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Il Fantasma Ludovico

Fabula di pagina 41-42


Ludovico è un potentissimo cavaliere che si fa costruire un grande castello nei pressi di Arezzo dove va a
vivere insieme alla sua dama.
I due si amano nel loro letto, ma Ludovico viene colto da un istante di follia e uccide la donna. Subito dopo
pentendosi del gesto compiuto sguinzaglia i cani feroci, facendosi sbranare.
Lo scrittore Miguel Otero Silva acquista il castello e lo ristruttura. Durante l’estate invita a pranzo l'amico e
scrittore Gabriel Garcia Marquez che arriva ad Arezzo con la moglie e i due figli.
Cercando la strada per il castello la famiglia Marquez chiede indicazioni ad una pastora di oche che
raccomanda loro di non fermarsi a dormire in quel luogo perché è presente il fantasma di Ludovico. La
famiglia dello scrittore arriva al castello dove il loro ospite li attende. Mentre pranzano Miguel racconta la
storia di Ludovico e conferma che di notte il suo fantasma si aggira inquieto per le stanze del castello.
Dopo pranzo visitano le 82 stanze e poi si recano ad Arezzo per ammirare alcuni affreschi di Piero della
Francesca.
Prendono un caffè nella piazza della cittadina e tornano al castello dove trovano la cena pronta, così
decidono di fermarsi a dormire e vengono alloggiati in due stanze al piano terra.
Al risveglio lo scrittore si accorge di non essere più nella camera dove era andato a dormire la sera prima,
ma di trovarsi all'ultimo piano del castello, nel letto di Ludovico, con le lenzuola ancora impregnate del
sangue della sua dama.

Donna
Esercizi di pagina 67
Esercizio 11
La protagonista di questo racconto è una donna dai capelli corti e ricci di un rosso fiammante, che ama
sciare. E’ una donna borghese, coniugata con due figli. La sua voce e i suoi comportamenti talvolta
assomigliano a quelli di un ragazzino. E’ una ragazza timida, con la voglia di giocare, di litigare e di
contraddire come se avesse tredici anni.
Esercizio 12
Una giovane donna dai capelli rossi sta sciando tranquillamente tra le Tofane quando la sua attenzione
viene attirata da un uomo col berretto e gli occhi di un nero intenso. Quando ha finito di sciare e torna a
casa sente il telefono squillare, pensa subito all’uomo misterioso ma non è lui. Alcuni giorni dopo lo rivide
insieme ad alcuni amici, ma lei fa finta di nulla e torna a casa. Fatalità la sera stessa ad una cena si
incontrano e si siedono vicini. Iniziano a parlare e a conoscersi. La mattina seguente la donna lo chiama per
rincontrarsi e conoscerlo ancora meglio.
Quando torna a casa la donna va a farsi un bagno e per la cena voleva trovare un abito adatto a lei per
sentirsi veramente donna. Ma non era possibile perché ogni cosa che provava secondo lei non era adatta.
Quell’uomo è entrato nella sua mente condizionandola.

Lettore
Esercizio 14 pagina 97
Non sono mai stata un’amante dei libri: infatti ricordo che leggevo solo perché le maestre mi obbligavano.
Se leggere significa, da vocabolario, decifrare un segno io mi limitavo ad intuire il vero significato delle
parole. Finire di leggere un libro, diventava una missione quasi impossibile. Non riuscivo a dare a questi
segni, a queste lettere, un significato profondo. Solo pochi anni fa, ho trovato il mio libro, “Il giorno degli
eroi” grazie a lui la mia voglia di leggere è iniziata a crescere. Mi sono finalmente appassionata, ho dato
finalmente un’anima a questi segni. Ad oggi amo i libri storici e avventurosi e proprio per loro ho riservato
una mensola speciale nella mia libreria. Solitamente quando leggo non sottolineo e non mi appunto mai
nulla. Molte volte mi è capitato di iniziare a leggere un libro che non mi piaceva e senza nessun problema
lo riponevo nella libreria e ne iniziavo un altro.
Renzo & Lucia
Esercizi di pagina 102-103
Esercizio 11
Appena si mosse Renzo vide spuntare gente che veniva dal centro città e osservò attentamente quelli che
arrivavano per primi. Erano un uomo, una donna e un ragazzo. Tutti e tre avevano un carico abbondante
addosso e avevano un aspetto strano. Avevano i vestiti e i visi infarinati, ed erano stravolti, ammaccati.
L’uomo aveva un sacco di farina addosso il quale era bucato ed ogni ostacolo ne perdeva un po’. Ma più
indecente era la donna che veniva avanti barcollando con la gonna sollevata facendo vedere le gambe
nude fin sopra il ginocchio. Renzo la guardò attentamente e vide che dentro la sottana aveva una quantità
smisurata di farina che ad ogni folata di vento si disperdeva nell’aria. Il ragazzo teneva sul capo una cesta
colma di pani, ma nonostante la sua piccola statura stava al passo con i genitori. Ma tentando di allungare
il passo ogni tanto qualche pane cadeva. “Fanne cadere ancora un altro, incapace che non sei altro” disse
la madre digrignando i denti verso il ragazzo. “Io non li faccio cadere, cascano da sé, cosa ci posso fare”
disse il ragazzo. “Buon per te che ho le mani impegnate” rispose la donna dimenando i pugni come per
malmenare il povero ragazzo e con quel movimento fece volar via un bel po’ di farina quanto ne sarebbe
servito per fare due pani. “Muovetevi” disse l’uomo “Torneremo indietro più tardi oppure li raccoglieranno
gli altri, siamo poveri da molto tempo, ora godiamoci questa abbondanza”.
Esercizio 12
Renzo è sia turbato dalle macchinazioni fatte da Don Rodrigo nei confronti suoi e di Lucia, sia si trova
coinvolto in prima linea negli eventi milanesi della rivolta del pane. Si immedesima nella vicenda cercando
di capire i motivi della rivolta, ma alla fine si rallegra di essere arrivato tardi e di andare da Padre
Bonaventura stando fuori dalla lotta.

Il viaggiatore dalla voce profonda


Esercizi di pagina 162
Esercizio 14
Jole Pontormo si trovava nel vagone ristorante del treno, mentre iniziava a ordinare qualcosa da mangiare
la raggiunse uno sconosciuto che le chiese gentilmente di sedersi di fronte a lei. Jole fin da subito capì che
si trattava di un uomo molto acculturato e pensò fosse un poeta invece lui affermò di essere un
commerciante di cavalli. La protagonista non gli credette e iniziò a pensare di avere già incontrato
quell’uomo ma non ricorda dove. Mentre ordinarono i vol au vent per cena, continuarono a parlare di
moltissimi argomenti e Jole continuò a pensare di averlo già conosciuto, il suo aspetto era familiare. Piano
piano iniziò a ricordare tutto, l’uomo che aveva difronte poteva essere lo stesso che un anno prima l’aveva
rapinata. Ormai erano arrivati a destinazione e poco prima di scendere dal treno l’uomo misterioso salutò
Jole chiamandola per nome e lei capì che era l’uomo che l’aveva rapinata perché durante la rapina le aveva
strappato dalle mani la ricevuta della pensione del marito. La protagonista pensò subito di andarlo a
denunciare alla polizia ma cosa avrebbe detto, nulla, non aveva prove.
Esercizio 15
Jole Pontormo la protagonista di questa storia è una signora che si laureò all’università con voti eccellenti,
ma abbandonò tutto questo molto presto perché all’età di 20 anni si sposò ed ebbe 3 figli.
Lui continuò con il suo lavoro mentre lei si dedicò ai figli e quando divennero grandi, pensò di riprendere a
lavorare ma era ormai troppo tardi. Un anno fa assistette ad una rapina che avvenne nella banca vicino
casa sua, lei era lì per ritirare la pensione di suo marito quando il rapinatore le strappò la ricevuta dalle
mani.

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