Sei sulla pagina 1di 10

INVESTIGAZIONE MICRO-CHIMICA DEI

PRODOTTI DI CORROSIONE CRESCIUTI


NATURALMENTE SU ARTEFATTI
ARCHEOLOGICI CU-BASED RITROVATI
NEL MAR MEDITERRANEO.
G.M. INGO, C. RICCUCCI, G. GUIDA, M. PASCUCCI, C. GIULIANI, E. MESSINA, G. FIERRO, GABRIELLA
DI CARLO.
SITI DI RITROVAMENTO
OBBIETTIVI

Analizzare i prodotti di corrosione e la composizione


delle leghe degli artefatti selezionati per poter
ricostruire l’intero processo e i metodi con i quali sono
venuti a formarsi.

Al fine di fornire un utile supporto per le procedure di


restauro.
METODI
CAMPIONAMENTO :
Scelta dei campioni più rappresentativi della patina
di corrosione e della parte metallica superstite.
Inglobati in resina epossidica
Sezionata con sega diamantata
Rifiniti e lucidati con carte abrasive Sic
Lucidatura finale

ANALISI :
OM
SEM-EDS
XRD
XPS
DTA-TG
ICP-MS
ANALISI DELLA LEGA
ICP-MS
ANALISI DEI PRODOTTI DI CORROSIONE
DTA-TG

Campione Pann-A
SEM
SEM Frammento di drappeggio
XRD (Punta del Serrone, Brindisi)
XRD
ANALISI DEI PRODOTTI DI CORROSIONE

Campione 330
Frammento di mano destra
(Punta del Serrone, Brindisi)

XRD FTIR
ANALISI DEI PRODOTTI DI CORROSIONE

Campione 312
SEM (Punta del Serrone, Brindisi)

XRD
ANALISI DEI PRODOTTI DI CORROSIONE

Campione Pann-B
Frammento di drappeggio
(Punta del Serrone, Brindisi)
CONCLUSIONE
Questo studio risulta fondamentale per una migliore comprensione dei prodotti di corrosione in
ambiente marino e per l’identificazione dei principali agenti di corrosione.

I ristultati rivelano che la corrosione dipende da:

Caratteristiche chimiche e metallurgiche della lega.


Interazione a lungo termine con specie reattive nell’ambiente marino.

Sono stati ottenuti dati micro e nano-chimici tramite analisi morfologiche qualitative e quantitative nella
speranza che possa stimolare l’utilizzo di nano-tecnologie nell’ambito del restauro non più come tecniche
pioneristiche ma come tecniche consolidate.

Potrebbero piacerti anche