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SULLE RESINE
PER RIVESTIMENTO
Introduzione
1 Conoscere le resine
2 Pavimenti in resina
5 Resine in sicurezza
Conclusioni
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INTRODUZIONE
CORES RESINE
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Resine Cores Srl è specializzata nella produzione e formulazione di resine per
applicazioni edili, artistiche e la realizzazione di pavimentazioni in resina.
L’attività dell’azienda, iniziata nel 1995, continua tutto'ora a pieno regime. Per
produrre le nostre resine utilizziamo tecnologie e materiali di base sempre
all’avanguardia e impieghiamo mezzi di produzione specializzati, atti a
garantire l’efficienza e la qualità dei prodotti Cores. Le nostre resine sono
testate e studiate in laboratorio e da anni soddisfano la nostra più variegata
clientela: dal posatore al piccolo artigiano, all'appassionato del fai da te fino
alle grandi applicazione industriali.
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Noi di Cores militiamo nel campo dell’edilizia conservativa e delle resina da
più di 20 anni e di anno in anno il nostro bagaglio di esperienze e di nozioni
conoscitive si arricchisce.
Il nostro obiettivo è quello di far conoscere al meglio questo campo, che noi
troviamo affascinante e curioso, per rendere consapevoli gli applicatori dei
segreti e dei procedimenti da utilizzare per fare un lavoro a regola d’arte.
Questo e-book vuole essere una guida, un vademecum da seguire per chi
decide di mettersi all’opera con la resina, per chi decide di rinnovare la sua
professione o per chi vuole abbracciare il resto del mercato dei rivestimenti
aumentando la sua competitività.
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CAPITOLO UNO
CONOSCERE LA
RESINA
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CONOSCERE LA RESINA
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COME E' COMPOSTA LE RESINA BICOMPONENTE?
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I due componenti liquidi si legano in peso tra di loro al momento della
miscelazione e fanno sì che la nostra resina si solidifichi e raggiunga le
caratteristiche chimico-fisiche-estetiche desiderate.
E' perciò importantissimo che la miscelazione del componente A con il
componente B avvenga in maniera precisa e corretta; essendo il legame che si
va a creare un vero e proprio legame chimico, i due componenti vanno
miscelati in preciso rapporto (indicato in etichetta).
Se non si rispetta il rapporto di catalisi la resina non solo non raggiungerà le
caratteristiche meccaniche o fisiche che si desiderano, ma in alcuni casi
potrebbe addirittura non catalizzare affatto.
Una delle caratteristiche principali della resina epossidica è quella di non
contenere solventi, quindi trova un largo uso anche in ambienti non
appositamente programmati per il suo impiego: non occorrono infatti cappe
filtranti e l’uso di apposite maschere come invece è obbligatorio mettere per la
manipolazione della resina poliestere.
La resina bicomponente epossidica indurisce a freddo, a temperatura ambiente
10/35°C, non necessita di forni di cottura o particolari attrezzature per il suo
impiego; basta solo adottare le consuete norme di sicurezza e pulizia.
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CAPITOLO DUE
PAVIMENTI IN
RESINA: QUANDO,
DOVE, COME !
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PAVIMENTI IN RESINA: QUANDO, DOVE E COME
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La resina trova la sua massima praticità nel rivestimento dei complementi
d'arredo del bagno: è igienica, impermeabile e facile da pulire.
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PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA RESINOSO
l termine “sistema resinoso” è quello che più di ogni altro è in grado di indicare
correttamente il composto monolitico e compatto, ottenuto con la
sovrapposizione di due o più formulati resinosi applicati uno sull’altro in
sequenza logica tali da essere:
a) La progettazione o scelta
•Indagine cognitiva
•Indagine tecnica
b) Le fasi applicative
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La progettazione o scelta non è altro che l’acquisizione di dati ed informazioni
relativi alla problematiche ed alle esigenze del caso. Perciò non è possibile
stilare una guida schematica su come assemblare i vari prodotti; ogni lavoro è
un lavoro a sé stante, unico.
Le fasi applicative non sono altro che la sequenza dei vari prodotti che
compongono un determinato sistema unita alla precisa metodologia
applicativa.
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Quindi alcune informazioni ci vengono trasmesse dal Cliente direttamente o da
persone da lui incaricate, altre, in generale si tratta per lo più di dati numerici,
l'applicatore deve assumerli con test eseguiti nei locali dove verrà realizzato il
rivestimento.
INDAGINE COGNITIVA
Fanno parte dell’indagine cognitiva:
• Destinazione d’uso
• Sollecitazioni dinamiche e statiche
• Aggressioni chimiche previste
• Presenza d’acqua (continua, assente, saltuaria)
• Intensità e tipo di traffico
• Aspetto superficiale desiderato
• Frequenza e tipologia di lavaggi
• Aspetto superficiale desiderato
• Colore
INDAGINE TECNICA
Fanno parte dell’indagine tecnica:
• Tipologia e stratificazione dell’esistente pavimentazione
• Area della superficie da trattare
• Grado di umidità presente
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•Resistenza allo strappo del sottofondo (prova del pull off)
• Coesione degli strati corticali (prova con sclerometro)
• Attuale livello di conservazione del sottofondo
• Posizionamento della superficie di posa
• Presenza di liquidi sulla superficie (natura e grado di inquinamento)
• Eventuali contaminazioni
• Barriera al vapore (presenza o meno)
• Presenza o meno di calce nelle pareti e nel sottofondo
• Presenza o meno di insetti che contaminano l’ambiente
• Presenza o meno di altre ditte o maestranze che lavoreranno in
concomitanza all’applicatore
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E’ ben chiaro che si tratta di tanti parametri da osservare, di dati che si desumono
con test invasivi (carotaggi, localizzate demolizioni, prelievi di campioni) o
mediante utilizzo di apposite strumentazioni (sclerometro, igrometro, pull-off).
Le capacità di osservazione dello stesso applicatore, però, possono aiutare molto;
non appena si entra in un ambiente l’applicatore deve osservare: l’odore
dell’ambiente (puzza di “chiuso” o muffa?) l’ambiente è luminoso o ombroso? Le
pareti dell’immobile sono “fredde” o addirittura bagnate? La struttura in che
condizioni versa? (vi sono crepe, distacchi, segni visibili di deterioramento del
supporto?)
La presenza di muffa deve far insospettire riguardo le condizioni di umidità
ambientale, la presenza di crepe e distacchi deve far pensare alla solidità del
sottofondo da trattare. Solidità che dovrà poi essere verificata attraverso le prove
sperimentali.
Una volta ottenute dal committente o dal preposto tutte le informazioni riassunte
nell’indagine cognitiva e i dati tecnici riassunti in quella tecnica è possibile
giungere all’elaborazione del sistema resinoso più idoneo.
La scelta deve essere fatta trovando il punto di incontro tra le esigenze tecniche e
quelle prestazionali.
Il metodo da seguire parte dall’analisi delle esigenze tecniche in quanto sono loro
ad imporre l’uso di determinati prodotti e/o di particolari operazioni preliminari.
Non si può, però, prescindere da quelli che sono i desideri del committente e dal
costo finale del rivestimento
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LE VARIABILI
Vogliamo portare alla vostra attenzione alcune variabili, che devono essere
tenute in considerazione:
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- NATURA ED ENTITA' DEI CARICHI DINAMICI E STATICI, tipo, frequenza e
grado del traffico, gravità degli urti.
In ambienti preposti ad uso industriale è fondamentale fare una distinzione tra la
movimentazione delle merci che avviene su ruote piene e dure non deformabili
e quello su ruote gommate gonfiate.
In alcuni locali ad uso industriale, la movimentazione merci si esegue con carrelli,
trans-pallets, muletti ecc, tutti carrellati con ruote piene dure (vulcolan), in
alcuni casi anche metalliche o gomme con pneumatici gonfiati. Nel caso di uso di
gomme metalliche la pressione esercitata dalla ruota sulla pavimentazione è
direttamente proporzionale al carico che essi trasportano e pari al rapporto tra
carico agente sulla ruota e sezione di contatto. Maggiore è il carico sulle ruote,
maggiore sarà la pressione sul rivestimento.
Una situazione diversa si verifica nel caso di ruote gommate pneumatiche: se il
carico aumenta, non accresce la pressione esercitata sul rivestimento, ma
aumenta la deformazione della ruota, con incremento della sezione di contatto,
proporzionalmente al carico.
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- NATURA, CONCENTRAZIONE, TEMPERATURA E FREQUENZA DELLE
SOSTANZE CHIMICHE che possono venire in contatto con il rivestimento
resinoso ( compresi i prodotti utilizzati per la pulizia o la sterilizzazione) o se il
committente ha specifiche esigenze di igiene.
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Oltre alla variabili sopra citate l'applicatore potrà attingere a tutte le informazioni
necessarie per la posa come:
- descrizione del luogo dove realizzare il sistema resinoso, gli allacciamenti elettrici
e idraulici, le vie di accesso, il posizionamento dell'area di miscelazione;
- descrizione dettagliata di tutte le operazioni da svolgere in sequenza logica,
inclusa la preparazione del supporto;
- consumi teorici dei singoli prodotti e lo spessore da ottenere;
- indicazione delle condizioni del contratto e la durata del lavoro;
- come operare sui giunti, in prossimità di canalizzazioni, dei macchinari, la
formazione di sgusci etc.
- limitazioni di orari durante l'applicazione dei prodotti in fase solvente.
-limitazioni di applicazione durante particolari orari per la presenza di attività
lavorative non compatibili con l'applicazione ( grado di umidità troppo alto,
versamenti di acqua ecc).
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-Supporto in cemento
Questo tipo di supporto è il più semplice da trattare, una volta appurato che
non vi è presenza di calce e che vi sia stata applicata barriera al vapore
sottostante (nylon posto al di sotto del massetto al momento della
realizzazione) si procede con l’aumento della “rugosità” del fondo attraverso
molatura a diamante e successiva depolveratura.
Si passa poi direttamente all’applicazione del ciclo applicativo standard.
-Supporto in piastrelle
Lo stato conservativo delle piastrelle preesistenti va “verificato”
dall’applicatore, se ve ne sono di compromesse o disconnesse si deve
procedere con la rimozione e la stuccatura con un beton epossidico (BETON
EPOX, prodotto specifico) del foro che si viene a creare in modo da riprendere
la planarità.
Si procede poi con la “chiusura” delle fughe tra una piastrella e l’altra
attraverso l’applicazione di Ancor 400 ECT, un gel epossidico molto facile e
veloce da applicare. Il gel va rasato a zero sulle piastrelle in modo che riempia
solo ed esclusivamente le fughe. Una volta catalizzato il gel si procede a
molare completamente il fondo come se si trattasse di un massetto in
cemento e successiva depolveratura.
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-Supporto in legno/parquet
Questo tipo di fondo ha come problematica principale il movimento che il
legno ha per sua natura. Tale movimento è in grande contrasto con il sistema
resinoso che ci si vuole applicare al di sopra il quale sarà rigido e non
asseconderà il movimento del legno sottostante.
La preparazione del supporto in questo caso non è altro che il “fissaggio” del
legno.
Con un fondo in parquet si procede come segue:
• Si carteggia la superficie del supporto e si aspirano le polveri
• Si lamina con resina epossidica EpoxyResin LPL una rete in fibra di vetro
(Coretech NET)
• Si applica a frattazzo, rasando, BETON EPOX per rendere complanare il tutto
• Sul fresco di BETON EPOX rasato si spolvera a rifiuto altra sabbia di quarzo
per ottenere la rugosità ideale
• Si carteggia leggermente il fondo in sabbia e si aspirano le polveri
Ora il nostro fondo è perfetto per ospitare un rivestimento in resina.
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NORME CHE REGOLAMENTANO UN RIVESTIMENTO
RESINOSO
Le prime norme per quanto riguarda i pavimenti in resina sono datate 1986,
molte delle quali sono state modificate e rese al passo con i tempi.
Le norme sui pavimenti resinosi sono spesso oggetto di revisione, totale o
parziale, tramite la pubblicazione di aggiornamenti aggiuntivi o di nuove
disposizioni
Una delle norme principali è la UNI8297 che riporta le definizioni appartenenti al
campo dei rivestimenti resinosi, che vengono utilizzati per il trattamento dei
supporti o lo strato di rivestimento.
La più importante delle norme è la UNI 8298 che è suddivisa in 16 sezioni.
In queste diverse sezioni si affrontano argomenti come l'adesione del
rivestimento, la resistenza, il punzonamento statico e dinamico, la resistenza agli
agenti chimici, le reazione all'acqua, l'invecchiamento termico in aria, la
resistenza alle bruciature di sigaretta e alla pressione idraulica, la resistenza
all'abrasione ecc.
La norma UNI 8636 tratta le caratteristiche dei prodotti allo stato di fornitura
(prima e dopo l'indurimento) e dei rivestimenti resinosi già posati in opera, in
modo da verificarne le prestazioni; tale norma si applica a tutti i prodotti
utilizzati per realizzare rivestimenti resinosi per pavimentazioni.
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L'ultima disposizione, in campo di rivestimenti resinosi è la norma UNI 10966,
che delinea le regole per la progettazione e l'esecuzione dei rivestimenti in
resina per le pavimentazioni interne ed esterne sia nell'edilizia civile che
industriale, applicate in opera attraverso sistemi allo stato liquido a
temperatura ambiente, cioè senza l'ausilio di forni o simili.
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CAPITOLO TRE
SCEGLI IL TUO
EFFETTO!
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SCEGLI IL TUO EFFETTO
LINEA CIVILE
CORES HOME
Quando l’estetica assume una valenza predominante, il rivestimento viene
catalogato con l’aggettivo “decorativo”.
La parola decorativo ha una duplice accezione:
1.In quanto la superficie del rivestimento non risulta essere monocromatica e
perciò diversa e non confondibile con i rivestimenti resinosi destinati al
settore industriale,
2.In quanto serve per ornare, decorare, abbellire un ambiente.
L’uso di sistemi resinosi nell’ambito delle pavimentazioni decorative nasce
dall’esigenza da parte di architetti, progettisti, utilizzatori, committenti, di
personalizzare ambienti come: abitazioni, hall di alberghi, uffici, negozi, centri
commerciali, palestre, edifici pubblici, grandi magazzini.
La scelta e l’uso dei sistemi resinosi consente una notevole libertà di
progettazione, un’ampia gamma di soluzioni, senza tagli, giunti, spigoli vivi,
con tecniche che sono in grado di conferire un’inconfondibile impronta
personale al rivestimento.
La Linea Cores HOME comprende le seguenti tipologie di rivestimenti:
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HOME MONO
Home mono racchiude dentro di se tutte le pavimentazioni autolivellanti a tinta
unita. Ideali in locali dal look moderno ed essenziale. Minimalisti ma allo stesso
tempo eleganti.
Procedura applicativa:
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HOME CHROME
Procedura applicativa:
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HOME MATERIC
Home Materic è un rivestimento materico opaco, estremamente essenziale. Si
adatta ad ogni tipo di locale e ad ogni tipo di superficie.
Procedura applicativa:
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HOME ELITE
Home Elite" racchiude dentro di se pavimentazioni e rivestimenti dall'effetto
spettacolare. Adatti ad ambienti di lusso e ad arredamenti di design.
Per chi desidera una casa con finiture irripetibili, Cores Home Elite non è
riconducibile ad un singolo ciclo applicativo. Ogni codice o effetto è unico ed
irripetibile
Fanno parte della categoria Elite gli spatolati/nuvolati senza spessore, gli
autolivellanti con inserti di foglia oro e argento, gli autolivellanti policromi
decorati con effetti a solvente, i materici decorati con polveri metalliche; il tutto
rivestito da un licidissimo “effetto specchio”.
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CAPITOLO QUATTRO
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I PRO E I CONTRO DEI RIVESTIMENTI IN RESINA
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MANUTENZIONE DELLA RESINA
I pavimenti in resina sono pratici, hanno uno spessore ridotto, sono atossici e
possono venire sovrapposti a coperture preesistenti.
Se anche voi avete un pavimento in resina, ecco alcune LINEE GUIDA per fare una
corretta manutenzione dello stesso.
E' necessario avere a portata di mano:
Panno in microfibra;
Acqua;
Prodotti specifici non aggressivi;
Cera protettiva.
Sono necessari piccoli e semplici accorgimenti per conservare al meglio le qualità
del pavimento ossia il colore e la lucentezza.
E' buona regola tenere i contatti con la ditta fornitrice e con l'impresa che ha
messo in posa il rivestimento in resina, in quanto la manutenzione comprende una
pulizia accurata, segnalata dalle linee guida del produttore, e piccoli interventi di
riparazione/manutenzione che non è possibile eseguire "fai da te".
L'intervento di una certa importanza sarà da eseguire dopo 10-15 anni dalla posa:
il pavimento viene rilucidato, eliminando così lo strato più superficiale e i relativi
segni di usura e opacità. Questo tipo di intervento lo potrà fare, naturalmente,
solo una ditta specializzata, vagliando il preventivo migliore. Il lavoro richiede,
generalmente poche ore di lavoro, non invasive
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La pulizia si dovrebbe effettuare con detergenti atossici e biodegradabili, che
rispettino le norme ambientali, emulsionanti per rimuovere lo sporco, il grasso
e le macchie più resistenti. Solitamente per pulire la superficie si utilizza un
panno imbevuto di liquido emulsionante, mentre per le incrostazione ostiche si
utilizza un nebulizzatore direttamente sulle macchie, lasciandolo agire qualche
minuto e poi risciacquando.
Per un lavaggio veloce è sufficiente utilizzare anche solo acqua e un panno in
micro-fibra per rimuovere polveri e/o macchie di poco conto.
Come trattamento finale si passa uno strato di cera protettiva, in grado di
conferire lucentezza al nostro pavimento. E' importantissimo non utilizzare
prodotti con formule troppo aggressive o con additivi abrasivi.
Assolutamente da evitare sostanze quali la soda, cloro e ammoniaca (no Cillit
Bang, Chanteclaire, Vetril etc..).
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CAPITOLO CINQUE
RESINA IN
SICUREZZA
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RESINE IN SICUREZZA
Ecco alcuni punti da rispettare per utilizzare in sicurezza e i modo adeguato i
prodotti epossidici e poliuretanici.
I prodotti Cores spesso riportano tutti in etichetta i simboli di rischio, di
pericolo e le precauzioni da prendere prima e durante l'utilizzo. Il materiale
contenuto all'interno delle confezioni può essere nocivo, corrosivo, irritante,
tossico , infiammabile se non utilizzato nel modo adeguato.
Ecco alcune regole base da mettere in pratica e rispettare:
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Durante la lavorazione è consigliabile indossare abiti comodi e di materiali resistenti,
proteggersi le mani con guanti monouso o resistenti ai solventi che vanno
solitamente cambiati ogni 15 minuti.
3- In caso di accidentale contatto con gli occhi o le mani lavarsi entrambi con
abbondante acqua corrente e, se necessario, rivolgersi a medico muniti
dell'etichetta della confezione.
4- Non mangiare e non fumare nel luogo di lavoro durante l'utilizzo di questi
prodotti e prima di andare alla toilette lavarsi bene le mani.
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CONCLUSIONI
CONCLUSIONI
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Perché quindi scegliere un rivestimento in resine?
I rivestimenti in resina sono il futuro, con cicli di lavoro sempre più semplici, con
effetti sempre nuovi, con capacità tecnologiche sempre in fase di
miglioramento. Ormai siamo in grado di condurre come leader un mercato in
continua mutazione, dove il design è dettato da nuove mode, stili ed
architetture. Soltanto le resine possono tenere il passo rispetto ai rivestimenti
tradizionali, poiché più versatili, più semplici da formulare, più affini alle
richieste.
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