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FANCIULLA TOSATA

Qui si sente di più il caso rispetto all’Arbitrato. Lui si innamora della sorella perché non sa che è la sorella.
Non dipende dalla sua volontà che le cose vadano male. Per caso noi ci salviamo o sappiamo.

C’è forte senso di sofferenza che fa crescere e fa maturare e per chi matura c’è la ricompensa che è la
solidarietà umana.

DONNA DI SAMO

Durante festa, un giovane, Moschione (figlio adottivo di Denea), violenta una ragazza che partorisce un
bambino. Ma lui non sa chi è la ragazza e viceversa. In realtà questa ragazza quando si scopre incinta non sa
come fare (lei figlia del vicino di casa), quindi parla con la compagna del padre del ragazzo (Donna di Samo,
moglie di Denea), la quale non trova soluzione e quindi dice di dire che quel bambino è suo. Quando Denea
torna si ritrova questo figlio piccolo e pensa sia suo, ma sentendo servi che pensano sente che è figlio del
figlio e pensa che la compagna lo ha tradito col figliastro. Non riesce a capire di chi è colpa. Poi dà la colpa
alla compagna e la caccia. Il figlio poi decide di dire la verità al padre e si arrabbia col padre per come ha
trattato la compagna. Alla fine, si accordano col vicino di casa e i due ragazzi si sposano.

Commedia a intreccio. Tanti equivoci che rendono complicata la situazione. Tutto questo mette alla prova i
sentimenti degli uomini.

Il giovane è figlio adottivo e quindi tiene al padre che lo ha adottato, è lui che racconta l’antefatto ma
essendo un uomo non sa quale sarà la fine (come era Pan nel Bisbetico)

La donna di Samo che accetta dia aiutare la ragazza si vede che è un’etera ma è molto onesta

Il padre pur essendo adulto è incerto e incertezza dovuta dall’età. Sicuramente innamorato della compagna
molto più giovane di lui e ha paura. C’è monologo interiore (tipico delle tragedie) per incertezza.

Il tema è il rapporto padre-figlio, uomo-donna. Ciò che colpisce è non la non ufficialità, cioè la compagna
non è moglie e il figlio non è figlio. La sorte mette alla prova questi rapporti che escono più forti di prima
seppur non erano così saldi. Alla fine, matrimonio che significa ritorno a cose ordinate e borghesi e al
decoro e Menandro a questo ci tiene tanto.

LO SCUDO

Commedia a intreccio. Maestro porta sulla scena uno scudo che indica che il suo pupillo è morto. Lo zio del
ragazzo è molto avaro che dice che per evitare che il patrimonio vada perso vuole sposare la sorella del
ragazzo (quindi sua nipote). Questo era possibile in società greca, ma la ragazza non lo vuole sposare
perché lei ha già il fidanzato. Allora ci vuole una soluzione. Interviene il pedagogo che fa credere allo zio
avaro che è morto di dolore un altro fratello e quindi potrebbe sposare un’altra nipote molto più ricca (in
realtà non è vero, ma lui non lo sa), quindi molla la nipote che crede più povera per quella ricca. Allora la
ragazza “Povera” si sposa così poi non la può più sposare lo zio avaro. E la commedia finisce perché non
abbiamo il resto. Probabilmente lo zio rimarrà beffato.

Il tema è la difficoltà che i ragazzi hanno di realizzare il loro amore e la loro felicità, il cui raggiungimento
costa. Ci vuole l’aiuto di qualcuno (parte tragica), è una tragi-commedia.

Alla fine, molto importante è il caso. I progetti umani vanno bene solo per caso. Non hanno una grande
parte gli uomini nella realizzazione della loro vita. Si realizza in un certo modo per caso, nonostante gli
uomini si impegnano.

Tre figure interessanti. L’avaro è una delle più copiate (Moliere), Il soldato (mestiere duro e pericoloso con
duplice faccia, a volte fanfaroni a volte seri), Il pedagogo (fa il maestro ma è un servo, non proveniente da
famiglia nobile e per vivere dovevano sfruttare intelligenza e furbizia; quindi, idea del servo furbo poi
sfruttata da Plauto).

ALTRO

Soldato diventa personaggio tipico di commedie. Menandro ha creato tipi originali e il suo miles è all’inizio
un soldato fanfarone, ma alla fine riesce a realizzare il sogno dell’amore. Soldato che riceve il premio
dell’amore non in una sola commedia (fanciulla tosata) ma anche in altre due di cui abbiamo solo 400 verso
ognuna, una delle quali è “Sicionio” ( aka l’uomo di Sicione). Versi arrivataci nell’incarto di una mummia.
Questa racconta di un soldato che ha incontrato al mercato una ragazza rapita da pirati poi rivenduta.
Storia d’amore poi ragazza perduta poi la ritrova e scopre di essergli concittadini (non è quindi di Sicione) e
trova il padre di lei e gliela chiede in moglie. Questo soldato quando perde la ragazza di cui è innamorato
piange come un disperato e invece è strafelice quando la ritrova. Tutte le cose gli succedono per caso ma
nonostante questo lui prova sentimenti profondi.

Poi c’è il Misoumenos (da miseo, odiare), o l’odiato, è un soldato che di notte durante un temporale
passeggia davanti alla porta della amata che non lo vuole più in casa, ma la casa è del soldato e la donna è
la sua schiava. Lui piange davanti alla porta. Lei non lo vuole perché lo odia in quanto le pare di aver trovato
tra gli oggetti di lui uno che era di suo fratello e quindi pensa che lui gli abbia ucciso il fratello e lo caccia di
casa. Lui poi va alla ricerca della famiglia di lei, trova il padre e gliela riconsegna. Lei scopre che non ha
ucciso il fratello e il soldato la chiede ufficialmente in moglie al padre. Cosa colpisce? La psicologia del
soldato. Il punto di vista è insolito come lo è il modo di presentare i personaggi (grande analisi interiore).

STRUTTURA COMMEDIE

La commedia con Menandro ha una struttura standard: cinque atti inframezzati da coro che ha perso
importanza, funge da intermezzo, è una specie di corteo, è un ritorno al komos delle origini, non è più
protagonista. Gli attori sono almeno 3 (anche 4 e 5) perché commedie molto movimentate e intrecciate,
tutti caratterizzati dalle maschere. Non ci sono più parabasi e agone.

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