Leggerezza
La mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di
peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai
corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso
alla struttura del racconto e al linguaggio. La leggerezza per me
si associa con la precisione e la determinazione, non con la
vaghezza e l’abbandono al caso.
Rapidità
Sono convinto che scrivere prosa non dovrebbe essere diverso
dallo scrivere poesia; in entrambi i casi è ricerca di un’espressione
necessaria, unica, densa, concisa, memorabile.
Esattezza
Vuol dire per me soprattutto tre cose: un disegno dell’opera ben
definito e ben calcolato; l’evocazione d’immagini visuali nitide,
incisive, memorabili; un linguaggio il più preciso possibile come
lessico e come resa delle sfumature del pensiero e
dell’immaginazione.
A Mark Twain:
l’autore dirà ciò che intende chiaramente, senza confondere
le acque;
l’autore utilizzerà la parola giusta e non una sua cugina di
secondo grado;
l’autore rinuncerà a ciò che non serve.
l’autore non ometterà dettagli essenziali;
l’autore eviterà qualsiasi sciatteria formale;
l’autore farà uso di una grammatica corretta;
l’autore impiegherà uno stile semplice e diretto.
E George Orwell:
Non usare mai metafore, similitudini o altre figure
retoriche che sei abituato a vedere sulla stampa.
Non usare mai una parola più lunga se ce n’è una più corta.
Se puoi tagliare una parola tagliala sempre.
Non usare mai la forma passiva quando puoi usare quella
attiva.
Non usare mai una parola straniera, un termine scientifico
o un’espressione gergale quando c’è un equivalente nella lingua
quotidiana.
Controllate, innanzitutto:
la coerenza della storia e la correttezza delle informazioni
riportate. Non è poi sempre vero che un personaggio deceduto a
pagina dieci del romanzo non possa ricomparire a pagina cento,
questo dipenderà dalle regole che avete stabilito per il vostro
mondo narrativo. In fondo, non sareste i primi a raccontare di
morti che camminano, ma dovrete farlo assicurandovi che i lettori
vi credano per tutta la durata del racconto, senza mai interrompere
quel patto di fiducia che vi lega. Per questo, specie se ambientate il
vostro romanzo in un determinato periodo storico o all’interno di
un contesto che corrisponde alla realtà, è buona prassi andare a
verificare l’attendibilità di quanto scritto.
Vogliono l’apostrofo:
• L’imperativo del verbo andare. Va’ a casa!
• L’imperativo di fare. Fa’ attenzione!
• L’imperativo di stare. Sta’ fermo!
• L’imperativo di dare. Da’ retta a tua madre!
• L’imperativo di dire. Di’ tutto quello che sai!
• Le parole: po’ (poco), be’ (bene) mo’ (modo).
Si scrive Non si scrive
all’incirca allincirca
d’accordo daccordo
d’altronde daltronde
davanti d’avanti
dinanzi d’inanzi
dovunque d’ovunque
finora fin’ora
l’altr’anno l’altranno
nient’altro nientaltro
poc’anzi pocanzi
quant’altro quantaltro
senz’altro senzaltro
tutt’altro tuttaltro
tutt’oggi tuttoggi
chissà chi sa
neanche né anche
nemmeno né meno
neppure né pure
qualora qual’ora
sicché sì che
talora tal’ora
tuttora tutt’ora
L’impaginazione
Scarica il Modello del Fiocco di Neve per scrivere la prima bozza del libro in 10 passi
Etichettate tutto ciò che vi viene in mente, ogni etichetta sarà un
dettaglio ulteriore di cui scrive. Usate singole parole o frasi brevi
utili a identificare ogni immagine. Più dettagli avrete, migliore sarà
la vostra scrittura.
Per ricapitolare
Chiedetevi:
il mio incipit invoglia chi lo legge a voler scoprire di più della
storia?
↓
Chiedi la consulenza diretta di
“Self Publishing Assistant”