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cardiaca
Attività elettrica del cuore
Nel cuore ci sono due tipi di risposte elettriche
Risposta rapida: tipica del miocardio comune
atriale e ventricolare e delle fibre del Purkinje. Il
tempo di insorgenza è simile a quello dei potenziali
neuronali e muscolari. Queste risposte sono
determinate dall’azione dei canali rapidi del Na + e,
in più (caratteristica del cuore), sono caratterizzate
dall’attivazione di canali del Ca2+ che determinano
particolarità che vedremo.
Risposta lenta: tipica del miocardio di conduzione
del nodo seno-atriale (SA) e atrio-ventricolare
(AV). Queste risposte sono determinate da
conduttanze ioniche molto particolari. I canali
rapidi del Na+
forza
m. cardiaco
m. liscio
Prima di vedere le conduttanze responsabili dei
diversi tipi di risposta ricordiamo le
concentrazioni extra- ed intra-cellulari dei
principali ioni coinvolti e cioè Na+, K+ e Ca2+.
0) Na+ channel
3) K+Ca-dep
channels
iCa2+ iK+
iK+
iNa+ iKto+ iK+ iK1+
iK1+
iKto+ iKto+
Va notato che la corrente di K+ transiente presente
al plateau è una corrente ridotta di intensità, anche
se il gradiente chimico per il potassio è molto
favorevole. Sono canali che a potenziali positivi
hanno bassa conduttanza. Se la corrente fosse
troppo elevata, l’ingresso di Ca2+ sarebbe sfavorito
e il plateau non potrebbe essere mantenuto. La
piccola corrente in uscita è sufficiente a
controbilanciare l’ingresso del calcio e
mantenere il plateau per circa 300ms.
Nella fase di ripolarizzazione finale, in cui
entrano pesantemente in gioco i canali del
potassio, il calcio in eccesso è eliminato
dallo scambiatore Na+ / Ca2+ (3:1)
La durata del periodo refrattario per il
ventricolo è 0.25-0.30s, cioè la durata del
potenziale d’azione, mentre per l’atrio è circa
0.15s, quindi molto più corto. Questo fa sì
che la frequenza ritmica di contrazione degli
atri possa essere più rapida di quella dei
ventricoli.
Risposte
Risposte lente
lente
Le risposte lente sono tipiche del tessuto nodale del
cuore e hanno basi ioniche completamente diverse
dalle risposte rapide. Presentano una fase 0 di
depolarizzazione lenta e una fase 3 di ripolarizzazione.
Non esiste una fase 4 stabile al valore di riposo, ma il
potenziale continua ad oscillare in maniera automatica
e ritmica.
Sono detti anche potenziali pacemaker
1. A -55mV si attivano
canali cationici (If) che
permettono l’ingresso
di ioni Na+
depolarizzando la
membrana.
2. A circa -30mV si
attiva la
conduttanza del
Ca2+ tipo T (LVA=
low voltage
activated) che fa
entrare calcio con
ulteriore
depolarizzazione.
3. A -10mV circa si attiva
la conduttanza del
Ca2+ tipo L (HVA, DHP-
sensitive) con altro
ingresso di calcio e
depolarizzazione.
4. Infine il calcio che si
accumula nella cellula
attiva canali K+ Ca-
dipendenti. Il K+
comincia ad uscire dalla
cellula ripolarizzando la
membrana e riportando
il potenziale verso i
-55mV.
5. Il Ca2+ libero è
immagazzinato
nella cellula e il
ciclo riprende.
ICa L
ICaT
IK
If
Vedremo più avanti come questo diverso
tipo di comportamento elettrico nelle diverse
zone del cuore, influenza le caratteristiche
di propagazione e velocità dello stimolo e di
conseguenza della contrazione cardiaca.
Si intende come ciclo cardiaco l’insieme degli
eventi compresi fra un battito cardiaco e il
successivo. Ciascun ciclo ha inizio
spontaneamente con uno spike a livello del nodo
SA. Il nodo SA è localizzato nell’atrio dx vicino
all’apertura della vena cava superiore. Abbiamo
detto che esiste fra contrazione degli atri e
contrazione dei ventricoli uno sfasamento
temporale di circa 1/6 di secondo. Per questo
motivo si parla degli atri come pompe primarie.
Il ciclo cardiaco comprende:
un periodo di rilassamento detto diastole
della durata di circa 500ms, durante il quale il
cuore si riempie di sangue
un periodo di contrazione detto sistole della
durata di circa 300ms durante il quale il
sangue è pompato fuori dal cuore.
Un intero ciclo ha una durata media di 800ms e
pertanto in un individuo normale si contano
all’incirca 72-75 battiti al minuto.
In corrispondenza di diverse fasi del ciclo cardiaco
è possibile registrare i cosiddetti toni cardiaci.
Sono 4 e corrispondono a momenti precisi del
ciclo.
Similmente è riportato l’elettrocardiogramma
(ECG) che discuteremo in seguito e che registra
l’attività elettrica del cuore.
I parametri che prenderemo in considerazione si
riferiscono al cuore sx in cui vigono i valori
maggiori di pressione. I meccanismi sono identici
per quanto riguarda il cuore dx.
Vediamo quali sono i parametri da
considerare:
60
30
La pressione nel ventricolo sale fino a circa
80mmHg e nel momento in cui la pressione
ventricolare diviene superiore a quella
aortica la valvola semilunare si apre con
inizio della fase di eiezione. Questa
comprende una fase di:
Eiezione rapida: la pressione ventricolare sale fino
a 120mmHg, rimanendo superiore alla pressione
aortica. Il 70% del volume totale di sangue espulso
durante la sistole (circa 70ml) è espulso in questa
fase (circa 50ml).
Eiezione lenta: la pressione ventricolare comincia a
diminuire per la diminuzione del volume e quando
la pressione ventricolare scende al di sotto di quella
aortica, la valvola semilunare si chiude (2˚ tono). Il
rimanente 30% di volume espulso è riversato
nell’aorta in questa fase.
Bisogna notare che la pressione aortica aumenta
fino a 120mmHg mano a mano che riceve sangue
dal ventricolo e, grazie alla sua elevata componente
elastica, immagazzina energia elastica che restituirà
durante la diastole per mantenere continuo il flusso.
Alla chiusura della valvola aortica si nota sul
tracciato un’incisura aortica dovuta ad un effetto
rebound sulla pressione alla chiusura della valvola.
Il volume di sangue espulso dal ventricolo
durante la sistole è circa 70ml e prende il
nome di volume sistolico. Nel ventricolo
rimane un volume residuo di circa 50ml.
Ha termine in questa fase la sistole.
A questo punto il ventricolo inizia a rilassarsi e la
pressione scende. Si parla di rilassamento
isovolumetrico perché le valvole AV e semilunari
sono chiuse e quindi il ventricolo è isolato. Quando
la pressione scende tanto da andare al di sotto
della pressione atriale, la valvola AV (mitrale) si
apre dando inizio alla fase di riempimento (3˚ tono).
Durante tutta la fase di riempimento la pressione
atriale è superiore alla pressione ventricolare a
causa del ritorno venoso al cuore. Si distinguono:
Riempimento rapido in cui il volume ventricolare
aumenta rapidamente
Riempimento lento o diastasi in cui il ventricolo
raggiunge circa 120ml.
L’ultima parte della diastole comprende la sistole
atriale che rende conto dell’ulteriore 25% di
riempimento del ventricolo (4˚ tono). A questo punto
la pressione nel ventricolo inizia ad aumentare e
ricomincia il ciclo.
Apertura
D v. aortica
Apertura
mitrale Chiusura
A B C mitrale
LVV 60 150 ml
lavoro compiuto
spesa energetica
generare
generare impulsi
impulsi elettrici
elettrici in
in maniera
maniera
autonoma
autonoma che
che causano
causano una una
contrazione
contrazione ritmica
ritmica del
del muscolo
muscolo
cardiaco
cardiaco
condurre
condurre questi
questi impulsi
impulsi attraverso
attraverso ilil cuore
cuore
Quando
Quando questo
questo sistema
sistema funziona
funziona in
in
maniera
maniera corretta,
corretta, gli
gli atri
atri si
si contraggono
contraggono
circa
circa 1/6
1/6 di
di secondo
secondo prima
prima dei
dei ventricoli
ventricoli
permettendo
permettendo unun corretto
corretto riempimento
riempimento
ventricolare
ventricolare prima
prima che
che ilil sangue
sangue venga
venga
pompato
pompato attraverso
attraverso ii polmoni
polmoni ee ilil circolo
circolo
sistemico.
sistemico. Inoltre
Inoltre tale
tale sistema
sistema consente
consente aa
tutte
tutte le
le porzioni
porzioni del
del ventricolo
ventricolo di
di contrarsi
contrarsi
simultaneamente.
simultaneamente.
Questo sistema comprende:
nodo seno-atriale (SA), focus principale del
cuore, localizzato nell’atrio dx vicino allo sbocco
della cava superiore
vie interatriali
vie internodali (anteriore di Bechman, media di
Wenckebach e posteriore di Thorel) che
conducono l’impulso dal nodo SA al…..
….nodo atrio-ventricolare (AV)
fascio di His
fasci dx e sx delle fibre del Purkinje che
portano l’impulso a tutte le parti del ventricolo
(vie a velocità di conduzione maggiore).
Teniamo presente che la conduzione nervosa della
membrana avviene sempre per circuiti locali.
L’overshoot determina
un’inversione della
polarità della membrana
che genera flussi locali di
corrente di intensità
sufficiente da
depolarizzare a soglia le
zone limitrofe.
La velocità di conduzione è influenzata da:
ampiezza del potenziale d’azione (questo determina
l’ampiezza delle correnti locali depolarizzanti)
dVm/dt che determina la rapidità della depolarizzazione
(fase di ascesa)
potenziale di riposo che determina la disponibilità di
canali del Na+ per la depolarizzazione.
0.05 m/s
4 m/s
Il nodo AV si trova nella parete posteriore del setto
dell’atrio dx, subito dietro alla tricuspide e
adiacente all’apertura del seno coronarico. Il nodo
AV è allungato ed è circa 22mm l x 10mm w x
3mm t. Comprende tre zone dette:
regione AN fra atrio e nodo
regione N zona centrale del nodo
regione NH fra nodo e fascio di His
Le regioni AN e NH hanno caratteristiche
intermedie fra risposte rapide e risposte lente.
Varie sono le ragioni per cui nel nodo AV si ha un ritardo di
conduzione:
poche gap junctions fra le fibre e quindi elevata
resistenza
fibre con potenziale di riposo poco negativo e basso
overshoot
fibre di piccolo calibro rispetto a quelle del miocardio
comune
Per queste ragioni nel nodo AV si ha un ritardo complessivo
di circa 0.16 s nella conduzione e questo consente agli atri
di terminare lo svuotamento prima che i ventricoli inizino a
contrarsi.
Infine dal nodo AV l’impulso si propaga, attraverso il
fascio di His al sistema del Purkinje. Il fascio di His
passa nel setto interventricolare (da sx a dx) e si
porta verso l’apice del cuore dividendosi (sistema
del Purkinje) in una branca dx e in una branca sx
che si trovano sotto all’endocardio sui due lati
rispettivi del setto. All’apice del cuore queste
branche si ramificano moltissimo e nel ventricolo sx
danno origine ulteriormente ad una branca anteriore
e ad una branca posteriore.
Trasmissione dell’impulso
attraverso il cuore e relativi
tempi di comparsa (in frazione
di secondo). Notare il ritardo (>
0.1 s) fra atri e setto
interventricolare e la rapida
trasmissione a livello del
sistema di Purkinje.
Va ricordato che le fibre del Purkinje sono fibre di
70-80μm di diametro, caratterizzate da molti
sarcomeri allineati e con un elevatissimo numero
di gap junctions.
Attivazione del
miocardio ventricolare
Attivazione settale
da sx a dx
Attivazione antero
settale Attivazione tardiva della
del miocardio parte postero-basale del
ventricolare ventricolo
sx e del cono polmonare
Principali tappe della diffusione dell’eccitamento
della massa cardiaca:
1. Attivazione del nodo SA
2. Eccitazione atriale (da sx a dx)
3. Eccitazione del nodo AV ( con ritardo atrio-
ventricolare)
4. Eccitazione del fascio di His
5. Attivazione del setto interventricolare ( da
sinistra verso destra )
6. Attivazione dell’apice
7. Attivazione delle pareti ventricolari
(dall’endocardio verso l’epicardio, perché le
fibre di Purkinje sono interne alla massa
muscolare)
8. Attivazione della base ventricolare (l’ultima
parte ad essere attivata è la parete postero
basale del ventricolo).
http://www.rnceus.com/
psvt/contractmov.html
Abbiamo già detto che il nodo SA rappresenta il
focus principale del cuore perché la sua ritmicità
intrinseca è più elevata rispetto a quella degli altri
potenziali pacemaker e li mantiene quindi
soppressi (soppressione da overdrive)
Un caso assai pericoloso è quello in cui intervenga
un blocco AV per cui l’impulso non riesce più a
passare dagli atri ai ventricoli.
In questo caso atri e ventricoli si contraggono in
maniera autonoma (i primi per azione del nodo SA
con una frequenza di circa 70 battiti/min, i secondi
con la frequenza intrinseca delle fibre del Purkinje
di circa 40 battiti/min).
Quando interviene il blocco AV, le fibre del Purkinje
non iniziano a inviare impulsi subito, ma solo dopo
circa 5-30s, perché, prima del blocco, erano
mantenute soppresse dall’azione del nodo SA. Si
parla di soppressione da overdrive o sindrome di
Stokes-Adams. Il cuore non riesce a pompare
sangue al cervello. Se il periodo di soppressione è
lungo, questa situazione risulta letale.
In cosa consiste la soppressione da overdrive?
Quando un possibile pacemaker ectopico sta
depolarizzando ad una frequenza superiore alla sua
intrinseca automaticità perché è guidato in questo
dal focus principale (nodo SA in condizioni normali),
l’elevata frequenza di depolarizzazioni determina un
accumulo di Na+ all’interno della cellula. Questo
stimola la Na+-K+ ATPasi ad aumentare la sua
attività per espellere il sodio in eccesso,
scambiandolo con K+.
Ma, poiché la pompa è elettrogenica, la sua
aumentata attività aumenta l’iperpolarizzaione
della membrana creando così una sorta di offset
della corrente pacemaker, rendendo quindi più
difficile il raggiungimento della soglia e quindi
prevenendo la generazione spontanea di spikes.