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PARTICOLARI VARI
IN MATERIALE PLASTICO 9.55253
normazione (Termoplastico o termoindurente) Pagina: 1/13
Data: 13/07/2001
−
SUPERVISORE: BRUNACCI Giuseppe DAPI−LAB. C.−PLASTICI Tel. 33874
CCA
GESTORE: MAURIZIO Cristina DAPI−LAB. C.−PLASTICI Tel. 35899
Classe
FINALITÀ DEL CAPITOLATO
Precisare le caratteristiche cui devono soddisfare i particolari in materiale plastico (termoplastico o ter-
−
moindurente) non coperti da Capitolato specifico; definire le modalità e le attrezzature da utilizzare per
l’esecuzione delle prove di controllo di tali caratteristiche.
Mod.
COMPOSIZIONE
10
§A − STRUMENTAZIONE NECES SARIA PER LE PROVE
Edizione
§B − DOCUMENTI RICHIAMA TI NEL TESTO
§C − ELENCO ALLEGATI
§D − DESCRIZIONE APPARECCHIA TURE DI PROVA
§1 − GENERALIT À − Classificazione − Indicazioni a disegno
§2 − PRESCRIZIONI PER LA QUALIFICAZIONE DEL PRODOT TO
§3 − PRESCRIZIONI PER IL CONTROLLO DELLE FORNITURE
§4 − PRESCRIZIONI PER IL FORNITORE
§5 − PROSPET TO DELLA CLAS SIFICAZIONE DELLE CARAT TERISTICHE
− 20/03/00 Edizione 9 − Inserito le verifiche per la valutazione del colore, della lucentezza
e della goffratura. (AN)
IN CASO DI STAMPA LA COPIA E’ DA RITENERSI NON CONTROLLATA, PERTANTO, E’ NECESSARIO VERIFICARE L’AGGIORNAMENTO NELL’APPOSITO SITO WEB
NOTA: Gli strumenti indicati nel suddetto § possono essere sostituiti con altri a condizione che siano
equivalenti o migliori per caratteristiche, precisione e ripetibilità. Alla attrezzatura richiamata nel
§ ”A” vanno aggiunti gli eventuali strumenti di controllo prescritti sui singoli documenti richiamati
nel testo (vedere § ”B”).
|7−M0005 | Componenti di finizione stampati in materiale plastico − Resistenza alla rigabilità superficiale.
PMD
|50433/01 | Determinazione della resistenza alla combustione dei materiali non metallici per particolari ester-
ni di carrozzeria. TMD
|50451 | Invecchiamento accelerato agli agenti atmosferici (W.O.). TMD
|50451/01 | Invecchiamento accelerato alla luce solare. TMD
|50455/08 | Resistenza alla contaminazione da ammine. TMD
|55228 | Plastici metacrilici. TMD
RISERVATO
GO, QUALE ESPANDENTE, DI ‘‘CFC” ( ES. R11) E/O ‘‘HCFC” ( ES. R22 ); È AMMESSO SOLO
L’UTILIZZO DI ESPANDENTI A POTENZIALE DI RIDUZIONE DELL’OZONO PARI A ZERO
(SOSTANZIALMENTE A BASE ACQUA).
1.1
Classificazione
I particolari in esame vengono classificati in funzione della loro ubicazione su veicolo,secondo il seguen-
te prospetto:
TIPO UBICAZIONE
E Esterna
1.2
Indicazioni a disegno
Sul disegno del particolare dovranno obbligatoriamente essere riportati;
− il numero del presente Capitolato;
− l’indicazione del TIPO ( E − MS − I );
− le dimensioni e le tolleranze;
− l’indicazione dei materiali costituenti ed eventuali trattamenti di finitura (es.: verniciatura, impressione
a caldo, cromature, ecc.) e le relative norme materiali;
2
PRESCRIZIONI PER LA QUALIFICAZIONE DEL PRODOTTO
2.1
Sottoporre i particolari alle prove ed ai controlli specificati nei paragrafi seguenti, verificando la rispon-
denza del risultato di prova con i valori/limiti prescritti a progetto e/o sulla “Scheda Tecnica del Prodotto”
RISERVATO
2.2
2.3
Dimensioni e tolleranze: secondo disegno pertinente
2.4
Materiali e trattamenti di finitura: secondo disegno pertinente
2.5
Marcatura: ogni componente deve portare, in modo chiaro ed indelebile, nella zona eventualmente
prescritta a disegno le indicazioni atte ad identificare il fornitore, la data di fabbricazione (secondo Nor-
ma 0.00013) ed altre eventuali prescritte a disegno.
2.6
Caratteristiche estetiche
2.6.1
Valutazione del colore
Effettuare la valutazione con le modalità e le attrezzature previste dalla Norma 7−M0001.
2.6.2
Grado di lucentezza (Gloss)
Ricavare da una zona in vista e significativa un provino piano.
Eseguire la prova con l’attrezzatura e le modalità previste dalla Norma 7−M0002.
2.6.3
Goffratura
Ricavare da una zona in vista e significativa un provino piano.
Eseguire il rilievo con l’attrezzatura e le modalità previste dalla Norma 7−M0003.
2.6.4
Esame visivo: i particolari devono essere privi di screpolature, bavature, striature, risucchi, affioramenti
di eventuali “carica/rinforzo” o qualsiasi altro difetto tale da compromettere l’estetica, la funzionalità ed
il montaggio. Le zone di accoppiamento di eventuali inserti non devono presentare discontinuità di ade-
renza, risucchi, distorsioni, incompletezze, ecc..
NOTA: Qualora siano presenti elementi uniti tramite saldatura (a lama calda, ultrasuoni, vibrazioni, ecc.),
l’aspetto/tenuta deve risultare:
− Saldatura continua: la linea di unione deve essere priva di interruzioni e con aspetto omoge-
neo; il materiale debordante non deve risultare degradato (rilevabile dall’aspetto carbonioso);
− Saldature a punti: la fusione deve interessare in egual misura entrambe i materiali e per tutti
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRIT TA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
Per entrambe i casi, l’eventuale sollecitazione forzata delle zone saldate (es.: controllo distruttivo in pro-
duzione effettuato con attrezzo interposto o per flessione manuale) può determinare separazione degli
elementi; in ogni caso la “line”’ o “punto” di saldatura deve presentare omogeneo testimone coesivo
su entrambe le superfici.
2.6.5
Valutazione della qualità olfattiva interno abitacolo (solo Tipo I)
RISERVATO
2.6.5.1
I componenti non devono emettere odori sgradevoli. In caso di contestazione la valutazione ol-
fa ttiva sarà effettuata s econ do norma 7− G0055.
2.7
Esame stampaggio
2.7.1
Dissezione (solo per particolari in termoplastico)
2.7.1.1
Eseguire la prova mediante una lama affilata, un seghetto manuale od altro attrezzo idoneo allo scopo.
2.7.1.2
Sezionare il particolare in senso longitudinale ed in senso trasversale.
2.7.1.3
Verificare l’aspetto interno del manufatto.
2.7.2
Tensioattivo (solo per particolari in termoplastico)
Lo scopo di questa prova é di verificare la presenza di tensioni interne derivanti da imperfette condizioni
di trasformazione.
2.7.2.1
Eseguire la prova su particolari, allo stato di fornitura liberi da vincoli di montaggio e privi di eventuali
inserti asportabili.
2.7.2.2
Immergere il particolare nel liquido tensioattivo alla temperatura di 23 0 ˚C e per la durata di
−2
0
5 min (3 min solo per i plastici policarbonati), secondo le indicazioni previste dal seguente pro-
−0,1
spetto:
NOTA: Qualora le dimensioni/forma del componente non consentano l’immersione, é possibile effet-
tuare la prova “pennellando” la superficie del componente per pari durata.
2.7.2.4
Verificare l’aspetto del particolare.
2.7.2.5
RISERVATO
Ripetere l’operazione di cui al punto 2.7.2.4 dopo 24 h dal termine della prova per verificare eventuali
rotture differite.
2.8
Controllo con liquidi penetranti (solo per particolari in plastico termoindurente)
2.8.1
Effettuare la prova con le attrezzature e le modalità previste dalla N.P. 0.00025/01 su particolari puliti,
asciutti, privi di grasso ed esenti da qualsiasi trattamento superficiale (es: mano di fondo, stucco, verni-
ciatura, ecc. ma comprensivi di eventuali boccole od inserti).
Utilizzare un penetrante lavabile in acqua che non danneggi il particolare e che non pregiudichi l’esecu-
zione delle successive operazioni di verniciatura.
2.9
Controllo radiografico (solo per particolari in plastico termoindurente)
2.9.1
Effettuare la prova utilizzando Rx deboli con apparecchiature con finestra di berillio ed adottando una
tecnica di esame in grado di fornire immagini aventi il contrasto e la definizione prescritti dalla norma
50161.
2.10
Comportamento al calore
2.10.1
Simulazione ciclo di verniciatura (solo per particolari per i quali sia previsto tale trattamento dopo
fornitura)
2.10.1.1
Rilevare le dimensioni principali con approssimazione di 0,5 mm.
2.10.1.2
Effettuare la prova su di un particolare montato su idonea attrezzatura (rif. A−1).
2.10.1.3
Introdurre il particolare in camera ambientale (rif. § A−2) alla temperatura indicata dal seguente pro-
spetto per la durata di 1 h , con successivo ricondizionamento per 2 h a temperatura ambiente:
TIPO TEMPERATURA
Particolari da verniciare con ciclo scocca 150 ± 2 ˚C
Particolari da verniciare con ciclo scocca a bassa 90 0
˚C
temperatura −5
2.10.1.4
Ripetere i rilievi dimensionali di cui al punto 2.10.1.1 e valutare visivamente il particolare.
2.10.1.5
Verificare che i valori rilevati ed eventuali osservazioni rientrino nei limiti prescritti.
2.10.2
Stabilità dimensionale (solo per particolari in termoplastico)
Salvo diversamente prescritto questa prova é comune a tutti i particolari
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRIT TA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOT TO NE’ PORTATO A
2.10.2.1
Rilevare le dimensioni principali del particolare in esame con approssimazione di 0,1 mm contrasse-
gnando i punti di misura.
2.10.2.2
Introdurre il particolare, libero da vincoli di fissaggio (:), in camera ambientale (rif. § A−2) alla tempera-
tura indicata dal seguente prospetto per la durata di 24 h:
RISERVATO
TIPO TEMPERATURA
E 80 ± 2 ˚C
MS
Particolari vicini a fonti di calore 100 ± 2 ˚C
I 80 ± 2 ˚C
2.10.2.3
Estrarre il particolare e dopo raffreddamento per almeno 2 h a temperatura ambiente di 23± 5 ˚C , ripe-
tere i rilievi dimensionali di cui al punto 2.10.2.1.
2.10.2.4
Calcolare le variazioni percentuali, valutare l’aspetto del particolare, l’eventuale presenza di rotture e/o
deformazioni od altri difetti.
2.10.3
Colpodicalore(soloperparticolariesternoveicoloodinternoveicoloespostiadirraggiamentosola-
re diretto)
2.10.3.1
Eseguire la prova con il particolare in assetto veicolo e con gli stessi vincoli previsti in esercizio.
2.10.3.2
Introdurre il particolare in camera ambientale (rif. § A−2) alle temperature e per le durate diversificate
in funzione dell’ubicazione su veicolo specificate dal seguente prospetto:
UBICAZIONE TEMPERATURA
1h a 95 0 ˚C
−5
0
INTERNA Sotto luce parabrezza 6 h a 100 −5 ˚C
2.10.4
Invecchiamento termico prolungato (solo per TIPO MS salvo diversa prescrizione)
RISERVATO
2.10.4.1
Eseguire la prova con il particolare montato in assetto veicolo e con gli stessi vincoli previsti in esercizio.
2.10.4.2
Introdurre il particolare in camera ambientale (rif. § A−2) alle temperature indicate dal prospetto alla
pagina seguente, diversificate in funzione dell’ubicazione su veicolo, per la durata di 96 h continuative:
TEMPERATURA
UBICAZIONE
(salvo diversamente indicato a disegno)
2.10.4.3
Estrarre il particolare e dopo raffreddamento per almeno 2 h a temperatura ambiente, valutarne
l’aspetto.
2.11
Resistenza ai cicli termici
2.11.1
Eseguire la prova con il particolare montato in assetto veicolo con gli stessi vincoli previsti in esercizio.
2.11.2
Sottoporre il complessivo a 3 cicli termici ciascuno costituito dalle indicazioni del seguente prospetto
differenziate per tipo:
MS Particolari vicini a
− 4 h a100 ± 2 ˚C in camera ambientale (rif. § A−2);
− 4 h a 40 ± 2 ˚C in C.T.U.S. (rif. § A−4) con U.R. min. 90 %;
fonti di calore
− 16 h a −30 ± 2 ˚C in cella frigo (rif. § A−3).
2.11.3
Estrarre il complessivo al termine dei cicli e dopo raffreddamento per almeno 2 h a temperatura ambien-
te, valutare l’aspetto del particolare e la funzionalità di eventuali elementi mobili inseriti (es.: levette).
2.12
Comportamento al caldo umido (solo per particolari di TIPO E oppure particolari di TIPO9 I a
struttura composita o con finitura estetica aggiuntiva)
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRIT TA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOT TO NE’ PORTATO A
2.12.1
Eseguire la prova con il particolare montato in assetto veicolo con gli stessi vincoli previsti in esercizio.
2.12.2
Introdurre il complessivo in camera termoumidostatica (rif. § A−4) alla temperatura di 40 ± 2 ˚C con U.R.
min. 90 % per la durata di:
− 100 h per particolari di TIPO E
− 200 h per particolari di TIPO I.
RISERVATO
2.12.3
Estrarre il complessivo a condizionamento avvenuto e dopo raffreddamento per almeno 2 h a tempera-
tura ambiente, valutare l’aspetto del particolare e la funzionalità di eventuali elementi mobili inseriti.
2.13
Resistenza all’idrolisi (solo per particolari di TIPO E in poliuretano espanso a schiuma integrale
a diretto contatto con gli agenti atmosferici)
2.13.1
Prelevare da parti diverse del particolare in esame 3 spezzoni significativi di almeno 300 mm di lun-
ghezza senza successiva protezione dei bordi di taglio.
2.13.3
Introdurre i contenitori in camera per prove a bassa temperatura (rif. § A − 3) a − 7,5 ± 2,5 ˚C per la
durata di 20 h.
2.13.4
Estrarre i contenitori dalla camera (rif. § A − 3 ) e scongelare rapidamente gli spezzoni mediante getto
d’acqua corrente e asciugarli superficialmente con getto d’aria o carta da filtro.
2.13.5
Introdurre gli spezzoni in camera ambientale (forno) (rif. § A − 2 ) alla temperatura di 8 0 ± 2 ˚ C per 4 h.
2.13.6
Estrarre gli spezzoni e dopo raffreddamento (almeno 2 h a 2 3 ± 5 ˚ C) controllare la superficie in vista
sotto ingrandimento ²10 x.
2.13.7
Ripetere tutte le operazioni di cui ai punti 2.13.1 2.13.6 per 2 successivi cicli.
2.14
Resistenza all’urto a freddo (solo per particolari soggetti a possibile urto in esercizio)
2.14.1
Eseguire la prova su particolare montato in assetto veicolo con gli stessi vincoli previsti in esercizio ma
se per forma e dimensioni non fosse possibile l’effettuazione della prova, eseguire la verifica ricavando
una parte significativa del particolare stesso, avendo cura di vincolarla ed appoggiarla su di una superfi-
cie di riscontro orizzontale.
2.14.2
Condizionare preventivamente il complessivo in camera per prove a bassa temperatura (rif. § A−3) per
almeno 6 h secondo il seguente prospetto:
2.14.3
Estrarre il complessivo ed entro 60 s far cadere sul particolare da un’altezza di 150 mm la sfera (rif. §
RISERVATO
2.14.4
Verificare visivamente il particolare.
2.15
Adesionerivestimentoimbottiturao supporto (soloper particolariTIPO I a strutturacompo-
sita comprensivi di rivestimento estetico)
2.15.1
Ricavare dal particolare in esame una provetta di ∽ 50 x 200 mm.
2.15.2
Iniziare da una estremità della provetta, il distacco del rivestimento dell’imbottitura o supporto.
2.15.3
Montare la provetta sul dinamometro (rif. § A − 6 ) e proseguire il distacco su tutta la lunghezza con velo-
cità di avanzamento di 50 mm/min.
2.15.4
Rilevare il carico minimo di distacco del rivestimento.
2.16
Invecchiamento accelerato
2.16.1
Comportamento agli agenti atmosferici combinati (solo per particolari di TIPO E pigmentati in
massa)
2.16.1.1
Eseguire la prova con le modalità e le attrezzature previste dalla norma 50451 per la durata di 500 h.
NOTA: per particolari di colore diverso dal nero, eventuali durate di prova differenti devono essere
riportate a disegno.
2.16.1.2
Esaminare visivamente il particolare.
2.16.2
2.16.2.1
Eseguire la prova con le modalità e le attrezzature previste dalla norma 50451/01 per le seguenti durate
diversificate in funzione dell’ubicazione del particolare su veicolo:
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRIT TA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOT TO NE’ PORTATO A
UBICAZIONE DURATA
2.16.2.2
Esaminare visivamente il particolare.
2.17
Resistenza agli agenti chimici (solo per componenti in termoplastico pigmentati in massa)
2.17.1
Strofinare manualmente per 10 s la superficie in vista del particolare in esame con dei batuffoli di cotone
imbevuti singolarmente con i seguenti prodotti diversificati per TIPO:
2.17.2
Verificare visivamente le condizioni della superficie trattata
2.18
Velocità di combustione
2.18.1
Eseguire la prova con le modalità e le attrezzature specificate dalle norme 7−G2000 e 50433/01.
2.19.1
Prelevare dal componente in esame n˚ 3 quadrotti di µ 50 x 50 mm del rivestimento vinilico, curando
di asportare eventuali residui di altro materiale presenti sulla superficie interna.
RISERVATO
2.19.2
Eseguire la prova con le attrezzature e le modalità previste dalla Norma 50455/08.
2.20
Resistenza alla rigabilità (solo per componenti in termoplastico pigmentati in massa di TIPO E − I)
2.20.1
Effettuare il rilievo con le attrezzature e le modalità prescritte dalla Norma 7−M0005.
2.20.2
Verificare visivamente l’aspetto del particolare.
3
PRESCRIZIONI PER IL CONTROLLO DELLE FORNITURE
(a cura delle Qualità di Stabilimento)
4
PRESCRIZIONI PER IL FORNITORE
I l F or nit or e dev e at t ener s ialle pr es c r iz ionigener ali c ont enut enel c apit olat o9. 01102 “ Q UA LI TÀ DE L-
LE FORNITURE”.
4.1
Forniture per la qualificazione del prodotto
IlFornitoredevepresentareilquantitativodiprodottorichiestosull’ordinediacquistoallegandoilpre-
v is t oCer t if ic at odiQ ualit àeConf or m it à( v ediCap. 9. 01103) ; s ar annov er if ic at et ut t elec ar at t er is t ic he
prescrittesulla“SchedaTecnicadelProdotto” allegata, relativaaltipospecifico.Nonsonoammesse
“non conformità”.
4.2
Forniture per la produzione
IlprodottofornitodeveessereconformealleprescrizionideldisegnoedelpresenteCapitolato.Nello
stabilire il tipo di processo produttivo da adottare e la severità dei collaudi, il Fornitore deve tenere
contodelleclassidiimportanzachelaFIAThaattribuitoaciascunadellecaratteristichecuisiriferisco-
no le pr es c r iz ioni ( v eder e § 5) .
NOTA: Sia durante la qualificazione prodotto che nel controllo delle forniture, possono essere effettuati
controlli su componente che abbia subito prove di tipo non menomativo (indicate con NM al §
5 ved. pagina seguente); qualora il componente abbia subito prove menomative (M) non può più
essere utilizzato per altre prove o controlli, se non diversamente e di volta in volta specificato.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRIT TA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOT TO NE’ PORTATO A
RISERVATO
TIPO DI
CLASSIFICAZIONE CARATTERISTICHE PROVA
(1)
Se c o n d o C a p . 9 . 0 1102 se non d iver-
Dimensioni e tolleranze NM
samente prescritto a disegno
Materiali e trattamenti di finitura Secondaria NM
Marcatura I.C.Q. = 0 NM
Valutazione del colore
Grado di lucentezza
Secondaria M
(Gloss)
Caratteristiche estetiche Goffratura
Esame visivo Secondaria NM
Valutazione della qualità
Importante NM
olfattiva interno abitacolo
Dissezione Secondaria M
Esame stampaggio
Tensioattivo Secondaria M
Controllo con liquidi penetranti
Importante NM
(solo particolari in plastico termoindurente)
Controllo radiografico
Importante NM
(solo particolari in plastico termoindurente)
Simulazione ciclo di
Importante M
verniciatura
Secondaria M
luce
Resistenza agli agenti chimici Secondaria M
Velocità di combustione Secondaria M
Resistenza alla contaminazione da ammine Importante M
Resistenza alla rigabilità Importante M
(1) M = Menomativa NM = Non menomativa
CONDIZIONI LIMITI
CCA
CARATTERISTICHE
DI PROVA TIPO E TIPO MS TIPO I
Dimensioni e tolleranze § 2.3 secondo disegno
Classe
Materiali e trattamenti di finitura § 2.4 secondo disegno
Marcatura § 2.5
−
Valutazione del Norma le coordinate cromatiche devono risultare con-
colore 7−M0001 formi al campione piombato
Mod.
Grado di secondo campione piombato
Norma
lucentezza
7−M0002
(Gloss)
10
Norma secondo campione piombato
Goffratura
7−M0003
Edizione
Esame visivo § 2.6.4
Caratteristiche
estetiche Nessuna
emissione di
odori sgrade-
voli. In caso di
Valutazione contestazione
§ 2.6.5 − −
olfattiva la valutazione
olfattiva sarà
effettuata se-
condo norma
7 − G0055
Esame Dissezione § 2.7.1 non sono ammesse soffiature od inclusioni
stampaggio Tensioattivo § 2.7.2 non sono ammesse rotture o screpolature
Controlo con liquidi penetranti § 2.8 e N.P. non sono ammesse screpolature
(solo particolari in plastico termoindurente) 0.00025/01
non sono ammesse rotture, screpolature, strappi a
Controllo radiografico § 2.9 e
caldo, rarefazioni, linee di giunzione, scheggiature,
(solo particolari in plastico termoindurente) norma 50161
irregolarità di forma e mancanza di materiale.
disegno. disegno.
non sono ammesse deformazioni, rotture,
screpolature, rigonfiamenti, alterazioni
Stabilitá
§ 2.10.2 dell’eventuale finitura estetica od altri difetti;
dimensionale
ritiro max. 0,1 % (ammesso ≤1 % per i
componenti soffiati)
CONDIZIONI LIMITI
CARATTERISTICHE
DI PROVA TIPO E TIPO MS TIPO I
non sono non sono
ammesse ammesse
deformazioni, deformazioni,
rotture rotture,
Comportamento screpolature, screpolature,
Colpo di calore § 2.10.3 −
al calore rigonfiamenti, rigonfiamenti,
alterazioni alterazioni
della eventuale della eventuale
finitura estetica finitura estetica
od altri difetti. od altri difetti.
non sono am−
Invecchiamento messe defor−
termico § 2.10.4 − mazioni, rotture −
prolungato e/o alterazioni
anche di colore.
non sono ammesse rotture, deformazioni, criccature
in corrispondenza di eventuali inserti, separazione dei
Resistenza ai cicli termici § 2.11 componenti od altri difetti che possano
compromettere l’estetica e/o la funzionalità;
non sono ammesse emanazioni di odori sgradevoli.
non sono
ammesse
Resistenza all’idrolisi § 2.13 alterazioni − −
strutturali od
estetiche.
CONOSCENZA DI TERZI SENZA AUTORIZZAZIONE SCRIT TA DELLA FIAT AUTO S.p.A.
IL PRESENTE DOCUMENTO NON PUO’ ESSERE RIPRODOT TO NE’ PORTATO A
> 250 g
Adesione rivestimento imbottitura o ammessa
§ 2.15 − −
supporto lacerazione del
rivestimento
non sono
RISERVATO
ammesse
Comportamento
alterazioni di
agli agenti
§ 2.16.1 colore − −
atmosferici
Invecchiamento ammessa leg-
combinati
accelerato gera opaciz-
zazione.
CONDIZIONI LIMITI
CARATTERISTICHE
DI PROVA TIPO E TIPO MS TIPO I
non sono ammessi rammollimenti, appiccicosità,
Resistenza agli agenti chimici § 2.17 macchie, od altre alterazioni;
è ammessa una leggera opacizzazione.