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PDF of Abitare La Storia Volume 1 Dal Mille Alla Meta Del Seicento 1St Edition Giovanni Borgognone Full Chapter Ebook
PDF of Abitare La Storia Volume 1 Dal Mille Alla Meta Del Seicento 1St Edition Giovanni Borgognone Full Chapter Ebook
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INSIEME VERSO IL SOSTENIBILITÀ
COMPETENZE
INCLUSIONE
AUDIOLIBRO
dei paragrafi
ABITARE
la STORIA
1 Unità di Apprendimento
dal Mille alla metà del Seicento
Giovanni Borgognone Dino Carpanetto
ABITARE
la STORIA
1 Unità di Apprendimento
dal Mille alla metà del Seicento
Edizioni Scolastiche
Bruno Mondadori
Consulenza editoriale: Alfredo Guaraldo Per i passi antologici, per le citazioni, per le riproduzioni grafiche, car-
tografiche e fotografiche appartenenti alla proprietà di terzi, inseriti in
Consulenza redazionale: Cinzia Bestonso
quest’opera, l’editore è a disposizione degli aventi diritto non potuti
Redazione e revisione del testo: Cristina Rolfini reperire, nonché per eventuali non volute omissioni e/o errori di attri-
buzione nei riferimenti.
Redazione delle UdA pluridisciplinari di Storia
e alimentazione: Gabriele Giuliano È vietata la riproduzione, anche parziale o ad uso interno didattico, con
Progetto grafico: Marina Bardini con la collaborazione qualsiasi mezzo, non autorizzata. Le fotocopie per uso personale del
di Cinzia Marchetti lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume
dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi
Copertina: Alessandro Damin 4 e 5, della legge 22 aprile 1941, n. 633.
Coordinamento iconografico: Chiara Simonetti
Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, econo-
Ricerca iconografica: Ilaria Lazzeri (UdA da 1 a 9, 11, 12,
mico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale
13; i seguenti Snodi - UdA pluridisciplinari: La campagna possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilascia-
cambia, La via Francigena, Il commercio delle spezie, Storia ta da CLEARedi, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail
dell’alimentazione: dalla “rivoluzione neolitica” al Medioevo, autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org
Storia dell’alimentazione: dalla crisi ceralicola del 1315
al Rinascimento, Nuovi alimenti dal Nuovo mondo), Marco
Pavone (Per il ripasso; UdA 10, 11, 14, 15, 16, 17), Alberto
Levi (i seguenti Snodi - UdA pluridisciplinari: Le innovazioni
medievali in campo finanziario, Colture d’avanguardia, La
stampa a caratteri mobili, L’invenzione del cannocchiale)
Progettazione grafica e realizzazione delle tavole
di Infografica: Raffaella Petrucci
Impaginazione elettronica e cartografia: Essegi, Torino
Controllo qualità: Silvia Manetta, Andrea Mensio
Segreteria di redazione: Enza Menel
Tutti i diritti riservati.
© 2020, Pearson Italia, Milano-Torino
In copertina:
Stampato per conto della casa editrice presso
Il cantiere delle dodici chiese in onore degli apostoli Arti Grafiche DIAL, Mondovì (CN), Italia.
a Saint Denis, 1448, miniatura da Vita nobilissimi comitis
Girardi de Rossellon, part. Ristampa Anno
© Science History Images/Alamy Stock Photo 0 1 2 3 4 5 20 21 22 23 24
PRESENTAZIONE
Il titolo del corso, Abitare la storia, rappresenta efficacemente l’idea progettuale che
ha guidato la scrittura dei testi e l’organizzazione del manuale.
Questo titolo suggerisce la volontà di presentare la disciplina in modo coinvol-
gente e concreto, affinché l’esposizione sia il più possibile supportata da esempi
e prospettive che rendano viva anche la storia passata, quasi come se vi si fosse im-
mersi. Il manuale si qualifica quindi per una narrazione che mette in rilievo e in rela-
zione i caratteri peculiari di un periodo, di una società, di un sistema politico ed eco-
nomico, sottolineandone talora il perdurare al di là delle svolte e dei cambiamenti.
Uno dei principali intenti del corso è inoltre quello di connettere la storia con le
altre discipline, superando artificiosi steccati per riportare all’osservazione storica
la complessità dei fenomeni politici, letterari, economici, scientifici, tecnici e mate-
riali di un determinato periodo. A quest’ultimo aspetto abbiamo riservato numero-
se parti del manuale, in cui si focalizza l’attenzione su questioni relative a scienza e
tecnica, economia e finanza, ambiente e territorio, alimentazione e ospitalità, anche
con la funzione di attivare un dialogo con i temi caldi della contemporaneità e di
favorire una progettazione didattica interdisciplinare organizzata per Unità di
Apprendimento (UdA).
La storia che proponiamo vuole essere anche il terreno privilegiato per la forma-
zione del cittadino. Pertanto, in tutti i volumi del corso i contenuti disciplinari
sono, dove opportuno, connessi in chiave problematizzante con l’educazione ci-
vica, i principi costituzionali e i più importanti documenti normativi nazionali e
internazionali, nonché con le questioni di interesse mondiale presenti nell’Agenda
2030 onu per lo Sviluppo Sostenibile.
Segnaliamo infine che il testo è stato pensato e scritto in dialogo con docenti che
operano nel mondo della scuola. Ma se funzionerà o meno, si potrà sapere soltanto
mettendolo in azione, perché ciò che alla fin fine conta è la prova del pudding, come
dice l’antico proverbio inglese: “per vedere se è buono, non resta che assaggiarlo”.
L’AGENDA 2030
Nel settembre 2015 le Nazioni Unite hanno sottoscritto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che
ha posto a tutti gli Stati aderenti 17 obiettivi, ognuno dei quali articolato in specifici traguardi.
VIDEO Forniamo di seguito il prospetto completo degli obiettivi.
IN QUESTO LIBRO
Nelle pagine di questo libro si trovano le icone di alcuni di tali obiettivi, laddove i contenuti presentati
siano connessi alle linee guida dell’obiettivo riportato o le richiamino espressamente:
obiettivo 2 obiettivo 6 obiettivo 8 obiettivo 10
pp. 32, 34, p. 145 pp. 116, 118, pp. 227, 261
142, 266, 184
268, 366
obiettivo 11 obiettivo 12 obiettivo 13 obiettivo 16
p. 210 p. 123 p. 27 pp. 127, 307
Sostenibilità Competenze Inclusione
Il 2030 è la data che l’ONU ha fissato come traguardo per il raggiungimento dei 17 Obiettivi fonda-
mentali che costituiscono l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
L’Agenda supera l’idea che la sostenibilità sia un tema riferito soltanto all’ambiente e amplia la
visione integrando sostenibilità ambientale, economica, sociale e istituzionale.
Pearson si sente parte attiva e responsabile in tale processo e pensa che al raggiungimento della
meta debbano contribuire tutti, ognuno secondo le proprie attitudini e potenzialità: affinché il
mondo di domani sia inclusivo è necessario oggi il rispetto delle differenze e la valorizzazione
dei talenti in ogni forma.
Il sentiero che porta a un mondo sostenibile non è facile da tracciare in una società in continua
trasformazione; per percorrerlo conteranno sempre di più le cose che sappiamo e le cose che
sappiamo fare, ma soprattutto saranno cruciali le cosiddette soft skills, cioè le competenze
relazionali, creative e comunicative. Se saremo cittadini e lavoratori consapevoli, capaci di vivere
responsabilmente nella società, molto dipenderà da che cosa abbiamo imparato a scuola.
Per questo al centro di tutti i progetti e di tutti i servizi che Pearson propone ci sono le tre parole
chiave sostenibilità, competenze e inclusione, sviluppate nell’ambito delle discipline e in percorsi
pluridisciplinari anche attraverso attività di laboratorio e risorse multimediali.
LIBRO LIQUIDO
Il libro digitale interattivo per tutti i dispositivi
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IN PIÙ
Didastore, con i contenuti digitali integrativi per i docenti e gli studenti
SEZIONE
EUROPA E MONDO
1 NEL BASSO
MEDIOEVO 11
Unità di Apprendimento 1
Trasformazioni e rinascita dell’Europa tra il X e l’XI secolo 12
VIII
Indice generale
LA SINTESI DELL’UdA 29
LA MAPPA DELL’UdA 30
L’OFFICINA DELLA STORIA 31
UdA pluridisciplinare
SNODI STORIA SCIENZA E TECNICA
LA CAMPAGNA CAMBIA Dissodamenti e innovazioni tecniche 32
Unità di Apprendimento 2
La rinascita delle città e i comuni 36
UdA pluridisciplinare
SNODI STORIA ARTE E PATRIMONIO
AMBROGIO LORENZETTI Un pittore al servizio del comune 50
IX
Unità di Apprendimento 3
La Chiesa tra crisi, rinnovamento e crociate 58
3 Le crociate 68
FONTE L’appello di papa Urbano II alla crociata 70
LA SINTESI DELL’UdA 74
LA MAPPA DELL’UdA 75
L’OFFICINA DELLA STORIA 76
UdA pluridisciplinare
SNODI STORIA AMBIENTE E TERRITORIO
LA VIA FRANCIGENA Pellegrini in cammino dall’Europa a Roma 78
Unità di Apprendimento 4
Il consolidamento delle monarchie europee
e l’Impero di Federico II 80
1 La monarchia francese 82
FONTE La bolla Unam Sanctam 87
2 La monarchia inglese 88
FONTE La Magna Charta Libertatum 91
X
Indice generale
Unità di Apprendimento 5
Europa orientale e Asia tra il XII e il XIV secolo 102
UdA pluridisciplinare
SNODI STORIA ECONOMIA E TERRITORIO
IL COMMERCIO DELLE SPEZIE Un bene prezioso proveniente dall’Oriente 116
XI
Unità di Apprendimento 6
La crisi del Trecento e il declino dei poteri universali 120
UdA pluridisciplinari
SNODI STORIA ECONOMIA E FINANZA
LE INNOVAZIONI MEDIEVALI IN CAMPO FINANZIARIO Un merito italiano 138
SNODI STORIA E ALIMENTAZIONE
STORIA DELL’ALIMENTAZIONE Dalla “rivoluzione neolitica” al Medioevo 142
XII
Indice generale
SEZIONE
2 DAL MEDIOEVO
ALL’ETÀ MODERNA 151
Unità di Apprendimento 7
La nascita delle monarchie nazionali 152
XIII
Unità di Apprendimento 8
Signorie e Stati regionali nell’Italia del Basso Medioevo 172
UdA pluridisciplinare
SNODI STORIA ECONOMIA E TERRITORIO
COLTURE D’AVANGUARDIA Riso e seta nella Lombardia del XV secolo 198
XIV
Indice generale
Unità di Apprendimento 9
L’Umanesimo e il Rinascimento 200
Unità di Apprendimento 10
Oltre l’Europa: Asia e Africa tra XIV e XVII secolo 218
XV
Unità di Apprendimento 11
Le esplorazioni geografiche e la scoperta dell’America 232
UdA pluridisciplinare
SNODI STORIA E ALIMENTAZIONE
STORIA DELL’ALIMENTAZIONE Dalla crisi cerealicola del 1315 al Rinascimento 266
XVI
Indice generale
SEZIONE
IL CINQUECENTO:
3 EUROPA
E NUOVI MONDI 277
Unità di Apprendimento 12
Riforma e Controriforma: la divisione religiosa dell’Europa 278
UdA pluridisciplinare
SNODI STORIA SCIENZA E TECNICA
LA STAMPA A CARATTERI MOBILI Un’invenzione rivoluzionaria 310
XVII
Unità di Apprendimento 13
L’età di Carlo V: l’Impero e le trasformazioni economiche 312
Unità di Apprendimento 14
Politica e conflitti religiosi nel secondo Cinquecento 334
XIX
SEZIONE
IL SEICENTO:
4 CRISI E
TRASFORMAZIONI 363
Unità di Apprendimento 15
La crisi del Seicento e la Guerra dei trent’anni 364
XX
Indice generale
Unità di Apprendimento 16
La rivoluzione inglese e il “secolo d’oro” olandese 386
Unità di Apprendimento 17
La rivoluzione scientifica
e il ruolo delle Chiese nel Seicento 410
XXI
4 Le Chiese nella società del Seicento 422
INFOGRAFICA La caccia alle streghe 425
LA SINTESI DELL’UdA 427
LA MAPPA DELL’UdA 428
L’OFFICINA DELLA STORIA 429
UdA pluridisciplinari
SNODI STORIA SCIENZA E TECNICA
L’INVENZIONE DEL CANNOCCHIALE Il simbolo della rivoluzione scientifica 430
SNODI STORIA E ALIMENTAZIONE
NUOVI ALIMENTI DAL NUOVO MONDO Una diffusione lenta e progressiva 434
XXII
UdA
PER IL
RIPASSO L’Europa
nell’Alto Medioevo
Un racconto leggendario
del Medioevo
Re Artù combatte i sassoni,
miniatura da
La Rochefoucauld Graal,
1315 circa, collezione
privata.
Un’età di mezzo
La visione negativa del Medioevo “Medioevo” è un termine usato per conven-
zione dagli storici per definire un periodo molto lungo, che copre circa mille anni di sto-
ria, dal 476 – anno della caduta dell’Impero romano d’Occidente – alla fine del Quattro-
cento. A chiamarlo così furono i letterati del Rinascimento, che vedevano in questo arco
di tempo una buia “età di mezzo” tra lo splendore dell’antichità classica e la rinascita cul-
turale del XV secolo, che essi sentivano di rappresentare [a Le parole per capire la storia,
p. 2]. La valutazione negativa del Medioevo ha influenzato la storiografia per molti secoli
e ancora oggi rimangono tracce di essa nella mentalità collettiva e nel linguaggio comu-
ne, ad esempio quando si definisce “medievale” qualcosa di vecchio e superato.
1
UdA PER IL RIPASSO
Un’epoca di innovazioni Quei mille anni di storia non possono tuttavia essere ir-
rigiditi in una sola categoria, poiché furono il quadro entro il quale, in Occidente, si svol-
sero complessi fenomeni sociali, culturali e politici. Il Medioevo non fu quindi un
unico periodo “buio”, ma un’età di innovazioni: si svilupparono le lingue volgari, si speri-
mentarono nuove forme di governo (dai comuni alle monarchie nazionali, ad esempio),
si posero le basi per lo sviluppo dell’economia in senso capitalista.
LE
a Una scena del
PAROLE film Il signore degli
Diverse anelli. Il ritorno del
PER CAPIRE re (2003), tratto
LA STORIA
letture dal romanzo di
del Medioevo Tolkien.
2
L’Europa nell’Alto Medioevo
2 L’Europa e il Mediterraneo
tra il VII e l’VIII secolo
3
UdA PER IL RIPASSO
La sua economia era basata su una florida agricoltura e sugli scambi commerciali con
le province orientali; la capitale Costantinopoli, situata in posizione strategica sullo
stretto del Bosforo, era un luogo di passaggio delle vie di comunicazione tra Oriente e Oc-
cidente.
LESSICO Uno Stato forte e centralizzato Lo Stato bizantino, retto centralmente dall’auto-
fisco rità assoluta dell’imperatore, esercitava un ferreo controllo politico, militare e fiscale su
Dal latino fiscus, che designa- tutto il territorio, che era diviso in circoscrizioni amministrate da funzionari pubblici. No-
va il tesoro privato dell’impe- nostante questo, per l’intero corso della sua storia esso fu costretto a difendersi, vivendo in
ratore, il termine indica tutto
ciò che riguarda l’imposizione
uno stato di guerra quasi perenne: dovette respingere le popolazioni germaniche, com-
e la riscossione delle tas- battere contro il confinante Impero persiano e, a partire dal VII secolo, contro gli arabi.
se da parte dello Stato. L’Impero d’Oriente si allontanò progressivamente dalla cultura romana, tanto che dal VII
secolo la lingua ufficiale divenne il greco e l’imperatore smise di chiamarsi imperator per
assumere il titolo di basiléus (“re”).
Regno
Bukhara
LUOGHI dei franchi
Ravenna
mar Nero mar Kabul
Roma Caspio
Cordoba Tessalonica
Regno franco, Costantinopoli
Impero bizantino Nishapur Kandahar
e domini islamici Antiochia
Cartagine Baghdad
mar Mediterraneo
nell’VIII secolo Damasco
Alessandria
Bassora
La carta mostra l’ampia Fustat Gerusalemme
(Cairo)
go
Per
o
4
L’Europa nell’Alto Medioevo
g I monaci amanuensi
Nella miniatura due monaci
benedettini lavorano nel
cosiddetto scriptorium,
che all’interno del monastero
era la sala adibita alla
trascrizione dei testi.
Manoscritto, 1040 circa,
Echternach (Lussemburgo),
Abbazia.
5
UdA PER IL RIPASSO
LESSICO
Dunque, a garantire l’esercizio della giustizia e lo svolgimento delle funzioni ammi-
vescovo nistrative fu la Chiesa, che era organizzata in modo gerarchico, in particolare trami-
Dal greco epíscopos, “sorve- te i vescovi: ogni città ne aveva uno e tutti facevano riferimento al papa di Roma. Essi
gliante”, è la figura più impor- non soltanto si occupavano della vita spirituale dei fedeli, ma sempre più spesso furono con-
tante della gerarchia cattoli- siderati capi politici locali, in grado di organizzare le milizie della città, la riscossione dei
ca, considerato successore
degli apostoli. Esercita la pro- tributi e il funzionamento dei tribunali. Inoltre, rappresentavano autorevolmente la loro co-
pria autorità su un preciso munità di fronte ai sovrani dei regni romano-germanici.
ambito territoriale, chia-
mato “diocesi”.
L’origine del potere temporale del papato
La donazione di Sutri Tra la fine del VI e l’inizio del VII secolo, sotto il papato
di Gregorio Magno (in carica dal 590 al 604), la Chiesa iniziò a governare in modo
autonomo le terre intorno a Roma, che formalmente facevano parte dei domini bizan-
tini, ma sulle quali l’Impero d’Oriente esercitava uno scarso controllo. Più tardi, al
LESSICO principio dell’VIII secolo, quando il papato si trovò ad affrontare l’espansionismo dei
potere temporale longobardi nell’Italia centrale, Gregorio II (in carica dal 715 al 731) riuscì a convin-
L’espressione indica il potere cerne il re Liutprando a donare alla Chiesa il borgo di Sutri, a nord di Roma, e altri
amministrativo e giuridico
esercitato dalla Chiesa sui
castelli laziali conquistati ai bizantini (si tratta della cosiddetta “donazione di Sutri”).
territori dello Stato pontificio. Lo Stato pontificio Tale donazione rappresenta il nucleo iniziale del futuro
L’aggettivo “temporale” riman- Stato pontificio, formato da territori governati appunto dal pontefice. Egli divenne
da al fatto che tali ambiti, di-
versamente da quello spiritua- in questo modo una sorta di sovrano e, oltre all’autorità spirituale, cominciò ad eser-
le, sono soggetti a durata citare anche il potere temporale.
limitata nel tempo.
La rinascita dell’Impero
Le conquiste dei franchi Nel 774, nel tentativo di contenere i longobardi che pre-
mevano per allargare il proprio dominio, papa Adriano II (in carica dall’867 al 872) chiese
aiuto al regno cattolico dei franchi, guidato da Carlo (poi detto Magno, il “grande”, per le
sue imprese). Carlo scese in Italia, sconfisse i longobardi, avviò un lungo rapporto di
collaborazione con il papato e pose le basi per il suo impero. Salito al trono nel 768, il
sovrano aveva messo in atto un’aggressiva politica di espansione che lo portò entro il
796 a raddoppiare il territorio del suo Regno, con la conquista della Germania del Nord e
del Sud, delle regioni nord-orientali della penisola iberica e di buona parte dell’Italia set-
tentrionale, denominata “Regno d’Italia”.
L’incoronazione imperiale di Carlo Magno Alla fine dell’VIII secolo, il Regno
franco era di gran lunga il più esteso in Occidente, molto simile a un impero per le ampie
o L’incoronazione
dimensioni e la composizione geografica [a carta]. Anzi, Carlo intendeva proporsi pro-
di Carlo Magno prio come l’erede degli antichi imperatori romani. Mancava però un riconoscimento
Il re dei franchi riceve la ufficiale, che poteva venire soltanto dalla massima autorità dell’epoca: il papa. Carlo
corona da papa Leone III.
Miniatura, XIV secolo, Parigi, aveva costruito accuratamente la sua strategia: ovunque avanzasse aveva imposto la reli-
Biblioteca Nazionale. gione cattolica, non esitando a sterminare chi si opponeva.
6
L’Europa nell’Alto Medioevo
La Chiesa gli era debitrice e pertanto Leone III (papa dal 795 all’816), la notte di Natale
dell’anno 800 lo incoronò imperatore nella basilica di San Pietro. Era la nascita del Sa-
cro romano impero, che nel suo nome recuperava il passato glorioso di Roma sotto la
protezione divina.
7
UdA PER IL RIPASSO
Il sistema vassallatico-beneficiario
Un’organizzazione di origine militare L’efficienza militare dello Stato carolin-
gio, che ne aveva consentito la rapida espansione, si fondava sull’esistenza di forti lega-
mi personali tra uomini liberi di elevata condizione sociale (capi militari, grandi aristo-
cratici), che li obbligavano a essere leali e a combattere insieme contro il nemico comune.
Tale sistema è noto come “vassallaggio” ed era in uso presso i franchi già al principio del
VII secolo.
Il rapporto di vassallaggio Si trattava di un vero e proprio contratto (anche se
non scritto), che si stabiliva attraverso una solenne cerimonia, l’omaggio, in occasione
della quale il nobile – definito vassallo – dichiarava la propria totale sottomissione al
senior (“signore”) e gli giurava fedeltà assoluta e disponibilità a prestare per lui servizio
armato. Il signore, in cambio, si impegnava a garantire al vassallo protezione e gli con-
cedeva il godimento temporaneo di un beneficio, che poteva consistere nell’assegna-
zione gratuita e revocabile di un terreno oppure di un incarico da cui derivare un reddi-
to. Tale sistema sociale ed economico è comunemente definito dagli storici sistema
vassallatico-beneficiario. Carlo Magno si servì del vassallaggio ai fini dell’amministra-
zione dell’Impero: le varie figure di funzionari – conti e marchesi – cui era demandato lo-
calmente l’esercizio di determinate funzioni civili e militari erano scelti proprio tra i suoi
vassalli.
o La cerimonia dell’omaggio
La miniatura, dell’XI secolo, rappresenta l’atto di sottomissione con il quale il vassallo prometteva
fedeltà al proprio signore ottenendo in cambio protezione e la concessione di un beneficio.
8
L’Europa nell’Alto Medioevo
9
UdA PER IL RIPASSO
LESSICO Parte della popolazione si trasferì in territori rurali, dove poteva praticare la raccolta di
ruralizzazione frutti, la caccia e la pesca. Per descrivere tale fenomeno gli storici parlano di “ruralizza-
Dal latino rus, ruris, che signi- zione dell’economia”, che si accompagnò a una diminuzione dell’uso della moneta (che
fica “campagna”, il termine in-
dica il ritorno a un’economia
non era più coniata dal potere centrale) e al ricorso al baratto.
fondata su attività legate alla La sopravvivenza delle città Tuttavia, nonostante la difficoltà dei trasporti (per
terra e all’ambiente na- la mancanza di manutenzione delle strade) e l’abbandono di molti edifici pubblici e abita-
turale.
zioni cittadine, che lasciarono il posto ad aree incolte e orti urbani, le città non si svuota-
rono completamente. Continuarono anzi a essere il luogo di riferimento per l’esercizio
delle funzioni pubbliche (amministrazione e giustizia), che sempre più spesso passaro-
no nelle mani dei vescovi. Questo importante ruolo rese di fatto possibile la sopravvi-
venza dei centri urbani nei secoli altomedievali.
Il sistema curtense
Le aziende agricole altomedievali Nell’Alto Medioevo il mondo rurale era do-
minato da grandi latifondisti di origine romana e germanica ai quali, come abbiamo vi-
sto, i piccoli proprietari avevano ceduto le loro proprietà in cambio di protezione e sicu-
LESSICO rezza. A partire dal VII-VIII secolo, le proprietà terriere vennero organizzate in aziende
curtes agricole che in Italia furono chiamate curtes (“corti”). Da questo termine deriva l’espres-
Il termine latino (al singolare sione “sistema curtense” usata dagli storici per definire l’organizzazione amministrati-
curtis) significa “corti” e indica va e produttiva fondata sulle curtes.
gli ampi latifondi di proprietà
di signori, tipici dell’econo- L’organizzazione delle curtes Le curtes erano organizzate in due parti stretta-
mia rurale altomedievale. mente integrate tra loro: la pars dominica e la pars massaricia.
• La pars dominica (dal latino dominus, “signore, padrone”) era l’insieme delle terre gestite
direttamente dal proprietario ed a suo uso esclusivo, che venivano lavorate sia dai
servi sia dai contadini liberi, attraverso l’imposizione delle corvées (prestazioni perso-
nali di lavoro gratuite e obbligatorie).
• La pars massaricia (dal latino medievale massarius, “contadino”) era invece suddivisa in
“mansi”, piccoli lotti di terreno che il proprietario della curtis concedeva a contadini li-
beri o a servi in cambio di un affitto, di parte dei prodotti e della prestazione di corvées.
Le corvées potevano consistere in attività molto varie, a seconda del luogo e della stagio-
ne: dalla semina dei cereali alla loro raccolta, dalla vendemmia al trasporto di derrate ali-
mentari, dalla manutenzione degli edifici e quella delle strade.
Un’economia aperta Le curtes ebbero un forte impatto sull’economia: la loro pro-
duzione era spesso più che sufficiente a sfamare chi ci viveva, tanto che soprattutto dai
secoli VIII e IX l’eccesso di prodotto veniva venduto all’esterno, nei mercati vicini o – nel
caso di grandi curtes ben amministrate – anche in quelli lontani. Il sistema curtense non
era un’economia del tutto chiusa, come a lungo ha sostenuto la storiografia, ma al contra-
rio fu all’origine dello sviluppo europeo che sarebbe cominciato nell’XI secolo.
10
SEZIONE
1 EUROPA E MONDO
NEL BASSO MEDIOEVO
Inquadra la MyApp
che attiva i contenuti
multimediali
Unità di Apprendimento 1 Trasformazioni e rinascita dell’Europa del libro
UdA pluridisciplinare
SNODI SCIENZA E TECNICA La campagna cambia
UdA pluridisciplinare
SNODI AMBIENTE E TERRITORIO La via Francigena
UdA pluridisciplinare
SNODI ECONOMIA E TERRITORIO Il commercio delle spezie
11
UNITÀ DI APPRENDIMENTO 1
Trasformazioni
e rinascita
AUDIOLIBRO
dei paragrafi
dell’Europa tra
il X e l’XI secolo
Il Medioevo, un’epoca aperta al futuro
P er lungo tempo si è pensato al Medioevo come a un periodo cupo, tene-
broso, violento, popolato di creature fantastiche, draghi, diavoli, angeli, e si
è ritenuto che l’uomo medievale fosse preda di paure, superstizioni, false cre-
denze. Se potessimo ritornare indietro, agli inizi dell’anno Mille, ci troveremmo
di fronte a qualcosa di ben diverso, a un panorama inatteso e per questo sor-
prendente.
È la svolta del millennio, e dopo secoli di profonda crisi gli uomini si pro-
iettano verso il futuro con nuove idee. Costruiscono città originali, mai
viste prima, che accolgono artigiani e commercianti, contadini e viaggiatori;
erigono grandi chiese, in grado di stupire per le loro dimensioni e di resiste-
re nel tempo, tant’è che molte di esse restano intatte davanti ai nostri occhi
dopo quasi duemila anni. Rimettono in funzione le antiche strade dei roma-
ni e ne aprono di nuove. Percorrono lunghe distanze a piedi per recarsi in
pellegrinaggio a Roma o in Palestina, nei luoghi della vita di Gesù, o a San-
tiago de Compostela, in una regione nell’estremo Nord-Ovest della Spagna,
e in questo modo tengono contatti con mondi lontani. Inventano tecniche
per coltivare i campi, così da determinare una crescita della produzione agri-
cola e da permettere l’aumento della popolazione.
I nventano soprattutto qualcosa di duraturo di cui noi siamo gli eredi: una
cultura condivisa e rinnovata nelle scuole e nelle università.
1059 Concordato
962 • Ottone I 1037 Constitutio di Melfi: la dinastia
di Sassonia de feudis: i feudi normanna degli
imperatore del diventano Altavilla duchi di
Sacro romano ereditari Puglia e Calabria e
impero germanico 987 In Francia vassalli del papa
• Privilegio di sale al potere
Ottone: la dinastia dei 1066
l’imperatore può Capetingi Battaglia
approvare di Hastings:
l’elezione del papa i normanni
conquistano
l’Inghilterra
12
L’ampliamento delle aree coltivate
Alessandro di Brema, miniatura con monaci
cistercensi al lavoro, 1250 circa, Cambridge,
Biblioteca universitaria.
VIDEOLEZIONE
L’anno Mille
CLASSE CAPOVOLTA
A CASA
• Acquisire e interpretare l’informazione
• Imparare a imparare
A partire dalla videolezione L’anno Mille,
prestando attenzione sia alle miniature
presenti sia al testo, rispondi alle
seguenti domande.
a. Perché nel passaggio tra Alto e Basso
Medioevo si può parlare in Occidente del
consolidarsi di un andamento
demografico positivo? Quali effetti
produce sulle campagne la crescita
demografica?
b. Quali nuove tecniche vengono
introdotte a partire dall’anno Mille? Nota
in particolare la miniatura dell’aratro e gli
1100 1150 animali che lo trainano.
c. Quale rapporto esiste tra crescita
agricola e sviluppo delle città? Quali
1091 I normanni attività sono presenti?
conquistano la Sicilia
A SCUOLA
• Collaborare e partecipare
• Individuare collegamenti e relazioni
1130 Ruggero II
d’Altavilla diventa a. Discutete con l’insegnante eventuali
re di Sicilia dubbi emersi durante il lavoro a casa.
b. In base alle indicazioni del docente,
dividetevi in gruppi e confrontate tra voi
le risposte elaborate individualmente;
quindi costruite una mappa concettuale
di sintesi.
13
SEZIONE 1 Europa e mondo nel Basso Medioevo
1 La nascita e la diffusione
del sistema feudale
GLI SNODI DELLA STORIA Dopo la disgregazione dell’Impero carolingio, dalla seconda metà del IX se-
colo i sovrani governano in modo autonomo nei propri regni sfruttando i rapporti di vassallaggio, che di-
ventano sempre più estesi. I feudi, ossia le terre concesse dai signori ai vassalli, si diffondono: nasce il
sistema feudale, che si basa sull’esercizio di poteri pubblici da parte dei feudatari all’interno dei propri
domini territoriali.
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UdA 1 Trasformazioni e rinascita dell’Europa tra il X e l’XI secolo
SNODI
a La miniatura del XIII secolo ritrae alcuni
SCIENZA
cavalieri francesi in arrivo a un castello;
E TECNICA la costruzione è posta su un’altura.
PER CAPIRE I castelli Dalle mura il soldato di vedetta
li annuncia suonando un corno.
LA STORIA medievali
7 Il castello è una struttura fortificata che in epoca medie- no gli alloggi dei servi e dei soldati che presidiavano la for-
vale rappresentava, nello stesso tempo, il simbolo del potere tezza, oltre alle cucine. Al primo piano il signore riceveva gli
e il mezzo con cui questo veniva esercitato. I primi castelli ospiti e amministrava la giustizia, mentre al secondo vi era-
sorsero attorno all’VIII secolo. Nella maggior parte dei casi no le stanze private.
si trattava del reimpiego delle antiche torri di avvistamento di 7 A partire dal XII secolo i castelli diventarono proprietà
epoca romana, realizzate in legno oppure, più spesso, in pie- soprattutto di sovrani e grandi feudatari, che resero ancora
tra o mattoni; erano innalzati su un rilievo naturale o artificia- più imponenti le opere difensive: in tal modo potevano resi-
le del terreno per controllare il territorio circostante. La torre, stere anche a lunghi assalti condotti da eserciti provvisti di
dove risiedevano le truppe di guardia, veniva circondata da un macchine da assedio. Le mura divennero più possenti e alte, e
fossato e protetta da una palizzata in legno e da un terra- furono dotate di merlature con piccole aperture dette “feri-
pieno (ossia un cumulo di terra che aveva scopo difensivo). toie”, così da poter colpire i nemici rimanendo al sicuro. Inol-
7 Attorno al IX-X secolo, per far fronte alle continue in- tre lungo la cinta muraria vennero costruite torri e porte sor-
cursioni di saraceni, normanni e ungari, le palizzate e i ter- montate da un cammino di ronda, e attrezzate con apposite
rapieni cominciarono a essere sostituiti da più solide mura aperture, le caditoie, ossia botole da cui lanciare pietre e og-
in pietra. Inoltre, la torre centrale, chiamata “mastio” (o getti sugli assalitori per impedire la scalata del muro. L’in-
“maschio”), divenne la dimora del feudatario del luogo e as- gresso al castello avveniva attraverso porte e ponti levatoi,
sunse una struttura più articolata. Al piano terra, si trovava- che potevano essere sollevati per isolarlo in caso di attacco.
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SEZIONE 1 Europa e mondo nel Basso Medioevo
FISSARE
I CONCETTI CHIAVE
Nozioni fondamentali
Che cos’è il sistema feudale? Quando e dove si sviluppa?
Lessico
Fornisci una definizione dei seguenti termini: feudo, investitura, immunità.
Esposizione orale
Spiega che cosa sia la signoria territoriale e come l’incastellamento abbia influito sulla sua
diffusione (4 minuti).
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UdA 1 Trasformazioni e rinascita dell’Europa tra il X e l’XI secolo
FONTE
La Constitutio de feudis
I DATI DELLA FONTE
Con la Constitutio de feudis, l’imperatore Corrado II concesse ai feudatari l’eredi-
Autore Corrado II
tarietà dei loro possedimenti. Ne riportiamo qui alcuni estratti.
Tipologia documento legislativo
Lingua
originale latino
Data maggio 1037
Nel nome della santa Trinità, noi Corrado II per grazia Corrado II presenta la legge usando la prima persona del
di Dio Augusto Imperatore dei Romani. […] plurale «noi» per sottolineare l’autorevolezza della figura
imperiale; questa era rimarcata dall’appellativo «Augu-
[2] Se nascerà contesa fra signori1 e militi2, benché i sto Imperatore dei Romani», che riallacciava la sua carica
al prestigio dell’antico Impero romano. L’imperatore inol-
suoi pari abbiano giudicato che il milite debba essere tre dichiara di agire sotto la protezione divina e in nome
privato del beneficio3, se egli dirà che ciò fu deciso in- della Trinità (Padre, Figlio e Spirito Santo), a sottolineare
giustamente e per odio, manterrà il beneficio finché il il forte legame con la religione cristiana.
signore e chi ha promossa l’accusa coi pari suoi verran-
no alla nostra presenza e qui la causa sarà giustamente In caso di contesa tra grandi feudatari e militi, questi ulti-
decisa. […] mi potranno ricorrere, per avere giustizia, al giudizio
dell’imperatore («alla nostra presenza»), che si pone co-
[4] Ordiniamo altresì che quando un milite, fra i mag- me garante al di sopra delle parti. In questo modo egli
rafforza la sua autorità nei confronti dei signori che ten-
giori od i minori, lascerà questa vita terrena, il figlio suo dono ad appropriarsi dei diritti imperiali.
ne erediti il beneficio. Se invece il milite non avrà un fi-
glio ma lascerà un nipote da figlio, questi abbia in pari
modo il beneficio, con l’osservanza dell’uso praticato dai L’imperatore equipara i feudatari per quanto riguarda l’e-
reditarietà in linea maschile: il figlio ne eredita il benefi-
valvassori maggiori nella consegna dei cavalli e delle ar- cio, ma nel caso in cui questi muoia il feudo va al nipote
mi ai loro signori. oppure eventualmente al fratello del defunto.
Che se nemmeno un nipote lascerà ed avrà un fratello
legittimo e consanguineo, se questi avrà offeso il Signo- Corrado rivendica per sé i medesimi diritti che avevano
re e vorrà fare ammenda e diventare suo milite, abbia il gli altri imperatori prima di lui, in particolare la riscos-
beneficio che fu già del padre suo. […] sione del «fodro».
ANALIZZARE LA FONTE
• Saper leggere, COMPRENDERE
comprendere e valutare 1. Che cosa garantisce l’imperatore in caso di controversia tra i feudatari?
diversi tipi di fonti 2. Quale linea ereditaria seguiva il passaggio dei feudi da una generazione all’altra?
• Utilizzare categorie, 3. Perché l’imperatore, pur riconoscendo i diritti ereditari dei vassalli, rivendica per sé
metodi e strumenti il fodro?
della ricerca storica
INTERPRETARE E COMUNICARE
4. Corrado II, con la Constitutio de feudis, legittima una pratica in realtà già in uso tra
i vassalli, sperando in qualche modo di rafforzare il potere imperiale. Discuti questa
affermazione sulla base delle tue conoscenze (max 15 righe).
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SEZIONE 1 Europa e mondo nel Basso Medioevo
LE MONARCHIE FEUDALI
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UdA 1 Trasformazioni e rinascita dell’Europa tra il X e l’XI secolo
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SEZIONE 1 Europa e mondo nel Basso Medioevo
Capolavori
normanni
in Sicilia
Il regno normanno nell’Italia meridionale
Le conquiste ai danni di longobardi e bizantini Agli inizi dell’XI secolo, i nor-
SLIDESHOW
manni partirono dalla Normandia alla volta dell’Italia meridionale, per prestare ser-
vizio come soldati stipendiati ora dai bizantini ora dai longobardi, che erano impegnati
PER RICORDARE a contendersi il dominio sull’area [a carta]. L’insediamento stabile del dominio norman-
Nell’XI secolo, l’Italia meridio-
nale era divisa tra ducati longo-
no ebbe inizio nel 1042, quando il principe longobardo di Salerno ricompensò Gu-
bardi (Benevento, Salerno, Ca- glielmo d’Altavilla (italianizzazione di Hauteville, località della Normandia) per i ser-
pua), città autonome (Amalfi, vizi resi concedendogli in feudo il Ducato di Melfi. Da quel momento i normanni
Napoli, Gaeta), domini bizantini
(Puglia e Calabria) e musulmani estesero gradualmente il loro controllo su Puglia e Calabria, che furono sottratte ai bi-
(Sicilia), in perenne lotta tra loro. zantini. Così, nel 1059, con il concordato di Melfi, Roberto d’Altavilla detto il Gui-
scardo fu insignito dal papa – di cui si era dichiarato vassallo – del titolo di duca di Pu-
glia e Calabria.
La formazione del Regno di Sicilia Nei decenni successivi gli Altavilla espulsero
progressivamente gli arabi dalla Sicilia, così da portarla nel 1091 completamente sotto il
controllo dei normanni. Nel 1130, Ruggero II d’Altavilla (in carica fino al 1154) fu in-
coronato dal pontefice re di Sicilia nella cattedrale di Palermo: i normanni avevano dun-
que fondato un nuovo regno, che comprendeva non soltanto l’isola, ma tutta l’Italia me-
ridionale, la quale conosceva un dominio unitario dopo secoli di frammentazione
politica.
Il sistema feudale alla base del regno Anche gli Altavilla, come i normanni in
Inghilterra, usarono le istituzioni feudali come strumento di governo: si assicurarono
la fedeltà dei cavalieri normanni concedendo loro terre in feudo e divisero il territorio in
contee poste sotto la stretta vigilanza del potere regio. Intrapresero perfino un’iniziativa
che richiamava molto da vicino il Domesday Book inglese: fecero redigere il cosiddetto
o Ruggero II, primo re Catalogo dei baroni (1153), un elenco dettagliato dei possedimenti dei baroni e dei servi-
di Sicilia zi che essi dovevano alla Corona in cambio del feudo ottenuto.
Il sovrano normanno è
ritratto con le vesti
dell’imperatore bizantino e
riceve la corona di Sicilia
direttamente da Gesù Cristo.
Mosaico, XII secolo, Palermo,
Chiesa della Martorana.
Aree di insediamento
mare dei normanni a occidente
del Nord
Regno Incursioni normanne in Francia (X secolo)
LUOGHI d’Inghilterra Attacco normanno all’Inghilterra (1066)
oceano Hastings
Atlantico Truppe normanne in Italia meridionale
(inizio dell’XI secolo)
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UdA 1 Trasformazioni e rinascita dell’Europa tra il X e l’XI secolo
g Luigi VI
Il re capetingio sovrintende
alla costruzione di una
chiesa e controlla il lavoro
degli operai.
Miniatura dalle Grandes
Chroniques de France,
1375-1379, Castres (Francia),
Biblioteca Municipale.
21
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strips of loose flannel or other woollen material that is absorbent,
which have previously been soaked in lamp-oil. We use sperm oil,
being the slowest drying oil we know of. A piece of string will keep
the flannel close to the wood, and then neither ant or any other
insect will pass up; so that by this simple means the hives may, so to
speak, be insulated and placed beyond their reach. As the oil dries
up it can easily be renewed. We have found this an effectual remedy
against these insidious enemies of bees.
This zinc cover introduced by H. Taylor, Esq., for his cottage hive
(No. 14) will also be found useful as a protection from wet for many
other descriptions of round straw hives.
BELL GLASSES.
26. 27.
25.
Honey Cutters are used for removing comb from boxes and
glasses without damaging it. The flat bladed knife is for
disconnecting the combs from the sides; the hook shaped one is for
the same purpose, to be applied to the top or horizontal part of the
box or glass.