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ANALISI NON LINEARE DI STRUTTURE

IN MURATURA E MISTE

6000
5000
4000
3000
2000
1000
0

CURVA DI CAPACITA’

CONTROLLO MESH

QUADRO FESSURATIVO

TENSIONI PRINCIPALI

Seconda Edizione
Ing. Carlo Tuzza
“Analisi non Lineare di Strutture in Muratura e Miste”
Manuale
Ing. Carlo Tuzza
a cura di: Ing. Paolo Segala
2a edizione
Anno 2012
CSPFea s.c.
via Zuccherificio, 5/d
35042 Este (PD)
info@cspfea.net
Tel. 0429 602404 Fax. 0429 610021

Per informazioni sui prodotti MIDAS: www.cspfea.net info@cspfea.net


La Burji (Torre) Dubai nello skyline di Dubai, progettata con MIDAS/Gen Advanced da Samsung Engineering

Confronto tra le piante dei principali grattacieli ai vari livelli


PREMESSA

L’analisi non lineare ha lo scopo di studiare il comportamento della struttura una volta
superato il punto di snervamento, valutando il fenomeno di danneggiamento e
ridistribuzione degli sforzi all’aumentare della spinta.
Lo scopo è di cogliere il punto massimo oltre al quale si crea un meccanismo labile della
struttura. E’ importante fare una premessa: questa analisi viene fatta solo dopo la verifica
dei tradizionali meccanismi locali, principali punti deboli di una struttura in muratura. Un
edificio con setti murari costruiti a regola d’arte, ben ammorsati, senza strutture spingenti e
con limitate altezze che dissuadono lo sbandamento fuori dal piano è il punto di partenza
per una analisi avanzata di tipo Push Over.

Indice
Metodo a telaio equivalente 2D
Caratteristiche della Muratura………….……..……..3 Esempio casa Veneziana
ModelloFEM……………….……………….…………….…..4 Caratteristiche…………………………….............…..…..77
Carico……………………………….………….………………..6 Analisi agli autovalori………………………………….……81
Masse Sismiche……………………….….………………….7 Risultati Strumas…………………………………………..…83
Analisi Modale………...………….………………………….8 Risultati Drucker-Prager………………………………….84
Analisi statica non lineare…………………………..…..9 Risultati TSC……………………………………………………86
Sequenza dei comandi.………….…………….…….…11
-Pushover Global Control…………………........12 Strutture Miste
-Pushover Load Cases……………………..……...13 Telaio in c.a. tamponato………….……..……………..88
-Define Pushover Hinge Properties………….16 Trasformare la muratura in bielle equivalenti…..89
-Mensory Proprieties……………….................18 Approccio Lineare………………….………….………..…..90
-Assign Hinge Proprieties…………………….….22 Approccio Push Over………………….….…………….….96
-Perform Pushover Analysis………………..…..23 Controlli………...………….………………………………….100
-Pushover Results……………….......................24 Telaio senza puntoni in muratura…………………..103
Risultati………………………………………………………..26 Confronto dei Risultati.………….……………..….……104
Verifica con Gen…………………...…………………..…27

Metodo a telaio equivalente 3D BIBLIOGRAFIA………………….……………………………105


Caratteristiche generali……………………………...…31
Perfezionare l’analisi……………….…………….………33 APPENDICE………………………………………………106
Esempi applicativi…….…………………………………..34

Esempi di Validazione
Esempio di Validazione N1………….....................35
Esempio di Validazione N2………......…………….. 37
Esempio di Validazione N3……………………………39
Esempio di Validazione N4………………………...…41

Modellazione con elementi Plate


Strategie per la modellazione……………………….43
Legami costitutivi commerciali……………….…….46
Scelta dei parametri di calcolo………………………53
Strumas…………………………………………………….....57
Mohr-Coulomb……………………………………….…...67
TSC…………………………………….…..........................70

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Ing. Carlo Tuzza 2
METODO A TELAIO EQUIVALENTE– Esempio 2D
-CARATTERISTICHE MECCANICHE

Con l’aiuto di un semplice esempio viene trattato sia l’aspetto teorico che pratico
di una modellazione dedicata ad un’analisi PO per muratura.

Caratteristiche meccaniche della muratura


fk = 62 daN/cmq
fvko = 2 daN/cmq
E = 62000 daN/cmq
G = 24800 daN/cmq
Gamma = 1800 daN/cmq

Volendo eseguire un’analisi non lineare, in conformità con quanto previsto dalla
normativa le resistenze di calcolo si assumono pari ai valori medi delle proprietà
di resistenza della muratura:

Setti:
Pressoflessione fd = 62/0.7 = 88 daN/cmq
Taglio fvd = fvmo + 0.4 Sn
Con fvmo = 2/0.7 = 2.85 daN/cmq

Travi:
Pressoflessione fhd = 20 daN/cmq
Taglio fvdo = 2.85 daN/cmq

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-MODELLO FEM

Trave/Spandrel

Nodo

Setto/Pier

Visualizzazione solida Visualizzazione in wire frame

Il nodo viene opportunamente


schematizzato come tratto inf rigido
attribuendo un materiale dedicato con
un E di 5/6 ordini di grandezza più
grande rispetto al modulo utilizzato per
la muratura

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Impostazione parametri elastici
per la muratura

Materiale inf. rigido da


assegnare all’elemento nodo

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-CARICO

Un’analisi non lineare di qualsiasi tipo dipende dalla storia di carico è necessario
quindi impostare come primo step lo stato attuale composto da carichi verticali
permanenti ed accidentali, per poi proseguire spingendo la struttura con un
sistema di forze orizzontali.

Load Case dei carichi verticali :

Peso permanente solaio = 2100 Kg/m per tutti e tre i livelli

Peso accidentale = 1500 Kg/m per primo e secondo livello, 900 Kg/m per il
terzo orizzontamento

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-MASSE SISMICHE

Impostazioni delle masse sismiche strutturali:

In genere si considerano masse di inerzia X-Y tuttavia alcune strutture (a


sbalzo o grandi luci) presentano fenomeni dinamici verticali, direzione Z,
significativi

Questa finestra è dedicata alla


conversione del peso in massa dei SOLI
elementi strutturali presenti nella
modellazione. La trasformazione di carichi
portati non presenti nel modello di calcolo,
quali solai, carichi accidentali, devo essere
convertite in altra maniera

Impostazioni delle masse sismiche


Si convertono ora i carichi portati in massa
con il corretto fattore di scala pari a 1 per
pesi permanenti (peso proprio solaio,
tamponamenti) e 0.3 accidentali

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-ANALISI MODALE

Necessaria a studiare il comportamento dinamico di una struttura e per


assicurarsi che il primo modo di vibrare non sia puramente torsionale poiché
individua quella categoria di strutture non inclini ad una analisi non lineare di tipo
Push over.

Mode No Tran-X Mass %


1 82.47
2 14.66
3 2.84

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-ANALISI STATICA NON LINEARE

La normativa permette in alcuni casi l’uso di un sistema di forze statiche


orizzontali per la simulazione del sisma in una struttura, in questo esempio si
introduce questo sistema di forze con lo scopo di usarlo successivamente
come sistema di spinte. Il procedimento infatti impone 2 sistemi di forze per
l’analisi non lineare, il primo deve essere proporzionale alle masse, per
esempio un’accelerazione orizzontale uniforme che investe le masse sismiche
scelte. Il secondo sistema di forze deve essere proporzionale al prodotto delle
masse per la deformata corrispondente al primo modo di vibrare (approssimata
a quella da utilizzare per una analisi statica lineare).

Riassumendo:
Push 1X = forze statiche lineari lungo X
Push 2X = accelerazioni lineari lungo X

Se la struttura è 3D bisogna aggiungere:


Push 3Y = forze statiche lineari lungo Y
Push 4Y = accelerazioni lineari lungo Y

Nel caso di struttura non simmetrica i sistemi di forze raddoppiano


tenendo conto dei diversi segni:
Push 5X = forze statiche lineari lungo -X
Push 6X = accelerazioni lineari lungo -X
Push 7Y = forze statiche lineari lungo -Y
Push 8Y = accelerazioni lineari lungo -Y

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Sistema di forze statiche applicate nel baricentro di piano

Analisi statica lineare


preliminare per uno studio
delle sollecitazioni in campo
elastico

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-SEQUENZA DEI COMANDI

Per la corretta impostazione di un’analisi PO bisogna passare attraverso


l’impostazione di 6 punti fondamentali, questa schematizzazione vale sia in
Midas/Gen che in qualsiasi software che tratti questa analisi.

1) Pushover Global Control

2) Pushover Load cases

3) Define Pushover Hinge


Properties

4) Assign Hinge Properties

5) Perform Pushover Analysis

6) Pushover Results

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1) PUSHOVER GLOBAL CONTROL
Initial Load
Si definisce il caso di carico iniziale cioè quello relativo allo stato di fatto, può essere
associato ad un fattore di scala pari a 1 per il permanente e 0.3 per accidentali da
affollamento, viene svolta un’analisi non lineare anche per il carico statico verticale
Option
Substeps: N di sottostep che il programma può utilizzare per cercare la soluzione all’interno
di ogni singolo step tra 10 – 30
Maximum Iteration: le iterazioni sono i tentativi che l’algoritmo compie per arrivare a
convergenza, nello specifico hanno lo scopo di ricercare le condizioni di equilibrio della
struttura per il singolo step.
Converge Criteria
I criteri di convergenza sono 3 l’utente può sceglierne uno o più di uno contemporaneamente,
per una teoria più dettagliata si cerchi in letteratura o manuale. In generale la formulazione è
la seguente:
Displacement Norm: si utilizza per cercare convergenza su sistemi flessibili dove lo
spostamento è dominante rispetto la forza (strutture in acciaio, talvolta cls)
Force Norm: si utilizza per cercare convergenza su sistemi rigidi dove la forza è dominante
rispetto lo spostamento (strutture muratura, talvolta cls a setti)
Energy Norm: per sistemi misti in genere si abbina ad una delle due precedenti, più criteri di
convergenza si impongono maggiore è la sicurezza della soluzione ma di conseguenza
aumenta l’onere di calcolo.
In genere un valore di tolleranza 0.001 per modelli ordinari anche 3D va bene tuttavia in
alcuni casi si può forzare a 0.01 per modelli particolarmente complessi.

Secondary Seismic Elemets: è possibile creare un gruppo non coinvolto da analisi PO

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2) PUSHOVER LOAD CASES

Si procede ora ad impostare i casi di spinta, come già accennato la normativa impone delle
distribuzioni di forze obbligatorie in particolare una proporzionale al primo modo ed una
proporzionale alle masse.

General Control:
N step: numero di parti in cui si divide il carico di spinta da 30 – 200 dipende dalla
complessità del modello

Use Initial Load: tenere conto del caso di carico di partenza quello relativo allo stato di fatto.
P delta: durante l’analisi è possibile tenere conto di un effetto del secondo ordine poiché ha
caratteristiche di natura non lineari.

Increment Method:
Load Control: ad ogni incremento di forza si trova il corrispondente spostamento
appartenente alla curva, utile per curve di tipo elasto plastiche incrudenti.

Questo metodo però non è adatto a


trovare soluzione nel caso di curve
softening.

Displacement Control: questo metodo è più sofisticato poiché abbina l’incremento di forza
ad un controllo di spostamento è quindi in grado di descrivere curve di capacità con
caratteristica a tratto softening (caratteristico della muratura)

Ad ogni incremento di forza abbina un


controllo sullo spostamento in modo da
trovare soluzione anche quando la forza è
decrescente

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Control Option:

Global – Max Traslation Displacement


Il programma sceglie da solo il punto di controllo, cercando quello di massimo spostamento

Master Node
L’utente sceglie il nodo di controllo , la direzione , e lo spostamento massimo. Il nodo di
controllo in una struttura ordinaria di solito è un nodo di copertura facendo attenzione a
sistemi di forze che inducono torsioni all’edificio.

La scelta del Max Displacement:


Non esiste una regola precisa infatti talvolta si deve procedere per tentativi sulla base della
curva ottenuta.
Spostamento scelto troppo piccolo: la curva è ancora
in fase elastica l’informazione è insufficiente per
ottenere caratteristiche plastiche.

Spostamento scelto è troppo grande: la curva


descrive le tre fasi, elastico plastico e rottura ma è
mal scalata.

Curva corretta: è ottenuta tramite cerniere


fenomenologiche e descrive schematizzandoli i tre
stadi, elasticità, plasticità, rottura.

L’analisi PO a cerniere fenomenologiche ha lo scopo di ottenere le seguenti informazioni:

• Tratto elastico
• Tratto plastico
• Rottura

Inoltre è fondamentale l’individuazione del punto di snervamento (confine tra fase elastica e
plastica), e l’individuazione del punto di rottura (confine tra fase plastica e rottura ) ovvero
punto di confine con la labilità della struttura.

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Regola pratica per inserire il primo tentativo di spostamento massimo nel caso di edificio in
muratura

La normativa impone uno spostamento massimo orizzontale di 0.4% per rottura a taglio e
0.8% per rottura a pressoflessione. La più permissiva delle due è 0.8% quindi:

Hp x 0.008 x n piani, nel caso in esame risulta quindi : 280 cm x 0.008 x 3 = 6.72 cm

Si decide di imporre uno spostamento di primo tentativo di 6.5 cm

Analysis Stopping Condition

E’ una condizione per fermare l’analisi prima del raggiungimento di labilità, nel caso
specifico se si raggiunge una deformabilità limite tra piani espressa con angolo di
inclinazione.

Load Pattern

Mode shape => 1 : sistema di forze proporzionale al primo modo di vibrare


Acceleration: sistema di forze proporzionale alle masse
Load case: sistema di forze imposto dall’utente
Push 1: si imposta un sistema di forze Push 2: si imposta un sistema di forze
proporzionale al primo modo di vibrare proporzionale alle masse

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3) DEFINE PUSHOVER HINGE PROPERTIES

La cerniera FEMA:
Sotto viene riportato il comportamento schematico della cerniera fenomenologica. Il
grafico è in grado di rappresentare il fenomeno fisico che si sviluppa all’interno del singolo
elemento durante l’incremento di una sollecitazione qualsiasi.

AB = tratto elastico del fenomeno caratterizzato dalla inclinazione:


Ko = GA/Xh x 1/(1+(4G/XE (h/l)^2))
[I COMPOSTI NELL’INGEGNERIA STRUTTURALE, Francesco Clementi, Stefano Lenci]

B = è il punto di ‘snervamento’ definisce il passaggio tra la fase elastica a quella plastica


del
fenomeno. Nel caso di sollecitazione da Momento flettente il punto B coincide con Mu
(NTC
7.8.2). Nel caso di sollecitazione a taglio il punto B coincide con Vt (NTC 7.8.3) o
OPCM.

BC = fenomeno di plasticità, molto corto nel caso di muratura e perfettamente orizzontale

C = individua lo sviluppo della plasticità della muratura, in questo caso pari allo 0.4% nel
caso di rottura a T e 0.8% nel caso di rottura a M.

CD = rappresenta la rottura improvvisa dell’elemento, abbattimento improvviso di


resistenza e rigidezza

DE = resistenza residua priva di significato fisico ma necessaria per individuare una


soluzione numerica.

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Creazione della cerniera FEMA per la muratura

Per setti verticali


Travi in muratura NTC (7.8.2.2.4)

Cerniera a T

Cerniera a M

Le cerniere plastiche concentrate sono


My posizionate alle estremità per quanto riguarda
la sollecitazione a momento e centrale per la
sollecitazione a taglio, questo perché ci si
riferisce ad una distribuzione degli sforzi
‘tipicamente’ sismica.

Fz

My

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-MASONRY PROPERTIES
Pier Type: formulazione per elemento setto

1) Axial Resistance

2) Shear Resistance

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3) Flexural Resistance

Spandrel Type: formulazione per elemento trave

1) Axial Resistance

2) Shear Resistance

3) Flexural Resistance

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Valori scelti nell’esempio in esame

Dati di input necessari per compilare le formulazioni teoriche introdotte


precedentemente.

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-APPROFONDIMENTO TEORICO
La formulazione della resistenza a taglio contemplata dalla NTC 08 per edifici nuovi

Vt  l '  t  u
Impone che la resistenza sia variabile al variare dello sforzo normale attraverso il
coefficiente d’attrito:

τu = fvm0 + 0.4 sn (NTC 7.8.2.2.2)

Tuttavia esiste un’approccio semplificato illustrato da ‘G. MAGENES and A. Della


FONTANA, University of Pavia’ dove τu è tenuto costante durante l’analisi non lineari e
calcolato nel seguente modo:

 u  min  cs , ws , b 

1.5c   p cp fbt p


 cs   ws  b  1
c 1  V 2.3(1  V ) fbt
1 3 V
p
foglio excel di riferimento
C = coesione
µ = coefficiente d’attrito
P = N/ Lt, relativo al massimo sforzo normale

αv = M/VD fa riferimento al setto con il più alto M, V è il taglio corrispondente, D la


lunghezza setto
fbt = resistenza a trazione della muratura

Iacobelli [2005] fa notare che : la parzializzazione della sezione allo SLU esclude
praticamente il contributo resistente della coesione ed il contributo dell’attrito viene ad
essere eccessivamente ridotto dal coeff di sicurezza. In modo più corretto e realistico il
termine di attrito 0.4 sn dovrebbe intendersi già un valore di calcolo allo SLU e quindi
inclusivo del coefficiente di sicurezza . Il coefficiente di attrito statico interno di una muratura
è stato valutato da molti autori non inferiore al valore µ = 0.75 – 0.8

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4) ASSIGN HINGE PROPERTIES

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5) PERFORM PUSHOVER ANALYSIS

-----------------------------------------S T A R T I N G SOLUTION

MULTI-FRONTAL SOLVER
AVAILABLE MEMORY = 1400.0 MBYTES
ENTRY PHASE FOR RENUMBERING
ENTRY NUMBERING_EQN
ENTRY FORM_STIFF_MASS_LOAD
THE INDIVIDUAL ELEMENT STIFFNESS AND LOAD MATRICES WILL NOW BE FORMED.
ELEMENT NO. : 51 OF 51
ENTRY SOLUTION PHASE

< PUSHOVER LOADCASE NO. 0 / 2 (INITIAL LOADCASE)>


* INCREMENT METHOD : FORCE CONTROL
* INCORE MULTI-FRONTAL SOLVER Caso di carico iniziale :
----INC. STEPS- ----SUBSTEP- --ITERATION- --ELAPSED / TOTAL TIME----
1/ 1 1 2 0.030 / 0.030 [sec] Stato di fatto

< PUSHOVER LOADCASE NO. 1 / 2 >


* INCREMENT METHOD : DISPLACEMENT CONTROL( Maximum Translational Displacement )
* ANALYSIS OPTION : NONE
* CONSIDERING INITIAL LOADCASE
* INCORE MULTI-FRONTAL SOLVER Primo caso di carico PO
----INC. STEPS- ----SUBSTEP- --ITERATION- --LOAD PARAMETER- --ELAPSED / TOTAL TIME----
30 / 30 165 3932 0.025 8.020 / 8.020 [sec]

< PUSHOVER LOADCASE NO. 2 / 2 >


* INCREMENT METHOD : DISPLACEMENT CONTROL( Maximum Translational Displacement )
* ANALYSIS OPTION : NONE
* CONSIDERING INITIAL LOADCASE
* INCORE MULTI-FRONTAL SOLVER
----INC. STEPS- ----SUBSTEP- --ITERATION- --LOAD PARAMETER- --ELAPSED / TOTAL TIME---- Secondo caso di
30 / 30 92 822 0.047 2.140 / 2.140 [sec] carico PO
-----------------------------------------S O L U T I O N T E R M I N A T E D
YOUR MIDAS JOB IS SUCCESSFULLY COMPLETED.......C:\Documents and Settings\CSPFEA05\Desktop\
TOTAL SOLUTION TIME..: 10.30 [SEC]
------------------------------------------------------------------------------

INC. STEPS = N di step completati


SUBSTEP = ulteriori suddivisioni relative al singolo step
ITERATION = iterazioni necessarie per la convergenza

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6) PUSHOVER RESULTS

Esaminiamo ora le curve ottenute con un primo tentativo


Push 1

Curva sovradimensionata, si decide di scalare l’ascissa impostando un valore


di spostamento a 4 cm
Push 2

Curva buona, rappresenta correttamente lo stato elastico – plastico – rottura,


individuando facilmente i valori di taglio massimo, spostamento elastico e
spostamento ultimo.

Ing. Carlo Tuzza 24


Confronto tra Capacità e Domanda vedi Circolare NTC 08 cap 7.3.4.

Il fattore di partecipazione modale serve a passare al sistema equivalente ad un grado di


libertà

Una volta scalata la curva tramite il fattore di partecipazione modale si ricava la bilineare
equivalente. Si introduce il metodo in figura ma esistono anche altri metodi a seconda che
la curva sia elasto - perfett plastica, elasto – plastica incrudente, elasto – plastica softening.
Si consiglia di approfondire il metodo attraverso documentazione teorica dedicata.

Ing. Carlo Tuzza 25


-RISULTATI

Lo scopo dell’analisi PO è individuare la prestazione della struttura attraverso la curva di


capacità che inizialmente viene plottata in termini di forza – spostamento ma conoscendo la
massa è possibile passare ad una curva accelerazione – spostamento. Questa informazione
riassume la capacità e deve essere confrontata con la richiesta che dipende dalla zona in cui
si trova il fabbricato e che viene identificata tramite uno spettro ADSR, anch’esso in termini
di accelerazione – spostamento e relativo ad un sistema SDOF.

RIASSUMENDO:

1) Curva di capacità della struttura ‘Taglio alla base – Spostamento’


2) Scalare la curva tramite il fattore di struttura
3) Passare da Forza – Spostamento ad Accelerazione – Spostamento
4) Plottare nello stesso grafico curva Accelerazione – Spostamento e spettro ADSR
5) Confrontare la domanda con la capacità per i relativi stati limite

Il calcolo di d*max viene trattato al capitolo C7.3.4.1

Ing. Carlo Tuzza 26


-VERIFICA CON GEN
Questa verifica è da garantire per ogni curva ricavata secondo il criterio
illustrato precedente e riportato in normativa. In seguito si riporta la verifica
relativa alla curva di capacità 1

E’ necessario per prima cosa inserire nel menù


ad albero i due spettri necessari per la verifica:
SLV (con q=1) e SLD

Ing. Carlo Tuzza 27


Design => Push Over Analysis => Push Over Curve

Calcolo di gamma secondo


NTC Trasformazione dello spettro ADSR
Ricavare Domanda secondo C7.3.4.1
Confronto con la capacità

Per la muratura lo stato limite ultimo corrisponde alla verifica SLD, il danno dei
setti murari coincide anche con il crollo.

Ing. Carlo Tuzza 28


In “Text Output” viene riportata la procedura di verifica, in particolare tutti i
passaggi necessari ad arrivare al confronto tra domanda e capacità in termini
di spostamento. E’ possibile trovare il valore di gamma e controllare quindi se
corretto.

Approfondimenti teorici sul metodo vedi:


“Valutazione degli edifici esistenti in C.A.”
G. Manfredi, A. Masi, R.Pinho
G. Verderame, M. Vona
IUSS Press

Ing. Carlo Tuzza 29


Ulteriori informazioni che si possono ricavare tramite un’analisi non lineare è la natura della
rottura degli elementi al crescere della forza orizzontale.
Status of Yielding per esempio è un’informazione direttamente legata al tipo di fenomeno
che si sta manifestando all’interno della cerniera FEMA con riferimento allo schema
generale.

Cerniera a T

Cerniera a M

I risultati fanno riferimento ai primi step. Sono facili da individuare quali elementi sono interessati a
rottura e il tipo di rottura, per esempio le travi in muratura del primo e secondo piano sono i punti
deboli, vanno in crisi sia a taglio che a momento quasi subito. A questo punto le travi murarie non
sono altro che bielle capaci di far collaborare i setti tra loro solo tramite rigidezza assiale.
L’eliminazione dal modello di questi non creano tuttavia situazioni di labilità e la resistenza è ora
affidata ai setti murari verticali. Il setto di sinistra posto al primo piano è in crisi sia a taglio che a
momento, continuando a caricare altri andranno in crisi facendo perdere gradi di libertà alla
struttura. Quando un numero sufficiente di setti avrà raggiunto e superato il punto ‘C’ da far
perdere gdl sufficienti a creare labilità, si avrà il termine della curva PO del sistema globale.
Ing. Carlo Tuzza 30
-MODELLO 3D

Analizzare tramite PO un modello 3D concettualmente non cambia rispetto un 2D, i casi di


spinta ovviamente raddoppiano, ma la modellazione segue le stesse regole. Nel modello 3D ci
sono però 3 ulteriori accorgimenti :

1) Piano inf rigido che lega tra loro gli elementi verticali
2) I setti murari modellati a beam deve essere svincolata la rotazione fuori dal piano della
parete in cui si trova, comportandosi quindi come una biella fuori dal piano.
3) Gli effetti torsionali globali devono essere limitati

spinta

Nella modellazione e nell’analisi PO possono coesistere elementi masonry e c.a. purchè


quest’ultimi posseggano un’armatura ed una cerniera plastica fenomenologica dedicata.

Ing. Carlo Tuzza 31


Considerazioni ingegneristiche ai fini di una corretta analisi PO
L’analisi PO è un’analisi non lineare e come tale la soluzione del problema può divergere,
essere complessa o metterci parecchio tempo. Spesso queste problematiche sono
giustificate dalla presenza di un complesso modello matematico (molti gdl, irregolarità
,molto spinta, presenza di elementi di natura diversa), ma a volte bastano alcune
semplificazioni ingegneristiche per alleggerire la mole di calcolo e la facilità di convergenza
del solutore. Queste considerazioni è necessario farle ai fini della pratica lavorativa di tutti i
giorni e che viene normalmente fatta anche nel caso di analisi lineari tradizionali.

Cerniera Plastica Fenomenologica


Le componenti di sforzo nel setto murario sono tre Fx (sforzo normale) Fz (taglio nel
piano) My (momento nel piano). A seguito dell’ipotesi di resistenza infinita a compressione
della muratura l’aspetto non lineare Fx può essere trascurato, questo non vuol dire che lo
sforzo N non influenza T ed M ma semplicemente si ipotizza a priori che il setto non va in
crisi per sforzo normale. E’ ovvio che questa ipotesi è applicabile a modelli di edifici non
troppo alti (3-4 piani) e tozzi, dove lo sforzo normale nei setti non sia troppo rilevante.

Con questa ipotesi


ingegneristicamente
giustificata si alleggerisce
l’analisi PO e si semplifica la
soluzione del problema

Impostazioni Analisi Generale

Considerare l’effetto P delta solo per elementi in acciaio o cls snelli, meglio se si verifica a
priori tramite formule classiche da tecnica delle costruzioni in modo da verificare
comunque il fenomeno ma alleggerire l’analisi PO. Ha senso considerarlo in presenza di
grandi spostamenti in campo plastico.

Ing. Carlo Tuzza 32


Perfezionare L’analisi
• A volte anche se l’analisi va a buon fine può accadere che presso gli ultimi
step, vicino la labilità del sistema, si formino delle imprecisioni numeriche,
come dei picchi. Questo accade di solito quando si è inserito un numero troppo
grande di step o iterazioni. E’ possibile aggiustare l’analisi nelle seguenti
maniere.
Possibili correzione:
• Aumentare N° sub – step (Max 20)
• Diminuire N° iterazioni (circa 5-10)
• Diminuire N° di step

NB: le possibili correzioni possono essere efficaci singolarmente o in


combinazione.

• A volte l’analisi si ferma prima senza ottenere il tratto finale pur aumentando il
Max. Displacement, questo perché è impostato Analysis Stopping Condition.
Questa condizione impedisce di individuare rottura da parte dell’analisi
soprattutto nel caso di edifici molto flessibili.

Ing. Carlo Tuzza 33


-ESEMPI APPLICATIVI

Scuola elementare Carlo Del Prete

Struttura mista: ampliamento in c.a

Ing. Carlo Tuzza 34


-ESEMPIO DI VALIDAZIONE N 1

Setto in muratura sottoposto a forza di taglio

L = 2m
H = 3m
F S = 0.3m
N = 100000 Kg
Resistenza a Taglio = 3 kg/cm2
Compressione = 88 kg/cm2

Vincolo di incastro perfetto alla base


Vincolo di incastro scorrevole in sommità

• Applicazione ed incremento della forza orizzontale F


• Tipo di cerniera solo a taglio

• Formulazione Existing Buildings OPCM

Ing. Carlo Tuzza 35


Risultati:
Taglio resistente massimo circa 39000 Kg

Calcolo manuale

dimensioni b e beta pressione assiale Res a trazione Existing building


[cm] [/] [kg/cm2] [Kg/cm2] [Kg]
H 300
L 200 1.50 0.27 1.00 16.67 4.50 39038.44
s 30

Ing. Carlo Tuzza 36


-ESEMPIO DI VALIDAZIONE N 2

Setto in muratura sottoposto a forza di taglio

L = 2m
H = 3m
F S = 0.3m
N = 100000 Kg
Resistenza a Taglio = 3 kg/cm2
Compressione = 88 kg/cm2

Vincolo di incastro perfetto alla base


Vincolo di incastro scorrevole in sommità

• Applicazione ed incremento della forza orizzontale F


• Tipo di cerniera solo a taglio

• Formulazione New Buildings NTC 08

Vt  L'  T  0

Ing. Carlo Tuzza 37


Risultati:
Taglio resistente massimo circa 18000 Kg

M 2, 650,306.3kgf  cm
e   26.503cm
P 100, 000kgf
l 6  200cm 6  33.33m  e  l 6
l '  200cm
Vt  l '  t  0
 200cm  30cm  3.0 kgf cm 2
 18, 000kgf

Calcolo manuale
pressione
dimensioni b e beta assiale Res. a trazione new building
[cm] [/] [kg/cm2] [Kg/cm2] [Kg]
H 300
L 200 1.50 0.27 1.00 16.67 4.50 18000.00
s 30

NB: il momento flettente usato per calcolare l’eccentricità corrisponde a


quello del primo step di plasticizzazione

Ing. Carlo Tuzza 38


-ESEMPIO DI VALIDAZIONE N 3

Setto in muratura sottoposto a forza di taglio

L = 2m
H = 3m
F S = 0.3m
N = 50000 Kg
Resistenza a Taglio = 3 kg/cm2
Compressione = 88 kg/cm2

Vincolo di incastro perfetto alla base


Vincolo di incastro scorrevole in sommità

• Applicazione ed incremento della forza orizzontale F

• Tipo di cerniera solo a taglio

• Formulazione New Buildings NTC 08

Vt  L'  T  0

Ing. Carlo Tuzza 39


Risultati:
Taglio resistente massimo circa 15000 Kg

E = M/P = 22000kgm / 50000 Kg = 0.44 m


L/6 = 0.33m < 0.44
l’ = 0.84 x 2 = 1.68 m
Vt = 168cm x 30cm x 3.0 kg/cm2 = 15120 Kg

Calcolo manuale

pressione Res a
dimensioni b e beta assiale trazione new building
[cm] [/] [m] [kg/cm2] [Kg/cm2] [Kg]
H 300
L 200 1.50 0.44 0.84 8.33 4.50 15120.00
s 30

NB: il momento flettente usato per calcolare l’eccentricità corrisponde a


quello del primo step di plasticizzazzione

Ing. Carlo Tuzza 40


-ESEMPIO DI VALIDAZIONE N 4

Setto in muratura sottoposto a forza di taglio

L = 2m
H = 3m
F S = 0.3m
N = 100000 Kg
Resistenza a Taglio = 3 kg/cm2
Compressione = 88 kg/cm2

Vincolo di incastro perfetto alla base


Vincolo di incastro scorrevole in sommità

• Applicazione ed incremento della forza orizzontale F


• Tipo di cerniera solo momento

• Formulazione a momento fa riferimento alla formula NTC08


Come segue:

(nel caso di cerniera solo a M scegliere ‘New Buildings’ o ‘Existing Buildings’ è


indifferente poiché influenza solo la cerniera a T)

Ing. Carlo Tuzza 41


Risultati:
Momento resistente massimo circa 6500 Kg

Calcolo manuale

pressione Res a momento resistente taglio


dimensioni b e beta assiale trazione D.M. 08 pag. 291 corrispondente
[cm] [/] [kg/cm2] [Kg/cm2] [Kg*m] [Kg]
H 300
L 200 1.50 0.27 1.00 16.67 4.50 9777.18 6518.12
s 30

Manualmente risalgo al momento di resistenza del setto per poterlo confrontare


con quello calcolato dal programma devo ricavare la forza ti taglio
corrispondente T = M * 2 / L

Ing. Carlo Tuzza 42


MODELLAZIONE CON ELEMENTI BIDIMENSIONALI PLATE

Viene trattata ora una soluzione del problema della parete tramite una modellazione più
dettagliata con l’utilizzo di elementi 2D che possono essere plate 3/4 nodi. Questa procedura
differisce dal metodo a telaio equivalente poiché la proprietà non lineare viene assegnata
direttamente ai parametri fisici del materiale e non come fenomeno attraverso una cerniera.
Si ragiona quindi in termini di tensioni/deformazioni e non di sollecitazioni/spostamenti come
nel metodo a telaio equivalente.

Vantaggi
• La modellazione è più dettagliata e permette di cogliere in maniera più precisa e coerente il
comportamento della muratura, nonché fenomeni di dettaglio quali concentrazione di
tensioni in prossimità di zone angolose.
• E’ una modellazione più aperta e questo permette di rappresentare geometrie di natura più
complesse, aspetto limitato da parte del metodo a telaio equivalente per la quale bisogna
scendere ad una schematizzazione più grossolana.

Svantaggi
• Legame costitutivi utilizzati per questa analisi sono di natura elasto-perfettamente plastica
che nel caso della muratura rende più difficile il trattamento dei risultati e più difficile una
ruotine automatizzata. Legami costitutivi commerciali sono per lo più EPP tuttavia esistono
codici di calcolo più avanzati con modelli costitutivi elastico - fragili per muratura. Per la
famiglia Midas si fa riferimento a FEA.
• Maggiori oneri di calcolo, l’utilizzo di una grande quantità di elementi plate aumenta il costo
computazionale dell’analisi, in particolar modo aumentando il numero di EF aumentano i gdl
e di conseguenza aumentano in numero di equazioni da risolvere.

Modellazione
• Le strategie di modellazione sono di diverso tipo, l’utente in base alla sua abilità e alla
complessità o meno del modello si avvale di una scelta rispetto ad un’altra. L’ambiente Gen
permette di creare completamente un modello sia beam che plate dall’inizio. Tuttavia a volte
a causa della complessità di questi ci si aiuta con programmi cad compatibili, in particolare
Gen fa riferimento al formato dxf. Nel prossimo esempio vengono trattate due strategie di
modellazione.

Ing. Carlo Tuzza 43


1 Strategia
Il modello cad rappresenta una serie di
linee che distinguono le regioni che
saranno interessate da elementi plate.
Importandolo in Gen risulteranno dei beam
che al momento mi servono solo per
distinguere un’area.

File .dxf
1)
Il file autocad viene importato e diventa
una serie di beam fittizzi e di nodi

2)
Creare elementi plate usando come
impronta i beam fittizzi

3)
Suddividere in maniere congruente i plate
e cancellare i beam fittizzi

NB: Orientare poi il modello in direzione verticale Z e collocarlo in


prossimità del sistema di riferimento globale
Ing. Carlo Tuzza 44
2 Strategia

Si utilizza un meshatore di regioni


automatico utile nel caso di
modellazione più avanzata e
complessa.

File .dxf

La meshatura viene fatta all’interno di una regione in questo caso


individuata da un perimetro di beam fittizzi.
L’elemento plate ha bisogno di un’ulteriore informazione geometrica
riguardante lo spessore in questo caso adottiamo 30 cm.

Ing. Carlo Tuzza 45


-LEGAMI COSTITUTIVI COMMERCIALI PER MURATURA

I legami costitutivi più semplici e tutt’ora usati in commercio prevedono la


schematizzazione del comportamento della muratura come elastico – plastico
vedi Mohr-Coulomb, Drucker-Prager, Strumas.

Strumas
Elastico – Plastico Incrudente
Definizione Parametri Fisici:

materiale scomposto nei Eblocco,


suoi 3 componenti (blocco, nblocco,
malta orizzontale, malta
ftraz.blocco,
verticale),anisotropo, rottura
a trazione di tipo elasto- Emalta,
plastico,linearmente elastico nmalta,
a compressione ftraz.malta

e dimensioni geometriche di blocchi e giunti di malta

Descrizione Teorica:

Il metodo Strumas prevede una omogenezzazione dei parametri meccanici a partire


dai parametri dei singoli componenti e dalle loro dimensioni geometriche.
Il modello è lineare elastico.MIDAS ha implementato Strumas con un criterio di
rottura elasto-plastica a trazione secondo la formulazione di In Ho Cho.
Non è considerata la rottura a compressione, ipotesi ritenuta spesso valida per
comuni applicazioni ingegneristiche.
Il modello identifica i punti Gauss dove si verifica la rottura a trazione con delle
crocette (“yeld point”), permettendo di valutare l’andamento delle fessurazioni.

Ing. Carlo Tuzza 46


Mohr-Coulomb
Elastico – Perfettamente Plastico

Definizione Parametri Fisici:

materiale omogeneo, E muratura


isotropo, n muratura
ed elastico-plastico C muratura
associato al criterio di F muratura
rottura di M-C
(i parametri richiesti riguardano la muratura nel suo
complesso)

Descrizione Teorica:

Il criterio di M-C è normalmente esteso in campo plastico con una legge di


scorrimento plastico “associata”, tipica però di materiali metallici. La rottura per
fessurazione mostra un aumento di volume per permettere lo scorrimento. L’aumento
di volume è legato all’angolo di dilatanza y che risulta in molti software scelto pari a
f. Il fenomeno di dilatanza è matematicamente più evidente per materiali con angoli di
attrito f elevati, ma non viene fisicamente riscontrato nelle murature (tranne in caso
di confinamento).
Qualora sia necessario modificare la legge associata (dilatanza diversa da angolo di
attrito) si dovrà utilizzare MIDAS/GTS.

Ing. Carlo Tuzza 47


TSC
Materiale omogeneo, isotropo, ed elastico-fragile softening

E muratura
n muratura
C muratura
F muratura

fty = resistenza a trazione della muratura


(PROVA A TRAZIONE)
fcy = resistenza a compressione della muratura
(PROVA A SCHIACCIAMENTO)

“Size Effect Law” (S.E.L.)


G = energia di frattura
“Effective Crack Model” (E.C.M.)

Per elementi 2D
h = fattore di scala dipende dalla mesh

Per elementi 3D

Descrizione Teorica:
Questo modello costitutivo è tra i più sofisticati, nasce all’università di Delft
dapprima usato solo in codici di calcolo per ricerca universitaria, ora è possibile
trovarlo in software di calcolo commerciali più avanzati quali DIANA e MIDAS Fea.
A differenza dei legami p-p plastici riesce a rappresentare il tratto danneggiante
caratteristico di materiali fragili quali muratura o vetro.
Ing. Carlo Tuzza 48
Altre caratteristiche tecniche che riguardano il TSC

Crack Effect

Fixed : gli assi della crepa rimangono fisse una volta fissate.

Rotating : gli assi della crepa cambia continuamente


secondo gli assi della deformazione principali.

Stiffness
Tangent

Secant

Lateral Crack Effect


Vecchio and Collins : Rappresenta la riduzione di resistenza alla compressione
dovuta all'incrinamento laterale.

Confinement Effect
Selby and Vecchio : Rappresenta l'aumento di
resistenza alla compressione dovuto al
confinamento laterale.

Ing. Carlo Tuzza 49


MODELLI NUMERICI FESSURATIVI

Esistono diversi modelli fessurativi in letteratura alcuni di questi sono


implementati in programmi di calcolo utilizzati per la ricerca (Ansys, Abacus,
DIANA, FEA). In generale questi legami tendono ad essere complessi sotto vari
aspetti: la teoria matematica e sperimentale che li caratterizza è frutto di
ricerche universitarie che si sviluppano da anni. Questi modelli costitutivi
rappresentano tutti quei materiali che presentano comportamento elasto –
fragile, quindi muratura ma anche cls, roccia, vetro.
In seguito viene riportato un riassunto delle teorie numeriche presenti in
commercio con le loro differenze, è ovvio che più è sofisticata e completa la
formulazione più si vanno incontro ad altre difficoltà, quali convergenza, scelta
dei parametri iniziali, interpretazione risultati, questo richiederà una avanzata
preparazione dell’utente oltre che un solutore numerico avanzato.
Per ulteriori informazioni si consiglia di vedere il manuale di DIANA, FEA, o
articoli di ricerca presenti in letteratura per esempio di Luorenco Rots.

Modello “Discrete” (DIANA) è un modello capace di calcolare la frattura in


maniera concentrata, modello “Smeared” (DIANA, FEA) è un modello a
fessurazione diffusa, ci concentreremo sulla spiegazione di quest’ultimo.

Smeared può essere ti tipo “Decomposed – Strain Model” (DIANA) e “Total Strain
Model” (DIANA, FEA). Il primo è molto complesso, permette di scomporre la
legge di deformazione elastica + softening, in vari vettori di deformazione
permettendo di considerare in contemporanea anche gli effetti reologici del
materiale. Il secondo è semplificato perché considera una sola relazione stress-
strain divisa a sua volta in trazione e compressione, non può considerare anche
gli effetti reologici del materiale.

Ing. Carlo Tuzza 50


TSC : Total Strain Crack

E’ suddiviso in “Fixed” e “Rotating” , in entrambi la prima fessurazione viene


calcolata nel punto di integrazione ed inizia sempre solidale alla direzione di
deformazione principale 1 e 2. Le proprietà sono isotrope prima della
fessurazione, diventano ortotrope dopo la fessurazione.

Fixed : c’è taglio Gkns ≠ 0


Rotating : non c’è taglio Gkns = 0

Fixed : più realistico, la crepa dipende dalla sua storia precedente => per
muratura

Rotating : l’algoritmo è più semplice, aiuta la convergenza, è meno realistico


perché ignora la forma della crepa precedente => per cls

Ing. Carlo Tuzza 51


Il legame costitutivo teorico della muratura

LEGAME A TRAZIONE
RESISTENZA DI PICCO ft
CURVA SOFTENING
ESPONENZIALE

ENERGIA DI FRATTURA

LEGAME A COMPRESSIONE
ENERGIA DI FRATTURA

DOMINIO A TAGLIO Valori sperimentali Page 1981

Ing. Carlo Tuzza 52


-SCELTA DEI PARAMETRI DI CALCOLO

Parametri lineari
E = 6000 Kg/cm2
V = 0.1

Parametri non lineari


Coesione = 2.85 Kg/cm2
Anglo di Attrito = 32.21

Sistema di carico

L’analisi risente della sequenza di carico applicata, è necessario quindi


rappresentare come primo step di carico ‘lo stato di fatto’, mentre gli step
successivi rappresentano la forza di spinta orizzontale.

Carico rappresentante lo stato di fatto Q vert:

Peso Proprio
Peso proveniente dai solai

Ing. Carlo Tuzza 53


Calcolo Manuale del fattore di partecipazione modale

Nel caso di modellazione a plate o brick è necessario calcolare manualmente


gamma, a differenza del sistema a telaio equivalente dove il sw calcola il
parametro in maniera automatica.

1) Si individuano i nodi corrispondenti agli orizzontamenti rigidi che stanno


sulla verticale del punto di controllo
2) Analisi modale e individuare il modo principale
3) Aprire la tabella dei modi

Ing. Carlo Tuzza 54


norm.
nodo F
677 0.146 1
466 0.098 0.67
251 0.0404 0.28

Autovettori corrispondenti ai nodi


m*
Story Mass (Ton) F MF MF^2
4 2.88 1.0000 2.88 2.88
3 3.45 0.6712 2.32 1.55
2 3.45 0.2767 0.95 0.26

G 1.31

Tramite l’analisi modale si calcolano gli autovettori corrispondenti agli


orizzontamenti in corrispondenza dei nodi giacenti nella verticale di riferimento,
con informazioni sulla massa totale di ogni piano si calcolano i singoli termini
mi, φ, φ2, per poi calcolare il fattore di partecipazione modale Γ.

Ing. Carlo Tuzza 55


Sistema di spinta orizzontale H1

I casi di spinta da impostare sono gli stessi descritti nel documento relativo
alla PO e riportato anche nella normativa cap7.3.4 NTC 08.
Nell’esempio descritto si usa una distribuzione di forze triangolare
proporzionale al 1° modo. Sono forze applicate al nodo ed opportunamente
distribuite sull’orizzontamento attraverso la definizione di piano rigido.

Una volta definiti i due casi di carico è opportuno stabilire la loro sequenza
durante l’esecuzione dell’analisi.

1° Q vert
2° H1

Ing. Carlo Tuzza 56


-LEGAME COSTITUTIVO : STRUMAS

La muratura è un materiale eterogeneo, composto da mattoni in laterizio e


malta cementizia. Il modulo di Young dipende dalle caratteristiche di entrambi i
materiali, il modello Strumas adotta una formula di omogeneizzazione dei
parametri di entrambi gli elementi sia per direzione orizzontale x che verticale y
secondo gli assi locali dell’elemento. In base quindi alla geometria degli
elementi e dei rispettivi moduli, si ottengono Exx ed Eyy omogeneizzati.

Mentre invece i parametri relativi alla resistenza li ricaviamo così:


Conoscendo
Coesione = 2.85 Kg/cm2
Angolo di Attrito = 32.21
Si applicano le formule secondo formulazione di Mohr per ottenere resistenza
a trazione e compressione complessiva del materiale

mattone Nel legame Strumas implementato in


E1 22528 N/mm2 Gen è contemplata solo la resistenza a
p 0.25 trazione mentre a compressione è
fyt 0.31 N/mm2
imposta infinita.
joint
E2 7400 N/mm2
p 0.3
fyt 0.31 N/mm2

Ing. Carlo Tuzza 57


Dimensioni geometriche del blocco

Proprietà del giunto orizzontale

Proprietà del giunto verticale

Proprietà del mattone

NB: se si dispone già di una E


della muratura relativo ad una
unità, si introduce lo stesso valore
per malta e mattone e si ottiene
così un unico E equivalente
Ing. Carlo Tuzza 58
NB: per poter fare dei paragoni anche con altri legami costitutivi, si decide per
questo esempio di adottare un modulo elastico omogeneo ed isotropo. Per
farlo con Strumas basta inserire uguale modulo per mattone e malta così
omogeneizzando i di due valori uguali si ottiene lo stesso.

Emattone = 60000 Kg/cm2


Emalta = 60000 Kg/cm2

Eomogeneizzato = 60000 Kg/cm2

Il Coefficiente ‘Stiffness Reduction Factor’

E’ un coefficiente che scala il valore di E una volta superato il punto di


snervamento del materiale

Se pari a 1 il modulo E non viene abbattuto e la rigidezza una volta passato il


punto di snervamento rimane invariata

Più si scala più è marcato il passaggio tra fase elastica e plastica della
struttura, ma si ‘affatica’ la convergenza del solutore

Questo parametro è impostabile dall’utente ed è compreso tra un valore di 1


e -7 fino a 1 e -13.

Ing. Carlo Tuzza 59


ANALISI NON LINEARE SUL
MATERIALE

PARAMETRI DI CONVERGENZA
GENERALI

CASI DI CARICO INTERESSATI


DALL’ANALISI

CASO DI CARICO Qvert


Lo stato di fatto ha bisogno di poco per
convergere si impostano quindi 1 o 2 step
e poche iterazioni

CASO DI CARICO H1
Gli step vanno da un minimo di 5 fino a
300 nei casi più complessi

Ing. Carlo Tuzza 60


Analisi

NONLINEAR STATIC LOADCASE : 1


INCREMENT NO. : 1 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.385E+01
INCREMENT NO. : 1 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.124E-12
INCREMENT NO. : 2 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.193E+01
INCREMENT NO. : 2 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.610E-13
NONLINEAR STATIC LOADCASE : 2
INCREMENT NO. : 1 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.292E+01
INCREMENT NO. : 1 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.206E-12
INCREMENT NO. : 2 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.146E+01
INCREMENT NO. : 2 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.107E-12
INCREMENT NO. : 3 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.975E+00
INCREMENT NO. : 3 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.690E-13
INCREMENT NO. : 4 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.731E+00
INCREMENT NO. : 4 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.499E-13
INCREMENT NO. : 5 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.585E+00
INCREMENT NO. : 5 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.414E-13
INCREMENT NO. : 6 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.487E+00
INCREMENT NO. : 6 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.349E-13
INCREMENT NO. : 7 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.418E+00
INCREMENT NO. : 7 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.294E-13
INCREMENT NO. : 8 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.366E+00
INCREMENT NO. : 8 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.264E-13
INCREMENT NO. : 9 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.325E+00
INCREMENT NO. : 9 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.225E-13
INCREMENT NO. : 10 ITERATION NO. : 2 FORCE NORM : 0.292E+00
INCREMENT NO. : 10 ITERATION NO. : 3 FORCE NORM : 0.203E-13
N° step

convergenza dello step


Iterazioni necessarie per la

Tipo di convergenza scelta

convergenza
Tolleranza che ha permesso la

Ing. Carlo Tuzza 61


Primi risultati

L’analisi non lineare per la muratura fornisce risultati in termini di stati


tensionali, stati deformativi, spostamenti, e curva di capacità, cogliendo
queste informazioni sia in campo elastico che in campo plastico.

Tensioni τxz relative allo step di passaggio tra fase elastica e plastica
Stato tensionale plastico sigma x-z relativo al piano della parete.
Le crocette (yield point) sono un simbolo che indica il superamento della
tensione limite a trazione (introdotta dal progettista) letta nei punti di gauss
dell’elemento finito. Il legame costitutivo Strumas come Mohr-Coulomb e
Drucker-Prager non è in grado di rappresentare la fessurazione poiché non
contiene informazioni riguardanti l’energia di frattura. In questo caso la
frattura non è materializzata ma ‘dedotta’ dal superamento dello stato di
tensione limite.

Ing. Carlo Tuzza 62


Calcolo Spostamento indotto

Lavorando con un modello costitutivo EP la curva tende a continuare


all’infinito, si necessita quindi di una convenzione con la quale fermare la
curva, per strutture a piani può essere seguita la seguente convenzione:

0.4% x h piano x N piani

0.004 x 320cm x 3 = 3.8 cm circa

La scelta dello 0.4% rispetto l’altezza è una convenzione legata ad una


tipologia di edifici in muratura a piani in particolare introdotto al capitolo
7.8.2.2.2 NTC 08.
Questo dato è importante per individuare la fine di una curva che da calcolo
è infinitamente lunga. Questa convenzione non vale per edifici monumentali
in muratura quali chiese, templi, ponti la quale si adotterà un altro metodo di
bilinearizzazione e trattamento dei risultati

Grafico importato in Excel

3.8 cm
Ing. Carlo Tuzza 63
Trattamento della curva di capacità

Passaggio da MDOF a SDOF

Il primo passaggio consiste nello scalare la curva ottenuta direttamente dal


calcolo tramite il coeff. di partecipazione modale, il quale viene brevemente
accennato nei capitoli precedenti. Per ottenerlo è necessario fare un’analisi
spettrale per ricavare modi, masse, spostamenti e taglio alla base.

foglio excel di riferimento

Il fattore di partecipazione modale viene calcolato pari a 1.3 per l’esempio in


questione.

Ing. Carlo Tuzza 64


Costruzione della bilineare

Fsecante = 0.7 x Fu, per trovare la pendenza del


primo tratto di bilineare,
Fy viene trovato posizionando il secondo tratto di
bilineare in modo tale che:

area1 + area2 – area3 = 0

d*max è la domanda, per il calcolo si fa riferimento


a letteratura in questo caso si è fatto riferimento a
[EDIFICI IN MURATURA IN ZONA SISMICA,
Luciano Boscotrecase; Francesco Piccarreta]

Fy area 2
area 3

F sec

0.0024 m

foglio excel di riferimento

Ing. Carlo Tuzza 65


-ESEMPIO DI VALIDAZIONE

B = 1000 mm
S = 300 mm
H = 3000 mm

J = 2.5 e 10 mm4
ft = 0.3 Mpa

N= 30000 N
F = 10000 N

1) Tramite la formula di Navier si individua


σ = N/A – M/ J * B/2 il momento flettente che da origine a stati
0.3 = 0.1 – M/2.5 e 10 * 500 tensionali di 0.3 Mpa
M = 20’000’000 Nmm

σ = 0.3 Mpa
Moltiplicatore S.F. = 0.68

F* = 10000 x 0.68 = 6800 N

M* = 6800 x 3000 = 20’400’000 Nmm


2) A valle dell’analisi si individua lo step
che causa il superamento di 0.3 Mpa
dello stato tensionale, allo step è
associato un moltiplicatore dei carichi
di conseguenza si ricava la forza e
quindi il momento flettente

3) Si confrontano quindi i due momenti


flettenti, quello ricavato manualmente
e quello tramite sw
Ing. Carlo Tuzza 66
-LEGAME COSTITUTIVO : MOHR COULOMB

Il criterio di M-C è normalmente esteso in campo plastico con una legge di


scorrimento plastico “associata”, tipica però di materiali metallici. La rottura per
fessurazione mostra un aumento di volume per permettere lo scorrimento.
L’aumento di volume è legato all’angolo di dilatanza Ψ che risulta in molti
software scelto pari a φ. Il fenomeno di dilatanza è matematicamente più
evidente per materiali con angoli di attrito φ elevati, ma non viene fisicamente
riscontrato nelle murature (tranne in caso di confinamento).

Parametri richiesti dal legame costitutivo Mohr Coulomb:

Coesione = 2.85 Kg/cm2


Anglo di Attrito = 32.21

Si decide di adottare un Hardening isotropico con valore 80 Kg/cm2. Questo


coefficiente regola l’abbattimento del modulo elastico

Il modulo elastico usato nel modello precedente era distinto in Exx ed Eyy. A
causa dell’isotropia del legame costitutivo Mohr-Coulomb e volendo
confrontare i due modelli sulla base di parametri di partenza paragonabili, si
decide di assegnare a questo modello un E isotropo ottenuto dalla media Exx,
Eyy.

E = 195433 Kg/cm2

Ing. Carlo Tuzza 67


Risultati

Tensioni τxz relative allo step di passaggio tra fase elastica e plastica

3.8 cm
Ing. Carlo Tuzza 68
Confronto tra modello Strumas e Mohr-Coulomb

Mappa delle tensioni τxz


Strumas at step Mohr Coulomb at step

Range tensioni: Range tensioni:


0.65 N/mm2 0.68 N/mm2
-0.13 N/mm2 -0.13 N/mm2

3.8 cm

Ing. Carlo Tuzza 69


-LEGAME COSTITUTIVO : TSC

Analisi PO ad incremento di forza tramite programma MIDAS FEA

La creazione del modello avviene con le procedure classiche, FEA è


compatibile con Gen tramite file MGT. Questo software ha implementato alcuni
modelli costitutivi e tipologie di analisi provenienti dall’università di Delft

Si utilizza il modello costitutivo TSC:


Total strain crack, modello costitutivo
elasto-fragile con tratto discendente
softening, ideale per rappresentare
materiali fragili come il cls non armato,
muratura o vetro. I parametri sono aperti e
scelti dall’utente

fct: resistenza a trazione


fc: resistenza a compressione
Gf: energia di frattura a trazione
Gc: energia di frattura a compressione
H: è un parametro dipendente dalla mesh

Come sistema di spinta si usa una serie di


forze proporzionali al primo modo di
vibrare. Il sw dopo aver fatto un’analisi
modale spettrale permette di creare un
sistema di forze statiche proporzionali ad
un determinato modo di vibrare, e quindi
usarle per un’analisi statica non lineare.
Vedi manuale o tutorial in merito

Ing. Carlo Tuzza 70


Legame e parametri a trazione:

Legame e parametri a compressione

I legami costitutivi vengono inseriti tramite funzioni pre impostate e


necessitano dei tre parametri.

Ing. Carlo Tuzza 71


Altre impostazioni:

Parametri elastici

Legame costitutivo
Altri parametri riguardanti tipo di
fessurazione,rigidezza,confinamento del
materiale,da fare riferimento al
manuale e letteratura di riferimento

Le impostazioni in figura sono quelle suggerite ma può essere necessario


studiare alternative a seconda delle necessità richieste, si fa riferimento
alla teoria presente nella letteratura e nel manuale del software.

Ing. Carlo Tuzza 72


A differenza di legami costitutivi elasto plastici quali Strumas o Mohr-
Coulomb, il TSC è in grado di materializzare la fessurazione

Ing. Carlo Tuzza 73


0.85 Fmax

La curva è di tipo softening, il criterio per “tagliarla” altrimenti scenderebbe


ancora è il seguente:

Fmax = 439.75 KN
0.85 Fmax = 373.78 KN

Questa curva di capacità mette in evidenza tutta la storia di danneggiamento


della struttura, cresce in maniera non lineare, arriva ad un picco massimo e
decresce in termini di rigidezza e resistenza.
Importante: rispetto alle curve precedenti è perfettamente individuabile il
picco massimo di resistenza ed il suo spostamento, rendendo i risultati più
precisi e meglio associabili alla realtà.

Ing. Carlo Tuzza 74


Bilinearizzazione

Per curve di questo tipo il procedimento di bilinearizzazione è diverso e segue il


seguente procedimento

F*bu = 335 KN La curva viene fermata non sulla base dello spostamento
0.85 F*bu = 285 KN ma sulla base di un valore di forza 0.85 F*bu
0.6 F*bu = 201 KN

Ing. Carlo Tuzza 75


Il legame costitutivo TSC fornisce valori di taglio più bassi rispetto a Strumas e
Mohr Coulomb, mentre fornisce valori più alti di spostamento ultimo, proprio
perché contiene maggiori informazioni sul processo di danneggiamento che
interessa la struttura una volta raggiunto il picco, così facendo valuta più
correttamente il valore ultimo di spostamento.

Ing. Carlo Tuzza 76


ESEMPIO CASA VENEZIANA
Esempio di modellazione di una casa veneziana
Caratteristiche: non è una struttura a setti, le aperture sono di forma e
posizione casuale, piani rigidi non coprono completamente gli orizzontamenti.

4 pareti perimetrali, più 2


pareti di spina:

File dxf

Per la modellazione in Gen vengono importate le 6 pareti in formato dxf, le


linee rappresentano il contorno della parete.

Ing. Carlo Tuzza 77


In Gen le linee diventano elementi beam generici e le loro intersezioni
sono nodi. Il perimetro rappresentato da elementi beam è provvisorio
serve solo come base per la meshatura automatica.
Le 6 pareti a fili fissi vengono importate in Gen e con operazioni di ‘trasla’
e ‘ruota’ vengono assemblate e fatte coincidere.

In seguito vengono modellate ad elementi plate tutte e 6 tramite il meshatore


automatico presente in Gen

Ing. Carlo Tuzza 78


Le sei pareti prese singolarmente

Ipotesi 1

Piano primo rigido


Copertura modellata con
travi ed arcarecci in legno
=> piano inclinato flessibile

Ing. Carlo Tuzza 79


Le sei pareti prese singolarmente

Capriata in legno

Architrave il cls

Pilastro in cls

Ipotesi 2

Piano primo e
copertura rigidi

Ing. Carlo Tuzza 80


-ANALISI AGLI AUTOVALORI

Ipotesi 1

La copertura lignea a bassa


rigidezza causa movimenti
dinamici localizzati e spaiati

Primo modo

Ipotesi 2

La presenza di un doppio
piano rigido, sia al primo
livello che in copertura,
garantisce modi di vibrare
traslazionali globali

Primo modo

Ing. Carlo Tuzza 81


Ipotesi 2

Il primo modo di vibrare interessa l’80% circa delle masse in direzione X, si


decide di usare un sistema di spinta in quella direzione e proporzionale al
primo modo.
Un sistema di forze proveniente da un’analisi statica equivalente.

LEGAME STRUMAS
Si utilizza un legame costitutivo Strumas con le seguenti caratteristiche

Ft = 0.31 Mpa

Spostamento ultimo = 0.004 x 300 cm x2 = 2.4 cm


Ing. Carlo Tuzza 82
RISULTATI

-LEGAME STRUMAS

Ing. Carlo Tuzza 83


-LEGAME DRUCKER PRAGER

Curva di capacità Drucker Prager


4000

3500

3000

2500
forza [KN]

2000

1500

1000

500

0
0 0,3 0,6 0,9 1,2 1,5 1,8 2,1 2,4
spostamento [cm]

Ing. Carlo Tuzza 84


Confronto tra modello costitutivo Strumas e Drucker Prager

Entrambi stimano un punto critico di circa 2500 – 3000 KN

Ing. Carlo Tuzza 85


-LEGAME TSC

2D Crack Pattern

2D Plastic Strain

Curva di capacità TSC


4000

3500

3000

2500
forza [KN]

2000

1500

1000

500

0
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5
spostamento [cm]
Ing. Carlo Tuzza 86
Confronto tra modello costitutivo Strumas, Drucker Prager e TSC

Il TSC fornisce un valore più alto di taglio ultimo ed una maggiore precisione
del ramo softening.

Ing. Carlo Tuzza 87


STRUTTURE MISTE: Telaio in c.a. tamponato

Alcuni edifici esistenti sono di tipo ‘misto’ cioè sono costituiti da un telaio portante in c.a.
tamponato con laterizi pieni. Questi tamponamenti possiedono una rigidezza ed una resistenza
non trascurabile alle forze orizzontali, in caso di sisma violenti queste interagiscono con il telaio
portante innescando fenomeni dannosi ai fini della stabilità globale: aumento della rigidezza
della struttura, e locale: incremento dello sforzo di taglio su pilastri.

Nel seguente documento si tratteranno diverse procedure atte studiare questo fenomeno,
modellando la tamponatura a bielle equivalenti all’interno di un telaio in c.a. di studio

NB: La soluzione di strutture miste è un argomento vasto e complesso che coinvolge procedure
sia dedicate al c.a. che alla muratura, si consiglia di integrare con materiale didattico soprattutto
nella fase di verifica, poiché in questo capitolo ci concentriamo a studiare la parte di
modellazione e calcolo.

Ing. Carlo Tuzza 88


Trasformare la tamponatura in bielle equivalenti

Esistono diversi metodi in letteratura che permettono di considerare la tamponatura come una
biella equivalente, semplificando così il calcolo e l’interpretazione dei risultati.
Secondo Circolare 10/04/1997
Metodo di Stafford Smith (1969)

In questo esempio si userà il metodo secondo Circolare 10/04/1997

Caratteristiche muratura:
fm = 300 N/cm2
Em = 1500 N/mm2

Caratteristiche puntone:
B = 30 cm
H = 0.1 x d (diagonale) = 0.1 x 570 = 57 cm
Fc = 300 x (30x57) = 513000 N

Peso puntone nullo


Creare il materiale modificando un concrete

Offset puntone (da valutare)

Elementi truss non collegati

Ing. Carlo Tuzza 89


Approccio Lineare

E’ il metodo più semplice, il tamponamento in muratura si paragona al


comportamento di due bielle di rigidezza ed resistenza equivalente.
Le bielle lavorano sia in compressione che trazione, bisogna quindi considerare la
metà dell’area inizialmente calcolata.

A/2

Da risolvere:
E’ fondamentale che i puntoni in muratura funzionino solo per casi sismici,
mentre non forniscano nessuna rigidezza per carichi verticali.

CASI DI CARICO BIELLA MURATURA


PP X
Permanente X
Accidentale X
Sisma (RS) X Si
Sisma (RS) Y Si

Ing. Carlo Tuzza 90


Soluzione:

Utilizzo di una funzione del sw chiamata Boudary Change Assignment, per poter far funzionare le
tamponature solo in caso di analisi spettrali.

a) Creare 2 gruppi di vincolo: Fase 1; Fase 2

b) Model => Properties => Section Stiffness scale factor

Lo scopo è di abbinare agli stessi elementi a 2 gruppi diversi con due proprietà
distinte :

Fase 1 : Scale Factor Area “0.00001” (rigidezza assiale nulla, il puntone non esiste)
Fase 2 : Scale Factor Area “1” (rigidezza assiale ripristinata, il puntone esiste)

NB : nello specifico cercare il comando “ Section Stiffness Scale Factor” nel manuale on line per
capire il suo funzionamento
Ing. Carlo Tuzza 91
c) Abbinare ora queste due proprietà ad i casi di carico/analisi corretti:

Analysis => Boundary Change Assignments

In pratica si abbina la proprietà di area nulla del puntone ai casi di carico permanenti, portati ed
accidentali, mentre si abbina la proprietà di area intera all’analisi Spettrale e Push Over.

Ing. Carlo Tuzza 92


Analisi dinamica spettrale: si procede introducendo uno spettro e creando due casi di carico
elementari sismici

L’analisi spettrale è necessaria ai fini


di creare un sistema di spinta

Ing. Carlo Tuzza 93


Casi di carico statico

Statico equivalente solo per il calcolo del centro di rigidezza

Casi di carico dinamici spettrali

=> Run (F5)

Ing. Carlo Tuzza 94


Si fa ora girare l’analisi in campo lineare e si controllano gli sforzi normali sui
puntoni in muratura

Peso proprio Fx = 0 Peso permanente Fx = 0

Peso accidentale Fx = 0 Forza sismica Fx = 772 KN

Assicurarsi che le impostazioni siano corrette, controllando che l’azione assiale


nei puntoni in muratura sia nulla solo per i casi desiderati.

NB: Una volta impostata bene questa opzione per i casi di carico elementari, si
creano le combinazioni di carico con la procedura tradizionale

Ing. Carlo Tuzza 95


Approccio Push Over
Si torna ad avere delle bielle ad area intera. Si introducono ora concetti di non linearità
attraverso l’uso di cerniere plastiche concentrate.

Si vanno ora a definire le leggi di plasticità dei vari elementi del telaio. Per scegliere cerniere
corrette aiutarsi sempre con uno studio preliminare degli sforzi sulle aste in campo elastico.

N M

Tratto offset
trave
pilastro

pilastro

T
Tratto offset

Considerazioni

Lo sforzo normale su piastri non è trascurabile, alcuni di questi possono andare anche in
trazione.
Il momento flettente su ‘tratto offset’ anche se il calcolo individua un picco, può essere
trascurabile poiché si trova in una zona di ingombro della trave.
Non trascurabile invece l’incremento di taglio che si ha nel ‘tratto offset’ in accordo con la
teoria.

Ing. Carlo Tuzza 96


Impostare ora il ‘Push Over Global Control’. Non si entra in dettaglio poiché si fa riferimento a
quanto spiegato nei capitoli precedenti. L’unica differenza è nel calcolare l’Initial Load’ questa
volta si utilizzano risultati provenienti da differenti condizioni al contorno (caso nostro).

Sistema di spinta

Anche qui si fa riferimento per le impostazioni ai capitoli


precedenti, si è utilizzata una spinta proporzionale al
primo modo in questo caso di tipo traslazionale in
direzione Y.

Aiutarsi consultando anche il manuale del programma dove ci sono ulteriori spiegazioni
Ing. Carlo Tuzza 97
Cerniera trave Cerniera pilastro

Taglio-Def Fz Taglio-Def Fz
Momento/Rot My Taglio-Def Fy (nel caso in cui la struttura sia un telaio 3D)
Normale-Def Fx
Cerniera tratto offset Cerniera PMM (pressoflessione deviata)

Cerniera puntone muratura

Taglio-Def Fz
Taglio-Def Fy
Normale-Def Fx

Annullare i valori di trazione

Inserire la resistenza del puntone calcolato precedentemente

Ing. Carlo Tuzza 98


Perform Push Over Analysis

=> Controllare sempre “Analysis Message”

-----------------------------------------S T A R T I N G SOLUTION

MULTI-FRONTAL SOLVER
AVAILABLE MEMORY = 1400.0 MBYTES
ENTRY PHASE FOR RENUMBERING
ENTRY NUMBERING_EQN
ENTRY FORM_STIFF_MASS_LOAD
THE INDIVIDUAL ELEMENT STIFFNESS AND LOAD MATRICES WILL NOW BE
FORMED.
ELEMENT NO. : 95 OF 95
ENTRY SOLUTION PHASE

TOTAL NUMBER OF PUSHOVER HINGES PROPERTIES : 20 ( 0.150 MBYTES )


TOTAL NUMBER OF PUSHOVER HINGES STATUS : 40 ( 0.025 MBYTES )
Ok non ci sono warning
< PUSHOVER LOADCASE NO. 1 / 1 >
* INCREMENT METHOD : DISPLACEMENT CONTROL( Maximum Translational
Displacement )
* ANALYSIS OPTION : NONE
* CONSIDERING INITIAL LOADCASE : IMPORT STATIC ANALYSIS RESULT
* LOADCASE LOAD TYPE : MODE SHAPE
* INCORE MULTI-FRONTAL SOLVER

----INC. STEPS- ----SUBSTEP- --ITERATION- --LOAD PARAMETER- --


ELAPSED / TOTAL TIME----
80 / 80 80 178 12.816 0.690 / 0.690 [sec]

* ELEMENT RESULT & PUSHOVER HINGE RESULT OUTPUT


DISPLACEMENT RESULT NODE NO. : 64 OF 64
BEAM ELEMENT NO. : 95 OF 95
REACTION SAVE NO. : 65 OF 65
PUSHOVER HINGE NO. : 40 OF 40

Ing. Carlo Tuzza 99


Controlli
-----------------------------------------S T A R T I N G SOLUTION

MULTI-FRONTAL SOLVER
AVAILABLE MEMORY = 1400.0 MBYTES
ENTRY PHASE FOR RENUMBERING
ENTRY NUMBERING_EQN
ENTRY FORM_STIFF_MASS_LOAD
THE INDIVIDUAL ELEMENT STIFFNESS AND LOAD MATRICES WILL NOW BE FORMED.
ELEMENT NO. : 95 OF 95
ENTRY SOLUTION PHASE

TOTAL NUMBER OF PUSHOVER HINGES PROPERTIES : 20 ( 0.150 MBYTES )


TOTAL NUMBER OF PUSHOVER HINGES STATUS : 40 ( 0.025 MBYTES )

< PUSHOVER LOADCASE NO. 1 / 1 >


* INCREMENT METHOD : DISPLACEMENT CONTROL( Maximum Translational Displacement )
* ANALYSIS OPTION : NONE
* CONSIDERING INITIAL LOADCASE : IMPORT STATIC ANALYSIS RESULT
* LOADCASE LOAD TYPE : MODE SHAPE
* INCORE MULTI-FRONTAL SOLVER

[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_I-End] COMP. OF BEAM NO. 822
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_J-End] COMP. OF BEAM NO. 822
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_I-End] COMP. OF BEAM NO. 823
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_J-End] COMP. OF BEAM NO. 823
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_I-End] COMP. OF BEAM NO. 824
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_J-End] COMP. OF BEAM NO. 824
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_I-End] COMP. OF BEAM NO. 825
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_J-End] COMP. OF BEAM NO. 825
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_I-End] COMP. OF BEAM NO. 828
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_J-End] COMP. OF BEAM NO. 828
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_I-End] COMP. OF BEAM NO. 829
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_J-End] COMP. OF BEAM NO. 829
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_I-End] COMP. OF BEAM NO. 830
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_J-End] COMP. OF BEAM NO. 830
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_I-End] COMP. OF BEAM NO. 831
[WARNING] : THE YIELDING OCCURRED IN THE INELASTIC HINGE BY INITIAL LOADING : [Fx_J-End] COMP. OF BEAM NO. 831

----INC. STEPS- ----SUBSTEP- --ITERATION- --LOAD PARAMETER- --ELAPSED / TOTAL TIME----


80 / 80 80 175 12.054 0.790 / 0.790 [sec]

* ELEMENT RESULT & PUSHOVER HINGE RESULT OUTPUT


DISPLACEMENT RESULT NODE NO. : 64 OF 64
BEAM ELEMENT NO. : 95 OF 95
REACTION SAVE NO. : 65 OF 65
PUSHOVER HINGE NO. : 40 OF 40

Se questi warning accadono agli elementi puntone


non è corretto! Perché significa che vanno in crisi per soli carichi statici

Possibile soluzione:
Bisogna diminuire il contributo dei puntoni in fase 1

Diminuire questo valore

Ing. Carlo Tuzza 100


Step 5

La verifica viene fatta agli elementi in c.a. Si carica quindi uno spettro SLV con
q=1 in questo caso ex zona 3. In questa fase è necessario tenere conto di
tutte le impostazioni già suggerite nei capitoli precedenti.
Il prossimo passaggio è controllare le verifiche duttili e fragili degli elementi
in c.a.

7 elementi non passano


la verifica a Taglio

Ing. Carlo Tuzza 101


Step 6 : rotture a taglio alle estremità dei pilastri.

La curva di capacità mette in evidenza un comportamento fortemente fragile la


cui resistenza massima si raggiunge allo step 5, oltre a questo si ha un collasso
improvviso al I° piano dovuta alla repentina rottura a taglio di 3 su 4 pilastri.

Ing. Carlo Tuzza 102


Telaio senza puntoni in muratura

Si considera lo stesso telaio senza la modellazione dei puntoni in muratura. La


muratura viene rappresentata sotto forma di peso e di massa ma non di rigidezza.

La risposta del telaio in c.a. è completamente differente: si evidenza un


comportamento molto più duttile rispetto al precedente, si deduce sia dalla
curva che dal completo superamento delle verifiche di meccanismi duttili e
fragili.

Ing. Carlo Tuzza 103


Confronto dei risultati

CURVE DI CAPACITA'
1200

1000 telaio senza tamponatura

Telaio con tamponatura ma senza cerniere a taglio sui nodi

800 Telaio con tamponatura e cerniere a taglio sui nodi

600
[KN]

400

200

0
0,00 0,10 0,20 0,30 0,40 0,50 0,60 0,70
[m]

Dal grafico si evince quanto le diverse scelte di modellazione modificano


considerevolmente il risultato globale rappresentato in questo caso da una curva PO taglio-
spostamento.
Si può facilmente intuire che la curva rossa rappresenta un’analisi probabilmente sbagliata
infatti non assegnando il criterio di rottura a taglio in prossimità dei nodi si va a
sovrastimare la resistenza della struttura.
Il confronto va fatto tra l’analisi rappresentata dalla curva blu e quella verde, cioè dalla
presenza della tamponatura come elemento strutturale o come semplice peso, si ricorda
che la tamponatura in questione è composta da mattoni pieni legati da malta.
L’aspetto più compromesso è la duttilità globale della struttura, infatti se non si considera la
muratura come elemento strutturale si ha uno spostamento ultimo di circa 45 cm. In
presenza di muratura come elemento strutturale si riduce drasticamente a 10 cm.

Ing. Carlo Tuzza 104


BIBLIOGRAFIA

Valutazione degli edifici esistenti in Cemento Armato


G.Manfredi, A.Masi, R.pinho, G.Verderame, M.Vona, [IUSS PRESS]

Criteri di Progettazione Antisismica degli Edifici


L.Petrini, R.Pinho, G.M.Calvi, [IUSS PRESS]

Edifici in muratura in zona sismica


L. Boscotrecase, F.Piccarreta, [Dario Flacovio Rditore]

Norme Tecniche per le Costruzioni 2008

Nuova Circolare delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2 febbraio 2009 n. 617

Manuale Tecnico MIDAS Gen

Manuale Tecnico MIDAS FEA

Manuale Tecnico TNO DIANA

Ing. Carlo Tuzza 105


APPENDICE
1. Consigli per l’approccio alla modellazione di numerose pubblicazioni alcune delle quali sono riportate
strutture esistenti in muratura in bibliografia.
1.1. Premessa
La procedura per la valutazione della vulnerabilità di una 1.2. Analizzare edifici esistenti: differenze con l’analisi
strutura ai carichi statici e sismici è stata approfondita in di edifici nuovi
molte pubblicazioni da quando le più recenti normative L’ingegnere strutturista affronta quotidianamente la
hanno focalizzato la necessità di valutare la vulnerabilità modellazione strutturale di edifici nuovi, in fase di pro-
sismica delle strutture mediante classificazione delle gettazione costituiti da materiali classici quali acciaio,
strutture per priorità, valutazione del livello di cemen-to armato e legno. Per tali materiali, in fase di
conoscenza e del livello di intervento. Gli strumenti progetto, sono sufficienti le ipotesi di linearità elastica e

odierni per trattare le strutture esistenti in muratura sono normal-mente un approccio “a telaio”, con eventuali
l’Ordinanza 3274 (e successive mod.), le Linee Guida elemeti bidimensionali (“shell”) per muri e solette, è
per il patrimonio culturale (cfr. Biografia), l’Eurocodice sufficiente. L’analisi sismica principale è l’analisi
6. Il presente volume intende focalizzare l’aspetto della dinamica lineare (analisi modale con spettro di risposta).
modellazione numerica con software di calcolo, L’analisi di murature esistenti richiede un approccio
delegando ad altre pubblicazioni il problema dei livelli di diverso per il quale è necessaria una diversa sensibilità
conoscenza, gli obblighi di intervento, i coefficienti di da parte dello strutturista, non ultimo il fatto che la
sicurezza. Tali argomenti sono trattati ampiamente in struttura è esistente e il nostro modello numerico deve

I
superare l’esame di simulare quello che già esiste nella difficile e costosa;
realtà. Vasta variabilità delle proprietà meccaniche dei
Oggi tale problema è affrontabile grazie agli strumenti materiali influenzata dalla artigianalità della costru-
software di calcolo come MIDAS e ad una buona zione e dall’uso di materiali “naturali”;
letteratura (referenze nel settore sono, tra i molti, Pande, Cambi significativi nei nuclei e nelle costituzioni
Lourenço, Rots, Tassios, Tomazevic, Faella, Modena, degli elementi strutturali a causa della lunga durata
Lagomarsino, Magenes) che ha affrontato casi pratici. dei periodi di edificazione;
Anche le normative attuali guidano l’ingegnere fornendo Sequenza di costruzione sconosciuta;
concreti suggerimenti. Danni esistenti nella struttura sconosciuti;
Regolamenti e Leggi spesso non applicabili.
1.3. Informazioni sulla muratura
Non deve spavntare la carenza di informazioni rispetto 1.4. Giustificare la scelta di un metodo di analisi
alla progettazione di nuovi edifici. Aspetti salienti Diversi metodi di analisi sono attualmente disponibili
dell’analisi sono (P.B. Lourenço, “Linee guida per l’ana- grazie a differenti teorie, principalmente provenienti
lisi di strutture storiche in muratura”, 2002): dagli autori sopra citati. MIDAS implementa un buon

Dati geometrici scarsi o mancanti; numero di tali teorie: la scelta di quale adottare dipende
Inesistenti informazioni sul nucleo delle strutture da alcune considerazioni che riportiamo citando ancora
massiccie; una volta Lourenço. I metodi si differenziano per livello
La caratterizzazione meccanica dei materiali usati è di complessità (da sistemi grafici fino a formulazioni
II
matematiche complesse), capacità e sensibilità dell’in- esistenti, sebbene sia un materiale utilizzato per secoli
gegnere analista (da quello dello studio professionale nelle costruzioni, è una composizione estremamente
fino a quello dell’Ente di Ricerca), tempo disponibile complessa qualora la si voglia modellare numericamente.
per l’analisi (da qualche minuto a più ore di elabora- Si tratta infatti di un materiale composito le cui
zione) e, non ultimo, dal budget a disposizione per l’ana- caratteristiche meccaniche, che sono influenzate da un
lisi. Ci si deve aspettare che differenti metodi di analisi vasto numero di fattori, generalmente non sono ben note.
diano differenti risultati anche se questo non è motivo Nella pratica ingegneristica molti progettisti adottano
sufficiente per preferire un metodo ad un altro. Piuttosto analisi elastiche per valutare il comportamento strutturale
gli aspetti che devono giustificare la scelta di un metodo delle murature, inserendo valori arbitrari per i parametri
sono: elastici e di resistenza. Tali analisi danno risultati errati e
adeguatezza tra lo strumento software di analisi e le portano a conclusioni altrettanto errate: non sono in
informazioni a disposizione sulla muratura; generale applicabili alle murature le semplificazioni
strumenti software a disposizione dell’ingegnere ipotizzate nel calcolo di strutture in acciaio e cemento
(l’”engineering” disponibile sia “compatibile” con lo armato.
strumento software usato); MIDAS/Gen e MIDAS/Civil affrontano il tema
Costi, risorse finanziarie disponibili e requisiti di dell’analisi strutturale delle murature in diversi modi che
tempo. permettono, a vario titolo, di discostarsi dall’analisi
Lourenço conclude il citato lavoro con alcune rac- meramente elastica lineare, con gradi di accuratezza via
comandazioni che qui sintetizziamo. E’ opportuno via miglior in funzione dei dati sperimentali a dispo-
validare il modello con osservazioni in situ (fessurazioni, sizione e con una usabilità di livello ingegneristico, pur
schiacciamenti, spostamenti, disloca-zioni della struttura, esendo ampiamente apprezzati a livello accademico.
test, etc.). L’analisi nonlineare non è uno strumento per E’ utile premettere che la ricerca nel campo delle
tutte le strutture e per tutti gli ingegneri, tuttavia è di strutture murarie è tutt’ora molto attiva e che molti
regola necessaria per comprendere il comportamento ed Dipartimenti di Ingegneria preferiscono ancora non
il danneggiamento di strutture storiche complesse, sbilanciarsi circa il prevalere di un metodo di analisi
richiedendo altresì una consulenza ingegneristica specia- rispetto ad un altro. Questo manualetto vuole essere una
lizzata. Si preferisca la semplicità alla complessità e si semplice guida attraverso alcuni motodi che appaiono,
adotti uno strumento software che possa essere validato e alle conoscenze odierne, più ingegneristicamente
compreso dall’utente. praticabili, con complessità via via crescenti in funzione
Infine alcuni consigli generali sulla modellazione: del grado di conoscenza della struttura in esame e del
preferire la modellazione strutturale di parti piuttosto livello di accuratezza richiesto dalla comittenza. E’
che le strutture complete; necessario sottolineare che il buon senso ingegneristico,
non entrare in modelli completamente tridimensionali la conoscenza approfondita della materia devono sempre
a meno che non sia necessario; restare la guida di verifiche e valutazioni di vulnerabilità.
evitare calcoli lineari elastici per costruzioni storiche; Il consiglio ulteriore è quello di crearsi una base di
conoscenza mediante la lettura di alcuni (per la verità
2. Panoramica sui metodi di analisi di murature pochi) testi che approfondiscano il tema dell’analisi
maggiormente utilizzati numerica delle strutture murarie o di quegli (questa volta
La muratura utilizzata in strutture (edifici e ponti) molti) articoli scientifici pubblicati in Italia ed all’estero
III
su specifici casi del vasto universo delle murature. In ad aste. Come è noto, il metodo ha validità solo per la
particolare in questi mei è attivo il Programma tipologia di strutture per le quali era stato ideato (edifici
interuniversitario Reluis (www.reluis.it) che si prefigge, tozzi con pareti poco forate, fasce di piano rigide e
tra l’altro, di valutare la percorribilità ingegneristica delle resistenti, significativi carichi verticali) ed opera sotto
analisi proposte dalle recenti Norme Tecniche sulle numerosissime ipotesi semplificative. Nonostante questi
Costruzioni, Ordinanze OPCM e relativi allegati. Il limiti, il metodo è stato assorbito da alcune normative
Programma coinvolge moltissime Università italiane e nazionali ed è stato a lungo lo strumento più utilizzato,
suddivide gli argomenti per Lnee. Di interesse per questa talvolta impropriamente, per la valutazione della
pubblicazione sono: Linea 1 (Valutazione e riduzione sicurezza a collasso delle strutture murarie.
della vulnerablità di edifici in muratura), Linea 2 Molti dei metodi elaborati dopo il POR lo hanno assunto
(Valutazione e riduzione della vulnerablità di edifici in come punto di partenza, cercando di eliminarne alcuni
C.A.), Linea 3 (Valutazione e riduzione della vulnerablità punti deboli. Nel 1982 Braga e Dolce rimuovono
di ponti esistenti), Linea 8 (materiali innovativi per l l’ipotesi di fasce infinitamente resistenti, portano in
riduzione della vulnerabilità nelle strutture esistenti). In conto la variazione della forza assiale nei maschi ed
coda al presente manualetto sono citati alcuni testi dei assumono che questi ultimi possano collassare anche per
quali si consiglia la lettura (anche solo dei singoli pressoflessione (Braga et al. 1982). La schematizzazione
Capitoli indicati). “a telaio” delle pareti murarie è successivamente ripresa
L’argomento al centro dell’attenzione negl ultimi anni è da Magenes, il quale, per riprodurre l’elevata rigidezza e
la valutazione di vulnerabilità sismica delle trutture resistenza dei pannelli di intersezione tra maschi e fasce,
murarie. Vogliamo citare alcun passi di un interessante propone di introdurre tratti rigidi alle estremità delle aste
lavoro di Faella et al. (2007) che ci pare chiaro nel (Magenes 2000, Magenes et al. 2000). Per i maschi
tratteggiare il quadro dei metodi di analisi numerica in murari propone di assumere un comportamento elasto-
questo settore. plastico con soglia di resistenza corrispondente ad una
“La sicurezza sismica delle costruzioni in muratura può delle modalità di collasso ipotizzate, mentre per lo
essere valutata sia utilizzando modelli ad elementi finiti, spostamento ultimo riprende la proposta contenuta in
oramai consolidati se supportati da adeguati dati (Magenes et al. 1997) basata su di un limite in termini di
sperimentali sui materiali, sia impiegando modelli deformazione angolare. Nell’estensione a strutture
semplificati (Lourenço 2002, Penna et al. 2004, tridimensionali, infine, la continuità di due pareti
Lagomarsino et al. 2004, Magenes 2006). La maggior ortogonali è riprodotta attraverso ulteriori bracci rigidi
parte di questi ultimi opera nell’ambito della posti alla quota degli impalcati.
macromodellazione e consente l’analisi di intere costru-
zioni con un onere computazionale ridotto, sebbene a
scapito di una lettura precisa dei meccanismi di
deformazione e di danneggiamento della struttura mu-
raria. In figura:confronto tra modello a telaio equivalente e
Risale al 1978 la proposta di Tomazevic concernente il analisi FEM di un opificio in muratura (Faella et Al.,
metodo POR, messo a punto per intervenire sulle Op.Cit.)
costruzioni murarie della Slovenia a seguito del
terremoto del 1976, e basato sull’impiego di un modello Modelli ad aste di quest’ultimo tipo si stanno sempre più
IV
diffondendo (Kappos et al. 2002, Salonikios et al. 2003), nessioni tra pareti e tra pareti e solai, comportamento
sebbene la maggior parte delle assunzioni di base sia fuori piano delle pareti, comportamento degli impalcati e
tradizionalmente relativa al calcolo sismico di strutture in della copertura). L’estensione spaziale del modello
altri materiali. La metodologia è quindi inevitabilmente richiederebbe inoltre una formulazione tridimensionale
affetta da diverse approssimazioni, di cui sembra del comportamento degli elementi murari, mentre, invece,
necessario valutare la portata. Tali approssimazioni sono si assumono comportamenti indipendenti per ciascun
di natura topologica e meccanica nella modellazione piano di inflessione, modificando al più le corrispondenti
degli elementi murari (maschi, fasce di piano, elementi lunghezze deformabili dei maschi murari” (NB: per i
cordolo, ecc.) e comportano incertezze nella simulazione riferimenti bibliografici, per brevità non riportati, si con-
della tridimensionalità della costruzione muraria (con- fronti l’articolo originale).

Tab. 1: Analisi statiche o sismiche di murature


Necessità Note
Analisi per effetti di carichi statici Quando la muratura è danneggiata (invecchiamento, cedimenti del
terreno, etc.) o quando i carichi attuali sono diversi da quelli di
progetto.

Analisi per valutazione della sicurezza Quando la muratura esistente, non necessariamente in crisi per i
sismica carichi statici, deve essere verificata alle aggiornate normative
sismiche.

Tab. 2: Analisi FEM lineari di murature (cfr. anche All.to B, Linee Guida BB.CC.)
Necessità Note
Valdità dell’analisi lineare di murature Le murature si discostano dal comportamento elastico lineare
maggiormente rispetto alle strutture in CA o acciaio. L’analisi
elastica lineare (statica) è consigliata per una verifica della bontà del
modello agli elementi finiti: condizioni di vincolo, qualità
geometrica degli elementi finiti, carichi corretti, proprietà di base
dei materiali, etc.
Può fornire inoltre indicazioni utili per una preliminare
interpretazione del comportamento della struttura.

Particolari attenzioni Modellare accuratamente il grado di connessione tra elementi


(muri-travi in legno, etc.);
considerare le diverse fasi costruttive (tamponamento di
un’apertura, contrafforte posto a seguito di un cedimento, etc.);
caricare la struttura con forze proporzionali al primo modo di
vibrare, stimando tale modo adottando per i materiali i moduli
elastici fessurati.

Limiti dei risultati Le tensioni superano spesso il limite di rottura a trazione: giudicare
se l’escrsione in campo nonlineare è modesta e se ciò non comporta
grandi redistribuzioni sulla struttura (che il modello lineare non
considera), altrimenti il modello lineare è inadatto.
L’analisi lineare può essere utile, in certi casi, nella valutazione
degli SLE, ma è generalmente inadatto a valutare gli SLU;
Agli SLU il collasso avviene infatti per perdita di equilibrio di
intere parti di struttura, fenomeno non visibile con modelli lineari.

V
Tab. 3: Analisi FEM modali di murature (cfr. anche All.to B, Linee Guida BB.CC.)
Necessità Note
Valdità dell’analisi lineare di murature L’analisi modale necessita della sovrapponibilità degli effetti,
pertanto rimane in campo lineare. Vale quanto detto nella Tab.2.
Può essere utile per valutare il modo principale di vibrazione di
ciascuna direzione al fine di determinare una distribuzione di forze
per l’analisi statica.

Particolari attenzioni I modi superiori, così determinati, hanno poco significato nel caso
di una struttura che entra nel campo nonlineare anche per forze
modeste.
L’analisi modale può essere utilizzata con maggiore confidenza in
strutture snelle, quindi flessibili, ad andamento verticale (torri,
campanili).

Limiti dei risultati Il limite è ancora la presenza nel modello di tensioni di trazione non
compatibili con i materiali reali.

Tab. 4: Analisi FEM NON-lineari statiche di murature in MIDAS


Materiale Note
Valdità dell’analisi NON-lineare statica di Consentono di valutare in maniera più realistica (anche se non esatta) la
murature redistribuzione delle tensioni a causa di comportamenti nonlineari della
muratura (es. per fessurazioni);
considerano le proprietà plastiche e dissipative (grazie ad una certa
duttilità) delle costruzioni in caso di carichi eccezionali quali il sisma
per il quale una resistenza in campo elastico è spesso impensabile.
MIDAS consente analisi nonlineari statiche (pushover) anche con
modellazioni FEM 3D oltre che con schema a telaio equivalente.
MIDAS prevede leggi costitutive (tra le altre) di:
Mohr-Coulomb (M-C), Drucker-Prager (D-P), Strumas.

Omogeneità del materiale Il materiale può essere modellato:


omogeneo (M-C, D-P),
composito con malta e blocchi (Strumas).
Isotropia Il materiale può essere:
isotropo (M-C, D-P),
ortotropo (Strumas) con caratteristiche meccaniche differenti in x-y
Diagramma tensione-deformazione Il materiale si comporta come elasto plastico nei seguenti modi:
elastico-perfettamente plastico (M-C, D-P),
elastico-incrudente a trazione ed elastico in compressione (Strumas)
Criterio di rottura Il passaggio da elastico a plastico avviene con il seguente criterio:
Mohr-Coulomb legato a c e (M-C),
Drucker-Prager legato a c e (D-P),
al superamento di ft da parte della tensione principale di trazione
(Strumas).
Particolari attenzioni In Strumas la limitazione è solo nella resistenza a trazione, differenziata
tra i due componenti malta e blocchi. I materiali si comportano a
compressione in modo infinitamente elastico a tutto vantaggio di una
migliore convergenza e velocità di calcolo. E’ bene controllare i
margini geometrici di spostamento al fine di non sovrastimare le
capacità di deformazione in campo plastico.
E’ bene infine valutare durante l’applicazione del carico di pushover
fenomenilocali non colti dal modello (sfilamento delle travi, perdita di
ingranamento tra conci, etc.)

VI
Tab. 5: Modellazione dei materiali e loro leggi costitutive
Argomento Suggerimento
Principali fattori di variabilità delle Materiale costituente degli elementi (pietra, laterizio, etc.): per
murature e riferimento ai modelli di MIDAS materiale “Strumas”;
dimensioni e forma degli elementi: per materiale “Strumas”;
tecnica di assemblaggio (a secco o con malta): scelta di Mohr-
Coulomb (contatti per frizione) o Strumas (giunti di malta);
Tessitura, ovvero la disposizione degli elementi: per orientare
l’ortotropia del modello “Strumas” o, in caso di forte irregolarità,
optare per M-C;
natura dei giunti di malta (calce aerea, idraulica, bastarda,
pozzolanica, cementizia) e loro dimensione: per materiale
“Strumas”.

Sui parametri meccanici delle murature I blocchi hanno un comportamento elasto-fragile, con ft < fc pur con
ft significativa;
la malta ha comportamento elasto-fragile in trazione con resistenza
molto inferiore a quella dei blocchi e molto bassa in valore assolut,
a compressione il comportamento è duttile e nonlineare;
il comportamento meccanico dei giunti è influenzato dall’attrito e
dal rapporto tra i moduli elastici di blocchi e malta;

Tab. 6: Comuni errori sulla sovrapponibilità degli effetti nelle analisi


Argomento Suggerimento
Analisi nonlineari statiche (Pushover) Non vale la sovrapponibilità degli effetti, quindi la stuttura è
sensibile alla storia di carico. La struttura va caricata nella sequenza
“storica”: generalmente prima i carichi verticali (per i quali si può
già attendere una deformazione plastica, rotture, fessurazioni), poi i
carichi orizzontali di pushover.

Analisi elastica modale Sembra banale, ma ci si deve ricordare che l’analisi modale è
lineare e quindi non è, in generale, applicabile a strutture a
comportamento nonlineare. Un esempio: le molle unidirezionali
(compression only) non reagenti a trazione, tipicamente usate per
modellare l’interazione della struttura col terreno, impediscono
l’analisi modale. MIDAS avvisa con un Warning e trasforma le
molle in elastiche nelle due direzioni proseguendo poi l’analisi.

VII
Tab. 7: Suggerimenti sulla modellazione (All.to B, Linee Guida BB.CC.)
Argomento Suggerimento
Scala spaziale E’ importante definire cosa comprendere nella modellazione. Ad
esempio, in un aggregato urbano sarebbe bene considerare questo
integralmente.

Schema strutturale E’ opportuno considerare:


- geometria della struttura;
- interazione tra struttura ed ambiente (terreno, altre strutture);
- le fasi di costruzione e di trasformazione (in una analisi
inelastica la struttura “sente” la storia di edificazione,
analogamente all’oggetto reale) in particolare gli aggregati
complessi dei centri storici presentano parti originarie e parti
successivamente aggiunte o modificate;
- il danneggiamento, nel caso di stati lesionativi importanti
consente una modellazione locale di dettaglio.

Semplificazione dello schema Spesso è possibile scegliere sezioni significative della struttura
rispetto alle quali svolgere un’analisi piana (p.es. la sezione di una
navata di chiesa).
Le Linee Guida per i BB CC (Op. cit.) prevedono dei Livelli di
Valutazione strutturale (LV) differenziati: LV2 prevede di analizzare
singole parti del fabbricato qualora gli interventi si limitino a tali
aree (la valutazione globale viene lasciata a metodi “speditivi” di
tipo LV1).
La valutazione di singole parti di un complesso strutturale è stata
dunque recepita in normativa.

Bibliografia
Riportiamo alcuni Capitoli di libri e articoli scientifici che riteniamo utili per un approfondimento sul tema. Per ogni
supporto sulla bibliografia contattate info@cspfea.net
Approfondimenti su murature
D. Benedetti, L. Binda, E. Carabelli, R. Nova, A. Franchi, et al., Comportamento statico e sismico delle strutture
murarie, Clup, Milano, 1982. Capitoli: 1, 3.4, 4
T. Tassios, Meccanica delle murature, Liguori Editore, 1988. Capitolo: 5
L. Boscotrecase, Francesco Piccarreta, Edifici in muratura in zona sismica, Flaccovio, 2006. Capitolo: 14
L. Santoro, Rischio sismico e patrimonio monumentale, Linee Guida, Flaccovio, 2007. Capitoli: 7, 8, 9, 10
I.V. Carbone, A. Fiore, G. Pistone, Le costruzioni in muratura, Hoepli, 2001. Capitoli: 3, 6
Normative di riferimento
DM 20/11/87 “Norme Tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro
consolidamento”
Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, Allegato 2 “Norme Tecniche per il progetto, la
valutazione e l’adeguamento sismico degli edifici”
VIII
Decreto 14 Settembre 2005, “Norme Tecniche per le costruzioni”
DPCM 23/2/2006, “Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con
riferimento alle norme tecniche per le costruzioni ed all’applicazione dell’Ordinanza del Presidente del
Consiglio dei Ministri del 20.03.2003 n. 3274 e ss.mm. e ii.”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana del 7 marzo 2006, n.55
Articoli di riferimento
J. S. Lee, G. N. Pande, et al. (1996) Numerical Modeling of Brick Masonry Panels subject to Lateral Loadings,
Computer & Structures, Vol. 61, No. 4.
Tomaževič M. (1999) Earthquake-resistant design of masonry buildings, Series on Innovation in Structures and
Construction, Vol. 1, Imperial College Press, London.
Calderini, C., Lagomarsino, S., A micromechanical inelastic model for historical masonry, Journal of Earthquake
Engineering (in print), 2006
Magenes G., A method for pushover analysis in seismic assessment of masonry buildings, 12th World Conference
on Earthquake Engineering, Auckland, New Zealand, 2000
Faella G., Giordano A., Guadagnuolo M., Modelli sempliicati per la valutazione della sicurezza sismica di opifici in
muratura, 2nd WonderMasonry 2, Lacco Ameno 2007 (http://www.dicea.unifi.it/wondermasonry ).
Lourenço P.B. (2002). Computations on historic masonry structures, Progress in Structural Engineering and
Materials, n.4: 301-319.
Luciano R., Sacco E. (1997). Homogenization technique and damage model for old masonry material, Int. J. Solids
and Structures. Vol. 34 (24), pp: 3191-3208.

IX
3. Orientarsi nel tipo di analisi disponibili con i prodotti offerti da CSPfea, in particolare
La vasta bibliografia sulle murature è difficilmente i Prodotti MIDAS, mentre il Flow Chart 2 indica le
riassumibile. Per orientare lo strutturista alle prese con procedure disponibili in caso di valutazione di
una analisi strutturale di murature esistenti possiamo vulnerabilità sismica.
schematizzare i metodi utilizzabili con riferimento alle Nel caso di modellazione agli elementi finiti del continuo
possibilità di calcolo offerte dai programmi commerciali è possibile individuare due approcci: un primo modello
ed in particolare da MIDAS. tende a considerare la reale struttura del paramento
In caso di edifici di nuova costruzione in muratura si murario assumendo una discretizzazione coincidente con
tende ad adottare modelli linearmente elastici con un i blocchi e i giunti di malta. Un secondo approccio
controllo sulle resistenze nel quale la resistenza limite è considera la muratura come un continuo omogeneo da
data da una combinazione delle resistenze caratteristiche discretizzare in modo classico con elementi finiti il cui
dei singoli comonenti, malta e blocchi. Diversa è la materiale costituente dovrà essere “equivalente” nel
situazione in caso di edifici esistenti, nei quali si senso di rispettare la reale composizione a blocchi,
ricercano i limiti di capacità porante rispetto a l’anisotropia, etc. E’ il caso dei modelli agli Elementi
determinati Stati Limite e Condizioni di Carico, tra le Finiti con leggi costitutive di Mohr-Coulomb o Drucker-
quali diventa oggi fondamentale la condizione di sisma. Prager, disponibili nei prodotti MIDAS.
Diventa infatti necessario entrare nel campo nonlineare Un approccio intermedio, proposto da Pande, prevede
sia nei casi statici (dove in genere sono predominanti i una schematizzazione del continuo in termini di elementi
carichi gravitazionali) che in caso sismico dove invece finiti, senza necessità di rispettare blocchi e giunti, con
diventano critici i carichi orizzontali. In tali casi è una formulazione equivalente del materiale valutata da
possibile orientarsi su modelli del continuo o su modelli una originale teoria che richiede in partenza la
a telaio equivalente. descrizione delle dimensioni medie di blocchi e giunti e
Il Flow Chart 1 mostra schematicamente le opzioni delle rispettive caratteristiche medie meccaniche.

X
Flow Chart 1: Metodi di analisi di strutture in muratura. Le soluzioni MIDAS.

Modelli agli Elementi Finiti Modelli a Telaio Equivalente

Analisi sismiche
Soluzione consigliata:
(Pushover),
MIDAS/Gen - /Civil
Collasso globale,
Analisi: Nonlineare Statica con cerniere
Rapidità,
plastiche secondo Norme Tecniche,
Semplificazione
OPCM, EC8 (Metodo “SAM”, Prof.

Magenes)
Tipologie di modelli numerici ad

elementi finite 2D-3D per murature

Micromodellazione (blocchi e Micromodellazi Macromodellazione (materiale Macromod. “Strumas”

giunti) one (blocchi e omogeneo isotropo, criterio di (materiale anisotropo,

giunti) rottura Mohr-Coulomb) omogeneizzato secondo Pande)

Soluzione consigliata: Soluzione Soluzione consigliata: Soluzione consigliata:

MIDAS/FEA consigliata: MIDAS/Gen - Civil MIDAS/Gen - Civil

Legge costitutiva: MIDAS/FEA Legge costit.: Legge costitutiva: Strumas

Smeared crack Legge Mohr-Coulomb, Drucker- con caratteristiche meccaniche

costitutiva: Prager con caratteristiche come da da Flow Chart 3

Total Strain meccaniche come da Flow Ch.3

Crack

Analisi statiche (gravità), Analisi Analisi statiche (gravità), Analisi statiche (gravità), Analisi Analisi statiche e sismiche

dettagliate (fessurazione). Analisi dettagliate dettagliate (fessurazione). (Pushover)

Richiesta conoscenza di molti (fessurazione). Richiesta conoscenza di: Analisi dettgliate

parametri inclusa Richiesta conoscenza di , c, E della muratura (fessurazione).

l’Energia di frattura Gf molti parametri inclusa ogeneizzazione dei dati Richiesta conoscenza di:

l’Energia di frattura Gf fmt, fbt, Em, Eb, dimensioni

blocchi e corsi di malta


XI
Flow Chart 2: Valutazione di vulnerabilità sismica di un edificio. Le soluzioni MIDAS

Strutture schematizzabili a telaio Strutture continue (NON schematizzabili a telaio)

eseguire Analisi lineare (statica o dinamica)

Si
Edificio resistente? Verificato

No

Analisi Nonlineare Statica (“pushover”) Analisi Nonlineare Statica (“pushover”) agli Elementi

a Telaio Equivalente Finiti con materiali Strumas, Mohr-C., Drucker-P, TSC.

Utilizzare: Utilizzare:

Cerniere plastiche per CA (FEMA, EC8), Acciaio (FEMA, EC8), Leggi costitutive per Muratura anisotrope (“Strumas”)

Muratura (maschi e fascie di piano con Ordinanza 3274). o isotrope (Mohr-Coulomb o Drucker-Prager).

Controllare: Curva di capacità Controllare: Curva di capacità

Obiettivo: Aumentare la Curva di capacità Obiettivo: Aumentare la Curva di capacità


Metodi: migliorare la Resistenza delle sezioni e/o Metodi: migliorare la Resistenza e la Duttilità dei
la Duttilità delle cerniere. maschi e delle fascie di piano.
Tecniche: FRP, Beton plaquè, Tiranti, Tecniche: FRP, Beton plaquè, Tiranti,
Chiodature, Catene, nuovi setti, etc. Chiodature, Catene, nuovi setti, etc.

Utilizzare: Utilizzare:

Cerniere plastiche con diagrammi M-f migliorati Elementi di rinforzo (beam) per simulare interventi

dagli interventi (p.es. con FRP). di FRP, tiranti, chiodi etc.

Controllare: il miglioramento della Curva di Controllare: il miglioramento della Curva di

capacità capacità

XII
Tab. 8: I modelli costitutivi per le murature. Le soluzioni MIDAS/Gen e MIDAS/Civil
Modello costitutivo e ipotesi di Parametri Note
base
Mohr-Coulomb: Emurat, Il criterio di M-C è normalmente esteso in
campo plastico con una legge di
murat, scorrimento plastico “associata”, tipica
materiale omogeneo, isotropo, cmurat, però di materiali metallici. La rottura per
ed elastico-plastico associato murat fessurazione mostra un aumento di
al criterio di rottura di M-C volume per permettere lo scorrimento.
L’aumento di volume è legato all’angolo di
(i parametri richiesti riguardano la dilatanza che risulta in molti softwares
muratura nel suo complesso) scelto pari a . Il fenomeno di dilatanza è
matematicamente più evidente per
materiali con angoli di attrito elevati, ma
non viene fisicamente riscontrato nelle
murature (tranne in caso di confinamento).
Qualora sia necessario modificare la legge
associata (dilatanza diversa da angolo di
attrito) si dovrà utilizzare MIDAS/GTS.

Drucker-Prager: Emurat, Il criterio di D-P permette a volte una


migliore convergenza
murat,
materiale omogeneo, isotropo, cmurat,
ed elastico-plastico associato murat
al criterio di rottura di D-P
(i parametri richiesti riguardano la
muratura nel suo complesso)

Strumas: Eblocco, Il metodo Strumas prevede una


omogenezzazione dei parametri meccanici
blocco, a partire dai parametri dei singoli
materiale scomposto nei suoi 3 ftraz.blocco, componenti e dalle loro dimensioni
componenti (blocco, malta Emalta, geometriche.
orizzontale, malta verticale), Il modello è lineare elastico.
malta,
MIDAS ha implementato Strumas con un
anisotropo, rottura a trazione di ftraz.malta criterio di rottura elasto-plastica a trazione
tipo elasto-plastico, secondo la formulazione di In Ho Cho.
linearmente elastico a e dimensioni geometriche di Non è considerata la rottura a
compressione blocchi e giunti di malta compressione, ipotesi ritenuta spesso
valida per comuni applicazioni
ingegneristiche.
Il modello identifica i punti Gauss dove si
verifica la rottura a trazione con delle
crocette (“yeld point”), permettendo di
valutare l’andamento delle fessurazioni.

Per ogni approfondimento sui modelli costitutivi dei materiali si consiglia la lettura del Manuale Teorico di MIDAS/Gen e MIDAS/Civil

Vulnerabilità sismica di una torre medievale in Abruzzo. Analisi con modello di Mohr-Coulomb. (ing. G. Camata, ing. E. Spacone)

XIII
4. I modelli costitutivi di materiale per lo studio agli base alle caratteristiche dei componenti”. In sostanza il
Elementi Finiti di murature Decreto impone tg pari a 0,4 e 0 pari a fvk0 . Numerosi
lavori in letteratura utilizzano il criterio di Mohr
E’ importante notare che i prodotti MIDAS consentono Coulomb. I parametri utilizzati sono riportati nei
di combinare sempre ogni tipologia di materiale, dai prossimi capitoli.
materiali linearmente elastici (utilizzabili in genere per Il criterio di Drucker-Prager permette una più agevole
legno, metalli, cemento armato, etc.) a quelli nonlineari, convergenza richiedendo analoghi parametri al criterio di
permettendo quindi di modellare ogni tipologia di Mohr-Coulomb.
struttura composta da qualsiasi materiale sia in fase di
progetto (struttura nuova o estensione di struttura 4.2 Modello “Strumas”
esistente) o di verifica (struttura esistente). MIDAS implementa un modello di materiale omogeneo
MIDAS/Gen e MIDAS/Civil implementano come scritto equivalente definito ”micro-macro” (Luciano et al.,
numerosi modelli per l’analisi di murature esistenti 1997) in quanto, partendo dalla definizione di un volume
mediante una analisi agli Elementi Finiti. Nel Flow Chart elementare rappresentativo e da differenti legami
3 vengono riportate alcune note e l’elenco dei parametri costitutivi per i tre costituenti (blocchi, giunti di malta
per la definizione del materiale. orizzontali e verticali), attraverso una omogeneizzazione
perviene al legame del materiale muratura da utilizzare
4.1 Mohr-Coulomb e Drucker-Prager nell’analisi al continuo equivalente. La tecnica di
Il criterio di rottura di Mohr-Coulomb viene omogeneizzazione è quella proposta da Pande (Pande et
implementato su una legge costitutiva elastica- al. 1989) e basata sull’eguaglianza dell’energia di
perfettamente plastica. Superata la rottura, secondo la deformazione. Le due ipotesi di base per la costruzione
legge di Mohr-Coulomb, il materiale si deforma in modo delle proprietà del materiale equivalente riguardano i
perfettamente plastico. Il materiale è inoltre assunto blocchi ed i giunti di malta, considerati solidali, ed i
omogeneo e isotropo. Il modello è ben noto agli giunti di malta verticali e orizzontali, considerati
ingegneri essendo utilizzato per descrivere materiali continui.
disomogenei ed anisotropi (terreni, rocce, calcestruzzo, Nel suo lavoro Pande assunse che la fessurazione a
etc.) e fornisce di solito una risposta più che accettabile trazione è la più importante nonlinearità che caratterizza
dal punto di vista ingegneristico (Benedetti et al., le murature.
Op.Cit.). La stessa opera citata indica alcune critiche al Il modello prevede in compressione un comportamento
modello tra le quali una stima “ottimistica” della indefinitamente elastico e ad ogni incremento di forze
resistenza a trazione, la forzatura alla isotropia del risale dai valori delle tensioni e delle deformazioni
materiale e i problemi connessi alla legge di scorrimento all’interno del volume elementare di riferimento a quelle
plastico associato. dei costituenti. La procedura resta lineare in ogni passo,
Ciononostante un importante “riconoscimento” al criterio ma se la tensione principale di trazione in un costituente
di Mohr-Coulomb, nell’applicazione alle murature, è supera la resistenza, il suo contributo alla nuova matrice
dato dal DM 20/11/87 “Norme Tecniche per la di rigidezza del materiale omogeneizzato è ridotto o
progettazione, esecuzione e collaudo degli edifici in annullato. La riduzione dipende da un parametro di
muratura e per il loro consolidamento”, Par. 2.3.2.1. abbattimento della rigidezza, riducibile a valori prossimi
“Determinazione della resistenza caratteristica a taglio in
XIV
allo zero, cui corrisponde un comportamento pressoché conto della estrema rapidità e stabilità di convergenza del
elasto-plastico (Lee et al., 1996). modello, che richiede bassi oneri computazionali e non
Le proprietà del materiale equivalente dipendono, quindi, necessita di approfondite esperienze in problemi di
dalla dimensione media di blocchi, giunti verticali e convergenza.
orizzontali, oltre che dalle relative caratteristiche Un importante riconoscimento al modello Strumas è
meccaniche E e . riportato in Faella et al. (Op. Cit.) con un confronto con
Il Modello strumas presenta l’indubbio vantaggio di un modello di materiale smeared crack presente nel
richiedere parametri fisici facilmente reperibili, evitando codice di calcolo Abaqus.
di dover interpretare l’angolo di attrito e consentendo
di descrivere il comportamento anisotropo della
muratura. L’utente di MIDAS potrà inoltre rendersi

B3
doppio uni
ca
doppio
B4
uni

B1 Muratura listata

B2
ca

Presidio Ospedaliero S.Pellegrino, Castiglione delle Stiviere. Progetto di adeguamento sismico


(ing. Guido Camata, ASDEA, www.asdea.net)
XV
XVI
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