Me ne andavo piano piano solo, con i miei tristi pensieri, in riva a quel mare dove il Tosco a foce
e le onde facevano un suono feroce. Quella spiaggia solitaria mi riempiva il cuore che brucia di
una fiamma che non si può spegnere e di una grada malinconia ma grata. Una dolce
dimenticanza piove nella mente e fa cancellare la negatività e sospiravo ma di liberazione. La
donna che io sempre desidero sembrava che venisse anche lei cavalcando dietro di me, nessun
errore della visione mi fece mai più felice.
Bieca= cattiva
Nascita servile= metafora, dunque lui sia nato in un ambiente nobile ma lui ha una vita che è
contro a la nobiltà
Il nascere è qualcosa di negativo e non è il morire, grazie alla quale morte io rimango libero
dall’angoscia, e quel breve instante in cui la morte ti prende corregge l´errore della mia nascita
servile. Morte perché hai dubbi nel tagliare la mia orribile vita che io porto prigioniera, perché
dubbi se il tuo indugiare mi irrita? Toglimi dal potere dei re, i re ai quali da orgoglio e potere solo
la vigliaccheria della maggioranza, questa maggioranza di persone è incitata dal re a comportarsi
in maniera feroce e a evitare il ribello dei pochi.
Tragedie
Sono 19 (aveva 19 cavalli) tragedie e sono scritte in endecasillabi sciolti e era scritta secondo i
criteri aristotelici quindi 5 atti, unità di tempo e luogo, e pochi personaggi. La modalità sono le
tre fasi: ideare, stendere, verseggiare. Leggeremo la tragedia Mirra scritta nel 1786. La Mirra ha
un’inspirazione classica che ha una base con La Metamorfosi di Ovidio. L´opera ha un tema molto
scabroso perché tratta il tema dell’incesto. Parla di una ragazza Mirra che è innamorata di suo
padre. La differenza tra l´opera di Ovidio e quella di Alfieri è che quella di Alfieri è una tragedia
in cui la ragazza si suicida perché suo padre non la vuole come amante. In quella di Ovidio,
invece, quell´amore si concretizza. Caratterizzato dal tormento piscologico tra il padre e la figlia.
Il padre è tormentato cosa c´è in testa alla figlia e perché non si è sposata con quell´uomo
(abbandona suo sposo prima di sposarsi). Il padre è tormentato e alla fine decide di
abbandonarla mentre lei era insanguinata. La veglia la aiuta ma alla fine muore ugualmente. La
figlia è tormentata perché non sa come dirselo al padre e anche perché fa morire il suo sposo
perché lo abbandona.
Quando dice ti meriti si nota che non ha rinunciato ancora all’amore per la figlia.
<<Hai raccontato una favola>> per dire che ha raccontato una bugia
Si nota la manipolazione del padre dicendo che è colpevole della morte di suo sposso, disonore
della famiglia, prendere in giro.
La figlia muore la morte per sentirsi in pace con sé stessa, si nota come sente che quello che ha
fatto si perdona solo con la morte, è un errore che non si può rimediare.
Ciniro (Padre): Mirra non mi aspettavo che tu ci disonorassi però purtroppo ci hai dimostrato
che si. Il fatto che non mi vuoi fare caso (padre) mi sorprende di più.
Mirra: tu sei l´unico proprietario della mia vita e io ti ho chiesto di uccidermi anche davanti alla
mamma, perché non mi sei ucciso?
È tempo di cambiare, le tue parole sono inutili, cosi come sono disperati i tuoi guardi al suolo, è
chiara la tua colpevolezza, il tuo più grave errore è non parlare con tuo padre. Ti meriti che io
lasci di parlarti. Ti fa sentire così la rabbia di tuo padre?
Maledetto me sono arrivato tardi perché lui nella sua tristezza entro nella sua camera e con suo
acciaro. Lui era in un mare di sangue è le sue ultime parole erano <<Mirra>>. Sei una ingrata…
Smettila di descrivermi la morte di Pereo io capisco che sono la colpevole merito la morte.
Io che sono padre posso capire il dolore del padre di Pereo. Non è tanto la paura della vendetta,
ma voglio vendicare sapendo quale è il motivo per il quale non ti sei sposata. Inutilmente tu mi
nascondi il motivo perché tutte queste cose (elenca i sintomi) sono sintomi di amore e capisco
che sei innamorata di altro uomo dimmi chi è.
Io innamorata?...
Più mi nieghi più io sono sicuro. Io sono sicuro ormai che la ragione è questo fuoco di amore che
tu nascondi. Anche se tu mi nascondi a chi ami io ti consideri una spergiura, ma di chi sei tu
innamorata se Pereo non è il degno? Si vede che tu sei molto innamorata.
E tu che figlia sei? Che mi vuoi far morire con il silenzio? (il padre diventa più buono) Vedo quanto
stai soffrendo, smettila di soffrire il soffrimento di amore si può curare quello che non si può
curare è il non parlarmi.
Morte che ti chiamo tanto, perché non vieni a prendermi??... (chiaro esempio del titanismo, far
facci al destino di morte con eroismo)
Spiegami come se fosse tuo fratello, io non sono più arrabbiato ma voglio che tu mi dica il nome,
anche io conosco l´amore.
Oh, cielo! Io mi sforzo a dirti che amo qualcuno ma amo invano, qualunque sia la persona amata
non lo saprai mai né tu né la stessa persona amata. Lui non lo sa ed io lo nego anche a mei stessa.
(arrabbiato di nuovo) Io devo e voglio saperlo, tu non puoi essere cruda e cattiva con te stessa.
Allo stesso tempo sei cattiva anche con i tuoi genitori che ti vogliono bene. Io sono il padre che
ti supplica di dirgli cosa succede. Se vuoi anche noi moriamo con tè. Qualsiasi sia la persona
dimmelo ed io te lo porterò. Le nostre mane unite possono cambiare tutte le persone umili in
persone grandi. Sicuramente questa persona è ugualmente degna della nostra famiglia.
Queste tue parole mi fanno accelerare la morte, per favore lascia che io possa morire.
(importante per l´interrogazione usa un enjambement vv.161 per far ascoltare Mirra quello che
lei vuole) Oh, figlia! Unica amata. (dovrebbe dire oh amata figlia ma con l´enjambement sembra
che dica oh unica amata) Oh, cielo! Ora mi respingi, rifiuti tuo padre? Di cosa hai paura? Il mio
amore non è vile ma mio amore è un amore colpevole (primi indizi).
Lascia perdere non è quello che io dico (disperata), non provo più amore per nessuno, lasciami
morire, non è quello che sembra
Io sono già appunto di dare mio ultimo sospiro ed ora tu aggiungi il tuo odio? Ora devo morire
anche lontano a te? Mia madre è felice perché può morire con te no come io che devo morire
lontano (indizi che è gelosa di sua madre)
(il padre capisce) Che hai voluto dirmi!! Non togliermi la spada!!
Oh, cielo! Sono stata cosi veloce a dire più di quello che dovevo cosi come a prendere la spada
e pungermi con la spada.
Oh no! Sono spaventato per l´ira che provo ma anche per l´orrore che hai fatto (vede la figlia
insanguina con la spada)
Io ti ho fatto soffrire e cosi ti sto vendicando, cosi come tu mi hai fatto dire il segreto. Esce il
segreto ma anche esce mia vita (vuol dire che si muore). Io colpevole muoio.
Non piangere io non merito le tue lacrime. E per favore non dire questo orribile segreto a mia
madre, per favore padre!!
Non voglio avvicinarmi alla donna morente che è colpevole, ma è mia figlia, cosa faccio
abbandono mia figlia o la aiuto? (la lascerà morire)
Padre: Questa non è più nostra figlia, lei nel fondo del suo cuore era innamorata da me.
Mirra: Ericlea, tu avresti dovuto darmi la spada quando te la ho chiesto, ora muoio come
peccatrice.
RISPOSTE:
1. Io penso che lei si dia alla fuga per il momento di caos che sta provando. Forse lei ritorna
la chiamato del padre per due motivi. Il primo penso che sia che lei ha il dubbio che forse
suo padre può accettarla come amante e quindi che il suo amore possa funzionare. Il
secondo motivo penso che sia perché lei dentro di sé vuole liberarsi di quel sentimento
di essere prigioniera dell’amore proibito che sente. Quindi come si sente prigionieri
vuole sfogarsi e questo sommato alla disperazione e il dubbio fa sì che lei ritorni.
2. Il personaggio usa le sue ultime parole come una ribellazione, anche perché crea un
ambiente di suspense perché lo spettatore vuole vedere se le parole le riesce a dire o
no perché muore. Quindi crea suspense al lettore perché il lettore non sa se è già
morto o no, o se riesce a finire le parole o no.
Vita
Una autobiografia divisa nelle quattro epoche della sua vita:
1)Puerizia (infanzia),
La prima parte è ideare quindi scrivere l´argomento dell´opera in vari atti (CINQUE) e cosa
succede in ogni scena. La seconda fase deve essere contraddistinta dall´impeto ossia scrivere
senza controllo. Se questa fase si da in questo modo la tragedia merita di essere terminata,
invece se non c´è quel volere di scrivere e scrivere e scrivere la tragedia può essere buttata al
fuoco (quindi buttata via). La terza farse, verseggiare, è cancellare le cose che non interessano
e poi trasformare la prosa in versi (poesia) e poi anche tagliare e cambiare parole. Se in queste
due fasi non è fatta bene la terza fase non sarà mai fatta. Lui aveva scritto l´opera Filippo in
questo modo, dice che il cuore era pieno di sentimenti che lo volevano far scrivere, l´emozione
per scrivere. È importante che passi il tempo tra ogni fase, per cosi sapere se l´emozione era
vera o no. Se i sentimenti e l´emozione erano gli stessi la faceva se no la modificava o buttava
via. Dice che si vuole sei giorni per scrivere una tragedia perché le fasi finali (decorazioni) erano
rapidissime. Le opere in cui non ha il sentimento no le fa come con Carlo Primo e il riscritto di
Romeo e Giulietta. Dice che non ammette altro giudice che lui stesso. Questo Romeo e Giulietta
invece di dargli il calore di voler scrivere gli diede un sentimento di aver scritto male quindi un
brutto sentimento. Nonostante io vedo tanti difetti nelle mie tragedie lui vede una virtù. Questa
virtù è quella di scrivere solo quando prova il calore ed emozione per scrivere e di non scriverle
quando non sente questo calore. Quindi come solo scrive quelle che vuole fa si che le tragedie
abbiano una coerenza e coesione perfetta. Questa cura che da al lavoro dei versi non può
affermare l´amore che l´opera trasmetterà al lettore. Quindi suo segreto è scrivere quello solo
che lui vuole.