempio rasoi elettrici, lampadine o elettrodomestici per capelli.
Per i RAEE ingombranti è possibile richiedere il ritiro a domicilio: si tratta di un servizio presente
in molti Comuni.
Con la solita anomalia italiana: quella di predisporre tutto per una gestione corretta del problema dei
rifiuti elettronici, essere uno tra i primi paesi in Europa a rimettere in circolo materiali di recupero,
ma l’ultimo per lo smaltimento dei RAEE, con una media del 34, 4% a fronte del 42% circa in
Europa.
Il corretto smaltimento dei rifiuti elettronici non è soltanto una questione ambientale: ne va della
nostra salute. Durante i processi di smaltimento, infatti, vengono rilasciati nell’atmosfera composti
organici e metalli pesanti; respirando aria contaminata, questi inquinanti si possono accumulare
nell’organismo portando molti problemi di salute, anche pubblica. Alcune persone, svolgendo
ricerche molto approfondite hanno dedotto che: l’infiammazione e lo stress ossidativo aumentano
così come i livelli di p53 a causa di tutti gli inquinanti esaminati. Tutti fattori, questi, che possono
provocare danni al DNA, mutazioni, tumori e malattie cardiovascolari.
Assolutamente vietato, , lo smaltimento all’aperto di tali rifiuti, e un’inadeguata protezione dei
lavoratori degli impianti di trattamento ed eliminazione degli stessi.
Nel 2017 sono stati raccolti in totale 296mila tonnellate di RAEE, che equivalgono a circa 5 kg per
abitante, con enormi benefici che il nostro Pianeta trae da un semplice comportamento
consapevole. Pochissimo sforzo per enormi risultati.