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LE RESINE materiali plastici sono dei polimeri

Requisiti richiesti: ( tutte le resine in generale)


- Buone qualità meccaniche di durezza e resistenza;
- Colori simili ai tessuti duri e morbidi della cavità orale(os);
- Elevata stabilità di colore nel tempo;
- Basso costo;
- Insapore, inodore, atossico, non irritante per i tessuti ossei;
- Elevata resistenza agli agenti chimici;
- Basso grado di assorbimento di umidità e insolubilità nei fluidi os;
- Facilmente reperibile in caso di rottura;
- T di rammollimento relativamente elevata;
- Peso specifico basso;
- Facilmente lavorabili con l’impiego di normali attrezzature;
- Conducibilità termica bassa;
- Minime variazioni dimensionali sia durante il processo di lavorazione che durante la permanenza
nel cavo orale ;
- Radiopache per poterle individuare ai raggi x, nei casi di inserimento casuale della protesi o dei
suoi frammenti;
- Quelle in commercio, non rispondono completamente a questi requisiti, ma in generale risultano
utilizzabili.
1)Resine sintetiche
Hanno una duplice classificazione:
1)IMPIEGO:
- Ricopertura estetica di corone e ponti con struttura metallica;
- Basi di PMT e Ptm
- Denti artificiali prefabbricati;
- Corone e ponti provvisori;
- Riparazioni di protesi mobili;
- Ribasature dirette ed indirette;
- Portaimpronte individuali;
- Ortodonzia intros mobile;
- Impronte funzionali;
- Modelli da tradurre in lega; - Selle per scheletrati;
2) NATURA CHIMICA:
- Resine acriliche;
- Resine composite;
- Copolimeri vinil-acrilici;
- Polistirene;
- Policarbonati:
- Resine acetaliche.
Resine acriliche
Vengono usate da più tempo e sono diverse da quelle sintetiche.
Sono raggruppabili in tre categorie:
1)Termopolimerizzabili a base di PMMA; poli metil metal acrilato
2)Autopolimerizzabili a base di PMMA;
3)Modificate.

1)Per: termopolimerizzabili per PMMA i loro usi:


- basi per PTM e PPM;
- selle per protesi scheletriche;
- corone a ponte provvisorie;
- ribasature indirette;
Non vengono impiegate per riparazioni.
Stato di fornitura: un liquido ed una polvere in un recipiente pronti per
essere miscelati oppure in capsule predosate costituite da due scomparti
contenenti rispettivamente la polvere ed il liquido oppure sotto forma di
una massa solida polimerizzabile.(arriva già il miscuglio)
Possono essere impiegate per:
- il procedimento di formatura per compressione;
-il procedimento di formatura per iniezione.

Liquido : metil meta acrilato che a Temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore,
trasparente, di odore penetrate, s in parecchi sv organici, poco s in H20,
infiammabile e moderatamente tossico.
Contiene:
• Inibitore (idrochinone o etere metilico dell’idrochinone) per evitare che il monomero polimerizzi
durante la sua conservazione, a causa dei raggi UV o per il calore, fornito in boccette di vetro;
reticolanti che formano legami trasversali fra le varie catene. Il polimero finale bpresenta > durezza,
< tendenza all'assorbimento dei liquidi, > resistenza ai solventi SV ↑ ( vuol dire che aumenta tg di Tg.
(temperatura del secondo ordine, vetrosa)
• Plastificanti additivo sostanze aggiuntive migliora azione plastificante del nostro metli
metacrilato. La funzione del monomero è quella di legare con la sua azione SV i granuli costituenti
la polvere.

Polvere : poli metil metal acrilato (PMMA) risultato della riduzione dei granuli del PMMA;
polimero di poliaddizione, a struttura lineare con caratteristiche termoplastiche, per azione del
calore e/o della p subisce solo una trasformazione reversibile del suo stato fisico. Ottenuto per
polimerizzazione radicalica di metacrilato di metile. Nel caso della polimerizzazione ne subisce una
contrazione volumetrica. E un polimero amorfo, incolore e trasparente in «vetro organico». Buono
resistente a molti reagenti inorganici in sz acquosa, elevata resistenza agli agenti atmosferici, alta
stabilità a luce e calore. Durezza E resistenza alla scalfittura ed all'abrasione non sono
Particolarmente elevate, possono essere migliorate mediante copolimerizzazione.
Possono contenere:
• iniziatori danno logo a radicali liberi e attivano la miscelazione, la
reazione di polimerizzazione del MMA verso i 70-75° C;
• pigmenti inorganici per impartire alla resina una colorazione simile a
quella del tessuto os;
• opacizzanti per conferire adeguata opacità alla massa;
• fibre di colore rosso, in modo da imitare i vasi sanguigni presenti nella
mucosa os,

fasi di lavorazione di manufatti in resina acrilica termopolimerizzante


-BASI in PTM
-RIBASATURA
-CORONA A GIACCA
-CORONA VENEER
Possono essere utilizzate Formatura per iniezione delle resine acriliche termopolimerizzanti
Passi di lavorazione di manufatti in resina acrilica termopolimerizzante
1.)Basi in PMT; Dopo che l'odontoiatra, rileva le impronte dell'arcata edentula del pz, le invia al
laboratorio per la realizzazione del modello in gesso. Su questo modello, l'odontotecnico costruisce
in cera la base o placca della protesi e su di essa monta, in articolatore, i denti artificiali
prefabbricati. Il modello in gesso, con base in cera con infissi i denti artificiali, viene inserito nella
parte inferiore (stampo) di una muffola per PMT fino al momento in cui il gesso dello stampo non
lambisce il margine inferiore della placca in cera. La base in cera viene sostituita con delle resine
allo stato pastoso, il cui colore sarà simile a quello delle gengive. La resina polimerizzando a umido
sotto p di una staffa in un apposito polimerizzatore, indurirà trattenendo i denti artificiali. La protesi
verrà rifinita e lucidata con apparecchi e materiali opportuni
(frese, pietra pomice rossetto bianchetto). Con la lucidatura il contatto della protesi con la lingua e
le guance, divine più confortevole ed evita irritazioni che sarebbero causate da superfici ruvide. La
superficie liscia è utile per evitare che i residui di cibo possano aderire alla protesi. I denti
prefabbricati, sono prodotti dalle Case Costruttrici.
2) Ribasatura( cera gia una base ma bisogna rimetterci le mani) nel tempo: viene eseguita
periodicamente su tutta la Protesi parziale Mobile o PTM con basi portanti in resina, perché i tessuti
subiscono modifiche sostanziali dovute al riassorbimento osseo: la ribasatura ripristina l'aderenza
della protesi con i tessuti os. Questa, può essere:
-totale: se il vecchio materiale della base viene sostituito con del nuovo,
lasciando solo una sottile fascia di resina adiacente a denti artificiali;
- parziale: se si aggiunge un solo strato superficiale internamente alla
protesi, in modo da riempire lo spazio creato dall'assorbimento dell'osso
alveolare.
Per una ribasatura parziale, l'odontoiatra deve rilevare un'impronta dell'arcata interessata utilizzando la
protesi stessa come portaimpronta ed inviare poi il tutto in laboratorio. L'odontotecnico colerà il modello in
gesso duro, immergerà la protesi in una muffula, fino a lambire il margine inferiore della protesi stessa. Dopo
la presa del gesso, si cola il controstampo e si attende che il gesso indurisca. A questo punto, la
muffola viene aperta e con un raschietto, si elimina il materiale da impronta nella parte inferiore della base,
sostituendolo con della resina allo stato poroso, si chide, si pressa e si passa alla polimerizzazione a
umido(70/75°C) della resina termopolimerizzabile aggiunta. L'unione con la resina della vecchia protesi
viene migliorata abradendo quest'ultima internamente con un'adatta fresa. Infine, la protesi viene lucidata.

E servono per, Corona a giacca: in genere è una ricostruzione di tipo provvisorio. La corona viene modellata
in cera sul moncone di gesso; del gesso cremoso, viene colato fino all'orlo dello stampo di una muffola, in
precedenza lubrificata con vaselina solida. Il gesso dello stampo, è in parte tenero ed in parte duro. Si
inserisce nello stampo la corona, con la superficie vestibolare libera e con inclinazione di 30/45°C. se l
angolazione non rispetta questa temperatura non si ottiene il prodotto desiderato. Ad indurimento avvenuto
si pennella sullo stampo un adatto isolante, facendo attenzione a non applicarlo sul modellato in cera.
L'isolante in cera evita l'unione del gesso contenuto nella metà inferiore della muffola con il gesso che sarà
colato nella metà superiore. La metà superiore della muffola, viene posta sulla metà inferiore senza
coperchio e si cola del gesso del controstampo dall'alto. Si chiude la muffola sotto pressa e si attende che il
gesso faccia presa. La muffola viene immersa in H2O bollente (3/5’) per ammorbidire la cera, si aure e si
elimina la cera versandovi sopra H2O bollente. Si lascia raffreddare il tutto in acqua o all'aria. Si impasta la
massa dentina in un recipiente di vetro o di plastica: si versa prima il monomero che dovrà essere saturato
con il polimero. Il polimero contiene pigmenti per impartire l'appropriata tonalità del colore. Quando l'impasto
non produce più filamenti, lo si inserirà con una spatola di acciaio nella forma preventivamente lavata con
cura ed asciugata. Per evitare che durante la pressatura piccole quantità di monomero possano penetrare
nelle porosità del gesso, occorrerà applicare sulle superfici del gesso un isolante.

Gli isolanti sono sz di alginati solubili che dopo la loro applicazione reagiscono con il calcio di gesso
formando una pellicola insolubile di alginato di calcio, Sulla resina viene posto un folio di politene, per
impedire l'adesione della resina stessa con il gesso del controstampo. Accostate le due parti della
muffola, si dovrà applicare sulla muffola stessa una pressione graduata crescente, utilizzando una pressa
idraulica. Si riapre, si eliminano le sbavature e si traccia la linea del colletto, tagliando in diagonale verso la
metà del moncone. Si toglie questa parte della massa dentina e si sostituisce con la
massa del colletto; si copre con il polietilene e si pressa nuovamente. Si applica la massa smalto,
asportando la relativa dentina in maniera crescente verso il margine incisivo, per ottenere adeguate
sfumature di colore; si pressa. Prima della polimerizzazione possono effettuare sul lavoro delle
caratterizzazioni individuali utilizzando particolari mass per caratterizzazioni e
sostanze coloranti. Dopo l'inserimento della protesi nella bocca del paziente,
dovrà armonizzare con i denti naturali e non dovrà presentare un aspetto
artificiale, da richiamare l'attenzione di un osservatore. L'elasticità e il colore
sono i prerequisiti per un buon lavoro.

4) La corona Veneer segue


lo stesso procedimento della corona a giacca.
Occorre però applicare un opacizzante per mascherare il colore della struttura
metallica stessa. Si ottiene per fusione a cera persa e le ritenzioni per
l'accoppiamento meccanico fra la lega e la resina possono essere ottenuti
applicando sulla superficie vestibolare del modellato in cera dele perline in
cera o plastica o intaccando la superficie vestibolare della cera con una fresa e
impiegando dei fili di ritenzione sempre in cera
per attivare le resine achrliche .
Ciclo termico di polimerizzazione attraverso 2 metodi
1)Ciclo termico ad umido :
1) attraverso un polimerizzatore, formato da:
- Termopolarizzatore (orologio);
- Regolatore di velocità: per regolare la velocità con la quale avviene la
reazione;
- Termostato per scegliere la T.
Prevedere 3 cicli termici.

I- avviene in 3 steep:
a. Immersione della muffola in H2O a Tambi
b. Riscaldamento in 30' a 70-75°C per 30/60'; a 70°C il perossido di
benzoile si decompone formando radicali liber che attivano le molecole
di monomero presente nella massa, innescando la polimerizzazione;
C. Riscaldamento a 100°C per 15' e mantenimento diT per 30/60'.

Il- avviene in 2 steep:


a. Immersione della muffola in H20 a 70-75°C e mantenimento per 90'; controllando
sempre la temperatura perché deve rimanere costante
Dopo avremo altri  
b. Riscaldamento a 100°C per 15' e mantenimento per 30/60';

IlI- immersione della muffola in H2O a 70-75°C per 7-9h;

2)Ciclo termine a secco


Si ricorre a un forno con termopolimerizzatore e termoregolatore per 8- 10 ore una temperatura di
75-90 °C , seguito da raffreddamento .

Modalità di raffreddamento, lucidatura estrazione della protesi, rifinitura e lucidatura


In conseguenza alla polimerizzazione, la muffola viene raffreddata
lentamente nella staffa, all'aria ed all'H2O. La muffola viene lasciata
raffreddare per 30 minuti ed immersa in H2O per altri 15 minuti circa.
Segue il raffreddamento. Dopo il raffreddamento la protesi viene liberata
dal blocco di gesso con delle forbici; seguono la rifinitura con le frese e la
lucidatura con la pietra pomice.
Si ricorre a punte rotanti abrasive montate su un manipolo del banco di
lavoro e piccole frese per eliminare eventuali imperfezioni che
potrebbero impedire l'assestamento della corona sul moncone. La
lucidatura viene fatta su pietra pomice.
Difetti della protesi in resina acrilica termopolimerizzabile:
-porosità si andranno a formare bolle
-variazione dimensionale e tensioni interne: non è stabile il materiale variazione della
dimensione maggiore o minore rispetto a quello che io desidero, ci sarà più fragilità

-fessurazione superficiale avere fessure piu grandi rispetto ai pori


- residui da monomero non tutto il monomero potrebbe aver reagito

Resine a consistenza fluida (resine acriliche polimerizzabili a freddo)


hanno un uso limitato;
colabile:
sono forniti sotto forma di polvere e di un liquido che miscelati tra loro originano un
impasto molto
Procedimento:
Il modello in cera della base protetica è fissato con pasta termoplastica nella parte
inferiore di una
muffola cilindrica in cui viene versato un colloide reversibile allo stato fluido (sol) fino à
coprire
completamente i denti.
Si lascia raffreddare fino a quando il colloide non passa allo stato gelatinoso (Bel); si toglie
il modello di
gesso con tutta la base, si elimina la cera e si posizionano i denti prefabricati' nelle stesse
posizioni
¿he occupano nell'impronta in idrocolloide prima della rimozione del modello in gesso. Per
ricavare i
canali di colata e di sfogo vengono fatti dei fori nell'idrocolloide attraverso la parte
posteriore della
muffola.
I modello di gesso è isolato con un'opportuna sostanza e posizionato nuovamente
nell'impronta in
idrocolloide.
- Si chiude la muffola e si inserisce in un recipiente a pressione. I canali dovranno essere
rivolti verso l'alto, in modo da permettere la colata della resina fluida mediante l'impiego di
un imbuto adatto. Vengono mescolate per 10/15" 1p di liquido e 3p di polvere. Quando la
forma è riempita, si lascia riposare per 5'. Si riempie il recipiente a pressione con H20 a
T=40°C, si chiude e si applica una p di 2 bar per 30'. Si apre il recipiente a p, si recupera
la protesi, si eliminano le parti relative ai due canali e si rifinisce con i metodi
convenzionali.

• Vantaggi:
- Riduzione dei tempi di lavorazione rispetto alle normali operazioni di
messa in muffola e di estrazione della protesi;
• Svantaggi:
Possibilità che i denti prefabricati subiscano degli spostamenti durante
il loro inserimento nella forma in idrocolloide e la presenza di porosità
nella base protetica.
Resine acriliche modificate (ottenute dalla copolimerizzazione di specifici monomer o
contenenti
Opportuni additivi):
Per basi di protesi:
Per ottenere basi che presentano una più elevata resistenza agli urti
e più basso grado di
assorbimento di liquidi, oppure per basi con più elevata bagnabilità e adesività. Hanno un
uso limitato;
Per denti artificiali:
Contengono [(sostanze reticolari] ed (agenti rinforzanti]) elevati. Vengono impiegate per :
> Denti prefabbricati: utilizzati in PPM e PTM, sono realizzati secondo forme, grandezze e
colori
prestabiliti. Sono reperibili in commercio in resina acrilica modificata o composita e in
porcellana;
Per corone e protesi a ponte:
Fornite sotto forma di polyere e di liquido. La polvere ed il liquido vengono miscelati e la
massa
plastica ottenuta viene applicata direttamente suíla struttura metallica. La polimerizzazione
si effettua
in apparecchi automatici; il manufatto è immerso in H,O in appositi contenitori. La
realizzazione di
una corona in metallo-resina acrilica, prevede le fasi di:
A-modellazione in cera da fusion della struttura metallica in ritenzione;
B- rifinitura, lucidatura e pulitura;
C- microsabbiatura della struttura metallica;
D- applicazione di vari strati di massa opacizzante;
E- rifinitura con frese al Carburo di Te/o dischi diamantati e lucidatura finale.

Resine composite
Vengono classificate in base al monomero:
1.) A base di monomero di Bowen (BIS-sigma ) impiegati sia conservativa che in protetica.
Elevata percentuale di micro riempitivi, costituito da particelle Si02 , polimerizza
l’operazione della luce.
2- a base di uretano dimetacrilato (UDMA): limitata applicazione. Contengono
microriempitivi di
natura silica. Polimerizzano al caldo, sotto p;
3- a base di policarbonato dimetacrilato (PCDMA): compositi ibridi; utilizzate per protesi su
impianti,
corone, ponti, inloys e onloys (intarsi). Cottura per fotopolimerizzazione;
E come: in base alla polimerizzazione
A- autopolimerizzabili attivazione per reazione chimica.
B- fotopolimerizzazabili: attivazione per luce.
C- autofotopolimerizzabili: attivazione chimica e per luce.
Servono per:
- Ripristinare e conservare la funzionalità e l'estetica del tessuto dei denti naturali
(CONSERVATIVA):
Per la realizzazione di protesi o parti di protesi (PROTETICA);
- per materiali ausiliari in alcune lavorazioni.
In odontoiatria conservativa vengono fatti
dall'odontoiatra, nella cavità os del pz. Vengono fatti per:
- ricostruzione di incisivi fratturati;
restauri
diretti
- ricostruzione di cavità interessate da lesioni cariose;
- faccette estetiche;
In odontoiatria protetica:
- copertura di corone e ponti metallici;
- intarsi;
- basi per PT e denti artificiali;

• Fornite sotto forma di paste contenute in apposite siringhe o polvere


di miscelazione da miscelare con un liquido, contenuto in boccette
separate.
• La polimerizzazione avviene per azione della luce di lunghezza d'onda
opportuna con apposite apparecchiature, per azione chimica o a
caldo in appositi polimerizzatori

Copolimeri vinil-acrilici
Vengono forniti già miscelati sotto forma di massa gelatinosa, oppure in recipienti separati
contenenti polvere e liquido e lavorati per compressione.
- Il liquido è caratterizzato dalla presenza di MMA + additivi;
-La polvere è un copolimero ottenuto dalla copolimerizzazione di acetato di vinile e
cloruro di vinile + additivi.
Trovano applicazione nella costruzione di basi di PTM o PPM e vengono lavorata tramite il
procedimento di formatura per iniezione.
Presentano:
- > pS;
- > duttilità;
- < rigidità;
- > resistenza agli urti;
< solubilità;
< assorbimento di H20;

Polistirene
Limitato per basi protetiche.
Resina termoplastica ottenuta per poliaddizione dello stirolo.
Liquido incolore, trasparente, forte odore aromatico, S in molti SV
organici e molto poco S in H2O. In assenza di inibitori, si trasforma
lentamente in una massa solida trasparente. Leggermente tossica ed
infiammabile. Polimero lineare non cristallino, di elevata trasparenza e
brillantezza superficiale. Relativamente duro e rigido, fragile, inodore ed
infiammabile, onigroscopico ( in grado di assorbire l’umidità) , chimicamente inerte rispetto
a molti agenti
corrosivi inorganici.
La Tg = 80/90°C

Rispetto al PMMA poli metil metal acrilato presenta:


- < pS;
- > durezza;
- < coefficiente di dilatazione termica;
- < S ed assorbimento di H20.

POLICARBONATI
Resine termoplastiche formate da poliesteri lincari dell'acido carbonico,
In commercio, troviamo il Policarbonato da bisfenolo A che è un polimero lineare con
grado di cristallinità del 20-40% e Tg, = 150 C.
Presenta:
• buona resistenza al calore,
buona resilienza a basse T.
durezza analoga a quella del poliestere e la resistenza a trazione è paragonabile a quella
dei copolimeri vinil-acrilici.
elevato allungamento % a rottura e bassa igroscopicità.
buona resistenza agli agenti atmosferici, ai raggi UV, a 03 (ozono) , a 02, ai liquidi
organici, alle sostanze alimentari, alle s2 acquose organiche ed inorganiche.
fisiologicamente inerte c autoestinguibile e può essere colorato
tende a rigonfiarsi in alcuni SV organici e presenta bassa resistenza a fatica.
'Trovano limitata applicazione per basi di PTM c PPM rimovibili. Impiego limitato, Per la
costruzione di muffole che vengono impiegate
nella tecnica di polimerizzazione tramite microonde per polimeri a base di PMMA.

In campo protetico per la costruzione di corone, ponti, inloys sono


utilizzati compositi ibridi a base di policarbonati (PCDMA), rinforzati
con particelle di borosilicato di bario.

Resine acetaliche
Prodotte per poliaddizione della formaldeide e vengono ottenute
Industrialmente per omopolimerizzazione anionica o per copolimerizzazione cationica.
Sono:
• termoplastici ad elevato grado di cristallinità;
• ottima stabilità dimensionale;
• elevata resistenza ai SV, all'abrasione e alla fatica;
• alto modulo elastico e di tenacia.
Lavorate per pressoiniezione, quindi a
caldo, in apposite apparecchiature, impiegate per la realizzazione di ganci estetici in
protesi scheletrata, ponti e protesi (PMP: protesii mobili parziali ) provvisori,
perno-moncone, monconi implantari, apparecchi ortodontici intra orali mobili, mantenitori di
spazio.

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