La produzione

energetica

Prof. Antonio Ciaschi

 Obiettivi

Analizzare come lo sfruttamento

industriale delle risorse modifichi lo
spazio geografico, a scale differenti
Introdurre le connessioni fra le industrie
miieraria ed energetica e le strutture
geoeconomiche e geopolitiche.
 Gli spazi dell’energia

Così come per le materie prime

minerarie, anche la geografia degli spazi
energetici deve tener conto, anzitutto,
della separazione fisica fra aree di
estrazione e di consumo.
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L’energia idroelettrica è caratteristica di paesi

ricchi di fonti idriche: nel caso europeo,
Norvegia, Svezia e Austria. Le aree di
maggior produzione mondiale sono il Québec
e l’Ontario canadesi, che hanno alimentato lo
sviluppo della regione industriale dei Grandi
Laghi negli Stati Uniti. I grandi fiumi della
Russia asiatica (Ob, Angara e Jenisej), sono
stati il cardine dello sviluppo produttivo delle
regioni a Est degli Urali. Le Alpi neozelandesi
rappresentano importante nodo della
geografia dell’energia idroelettrica.
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Regione a elevata produzione e

consumo idroelettrico (ma di portata
locale) circondano l’alto corso del
Danubio, il Caucaso, i Carpazi, le Ande
meridionali, le Montagne Rocciose e il
Sud della Cordigliera australiana. Nei
paesi dell’area intertropicale la presenza
di fiumi di grande portata el presenza di
rilievi elevati ha consentito di di avviare
progetti di elettrificazione, dipendenti
però dalla variabilità delle precipitazioni.
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L‘energia nucleare. (Stati Uniti)

Carbone (Cina, Stati Uniti, India,

Australia, Africa australe, Russia,
Europa)

La produzione di idrocarburi (gas

petrolio) costituisce l’elemento più
importante e complesso
nell’organizzazione degli spazi
energetici. Difficoltà e differenze
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Non tutti i minerali che formano la crosta

terrestre sono infatti economicamente e
tecnologicamente sfruttabili: le risorse, si
riferiscono ai soli volumi il cui impiego in
attività umane è possibile anche dal punto di
vista dei costi di estrazione. Si tratta di un
concetto dinamico nel tempo: tecnologie e
nuovi materiali (uranio, radioattività).Riserva:
relativa ai soli elementi effettivamente
disponibili, per i quali esistono cioè le
condizioni tecnologiche, economiche e
politiche per il loro immediato sfruttamento.
(Riciclaggio poco attuato)
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Regioni geografiche del petrolio:

Medio Oriente che fornisce quasi un terzo del
petrolio commercializzato;
I Pesi costieri del Mediterraneo costituiscono
un’importante area di importazione e
trasformazione del greggio di provenienza
mediorientale;
gli Stati Uniti, con il 4% delle riserve, riducono il
loro ruolo di produttori;
la Russia era nel 2008 il secondo produttore
mondiale Avviandosi all’esaurimento i bacini
euroasiatici, sfruttano i giacimenti della Siberia e
YaKutia; Europa solo nel Mare del Nord,
Africa ,America Latina Indonesia Australia, Cina
Prezzi, mercati, manovre
speculative
I prezzi delle materie
prime
Le basi e le strutture
dell’industria
DALL’ARTIGIANATO
ALL’INDUSTRIA
La prima rivoluzione industriale
basata sul carbone
 La seconda rivoluzione
industriale nata dall’energia
elettrica
Le moderne strutture
industriali
Ordinamento territoriale
dell’industria

FATTORI CLASSICI DI
LOCALIZZAZIONE
 La teoria di Weber sulla
localizzazione delle
industrie
• La teoria di Weber si fonda sull’idea
che per massimizzare l’utile occorre
minimizzare i costi di trasporto:
pertanto il luogo ottimale di una
fabbrica è il punto in cui la somma dei
costi di trasporto (delle fonti di
ebìnergia, delle materie prime e del
prodotto finito) risulti la più piccola
possibile.
Nuovi paradigmi di
localizzazione
DAI CENTRI INDUSTRIALI A I
DISTRETTI INDUSTRIALI
 Dal polo industriale ai
processi di diffusione
• Decentramento territoriale
(periferia)

• Decentramento produttivo
(Modernizzazione)

• Formazione di sistemi industriali

periferici
 Politiche di riequilibrio
• Intervento indiretto (tramite
politiche attrattive)

• Intervento diretto (creazione di

imprese industriali di proprietà
pubblica