Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
escurs i o ni vincia
15 ri ciclistici de lla pro
igliori itinera
im
di Modena
Area Territorio e Ambiente
Dir. Giovanni Rompianesi
via J. Barozzi, 340 – 41124 Modena
tel. 059 209425 – fax 059 209409
parchibiodiversita@provincia.modena.it
www.provincia.modena.it
Coordinamento:
Roberto Ori (Provincia di Modena)
Progetto editoriale e cartografia:
www.lalumaca.org
Agosto 2014
Le fotografie sono di:
L. Lodi, M. Mazzi, R. Ori, R. Pollastri, A. Vellani, R. Zanni e archivi comunali
Introduzione
Pedalate amiche è una selezione dei mi- Inoltre si potrà percorrere un tratto della ci-
gliori itinerari in bicicletta nel territorio mo- clovia europea della rete EuroVelo, e pre-
denese di pianura e collina. Sono 15 itine- cisamente EV n° 7, che collega Capo Nord a
rari a sviluppo circolare o in linea che tutti Malta e che attraversa la penisola italiana
possono fare perché i dislivelli, quando ci da nord a sud.
sono, non sono eccessivi.
La rete di percorsi ciclabili di cui oggi pos-
Percorrendoli si può scoprire o riscoprire il ter- siamo usufruire nel nostro territorio è il
ritorio modenese, nei suoi tanti aspetti e non frutto di oltre 30 anni di programmazione e
solo i luoghi più noti, le città e i paesi, ma an- realizzazioni da parte della Provincia di Mo-
che, e soprattutto, le zone di campagne e le dena e di tanti Comuni; è anche il risultato
fasce fluviali. del lavoro appassionante e appassionato di
tante persone, attente alle esigenze di po-
È terra di ciliegie, di lambrusco, di balsamico,
tenziamento della qualità di vita per incre-
di colline, di torrenti, di salse, di zone umide
mentare anche i livelli di salute e di mobilità
di valle, di castelli, di pievi, di “rosse” e tanto
sostenibile.
altro ancora, insomma terra di eccellenze…
ma anche di luoghi semplicemente tranquilli Pedalate amiche è parte di un progetto più
e gradevoli. ampio della Provincia di Modena, cofinan-
ziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di
È così possibile pedalare tra i campi e i vi-
Modena, che ha come obiettivo la valorizza-
gneti lungo strade di campagna o sulle piste
zione del patrimonio naturale, paesaggistico
ciclabili realizzate nei tracciati delle vecchie
e storico culturale, attraverso la mobilità dol-
ferrovie dismesse o lungo i fiumi e i torrenti,
ce e sostenibile.
e cogliere l’opportunità di visitare un piccolo
borgo storico, una chiesa, una fattoria. Andare in bicicletta è un modo per tenersi in
forma fisica, per rilassarsi e rigenerarsi psi-
I percorsi possono richiedere qualche ora,
cologicamente, per conoscere meglio e da
mezza giornata, una giornata intera o più
vicino il territorio, per stare in compagnia,
a seconda del tempo, della curiosità, della
per muoversi senza inquinare e in modo low
lena fisica che si ha. Tra gli itinerari propo-
cost, per vivere emozioni nuove e appaganti
sti vi è anche il circuito “Biciclette a fiu-
e tanto altro ancora.
mi” che si sviluppa tra Modena e la bassa
pianura modenese utilizzando per alcuni Buone pedalate a tutti!
tratti le ciclovie sugli argini dei fiumi Panaro
e Secchia. È un itinerario individuato e pro- Emilio Sabattini
mosso in collaborazione con la Fiab di Mo- Presidente
dena e il Circuito città d’Arte della Pianura della Provincia di Modena
Padana per lo sviluppo del cicloturismo nel
modenese e in particolare nelle zone colpite Giovanni Rompianesi
dal sisma del 2012. Direttore Area Territorio e Ambiente
della Provincia di Modena
1 pedalate amiche
Pedalate amiche: guida e sito web, istruzioni per l’uso
In provincia di Modena piste ciclabili e via- Ulteriore obiettivo è favorire l’utilizzo di que-
bilità secondaria garantiscono dei bellissimi ste vie “a 2 ruote” per gli spostamenti quoti-
percorsi cicloturistici, sia in pianura che nella diani, in particolare da parte dei residenti,
dolce collina, arrivando anche nelle splen- come scelta di mobilità dolce, un’alternati-
dide Mantova e Ferrara. La guida Pedalate va oggi sempre più possibile.
amiche raccoglie in un’unica pubblicazio-
Per facilitare la consultazione della gui-
ne i 15 itinerari più significativi, per pro-
da e la scelta del percorso, gli itinerari sono
muovere questa piacevole opportunità per il
suddivisi in 4 categorie:
tempo libero, in un territorio che presenta par-
ticolarità sia ambientali che storico-culturali. ✔✔ Pianura
✔✔ Collina
Un’attenzione particolare è stata riservata ai
✔✔ Ciclovie dei parchi e dei fiumi
centri emiliani più colpiti dal sisma del 2012:
✔✔ Grandi percorsi cicloturistici
il progetto “Biciclette a fiumi” promuove in
questo territorio vie verdi attrezzate e sicure, I percorsi sono affrontabili da tutti, non oc-
che risultino interessanti per cicloturisti ita- corre essere esperti ciclisti; l’unica difficoltà è
liani e stranieri, anche grazie al collegamen- la lunghezza. Per le proposte contrassegna-
to con le grandi reti cicloturistiche nazionali te da difficoltà massima ( ), si consiglia
(Bicitalia) e internazionali (EuroVelo). di frazionare l’escursione in 2 giornate.
Sulla presente guida sono riportate le infor-
Pedalate 15 pedalate in
i migliori itinerar libertà
mazioni turistiche e storico-artistiche degli
itinerari, mentre sul sito web “Pedalate ami-
i
della provincia ciclistici
di Modena
Descrizione
Dal piazza Grande
via Emilia Ovest
, nel centro di
in direzione di
Modena, si segue
Pedala
km 8,8 te della frazione
la strada statale
di Ganaceto, si
12. Qui bisogna
arriva all’incro
deviare 15a destra
cio con
descrive “passo per passo” lo svolgimento
del percorso.
rato largo Porta Reggio Emilia. lizzando la più pedauti-
Sant’Agostino Supe- sicura pista ciclabile
si continua per e il Palazzo dei che centinaia
di metri, si supera
i mi
e, percors
gliorie po- late in
alcune centina Musei
della pedona itin lib
provin lierari ciclist ertà
imbocca sulla ia di metri, quindi la trafficatissima su strisce
km 1,3 destra la ciclabile si arteria stradale
semaforo di via di viale Storchi. Al km 9,2 su via Viazza di Ganace e si svolta a sinistra cia di ici
6 min Carlo Zucchi si to, raggiungendo Mode
pre su ciclabile tiene la destra.
Sem-
Pieve di San Giorgio
pianur in breve la na
km 1,8 si passa a lato a . Dopo una visita
del cavalcavia manica risalent
portandosi all’incro Cialdini km 10 e al IX secolo, l’itinera alla chiesa ro-
cio con viale Montec
In sella
✔✔ La mappa da consultare e/o stampare.
uccoli. 50 min direzione ovest rio prosegue in
Sul lato opposto e al bivio success
deo controllato
della strada un
sottopassaggio km 10,5 sulle tr
dere a destra
su via Canalaz
ivo bisogna pren-
di navigazione satellitare.
teniamo la destra linea ferroviaria, . Secchia sul
all’interno di un’area Giunti a ridosso Cortile
imboccare più verde per del cavalcavia di Car
km 4,3 avanti la nuova si tiene la destra sull’Autostrada pi
ta a Villanova. pista ciclabile Santa
Croce su fondo sterrato A22 Stag
diret-Scu gia
20 min Su ponte metallic to di accesso (cartello “divie- Modene
Secchia e si continu o si supera il fiume ole eccetto residen se
km 5,9 a a pedalare in de per un breve ti”). La strada San Pro
raggiungendo tratto di campag proce- spero
25 min direzione nord corsie dell’Aut na a fianco delle Bosco
in breve la frazione obrenn
Limidi
di Villanova. ero
di e più avanti diventa
km 6,4 Ancora diritto sulla ciclabile km 16,4 tata prenden Soli
do il nome era asfal-
sottopasso della che in breve porta via Beghetto si di via Pioppel
Gargall
al 1.10 oore continua diritto le. Giunti su
La Gra
nde Ravarin
pedalate amic o
he Cam
pazzo
SS12
SP255 Nona
ntola
Cognen
to
www.provincia.modena.it/pedalateamiche
Moden Bagazza
a no
SP255
Rubbiar Redù
a
Gaggio
in Pian
SS9 o
Pon Recova
Vaciglio Sant'Am te to
brogio
SS12
Y-SA
Rastelli
Panzan no
6
rs, CC-B
o
contributo
Riolo
(and)
Sant'An
na
StreetMap
© Open
Manzoli
Map data
no
peda
late
amic
he
2 pedalate amiche
Sommario
PIANURa
Itinerario 1
In sella sulle tracce del Romanico ............................................................................................................... pag. 4
Itinerario 2
In bici nelle Valli mirandolesi: i Barchessoni e l’Oasi di Mortizzuolo ....................................................... 8
Itinerario 3
Un tuffo nel verde e nel passato: Parco Archeologico della Terramara ............................................... 12
Itinerario 4
Lungo il Naviglio modenese, antica via di navigazione e commercio, da Modena a Bomporto ...... 16
collina
Itinerario 5
Tra natura e arte nella collina modenese ........................................................................................................ 20
Itinerario 6
Ma che bel Castello: dalla pianura all’Appennino ........................................................................................ 24
Itinerario 7
Terre di parchi e di motori ........................................................................................................................................ 28
ciclovie dei parchi e dei fiumi
Itinerario 8
Ciclovia del Parco dei Sassi di Roccamalatina, da Vignola a Montecorone ...................................... 32
Itinerario 9
Ciclovia dei Parchi, da Modena alla Riserva della Cassa di espansione del fiume Secchia ........ 36
Itinerario 10
La pista ciclabile Modena-Vignola e il Percorso Natura Panaro ............................................................ 40
Itinerario 11
Percorso Natura Secchia .......................................................................................................................................... 44
Itinerario 12
Percorso Natura Tiepido ........................................................................................................................................... 48
grandi percorsi cicloturistici
Itinerario 13
Da Modena a Ferrara: le due capitali del Ducato Estense ......................................................................... 52
Itinerario 14
Biciclette a fiumi: solidarietà su 2 ruote ............................................................................................................. 56
Itinerario 15
La Ciclopista del Sole: da Mantova a Modena ............................................................................................... 60
Cartina generale delle pedalate proposte ............................................................................................... 64
3 pedalate amiche
pianura itinerario 1
In sella sulle tracce del Romanico
Lunghezza 74,6 km Tempo di percorrenza 5.45 ore
San Prospero
Carpi
A22
SS12
Sozzigalli Sorbara
Gargallo
Villavara
Bomporto
Soliera
Bastiglia
Ganaceto
Campogalliano
SS12
Nonantola
Villanova
SP255
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Bagazzano
Rubbiara
SS9
Gaggio in Piano
3 km Modena
1 : 130 000
SS9 Ponte
Sant'Ambrogio Panzano
Un itinerario ad anello che parte dal Duomo nica. La chiesa è una vera e propria Bibbia di
di Modena e ci conduce in provincia alla ri- pietra scolpita: i fedeli che non sapevano leg-
cerca di rosoni, portali e capitelli, con tappe gere imparavano la storia biblica guardando
a Ganaceto, Carpi, Soliera e Nonantola. Tra la facciata, gli stipiti, i capitelli e gli altri ele-
menti decorativi. L’interno del Duomo, sempli-
una pieve e l’altra, pause rigeneranti in par-
ce e solenne, è a forma basilicale con tre na-
chi pubblici e aree naturalistiche. vate e tre absidi. Di grande interesse la cripta,
la cui volta è sorretta da 32 colonne dai bellis-
Piazza Grande, il Duomo e la Ghirlandina, simi capitelli popolati da animali fantastici ed
riconosciute dall’Unesco come patrimonio esseri mostruosi; qui, tra le silenziose navate,
dell’umanità, sono il cuore della città di Mo- è custodito il sepolcro di San Geminiano. Ac-
dena e ancor oggi ci sorprendono per la loro canto al Duomo si erge la Torre Ghirlandina
straordinaria bellezza e originalità. Nel centro che, con sui 90 metri, è il simbolo di Modena.
storico della città il monumentale si affianca In bicicletta si raggiunge in meno di
al quotidiano, la vita religiosa a quella civile, la un’ora la frazione Ganaceto, con visita alla
storia del passato a quella presente. Pieve di San Giorgio, che conserva le absi-
L’architetto Lanfranco e lo scultore di originali del XII secolo. All’interno le forme
Wiligelmo crearono con il Duomo di Modena romaniche sono state ben ripristinate nel
un modello fondamentale per la civiltà roma- 1960-61; merita una visita nella navata sini-
5 pedalate amiche
stra la splendida vasca battesimale, ricavata
da un capitello romanico con quattro sirene
intrecciate, la cui elegante fattura riecheggia
l’acquasantiera della Pieve di Rubbiano di
Montefiorino.
Si continua quindi a pedalare sulle tracce
del Romanico per raggiungere Carpi e visita-
re in piazzale Re Astolfo la romanica Pieve di
Santa Maria in Castello. Fondata nel 752 dal
re longobardo Astolfo, la Pieve fu ricostruita da
Matilde di Canossa, consacrata dal pontefice
Lucio III nel 1184 e da allora chiamata “la Sagra”.
La chiesa conserva nella facciata del 1515 l’an-
tico portale con Crocefissione nella lunetta di
un seguace dell’Antelami. All’interno, di interes-
se l’ambone marmoreo per le letture scolpito
da Nicolò allievo di Wiligelmo, il sarcofago di Abbazia di San Silvestro, Nonantola
Manfredo Pio, primo signore di Carpi, e prezio-
si affreschi (XIII-XV secolo). Adiacente svetta la Il percorso in bici attraversa la frazione di Sozzi-
Torre Campanaria, imponente struttura di im- galli, Sorbara e arriva a Bastiglia. Da qui, dopo
pronta lombarda, alta circa 50 metri, costruita una visita al Museo della Civiltà Contadina
fra il 1217 e il 1221. (Comune, tel. 059 800 912), si può rientrare a
Si torna quindi sul sellino verso Solie- Modena su pista ciclabile (ex ferrovia Modena
ra e pedalando su ciclabili ci si lascia rapire Mirandola), concludendo la proposta “breve” di
dalla vista di esemplari secolari di farnia, la questo giro ad anello.
tipica quercia di pianura, veri e propri mo- La versione “lunga” del percorso pro-
numenti naturali. In particolare, la grande posto raggiunge Nonantola ed entra nel
quercia nel giardino della casa colonica in via territorio della Partecipanza Agricola, una
Grande Rosa ha una circonferenza che sfiora delle forme più antiche e famose di proprietà
i 5 metri ed è uno dei “Giganti protetti” dalla collettiva del territorio e delle sue risorse. Nel
Regione Emilia-Romagna. Merita una visita cuore della città ci aspetta l’imponente Abba-
il borgo medioevale di Soliera con la Rocca zia di San Silvestro che, insieme al Duomo
Campori, fatta costruire dagli Estensi su un di Modena, costituisce uno dei più significativi
preesistente fortilizio intorno al XII secolo a esempi di arte romanica del nord Italia, e la
scopo difensivo. Pieve romanica di San Michele Arcangelo.
Villa Sorra
Via Prati, Castelfranco Emilia
Lo sai che…
Pedalando sulla Via Romea
Il parco è aperto tutto l’anno nelle ore Nonantolana si ripercorre l’antica strada
diurne. Il giardino storico è visitabile solo dei pellegrini che nell’Alto Medioevo
accompagnati dal personale autorizzato collegava Nonantola a Fanano e,
(tutte le domeniche e i festivi, al pome- attraverso una serie di sentieri, giungeva
riggio, da marzo a settembre). sino a Roma.
www.villasorra.it
SS 12
Poggio Rusco
San Giovanni
del Dosso
SS 12
Quarantoli Gavello
Mirandola
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Mortizzuolo
Massa Finalese
SS 12 Medolla
San Felice sul
Panaro Rivara
2 km
8
1 : 100.000
Pedalate amiche itinerario 2
Duomo (dopo il sisma del 2012), Mirandola
Un percorso nella zona più settentrionale parrocchiale dedicata a Santa Maria della Neve
della Bassa modenese, a stretto contatto con è in via di ricostruzione) che fa da “porta” alle
la natura spontanea: boschetti, siepi, specchi Valli mirandolesi, un’ampia area ricca di testi-
d’acqua, ricchi di vegetazione palustre e fau- monianze geomorfologiche e storiche, di tradi-
zioni, di cultura, oltre che di aspetti naturalistici
na selvatica. Nella piatta Bassa modenese
molto interessanti.
emergono imponenti i Barchessoni, costru- Le Valli, sancite in ambito comunitario
zioni utilizzate per il ricovero dei cavalli, oggi come Zona a Protezione Speciale (ZPS) per la
testimoni della storia e delle tradizioni cultu- protezione dell’avifauna, comprendono l’Oasi
rali di queste zone. Valli Le Partite (classificata a livello europeo
come IBA-Important Bird Areas) e l’Oasi pro-
Dal centro storico di Mirandola, un comune vinciale di protezione della fauna selvati-
fortemente danneggiato dal sisma del 2012, ci ca delle Valli di Mortizzuolo; ospitano oltre
si sposta in aperta campagna tra campi colti- 200 specie di uccelli e sono attrezzate per il
vati e canali, in un territorio in cui protagonista birdwatching con torrette, percorsi di osserva-
è l’acqua. zione, aree di sosta.
Pedalando in tranquillità si raggiunge Questa pianura alluvionale è stata dise-
l’abitato di Quarantoli (la cui antica chiesa gnata nel corso dei millenni dai tre fiumi che la
Scarica la scheda di
viaggio e la traccia GPS
9 pedalate amiche
attraversano, il Po e gli affluenti Secchia e Pana-
ro che, con le loro alluvioni, hanno creato valli
allagate alternate a dossi più elevati e boscati.
Se per l’uomo non era facile vivere in questi
luoghi paludosi, la zona era un vero paradiso
per gli animali che approfittavano dei folti bo-
schetti per nidificare o per trovarvi rifugio.
Le Valli hanno subito nei secoli impo-
nenti opere di bonifica e disboscamento che
hanno reso abitabile e coltivabile la pianura,
ma hanno ridotto le zone umide e il patrimo-
nio naturalistico che queste ospitavano. Dalla
metà degli anni ’90, grazie a interventi di ri-
naturalizzazione con l’allagamento artificiale
di terreni destinati alle coltivazioni agricole, in
vaste aree delle Valli mirandolesi è stato possi-
bile ricreare con successo ambienti naturali e Valli mirandolesi
semi-naturali tipici della pianura di un tempo
e specie scomparse da decenni sono tornate nelle Valli. Ci sono poi falchi di palude, gazze,
a nidificare e a sostare per lunghi periodi du- poiane, allocchi. Significativa inoltre la diffu-
rante le migrazioni. sione dell’itticoltura, favorita dall’abbondante
Oggi si può ammirare una lussureggiante presenza di acqua.
vegetazione fatta di piante acquatiche che L’area è stata inoltre valorizzata con ser-
vanno dalle ninfee bianche, ai canneti, ai giun- vizi turistici che rendono le Valli un ambiente
chi fioriti. Decine le specie diverse di uccelli, dal ideale per itinerari a piedi, in bicicletta, a
rarissimo mignattino piombato all’airone cine- cavallo e per praticare il birdwatching. Per-
rino, al tarabuso, alle anatre. Senza dimenticare corsi pedonali, piste ciclabili, due torri di osser-
le oche, ospiti tipicamente invernali, e i fenicot- vazione, punti attrezzati per la sosta, pannelli
teri, che qualche volta fanno la loro capatina informativi, servizio noleggio bici, audioguide
e visite guidate permettono di osservare specie
rare in un contesto naturale, nel rispetto della
Tarabusino
flora e della fauna.
Il percorso in bicicletta fiancheggia il
canale di Quarantoli, dove non è difficile os-
servare aironi ai lati della strada, ed arriva a
San Martino Spino, dove si si incontrano
manufatti rurali dalla particolare pianta poli-
gonale che non hanno uguali nel resto della
pianura circostante: si tratta dei Barches-
soni, antiche strutture in origine destinate
all’allevamento dei cavalli.
Già nel 1400 i Pico, signori di Mirandola,
avevano avviato un florido allevamento di ca-
valli di razza, venduti alle Corti di tutta Europa.
La tradizione dell’allevamento continuò anche
quando le tenute di Mirandola furono conces-
se ai nobili Menafoglio nel 1750. Nell’Ottocento
questa attività fu modernizzata e a partire dal
1824 vennero edificati i Barchessoni. Si deve ad cavalli di razza bardigiana, una mansueta razza
una geniale intuizione di un fattore di France- equina di storica origine, tipica dell’Appennino
sco IV, Ercole Cantelli, la costruzione nel 1824 emiliano, impiegati nelle attività di ippoterapia
del primo Barchessone, oggi detto Barchesso- svolte all’interno della struttura.
ne Vecchio. Da qui si arriva all’Oasi di Mortizzuolo,
Dopo l’Unità d’Italia, le tenute e gli alleva- attrezzato per una piacevole sosta, anche ga-
menti passarono allo Stato Italiano che nel 1883 stronomica. Il ritorno a Mirandola continua
istituì presso Portovecchio il “Quinto Deposito sull’acqua, costeggiando il Canale Diversivo, e
Allevamento Cavalli” affidato al Ministero della si conclude sulla pista ciclabile che riporta in
Guerra e costruì, a partire dal 1885, altri sei bar- centro storico.
chessoni a un solo piano. Il Centro Militare au-
mentò progressivamente di importanza e pre-
stigio fino al primo ventennio del 1900, quando
visse il suo massimo splendore; poi, con il tra-
monto del cavallo come mezzo di trasporto e di Oasi provinciale
lavoro, si ridusse l’attività di allevamento, fino alla
sua totale chiusura che avvenne nel 1954.
delle Valli di Mortizzuolo
In via Zanzur si trova il Barchessone Istituita nel 1997 dalla Provincia di Mode-
Vecchio, con pianta poligonale di circa 28 na nell’area compresa tra le vie Guidalina,
metri di diametro, è l’unico a due piani ed è delle Partite, Montirone e Imperiale, nel
conosciuto come “Basilica delle Valli”. Ora è territorio adiacente a Mortizzuolo. L’Oasi
sede del Centro di Educazione alla Sosteni- è anche sito Rete Natura 2000, il network
bilità “La Raganella”, che offre servizi didattici europeo per la conservazione della
e organizza iniziative per la cittadinanza. Pur- biodiversità e la tutela di habitat e specie
troppo, a causa del sisma del 2012 è, ad oggi, animali e vegetali rari e minacciati.
inagibile. Contatti per le visite:
Continuando su via Zanzur si costeggia- CEAS “La Raganella” c/o Comune di
no alcuni specchi d’acqua attrezzati con capan- Mirandola, tel. 0535 29724
ni per l’osservazione dell’avifauna e si incontra cea.laraganella@unioneareanord.mo.it
Il Barchessone Barbiere, che ospita tranquilli
Modena
Cognento
SS9
Vaciglio
A1
Baggiovara
SS12
Casinalbo
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Portile
Montale
Rangone
Formigine
SS12
Castelnuovo Rangone
Un percorso facile che garantisce una pia- con zone di sosta complete di attrezzature per
cevole scampagnata alla scoperta di gioielli un ristoro nel cuore della natura.
storici e culturali, come il Parco Archeologico Arrivati in prossimità di Castelnuovo
della Terramara di Montale, il centro e i parchi Rangone, è consigliata una digressione per vi-
sitare il centro storico con il Torrione e riposarsi
di Castelnuovo Rangone e, per finire, Rocca
nei bei parchi cittadini, i cui nomi testimonia-
Calcagnini e Villa Gandini a Formigine. no un’attenzione particolare nei confronti della
dimensione emotiva degli spazi pubblici: Parco
Si parte da piazza Grande di Modena e si esce Rio Gamberi con la Collina delle Fiabe, Parco
dalla città seguendo il percorso ciclabile Mode- Lennon, Parco Giovane Holden, Parco Terzani.
na-Vignola “EuroVelo n° 7-MO 1”, per poi imboc- L’itinerario continua sulla ciclabile di via
care al ponte sul torrente Tiepido il Percorso Zenzalose fino alla frazione di Montale. Qui
Natura, su cui è piacevole pedalare affiancati si trova il Parco Archeologico e Museo all’A-
da salici e pioppi e, sulle rive più asciutte, da perto della Terramara, che ospita resti di una
querce, olmi, robinie, biancospini, prugnoli e terramara (villaggi sorti in Emilia e nella zona
sambuchi. Il percorso sul Tiepido è attrezzato centrale della Pianura Padana attorno alla metà
13 pedalate amiche
del II millennio a.C.) e la ricostruzione di una
parte del villaggio con riproduzioni fedeli agli
originali di 3.500 anni fa.
Da Montale, attraverso piccole stradi-
ne asfaltate e poi sulla nuova ciclabile di via
Sant’Antonio, arriviamo in tutta sicurezza nel
comune di Formigine, la cui storia si lega a
quella del suo Castello.
Edificato dal Comune di Modena nel
1201 a seguito di una sconfitta da parte delle
truppe reggiane, il maniero sorse nei pressi di
un antico villaggio, che risulta databile al X se-
colo, collegandolo alla presenza di una chiesa
dedicata a San Bartolomeo e al cimitero circo-
stante.
Dalla metà del XIV secolo, le strutture
difensive vennero ridimensionate e il borgo
fu trasferito all’esterno della fortezza. Nel 1405 Villa Gandini e Parco della Resistenza, Formigine
Nicolò III d’Este investì Marco I Pio di nume-
rosi possedimenti nella zona pedecollinare sua rocca furono duramente colpite dai bom-
modenese, tra cui Formigine. Proprio durante bardamenti aerei. Nell’immediato dopoguerra,
il dominio dei Pio, la rocca assunse l’attuale l’Amministrazione comunale acquisì l’intero
struttura: accanto alla fortificazione medioe- complesso.
vale, detta rocchetta, venne costruito il Palazzo Un importante restauro ha ora reso visi-
Marchionale, dimora dei Signori di Carpi, e la tabile il Castello, che conserva la torre medioe-
Torre dell’orologio, sede pubblica del governo. vale, il cassero, il ponte levatoio con le due torri
La popolazione fu trasferita progressivamente angolari, la cortina merlata e la cinta muraria.
all’esterno delle mura e la chiesa divenne cap- Da non perdere, al suo interno, l’innovativo
pella signorile. Museo e Centro di Documentazione.
Nel 1599 la morte senza eredi di Marco Una sosta è consigliata a Villa Gandini, a
III Pio determinò il passaggio di Formigine agli poche centinaia di metri dal Castello, sede della
Estensi, che lo cedettero nel 1648 al marchese Biblioteca comunale e, nelle pertinenze, della
Mario Calcagnini, funzionario ducale. Durante Biblioteca per ragazzi, dello Spazio Giovani e del
la Seconda Guerra Mondiale, Formigine e la Centro di Educazione alla Sostenibilità “Il Picchio”.
Castello di Formigine
Piazza Calcagnini 1, Formigine
Tel. 059 416244
castello@comune.formigine.mo.it
Il giardino storico di Villa Gandini è parte piante esotiche e fioriture annuali, per creare
del più ampio Parco della Resistenza, un’area un collegamento tra il giardino circostante e
verde di oltre 10 ettari ricca di alberi d’alto fusto. l’imponente architettura.
Fu il conte Luigi Alberto Gandini, pro- Nel secondo dopoguerra il parco venne
prietario della prestigiosa villa e appassionato ristrutturato e, successivamente, Daria Bertola-
di botanica e giardinaggio, a definire l’attuale ni Marchetti, illustre botanica e palinologa già
estensione del giardino storico tra il 1871 e il direttrice dell’Orto botanico di Modena, siste-
1878. A questo periodo risale il posizionamen- mò l’area secondo l’uso paesaggistico del giar-
to di elementi d’ornamento quali la nota guglia dino all’inglese.
o Colonna del pubblico di Formigine, ancora Nel ritorno verso Modena, si percorre un
visibile, e dei due monumentali esemplari di piacevole tratto sul verde percorso ciclo-turisti-
Gingko biloba, pianta originaria della Cina, raro co che collega Formigine con Casinalbo lungo
“fossile vivente”, sul lato meridionale della villa. il Torrente Cerca.
Sempre secondo la moda del giardino all’in-
glese, furono realizzate aiuole irregolari, con
Castello, Formigine
Lo sai che…
Il Ginkgo biloba, presente anche nel
Parco di Villa Gandini, è ritenuto l’albero
di origine più antica ancora vivente.
Darwin lo definì un “fossile vivente” ed
è una pianta resistente a insetti, funghi,
gelo e inquinamento atmosferico. Il
Ginkgo è il simbolo della città di Tokyo
e sei esemplari, ancora esistenti, sono
sopravvissuti alle radiazioni prodotte
dalla bomba atomica.
Villavara
Bomporto Rami
Bastiglia
Casoni
La Grande
San Clemente
Campazzo
Casette
Nonantola
SS12
SP255
SP255
Bagazzano
Rubbiara
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Modena
Gaggio in Piano Villa Sorra
SS9
Ponte
Sant'Ambrogio Panzano
Siam ciclisti o naviganti? Un percorso che Gaspare Vigarani. La bella costruzione venne
rende evidente il legame della pianura con distrutta durante i bombardamenti del 13
l’acqua, percorrendo antiche vie di comu- maggio 1944, che lasciarono intatto soltanto
nicazione, tra canali e darsene e opere della il portale d’ingresso, che oggi rimane come
reperto archeologico.
bonifica. Al termine sosta a pieni polmoni nel
L’itinerario continua tra vie la cui topo-
Parco di Villa Sorra, vero museo “en plein air”. nomastica evidenzia come la città, nei secoli,
fosse solcata da numerosi canali e vie d’acque:
Dalla centrale piazza Grande di Modena, via Due Canali ricorda la presenza dei canali
Patrimonio dell’Umanità insieme al Duomo e Pradella e Diamante, che in questo tratto cor-
alla Torre civica, si raggiunge in breve l’ingres- revano paralleli prima di confluire nel Naviglio,
so del Parco XXII Aprile, un’ampia area verde mentre il nome di via Attiraglio ricorda l’uso di
che, nella parte centrale, ospita quel che ri- tirare con funi le barche lungo il Naviglio fino
mane dell’antica Villa Pentetorri. Fu costruita alla darsena (le alzaie, o attiraglie, erano le car-
nel 1650 come “casino di delizie” fuori porta reggiate lungo le sponde dei canali navigabili
per Francesco I d’Este, su progetto del celebre dove gli animali trascinavano le imbarcazioni
17 pedalate amiche
contro corrente).
A fianco del canale si raggiunge Bastiglia
che, nello slargo di piazza Repubblica, conser-
va l’unica traccia della celebre conca fluviale,
la prima costruita in Italia (1432). La conca af-
fiancata da un canale scavato nelle vicinanze
(tornacanale) permetteva, anche in presenza
di mulini, il passaggio delle barche senza in-
taccare il lavoro di macinazione dell’opificio. La
conca venne interrata negli anni Trenta dopo
la soppressione dei mulini. Merita una visita il
Museo della civiltà contadina che, aperto nel
1977, conserva e divulga un patrimonio di og-
getti, immagini e documenti significativi della
cultura scaturita dal mondo rurale modenese.
Da Bastiglia, su una stradina asfaltata
sull’argine sinistro del Naviglio, si arriva fino alla Darsena di Bomporto
darsena di Bomporto. Già dal nome, “buon por-
to”, la storia di questo comune è strettamente che questa zona sia particolarmente fertile, fa-
connessa a quella dei suoi corsi d’acqua. Attra- vorendo la coltivazione dei vitigni che hanno
versato dal canale Naviglio e dal fiume Panaro, reso Bomporto “la terra del Lambrusco di Sorba-
Bomporto ha visto per secoli transitare l’intenso ra”. In piazza Roma, sulla cancellata che chiude
traffico fluviale che collegava Modena con Vene- il vestibolo della Chiesa di San Nicolò, dedicata
zia e l’Adriatico. I barconi carichi di merce giun- a San Nicola di Bari, protettore dei naviganti, è
gevano nella darsena di Bomporto trainati dai riportato un tondo con lo stemma del comune,
cavalli. Le inondazioni susseguitesi nei secoli, e raffigurante una barca, un’ancora e un faro.
il conseguente deposito di limo, hanno fatto sì L’itinerario raggiunge poi il centro di
Nonantola, attraversando il territorio della
Partecipanza Agraria. Oggi il paese, pur avendo
perso il grande complesso monastico, conserva
nell’impianto urbanistico la disposizione raccolta
Lo sai che… degli isolati entro le mura scomparse. Tanti e di ri-
levante interesse artistico gli edifici di matrice me-
La darsena di Bomporto, costruita dioevale rimasti: oltre alle due grandi torri, poste
nella seconda metà del XVIII secolo a difesa della borgata, primeggia per importanza
su richiesta di Francesco II d’Este, è
un’opera idraulica di grande importanza
e ancora oggi si possono ammirare le
porte vinciane, costruite per consentire
il blocco dell’afflusso dal Naviglio al Museo della civiltà
Panaro, quando quest’ultimo supera un
determinato livello. contadina
L’azionamento delle porte è comple- Piazza Repubblica 51, Bastiglia
tamente automatico e si basa su un Tel. 059 800912
principio idraulico studiato da Leonardo www.museimodenesi.it
da Vinci.
l’Abbazia di San Silvestro, iniziata da Anselmo nel te Antonio Sorra, da cui prende il nome, all’ini-
752 e ricostruita dopo il terremoto del 1117. La zio del XVIII secolo. Bici alla mano è possibile
chiesa presenta absidi di notevole bellezza, l’in- percorrere i vialetti che la circondano, adden-
terno e la cripta sono particolarmente suggestivi. trandosi nel parco all’inglese con prati, aiuole,
Tornati in sella, si fiancheggia il canal Tor- canali, ponti, statue e grotte.
bido su una comoda stradina asfaltata con bel- Nel rientro a Modena si percorre una rete
la vista sul monte Cimone e su tutto il crinale di piste ciclabili che permettono di completare
spartiacque tosco-emiliano. in sicurezza l’itinerario, ritornando al punto di
Per una piacevole sosta nella natura, la partenza.
tappa è d’obbligo nella tenuta storica di Villa
Sorra a Panzano di Castelfranco Emilia, in via
Prati 40, dove la villa, il giardino e i terreni agri-
coli circostanti danno vita a una sorta di museo
“en plein air”. Il giardino storico della villa è uno
dei più importanti esempi di giardini romantici
Lo sai che…
dell’Emilia-Romagna. La villa si erge al centro Il canale Naviglio, che proviene da
della tenuta ed è stata commissionata dal con- Modena e scorre tra il Secchia e il Panaro
fino a confluire in quest’ultimo a Bompor-
to, è stato un’importante via di naviga-
Pedalando lungo il Naviglio, Bastiglia
zione fino al primo Novecento. Il Naviglio
lasciava Modena alle spalle del Palazzo
Ducale e, attraverso l’attuale Corso Vitto-
rio Emanuele, proseguiva fuori le mura
toccando la località dei Mulini Nuovi.
Oggi il Naviglio è riscoperto come risorsa
ambientale e turistica: passeggiando è
facile vedere anatre domestiche, ger-
mani, folaghe, gallinelle d’acqua, in una
cornice di ville, palazzi signorili e corti
rurali di interesse architettonico.
Recovato
Cognento Modena Gaggio in Piano
SS9 Ponte
Sant'Ambrogio Panzano
Riolo
Vaciglio
Baggiovara
SS12
Sant'Anna
Casinalbo
San Donnino -
Nizzola
SS9
Corlo Portile
Ubersetto Colombaro
Piumazzo
Castelnuovo
Rangone Settecani
Ca’ De Gatti
Gorzano
San Giovanni
Castelvetro di Bazzano
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Casa Rè
Levizzano
SS12 Rangone Vignola
Castello
Marano sul
Villabianca Panaro Formica
Garofano
Denzano
Una giornata alla scoperta (o riscoperta) di tale Maggiore” con le quattro lastre raffiguranti
borghi, chiese e castelli, con bei panorami episodi della Genesi, le vicende di Adamo ed
sulle dolci colline modenesi, pedalando tra Eva, di Caino e Abele e dell’arca di Noè conser-
specialità enogastronomiche del territorio: vano intatte la loro intensità e carica espressiva
e giustificano la definizione di “bibbia dei po-
i famosi vitigni di Lambrusco Grasparossa, i
veri” che spesso è stata attribuita alla scultura
frutteti di pere, mele e susine e le rosse ciliegie romanica.
di Vignola. Si lascia la città lungo il percorso ciclabi-
le “EuroVelo n° 7-MO 1” che segue il tracciato
Si parte dal Duomo in piazza Grande a Mo- dell’ex ferrovia Modena-Vignola, costruita tra
dena che, riconosciuto dall’Unesco come pa- il 1886 e il 1888 e chiusa nel 1972. Di questo
trimonio dell’umanità, costituisce un compen- storico tracciato rimangono ancora gli edifici
dio della cultura del basso Medioevo, oltre che delle stazioni (San Donnino, San Lorenzo, Ca-
una delle più insigni testimonianze dell’arte stelnuovo Rangone, Settecani), alcuni monconi
romanica. In particolare le decorazioni del “Por- di rotaia, i caselli e le massicciate, ai lati delle
21 pedalate amiche
quali si sono formate siepi di biancospino, pru- Il Castello in piazza dei Contrari è il sim-
gnolo, robinia e acero campestre, luogo di ni- bolo del paese, mirabile espressione di archi-
dificazione e riparo per numerose specie di uc- tettura militare, tra i meglio conservati della
celli. Oggi queste siepi offrono ombra e riparo Regione Emilia-Romagna. Sorto come struttura
per chi ama le escursioni in tutta tranquillità e difensiva, durante la signoria dei Contrari fu
lontano dallo smog. trasformata in sontuosa dimora ricca di deco-
Con una breve deviazione si visita il cen- razioni e affreschi.
tro storico di Spilamberto e la sua Rocca, che L’edificio è dominato dalla mole di tre tor-
sorge su un complesso più antico costruito ri. L’esterno porta i segni dello sforzo difensivo:
intorno a una grossa torre, principale nucleo un ampio fossato, cannoniere e feritoie adatte
difensivo del castello edificato agli inizi del XIII al tiro con l’arco e alle bocche da fuoco, un
secolo dal Comune di Modena per contrasta- susseguirsi di porte un tempo fornite di ponti
re i Bolognesi. Più volte modificata, la Rocca levatoi e il camminamento di ronda.
divenne abitazione signorile dei Rangoni, feu- Ai piedi del Castello, l’itinerario si collega
datari di Spilamberto, nel XV secolo, quando fu al Percorso Natura Panaro (EuroVelo n° 7) in
trasformata da fortezza a residenza. Da visita- corrispondenza della presa del canale di San
re anche l’elegante Villa Comunale Fabriani, Pietro e, all’ombra di pioppi, salici e ontani, si
che ospita il Museo e la Consorteria dell’Aceto inizia a risalire il corso d’acqua, seguendo “Stra-
Balsamico Tradizionale, la sua prestigiosa Ace- da dei Ciliegi-MO 6”, percorso ben segnalato
taia (tel. 059 785959-781614) e, a piano terra, da linee tratteggiate verdi che procedono a
Antiquarium Museo Archeologico, con impor- zig-zag tra frutteti e piantagioni di ciliegi, verso
tanti reperti preistorici (Ufficio cultura, tel. 059 Marano sul Panaro.
782313). A Villabianca, borgo collinare nel comune
La tappa successiva è Vignola, capita- di Marano s/P, si sale tra rilievi calanchivi tipici
le delle ciliegie. Questa ricchezza, tutelata dal delle colline modenesi, percorrendo un crinale
“Consorzio Ciliegia Tipica”, viene ogni anno che offre splendidi panorami delle cime più alte
promossa e valorizzata attraverso un ricco ca- dello spartiacque tosco-emiliano, attraversando
lendario di iniziative come la “Festa dei ciliegi bei filari di vigne. Dalla Chiesa di Villabianca (299
in fiore” in programma tra marzo e aprile: due m) si gode una bellissima vista sul monte delle
settimane di manifestazioni culturali, folcloristi- Tre Croci e sul paese di Castelvetro di Modena;
che e gastronomiche in uno scenario di grande da qui, in primavera, si può ammirare uno spet-
suggestione. tacolo davvero unico: la fioritura dei ciliegi.
Proseguendo si arriva al centro di Leviz-
zano Rangone, il cui Castello conserva intatto
Levizzano Rangone
il fascino e il mistero del suo glorioso passato.
Da un documento datato 890 si legge che il
Castello fu eretto come baluardo difensivo
contro gli Ungari, poi nel 1038 fu concesso dal
vescovo di Modena al marchese Bonifacio di
Toscana, padre di Matilde di Canossa. Dagli inizi
del Xll secolo appartenne alla famiglia Levizza-
ni, fino al 1337. Passò poi alla famiglia Rangoni
dal 1342 fino alla conquista napoleonica (fine
del XVIII secolo) e dal 1800 è di proprietà del
Comune.
A breve distanza dal Castello di Levizzano,
su quella via Tiberia anticamente percorsa dai
pellegrini, in una posizione davvero suggestiva
tra i torrenti Guerro e Nizzola, si trova il romani- Da Castelnuovo Rangone, dopo una visi-
co Oratorio di San Michele, uno degli edifici ta al centro storico con il Torrione medioevale
sacri più antichi della collina modenese. in piazza Papa Giovanni XXIII, si rientra a Mo-
Da Levizzano il percorso continua con dena attraverso il Percorso Natura Tiepido.
bei panorami sulle colline dai dolci pendii, Inaugurato nel 2010, è oramai un percorso
disegnate da lunghi filari di vite, fino a Castel- classico per il turismo in bicicletta, poiché
vetro di Modena, che rappresenta un raro non presenta dislivelli altimetrici significativi
esempio di borgo medioevale, movimenta- e ha un fondo in ghiaietto ben drenato che
to dalla presenza di torri e campanili. Il vero ne consente la percorrenza anche nei periodi
cuore del centro storico è rappresentato da più piovosi.
piazza Roma, sulla quale si affacciano la Torre Per finire si ripete a ritroso la pista cicla-
delle Prigioni, il Palazzo Comunale e la Torre bile dell’ex ferrovia (EuroVelo n° 7- MO 1) che
dell’Orologio. riporta in piazza Grande a Modena.
Castelvetro di Modena
Lo sai che…
Nella piazza di Castelnuovo Rangone
non passa inosservato il maialino in
bronzo che testimonia l’importanza
dell’industria della lavorazione delle
carni suine in questo territorio. Inoltre
ogni anno in dicembre si tiene “Super
zampone”, la grande festa popolare
con cottura di uno zampone gigante
che viene offerto gratuitamente alla
cittadinanza.
Bagazzano
Rubiera
Cognento Modena
Colombarone
A1 Vaciglio
Baggiovara
Salvaterra
Magreta Sant'Anna
Casinalbo San Donnino -
Nizzola
Casalgrande Corlo
Montale
Formigine
Rangone
Ponte Fossa
Cavidole San Cesario sul
Panaro
Colombaro
Veggia Fiorano Ubersetto
Modenese Castelnuovo Settecani
Rangone
Sassuolo Maranello Cà Di Sola
Spilamberto
Salvarola
Terme Gorzano
Castelvetro di
Nirano
Modena
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Torre Maina
San Venanzio
Levizzano Vignola
Rangone
Montebaranzone
Madonna di Marano sul
Puianello Villabianca Panaro Formica
Denzano Garofano
Ca' Bonettini
Scarica la scheda di
viaggio e la traccia GPS
25 pedalate amiche
denza della presa del canale di San Pietro. Poi
seguendo la Strada dei Ciliegi, considerata una
dei più piacevoli esempi di “vie verdi” della pro-
vincia, si arriva a Marano sul Panaro e, succes-
sivamente, a Castelvetro di Modena. Dopo un
meritato riposo nella piazza in cui a settembre
si svolge una famosa rievocazione storica con
una spettacolare “Dama Vivente”, si continua
sulla strada che cavalca la panoramica dorsale
all’interno delle colline rinomate per la produ-
zione del famoso Lambrusco Grasparossa.
Dopo aver superato il Poggio di Monte
Baranzone, la piccola stradina asfaltata si porta
in prossimità di Levizzano Rangone. A poco
meno di 1 km si trova l’Oratorio di San Miche-
le, un piccolo gioiello di architettura romanica
risalente al XII secolo. Parco Ducale, Sassuolo
Proseguendo si arriva al centro del pa-
ese, dominato dal Castello medioevale ap- giunge Fiorano Modenese. Sul colle ove sor-
partenuto alla famiglia Rangone. Superata la gevano il Castello e l’antico borgo, andato di-
frazione di Gorzano si entra a Maranello, città strutto da un incendio, venne iniziata nel 1634
del “cavallino”. Famoso per ospitare dal 1943 la la costruzione del Santuario, come voto per lo
casa automobilistica Ferrari, Maranello è an- scampato contagio della peste.
che rinomato per la produzione di aceto bal- La tappa successiva è Sassuolo, famoso
samico, parmigiano reggiano, lambrusco, no- nel mondo per la produzione di pavimenti e
cino e salumi. Più avanti, in località Spezzano, rivestimenti ceramici. Per la sua posizione pe-
si suggeriscono due brevi deviazioni per visi- decollinare, il paese fu particolarmente gradito
tare il Castello di Spezzano (con il Museo della agli Estensi, che vi fecero costruire una delle
Ceramica) e la Riserva Naturale delle Salse loro numerose residenze estive: il Palazzo Du-
di Nirano, che custodisce un patrimonio na- cale. Insieme a quello di Modena e al Palazzo
turalistico davvero unico. Pio di Carpi, l’edificio rappresenta una delle tre
Proseguendo sulla ciclabile, si supera il grandi dimore nobiliari del modenese.
ponte di legno sul torrente Chianca e si rag- Attraversato il Parco Ducale si raggiunge
il Percorso Natura Secchia, che garantisce un
lungo tratto su un percorso suggestivo e pano-
Ubersetto
Fiorano
SP486r Modenese
Sassuolo Spezzano
Maranello
Salvarola Castello di
Terme Spezzano
300
Salse di
Nirano
Torre delle
Oche
Montegibbio
Fogliano
Nirano
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Rocca Santa
Maria
Da Sassuolo, città della “piastrella”, a Ma- costruzione erigendone ai lati il Palazzo della
ranello, città del “cavallino”, passando per Ragione e l’Osteria della Posta. Nel 1676 fu eret-
la sorprendente Riserva Naturale delle Sal- ta la Torre Civica o dell’Orologio (chiamata dai
se di Nirano, tra campi verdi e grigi conetti sassolesi “Il Campanone”), mentre nel XVIII se-
colo furono realizzati i fronti porticati. L’aspetto
di acqua salata, circondati da calanchi
odierno della piazza è sostanzialmente quello
pliocenici. settecentesco.
Attraverso piazzale Roverella si pedala
Si parte dalla centrale piazza Martiri Parti- sul retro del Palazzo Ducale, trasformato nel
giani (piazza Grande) di Sassuolo, comune Seicento da Castello in magnifica Delizia, luogo
famoso in tutto il mondo per le “piastrelle”. ufficiale di villeggiatura e svago, dall’architetto
Meta immancabile per i visitatori è la vicina ducale Bartolomeo Avanzini, per volontà del
piazza Garibaldi (piazza Piccola), cuore civico duca Francesco I d’Este, colui che riportò agli
della città, sede del mercato, zona di incon- antichi fasti il casato dopo la perdita di Ferrara
tro per tutti i cittadini. nel 1598.
Fu Alessandro Pio ad intraprenderne la Dietro il palazzo venne conservato un
Scarica la scheda di
viaggio e la traccia GPS
29 pedalate amiche
vastissimo parco, attraversato da un viale al- nerario riparte in discesa e segue le indicazioni
berato (galoppatoio) che conduceva al Bel- turistiche “Castello di Spezzano”.
vedere, il casino di caccia di San Michele. La Il Castello di Spezzano (pag. 27), collo-
vicina chiesa di San Francesco d’Assisi è stata cato su un poggio verde a cui si accede con
edificata nel 1653 come cappella ducale e col- un ultimo strappo in salita, ha conservato il suo
legata al palazzo signorile tramite un percorso aspetto di fortezza medioevale, con il ponte le-
pensile. vatoio ancora in buono stato, il cortile cinque-
Pedalando lungo l’ex galoppatoio, tra fila- centesco, le sale affrescate, i sotterranei con le
ri di pioppi cipressini, ci si immette sulla strada prigioni e il pozzo rasoio.
in direzione di Montegibbio. Si prende quota Il Castello ospita il Museo della Cera-
con una serie di tornanti, mentre lo sguardo ini- mica, che ripercorre la vocazione di questo
zia a spaziare sulla pianura e sulle dolci colline territorio alla lavorazione dell’argilla dall’età
circostanti, incise dai calanchi. Neolitica fino ai giorni nostri e propone attivi-
Un breve tratto pianeggiante permette tà didattiche per le famiglie e le scuole (Ufficio
di riprendere fiato prima della ascesa finale cultura, tel. 0536 833412-833438).
che ci porta a Montegibbio. Il Castello di Mon- Ritornati alla base del Castello, si punta su
tegibbio è circondato da un bosco nel quale Maranello, città della Ferrari. Qui ha sede dal
è ancora possibile ammirare numerosi esempi 1943 la casa automobilistica più prestigiosa del
di pino silvestre (Pinus silvestris), specie super- mondo, simbolo di alta tecnologia unita a pas-
stiti delle foreste di conifere che ricoprivano sione, artigianalità e innovazione.
queste colline durante l’ultima glaciazione. Maranello non è però solo la città delle
A Montegibbio è presente una piccola “rosse”… con una deviazione dal percorso prin-
Salsa, ora limitata a modeste emissioni, con cipale, che aggiunge circa 6 km all’itinerario
un’ultima importante eruzione che risale al proposto, ci si concede una facile passeggiata
1835. Nella zona della Salsa, il ritrovamento nel verde del paese. Si parte dal Parco-giardino
fortuito di alcuni reperti ha dato l’avvio, a par- collinare Enzo Ferrari, in via Matteotti, a pochi
tire dal 2006, a una serie di campagne di scavi metri dalla piazza centrale, per poi proseguire
archeologici che hanno portato alla luce resti lungo il percorso naturalistico De André, che
di costruzioni, riferibili a un santuario dedicato collega il Parco Ferrari con la Fattoria del Parco
alla dea Minerva, a una probabile villa urbano di Gorzano e il rio Piodo (percorribile a piedi, in
rustica di età romana e a strutture agricole pro- bici e a cavallo). Lungo il percorso si incontrano
duttive. bacheche contenenti frammenti delle canzoni
L’itinerario prosegue verso Nirano per visi- più poetiche e significative del cantautore.
tare la Riserva Naturale delle Salse di Nirano,
istituita nel 1982 per tutelare il singolare feno-
meno geologico delle Salse, particolari sorgen-
ti di acqua fangosa e salata in cui gorgogliano
bolle di gas (soprattutto metano) conosciute e Museo Ferrari
studiate fin dai tempi antichi. Ricordiamo Plinio Via Ferrari 43, Maranello
il Vecchio nella sua opera “Naturalis Historia” e
Ingresso a pagamento
l’abate naturalista Lazzaro Spallanzani nei suoi
numerosi scritti frutto di esplorazioni compiute Orari di apertura:
nel corso del XVIIII secolo in tutto l’Appennino dal 1° ottobre al 30 aprile
modenese. La Riserva è stata la prima Area Pro- tutti i giorni 9.30-18;
tetta dell’Emilia-Romagna, dal 2004 classificata dal 1° maggio al 30 settembre
come Sito di Importanza Comunitaria (SIC). tutti i giorni 9.30-19
Dopo una breve sosta per ammirare da Tel. 0536 943204–949713
vicino questo curioso fenomeno naturale, l’iti- www.museo.ferrari.com
Nel rientro verso Sassuolo si passa in del 1558 e nel 1630 i fioranesi fecero voto di
prossimità del centro storico di Fiorano Mo- costruire un oratorio se il paese fosse stato
denese, con piacevole sosta per visitare il San- risparmiato dalla peste. Così avvenne e poco
tuario della Beata Vergine. Fu costruito a par- dopo iniziarono i lavori che finirono definitiva-
tire dal 1634 per contenere l’immagine della mente solo nel 1907.
Beata Vergine dipinta sul portale d’ingresso Ogni 8 settembre, in occasione della festa
dell’antico Castello di Fiorano. L’immagine fu del Santuario, la tradizione è di arrivare dai pae-
miracolosamente risparmiata dall’incendio si vicini a piedi... o in bicicletta.
Castello, Spezzano
Lo sai che…
I ritrovamenti nei pressi delle Salse di
Nirano di un piccolo altare dedicato
alla dea Minerva e, successivamente,
di una coppa con la scritta “MINER
SUM” (sono dedicato a Minerva)
a Montegibbio, sottolineano il
legame tra queste zone e la dea che,
secondo Publio Ovidio Nasone, era la
protettrice della medicina e dei dottori.
Probabilmente la fuoriuscita di acqua
e fango veniva interpretato come
elemento prodigioso, ideale per un
luogo rituale.
Vignola
Castello
Villabianca Campiglio
Formica
Marano sul
Panaro Garofano
Denzano
300
Ca' Bonettini
0
La Torre 30
Rodiano
Castello di
Serravalle
Casona
Guiglia
40
0
Rocchetta
Monteorsello
Ciano
Festà Pieve di
Trebbio
50
0
40
0
Rocca Malatina
Montecorone
Monteombraro
Castellino delle
0
60
Formiche
Là dove osa il falco pellegrino… un percorso go contesa fra Modena e Bologna fino all’inse-
in bicicletta tra gli imponenti Sassi di Rocca- diamento degli Este nel 1400 che, su richiesta
malatina, un affascinante fenomeno geolo- di Papa Gregorio XIII, la cedettero a Giacomo
gico nel cuore dell’Appennino tra pievi, anti- Boncompagni, suo figlio naturale. La conquista
napoleonica fece decadere definitivamente il
che torri rondonare e borghi. Nonostante la
dominio della famiglia Boncompagni e Vignola,
lunghezza e il dislivello, la Ciclovia dei Sassi in virtù della nuova costituzione repubblicana,
è per tutti. divenne capoluogo di Cantone del Dipartimen-
to del Panaro.
L’itinerario parte dalla stazione ferroviaria di Ricca di storia e testimonianze architet-
Vignola, per raggiungere in breve il centro sto- toniche di grande pregio, a cominciare dalla
rico della città famosa per le vaste coltivazioni famosa Rocca, Vignola ha dato i natali a illustri
frutticole: ciliegi, ma anche meli, peri, susini. personaggi storici come Jacopo Barozzi detto il
In aprile si può ammirare la fioritura dei Vignola e Ludovico Antonio Muratori.
ciliegi che colorano di bianco la media valle Dopo aver costeggiato le mura del Ca-
del Panaro, mentre in giugno si può godere dei stello, si scende al Percorso Natura Panaro, un
frutti maturi degustando, presso i produttori, sentiero a fondo sterrato ricavato sulla sponda
ciliegie, duroni, amarene, ecc. sinistra del fiume Panaro, che raggiunge Caso-
Nel Medioevo Vignola (pag. 25) fu a lun- na di Marano, alle porte del Parco dei Sassi di
33 pedalate amiche
Roccamalatina. Il Percorso Natura Panaro è un
bell’esempio di sentiero fluviale attrezzato per
il tempo libero e per l’educazione ambientale,
completamente fuori dal traffico, ideale per
tutta la famiglia.
Da Casona di Marano (173 m) si seguono
i cartelli metallici della Ciclovia del Parco dei
Sassi fino al paese di Montecorone.
Il percorso prende quota con bei panora-
mi sul fondovalle e si scorge, sulla riva opposta
del Panaro, la torre del Castello di Festà che do-
mina il paesaggio. Alternando strappi in salita
a tratti pianeggianti si arriva alla località Casa
Fontana, dove una fresca sorgente d’acqua ga-
rantirà una sosta rigenerante.
Ormai in vista dei grossi monoliti di are-
naria si giunge a un bivio nei pressi del Mulino Pieve di Trebbio
delle Vallecchie, a cui si farà ritorno dopo aver
compiuto il periplo completo attorno ai mo- spazio, con specie mediterranee come l’erica ar-
nolitici Sassi di Roccamalatina, guardiani di borea a fianco di altre di quota come il faggio e
colline, case-torri, piccoli borghi e chiese roma- il mirtillo. Ricca è la presenza di orchidee che as-
niche, un tempo regno della potente famiglia sieme ad anemoni, campanellini, gigli e ciclami-
dei Malatigni. I Sassi sono rilievi naturali di oltre ni colorano i boschi, le radure e le rupi. Di valore
70 metri di altezza con pareti ripide e dirupate, sono gli habitat di interesse comunitario come
la cui forma è il risultato della erosione degli le foreste alluvionali di ontano o le formazioni a
agenti atmosferici sulle arenarie emerse duran- Festuco brometalia. Di rilevo la presenza animale:
te il periodo oligocenico. Difficile non rimanere tassi, istrici, volpi, caprioli, scoiattoli, ghiri, arvico-
colpiti dalla loro maestosità. le e ricci, oltre a varie specie di interesse comu-
Si pedala nel cuore del Parco dei Sassi nitario (il cervo volante, il gambero di fiume, il
di Roccamalatina, un’oasi naturale che si tritone crestato) e circa 200 specie di uccelli.
estende per 2.300 ettari nei Comuni di Guiglia, La natura e la bellezza dei Sassi fanno da
Marano s/P e Zocca e valorizza un esempio di cornice a pievi e borghi medioevali. Ricca è la
paesaggio appenninico collinare e montano presenza di torri rondonare e case torri come
dai 174 metri s.l.m. del fondovalle Panaro agli Castellaro, Pugnano e La Grilla.
808 del monte della Riva.
Un’ampia biodiversità concentrata in poco
La Pieve di Trebbio del XII secolo, nono- Castellaro, si prosegue su via Sassi e si arriva a
stante gli interventi di ripristino eseguiti ai primi Roccamalatina e quindi a Montecorone, un
del Novecento, è ancora un luogo pieno di fasci- borgo antico con gli edifici a struttura radio-
no sia per la bella posizione un po’ appartata sia centrica posti alla sommità del colle dominato
per la mole severa. Da notare il secolare cedro dalla Chiesa di Santa Giustina. Dalla piazza è
che adorna lo spazio prospicente l’edificio sacro, possibile osservare tramite cannocchiale il vici-
con la sua grande chioma sempreverde. no Sasso di Sant’Andrea, con la sua selvaggia
Dal Borgo di Castellaro, dominato dalla parete in arenaria, rifugio ideale per i rapaci: qui
medioevale Torre dei Malatigni, con una breve è facile vedere volteggiare gheppi, poiane e il
deviazione si visita Rocca di Sopra o Borgo dei superbo falco pellegrino.
Sassi. Al Centro Visita di Borgo dei Sassi si acqui- Il Borgo di Castellino delle Formiche, re-
sta il biglietto per l’accesso al sentiero attrezza- sidenza di un ramo della famiglia dei Malatigni,
to “Salita al Sasso della Croce”, punto panorami- appare quasi mimetizzato ai margini del bosco e
co di straordinaria bellezza. composto di poche abitazioni raccolte attorno
Tornati al bivio con la Torre rondonara del alla chiesa di Santo Stefano. A fianco di quest’ul-
tima, particolarmente degna di nota è la vecchia
canonica, il cui portale d’ingresso a sesto acuto è
Sassi di Roccamalatina
formato da grossi conci di arenaria squadrati. Le
altre case del nucleo sono ancorate a un affiora-
mento roccioso sul quale svetta il vero e proprio
cuore dell’abitato: la torre dell’antico castello,
trasformata in campanile dopo aver resistito alle
truppe che l’assediarono nel 1643.
Usciti dal borgo iniziamo il completa-
mento del periplo attorno ai Sassi e, nei pressi
di Rio delle Vallecchie, un sentierino conduce
alla Sorgente Solforosa tra carpini bianchi, on-
tani e querce: può essere l’ultima piacevole de-
viazione prima di rientrare a Vignola, ripercor-
rendo la strada a ritroso.
Partenza
Rio Modena, stazione (34 m s.l.m.) Difficoltà
Campogalliano
A1
San Faustino
Fontana
Tre Olmi SS 12
Rubiera
SS9
Modena
Marzaglia
Cognento
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Baggiovara
SS 12
Magreta
Scarica la scheda di
viaggio e la traccia GPS
37 pedalate amiche
spesso usata dai mezzi tedeschi, venne bom-
bardata dagli aerei alleati. La grande piena del
1966 distrusse poi definitivamente i piloni di
sostegno e con loro un pezzo di storia.
Campogalliano ospita il Museo della
Bilancia, nato dalla volontà di far sorgere, sul
territorio che dal lontano 1860 produce bilance,
un museo dedicato a questo strumento che ha
accompagnato la storia dell’uomo e garanti-
to l’equità negli scambi commerciali, al punto
da diventare simbolo di giustizia. Il Museo della
Bilancia premia chi arriva in bicicletta con l’ingres-
so gratuito. All’esterno si trova l’installazione “Un
arcobaleno di leve”, un’enorme stadera a ponte
sempre funzionante, dove ci si può pesare anche
in gruppo e, perché no, anche sulla bicicletta.
Il percorso porta anche nei pressi dell’O- Canna palustre
ratorio della Madonna della Sassola, un piccolo
santuario a forma di croce greca con cupolet- di 260 ettari ed è in grado di contenere oltre
ta centrale, progettato nel 1745 dall’architetto 16 milioni di metri cubi d’acqua. L’elemento
Gozzi. L’attuale aspetto dell’edificio è frutto di principale è costituito da uno sbarramento in
una ristrutturazione. All’interno è conservata cemento armato, il “manufatto regolatore”. A
l’immagine della Madonna ritrovata, così vuole monte invece vi è uno “sfioratore” laterale che
la tradizione, nel greto del fiume Secchia, tra i permette il passaggio delle acque nella Cassa:
sassi (da cui il nome). in tal modo l’onda di piena viene “decapitata”
Si inizia quindi a costeggiare i grandi baci- e le acque si espandono facendo diminuire il
ni d’acqua della Riserva della Cassa di espan- pericolo di tracimazioni e rotte a valle, dove il
sione del fiume Secchia (Zona Laghi Curiel, fiume è arginato.
via Albone), accompagnati dai numerosi car- La Cassa di espansione, nata principal-
telli del circuito permanente “Verde Laghi” che, mente per esigenze idrauliche, ha ben presto
nella versione di 10 km, corrisponde in buona assunto rilevanza naturalistica. Dal 1996, per
parte all’itinerario proposto. assicurare una maggiore protezione agli ha-
Realizzata agli inizi degli anni ottanta bitat rappresentati dagli specchi d’acqua, dai
per regolare le piene del fiume, la Cassa di terreni agricoli circostanti e da un tratto di sei
espansione del Secchia occupa una superficie chilometri del fiume, è stata istituita una Riser-
Riserva della
Cassa di espansione
del fiume Secchia
Via Fontana 2, Rubiera (RE)
Tel. 0522 627902, cell. 348 5219711
RNSecchia@parchiemiliacentrale.it
va Naturale Orientata, situata tra le province Tappa successiva è Rubiera, dove il cen-
di Reggio Emilia e Modena, nel territorio dei tro storico conserva alcuni edifici antichi tra
comuni di Rubiera, Campogalliano e Modena, cui Palazzo Sacrati, sede del Comune, e ani-
quindi nella fascia medio alta della Pianura mati portici, in cui si respira ancora qualcosa
Padana. dell’antica vita di una cittadina sulla via Emi-
Prima affidata all’omonimo Consorzio lia. Merita una sosta la Corte Ospitale, in via
di Gestione, la Riserva è dalla fine del 2011 di Fontana. L’edificio è di eccezionale valore mo-
competenza dell’Ente di Gestione per i Parchi e numentale e conserva inalterata la sua bella
la Biodiversità-Emilia Centrale. struttura cinquecentesca a pianta quadrata
L’area della Riserva assicura condizioni otti- con cortile porticato nella parte centrale. Si
mali per molte specie animali, in particolare per tratta di un complesso sorto per la sosta e il
gli uccelli legati agli ambienti acquatici e palustri: ristoro di viandanti e pellegrini, in prossimità
l’airone cinerino, lo svasso, la garzetta, il martin del guado del Secchia, lungo la via Emilia e
pescatore, la sterna, ecc. Per consentire un miglior lungo l’altro asse viario che, parallelo al corso
avvicinamento dell’avifauna, sono state predispo- d’acqua, portava, attraverso i passi appenni-
ste numerose postazioni fisse di osservazione, nici, a Lucca e a Roma. Un precedente ospe-
meta degli appassionati di birdwatching. dale per pellegrini, gestito da una comunità
di benedettini, esisteva già nel 1179 a ridosso
del centro abitato ma, nel 1523, in occasione
Sterne
della costruzione dei bastioni difensivi, que-
sta struttura venne distrutta. La nobile fami-
glia Sacrati ne curò la ricostruzione a nord del
paese. L’ospizio offriva l’ospitalità di una notte
e di un solo pasto ai pellegrini e ai viandanti.
Per il ritorno a Modena ci si riporta attra-
verso via Rivone sull’argine maestro delle Casse
di Espansione e si compie il periplo completo di
tutti gli specchi d’acqua. Si raggiunge l’Oratorio
della Madonna della Sassola, poi il Ponte della
Barchetta e, infine, si ritorna al punto di partenza.
SS9
Modena
Cognento Gaggio in Piano
A1
Baggiovara
San Damaso
Castelfranco
Casinalbo
Emilia
San Donnino
SS9
Portile
Formigine Montale
Rangone
San Cesario sul
SS 12 Panaro
San Vito
Ubersetto
Castelnuovo
Rangone Settecani
Piumazzo
Castelvetro di
San Venanzio Modena Bazzano
0
Mulino
20
Unendo due itinerari “collaudati” che copro- bile Modena-Vignola, che ripercorre il tracciato
no la zona sud est di Modena ci si regala una dell’ex ferrovia chiusa nel 1972, di cui rimango-
giornata all’aria aperta, ripercorrendo in bici no ancora gli edifici delle stazioni, alcuni mon-
le fermate di un’antica linea ferroviaria locale coni di rotaia, i caselli e le massicciate.
Questa bella pista ciclabile in sede propria,
e riscoprendo il piacere di pedalare a fianco
pianeggiante e asfaltata è consigliata a tutta la fa-
del fiume Panaro. miglia e c’è chi la percorre anche a piedi, su patti-
ni, pattini in linea, ski-roll, ecc., tra siepi di bianco-
Un percorso pianeggiante che ci porta a con- spino, prugnolo, robinia e acero campestre, che a
tatto con l’ambiente fluviale del Panaro (Panèra, tratti garantiscono ombra per i ciclisti e riparo per
in modenese), l’affluente del Po che nasce dalla numerose specie di uccelli. È anche un’ottima
confluenza dello Scoltenna e del Leo. base di partenza per esplorare tutte le opportu-
Dal centro di Modena si raggiunge Vaci- nità escursionistiche della Valle del Panaro e del
glio e il punto di inizio ufficiale della pista cicla- Parco dei Sassi di Roccamalatina (pag. 34).
Scarica la scheda di
viaggio e la traccia GPS
41 pedalate amiche
Nel tratto che attraversa il comune di
Castelnuovo Rangone si pedala su ponti in
cemento armato sui torrenti Nizzola, Tiepido e
Guerro, che sono ancora i ponti originali della
ferrovia ben conservati. Dell’infrastruttura ferro-
viaria rimangono in alcuni tratti anche i tralicci
di sostegno della linea elettrica aerea che sono
diventati i pilastri per l’illuminazione stradale.
Da Spilamberto la ciclabile si dirige ver-
so Vignola e si pedala tra le estese coltivazioni
frutticole della zona: ciliegie, mele, pere e susi-
ne, per poi terminare presso la stazione ferro-
viaria (ora “attiva” per la linea diretta a Bologna).
Per il rientro a Modena si percorre il
Percorso Natura Panaro, un itinerario che
corre lungo la sponda sinistra del fiume e costi-
tuisce una vera e propria Greenway, ovvero una
pista ciclo-pedonale immersa nel verde, che
permette un turismo “lento” e sostenibile, im-
mersi in un ambiente naturale tra i più belli e Strada Jack Kerouac, Castelnuovo Rangone
caratteristici della provincia, nonostante l’eleva-
ta pressione antropica a cui è stato sottoposto. Il percorso proposto soddisfa anche i na-
Nei territori di Spilamberto e San Cesario, turalisti. Nel territorio di San Cesario, nei pressi
durante gli abbassamenti del livello fluviale sono dei laghetti di Sant’Anna, si trova la Cassa di
emersi sul greto del Panaro vari siti di interesse espansione del Panaro, la prima infrastruttura
archeologico e paleontologico: a Spilamberto idraulica di questo tipo costruita in Italia, nata
Antiquarium Museo Archeologico contiene per regolare le piene del fiume e non mettere a
la Mostra permanente archeologica del fiume rischio i comuni di valle lungo il corso d’acqua.
Panaro; presso il Centro civico di Savignano Nel tempo questo manufatto ha favorito la for-
sono esposti i resti del cosiddetto “Elefante di mazione di una nuova zona umida di grande
Savignano” e copia della “Venere di Savignano”, interesse ambientale e naturalistico.
una scultura a tutto tondo, immagine della fer- I numerosi laghetti presenti sono costitui-
tilità, risalente al paleolitico superiore; il Museo ti dall’affioramento della falda freatica con quo-
civico di Vignola ospita numerosi fossili rinve- te che sono mediamente superiori a quelle del
nuti nel greto, tra cui una mandibola di Tapirus fiume Panaro. La loro qualità è ottima e con-
Arvernensis e lo scheletro di un mammifero ma- sente l’insediamento spontaneo di una folta e
rino (“la balena di Vignola”). rigogliosa vegetazione, non solo erbacea e ar-
bustiva, ma anche arborea con essenze tipiche artificiali realizzati in origine con l’intento di
di un ambiente umido fluviale. allevare pesce per il ripopolamento del fiume,
Nella parte a nord gli specchi d’acqua fungono ora da rifugio per numerosi anatidi
sono vere e proprie zone acquitrinose, di dif- (soprattutto germani), ma anche aironi cinerini
ficile accessibilità, ma estremamente impor- e tartarughe.
tanti dal punto di vista naturalistico perché Arrivati al Ponte di Sant’Ambrogio si sotto-
l’intera area è stata definita Sito di Importan- passa via Emilia e si pedala tra frutteti e vigneti,
za Comunitaria (SIC), nonché Zona di Prote- portandosi poi sulla destra orografica del fiume:
zione Speciale (ZPS), ai sensi della direttiva in questo tratto il Panaro assume un caratteristi-
79/409 “Uccelli”. co andamento tortuoso (“i meandri”) con spon-
Anche nei pressi di Modena Sud, in loca- de ben definite e assenza di isole fluviali.
lità San Donnino, si pedala in un ambiente di
rara tranquillità e di alto valore naturalistico: i
laghetti Vivinatura, alcuni specchi d’acqua
Lo sai che…
Storicamente il Panaro ha segnato il
Antiquarium Museo confine tra i territori bizantini (Guiglia) e
quelli longobardi (Marano sul Panaro).
Archeologico di Spilamberto Nell’VII secolo infatti i Longobardi
Corso Umberto I (Torrione) dall’Appennino parmense si stabilirono
Orari di apertura: a ovest del Panaro. A est, invece, si
sabato 20.30-22.30 e domenica 10-12 trovavano i Bizantini, il cui confine (limes
esarcale) passava da Pavullo, percorreva
Aperto nelle altre giornate su prenotazione il Panaro e prima di Marano, saliva verso il
Tel. 059 789964 bolognese.
San Benedetto Po
A22
Quistello
Suzzara
Moglia
Viadana
Guastalla Concordia
Novi di Modena San Possidonio
Mirandola
Cavezzo
Novellara Rovereto
San Prospero
Carpi
Correggio
A1 Sozzigalli
Soliera Bomporto
Bastiglia Crevalcore
Reggio
nell'Emilia Campogalliano
Nonantola
Rubiera Modena San Giovanni in
Quattro
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Scandiano Castelfranco
Emilia
Formigine
Sassuolo
Spilamberto A1
Castellarano Castelvetro di
Modena
Sentieri e tratti inghiaiati o asfaltati permet- in passato un mondo a se stante, di cui oggi è
tono di pedalare lungo gli argini del fiume difficile cogliere in pieno tutte le implicazioni.
Secchia, che diventa una panoramica ciclo- Nel corso dei secoli l’uomo ha lentamente tra-
via in un ambiente suggestivo, a contatto sformato il paesaggio fluviale adattandolo alle
proprie esigenze: lo sfruttamento esasperato
con la natura. L’itinerario prevede due propo-
delle risorse, lo scarico di quantità crescenti di
ste: il Percorso Natura del Secchia sulla riva inquinanti e l’escavazione di ghiaia hanno stra-
destra del fiume (da Modena a Sassuolo e volto e trasformato il corso d’acqua. Nella se-
quindi al Pescale) e una variante più lunga, conda metà del Novecento, l’ampiezza del gre-
sulla riva sinistra, che da Modena conduce to del fiume si è molto ridotta. Restringimento
fino alla foce in Po, a voi la scelta! e abbassamento dell’alveo hanno amplificato
gli effetti degli eventi di piena, ridotto le capa-
Si consiglia l’uso di una mountain-bike. cità di depurazione associate alla presenza di
sabbie e ghiaie, impoverito ed esaurito le falde
Il fiume Secchia, affluente del Po, ha una lun- idriche, prezioso serbatoio di acque depurate a
ghezza di 127 chilometri e nel primo tratto, da disposizione dei centri urbani.
Cerredolo a Rubiera, segna il confine tra le pro- La creazione di parchi fluviali urbani e di
vince di Modena e Reggio Emilia. tracciati ciclo-pedonali come quello del Secchia
Via di comunicazione, fonte di sostenta- vanno nella direzione di un riassetto della fascia
mento e risorsa economica, il fiume costituiva fluviale e di rinaturalizzazione delle sponde.
Scarica la scheda di
viaggio e la traccia GPS
45 pedalate amiche
Primo percorso:
da Modena al Pescale
Lunghezza 34,7 km – 3 ore
Da località Ponte Alto di Modena si rag-
giunge, via Cittanova e poi Marzaglia, l’Oasi
naturalistica di Colombarone, nel Comune
di Formigine, un’interessante zona umida pro-
tetta popolata da varie specie di uccelli, frutto
di un importante intervento di recupero am-
bientale. Sito di Importanza Comunitaria, l’Oasi
è anche inserita nella Rete Natura 2000, una
rete ecologica di zone protette speciali, creata
dall’Unione Europea per la conservazione della
biodiversità.
Superato il torrente Fossa si arriva in lo-
calità Borgo Venezia (Sassuolo) e, proseguendo Ciclabile lungo il Lago di Mezzo, Mantova
verso San Michele dei Mucchietti, alla traversa
di Castellarano (RE), che permette di portarsi Secondo percorso:
sul lato opposto del fiume per una visita al cen-
tro storico del paese e per un eventuale anel-
da Modena fino alla foce in Po
lo ciclistico sulla pista ciclabile che percorre la Lunghezza 70,4 km – 5 ore
sponda reggiana del fiume. Questo lungo itinerario escursionistico
Proseguendo in riva modenese si supera segue la sponda sinistra del Secchia e collega
il fosso Pescarolo arrivando alla base della Rupe Modena con la foce del fiume in Po, interessan-
del Pescale (Prignano), una particolarità geo- do i comuni di Soliera, Carpi, Rovereto e Novi di
morfologica nel territorio provinciale, che co- Modena, per poi entrare nel Mantovano. In parte
stituisce una sorta di sbarramento naturale del ricalca la Ciclopista del Sole (EuroVelo n° 7), per-
fiume Secchia proprio al suo sbocco in pianura. corso della rete ciclabile europea Eurovelo che,
Da qui, risalendo un sentiero di circa 200 m si attraversando da nord a sud l’Europa Centrale,
raggiunge la sommità del pianoro, dove alcuni unisce Capo Nord in Norvegia a Malta (6.000 km).
cartelli raccontano la storia del sito archeolo- Vari ponti caratterizzano tutto il percorso,
gico, sede di un piccolo villaggio neolitico. ricordandoci come questi siano stati i veri pro-
tagonisti delle vie di comunicazione modenesi.
Il primo è il Ponte dell’Uccellino, già segnala-
Percorso Natura Secchia
to nella carta dei Balugola del XVI secolo, è il
ponte di presenza più antica sul Secchia a nord
della via Emilia: in periodo romano e altome-
dioevale era certamente in legno, mentre molti
lo ricordano fatto di barche.
In prossimità di Sozzigalli (Soliera) si su-
pera il Ponte del Bacchello, quindi il Ponte di San
Martino e il Ponte Motta, dove si continua diritto
sull’EuroVelo n° 7 con indicazioni “Rovereto - Con-
cordia”. Dopo il ponte di San Lorenzo della Piop-
pa, si arriva in prossimità del ponte costruito nel
1884 che collega Concordia con San Giovanni. In
questa frazione le acque del Secchia escono dal
Capanni sul Po
Lo sai che…
Il sito archeologico del Pescale fu
scoperto alla fine dell’800 e, da allora,
è diventato un’area di studio e ricerche
sulla preistoria italiana. Gli scavi eseguiti
nel 1937 e nel 1942 dal paleontologo
modenese Fernando Malavolti hanno
permesso di scoprire tracce di un abitato
neolitico con fondi di capanna, focolari,
tombe, manufatti in pietra e osso, oggetti
in terracotta e vasellame in ceramica risa-
lenti al sesto millennio a.C. I reperti sono
oggi custoditi nel Museo civico archeolo-
gico ed etnologico di Modena. Di notevo-
le importanza anche alcuni ritrovamenti
risalenti a epoche successive, come un
vaso dell’età del rame del terzo millennio
a.C. e alcune testimonianze dall’età del
bronzo fino all’epoca romana.
A1
Baggiovara
SS 12
San Damaso
Casinalbo
Portile
Montale
Formigine Rangone
San Vito
Castelnuovo
Colombaro
Ubersetto Rangone
SS 12
Spezzano
Ca’ Di Sola
Solignano
Pozza
Maranello Nuovo
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Gorzano
Castelvetro di
Modena
Torre Maina
Un percorso lungo l’argine del Tiepido, da Questo percorso segue l’argine del Tiepido,
San Damaso a Torre Maina nel Comune di torrente che nasce in località Malandrone alle
Maranello, per una gita rilassante, facile, a pendici di Monfestino (Serrramazzoni) e per-
contatto con la natura e l’ambiente fluviale. corre la pianura attraverso i comuni di Maranel-
lo, Castelnuovo Rangone e Formigine per poi
Una piacevole opportunità che si aggiunge
confluire nel fiume Panaro presso Fossalta (Mo-
all’offerta dei Percorsi Natura in provincia di dena Est) a 30 m di quota, dopo un percorso
Modena, alla riscoperta di fiumi e argini che, di circa 35 km. I suoi principali affluenti sono il
ripuliti e bonificati, sono tornati ad essere rio Bucamante, il rio Valle e il torrente Grizzaga.
habitat naturale per molte specie di animali Il Percorso Natura Tiepido è l’ultimo “nato”
e di piante. tra i percorsi ciclopedonali lungo i corsi d’acqua
della pianura modenese ed è diventato in breve
Si consiglia l’uso di una mountain-bike. un percorso classico per il turismo in bicicletta,
perché permette di pedalare in tutta tranquil-
Scarica la scheda di
viaggio e la traccia GPS
49 pedalate amiche
lità, tra campi, lontani dal traffico. Il percorso è
ben attrezzato, a cadenza regolare sono presenti
panchine in legno e spiazzi per ristorarsi e, in cor-
rispondenza di ogni centro urbano, sono presenti
tabelle che facilitano la viabilità indicando le stra-
de da seguire, oltre a possibili deviazioni.
Siamo immersi nella natura. Da San Da-
maso a Portile si pedala a fianco del corso d’ac-
qua tra salici e pioppi e sulle rive più asciutte
affiancati da querce, olmi, robinie, biancospini,
prugnoli e sambuchi. Grazie a un ponticello in
ferro si attraversa il fiume spostandosi sull’argine
destro e si attraversano campi e vigneti fino ad
arrivare in prossimità del paese di Castelnuovo
Rangone, dove è consigliata una deviazione
per visitare il centro del paese e i suoi parchi.
Lasciato Castelnuovo Rangone si torna ad at- Percorso Natura Tiepido
traversare il Tiepido su un moderno ponte in ferro e
legno. Un boschetto di pioppi accompagna i ciclisti e suggestiva gola a cui fa seguito la bella zona
fino alla periferia di Colombaro (Formigine), dove verde del campo gioco ruzzola. Qui il Percorso
si prosegue costeggiando il Golf Country Club; qui Natura ha vari punti di accesso (Rio Piodo, area di
la pavimentazione in ghiaietto stabilizzato lascia il interscambio di Torre Maina, Gorzano, Pozza) ed
posto a un fondo naturale in ghiaia e terra. è attrezzato con aree parcheggio, zone di sosta
A Maranello, nei pressi della meta finale con tavoli e barbecue (anche per camper), punti
dell’itinerario, il Tiepido ha scavato una profonda di ristoro e aree gioco. Viene utilizzato anche a fini
Maranello
didattici, per uscite all’aperto e attività educative a ne cinerino, il gufo, il pettirosso e la cinciallegra;
tema naturalistico rivolte alle scuole. popolano la fascia fluviale scoiattoli, ricci, volpi,
Tra le piante spiccano le orchidee e il tassi, cinghiali e caprioli.
salice bianco, il pioppo, il ciliegio selvatico, il Da Torre Maina, per i meno affaticati, il
biancospino, la rosa selvatica e la ginestra. Un Percorso Natura continua con fondo sassoso (e
osservatore attento può inoltre scorgere il co- a tratti rovinato) per altri 2 km fino a esaurirsi in
loratissimo martin pescatore e il cuculo, l’airo- prossimità del rio Piodo.
Lo sai che…
Per il poeta Alessandro Tassoni, il nome
del Tiepido risale alla sanguinosa
battaglia della Fossalta del 1249 tra
Modenesi e Bolognesi: il sangue dei
caduti e dei feriti avrebbe “intiepidito” le
fredde acque del torrente.
“Quel fiume crebbe sì di sangue umano
Che più giorni durò tiepido e rosso
E dove prima il fiumicel chiamato
Fu dappoi sempre il Tiepido nomato”
In realtà il Tiepido, dal latino «Tepidus»,
deve il suo nome alla temperatura
dell’acqua che confluiva nel fiume dopo
aver alimentato le terme romane di Torre
Maina.
Ficarolo
Occhiobello
Bondeno
Mirandola
Massa Finalese
Medolla
Castelfranco
Emilia Castel
Maggiore
Granarolo
A1 Anzola
dell'Emilia
dell'Emilia
A14
53 pedalate amiche
prima metà del ‘400.
Nei pressi di Villafranca si abbandona la
strada carrabile e si riprende la pista ciclabi-
le dell’ex ferrovia Modena-Mirandola-Finale
Emilia che, dopo aver attraversato San Felice
sul Panaro, arriva a Finale Emilia. Località di
antichissimi insediamenti, Finale Emilia fu uno
dei principali avamposti del ducato Estense,
tappa obbligata delle comunicazioni fluvia-
li tra Modena, Ferrara e Venezia. Nel 1598 il
duca Cesare d’Este, costretto a cedere Ferrara
al Papa, si rifugiò a Finale che, grazie all’ospi-
talità dimostrata, ricevette il titolo di Finale
Fedelissimo.
Nel 2012 il paese è stato gravemente
danneggiato dal terremoto che ha colpito
tutta la Bassa modenese. Finale Emilia fu pro- Pedalando lungo il Canale di Burana
prio epicentro della scossa principale del 20
maggio, di magnitudo 5.9. Le scosse hanno tilizzo del mezzo a due ruote è tra i più alti in
causato il crollo della Torre dei Modenesi in Europa. Nel 2013 il 28,5% dei cittadini di Ferrara
piazza Baccarini, di buona parte della Rocca usa la bici. È la città seconda in Italia, superata
Estense, di Palazzo Veneziani e della parte su- solo da Bolzano, che dichiara il 29%.
periore del Duomo. Il Castello Estense (Castello di San Mi-
Da Finale Emilia si prosegue per Bonde- chele) è il maestoso simbolo di Ferrara. Le im-
no e si prende la pista ciclopedonale che se- ponenti torri, poste ai quattro angoli, svettano
gue l’argine del fiume Panaro: 11 km lungo ancora oggi sulla città, simbolo indelebile della
il fiume, sulle cui acque hanno navigato in pas- grandezza e magnificenza della famiglia D’Este:
sato duchi, mercanti e viaggiatori. A Bondeno la Torre Marchesana, la Torre di San Paolo, la
si imbocca poi il percorso ciclopedonale Torre di Santa Caterina e la splendida Torre
del Burana (FE 101), che costeggia il canale dei Leoni, punto panoramico per eccellenza.
omonimo fino a Ferrara; questo tratto finale A Ferrara nel 1385 una pericolosa rivol-
è particolarmente gradevole per i cicloturisti, ta convinse Niccolò II d’Este della necessità
perché ombreggiato, con lunghi rettilinei tra di erigere una poderosa difesa per sé e la sua
filari di pioppi, e una costante segnaletica. famiglia: è così che sorse il Castello di San
La pedalata si conclude con l’arrivo a Michele. A quel periodo risalgono il fossato,
Ferrara, città italiana “delle biciclette”, dove l’u- i ponti levatoi, le torri austere. Un passaggio
coperto, ancora esistente, univa l’edificio mi- sore riconosciuto dalla Chiesa, costringe gli
litare al palazzo dei marchesi, oggi Palazzo Este ad abbandonare la città di Ferrara e nel
Municipale. Passarono i secoli e i pericoli di 1598 la principesca residenza del Castello, per
sommosse cessarono. Allora il Castello fu ab- un forzato trasferimento nel vicino ducato di
bellito per divenire la magnifica residenza Modena.
della corte: venne arricchito dalle altane so-
pra le torri, dai balconi di marmo, dal cortile
d’onore di linee cinquecentesche e dai fastosi
appartamenti affrescati, ancor oggi visitabili
all’interno del percorso museale.
Nel 1570 un disastroso terremoto colpì la
città e il Castello subì molti danni. Il duca Alfon-
Lo sai che…
so II ne dispose il restauro, accompagnandolo A Bondeno è ben visibile il legame
con la realizzazione di un interessante ciclo dell’uomo con il fiume e le opere costruite
decorativo che tuttora ritroviamo nell’Apparta- per difendere le terre dalle acque. Il Cavo
mento detto “Dello Specchio”. Napoleonico è un importante canale
La morte di Alfonso II nel 1597, senza artificiale, lungo 18 km, che collega i fiumi
un erede legittimo e nemmeno un succes- Reno e Po. Il canale nasce nel 1807, sotto il
dominio di Napoleone Bonaparte, al quale
i bolognesi avevano chiesto di provve-
Percorso ciclopedonale del Burana
dere definitivamente alla sistemazione
idraulica del fiume Reno. Con la caduta di
Napoleone, l’opera fu abbandonata nel
1814 e ripresa nel decennio 1954-1963.
La funzione secondaria del Cavo, sfruttata
nella stagione secca, è quella di alimen-
tare il Canale Emiliano Romagnolo per
l’irrigazione agricola, quando tutti i corsi
d’acqua romagnoli hanno portate insuffi-
cienti ai fabbisogni estivi.
Concordia
Medolla
Rovereto
A22 Cavezzo San Felice sul
Panaro
Sozzigalli
Bomporto
Soliera
Bastiglia
Crevalcore Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
A1
Nonantola
Rubiera
San Giovanni in
Modena Persiceto
57 pedalate amiche
(EuroVelo), per attirare i turisti italiani e stranieri sono osservare i punti in cui erano collocati i
e contribuire all’economia locale. celebri mulini galleggianti (natanti), zattere
Il tracciato si sviluppa sul Percorso a fondo piatto ancorate controcorrente alle
Natura Secchia fino a Concordia, poi attraver- rive o ai piloni dei ponti che seguivano il va-
so piccole strade di campagna a bassa intensi- riare della corrente e che servivano per attività
tà di traffico e ciclabili in sede propria arriva a molitoria. Presso la sede del Municipio è con-
Mirandola. Da qui fino a San Felice si segue il servata una copia lignea, perfettamente fun-
tracciato dell’ex ferrovia Modena-Finale Emilia zionante, di uno degli ultimi mulini natanti.
quindi, con un nuovo tratto in fase di realizza- Costato diversi anni di lavoro e terminato nel
zione, si arriva sulle sponde del Panaro a Cam- 1907, il modellino è completato dall’imman-
posanto. Seguendo gli argini di quest’ultimo si cabile immagine protettiva della Madonna e
percorre la cosiddetta “riviera del Panaro” fino dal celebre motto d’augurio “Dio ti salvi”.
a Bomporto. Da qui si segue la strada a fianco Merita una sosta anche il comune di
del Naviglio ed infine la ciclabile di Bastiglia che Mirandola, una delle capitali degli antichi du-
riporta al centro di Modena. cati estensi, fortemente colpita dal sisma del
Il percorso tocca anche Concordia sulla 2012. La piazza centrale è ancora parzialmente
Secchia, dove sono ancora evidenti le ferite del transennata. Dopo un piacevole tratto su una
terremoto. pista ciclabile ombreggiata da grossi esemplari
Il Comune è sempre stato un tutt’uno di platani, si pedala in aperta campagna sulla
con il suo fiume. Il centro abitato è costitui- pista ciclabile intitolata a Chico Mendes, che
to da un cerimoniale di case che accompa- corre a fianco del Canale Diversivo di Cavezzo
gnano come un secondo argine il fiume e e raggiunge la periferia di Medolla. Da Miran-
questo corso d’acqua ha rappresentato per dola a Finale Emilia il percorso segue il tracciato
secoli una fonte essenziale per il sostenta- dell’ex linea ferroviaria e attraversa campagne e
mento della comunità. Sino all’Ottocento il vecchie stazioni.
fiume era navigabile da Concordia fino al Po Nel tratto lungo la “Riviera” del Panaro,
e il suo letto, allora più ampio e racchiuso da l’itinerario permette di incontrare numerose
argini meno elevati, ospitava macine e mec- ville di notevole pregio architettonico. La dif-
canismi idraulici che si alternavano alle im- fusa abitudine del vivere in “villa”, ossia in cam-
barcazioni. Salendo sull’argine e percorrendo pagna, diede infatti origine tra il ‘400 e il ‘500
la pedonale “passeggiata dei mulini” si pos- alla costruzione di comodi palazzi signorili, ville
fattoria e corti rurali dove trascorrere i mesi più le leggermente arretrato al quale si accede
caldi e organizzare battute di caccia. Molte di lungo un viale alberato di pioppi cipressini e
queste residenze di campagna, edificate anche platani secolari. In prossimità di Solara si tro-
nei secoli successivi da una facoltosa nobiltà lo- va La Carandina, una pregevole residenza
cale, vennero collocate in prossimità dei punti costruita nel XVII secolo dagli omonimi nobili
strategici della viabilità fluviale, in un piacevole modenesi.
contesto ambientale. Al termine del percorso delle ville estensi
Percorrendo l’argine sinistro del Panaro, si si raggiunge Bomporto, nel punto in cui il Na-
incontra il Casino Tosatti formato da due corpi viglio si immette nel Panaro, per poi rientrare
di fabbrica, il più antico dei quali presenta una a Modena pedalando su una comoda ciclabile.
torre colombaia ed è databile al XVI secolo. Più
avanti La Manetta (ora Villa Bruini), a pianta
rettangolare e abbellita da un parco alberato. In
seguito compare Villa Reggiani (ora azienda
agricola Gavioli), residenza di impianto cin-
quecentesco attorniata da altri rustici a formare
una corte aperta con cappella e torre colomba-
Lo sai che…
ia centrale, sovrastata da un campanile a vela. Nel corso degli anni ‘80 del XIX secolo,
La Corte della Quadra è un comples- l’amministrazione provinciale di Modena
so architettonico settecentesco costituito da decise di collegare il capoluogo ad altri
una grande villa a pianta quadrata (Casino centri della provincia tramite una rete
Cavazza) sormontata da una altana e circon- di ferrovie e di tranvie a scartamento
data da fabbricati rurali con torrette disposti ridotto. La costruzione fu affidata a
simmetricamente a delimitare la corte. Poco due diverse società anonime ferroviarie
oltre si scorge Villa Scribani Rossi, maesto- che nel 1917 si fusero dando vita alla
so complesso risalente al XVII secolo e carat- Società Emiliana di Ferrovie Tranvie ed
terizzato da tre corpi di fabbrica, di cui due Automobili (SEFTA). Ad oggi sopravvive
rustici prossimi all’argine e l’edificio padrona- solo la linea Modena-Sassuolo.
Mantova
Governolo
A22
San Benedetto Po
Quistello
Suzzara
Moglia
Guastalla Concordia
Novi di Modena San Possidonio
Mirandola
Carpi
Correggio
Map data © OpenStreetMap (and) contributors, CC-BY-SA
Nonantola
Rubiera
San Giovanni in
Modena Persiceto
La Ciclopista del Sole è la grande greenway EuroVelo, la rete ciclabile transeuropea che
italiana che unisce il valico del Brennero con da Capo Nord (Norvegia) arriva a Malta. La rete
la Sicilia. L’itinerario qui proposto coincide EuroVelo, dopo aver attraversato Finlandia,
con il tratto “Mantova-Modena”. Si parte da Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca
e Austria arriva in Italia al passo del Brennero:
Mantova e si pedala lungo gli argini del Min-
da qui parte EuroVelo n° 7 che arriva al lago
cio e poi del Secchia, incontrando oratori, di Garda, da dove prosegue per Mantova, per
abbazie, pievi matildiche, caseifici e numero- transitare infine dalla provincia di Modena,
se corti agricole. Se realizzato in due giorni, prima di arrivare a Firenze.
con sosta intermedia, è un percorso accessi- Obiettivi importanti di queste reti sono
bile a tutti. di favorire il cicloturismo in tutta Europa, valo-
rizzando, anche per i residenti, la via ciclabile
La Ciclopista del Sole è sia l’itinerario principale come alternativa dolce al traffico motorizzato.
del progetto di Rete Ciclabile Italiana La grande Pianura Padana è l’ideale per
Bicitalia (della Federazione Italiana Amici facili itinerari in bicicletta, data l’assenza di sa-
della Bicicletta-FIAB) che l’itinerario n° 7 di lite e dislivelli, e i paesaggi campestri e fluviali
Scarica la scheda di
viaggio e la traccia GPS
61 pedalate amiche
daranno soddisfazione a turisti e ciclisti.
Il percorso qui proposto parte da Manto-
va, nella terra dei Gonzaga, e dopo aver costeg-
giato il lago di Mezzo e il lago Inferiore, prose-
gue tra ciclabili e strade ordinarie in direzione
“Ferrara”, raggiungendo in breve Pietole, frazio-
ne del Comune di Virgilio.
Soia, barbabietole e mais da foraggio
sono gli elementi caratteristici di questo
paesaggio agrario. Pedalando dolcemente,
si supera la frazione di San Biagio e per un
tratto si pedala lungo l’argine del Mincio,
emissario del Lago di Garda. Si arriva così
in vista dell’abitato di Governolo (frazione
di Roncoferraro), dove il Mincio conclude il
suo corso (poco prima della confluenza in Po
che avviene poco più a valle, a Sacchetta di Duomo e Ghirlandina, Modena
Sustinente). Qui è inconfondibile la sagoma
della Torre di Galliano, che sorge su un anti- gini che circondano il paese è ancora oggi vi-
co feudo appartenente alla Contessa Matilde sibile la preziosa opera di bonifica dei monaci.
di Canossa e faceva parte di una fortezza co- Grazie all’attracco fluviale, San Benedetto Po è
struita nella metà dell’XI secolo. anche il punto di partenza e/o arrivo per escur-
Merita una sosta anche il paese di San sioni in motonave (www.motonaviandes.it)
Benedetto Po, borgo che si sviluppa intorno verso Mantova e lungo il Po.
al maestoso Monastero di Polirone. Fondato A San Benedetto Po si pedala lungo l’argi-
nel 1007 da Tedaldo di Canossa, nonno della fa- ne maestro, all’interno del Parco Golene Foce
mosa contessa Matilde, sull’isola che si trovava Secchia, che comprende i terreni golenali del
tra il Po e il fiume Lirone, il monastero fu sop- tratto terminale del fiume Secchia sino alla
presso nel 1797 da Napoleone Bonaparte. Nel confluenza in Po.
Cenobio, ottimamente conservato, è possibile Il percorso prosegue in direzione sud, fino
visitare i luoghi caratteristici di un monastero al confine con l’Emilia-Romagna, accompagnati
benedettino: Chiostri, Cantine cinquecente- dalla presenza silenziosa del grande fiume e dei
sche, Refettorio monastico, Sala del Capitolo, filari di pioppeti nelle golene e lungo le rive.
Biblioteca monastica e Basilica. Tappa successiva è Quistello, su una
Percorrendo le piste ciclabili lungo gli ar- bella pista asfaltata che segue i meandri del
Lo sai che…
Il poeta Virgilio nacque nei pressi di
Mantova, precisamente nel villaggio di
Andes, località identificata dal XIII seco-
lo con il borgo di Pietole, come indicato
anche da Dante nella Divina Commedia
(Purgatorio, 18, 83).
fiume e arriva al ponte con bassi archi di ce- ridosso del fiume. Il percorso continua sull’argi-
mento che preannuncia l’abitato di Bondanel- ne fino al vicino Ponte del Bacchello (Sozzigalli-
lo, frazione di Moglia. Soliera), dove si prosegue in sinistra orografica:
Al raggiungimento del confine modene- la Ciclovia del Secchia non è asfaltata, ma il fon-
se, un pannello metallico segnala che pedalia- do è comunque compatto e ben pedalabile.
mo sulla “Ciclovia sinistra Secchia-EuroVelo Da ammirare davanti a noi tutto il crinale
n° 7”. L’argine è facilmente transitabile con tutti tosco-emiliano dal Corno alle Scale al Cimone,
i tipi di biciclette e la pista termina in prossimi- fino al Cusna e alla Pietra di Bismantova.
tà del ponte stradale di Concordia s/S, che si Arrivati al Ponte dell’Uccellino, inizia il
trova oltre il fiume in destra orografica. percorso di avvicinamento al centro di Modena
Si transita poi nei pressi dell’abitato di Ro- che avviene attraverso la rete di piste ciclabili
vereto s/S, con la chiesa e il campanile posti a cittadine.
Lo sai che…
Il tratto della Ciclopista del Sole qui
descritto termina a Modena, ma il
percorso nella provincia modenese
continua, passando per Vignola, quindi
per il Parco dei Sassi di Roccamalatina.
La “variante modenese” della Ciclopista
porta a Zocca e poi a Vergato, dove si
congiunge con il percorso principale che
arriva da Bologna e raggiunge Firenze.
www.bicitalia.org
www.circuitocittadarte.it
www.bicicletteafiumi.it
PIANURa
1 In sella sulle tracce del Romanico .................................................. pag. 4
2 In bici nelle Valli mirandolesi:
i Barchessoni e l’Oasi di Mortizzuolo ...................................................... 8
3 Un tuffo nel verde e nel passato:
Parco Archeologico della Terramara ..................................................... 12
4 Lungo il Naviglio modenese, antica via di navigazione e commercio,
da Modena a Bomporto ........................................................................... 16
collina
5 Tra natura e arte nella collina modenese ........................................... 20
Legenda
6 Ma che bel Castello: dalla pianura all’Appennino .............................. 24
1
7 Terre di parchi e di motori ...................................................................... 28 numero dell’itinerario
8 Ciclovia del Parco dei Sassi di Roccamalatina, Sul sito “Pedalate amiche”
da Vignola a Montecorone ................................................................ 32 www.provincia.modena.it/
pedalateamiche è disponibile
9 Ciclovia dei Parchi, da Modena alla Riserva della per ogni itinerario:
Cassa di espansione del fiume Secchia ................................................. 36 ✔✔ La scheda di viaggio
(roadbook) che descrive
10 La pista ciclabile Modena-Vignola e il Percorso Natura Panaro ....... 40 “passo per passo” lo
svolgimento del percorso.
11 Percorso Natura Secchia ......................................................................... 44 ✔✔ La mappa da consultare
e/o stampare.
12 Percorso Natura Tiepido ......................................................................... 48 ✔✔ La traccia GPS da
caricare sui dispositivi di
grandi percorsi cicloturistici navigazione satellitare.
64 pedalate amiche
Isola della
Scala
Este
Cerea Legnago
Mantova
15
Badia Polesine
Po Po
San Benedetto Po
Quistello
Suzzara
a
A22
2
chi
11
Sec
A13
San Martino
Po
Spino Occhiobello
14 13
Novellara
Cavezzo
San Felice Finale Emilia
Ferrara
sul Panaro
Carpi
ia
Secch
Poggio
Correggio 1 Renatico
Castelfranco
3
Secchia
Emilia
Pa
n aro
Formigine
10
Sassuolo 6
Spilamberto A14
A1
Castellarano
5 Per informazioni:
12 Vignola
Provincia di Modena
7
Area Territorio e Ambiente
via J. Barozzi, 340 – 41124 ModenaA14
ro
na
Serramazzoni
8
parchibiodiversita@provincia.modena.it
www.provincia.modena.it
Pavullo nel
65 pedalate
Frignano amiche A1
Stampato su carta ecologica