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Comunicare con litaliano

Morfologia 2

Coordinamento redazionale: Maria Vittoria Alfieri, Giacomo Grimoldi Redazione a cura di bSmart - Cesano Maderno (MI) Progetto grafico e impaginazione: Edit 4 Digital Publishing Nova Milanese (MI) Copertina: Marco Cavicchioli - Milano LEditore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione e dichiara la propria disponibilit a regolarizzare. I diritti di traduzione e riproduzione, totali o parziali anche a uso interno e didattico con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i paesi. La realizzazione di un libro presenta aspetti complessi e richiede particolare attenzione nei controlli: per questo molto difficile evitare completamente inesattezze e imprecisioni. Leditore ringrazia sin da ora chi vorr segnalarle alle redazioni. Per segnalazioni o suggerimenti relativi al presente volume scrivere a: immaginaria@rcs.it ISBN 978-88-525-0265-1 Propriet Letteraria Riservata 2007 RCS Libri S.p.A. - Education Milano 1a edizione: settembre 2007 Stampato presso Selecta SpA - Peschiera Borromeo (MI) Referenze iconografiche Archivio RCS

Le lavagne interattive La lavagna interattiva uno strumento molto diffuso nei Paesi dellUnione Europea e sta diventando sempre pi popolare anche nelle scuole italiane. La lavagna integra gli strumenti scolastici tradizionali, agevola la trasmissione di contenuti disciplinari ex-cathedra, aumenta lattenzione degli studenti, apre nuove opportunit nellinterazione relazionale tra docenti e studenti. Sul piano tecnologico di gran lunga pi facile da usare e meno costosa rispetto ai laboratori. Caduto limprobabile scenario di un pc per ogni alunno appare oggi molto pi a portata di mano lo scenario di una lavagna per ogni aula, come gi sta succedendo in Gran Bretagna. Immaginaria aiuta i docenti La lavagna interattiva consente di caricare e proiettare sullo schermo immagini, video e animazioni, e di interagire toccando lo schermo col dito o con una penna. Come si colloca Immaginaria in questo scenario? In assenza di modelli didattici definiti, i promotori delle lavagne interattive suggeriscono agli insegnanti di realizzare da s i contenuti delle proprie lezioni e di memorizzarle poi nel software della lavagna per un riutilizzo successivo. La collana di Immaginaria offre un duplice aiuto agli insegnanti, con una ricca dote di contenuti gi selezionati e organizzati secondo i programmi ministeriali e con un ricco apparato didattico che contiene tracce di lezione, miniature e didascalie molto approfondite. Il docente, se vorr, potr utilizzare questo materiale come supporto alla spiegazione in classe. Un aiuto allIstituto scolastico Il modello di licenza duso di Immaginaria consente il pi ampio riuso dei contenuti da parte di pi docenti nellambito dello stesso Istituto. In base alle licenze dei software delle lavagne i singoli docenti potranno memorizzare le proprie lezioni utilizzando anche i contenuti di Immaginaria. I docenti, data la grande variet e flessibilit dei contenuti offerti, potranno inoltre utilizzarli in altri modi, per esempio come traccia di interrogazione alla lavagna, come contenuti per lora di laboratorio o come materiale di base per costruire verifiche e percorsi di recupero e approfondimento. Per richieste di chiarimento e suggerimenti per lutilizzo contattare immaginaria@rcs.it

INDICE
Guida alla lezione

Luso del pronome personale presso i latini. ...................................... pag. 46 Episodio 2 I pronomi interrogativi ..... Il latino e i pronomi interrogativi. .......... Episodio 3 I pronomi indefiniti ......... Altre categorie di pronomi .................... Pronomi latini e articoli italiani. ............. Conclusione............................................... Testi per la stampa e lutilizzo in classe ................................................. Guida alla lezione 47 48 49 51 51 51 52

Morfologia: il verbo - indicativo, condizionale, congiuntivo .................. pag. 7


Scheda di sintesi ...................................... Introduzione ............................................ Aspetti metodologici. ................................... Episodio 1 In palestra........................... Le subordinate nali in latino. ................ Episodio 2 Al mare ................................ Il congiuntivo esortativo. ........................ Episodio 3 Al negozio ........................... Inglese. Il congiuntivo. ........................... Episodio 4 Al cinema ............................ Latino. La frase condizionale e sua evoluzione. ............................................. Conclusione .............................................. Problematiche teoriche ......................... Latino. I modi niti del verbo. ................ Guida alla lezione 8 9 10 11 13 14 16 17 19 20 24 24 24 26

Morfologia: lavverbio: funzione dellavverbio ............................................


Scheda di sintesi ..................................... Introduzione ............................................ L'avverbio, modicante a tutto campo. . Episodio 1 Lavverbio ........................... Linsidia dellavverbio nella linguistica del Novecento. ........................................ Episodio 2 Avverbi di modo e di quantit ........................................ Latino. Come giunse a noi lavverbio di quantit e qualit. ............................. Episodio 3 Gli avverbi di luogo .......... Latino. Lavverbio di luogo. ..................... Episodio 4 La funzione degli avverbi .................................................. Episodio 5 Luso degli avverbi nella traduzione .................................. Conclusione .............................................. Testi per la stampa e lutilizzo in classe ............................

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Indice

Morfologia: laggettivo funzione e uso dellaggettivo qualicativo .........


Scheda di sintesi ...................................... Introduzione Alcune nozioni fondamentali ....................................... C anche laggettivo determinativo. ...... Laggettivo di relazione. ......................... Aspetti metodologici .................................... Episodio 1 Lidentikit in commissariato ..................................... Episodio 2 Lidentikit morale ............. Laggettivo nella sintassi e nellorganizzazione della frase. ........... Episodio 3 I dettagli ............................. Latino/italiano. Funzione predicativa dellaggettivo. ........................................ Conclusione............................................... Guida alla lezione

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Morfologia: il pronome - luso del pronome ............................................


Scheda di sintesi ...................................... Introduzione ............................................. Le origini del pronome dimostrativo italiano. .................................................. Episodio 1 I pronomi ...........................

42 43 44 44 45 Il simbolo indica le schede Spunti di riflessione.

MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO

Guida alla lezione

Morfologia: il verbo - indicativo, condizionale, congiuntivo

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Nella presente guida alla lezione viene proposta una traccia di lavoro che ciascun insegnante pu adattare e personalizzare, in relazione alle proprie esigenze didattiche e a quelle del gruppo classe. I tempi per la trattazione degli argomenti vengono segnalati per unottimale organizzazione delle attivit avendo come riferimento lunit oraria. Nelle schede Spunti di riessione vengono suggeriti alcuni temi per lapprofondimento di aspetti propri delluso del congiuntivo, indicativo e condizionale. A discrezione dellinsegnante, tali schede possono essere utilizzate nellambito di una stessa lezione oppure riprese in lezioni successive.

RIFLESSIONE LINGUISTICA INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO MORFOLOGIA: IL VERBO -

Scheda di sintesi
Argomento Obiettivi Uso di indicativo e congiuntivo, uso del condizionale nelle proposizioni ipotetiche . Comprendere le funzioni svolte nella lingua italiana dai modi verbali di indicativo, congiuntivo e condizionale. Saper applicare tali modi verbali nella frase semplice italiana. Una unit oraria. La simulazione permette di condurre la lezione per problemi: ciascun episodio affronta infatti un aspetto specico dellargomento in questione. Per introdurre largomento, hai a disposizione un video in cui Francesco Sabatini fa un excursus storico sulluso dellindicativo, del condizionale e del congiuntivo nella lingua italiana. Gli episodi possono essere esplorati secondo lordine indicato, oppure secondo un ordine scelto dallinsegnante in base alle esigenze della classe. Indice degli episodi e obiettivi didattici Episodio 1 In palestra: confronto tra congiuntivo volitivo e indicativo. Episodio 2 Al mare: il congiuntivo esortativo. Episodio 3 Al negozio: il congiuntivo e il condizionale nelle proposizioni ipotetiche. Episodio 4 Al cinema: il periodo ipotetico e luso del congiuntivo per indicare un desiderio mancato. Tali episodi mettono a fuoco un aspetto molto circoscritto dellargomento in questione e costituiscono per questo il canovaccio sul quale linsegnante pu creare la propria lezione. La presente guida suggerisce le possibili attivit da svolgere in classe e mette a disposizione una serie di approfondimenti, oltre a un apparato teorico a cui fare riferimento per preparare la classe alla visione della simulazione e per argomentarne i diversi passaggi. Le schede di approfondimento della presente guida offrono alcuni spunti per trattare una serie di problematiche collegate al tema specico della simulazione. Per ciascuna di esse viene indicato il livello di difcolt curricolare: [ * * * ] difcile [ * * ] medio [ * ] facile Attivit preparatorie della lezione Si suggerisce, prima di affrontare la lezione in classe, di esplorare la simulazione in tutte le sue parti per scoprirne dettagliatamente i contenuti e le modalit di navigazione. Sar cos possibile affrontarla insieme alla classe guidando gli studenti con sicurezza durante la lezione, avendo determinato la scaletta degli argomenti da affrontare e i relativi approfondimenti.

Tempo Procedura suggerita

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Documenti allegati In appendice alla guida presente la scheda di teoria, utile per la stampa e per per la stampa la distribuzione in classe. Note tecniche Per la corretta visualizzazione della simulazione richiesto Flash Player 8.0 o successivo.

MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO

Introduzione
Obiettivi: Preparare gli studenti alla lezione, affinch siano fortemente reattivi alle sollecitazioni che incontreranno nella simulazione. Avviare un approccio degli studenti alla lezione guidata tramite la simulazione. Tempo: a discrezione dellinsegnante. Prima di affrontare la simulazione, guarda e analizza con i tuoi studenti il video proposto nella schermata introduttiva, in cui Francesco Sabatini spiega lutilizzo dellindicativo, del congiuntivo e del condizionale nella storia della lingua italiana. Successivamente richiama alcuni elementi propri delluso dei modi verbali che verranno affrontati: lindicativo come modo dellobiettivit, proprio della frase semplice ma presente in molteplici subordinate; il congiuntivo come il modo caratteristico delle subordinate, il cui tempo caratterizzato soprattutto dal tempo della reggente, e che incontriamo per esprimere dubbio, volizione, possibilit e molte altre circostanze; il condizionale che, a differenza del congiuntivo, troviamo usato anche in frasi semplici (enunciative, ottative, interrogative dirette). In questa fase, puoi aiutarti con la grammatica di riferimento e con le informazioni della sezione problematiche teoriche, presente in appendice a questa guida. Ti trovi ora a somministrare il gioco linguistico contenuto nella simulazione. Avverti gli studenti che si tratta, e preparali ad affrontare situazioni che si rassomigliano per coincidenze formali pi che per intenzioni comunicative. Cerca di far comprendere loro che cosa induce i parlanti a far uso di un modo verbale anzich di un altro. La simulazione aiuta gli studenti a vedere le scelte linguistiche come funzionali alla comunicazione: ti suggeriamo di sottolineare ulteriormente questo punto fondamentale. Nella lingua naturale, infatti, prima viene lintenzione linguistica (ad esempio esprimere un fondato convincimento, o unespressione eventuale o unipotesi) e solo in un secondo tempo a quellintenzione linguistica segue il riempimento delle postazioni sintattiche con le inserzioni lessicali. Rammenta ai tuoi studenti quali sono i tipi di subordinate in cui, in forma esplicita, sia indispensabile luso del congiuntivo; poi rammenta loro che nelle altre subordinate, di fatto, la scelta tra indicativo e congiuntivo connessa con la prospettiva immaginata dal parlante, entro la quale lazione denita andrebbe a collocarsi: realt, ipotesi, irrealt e cos via. Ti suggeriamo di seguito alcune domande guida per la tua lezione: 1. Perch a volte noi sentiamo il bisogno di ricorrere a un modo verbale che non ha propriamente la funzione di indicare, quale il congiuntivo o il condizionale? Invita gli studenti a rispondere a questa domanda dopo aver affrontato il primo dei quesiti proposti dalla lezione guidata. Potrai cos approfondire il tema del modo verbale, ricordando insieme agli studenti anche gli altri modi verbali niti e indeniti. 2. A quale tipo di esigenza risponde luso di un verbo al congiuntivo, anche in una frase semplice e colloquiale? A questa seconda domanda fornisci una risposta sollecitando lesperienza linguistica dei tuoi alunni, che saranno cos coinvolti in una serie di possibili interventi. Rispetto a questo argomento hai a disposizione materiale di approfondimento tra le problematiche teoriche che trovi in fondo a questa guida. 3. proprio vero che il congiuntivo il modo verbale delle persone colte, mentre lindicativo lo sarebbe delle persone incolte? Questa domanda pu trovare risposta nella prima scheda di approfondimento sul logoramento del congiuntivo. Utilizza larea note per raccogliere le risposte.

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MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO


Aspetti metodologici

Il ruolo dellinsegnante e lutilizzo della simulazione Nella simulazione viene presentato un gioco informatico: affrontare e risolvere alcuni problemi linguistici, attinenti luso dei modi verbali niti, congiuntivo, condizionale o indicativo. Il gioco si ripropone di catturare lattenzione degli studenti e promuovere un approfondimento, o delle nuove curiosit su un argomento che potrebbe essere da loro percepito come poco interessante: Quando far uso di alcuni modi verbali, quando di altri? Perch in talune proposizioni si rivela indispensabile luso di un modo verbale e quando non lo ? E cos via. Il tuo ruolo sar quello di guidare i tuoi studenti verso le risposte corrette della simulazione, argomentando il perch di quelle risposte (altrimenti banali per la conoscenza implicita che essi hanno della lingua italiana) e spiegando quali nessi linguistici vi sottostanno. Per puntualizzare i concetti che emergono durante la lezione, oppure per raccogliere le impressioni e le risposte dei tuoi studenti, utilizza larea note a tua disposizione. (Un suggerimento: utilizza larea note anche per puntualizzare alcuni elementi basilari della teoria e renderli costantemente presenti ai tuoi studenti durante la lezione).

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MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO

Episodio 1 In palestra
Obiettivi: Far comprendere agli studenti la sostanziale diversit tra il congiuntivo volitivo e lindicativo Far comprendere agli studenti la costruzione della subordinata finale nella forma esplicita Tempo: 15 Avvia la visione della simulazione, per questo primo livello, con una domanda rivolta alla tua classe: La subordinata nale indica il ne, lo scopo per cui ci si attiva nella principale. Per quale ragione in essa luso del congiuntivo talmente importante da non sopportare un altro modo verbale? Provate insieme a considerare una possibile risposta e vericatela nel corso della navigazione: sia le precedenti parti della lezione guidata, sia le successive, vi consentiranno di individuale la risposta adeguata.

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Inizia la simulazione: siamo in una palestra... Questo primo episodio si apre con un sondaggio da fare tra gli studenti: questo sistema consente di raccogliere lopinione della classe: un clic sul s o sul no per la risposta di ciascuno studente.

Presenta ai tuoi studenti il problema da risolvere. Lallenatore dice due cose molto diverse al ragazzo, anche se solo una piccolissima differenza fonetica distingue il sei della prima situazione dal sia della seconda. Ricorda ai tuoi studenti che entrambi i verbi sono voci del verbo essere, entrambi seconde persone singolari di tempo presente. Ma la prima un indicativo, la seconda un congiuntivo. Le due frasi sono ambedue corrette. Ti sembra che il signicato sia identico, nella prima che usa lindicativo e nella seconda che usa il congiuntivo? La domanda della simulazione ti permette di coinvolgere subito gli studenti in una riessione sul signicato delle due frasi presentate: cliccando sul s e sul no, puoi conteggiare le loro risposte ed avviare cos la discussione.

MORFOLOGIA: IL VERBO RIFLESSIONE LINGUISTICA INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO


TRASCRIZIONE

VIGNETTA 1 Allenatore: Ti chiedo di sollevare questi pesi da 20 chili, perch tu sei forte. VIGNETTA 2 Allenatore: Ti chiedo di sollevare questi pesi da 20 chili, perch tu sia pi forte. Le frasi sono ambedue corrette. Ti sembra che il signicato sia identico, nella prima che usa lindicativo e nella seconda che usa il congiuntivo? (clicca su s o su no per la risposta di ciascuno studente) SI - NO (soluzione = NO)

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(Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI)

Qual secondo te la differenza di signicato fra le due frasi? Sono messi qui a confronto lindicativo e un congiuntivo volitivo. Il congiuntivo volitivo posto nella subordinata nale, che per sua natura, richiede un uso esclusivo del congiuntivo (non abbiamo in italiano nali esplicite costruite altro che con il congiuntivo). Nella seconda vignetta, lintento comunicativo del parlante assolutamente inconciliabile con quello della prima, in cui il parlante si limita a svolgere una constatazione, che per sua natura deve essere espressa allindicativo. Il confrontare le due frasi (perch tu sia forte contro perch tu sei forte) ha quindi il valore di un gioco; il parlante comune risolverebbe di fatto la nale con una forma implicita: per essere forte. Chiedi agli studenti di indicare a loro parere la soluzione corretta (nale vs. causa). Se necessario, conducili verso la soluzione. Distingui tra la funzione di causa e quella di ne. Puoi portare molti esempi che facciano comprendere che cosa sia la causa di unazione. Nella specica situazione, lessere forte la causa di una richiesta del parlante: sollevare un peso di 20 chili. Puoi

MORFOLOGIA: IL VERBO RIFLESSIONE LINGUISTICA INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO disegnare del tipo seguente, per fare comprendere loro come sia possibile rappresentare i periodi che stanno analizzando: causa azione ne Porta gli studenti a fare una riessione: Mentre la subordinata di causa pu essere resa in italiano sia con lindicativo sia con il congiuntivo, la nale richiede esclusivamente il congiuntivo (almeno nella forma esplicita). Per quale ragione vi questa disomogeneit formale? La nale pu essere espressa in forma esplicita con il congiuntivo presente (in dipendenza da un futuro o da un presente nella reggente) o imperfetto (in dipendenza da un tempo storico). resa possibile nella forma implicita se i soggetti della reggente e della nale coincidono. I verbi che la determinano sono quelli di movimento o che abbiano il signicato di pregare, consigliare, esortare. Puoi a questo punto arricchire le conoscenze dei tuoi studenti specicando loro che il congiuntivo che viene usato per la nale un originario volitivo latino (in latino la nale aveva come negazione ne) e lazione che viene rappresentata non ha responsabilit rispetto al presente rappresentato dal parlante, quindi non ha quella certezza che la contemporaneit o lanteriorit permetterebbero. Nella causale, invece, la subordinata ha una responsabilit sulla reggente, si colloca in rapporto di anteriorit logica rispetto al fatto pronunziato dal parlante. Ci spiega il possibile uso dellindicativo nella frase causale italiana. Sollecita gli interventi dei tuoi studenti, soprattutto nello spiegare il perch delle loro scelte. Cerca di affrontare con loro le ragioni di fondo delle singole circostanze linguistiche affrontate: la natura della subordinata nale, del tipo di congiuntivo che ad essa fa riferimento, la differenza tra nale e causale (valida nella fattispecie dellesercizio affrontato).
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Qual secondo te la differenza di signicato fra le due frasi? Scegli lopzione corretta. Allenatore: Ti chiedo di sollevare questi pesi da 20 chili, perch tu sei forte. Allenatore: Ti chiedo di sollevare questi pesi da 20 chili, perch tu sia pi forte. (La risposta corretta : Luso dellindicativo indica la causa dellazione. Luso del congiuntivo indica il ne dellazione) (Si accede allepisodio successivo con il pulsante PROSEGUI)

Spunti di riessione

Le subordinate finali in latino. [difficolt * * *] Nelle nali latine si faceva uso di un congiuntivo di tipo volitivo. Si tratta di un uso che originariamente era indipendente. Infatti la costruzione: id facio ut sit bonus, andava considerata come: id facio: utinam sit bonus; faccio cos, magari tu fossi buono. Lo si vede con la sua negazione (ne), in Plauto: ne quis miretur quis sim paucis eloquar (dir con poche parole perch nessuno si meravigli di chi sia), mentre luso pi arcaico avrebbe avuto una lettura del tipo: nessuno si meravigli di chi io sia! Lo dir con poche parole. La prevalenza dellipotassi sulla paratassi port poi il nesso nale a racchiudere le due frasi, che erano originariamente autonome tra loro, in uno stretto rapporto di tipo subordinato. Quel congiuntivo autonomo di tipo volitivo, originariamente, era accompagnato appunto da utinam (volesse il cielo!) e indicava un desiderio realizzabile (presente e perfetto) o irrealizzabile (imperfetto o piuccheperfetto). Da questa forma deriv la ripresa della forma base ut, che signicava in qualche modo.

RIFLESSIONE LINGUISTICA INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO MORFOLOGIA: IL VERBO -

Episodio 2 Al mare
Obiettivi: Far comprendere agli studenti che il congiuntivo non soltanto il modo della subordinazione, esso pu essere usato anche in proposizioni autonome. Far comprendere quanto siano prossimi il significato iussivo del congiuntivo esortativo e quello dellordine fornito dalluso dellimperativo. Tempo: 15 Avvia la visione della simulazione, per questo secondo episodio, con una domanda rivolta alla tua classe: Un ordine pu essere espresso con una forma forte come il comando imperativo, ma anche in un modo attenuato: quale? Conduci i tuoi studenti a riettere su come il congiuntivo esortativo possa avere la funzione di indicare un ordine attenuato. Cos come lordine allimperativo d vita a una frase autonoma: fatti da parte!, allo stesso modo anche la frase con il congiuntivo esortativo una proposizione autonoma: siate prudenti!. Riprende la simulazione; siamo su una spiaggia questa volta... Due ragazzi si trovano su una spiaggia, e un adulto li osserva. Un diverso contesto e due diversi atteggiamenti dei giovani nei confronti del mare sollecitano ladulto a rivolgere loro una frase. Entrambe le frasi pronunciate dalladulto sono corrette, ma nella prima si usa lindicativo e nella seconda il congiuntivo.

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Presenta ai tuoi studenti il problema da risolvere, leggendo i testi delle vignette. Le due frasi sono ambedue corrette. Ti sembra che il signicato sia identico, nella prima che usa lindicativo e nella seconda che usa il congiuntivo? Riettete sul signicato delle due frasi: cliccando sul s e sul no puoi conteggiare le risposte dei tuoi studenti e avviare cos la discussione. Anche in questo caso, siete e siate, sono entrambe voci del verbo essere. Ovviamente, la differenza tra le due voci tra loro in opposizione il risultato di un casuale accostamento, di due situazioni altamente differenziate tra loro. Ricorda agli studenti che, tuttavia, entrambe le frasi (siete prudenti, siate prudenti) sono delle proposizioni autonome. In una si usa lindicativo, nellaltra il congiuntivo di tipo ottativo.

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VIGNETTA 1 (due bambini stanno per entrare in mare, il mare calmo) Adulto: Siete prudenti!!! VIGNETTA 2 (due ragazzi stanno per entrare in mare, il mare mosso) Adulto: Siate prudenti! Le frasi sono ambedue corrette. Ti sembra che il signicato sia identico, nella prima che usa lindicativo e nella seconda che usa il congiuntivo? (usa il sistema di sondaggio per raccogliere lopinione della classe)

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SI NO (soluzione = NO) (Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI)

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Inizia il commento a questa parte della simulazione ricordando quindi ai tuoi studenti come nella domanda che rappresenta il secondo episodio del gioco, siano posti a confronto tra loro lindicativo e un congiuntivo esortativo. Si tratta di un uso autonomo, cio in proposizione indipendente, del congiuntivo, che viene usato al di fuori della sua sede tipica della subordinazione (almeno per litaliano). Esso ci segnala uno stato danimo molto particolare del parlante particolare: infatti di fronte a una realt che non si accoglie, egli ci segnala che le cose potrebbero essere diverse da quanto sono, e proprio egli, il parlante, ci dice implicitamente che propenderebbe verso questa alternativa che non e pure potrebbe essere. Rammenta ai tuoi studenti che lesortativo funge anche da comando attenuato, non solo in italiano ma anche in latino. Le frasi ottative, cui questa appartiene, hanno la natura di voler modicare una situazione esistente attraverso un ordine o un consiglio. Con le esortative, possiamo incontrare anche le iussive (zitti voi!) allimperativo, e le desiderative, come mi piacerebbe venire!, con il condizionale. Oltre al congiuntivo, queste frasi quindi ammettono altre costruzioni alternative: imperativo, condizionale, innito e persino lindicativo.

MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO A questo punto completa la spiegazione rammentando che il congiuntivo usato in questo contesto per supplire alle altre persone a cui rivolto il comando assenti nellimperativo (prima e terza persona singolare e plurale). Litaliano corrente richiede il congiuntivo presente: siate prudenti!, ma in area meridionale, per la medesima funzione, viene spesso impiegato il congiuntivo imperfetto: fossero prudenti! Talvolta, troviamo tale congiuntivo introdotto dal pronome relativo che: che ci provi unaltra volta, lo riprendo io!. Non diverso da questo congiuntivo esortativo quello permissivo, un congiuntivo presente che si alterna con limperativo alla seconda persona singolare e plurale, e si accompagna allavverbio pure: salga pure le scale! Esso indica cortesia o ironia. Lalternanza delluso dei tempi verbali di questo congiuntivo desiderativo (presente e imperfetto), denota il tipo di desiderio, se realizzabile (al presente) o meno (allimperfetto). Il pi delle volte, se la frase introdotta dal che, richiede il presente, se introdotta da magari o da se, limperfetto. Inne, una notazione: secondo alcuni grammatici, il congiuntivo di tipo ottativo potrebbe essere il prodotto di unelisione: la frase fosse buono! sarebbe il risultato dellelisione di vorrei che fosse buono.
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VIGNETTA 1 Adulto: Siete prudenti!!! VIGNETTA 2 Adulto: Siate prudenti! Qual secondo te la differenza di signicato fra le due frasi? Scegli lopzione corretta. Luso dellindicativo sottolinea una realt. Luso del congiuntivo ha una funzione esortativa. (soluzione corretta) (Si accede allepisodio successivo con il pulsante PROSEGUI)

Spunti di riessione

Latino. Il congiuntivo esortativo. [difficolt * * ] Con il congiuntivo siamo in presenza di un congiuntivo in uso autonomo, non nella subordinata, appartenente alla categoria dei congiuntivi volitivi indoeuropei. Era usato prevalentemente in alternativa alle seconde persone singolare e plurale dellimperativo, quindi come imperativo di supporto; a volte, soprattutto in epoca matura, lo incontriamo anche alla seconda persona per esprimere un comando attenuato, di cortesia. Il che, in una lingua espressione di una societ fondata sul comando, ci dice quanto tale societ si fosse ingentilita nei suoi costumi, al punto da attenuare il comando imperativo. Oltre che per comandare, esso viene usato per pregare, esortare, prescrivere. In latino lesortativo, con ne. Il che ne conferma la natura volitiva/ottativa. Se con la negazione si negava una sola persona, tuttavia, la negazione era non, indicando una negazione particolarmente forte. In alcuni casi troviamo non anche con un plurale. Nelluso al perfetto negativo, lesortativo con ne dava vita allimperativo negativo. Si trattava di un uso (con ne) raro al presente (per lo pi arcaico), pi frequente al futuro proprio dei trattati, delle leggi e dei precetti. Serviva per indicare un divieto o una proibizione: ne feceris. Se usato al passato, con imperfetto e piuccheperfetto (per le negative sempre al piuccheperfetto), il congiuntivo dava vita a una frase in cui veniva indicato ci che avrebbe dovuto essere e invece non stato: frumentum ne emisset (non avresti dovuto comprare il frumento).

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Episodio 3 Al negozio
Obiettivi: Far comprendere agli studenti la differenza tra congiuntivo di tipo volitivo e potenziale. Far comprendere agli studenti luso del congiuntivo e del condizionale nelle proposizioni ipotetiche. Far comprendere agli studenti quale sia la funzione del condizionale nel sistema dei modi verbali finiti. Tempo: 15 Avvia la lettura della simulazione, per questo terzo episodio, con una domanda rivolta alla tua classe: Che diversit trovate tra questi due periodi: se studi, sarai promosso, e: se tu studiassi potresti essere promosso? Invita i tuoi studenti a ragionare sul senso profondo delle due frasi: la prima si presenta come unipotesi dominata dalla certezza della realt, nella seconda invece non abbiamo certezze, solo potenzialit che non sappiamo se diverranno mai certezze. Riprende la simulazione: siamo davanti a un negozio che sta chiudendo i battenti... Il terzo episodio della simulazione ci presenta una nuova situazione, nella vignetta animata: un uomo per pochi minuti perde la possibilit di entrare in un negozio. Il suo rammarico riguarda il fatto che se si fosse sbrigato, e fosse arrivato prima, sarebbe potuto entrare, e effettuare le sue compere. Ora, perduta la possibilit, quelleventualit si manifesta solo come irreale

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Ora, la struttura dellesercizio rende pressoch impossibile sbagliare, ma si tratta di un semplice pretesto per ragionare sul congiuntivo/condizionale e sul suo uso nel periodo ipotetico. Presenta ai tuoi studenti il problema da risolvere. Nella domanda posta in questo episodio, incontrerete un uso del congiuntivo di tipo potenziale, nella forma del periodo ipotetico. In esso, troviamo in posizione reggente un condizionale, che rappresenta lultimo modo verbale nato nella lingua italiana (nel latino era assente, e veniva sostituito dal congiuntivo autonomo). Lesempio che viene riportato ti permette di proporre ai tuoi studenti un preliminare ripasso del periodo ipotetico, per il quale puoi rimandare alla grammatica di riferimento.

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VIGNETTA 1 un tizio arriva trafelato davanti a un negozio che sta chiudendo Se sarebbe arrivato un minuto prima, avrebbe trovato aperto. VIGNETTA 2 un tizio arriva trafelato davanti a un negozio che sta chiudendo Se fosse arrivato un minuto prima, aveva trovato aperto. Osserva le frasi della vignetta, poi individua la risposta corretta Le due frasi sono: ambedue corrette; ambedue scorrette (soluzione); la prima corretta, la seconda scorretta; la prima scorretta, la seconda corretta.

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(Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI)

Accompagna la risposta ai quesiti con alcune notazioni relative al congiuntivo e al condizionale, quali vengono presentate nellapprofondimento di questo episodio. Al ne di fornire alcune speciche osservazioni sulluso del congiuntivo potenziale o irreale, puoi fare riettere la tua classe sulla notevole differenza esistente tra uso volitivo e potenziale del verbo. La volizione rappresenta un intervento attivo del parlante, che vorrebbe che la realt fosse diversa da quanto non gli appaia. Il potenziale o lirreale non ci presentano un attivismo del parlante, bens una sua posizione idealmente dattesa, di osservazione di una realt che si mostra incerta, quando non impossibile da dominare. In particolare, le condizionali introdotte dal se richiedono un uso dei tempi verbali come segue: CONTEMPORANEIT protasi Congiuntivo imperfetto Se volessi apodosi Condizionale presente riuscirei

MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO Congiuntivo trapassato Se avessi voluto Condizionale passato sarei riuscito ANTERIORIT protasi Congiuntivo trapassato Se volessi apodosi Condizionale presente riuscirei

Nel cosiddetto periodo ipotetico della realt, o di primo grado, invece, si fa uso dei vari tempi verbali dellindicativo. Qual allora la forma corretta? (Clicca sulla risposta esatta)

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Se arrivasse un minuto prima, troverebbe aperto. Se sarebbe arrivato un minuto prima, troverebbe aperto. Se fosse arrivato un minuto prima, avrebbe trovato aperto. (soluzione) Se fosse arrivato un minuto prima, troverebbe aperto. Se sarebbe arrivato un minuto prima, aveva trovato aperto. (Si accede allepisodio successivo con il pulsante PROSEGUI).

Spunti di riessione

Inglese. Il congiuntivo. [difficolt * * ] Come risaputo, il sistema del verbo della lingua inglese non presenta la complessit modale delle lingue neolatine. Di fatto, esso non esiste come noi lo intendiamo in italiano. In una lingua che molto attenta ai registri linguistici, dallinglese oxfordiano a quello dei sobborghi londinesi, diverse sono le preoccupazioni che denotano unappartenenza linguistica dallaltra. E infatti, incontriamo alcune forme del condizionale o del congiuntivo neolatino soltanto nelle if clauses, o condizional forms, che vengono studiate a partire dalla scuola primaria, e non pi affrontate nello studio superiore. Cos possiamo circoscrivere un uso obliquo del verbo inglese, non indicativo ma potenziale, nelle quattro forme del condizionale presenti nelle subordinate ipotetiche. Esse sono presenti nei quattro livelli del condizionale, dal livello zero a quelli successivi, sino allultimo periodo ipotetico, quello del passato, corrispondente al nostro periodo ipotetico della irrealt. Soltanto in un inglese accademico, inne, riscontriamo un uso di condizionale effettivo per il verbo essere, ma soltanto per la prima persona, dato dalluso del passato were al posto dellindicativo was, che possiamo tradurre con il nostro congiuntivo passato.

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MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO

Episodio 4 Al cinema
Obiettivi: Far comprendere nello specifico il valore delluso del congiuntivo nel periodo ipotetico. Comprendere e saper costruire periodi ipotetici dei vari tipi, realt, possibilit e irrealt. Analizzare le due diverse forme con le quali il periodo ipotetico si manifesta, implicita ed esplicita Tempo: 15 Avvia la lettura della simulazione, per questo ultimo episodio, con una domanda rivolta alla tua classe: Perch sbagliato quando dico: se sarei presente, potrei partecipare alla festa? Perch il se non ammette (quasi) mai il condizionale? Questultima fase del gioco informatico ci propone un supplemento di analisi sul periodo ipotetico, una delle pi complesse e meglio conservate forme della subordinata italiana. Data la sua complessit, sia per i tempi verbali del condizionale e congiuntivo richiesti, sia per la complessit dei loro usi, esso richiede un particolare rafforzamento.

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Riprende la simulazione: siamo davanti a un cinematografo, e lo spettacolo gi iniziato... Il quarto episodio della simulazione ci presenta una nuova situazione, nella vignetta animata: due amici sono arrivati tardi davanti al cinematografo nel quale, a quanto pare, volevano entrare per vedere un lm. Sar per il disappunto, o perch sono trafelati, sta di fatto che il loro italiano non per niente corretto questa sera

Questo ultimo esercizio, si presenta come un rafforzativo sulluso di congiuntivo e condizionale nel periodo ipotetico. Affronta con la tua classe il problema linguistico che la vignetta propone. Un uso colloquiale, ormai molto diffuso nel linguaggio corrente, andrebbe corretto. Il contesto non indifferente per la scelta della soluzione corretta. La potenzialit espressiva della frase condizionale, che di per s ci indica anche alcuni elementi di contesto in cui lazione si svolge, davvero enorme. Con la scelta del tempo verbale del congiuntivo in apodosi, noi veniamo a scoprire molto di pi di quanto non si possa immaginare Fai notare agli alunni che anche le frasi precedenti non sarebbero di per s sbagliate, ma lo sono in relazione al contesto e alle circostanze nelle quali avviene il dialogo.

MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO Analizzate insieme dapprima il contesto: lazione avviene nel presente, rappresenta quasi una constatazione di chi ha sotto gli occhi lorologio. In seguito, considerate le tre risposte: la prima chiaramente inattuale, offre una possibilit ancora aperta, se volessero, i due potrebbero ancora entrare nel cinematografo In questo primo caso, errata tanto la protasi (subordinata), quanto lapodosi (principale); la seconda soluzione risulta errata nella protasi (Se); lapodosi corretta, in quanto la possibilit di recarsi al cinematografo ormai non pi reale o possibile, mentre la frase condizionante erroneamente collocata in un tempo passato; la terza soluzione, corretta, soddisfa tanto le condizioni di contesto quanto la situazione di irrealt.

TRASCRIZIONE

VIGNETTA 1 (due amici davanti al cinema, uno sta guardando lora e parla) Se non era cos tardi, potevamo andare al primo spettacolo. (per procedere fai clic sul pulsante PROSEGUI) In quale altro modo avremmo potuto dire, usando il congiuntivo e il condizionale al posto dellindicativo? (Esplora con il mouse le tre situazioni rappresentate nellimmagine e clicca sullopzione corretta) Se non fosse cos tardi potremmo andare al primo spettacolo. Se non fosse stato cos tardi saremmo potuti andare al primo spettacolo. Se non fosse cos tardi saremmo potuti andare al primo spettacolo (soluzione). (Si accede alla schermata successiva quando si clicca sullopzione corretta)

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Fai notare alla tua classe che questa seconda domanda rappresenta un approfondimento della precedente. Raccogliere le risposte degli studenti conteggiando i s e i no ti permette di coinvolgerli in una piccola discussione intorno al diverso signicato delle due frasi: in effetti, la risposta al quesito non pacica. Entrambe le frasi infatti indicano limpossibilit ormai conclamata di recarsi a vedere il lm al primo spettacolo. Procedi in modo empirico, analizzando le quattro proposizioni che compongono i due periodi, le due apodosi e le due protasi:

MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO Se non era cos tardi viene presentato nellesercizio in alternativa a Se non fosse cos tardi. Si tratta di una alternativa signicativa o no? Fai notare ai tuoi studenti che luso, ormai accettato, dellimperfetto indicativo ormai accettato nellapodosi del periodo ipotetico il pi delle volte usato in sostituzione del congiuntivo trapassato, oltre che del congiuntivo imperfetto; Ma nel nostro specico caso, limperfetto indicativo risulta ambiguo: non ci chiarisce se lazione da considerarsi passata o presente, per quanto possa essere irreale. In apodosi, invece, troviamo potevamo andare al primo spettacolo, anchesso allimperfetto indicativo in alternativa a saremmo potuti andare al primo spettacolo, in uso con il condizionale passato (in effetti, la frase complicata dalla presenza del verbo servile potere, ma non muta la sostanza della subordinata, non muta). Lalternanza duso qui meno stridente sul piano logico temporale, dal momento che: entrambe le subordinate collocano lazione in una condizione di impossibilit. Fai notare ai tuoi studenti la grande differenza di profondit espressiva presente tra le due proposizioni: nella prima messo in evidenza esclusivamente lazione mancata (andare al primo spettacolo), nella seconda a tale mancanza associato un profondo sentimento di privazione, quasi di rimpianto.
TRASCRIZIONE

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VIGNETTA 1 Se non era cos tardi potevamo andare al primo spettacolo Se non fosse cos tardi saremmo potuti andare al primo spettacolo Nelluso del linguaggio parlato sono corrette ambedue le forme, sia la prima, che usa lindicativo, sia la seconda che usa il congiuntivo e il condizionale. Ti sembra che il signicato delle due frasi sia identico? (Usa il sistema del sondaggio per raccogliere lopinione della classe) SI NO (soluzione = NO) (Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI)

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La terza parte dellepisodio dovr servire a rafforzare quanto gi intuito. Gli studenti sono chiamati a ricercare la ragione delle due diverse sfumature di signicato presenti nelle due frasi condizionali. Puoi analizzare insieme a loro le altre risposte scorrette, prima di individuare quella giusta. Una volta individuata la risposta corretta, rammenta tuttavia loro che anche la frase allindicativo imper-

MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO fetto sovente utilizzata dai parlanti. E quindi, quando i parlanti preferiscono il periodo ipotetico dellirrealt semplicato allindicativo, come se rinunciassero a una profondit espressiva. In conclusione dellepisodio, rivolgi ai tuoi studenti la seguente domanda: Perch, mentre tutte le strutture sintattiche della subordinata italiana si sono fortemente semplicate rispetto allantenato latino, il periodo ipotetico ha conservato, meglio di altre, le originarie forme antiche? Rispondere a tale domanda signica richiamare agli studenti il concetto di conservazione di una forma linguistica in base alluso: pi una struttura usata, pi tende a conservarsi. A questa stregua, il periodo ipotetico risulterebbe tra le meglio conservate strutture sintattiche del passato. E perch la struttura del periodo ipotetico si sarebbe conservata meglio di altre? Potresti in parte rispondere a tale domanda affrontando con gli studenti i contenuti della scheda interdisciplinare seguente, sul periodo ipotetico latino. Ma potresti anche rammentare ai tuoi studenti che una costruzione non viene abbandonata senza la presenza di qualcosaltro che sia in grado di sostituirne adeguatamente la funzione. A quanto sembra, nulla stato in grado di sostituire il periodo ipotetico latino con altrettanta efcacia nel denire i vari gradi di realt, possibilit o irrealt.

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TRASCRIZIONE

VIGNETTA 1 Se non era cos tardi potevamo andare al primo spettacolo Se non fosse cos tardi saremmo potuti andare al primo spettacolo Qual secondo te la differenza di signicato fra le due frasi? Scegli lopzione corretta Luso dellindicativo sottolinea una realt. Luso del congiuntivo ha una funzione esortativa. Lindicativo non esprime alcuna sfumatura di dubbio. Luso del congiuntivo e del condizionale esprimono un dubbio. Usando lindicativo si perde in parte la sfumatura del desiderio mancato. Usando il congiuntivo e il condizionale si rafforza lidea del desiderio mancato. (soluzione) Usando lindicativo imperfetto si d un senso di durata allazione. Usando il congiuntivo e il condizionale si rende lazione istantanea. Luso dellindicativo indica la causa di unazione. Luso del congiuntivo indica il ne di unazione. Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI

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MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO


Spunti di riessione

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Latino. La frase condizionale e sua evoluzione. [difficolt * * ] Il latino distingueva tre categorie di frasi condizionali a seconda della natura della condizione (Nicola Flocchini, Piera Guidotti Bacci, Marco Moscio, Expedite: grammatica essenziale, Bompiani per la scuola, 2006): della oggettivit, con il modo allindicativo presente o futuro: si hoc dicis erras, si hunc librum legeris laetabor; della possibilit, e della irrealt, espresse al congiuntivo: si habeam dem librum (se avessi darei il libro) per la possibilit, (si habuissem dedissem librum, se lo avessi avuto, avrei dato il libro) Neppure il latino letterario segu con grande precisione tale schema, quindi pi che comprensibile che nella lingua giornaliera esso non venisse rispettato. Infatti il latino della fase tarda gi corrompe la tradizione sintattica, e preannuncia la sintassi che sarebbe stata delle lingue romanze. Una forma della possibilit, da Vitruvio in poi, risulta essere quella costruita con il furto anteriore: si fuerit, e la si incontra sino alla promulgazione di importanti documenti medievali, come leditto di Rotari o la Lex Salica. Nella circostanza dellirrealt, invece, il fatto linguistico pi evidente consiste nella sostituzione del piuccheperfetto del congiuntivo con limperfetto, che si estende anche al tipo della possibilit. Il tipo si habuissem dedissem si conserv soprattutto nellitaliano del Sud, e in francese (anche ora). Lindicativo, daltra parte, prende terreno a partire dalla apodosi (vedi Cicerone: preclare viceramus nisi e serve per mettere in rilievo laspetto reale della possibilit di vincere, nellesempio). Tale costruzione la si incontra gi nelle prime testimonianze di provenzale, in italiano e in spagnolo medievale. Inne, troviamo nella protasi luso dellimperfetto indicativo sin dal latino merovingio: si iubebas, accederemus ad prilium (se tu lo ordinassi andremmo in battaglia).

Conclusione
Obiettivi: consolidare lapprendimento, verificare la comprensione dellargomento. Tempo: a discrezione dellinsegnante. Riprendi assieme alla classe i vari tipi di congiuntivo incontrati: in subordinate e in uso autonomo; esortativo-ottativo e potenziale. Ripassa attentamente con i tuoi studenti gli usi di condizionale e congiuntivo nel periodo ipotetico.

Problematiche teoriche
Questa sezione fornisce linsieme delle problematiche teoriche, linguistiche e concettuali riguardanti la funzione e le prerogative duso dei modi verbali considerati. Puoi utilizzare questomateriale per preparare i tuoi studenti ad affrontare pi consapevolmente i contenuti dellasimulazione. Gli stessi punti sono distribuiti allinterno della simulazione e della relativa lezione guidata:in questa parte ti vengono proposti al ne di costruire una cornice concettualerelativa alle attuali funzioni dei tre modi verbali ormai preponderanti nella lingua italiana: indicativo, congiuntivo e condizionale. In effetti vi sarebbe anche il quarto modo dellimperativo, ma esso di uso limitato e raramente pone difcolt ai nostri studenti. Lindicativo Il modo dellobiettivit e della realt. Lo incontriamo in frasi che ci indicano qualcosa che non viene messo in discussione, ma soprattutto che non sono in discussione dal punto di vista del parlante. La distinzione del punto di vista fondamentale per comprendere luso dellindicativo. Dire infatti: Oggi la luna scesa no a toccare la terra non signica asserire la realizzabilit, lobiettivit del dato fattuale indicato (peraltro

MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO catastroco, se vero): la discesa del nostro satellite sino a toccare il pianeta. Signica che chi parla vuole conferire a tale nozione un quid di realistico, di gurato, di vero per quanto irrealizzabile. Si tratta cio della distinzione tra ci che obiettivo per il parlante, e quanto obiettivo per una considerazione scientica o generalmente accettata. Al contrario, dire: Ammetto che sia vero, signica sottoporre il fatto che qualcosa sia vero alla condizione della supposizione, quando allindicativo (ammetto che vero) signicherebbe, viceversa riconoscere inoppugnabilmente qualcosa. Quindi, una sottile distinzione separa luso di congiuntivo e indicativo, ed collegata al punto di vista espresso dal parlante pi che dalla realt oggettiva nella quale avviene la predicazione. Troviamo lindicativo in subordinate: Oggettive: Lui aveva capito che io ero contrario Soggettive: Si sa che le cose vanno a nire cos. Dichiarative: Questo hai del bravo scolaro, che capisci in fretta. Interrogative indirette: Lui sa perch fa cos. Causali: Poich la casa un diritto, chiediamo alle istituzioni che lo facciano rispettare. Consecutive: Lei tanto buona che non risponde mai malamente. Ipotetiche: Se non cambieranno registro, ci sar una rivolta. Restrittive: Erano cos coraggiosi, se pure erano pochi. Concessive: Sono pi bravi di loro, anche se ancora non lo sanno. Temporali: Quando ebbero raccontato tutto, iniziarono a piangere. Avversative: Qualche studente vuole correre, mentre gli altri preferiscono il basket. Comparative: Come cade la pioggia, cos scendevano le lacrime della ragazza. Aggiuntive: Oltre che non mi piace fornire scuse, mi sembra poco nobile. Eccettuative: Possiamo anche fuggire, se non che poco elegante. Limitative: Per quanto ci risulta, non vi sono altri ragazzi in classe. Relative: Se la presero con la ragazza che non aveva colpa. Incidentali: Tutti gli insegnanti, ci sembra, sono contenti di noi.

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Quindi non vero, come detto supercialmente, che lindicativo il tempo della coordinazione, mentre il congiuntivo sarebbe quello della subordinazione. Potresti rifarti alla scheda interdisciplinare allegata per approfondire questo argomento. Il congiuntivo Ci d un modo con il quale esprimere un allontanamento dalla realt. Connota un processo verbale in quanto voluto, temuto, desiderato o supposto. I latini lo denivano il modo dellirrealt o della potenzialit, e distinguevano tra un congiuntivo potenziale e un congiuntivo volitivo: la cui evidente differenziazione stava nella negazione, ut non per il potenziale, ne per il volitivo. In effetti, nellitaliano le cose si sono alquanto complicate. In alcuni tipi di subordinate dellItaliano, il congiuntivo conserva quella componente volitivo-potenzialeeventuale. Si tratta delle seguenti subordinate: Causali: Si ritirarono non perch fossero convinti ma per timore. Consecutive: Li guardai in modo che mi rispondessero. Ipotetiche: Se fossi foco, arderei lo mondo. Concessive: Bench fosse stanco, and alla festa. Temporali: Vi mandiamo un aiuto nch non siate autonomi. Avversative: Non che io approvi la loro condotta, ma cos dicono gli altri Eccettuative: Vi aiuterei, salvo che voi siate contrari. Relative: Non manc studente che non si segnalasse per bravura.

Nelle subordinate nali ed esclusive, il congiuntivo lunico modo possibile, almeno nella forma esplicita. Per le altre, il congiuntivo convive con luso di indicativo e condizionale: convinci la maestra afnch non cambi scuola (nale); mi aveva stupita senza che gli avessi chiesto nulla (esclusiva). Il condizionale Lo troviamo usato soprattutto in frasi autonome, e infatti ha in parte soppiantato luso del congiuntivo autonomo del latino. Esso esprime la possibilit che qualcosa sia condizionato realmente o idealmente, ma a

MORFOLOGIA: IL VERBO - INDICATIVO, CONDIZIONALE, CONGIUNTIVO volte serve per connotare unazione come relativa, attenuata, riessa. Svolge la funzione della protasi (ovvero della proposizione reggente) nel periodo ipotetico del secondo e terzo tipo. In una frase che enuncia, esso pu svolgere anche la funzione del subordinato, in proposizioni quali: Interrogative indirette: Non so quanto faresti meglio di lui. Oggettive: Penso che faresti bene a dirglielo. Causali: Le scrivo perch vorrei chiederle un appuntamento. Consecutive: Ero talmente arrabbiato che non avrei ammesso pi altro. Concessive: Vi dico solo questo anche se potrei parlarvi per ore. Temporali: Sei assente proprio quando ti vorrei. Avversative: Tu parli bene, ma dovresti conoscere meglio la situazione. Comparative: Diceva queste cose senza paura, come si direbbe anche tra noi. Relative: E ci sono loro, che chiederebbero rispetto da noi. Incidentali: Le amiche, altri direbbe le condenti, dellimputato

Inne, il condizionale composto diventato oggi il principale strumento espressivo per indicare il futuro del passato: Ben pi grande sarebbe stato il peso delle sue responsabilit.

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Spunti di riessione

Latino. I modi finiti del verbo. [difficolt * * *] Un discorso a parte andrebbe svolto sul modo dellimperativo, o modo del comando, latino: esso coincide con il tema verbale del presente (fac da facio), non ci sembra interessante andare oltre. Una riessione pi approfondita pu essere invece riservata a indicativo e congiuntivo latini. Per i parlanti latini lindicativo non era propriamente un modo, in quanto esso si identica completamente con lenunciato (ego sum). Pi appropriato il temine modo per il congiuntivo, che si oppone al primo in quanto segnala un modo di riettere o di sentire del soggetto in cui chi parla si distingue, si allontana dallenunciato: lo subordina a un punto di vista, lo confronta con un desiderio o uneventualit. Di fatti, per i latini, tale modo era il non-indicativo. Il congiuntivo latino deriva da due modi verbali indoeuropei: il potenziale e lottativo, dai quali discenderanno in seguito tutti i congiuntivi latini e romanzi. Nel latino possiamo desumere tale derivazione se consideriamo la negazione di tali usi del congiuntivo: il potenziale chiede come negazione non, il volitivo ha come negazione ne. Il congiuntivo latino conosceva un largo uso in frasi autonome, e serviva soprattutto per esprimere volont e desiderio, ma anche eventualit. In latino lindicativo conservava i tre piani del presente, passato e futuro. Il congiuntivo invece non aveva una precisa rispondenza alle differenze temporali. Il perfetto congiuntivo difcilmente rispondeva a costruzioni storiche, ad esempio in locuzioni come non negaverim (non direi di no) o ne feceris (non fare!). Anche il piuccheperfetto congiuntivo poteva sconnare nellimperfetto per esprimere un fatto voluto o il potenziale nel passato. Il piuccheperfetto quindi tese a sostituirsi allimperfetto e al perfetto, che potevano essere confusi nella pronuncia. Nelle lingue romanze, il piuccheperfetto latino prende ovunque il valore dellimperfetto, mentre lantico imperfetto congiuntivo si conserva solo in qualche uso del sardo e il perfetto si confuso con il futuro anteriore (ad esempio lo spagnolo cantare, -ares). In posizione autonoma troviamo oggi, laddove in latino incontravamo un congiuntivo, un condizionale.Ne sia un esempio la protasi del periodo ipotetico di secondo e terzo grado, della possibilit e dellirrealt, Se potessi lo farei, oppure se avessi saputo, lo avrei fatto.

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

Guida alla lezione

Morfologia: laggettivo funzione e uso dellaggettivo qualicativo

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Nella presente guida alla lezione viene proposta una traccia di lavoro che ciascun insegnante pu adattare e personalizzare, in relazione alle proprie esigenze didattiche e a quelle del gruppo classe. I tempi per la trattazione degli argomenti vengono segnalati per unottimale organizzazione delle attivit avendo come riferimento lunit oraria. Nelle schede Spunti di riessione vengono suggeriti alcuni temi per lapprofondimento di aspetti propri dellaggettivo qualicativo. A discrezione dellinsegnante, tali schede possono essere utilizzate nellambito di una stessa lezione oppure riprese in lezioni successive.

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

Scheda di sintesi
Argomento Obiettivi Tempo Presentazione e Procedura suggerita Uso degli aggettivi qualicativi. Comprendere la funzione dellaggettivo qualicativo nella frase. Saper utilizzare laggettivo in modo consapevole. Una unit oraria. La simulazione che vi viene proposta presenta un espediente descrittivo davvero efcace: tramite un identikit virtuale, i tuoi alunni dovranno partecipare alla denizione dei tratti caratteriali di un presunto criminale. Quindi sarete chiamati ad arricchire di tratti qualicanti (qualicativi) unentit non denita. In altre parole, la gura retorica dellindagine per mezzo di identikit serve per sostanziare e dare concretezza al processo della qualicazione. Attraverso questo pretesto, potrete quindi ragionare in classe sulla funzione espressiva dellaggettivo in generale, e pi in dettaglio dellaggettivo qualicativo, inteso come aggettivo che evidenzia una particolare qualit del nome, precisandone le caratteristiche siche, morali, psicologiche... Indice degli episodi e obiettivi didattici Episodio 1 Lidentikit in commissariato: introduzione agli aggettivi qualicativi Episodio 2 Lidentikit morale: aggettivi qualicativi per una descrizione astratta Episodio 3 I dettagli: aggettivi qualicativi per descrizioni particolari La simulazione va percorsa seguendo un itinerario lineare, nel quale alle acquisizioni raggiunte andranno aggiungendosi le nozioni ripassate o apprese nel corso dellesercitazione. A tal ne, ti suggeriamo anche una serie di approfondimenti con i quali potrai sottoporre ai tuoi alunni problematiche che, inizialmente, serviranno per sollecitare attenzioni e approfondimenti, e in un secondo momento potrebbero arricchire le competenze linguistiche complessive della classe. Le schede di approfondimento della presente guida offrono alcuni spunti per trattare una serie di problematiche collegate al tema specico della simulazione. Per ciascuna di esse viene indicato il livello di difcolt curricolare: [ * * * ] difcile [ * * ] medio [ * ] facile Attivit preparatorie della lezione Prima di affrontare la lezione in classe, esplora la simulazione in tutte le sue parti per scoprirne dettagliatamente i contenuti e le modalit di navigazione. Sar cos possibile affrontarla insieme alla classe, guidando gli studenti con sicurezza durante la lezione, avendo determinato la scaletta degli argomenti da affrontare e i relativi approfondimenti. Per la corretta visualizzazione della simulazione richiesto Flash Player 8.0 o successivo.

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MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

Introduzione - Alcune nozioni fondamentali


Obiettivi: Avviare un approccio degli studenti alla lezione guidata tramite la simulazione. Sollecitare le competenze gi acquisite dagli studenti in merito alluso degli aggettivi qualificativi. Costruire una cornice concettuale relativa alluso e alla funzione generale dellaggettivo nella lingua italiana Fornire linsieme delle problematiche teoriche, linguistiche e concettuali riguardanti laggettivo. Tempo: a discrezione dellinsegnante. Gli obiettivi da perseguire nel corso della simulazione in classe sono i seguenti: comprendere la funzione che laggettivo, complessivamente, svolge allinterno della frase italiana; saper utilizzare laggettivo qualicativo in modo consapevole; comprendere le caratteristiche funzionali e compositive degli aggettivi qualicativi. Tali obiettivi sono disseminati allinterno della lezione guidata: svolgendo con i tuoi studenti gli esercizi che vi verranno proposti, conseguendo cos questi obiettivi senza grandi difcolt. Introduci il lavoro di analisi della simulazione proponendo la caratteristica, che riguarda laggettivo in generale, di parte del discorso aperta dellaggettivo in generale. In particolare, laggettivo qualicativo infatti una componente in continua crescita nel vocabolario italiano, esso, al pari del nome, non denito una volta per tutte; molteplici meccanismi generativi ne aumentano il numero quotidianamente. Inoltre, ricorda ai tuoi alunni, come ti verr suggerito tra poco, che laggettivo pu essere un nome e allo stesso tempo un verbo: si pensi ai nomi deaggettivali o ai participi della lingua italiana. Inne, approfondisci, pi che la funzione sintattica svolta nel discorso, lo scopo comunicativo dallaggettivo, sollecitando gli studenti a capire in quali tipi di testo gli aggettivi sono pi usati, dove sono meno usati e inne in quali testi si tende ad eccedere nelluso.

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Spunti di riessione

C anche laggettivo determinativo. [difcolt * ] La lingua italiana distingue due tipologie di aggettivi, qualicativi e determinativi. La classe dei qualicativi una classe, come accennato, aperta, che comprende poco meno del 23 per cento dei termini del vocabolario italiano (Maria Teresa Serani, Luciana Arcidiacono, Comunicare con litaliano: la grammatica italiana in 34 lezioni, Bompiani per la scuola, 2006, p. 101), quindi una componente in crescita nella nostra lingua. Oltre a questi, litaliano ha un gruppo di aggettivi assai limitato in numero, ma molto importante: gli aggettivi determinativi. La loro quantit minima nelleconomia generale del lessico italiano, lo 0,5 per cento delle parole, ma la loro funzione davvero importante. Gli aggettivi determinativi, detti anche indicativi da alcuni grammatici, servono a precisare un nome al quale vengono associati sul piano dellappartenenza, del numero, della quantit, dello spazio e cos via. Tali aggettivi non sono altro che i famosi pronomi che, sin dal latino, a esclusione dei pronomi personali, possono anche essere aggettivi. Sono pertanto: 1) possessivi (la mia scuola), 2) numerali cardinali e ordinali (due sorelle o la seconda sorella), 3) dimostrativi (codesta sorella non mi piace), 4) indeniti (nessuna sorella presente), 5) interrogativi (quanti sono i suoi fratelli?). Poich tali aggettivi sono collegati ai pronomi possessivi, numerali, dimostrativi, indeniti e interrogativi, ci spiega la natura chiusa della loro lista numerica.

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO Introduci largomento con le seguenti domande: 1. Perch in un lingua diviene tanto importante disporre di una vasta gamma di aggettivi qualicativi? 2. Dove e come possiamo utilizzare questo elemento tanto importante della lingua? 3. Come si accordano gli aggettivi alle parole alle quali sono associati? Di fronte alla prima domanda richiama lattenzione degli studenti verso gli usi anche elementari e quotidiani del loro linguaggio, provando a individuare quanti aggettivi loro utilizzano spesso senza neppure rendersene conto. La seconda domanda ci rimanda al secondo episodio della simulazione; potresti lasciare indenita la risposta riprendendo largomento quando vi troverete a quel punto. Nel rispondere alla terza domanda, porta i tuoi studenti a fare dei raffronti con la lingua inglese o altra lingua straniera, per comprendere il problema dellaccordo in numero, genere, caso dellaggettivo con il nome. Se lo ritieni opportuno, richiama luso del latino. Prerequisiti Ti proponiamo qui linsieme delle tematiche teoriche di riferimento da adoperare per preparare la lezione in classe per mezzo della simulazione che userai con i tuoi studenti. Per iniziare suggerisci ai tuoi studenti di spiegare da quale ragione pu derivare il nome aggettivo. Partendo da qui potresti giungere a motivare la natura di questa parte del discorso. Aggettivo infatti deriva dal latino adiectivum, che signica aggiuntivo, a sua volta un aggettivo deverbale da adicere (aggiungere). Quindi questa parte del discorso esiste in quanto viene aggiunta a unaltra. Ecco un buon modo per distinguere (nel caso dei determinativi) un aggettivo da un pronome. Laggettivo una parola che serve a modicare un nome o unaltra parte del discorso alla quale viene associato. Lassociazione di un aggettivo a un nome o ad un pronome, per esempio, avviene quasi sempre ricorrendo a un accordo in numero e genere dellaggettivo: esso ha generalmente una essione in singolare e plurale e femminile e maschile. Ma non sempre, per lappunto. Il fatto che nel passato sostantivo e aggettivo fossero considerati come un unicum, ci fa comprendere come laggettivo debba essere trattato nella nostra lingua. Infatti, i nomi veri e propri erano chiamati nomi sostantivi, cio nomi dotati di una sostanza, i secondi nomi aggettivi ovvero nomi che si aggiungono. La vicinanza tra nome e aggettivo data anche dal fatto che molto spesso vediamo degli aggettivi sostantivarsi, cos come accade che da alcuni nomi possano nascere degli aggettivi. Gli aggettivi sono una categoria del lessico in espansione, ci anche perch essi possono essere usati con grande abbondanza per arricchire il linguaggio. Le fantasie combinatorie degli aggettivi con altre parti del discorso sono illimitate. Ecco la ragione per cui nel lessico entrano costantemente nuovi aggettivi, che si impongono per la loro necessit. Si pensi ad aggettivi di recente conio come informatico, postmoderno, o altri ancora, spesso generati da una fantasia comunicativa molto attiva. Laggettivo infatti fondamentale per dare vita a importanti gure retoriche, centrali nella comunicazione persuasiva. Si pensi alla metonimia, ma soprattutto alla metafora. Questultima gura retorica pu infatti essere generata attraverso alcun e strutture molto semplici, tra le quali una delle pi importanti consiste nellassociare al termine base un aggettivo qualicativo non immediatamente pertinente: romanzo + rosa. Colloca a questo punto un approfondimento specico relativo alla suddivisione dellaggettivo qualicativo in classi morfologiche, al pari del precedente latino. Mentre il latino identicava due classi di aggettivi, in italiano ne vengono segnalate tre, secondo la tabella che segue: Classe prima seconda terza genere maschile femminile maschile / femminile maschile femminile singolare -o -a -e -a singolare -i -e -i -i -e

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MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO La prima classe comprende gli aggettivi a quattro desinenze (maschile/femminile, singolare/plurale): matto/matta, matti/matte; brutto/brutta, brutti/brutte e cos via La seconda classe comprende gli aggettivi a due sole desinenze: singolare/plurale; essa cio non discrimina tra maschile e femminile. Corrisponde ad alcuni aggettivi della seconda classe del latino, come semplice/semplici, triste/tristi e cos via Gli aggettivi della terza classe, inne, sono a tre desinenze, per il singolare e per il maschile/femminile plurale. Non si differenziano quindi per il genere singolare, come accade per entusiasta entusiasti/entusiaste, socialista socialisti/socialiste e cos via. Partecipano a questa classe gli aggettivi in -ista, -cida, -ita, -asta, - ota (socialista, suicida, yemenita, entusiasta, idiota).
Spunti di riessione

Laggettivo di relazione. [difcolt * *] Una particolare sottocategoria degli aggettivi qualicativi sono i cosiddetti aggettivi relazionali, sempre generati da un nome originario (nazione nazionale). Essi esprimono una relazione ssa con il nome da cui derivano. Essi si attivano attraverso alcuni sufssi che vengono associati ai nomi base: ale ne nale ico ritmo ritmico ista sociale socialista ismo sociale socialismo ano Italia italiano oso bitume bitumoso Laggettivo di relazione per sua natura traduce un legame preposizione + nome: donna pisana per donna di Pisa, anche se non sempre la relazione tra nome e aggettivo derivato facilmente riconoscibile (mondano non sempre riferito a mondo nella medesima accezione). Bruno Migliorini, uno dei pi importanti studiosi della storia della lingua italiana ha indicato due limitazionirelative allaggettivo relazionale: non pu essere soggetto a gradi diversi comparativi o superlativi, ma deve essere usato al suo grado zero: non si pu dire: una donna pisanissima o pi pisana di altre; non pu essere usato come predicativo: non si pu dire questo calore solare.

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Aspetti metodologici

Il ruolo dellinsegnante e lutilizzo della simulazione Prima di iniziare la lezione in classe, ti consigliamo di considerare il testo della simulazione, composto di tre sezioni, che affronterai insieme alla tua classe nellambito della lezione guidata. Il tuo ruolo sar quello di guidare i tuoi studenti verso le risposte corrette della simulazione, argomentando il perch di quelle risposte e spiegando quali nessi linguistici vi sottostanno. Per puntualizzare i concetti che emergono durante la lezione, oppure per raccogliere le impressioni e le risposte dei tuoi studenti utilizza larea note a tua disposizione. (Un suggerimento: utilizza larea note anche per puntualizzare alcuni elementi basilari della teoria e renderli costantemente presenti ai tuoi studenti durante la lezione).

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

Episodio 1 Lidentikit in commissariato


Obiettivi: Avviare una comprensione approfondita sulla natura degli aggettivi qualicativi. Far esercitare gli studenti a identicare un vasto repertorio di aggettivi qualicativi inerenti lo specico esercizio. Tempo: 20 Avvia la lettura della simulazione, per questa primo livello, con una domanda rivolta alla tua classe: Avete mai provato a denire qualcuno soltanto con degli aggettivi? Provate a farlo ora Cerca di fare calare i tuoi studenti nel la situazione di un interrogatorio di polizia, in cui fondamentale fornire una descrizione precisa di un volto. Inizia la simulazione Dentro un commissariato di polizia

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TRASCRIZIONE

Sei appena entrato in banca, quando, allimprovviso Hai assistito a una rapina e sei in grado di fornire lidentikit di almeno uno dei malviventi. Ma come descriverlo alla polizia? Il computer fuori uso per un guasto tecnico: non possibile procedere con le immagini, puoi usare soltanto le parole per essere pi precisi puoi usare esclusivamente aggettivi qualicativi, i soli adatti a descrivere i particolari necessari. Sei in grado di fornire indicazioni sufcientemente chiare? Vericalo. (Si accede alla schermata successiva con un clic su VERIFICALO)

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

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Presenta ai tuoi studenti lesercizio da affrontare. Bisogna prima individuare tutta una serie di aggettivi qualicativi utili per descrivere un volto. Gli aggettivi qualicativi devono essere approfonditi, espressivi... Aggettivi, e non perifrasi o sostantivi In seguito, suggerisci loro di trovare altri aggettivi che siano in opposizione, o comunque siano diversi da quelli individuati. Stimola i tuoi studenti a trovare le parole pi appropriate per descrivere un volto, scrivetele e confrontatele con gli aggettivi proposti dalla simulazione. Non prevediamo che questa prima parte della simulazione debba richiedere pi che unelencazione dei possibili aggettivi da assegnare a un volto. Nel confrontare gli aggettivi trovati con le soluzioni proposte, verica che i tuoi studenti conoscano il signicato di tutti gli aggettivi proposti, e le differenze, a volte sottili, tra aggettivi diversi.
TRASCRIZIONE

Cominciamo dal volto: scrivi tutti gli aggettivi qualicativi che ti vengono in mente per tratteggiare i lineamenti di un viso. Scrivi almeno dieci aggettivi. (Con un clic sulla lampadina puoi confrontare il tuo lavoro con quello di un agente esperto: compariranno 4 immagini con un elenco di aggettivi ciascuna) SOLUZIONI Brutto irregolare tumefatto butterato sgurato rosso deforme allungato aflato Vizzo rugoso smunto pallido angoloso magro Bello grazioso delicato giovanile fresco colorito abbronzato Regolare rotondo grasso paffuto (Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI)

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

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Inne, la simulazione propone quattro diversi disegni che rappresentano i quattro gruppi di aggettivi proposti per lesercitazione svolta: gli studenti dovranno identicare quale immagine, e quindi quali aggettivi, rappresentano maggiormente il volto del rapinatore.

TRASCRIZIONE

Osserva ora i disegni che sono emersi dalla descrizione di altri testimoni: indica quello che pi si avvicina al volto del rapinatore che hai visto. (Si accede allepisodio successivo con il pulsante PROSEGUI ma solo dopo aver fatto clic sullimmagine corretta: la quarta)

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

Episodio 2 Lidentikit morale


Obiettivi: Approfondire luso degli aggettivi qualicativi, che sono utilizzabili cio anche per denire caratteristiche astratte del nome cui sono associati. Comprendere luso attuale dellaggettivo, ovvero come esso viene collocato nella frase. Tempo: 15 Avvia la lettura della simulazione, per questa seconda parte, con una domanda rivolta alla tua classe: Si qualica soltanto qualcosa di concreto, tangibile, o possiamo qualicare anche le caratteristiche astratte di un nome? La risposta dovrebbe essere molto semplice. I tuoi alunni potrebbero portare degli esempi di aggettivi che danno delle qualit astratte a un sostantivo. Continuiamo con la simulazione Ora, dobbiamo precisare il nostro identikit...

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35 Ora ci viene richiesto di aggiornare le informazioni sul nostro uomo spiegando qualcosa sulla sua espressione. Gli alunni dovranno indicare una serie di aggettivi astratti che deniscano unespressione facciale. Presenta ai tuoi studenti il problema da risolvere. Gli aggettivi astratti sono quelli che qualicano meglio le caratteristiche psicologiche, morali, intellettive di un sostantivo: nella fattispecie si tratta di un uomo. Come nel precedente episodio anche questa volta gli studenti dovranno: prima fare un elenco dettagliato di aggettivi; poi confrontarli con un elenco dato; inne scegliere, tra le immagini scaturite, quella pi vicina al volto del rapinatore. Approfondisci con gli alunni una particolarit degli aggettivi qualicativi, cio la loro posizione nella frase. Laggettivo si colloca di solito immediatamente vicino al nome cui si riferisce per qualicarlo. Una delle possibilit di allontanare laggettivo dal nome cui riferito tramite una gura retorica, la tmesi, (vedi scheda di approfondimento successiva). Dunque, per quanto riguarda dunque la posizione di contiguit tra nome e aggettivo, possiamo distinguere due combinazioni diverse, una marcata e laltra non marcata. Per marcata si intende una soluzione sintattica che rappresenta una connotazione particolare rispetto alla posizione non marcata (da intendersi come grado zero delluso aggettivale). La posizione non marcata quella in cui laggettivo viene posposto al sostantivo che qualica (si badi,

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO si tratta dellesatto contrario delluso latino). Possiamo quindi dire: gli uomini stanchi, le tubature vecchie, i preti giovani e cos via. La posizione marcata vede laggettivo qualicativo preposto al sostantivo cui si riferisce, e indica una maggiore soggettivit dellespressione, unenfasi emotiva. Gli aggettivi in posizione non marcata qualicano oggettivamente i nomi cui si riferiscono, quindi logicamente la loro efcacia pu essere sottoposta a un criterio di vericabilit vero/falso; nel secondo caso, viene invece messa in enfasi una ricercatezza stilistica di chi parla o scrive. Inne, laggettivo relazionale di solito posposto al sostantivo. Rammenta ai tuoi allievi che alcuni aggettivi qualicativi possono assumere una funzione descrittiva o restrittiva a seconda della posizione che assumono relativamente al sostantivo che qualicano. Aggettivo Vecchie Povero descrittivo Le vecchie tubature hanno ceduto I poveri ragazzi si divertono I bravi insegnanti ci mancano restrittivo Le tubature vecchie hanno ceduto I ragazzi poveri partono per lAmerica Gli insegnanti bravi fanno carriera

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Bravo

La funzione restrittiva dellaggettivo, come potrai far notare ai tuoi studenti, si attiva aggiungendo al nome una qualicazione limitativa che lo individua allinterno di una classe generale. Sono le tubature vecchie, non quelle nuove, che hanno ceduto; e allo stesso modo, sono i ragazzi poveri a partire per lAmerica, non quelli ricchi, esoltanto gli insegnanti bravi fanno carriera, non quelli incapaci. Inne, rammenta ai tuoi studenti unaltra particolarit dellaggettivo qualicativo, relativa al caso in cui si scelga di scriverne o pronunciarne pi duno, riferendoli allo stesso sostantivo. Se due o pi aggettivi seguono un nome, rispettano un ordine rigido in base alla loro funzione e al loro rapporto di dipendenza logica con il nome. Porta ai tuoi alunni un esempio: ha uno sguardo aggressivo impressionante. In effetti, il sostantivo sguardo viene prima qualicato con un aggettivo relazionale, che traducibile con unespressione sostantivo, del tipo di aggressione, e solo in secondo tempo il secondo sostantivo viene a sua volta qualicato: fa impressione. La frase ha uno sguardo aggressivo impressionante pu quindi essere riscritta come: ha uno sguardo di aggressione che impressiona. Laggettivo nel primo caso sostituito da preposizione + sostantivo, nel secondo caso con una subordinata relativa aggettiva.
TRASCRIZIONE

Per un lavoro pi accurato che aiuti la polizia nella cattura dei malviventi, ti verr richiesta qualche informazione sullespressione del volto che hai visto: scrivi tutti gli aggettivi qualicativi che riesci a trovare per descrivere lespressione che pu avere un viso. Scrivi almeno dieci aggettivi. (Con un clic sulla lampadina puoi confrontare il tuo lavoro con quello di un agente esperto: compariranno 5 immagini con un elenco di aggettivi ciascuna) SOLUZIONI Stravolto impaurito Serio severo impassibile Malvagio burbero accigliato arcigno duro arrogante falso Buono simpatico gioviale sincero tranquillo sereno dolce gentile allegro Malinconico triste imbronciato (Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI)

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

Morfologia 2

Anche al termine di questo episodio gli studenti dovranno scegliere limmagine che pi si avvicina a quella del rapinatore, e solo dopo la scelta corretta sar possibile passare allepisodio successivo.

TRASCRIZIONE

In base alle descrizioni dei testimoni il disegnatore della polizia ha prodotto 5 immagini. Scegli quella che pi ti ricorda lespressione del rapinatore. (Si accede allepisodio successivo con il pulsante PROSEGUI ma solo dopo aver fatto clic sullimmagine corretta: la quarta)

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Spunti di riessione

Laggettivo nella sintassi e nellorganizzazione della frase. [difficolt * *] Partiamo da un esempio e da cui avviare un ragionamento per comprendere il modo con cui viene scelto laggettivo qualicativo quando si parla. La frase: luomo che abita nel tuo condominio mio padre potrebbe essere resa, senza con ci perdere di efcacia comunicativa e di signicato, con: luomo tuo coinquilino mio padre. Una subordinata relativa, che abita nel tuo condominio, viene tradotta e sostituita da un aggettivo, coinquilino. Quindi, un aggettivo qualicativo ha la stessa valenza semantica di una subordinata relativa. In effetti, sarebbe pi corretto dire che la subordinata relativa a comportarsi come un aggettivo. Sta di fatto, che i due costrutti hanno la medesima funzione comunicativa. Essi quindi contribuiscono a denire un rapporto profondo nella generazione degli enunciati da parte del parlante. Quasi come se ci che ha valore, nellanalisi della nostra frase, fosse il signicato della frase generalmente intesa, non le singole parole. Ci signica ipotizzare che, nel nostro modo di generare frasi/pensieri, lelemento centrale sia la predicazione, e quindi la frase cui essa d vita, e che tale elemento centrale corrisponda alla struttura profonda che potrebbe avere una natura prelinguistica, e che responsabile dei signicati degli enunciati. Soltanto a un livello pi superciale noi decideremmo se tradurre tale struttura profonda in un modo (uso laggettivo qualicativo) o in un altro (la subordinata relativa).

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

Episodio 3 I dettagli
Obiettivo: Arricchire il vocabolario degli alunni attraverso la conoscenza di aggettivi qualicativi. Conoscere alcune problematiche relative alluso degli aggettivi qualicativi, in particolare laccordo degli aggettivi qualicativi. Tempo: 20 Avvia la lettura della simulazione, per questo terzo livello, con una domanda rivolta alla tua classe: Abbiamo imparato molti aggettivi qualicativi, abbiamo anche visto alcune delle loro caratteristiche. Avete unidea di come procedere per accordare laggettivo al nome? Rammenta ai tuoi studenti che per accordo si intende la concordanza con il nome in genere e numero; quindi chiamali a esprimersi. Riprende la simulazione, ora la polizia vi chiede di descrivere prima il naso poi gli occhi del ricercato...

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38 Il terzo livello della simulazione continua a richiederci elenchi di aggettivi con i quali rafgurare, questa volta, il naso e lo sguardo del ricercato. Lesercizio, cio, presuppone il possesso di un vocabolario con il quale arricchire le possibili descrizioni di un volto. Agli alunni richiesto uno sforzo generativo che, come insegnante, potresti aiutare indicando unampia gamma aggettivi rispetto a quelli da loro conosciuti (di solito banali). Lesercizio davvero semplice da svolgere. Neppure gli studenti dovrebbero trovare grandi difcolt nel reperire un certo numero di aggettivi qualicativi. La prima parte di questo episodio invita a una riessione sui sinonimi. Gli studenti sono invitati a trovare pi aggettivi per descrivere una stessa immagine. Proponi quindi ai ragazzi di riettere sulla natura dei sinonimi. Fino a che punto sono sinonimi? In cosa tali sinonimi tra loro differiscono? Durante la seconda parte della simulazione, quella sulla descrizione dello sguardo, rimembra ai tuoi studenti lesigenza di concordare gli aggettivi ai nomi, quando ci si accinge a usarli. Portali a denire quali sono i parametri da considerare nel campo delle concordanze. Essi sono: il genere e il numero, come abbiamo gi visto nella parte precedente. Il gatto sornione ci presenta un accordo tra un sostantivo maschile singolare e il suo aggettivo della seconda classe anchesso singolare e maschile (termina infatti in e). Il plurale sarebbe: i gatti sornioni. Prova a far notare agli alunni che la situazione si complica un po quando ci si trova in presenza di aggettivi che si riferiscono a pi nomi. In quel caso:

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO se i nomi sono tutti dello stesso genere, laggettivo concorda in genere ma al plurale (una maestra di gentilezza e attenzione straordinarie); se i nomi sono di genere diverso, laggettivo assume il plurale e il genere maschile. Sembra che la ragione di tale preferenza sia dovuta a ragioni storiche: quando scomparve il neutro latino nelle lingue romanze, tra cui litaliano, fu il maschile, rispetto al femminile, a conservare una essione pi simile al neutro (una maestra e un maestro straordinari). A volte, possibile che laggettivo concordi in genere, per ragioni di vicinanza, con lultimo dei nomi ai quali va concordato, anche se si tratti di un femminile (i mestieri e le faccende semplici); quando un sostantivo plurale regge pi di un aggettivo, essi vanno al plurale se qualicano tutti allo stesso modo il sostantivo (uomini stanchi e affamati), mentre se il nome rappresenta concetti separati, cui gli aggettivi si riferiscono, allora tali aggettivi vanno al singolare (i capi dei governi russo e statunitense).

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A questo punto entriamo nei dettagli: com il naso del ricercato? Per ciascuna foto scrivi laggettivo o gli aggettivi che useresti per descrivere il naso... tra di essi quali useresti per descrivere alla polizia il naso del rapinatore? (Al clic sulla lampadina compaiono le soluzioni) SOLUZIONI (gli aggettivi accorpati sono sinonimi) Grosso Sottile Largo Inarcato / gobbo / aquilino Diritto Rincagnato / schiacciato Lungo / sporgente / prominente Rosso / rubicondo (Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI) E dovendo descrivere gli occhi o lo sguardo? Sono moltissimi gli aggettivi che potresti usare: associa a ciascuna foto laggettivo appropriato. (trascina gli aggettivi sotto limmagine corretta) (Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI) Ora prova tu a indicare quanti pi aggettivi qualicativi possibile per descrivere lo sguardo di una persona, lespressione degli occhi. Scrivi almeno dieci aggettivi. (Al clic sulla lampadina compaiono le soluzioni) SOLUZIONI: accesi, ardenti, brillanti, vivaci, vispi, vivi, acuti, penetranti, furbi,cattivi, truci, crudeli, assassini, biechi, cupi, torvi,dolci, teneri, ridenti, vigili, imbambolati, spenti, stanchi, languidi, attoniti, stralunati. (Si accede alla schermata successiva con il pulsante PROSEGUI)

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MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

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TRASCRIZIONE

Ed ecco lidentikit che emerso dalle tue descrizioni. Complimenti! Il rapinatore stato catturato grazie alla tua collaborazione! (Si accede alla conclusione con il pulsante PROSEGUI)

Spunti di riessione

Latino/italiano. Funzione predicativa dellaggettivo. [difficolt * *] La funzione predicativa dellaggettivo italiano si ha nel predicato nominale, con il verbo essere o altri verbi copulativi (la tua maestra solerte), e complemento predicativo (Giulio fu riconosciuto efciente), cio con i verbi effettivi, appellativi, estimativi, elettivi. In italiano si riconosce anche una funzione avverbiale dellaggettivo, quando cio laggettivo ha la funzione di modicare il verbo. In tal caso, laggettivo considerato indeclinabile (le automobili di tua madre e tuo padre corrono forte). Come spiegare questo uso particolare dellaggettivo? In parte come uneredit del latino. Il latino aveva una particolare tendenza a risolvere con un aggettivo ci che in italiano verrebbe reso con un avverbio. Si tratta di una tendenza forte, che spiega, anche, il grande quantitativo di complementi predicativi delloggetto e del soggetto che gli studenti trovano nelle loro versioni di latino (un vero e proprio accanimento). I latino dicevano: curro velox, quando noi traduciamo corro velocemente: occorre per rammentare che tale tendenza non venuta meno nel volgare regionale, soprattutto nel centro e sud Italia. Per la tendenza suddetta, troviamo in latino il predicativo anche con altri verbi, oltre che i canonici estimativi, appellativi ed elettivi. Felix manebo, dice Ovidio, ricorrendo per lappunto a un predicativo. A volte, una medesima espressione latina pu essere intesa o con funzione attributiva o con funzione predicativa: nel caso in cui laggettivo svolge la funzione di attributo, esso graviter nellintorno del nome; se laggettivo assume invece la funzione predicativa, graviter sul verbo. Una espressione come: medius collis, quindi, signicher allo stesso tempo il colle di mezzo se laggettivo verr inteso come attributo, il mezzo del colle (proprio il colle percorso a met) se laggettivo sar inteso in funzione predicativa.

MORFOLOGIA: LAGGETTIVO - FUNZIONE E USO DELLAGGETTIVO QUALIFICATIVO

Conclusione
Obiettivo: consolidare e rafforzare quanto si appreso nella simulazione e nella lezione guidata. Tempo: a discrezione dellinsegnante Richiama ai tuoi studenti quanto stato oggetto di studio nel corso della simulazione, ricapitolando tutti gli argomenti che, tra quelli proposti, hai scelto di affrontare con loro. Ripassa con loro gli aspetti pi complessi e controversi della lezione, dopo averli fatti esprimere su cosa abbiano trovato particolarmente difcile nellora che avete dedicato allaggettivo.

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MORFOLOGIA: IL PRONOME - LUSO DEL PRONOME

Guida alla lezione

Morfologia: il pronome - luso del pronome

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IL PALLONE
Nella presente guida alla lezione viene proposta una traccia di lavoro che ciascun insegnante pu adattare e personalizzare, in relazione alle proprie esigenze didattiche e a quelle del gruppo classe. I tempi per la trattazione degli argomenti vengono segnalati per unottimale organizzazione delle attivit avendo come riferimento lunit oraria. Nelle schede Spunti di riessione vengono suggeriti alcuni temi per lapprofondimento di aspetti propri delluso del pronome. A discrezione dellinsegnante, tali schede possono essere utilizzate nellambito di una stessa lezione oppure riprese in lezioni successive.

MORFOLOGIA: IL PRONOME - LUSO DEL PRONOME

Scheda di sintesi
Titolo Argomento Obiettivi Tempo Procedura suggerita Il pallone I pronomi nella lingua italiana. Comprendere la funzione di sostituente del pronome italiano. Una unit oraria. Anzitutto, si suggerisce la visione del lmato integrale, prima ancora di iniziare il lavoro con la classe. Le due parti in cui esso stato diviso rappresentano la situazione normale, nella quale, come nelluso corrente, si adopera il pronome; e una situazione limite, nella quale si suppone che il pronome non esista e quindi i sostantivi non vengono sostituiti da questa parte del discorso. Lo spunto serve per poter lavorare con gli studenti e comprendere insieme la funzione del pronome. A seguire, insegnante e studenti studiano la proiezione del lmato Il pallone, rispettando le interruzioni suggerite. Nel presente percorso didattico guidato si suggerisce di interrompere il lmato per tre volte, per dare modo alla classe di analizzare tutti gli spunti da essi offerti. Viene proposta in sintesi una traccia di lavoro che ciascun insegnante pu adattare e personalizzare, secondo le proprie esigenze didattiche e in relazione al gruppo classe con cui sta lavorando. I tempi suggeriti per la trattazione degli argomenti sono indicativi, sono stati segnalati soprattutto per permettere unorganizzazione ottimale delle attivit in classe. Per ciascuna sequenza del lmato, vengono inoltre indicati approfondimenti relativi alluso e alla funzione dei pronomi nel testo. Indice degli episodi Episodio 1 I pronomi Episodio 2 I pronomi interrogativi Episodio 3 I pronomi indeniti Le schede di approfondimento della presente guida offrono alcuni spunti per trattare una serie di problematiche collegate al tema specico della simulazione. Per ciascuna di esse viene indicato il livello di difcolt curricolare: [ * * * ] difcile [ * * ] medio [ * ] facile Si suggerisce allinsegnante di stampare i testi necessari alle esercitazioni il giorno prima della visione del lmato. Potrebbe essere utile, ad esempio, stampare la trascrizione del lmato (vedi Documenti per la stampa), in modo che ciascuno studente possa riportare sulla propria copia i risultati del lavoro svolto in classe. Trascrizione del filmato. Per la corretta visualizzazione del lmato richiesto Flash Player 8.0 o successivo. possibile visionare il lmato nelle seguenti modalit: lmato che permette una visione integrale episodi che consente di affrontare una ad una le problematiche suggerite. Lopzione domande consente di mostrare a video i punti chiave della trattazione. Lopzione trascrizione rende disponibile il testo del lmato per svolgere esercitazioni in classe. Il testo pu essere modicato secondo le seguenti funzioni: evidenziazione (colori diversi), formattazione (grassetto, corsivo).

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Attivit preparatorie della lezione Documenti allegati per la stampa Note tecniche e modalit di utilizzo

MORFOLOGIA: IL PRONOME - LUSO DEL PRONOME

Introduzione
Obiettivo: fare comprendere agli studenti la fondamentale funzione del pronome ed esercitarsi sulluso di alcuni pronomi italiani. Tempo: a discrezione dellinsegnante. Il pronome, sostituente del nome, ovvero della leggerezza del testo Il lmato che vedrai con gli studenti servir per comprendere la funzione di sostituente svolta in una lingua dal pronome. Inoltre, potr servirti come pretesto per rivedere insieme alla classe il funzionamento di alcuni pronomi della lingua italiana. Il pronome apparir nel testo come un indispensabile strumento linguistico per la semplicazione e la uidicazione del discorso. Nel corso della proiezione del lmato, ti verranno suggerite le pause entro le quali sviluppare gli approfondimenti che riterrai opportuni. Segnala ai tuoi allievi che la prima parte del lmato rappresenta la corretta applicazione nelluso del pronome. La seconda parte del lmato una riproposizione del testo nel quale scomparsa la possibilit di usare i pronomi. Il testo risulter appesantito e denso di ripetizioni. Inne, potrai esercitarti con gli allievi nelloperazione di cancellazione dei pronomi in altri testi, sia duso comune, sia letterari o tecnico-scientici.

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Spunti di riessione

Le origini del pronome dimostrativo italiano. [difficolt * *] I pronomi italiani nacquero dai pronomi latini. Dai dimostrativi e determinativi latini, in epoca romanza, nacquero forme nuove che erano il risultato del progressivo cadere delle distinzioni tra i sei pronomi latini, is, ipse, idem, hic, iste, ille. Di questi, is era senza dubbio il pi debole, troppo breve per evitare confusioni ed equivoci, in una lingua soprattutto parlata e non scritta. Allo stesso modo, tende a scomparire hic, per farsi sostituire da iste. Ipse daltra parte, tende a diventare il pronome anaforico: di questi in italiano non rimane di questi che il pronome esso. Insomma, il sistema del pronome dimostrativo/determinativo latino evolve semplicandosi potentemente: ille, iste e ipse > is > is scompare nel volgare italiano; ipse > idem scompare in volgare italiano. Le forme sopravvissute dei dimostrativi, tuttavia, si sono conservate solo con il presso eccu- o ecce-. Ad esempio: (ec)cum illa > quella; (ec)cum ista > questa.

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Episodio 1 I pronomi
Obiettivo: avviare la riflessione sul pronome e svolgere una prima rassegna sulla quantit dei pronomi presenti nella lingua italiana. Tempo: 15 DOMANDE GUIDA 1.1 Quali tipi di pronome sono presenti nel dialogo? Quanti tipi di pronome esistono? Avvia la riessione sulla sequenza osservata con una domanda: Provate a ripensare allavvio del dialogo tra i giovani giocatori di pallone: Non lo aspettiamo e andiamo. Ma lui che sa dov il campo sportivo. Ah, eccolo!

Morfologia 2

Quale tipo di pronomi viene usato prevalentemente in questo dialogo? Nella lingua italiana i pronomi si limitano a questo tipo o ne abbiamo altri? Passa in una breve rassegna con i tuoi studenti gli altri tipi di pronomi che conoscono o riconoscono nella lingua italiana, anche ricorrendo al loro personale linguaggio. Potrete cos ripercorrere linsieme dei pronomi della lingua. Guida tu direttamente questa rassegna, al ne di giungere ad elaborare le tipologie del pronome italiano; una volta individuate e chiedi agli allievi di ssarne la denizione su un foglio o sulla lavagna [puoi utilizzare anche larea delle note]. Li porterai cos a denire la tabella come segue. Pronomi Personali Possessivi Dimostrativi e identicativi Indeniti Doppi misti Relativi Interrogativi ed esclamativi A riguardo puoi fare riferimento alla grammatica e invitare gli studenti a fare altrettanto. Utilizzate la tabella che insieme avete denito per lanalisi dei pronomi presenti nel lmato. Luso del pronome personale. A questo punto soffermati sullo specico uso del pronome personale come lo si trova nel contesto del dialogo cui gli studenti hanno assistito. Avrai cos loccasione di approfondire con gli studenti la distinzione tra il pronome personale quando soggetto della proposizione e quando invece svolge la funzione di complemento diretto o indiretto nella proposizione. In questo secondo caso, potrai approfondire con gli studenti la differenza tra dei pronomi tonici e pronomi atoni.

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MORFOLOGIA: IL PRONOME - LUSO DEL PRONOME


TRASCRIZIONE

(i pronomi sono stati segnalati in grassetto) Come al solito Luca in ritardo! Non lo aspettiamo e andiamo. Ma lui che sa dov il campo sportivo. Ah, Eccolo!

Spunti di riessione

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Luso del pronome personale presso i latini. [difficolt * * *] Tra i pronomi personali latini vi era una certa difformit. Ci riscontrabile anche nel fatto che tra il plurale e il singolare dei pronomi personali non vi coincidenza della radice. Vos e nos, che sono il plurale di ego e tu, non derivano la propria radice dai rispettivi singolari. Il plurale del latino, come dellitaliano e di altre lingue indoeuropee, non si oppone strettamente al singolare. Nos non lequivalente di ego pi ego, ma lequivalente di ego pi tu. Quindi nos non deriva da ego e la radice tematica quindi non comune. Inoltre, nel latino il pronome personale esisteva soltanto per la prima e la seconda persona singolare e plurale; non esisteva la terza persona, che veniva sostituita dal determinativo is. Ci spiegabile con il fatto che il pronome personale serve per designare le vere persone emergenti nel discorso, quindi il tu e lego, il parlante e il suo interlocutore. La terza persona manca nel dialogo corrente, concreto, e la lingua latina era espressione di un mondo concreto; pertanto non sentiva il bisogno di un pronome personale di terza persona. In sua vece sarebbe bastato il determinativo o il dimostrativo. A ben vedere, anche nellitaliano corrente rimasto un elemento di continuit con tale impostazione concreta. Infatti, una la funzione svolta dal pronome singolare o plurale della prima o della seconda persona che sostituiscono chi parla e chi ascolta nel dialogo; altro quanto rappresentato dalle terze persone che possono indicare sia colui di cui si parla (chi lei?) o sostituire un nome (Maria mi spiegher tutto: lei sa ogni cosa). Anche nellitaliano, quindi, si conservato il senso del pronome determinativo latino.

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MORFOLOGIA: IL PRONOME - LUSO DEL PRONOME

Episodio 2 I pronomi interrogativi


Obiettivo: Approfondire luso dei pronomi interrogativi. Tempo: 15 Linterruzione qui proposta ha lobiettivo di puntualizzare,nellinsieme della trattazione dei pronomi presenti nel dialogo, un aspetto signicativo; la struttura sintattica dellinterrogativa diretta. Quali pronomi sono presenti? Completate la tabella dei pronomi proposti nellepisodio 1. Si suggerisce a questo proposito di visualizzare la trascrizione del lmato. DOMANDA GUIDA: 2.1 Come si forma linterrogazione in italiano? Ragiona con gli studenti sul modo con cui possibile preparare linterrogazione nella nostra lingua. A questo proposito puoi sempre rimandare lapprofondimento al paragrafo della grammatica di riferimento. I pronomi interrogativi in italiano sono indifferentemente usati anche per lesclamazione. Essi rispondono a tra grandi esigenze: denire la qualit, la quantit e lidentit. DOMANDA GUIDA: 2.2 Il pronome nellinterrogativa diretta e indiretta. Inne, proponi la distinzione tra il pronome quando usato nellinterrogativa diretta, e quando nellinterrogativa indiretta. Invita gli studenti a trasformare alcune dirette in indirette, per vedere come evolve luso del pronome interrogativo. Ad esempio nelle frasi: Che treno prenderai? Che vita fai? Nelle interrogative indirette il che pu essere sostituito da quale.
TRASCRIZIONE

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(i pronomi sono stati segnalati in grassetto) Ciao, chi ha il pallone? Io non lho portato, ma non dovevi portarlo tu? Scusa. Lho dimenticato a casa. E adesso come facciamo a giocare a pallone? Sai che sei una linceproprio eh?

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Spunti di riessione

Il latino e i pronomi interrogativi. [difficolt * *] In latino il pronome interrogativo era indispensabile, tanto nellinterrogazione diretta quanto nellindiretta. Noi parlanti e scriventi in italiano non ne comprendiamo lindispensabilit, perch possiamo usufruire del segno graco del punto di domanda (?). In latino non vi era tale segno graco, dal momento che esisteva solo un segno di interpunzione: il punto. Allinizio di ogni interrogativa, quindi, un pronome apposito segnalava lesigenza di mutare lintonazione e di avviare linterrogativa vera o retorica. I pronomi latini quis, quisnam, qui, insieme agli avverbi come cur, quid, quando etc. introducevano linterrogativa. In mancanza di essi, alcune particelle interrogative svolgevano la funzione di introduzione. I pronomi interrogativi latini erano il quis/quid? (chi?), il qui/quae/quod? (era laggettivo di quis, signicava quale?), luter/utra/utrum? (quale dei due?)

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Le particelle che introducevano linterrogativa retorica erano le seguenti: nonne: propria dellinterrogazione che propende al si. num: propria dellinterrogazione che propende al no. ne: enclitico, proprio di interrogazione senza propensione. Con lindebolimento del latino, in tarda epoca imperiale, la lingua popolare comp una fusione tra il relativo latino qui, quae, quod e linterrogativo quis, che differivano solo al nominativo singolare. Fu eliminato il quis a benecio del qui maschile. Levoluzione delle lingue romanze provoc quindi una semplicazione dei pronomi interrogativi, che si fusero in un unicum relativo-interrogativo. In Italia, il qui > chi, ma si mantiene nelle lingue gallo romanze (francese): laccusativo quem ha dato invece vita al relativo-interrogativo personale spagnolo > quien. Il cui obliquo personale sopravvissuto in tutte le lingue romanze, tranne che in spagnolo e portoghese.

MORFOLOGIA: IL PRONOME - LUSO DEL PRONOME

Episodio 3 I pronomi indeniti


Obiettivo: riconoscere il pronome indefinito Tempo: 10 DOMANDA GUIDA: 3.1 Quali pronomi sono presenti? Completate la tabella dei pronomi. Si suggerisce di visualizzare la trascrizione del lmato. Sai che sei una lince unespressione giovanile per rendere la pi complessa Come al solito dimentichi tutto! [come del resto viene proposto nella seconda parte del lmato, priva di pronomi]. Quale tipo di pronome presente in questa frase? Inizia con la seguente domanda: Tutto fa parte di una categoria di pronomi molto particolare. Qual ? Invita quindi gli studenti a individuare e a denire la nozione dei pronomi indeniti. In questo lmato sono stati espunti, ma impossibile parlare una lingua prescindendo da questa categoria di pronomi e aggettivi. Invita poi gli studenti a spiegare il concetto di indenito: dovranno comprendere, grazie anche al tuo supporto, quanto la categoria dei pronomi e degli aggettivi indeniti sia la pi vasta e articolata tra quella dei pronomi italiani. I pronomi indeniti designano lesistenza di qualcuno o qualcosa di non determinato. Sono complessivamente racchiudibili in quattro categorie: pronomi che si indicano una singola persona o cosa; pronomi che indicano un insieme per quanto non determinato; pronomi che negano qualcosa o qualcuno; pronomi che esprimono una quantit generica. I libri di grammatica suddividono in due grandi categorie, i variabili (uno, qualcuno e ognuno) e gli invariabili (chiunque, qualcosa, ecc.). DOMANDA GUIDA: 3.2 A quale categoria appartiene il pronome tutto? Richiama lattenzione della classe sul pronome indenito tutto. un indenito che appartiene alla categoria dei collettivi, pu essere usato come pronome, come aggettivo (di tutto cuore) e persino come sostantivo (il tutto mi soddisfa). Il pronome tutto ha anche il femminile (cos fan tutte) e il neutro (Sistemo tutto io). Inne, parti dallapprofondimento relativo al pronome indenito tutto per spiegare come esso possa servire anche da aggettivo: i capelli tutti impomatati. Questo uso del pronome come aggettivo riguarda tutti i pronomi. Porta agli studenti lesempio di pronomi che divengono aggettivi e viceversa: voglio quella / voglio quella valigia e cos via...

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TRASCRIZIONE

(i pronomi sono stati segnalati in grassetto) Sai che sei una linceproprio eh? Guarda che non lha dimenticato; Ah no? Dai Alessandro digli la verit. Digliela tu. Ieri Alessandro giocava a pallone nel cortile su cui si affacciano delle case che hanno delle vetrate immense e ne ha spaccata una con una bella pallonata. Il proprietario sceso furibondo e gli ha detto che avrebbe parlato con suo padre e che gli avrebbe chiesto di pagare i danni e di non farlo pi giocare nel cortile.

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Bravo eh? Numero uno, proprio. Grazie. Grande! E che ci posso fare io?

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Altre categorie di pronomi


Obiettivo: presentare agli studenti quali altri pronomi non sono stati trovati nel dialogo. Una rassegna particolare. Tempo: 10 DOMANDA GUIDA 4.1 Quali tipologie di pronome non sono presenti nel filmato? Richiama alla memoria degli studenti lelenco dei pronomi affrontati e memorizzati nel primo episodio: quali di essi non sono stati rintracciati nel lmato? i pronomi dimostrativi; i pronomi relativi; i pronomi doppi misti. Per condurre questa riessione su nuovi testi, puoi scaricare articoli dallarchivio online del Corriere della Sera.

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DOMANDA GUIDA 4.2 Che cosa sono i doppi pronomi? In particolare, rammenta agli studenti che i cosiddetti doppi pronomi (o pronomi misti) altro non sono che dei dimostrativo-relativi o indenito-relativi, che racchiudono in s due pronomi diversi: un dimostrativo o un indenito + un pronome relativo. A differenza dei relativi semplici, che richiedono un antecedente nella proposizione principale, essi lhanno gi contenuto in s (Chi troppo vuole nulla stringe = colui che vuole troppo...). Questa impostazione deriva dal latino: miser est qui pecuniae est servus (misero chi [colui il quale] schiavo del denaro), ed possibile quando il dimostrativo non ha risalto nella frase e se nello stesso caso del relativo. Nel neutro latino, data la similarit di caso nominativo e accusativo, pu darsi il doppio relativo anche se luno al nominativo e laltro allaccusativo (quod dicis verum est = ci che dici vero).
Spunti di riessione

Pronomi latini e articoli italiani. [difficolt * *] Il latino, come si sa, non conosceva larticolo determinativo o indeterminativo, n quindi le preposizioni articolate. Rosa signicava gi di per s la rosa o una rosa. Chi parlava tendeva spesso a rafforzare il nome con il dimostrativo ille/illa/illud. Da questo uso del dimostrativo nacquero gli articoli determinativi italiani: ille > Il(le) > il illum > (il)lu(m) > lo illi > il(li) > li illa > (il)la > la illae > (il)lae > le Larticolo indeterminativo, invece, deriva da un uso attenuato del numerale latino unus/, una/, unum, che divent: uno, una, un.

Conclusione
Obiettivo: rendere attivi gli studenti, far sperimentare quanto appreso nella lezione, verifica della comprensione. Tempo: a discrezione dellinsegnante. Alla ne del lavoro di analisi, riepiloga con gli studenti i vari pronomi italiani. Assegna loro il compito di individuare, in un testo particolarmente complesso e completo, i vari pronomi che vi appaiono, catalogandoli insieme in una apposita tabella per tipo di pronomi individuati.

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Testi per la stampa e lutilizzo in classe


Trascrizione del lmato: parte 1 I pronomi Stefano: Come al solito Luca in ritardo! Alessandro: Non lo aspettiamo e andiamo. Stefano: Ma lui che sa dov il campo sportivo. Alessandro: Ah, Eccolo! Luca: Ciao, chi ha il pallone? Stefano: Io non lho portato, ma non dovevi portarlo tu? Scusa. Alessandro: Lho dimenticato a casa. Luca: E adesso come facciamo a giocare a pallone? Sai che sei una linceproprio eh? Stefano: Guarda che non lha dimenticato; Luca: Ah no? Stefano: Dai Alessandro digli la verit. Alessandro: Digliela tu. Stefano: Ieri Alessandro giocava a pallone nel cortile su cui si affacciano delle case che hanno delle vetrate immense e ne ha spaccata una con una bella pallonata. Il proprietario sceso furibondo e gli ha detto che avrebbe parlato con suo padre e che gli avrebbe chiesto di pagare i danni e di non farlo pi giocare nel cortile. Luca: Bravo eh? Numero uno proprio. Alessandro: Grazie. Luca: Grande. Alessandro: E che ci posso fare io?

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Trascrizione del lmato: Parte 2 Una lingua senza pronomi Luca : Ciao. Stefano: Ciao. Luca : Allora? Chi ha il pallone? Stefano (Rivolto a Luca): Io non ho portato il pallone. Luca: Ma scusa non dovevi portare tu il pallone? Alessandro: Ho dimenticato il pallone a casa. Luca: Ah ottimo e adesso come facciamo a giocare senza il pallone? Come al solito dimentichi tutto! Stefano: Guarda che non ha dimenticato il pallone. Luca: Ah no? Stefano: Dai Alessandro dici a Luca la verit. Alessandro: Dai Stefano dici a Luca la verit. Stefano: Ieri Alessandro giocava a pallone nel cortile. Nel cortile si affacciano delle case con delle vetrate immense e ha rotto una vetrata con una bella pallonata. Il proprietario sceso furibondo e ha detto ad Alessandro che avrebbe parlato col padre di Alessandro e avrebbe chiesto al padre di Alessandro di pagare i danni e di non far pi giocare Alessandro nel cortile. Luca: Ah per. Bravo! Stefano: Bravo! Alessandro: Grazie. Luca: Furbo! Alessandro: Scusa.

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Guida alla lezione

Morfologia: lavverbio funzione dellavverbio

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IL PROVINO
Nella presente guida alla lezione viene proposta una traccia di lavoro che ciascun insegnante pu adattare e personalizzare, in relazione alle proprie esigenze didattiche e a quelle del gruppo classe. I tempi per la trattazione degli argomenti vengono segnalati per unottimale organizzazione delle attivit avendo come riferimento lunit oraria. Nelle schede Spunti di riessione vengono suggeriti alcuni temi per lapprofondimento di aspetti propri delluso dellavverbio. A discrezione dellinsegnante, tali schede possono essere utilizzate nellambito di una stessa lezione oppure riprese in lezioni successive.

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Scheda di sintesi
Titolo Argomento Obiettivi Tempo Procedura suggerita Il provino Luso e la funzione dellavverbio nella lingua. Riconoscere lavverbio allinterno del testo e comprenderne la funzione di modicante dellazione rappresentata nel predicato. Una unit oraria. Anzitutto, si suggerisce la visione del lmato integrale, prima ancora di iniziare il lavoro con la classe. A seguire, insegnante e studenti studiano la proiezione del lmato Il provino, rispettando le interruzioni suggerite. Nel presente percorso didattico guidato si consiglia di interrompere il lmato per cinque volte, per dare modo alla classe di analizzare il testo del lm e comprendere gli approfondimenti suggeriti. Viene proposta in sintesi una traccia di lavoro che ciascun insegnante pu adattare e personalizzare, secondo le proprie esigenze didattiche e in relazione al gruppo classe con cui sta lavorando. I tempi suggeriti per la trattazione degli argomenti sono indicativi: sono stati segnalati soprattutto per permettere unorganizzazione ottimale delle attivit in classe. Per ciascuna sequenza del lmato, vengono inoltre suggerite alcune schede di approfondimento. Indice degli episodi Episodio 1 Lavverbio Episodio 2 Avverbi di modo e di quantit Episodio 3 Gli avverbi di luogo Episodio 4 La funzione degli avverbi Episodio 5 Luso degli avverbi nella traduzione Le schede di approfondimento della presente guida offrono alcuni spunti per trattare una serie di problematiche collegate al tema specico della simulazione. Per ciascuna di esse viene indicato il livello di difcolt curricolare:: [ * * * ] difcile [ * * ] medio [ * ] facile Attivit preparatorie della lezione Documenti allegati per la stampa Note tecniche e modalit di utilizzo Si suggerisce allinsegnante di stampare i testi necessari alle esercitazioni il giorno prima della visione del lmato. Potrebbe essere utile, ad esempio, stampare la trascrizione del lmato (vedi Documenti per la stampa), in modo che ciascuno studente possa riportare sulla propria copia i risultati del lavoro svolto in classe. Trascrizione del filmato. Per una corretta visualizzazione del lmato richiesto Flash Player 8.0 o successivo. Dopo aver premuto il tasto inizia la lezione, possibile visionare il lmato nelle seguenti modalit: lmato, che permette una visione integrale episodi, che consente di affrontare una ad una le problematiche suggerite. Lopzione domande guida consente di mostrare a video i punti chiave della trattazione. Lopzione trascrizione rende disponibile il testo del lmato per svolgere esercitazioni in classe. Il testo pu essere modicato secondo le seguenti funzioni: evidenziazione (colori diversi), formattazione (grassetto, corsivo). Le tre opzioni sono disponibili anche contemporaneamente. N.B. Le opzioni domande e trascrizione sono disponibili solo nella modalit di navigazione episodi. Inoltre, nel navigatore, in basso a sinistra, disponibile il tasto mostra-nascondi appunti dellinsegnante, che consente di integrare a piacimento la lezione con propri appunti.

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MORFOLOGIA: LAVVERBIO - FUNZIONE DELLAVVERBIO

Introduzione
Obiettivo: fare comprendere agli studenti la natura e la funzione dellavverbio. 1. modificante rispetto al verbo (trattazione principale; 2. modificante rispetto ad altre parti del discorso (vedi Spunti di riflessione) Tempo: a discrezione dellinsegnante. Lavverbio, il modicante dellazione Il lmato che presentiamo propone un dialogo tra un regista e aspiranti attori sottoposti a un provino. Gli ordini impartiti dal regista sono fortemente accentuati dalluso dellavverbio, e quindi potranno servirti per sviluppare con la classe una seria e approfondita riessione sullavverbio, la sua funzione e gli effetti che la sua presenza in un testo pu determinare. Lavverbio un invariabile che ha potere di sfumare, specicare, determinare, a volte profondamente mutare il signicato di unazione. Esso agisce a livello semantico, come non mancano di sottolineare i pi aggiornati studi linguistici (vedi Chomsky), e quindi presenta una ricca e articolata tipologia. Nel corso della proiezione del lmato, ti verranno suggerite le pause entro le quali sviluppare gli approfondimenti che riterrai opportuni. Per iniziare proponi un esempio preliminare, del tipo: Vado a Roma > Vado a Roma velocemente. Lintroduzione dellavverbio ha modicato la frase; essa in effetti dovrebbe essere riformulata nel seguente modo: veloce il modo con quale vado a Roma. Dopo questa iniziale riessione sulluso dellavverbio, suggerisci agli alunni di seguire con attenzione la riproposizione delle sequenze del lmato, e chiedi loro di individuare i vari avverbi che sentiranno. Questi avverbi saranno loggetto delle esercitazioni e delle riessioni comuni. Di seguito, illustra agli studenti con quanti tipi di avverbi si pu avere a che fare nella lingua italiana, segnalando loro un provvisorio elenco, quale viene presentato nella grammatica di riferimento: qualicativi di quantit
Spunti di riessione

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di tempo di valutazione

di luogo interrogativi ed esclamativi

Lavverbio, modificante a tutto campo. [difficolt * * ] Per una comodit di espressione, lavverbio viene denito come modicante prima di tutto del verbo. Il che non esclude per che esso possa trovare funzione anche in quanto modicante di un nome (Questo quadro molto pop art ), di un aggettivo (il mio capoufcio ha un animo quasi umano!), addirittura di unintera frase (certamente, mi avete frainteso). Secondo le grammatiche dellantichit, questa parte del discorso aveva come funzione esclusiva quella di qualicare e determinare il signicato del verbo. Da cui il nome: ad-verbum (presso il verbo), ereditato anche dalla linguistica contemporanea. Secondo tale tradizione (vedi il grammatico Prisciano, del V secolo d.C.) lavverbio era laggettivo del verbo. Questa parte del discorso tuttavia pu essere estesa a effetti che vanno al di l della qualicazione o determinazione del verbo. Come si diceva, lavverbio pu interessare anche altre parti come il nome o laggettivo. A riprova della loro difcile classicazione, ad esempio, antichi grammatici greci classicavano tra gli avverbi anche le interiezioni. Non solo: sul piano degli effetti di modicante, la funzione avverbiale pu essere espressa tanto da una singola parola (male, oggi, evidentemente) che da unespressione avverbiale equivalente, come ad esempio ad alta voce, ecc. Daltra parte, anche avverbi che oggi noi percepiamo come una unica espressione furono un tempo delle espressioni avverbiali, costruite per lo pi sul calco dellablativo strumentale serena mente del latino medievale: ad es. mente serena).

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Episodio 1 Lavverbio
Obiettivo: comprendere la funzione che lavverbio gioca allinterno della frase. Tempo: 15 DOMANDA GUIDA 1.1 Perch lavverbio modifica il senso di una frase? Avvia la riessione sulla sequenza osservata con una domanda: Cosa succede se quando entro in classe vi dico: Faremo un compito in classe di storia? Voi immaginate che prima o poi faremo un compito di storia. Ma se a quella frase aggiungo lavverbio di tempo: OGGI, voi avreste la medesima reazione? Cosa successo tra la prima e la seconda frase? In cosa essa si modicata? Quale la particella tanto inda da rivoluzionare il senso di una frase a questo modo? Affronta coi i tuoi studenti linsieme delle frasi che avete appena sentito nel lmato. Quali di esse svolgono la stessa funzione dellOGGI dellesempio appena proposto? DOMANDA GUIDA 1.2 Quali tipi di avverbi si incontrano nel brano del filmato? Quali tipi di avverbi si incontrano nel brano del lmato? Porta i tuoi alunni a riettere sul signicato da assegnare allespressione ad alta voce. Analizza con loro gli altri avverbi e cerca di classicarli seguendo la casistica che pi ti soddisfa. Potreste costruire una tabella (alla lavagna, sul quaderno di ciascuno o su altro supporto) nella quale classicare tutti gli avverbi e le espressioni avverbiali che incontrate nel lmato. Nella specica situazione che viene presentata nel lmato, abbiamo incontrato sino ad ora prevalentemente avverbi di modo: lentamente, male, chiaramente e cos via. Ma il contesto a favorire questa tipologia di avverbi. Fai notare agli studenti come in essa venga associato allazione del parlare un avverbio che ne cambia radicalmente il senso: una cosa parlare bene, altra cosa il parlare velocemente, e cos via. DOMANDA GUIDA 1.3 Che cosa significa che lavverbio il modificante dellazione? Richiama a questo punto la denizione di modicante propria dellavverbio, rifacendoti alla grammatica di riferimento. Essa ti rammenta come lavverbio rappresenti una classe aperta di parole dotate di signicato, il che sta a signicare che non esiste una limitazione alla formazione di nuovi avverbi in una lingua. Il modello generativo di un avverbio denisce gli avverbi in semplici (bene), composti (sottosopra), derivati (autonomamente) e locuzioni avverbiali (ad alta voce). La formazione di avverbi permanentemente attiva; il che potrebbe spingerti a sollecitare la classe a giocare con gli avverbi, cercando di inventarne di nuovi.

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TRASCRIZIONE

Come sapete, stiamo cercando dei giovani attori per interpretare un lm le cui riprese inizieranno a primavera. I prescelti dovranno avere buone capacit espressive, sia nella recitazione sia nella mimica. Per questo procederemo a un provino studiato a questo scopo: a ciascuno di voi verr assegnata una situazione che dovr interpretare secondo diverse sfumature. Per esempio, se lazione parlare, vi verr detto: Parlare lentamente; parlare male; parlare chiaramente eccetera. Voi dovrete eseguire nel modo migliore e senza soluzione di continuit quanto vi verr richiesto. Sono stato chiaro? Bene e allora Cominciamo: chi Luca Rossi? Io! Bene Luca. Allora, lazione che dovrai interpretare quella di leggere. A volte potrai leggere ad alta voce, a volte farai la lettura silenziosa; decidi pure liberamente in base a quello che ti viene richiesto. Allora, accomodati Luca.

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Spunti di riessione

Linsidia dellavverbio nella linguistica del Novecento. [difcolt * *] Negli anni 50 del secolo scorso un famoso linguista americano, Noam Chomsky, dette vita a un modello linguistico denominato generativismo sintattico, con il quale voleva rendere possibile la generazione automatica di enunciati; sarebbe stato il primo passo per ottenere lutopica soluzione della traduzione automatica di testi. Il suo modello si fondava su un assunto losoco e uno linguistico. Il primo prevedeva che si potesse costruire una teoria sintattica che prescindesse dai signicati; il secondo scommetteva sullesistenza di un livello profondo di generazione del linguaggio, una cosiddetta struttura profonda dalla quale risalirebbero alla supercie le strutture sintattiche come noi le pronunciamo: parole, frasi, periodi complessi. Dal profondo al superciale, alcuni operatori trasformano il linguaggio e lo rendono attuale: alcune trasformazioni sono obbligatorie (ad esempio lapplicazione della -s nella terza persona singolare del verbo inglese); altre sono facoltative e con esse otteniamo diversi tipi di enunciato (interrogativo, attivo o passivo), che corrispondono ad alcune trasformazioni lessicali. Insomma, prima viene generato il concetto profondo, poi, in supercie, esso viene rivestito dalle informazioni lessicali. Ma venne dimostrato che alcune delle trasformazioni superciali avvengono prima delle trasformazioni sintattiche: il che confutava lesistenza di una struttura profonda del pensiero. Diveniva necessario quindi procedere a una pi profonda analisi del lessico e delle sue funzioni. Lavverbio poteva servire a questo scopo. Due espressioni del tipo: Mario parla pacatamente e Mario pacato nel parlare hanno lo stesso signicato, il che signica che appartengono alle medesima categoria: anche se si manifestano come avverbio di modo e aggettivo. A livello sottostante, quindi, avverbio e aggettivo devono corrispondere alla medesima categoria profonda, sono epifenomeni di una medesimo signicato. Continuando nella riessione, se diciamo che Mario parte per Roma felicemente, il vero predicato della frase, nella sua struttura profonda, non pi riferito al partire, ma allessere felici nellatto di partire. E ci varr sia se la frase volta in positivo sia se interrogativa: non si chiede se Mario parta per Roma ma se sia felice nel partire.

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Episodio 2 Avverbi di modo e di quantit


Obiettivo: Comprendere e approfondire luso degli avverbi di modo e di quantit. Tempo: 15 DOMANDE GUIDA Quali categorie di avverbi si incontrano nel filmato? Che cosa specificano, in particolare, queste categorie di avverbi? Inizialmente, chiedi agli studenti di riconoscere a quale tipologia corrispondono gli avverbi che hanno appena sentito pronunciare nel lmato (si tratta prevalentemente di avverbi di modo, qualche avverbio di quantit). Portali poi a riettere sul modo con cui gli avverbi di modo o di quantit modicano il senso dellazione rappresentato dal predicato. Invita ora gli studenti a rammentare la categoria degli avverbi di modo, altrimenti detti avverbi qualicativi. Essi specicano lo svolgimento dellazione: gli avverbi in mente indicano un aspetto specico o un punto di vista dal quale si considera il fatto: non me lo spiego umanamente; gli avverbi in oni si usano solo per indicare posizioni del corpo umano (in ginocchioni e cos via); spesso un aggettivo maschile singolare svolge la funzione dellavverbio qualicativo o di modo: urlava forte. Gli avverbi di quantit, invece, deniscono una quantit senza per fornirne una quanticazione precisa: si limitano a denire labbondanza di qualcosa (o la sua scarsit). In effetti, essi sono mirati pi precisamente alla denizione delladeguatezza di un bene (si pensi ad abbastanza). Come esempio potresti proporre la frase: troppo bello per essere vero, in cui lavverbio troppo svolge la funzione di preparazione della subordinata innitiva per essere vero. Rimanda gli studenti alla grammatica di riferimento, per un approfondimento e una classicazione puntuale.

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Spunti di riessione

Latino. Come giunse a noi lavverbio di quantit e qualit. [difficolt * * *] Nella lingua latina, la maggior parte degli avverbi deriva da aggettivi; ma vi sono anche avverbi che derivano da nomi o da pronomi: per lo pi si trattava di antichi casi (accusativi e ablativi) che si irrigidirono grazie a un uso diffuso tra i parlanti. Sono antichi accusativi avverbi come: alias (altrove), coram (in presenza), facile (facilmente), partim (in parte), multum (molto), nihil (per nulla). Sono antichi ablativi: brevi (in breve), falso (falsamente), merito (meritatamente), necessario (necessariamente), recta (rettamente). Molteplici avverbi latini indicavano la quantit e il modo. Essi precisavano i rapporti di circostanza che venivano espressi anche con accusativi di aggettivi neutri, dei quali alcuni si trasformarono, in epoca tarda, (nel periodo del cosiddetto latino volgare), in avverbi veri e propri. Per analogia, il latino popolare poteva dire (testimoniato in Plauto): magnum clamat, intendendo grida forte. Si tratta di casi che nelle lingua romanze dellalto Medioevo si estese portando a dire: parler haut (francese), sudar freddo (italiano), saber cierto (spagnolo). Lavverbio modale, per la ragione della sua derivazione dallaggettivo, pu avere la stessa valenza del predicativo: libens fecit equivaleva a libenter fecit. Si pensi che anche in alcune parlate dialettali dellItaliano si ricorre a questa equivalenza: correre forte.

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TRASCRIZIONE

Leggi un brano a caso. Antipasto di percocche: Pela e snocciola le percocche, mettile in acqua fredda e sistemale su un piatto. Ora mima le azioni che ti dir. Continua a leggere. Vino ordinario ed aceto: versa nel piatto. Leggi stentatamente. E f fa cu cuo cuocere aa f f fuoco Leggere rapidamente, grazie Fai macerare la semola e mettila a cuocere no a raggiungere la bollitura. Quando bolle aggiungi lolio. Appena si addensa schiaccia accuratamente i grumi e prendi due ciambelle. Va bene, leggi lentamente. E stemperaci insieme mezza libra di carne. Va bene. Ora, Luca, leggere attentamente. Per le polpette e sistemale in una pentola. leggere molto sei uno che legge tantissimo, s. Dizionari, libri, romanzi di tutto Leggere poco. Va bene. Leggere forte. Altra ricetta di lenticchie: quando le hai schiumate Mi raccomando larticolazione, Luca, ma non era male. Allora, leggere comodamente. Semi di menta e ruta stempera con aceto.

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Episodio 3 Gli avverbi di luogo


Obiettivo: richiamare gli studenti alla formazione e alla funzione degli avverbi di luogo nella frase. Tempo: 10 DOMANDA GUIDA 3.1 Vieni via di l: quali avverbi ci sono in questa frase? Inizia con la seguente domanda: Vieni via di l una piccola frase nella quale troviamo tuttavia ben due avverbi. Quali? Lobiettivo quello di fare riconoscere nel testo i due avverbi di luogo via e l, da cui puoi allargare lo sguardo per introdurre il discorso sullavverbio di luogo. DOMANDA GUIDA 3.2 Quale funzione svolgono gli avverbi di luogo? Chiedi quindi agli studenti di stilare un elenco di avverbi di luogo (denisci un minimo di casi che ciascuno deve produrre), per portarli a comprendere quale funzione essi svolgono nella frase italiane. Essi si limitano prevalentemente a collocare nello spazio rispetto a parametri duali: dentro/fuori, sopra/ sotto, orizzontale/verticale, e non offrono altre sfumature di signicato. Altri avverbi spiegano la distanza di qualcosa rispetto a chi parla o chi ascolta (non casualmente essi sono di derivazione pronominale latina). Inne, rammenta agli studenti che esistono delle locuzioni avverbiali che da molto tempo hanno una grande diffusione in italiano, come: prendere in giro, navigare costa costa, ecc.
TRASCRIZIONE

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Va bene Luca, basta cos. Allora, venga il prossimo. Stefano Landol. Eccomi! La tua azione consiste nel dire una frase, per esempio: Vieni via di l!. Dovrai pronunciare la frase seguendo, come ha fatto Luca, le mie indicazioni. Va bene? Quando sei pronto incominciamo.

Spunti di riessione

Lavverbio di luogo. [difficolt * *] Gli avverbi di luogo del latino sono derivati dai pronomi. Essi inoltre, data la particolare caratteristica della percezione dello spazio in un continuum anche temporale si sono trasferiti al signicato temporale. Ad esempio, hic signica allo stesso tempo in questo punto dello spazio (qui) e in questo punto del tempo (ora). I pronomi dai quali derivano avverbi di luogo latino sono: hic, is, ille, iste, idem, quicumque, quisquam, alius, aliquis, uterque. Per quasi tutti tali pronomi, possiamo rintracciare avverbi di stato in luogo (hic, qui), moto a luogo (quocumque, verso qualunque luogo), moto da luogo (aliunde, da un altro luogo) e moto attraverso luogo (aliqua, per qualche luogo).

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Episodio 4 La funzione degli avverbi


Obiettivo: mostrare agli studenti lefficacia dellavverbio nel modificare il senso e di conseguenza leffetto dellazione. Tempo: 5 DOMANDA GUIDA 4.1 Quale effetto produce un simile elenco di avverbi? Inizia con la seguente domanda: Qual leffetto che pu generare in uno spettatore del lmato (per non parlare dellattore chiamato a interpretarli),il solo pronunciare un elenco di avverbi tanto difformi per signicato? Lobiettivo di questa domanda consiste nel fare notare che lassiepamento degli avverbi produce un effetto di velocizzazione e di parossismo dellazione in misura tale che nessunaltra parte del discorso in grado di rendere, se non, in una qualche misura, il verbo.

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DOMANDA GUIDA 4.2 Qual la funzione dellavverbio nella frase? Per meglio comprendere questo effetto, ricorda agli studenti come lavverbio non sia altro che una riscrittura dellazione che esso modica. Ad esempio: andare a Roma velocemente signica in effetti: essere veloci nellandare a Roma. Luso dellavverbio rende molto pi efcace lazione. Proponi quindi un esercizio nel quale si costruisca un elenco di avverbi dallimpossibile realizzazione, al pari di quello del lmato.
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Dici vieni via di l rabbiosamente. vieni via di l! Pacatamente. vieni via di l! Concitatamente. vieni via di l! Piano. vieni via di l! Forte. vieni via di l! Lentamente. vieni via di l! Perentoriamente. vieni via di l! Piagnucolosamente. vieni via di l! Affettuosamente. vieni via di l!

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Episodio 5 Luso degli avverbi nella traduzione


Obiettivo: mostrare uno specifico effetto dellavverbio nel testo, in particolare riferendosi alloperazione della traduzione del testo. Tempo: 10 DOMANDA GUIDA 5.1 Quale insidia pu rappresentare lavverbio in un testo? Inizia con la seguente domanda: Qual a vostro parere la maggiore insidia che lavverbio pu rappresentare in un testo? Lobiettivo della domanda consiste nel preparare gli studenti a un approfondimento sulluso degli avverbi e in particolare sulla difcolt nella quale si incorre quando si traduce un testo. DOMANDA GUIDA 5.2 La posizione dellavverbio influisce sul significato della frase? Proponi un testo in lingua (lingua inglese o altra lingua straniera, oppure se preferisci un testo latino) per portare i tuoi studenti a rendersi conto di quanto sia fondamentale comprendere in quale punto della traduzione occorra inserire la trasformazione semantica e sintattica rappresentata dallinserzione dellavverbio. Non sono simili, infatti, frasi nelle quali lavverbio collocato in una posizione o nellaltra: urlare forte il proprio sconcerto per la scontta in campionato non ha lo stesso signicato di urlare il proprio sconcerto per la forte scontta in campionato.
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Pu bastare cos. Grazie Stefano. Allora. Oh, una fanciulla nalmente. Anna Buontalenti! Eccomi! Buongiorno. Salve. Allora, prendi quei piatti che ci sono l. Allora, lazione che devi interpretare quella di mangiare. Devi mimare le diverse situazioni che ti propongo. Quando sei pronta, incominciamo. Pronta. Bene. Allora: mangiare lentamente; mangiare frettolosamente; svogliatamente; volentieri (oh, hai proprio appetito questoggi!); maleducatamente (cos s, bella buzzurra, s); educatamente (molto bene); esageratamente; non mangiare affatto; mangiare sempre; allegramente. Va bene Anna. Grazie, pu bastare cos. Allora, vi faremo sapere. Grazie a tutti per aver partecipato e buona fortuna per le vostre cose. Arrivederci. Arrivederci.

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Conclusione
Obiettivo: ricapitolare la quantit e la natura degli avverbi della lingua italiana. Tempo: a discrezione dellinsegnante.. Alla ne del lavoro di analisi, invita gli studenti a rivedere la tabella che avevi fatto costruire a inizio lezione. A partire da essa, puoi guidare un percorso di formazione svolto dagli alunni, per denire completamente il quadro del sistema degli avverbi, la loro funzione, la domanda alla quale essi rispondono nel discorso, seguendo la seguente elencazione: semplici, composti, derivati e locuzioni avverbiali; di modo, di tempo, di luogo, di quantit, di giudizio, di affermazione e di negazione, interrogativi ed esclamativi, presentativi. Puoi utilizzare quindi la seguente tabella. Qual la funzione degli avverbi? A quale domanda rispondono nel discorso?

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semplici di modo di tempo di luogo di quantit di giudizio di affermazione di negazione interrogativi esclamativi presentativi

composti

derivati

locuzioni avverbiali

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Testi per la stampa e lutilizzo in classe


Trascrizione del lmato: parte 1 Lavverbio Come sapete, stiamo cercando dei giovani attori per interpretare un lm le cui riprese inizieranno a primavera. I prescelti dovranno avere buone capacit espressive, sia nella recitazione sia nella mimica. Per questo procederemo a un provino studiato a questo scopo: a ciascuno di voi verr assegnata una situazione che dovr interpretare secondo diverse sfumature. Per esempio, se lazione parlare vi verr detto: Parlare lentamente; parlare male; parlare chiaramente eccetera. Voi dovrete eseguire nel modo migliore e senza soluzione di continuit quanto vi verr richiesto. Sono stato chiaro? Bene e allora cominciamo: chi Luca Rossi? Io!

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Bene Luca. Allora, lazione che dovrai interpretare quella di leggere. A volte potrai leggere ad alta voce, a volte farai la lettura silenziosa; decidi pure liberamente in base a quello che ti viene richiesto. Allora, accomodati Luca. Trascrizione del lmato: parte 2 Avverbi di modo e di quantit Leggi un brano a caso. Antipasto di percocche: Pela e snocciola le percocche, mettile in acqua fredda e sistemale su un piatto. Ora mima le azioni che ti dir. Continua a leggere. Vino ordinario ed aceto: versa nel piatto... Leggi stentatamente. E f fa cu cuo cuocere aa f f fuoco. Leggere rapidamente, grazie. Fai macerare la semola e mettila a cuocere no a raggiungere la bollitura. Quando bolle aggiungi lolio. Appena si addensa schiaccia accuratamente i grumi e prendi due ciambelle.. Va bene, leggi lentamente. E stemperaci insieme mezza libra di carne. Va bene. Ora Luca leggere attentamente. Per le polpette e sistemale in una pentola. Leggere molto, sei uno che legge tantissimo, s. Dizionari, libri, romanzi di tutto. Leggere poco... Va bene. Leggere forte. Altra ricetta di lenticchie: quando le hai schiumate Mi raccomando larticolazione Luca, ma non era male. Allora, leggere comodamente. Semi di menta e ruta stempera con aceto. Trascrizione del lmato: parte 3 Gli avverbi di luogo Va bene Luca , basta cos. Allora, venga il prossimo. Stefano Landol. Eccomi! La tua azione consiste nel dire una frase, per esempio: Vieni via di l!.

MORFOLOGIA: LAVVERBIO - FUNZIONE DELLAVVERBIO Dovrai pronunciare la frase seguendo, come ha fatto Luca, le mie indicazioni. Va bene? Quando sei pronto incominciamo. Trascrizione del lmato: parte 4 La funzione degli avverbi Dici vieni via di l rabbiosamente. Vieni via di l! Pacatamente. Vieni via di l! Concitatamente. Vieni via di l! Piano. Vieni via di l! Forte. Vieni via di l! Lentamente. Vieni via di l! Perentoriamente. Vieni via di l! Piagnucolosamente. Vieni via di l! Affettuosamente. Vieni via di l!

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Trascrizione del lmato: parte 5 Luso degli avverbi nella traduzione Pu bastare cos. Grazie Stefano. Allora. Oh, una fanciulla nalmente. Anna Buontalenti Eccomi! Buongiorno. Salve. Allora, prendi quei piatti che ci sono l. Allora, lazione che devi interpretare quella di mangiare. Devi mimare le diverse situazioni che ti propongo. Quando sei pronta, incominciamo. Pronta. Bene. Allora, Mangiare lentamente; Mangiare frettolosamente; Svogliatamente; volentieri (oh, hai proprio appetito questoggi); maleducatamente (cos s, bella buzzurra s); educatamente... molto bene; esageratamente; non mangiare affatto; mangiare sempre; allegramente; Va bene Anna. Grazie, pu bastare cos. Allora, vi faremo sapere. Grazie a tutti per aver partecipato e buona fortuna per le vostre cose. Arrivederci. Arrivederci

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