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Geologia Applicata

Le strutture geologiche

Gerardo Grelle
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale
Area di Geologia Applicata
Facoltà di Ingegneria
Email: gerardo.grelle@uniroma1.it
Geologia strutturale

La geologia strutturale si occupa:


• dello studio delle rocce che hanno subito deformazioni a
causa di uno sforzo;
• include la descrizione della posizione raggiunta a causa della
deformazione.

La geologia strutturale a scala regionale è chiamata tettonica.

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Strutture geologiche

Le strutture geologiche sono il prodotto delle deformazioni


permanenti e delle fratture determinate, nelle formazioni
rocciose, dai diversi stati di sollecitazione che si succedono,
all’interno di esse, nell’arco dei tempi di geologici.

I processi tettonici sono responsabili delle superfici di


discontinuità quali faglie, diaclasi, e giunti di strato che
permeano gli ammassi rocciosi condizionando la resistenza, la
deformabilità e l’attitudine di essi ad essere attraversati dalle
acque sotterranee, oltre che essere sede di giacimenti di
idrocarburi.

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Strutture geologiche

• Strutture geologiche fragili: sono testimoni del comportamento elasto-


fragile delle rocce in passato.
➢ Faglie
➢ Diaclasi
➢ Giunti No da stress ma da genesi del materiale
• Strutture geologiche duttili: hanno conservato nei tempi geologici la
capacità di deformarsi in modo visco-plastico permanente.
➢ Pieghe
➢ Scistosità
➢ Foliazione
Tale distinzione è funzione dell’entità della sollecitazione applicata,
del tempo in cui si esercita e della natura costitutiva della roccia.

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Strutture geologiche

Resistenza Resistenza a
massima rottura
Limite elastico

Comportamento plastico

Comportamento elastico

Piegamento Fagliazione
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Sollecitazioni

Le formazioni rocciose, per effetto dei processi tettonici, sono


sottoposte a:
• Stress compressivi
• Stress distensivi
• Stress deviatorici e sollecitazioni di taglio
Tali sollecitazioni, in funzione del tempo in cui hanno agito e
delle caratteristiche costitutive dell’ammasso roccioso, possono
produrre solo deformazione, oppure solo rottura, oppure, ancora,
rottura con movimento relativo fra le parti, precedentemente
solidali.
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Stato di tensione prima delle sollecitazioni
tettoniche

Lo stato di tensione litostatico cui è soggetto un generico


elemento di roccia che si trova ad una profondità z rispetto al
piano di campagna, può essere espresso dalle relazioni:
Tensione verticale sv = g * z
Tensione orizzontale sh = K * g * z

g: peso di volume
z: profondità
K: coefficiente di proporzionalità inferiore ad 1 che tende all’unità al
crescere della profondità z

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Stato tensionale e strutture fragili (faglie)
Le faglie sono superfici di discontinuità in cui due blocchi di roccia si
spostano l’uno relativamente all’altro

In natura, la superficie terrestre è quasi sempre


una superfice sulla quale agisce uno degli sforzi
principali (σ1, σ2, σ3) pertanto sono possibili tre
diverse orientazioni degli sforzi principali sulla
superficie terrestre, loro ortogonali, in cui σ1 > σ2 >
σ3, che generano le tre classi principali di faglie:

• faglie dirette (σ1 verticale, σ2 e σ3 orizzontali)


• faglie indirette (o inverse) (σ3 verticale, σ1 e σ2
orizzontali)
• faglie trascorrenti (σ2 verticale, σ1 e σ3
orizzontali)

In alcuni casi si possono avere orientazioni particolari che possono


originare faglie differenti:

• faglie con movimento obliquo


• faglie con movimento rotazionale

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Stato tensionale e strutture fragili (faglie)

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Stato tensionale e strutture fragili (faglie)
In natura le faglie dirette non hanno un andamento planare rettilineo in
profondità, ma in molti casi mostrano una superficie di faglia curva, quasi
verticale in superficie e poco inclinata in profondità. Le faglie che presentano
questa geometria sono dette faglie listriche.

Evoluzione di un sistema di faglie listriche. FASE 1 – Formazione di una


superficie di discontinuità. FASE 2 – Spostamento orizzontale. FASE 3 –
Scivolamento lungo la superficie di discontinuità. FASE 4 – Formazione di
faglie antitetiche

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Stato tensionale e strutture fragili (faglie)

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Stato tensionale e strutture fragili (faglie)
Sistemi di faglie
Di solito in natura le faglie principali (lungo cui il rigetto è maggiore) sono associate
diverse faglie che costituiscono un sistema di faglie. Un sistema di faglie con la
stessa orientazione e lo stesso senso di movimento della faglia principale sono dette
faglie sintetiche, mentre quelle con orientazione e senso di movimento opposto
rispetto alla faglia principale sono dette faglie antitetiche.

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Faglie

Le faglie sono fratture di un ammasso roccioso, accompagnate


da un movimento relativo delle due parti lungo la superficie di
rottura, che prende il nome di superficie di faglia oppure
piano di faglia.
La caratterizzazione geometrica di tale piano, cha approssima
la superficie, avviene attraverso:
• la direzione,
• l’immersione
• l’inclinazione.

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Faglie
Elementi e nomenclatura

I blocchi definiti da una faglia terminano, superiormente con dei


labbri: ion
e
ez
dir
• un labbro superiore,
to immersione
lza
appartenente al blocco rialzato, bb
ro
ria
L a to
Ro ssa
definito tetto della faglia, riba
ro
abb
L
• un labbro inferiore, Rv
R
Muro Piano di
faglia
relativo al blocco ribassato,
inclinazione () Tetto

chiamato muro della faglia.


R: Rigetto obliquo
Ro: Rigetto orizzontale
Rv: Rigetto verticale

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Faglie
Rigetto di una faglia

Il rigetto è il movimento relativo dei due blocchi, misurato in


determinate sezioni.
In funzione della proiezione del rigetto, sul piano orizzontale e
su quello verticale, oppure sul piano di faglia e su quello
ortogonale ad esso, si parla, rispettivamente di rigetto
orizzontale e verticale, oppure di rigetto parallelo o
ortogonale.
La classificazione delle faglie avviene in base alle
caratteristiche del rigetto orizzontale.

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Classificazione delle faglie

• Faglie trascorrenti: le parti opposte scorrono l’una rispetto all’altra.


• Faglie dirette o normali o distensive: le parti opposte si
allontanano l’una dall’altra.
➢ Le rocce sovrastanti il piano di faglia (tetto) si muovono verso il
basso rispetto alle rocce sottostanti (muro), causando una
distensione ed un conseguente assottigliamento crostale.
• Faglie inverse o di compressione o convergenti: le parti opposte
si muovono l’una verso l’altra.
➢ Le rocce sovrastanti (tetto) il piano di faglia si muovono verso
l’alto rispetto alle rocce sottostanti (muro) causando un
accorciamento crostale.
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Classificazione delle faglie
• Le faglie normali sono
prodotte da forze di
distensione.

• Le faglie inverse sono


prodotte da forze di
compressione.

• Le faglie trascorrenti
sono prodotte da forze di
taglio.
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Classificazione delle faglie
• Le faglie normali sono
prodotte da forze di
distensione.

• Le faglie inverse sono


prodotte da forze di
compressione.

• Le faglie trascorrenti
sono prodotte da forze di
taglio.
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Classificazione delle faglie
• Le faglie normali

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Classificazione delle faglie

• Trust e faglie inverse

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Classificazione delle faglie
• Le faglie trascorrenti

• Le faglie Normali

• I Trust

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Faglia trascorrente o trasforme

In una faglia trascorrente o transforme è prevalente il rigetto


orizzontale rispetto alla componente verticale ed in questo caso
il piano di faglia è verticale.

Il movimento può
essere destrorso o
sinistrorso rispetto
Sinistro Destro
all’osservatore.
Faglia trascorrente Faglia trascorrente
sinistra destra

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Faglia normale

Se il rigetto orizzontale è nullo, la faglia si definisce verticale,


mentre se corrisponde ad un movimento di distensione si ha
una faglia, normale, diretta o distensiva, ed il piano di faglia è
inclinato verso la parte ribassata.
Cause: Moti locali o regionali divergenti di segmenti crostali
Caratteristiche: Angolo da medio ad alto rispetto all’orizzontale
Terminologia:
➢ Associazione di faglie: faglie parallele, ravvicinate
➢ Casi particolari: fosse tettoniche o rift valleys
•Graben: parte crostale sprofondata
•Horst: parte crostale emersa
Faglia diretta
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Faglia inversa
Una faglia si definisce inversa o compressiva se il movimento
fra i blocchi porta ad un avvicinamento: in questo caso il piano
di faglia è inclinato verso la parte rialzata, solitamente è una
faglia di secondo atto ovvero è data dall’inversione di un
condizione di faglia normale. .
Cause: Moti locali o regionali convergenti di segmenti crostali
Caratteristiche: Angolo da medio ad alto rispetto all’orizzontale

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Faglia diretta Faglia inversa
Faglia trasversale e di direzione

In funzione del rapporto del piano di faglia con la giacitura delle


rocce interessate, le faglie si definiscono di direzione, se il loro
piano contiene la direzione degli strati, oppure trasversali se il
loro piano è perpendicolare alla direzione degli strati.

Faglia trasversale Faglia di direzione


( e verticale) ( e verticale)
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Faglia conforme e faglia contraria

Una faglia è conforme se il piano di faglia è inclinato nel senso


della immersione degli strati, mentre è detta contraria, se
l’inclinazione di tale piano è orientata in senso opposto a quello
degli strati.

Faglia conforme Faglia contraria


( e normale) ( e normale)

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Configurazione a scacchiera
di una zona fagliata
Il rigetto delle faglie ha tre componenti
nello spazio, perciò le faglie formano F2

F2 h
due famiglie sub-perpendicolari fra loro,
F1

i cui piani, non verticali, intersecano la F1 h

superficie topografica secondo linee, ad


angolazione variabile, e fanno sì che la
zona fagliata si presenti come una
F1 h
F1
scacchiera, formata da quadrilateri, F2 h

alcuni dei quali appaiono rialzati, altri F2

ribassati, reciprocamente.
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Struttura ad Horst e Graben

Quando una famiglia di faglie è prevalente rispetto all’altra,


l ’ aspetto a scacchiera risulta meno evidente e le strutture
geologiche si presentano allungate nel senso delle faglie
principali. In questo caso le formazioni geologiche interessate
sono composte da blocchi taluni ribassati, altri rialzati.
Fossa
o
Il blocco che risulta sollevato Graben

prende il nome di Horst ,


mentre quello ribassato
è chiamato Graben.
Pilastro
o
Horst
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Sovrascorrimento

Quando il movimento relativo fra i blocchi ha componente


prevalentemente orizzontale ed anche il piano di scorrimento ha
giacitura sub-orizzontale si parla di sovrascorrimento.
Il sovrascorrimento è il movimento orizzontale di
sovrapposizione di una formazione più antica sopra una più
recente che determina e distingue questa particolare struttura.

L’unità tettonica che sovrascorre si definisce alloctona, mentre


quella inferiore è chiamata autoctona.

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Sovrascorrimento

• Cause: Moti convergenti locali o regionali di segmenti crostali


• Caratteristiche: Angolo molto basso rispetto all’orizzontale e
rigetti orizzontali molto ampi

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I sovrascorrimenti (thrust) sono particolari faglie inverse che hanno una giacitura
suborizzontale o comunque molto inferiore ai 30°.
Sovrascorrimenti si formano quando in una successione stratigrafica sono presenti
rocce facilmente deformabili (es. argilliti, gessi, anidriti, filladi, ecc.) tra rocce più
competenti (es. arenarie, calcari massicci, dolomie ecc.). La tensione orizzontale esercitata
nel sistema tettonico sposterà le rocce al tetto della faglia traslandole lungo il livello meno
competente o livello di scollamento (detachement level), piuttosto che creare una superficie
di faglia che taglia tutte le formazioni.

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geologiche
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geologiche
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geologiche
Pieghe (sinclinali ed anticlinali)

Per effetto delle sollecitazioni di compressione, orientate, gli


strati che compongono una formazione sedimentaria possono
deformarsi, assumendo la configurazione di una piega che, in
funzione dell’aspetto, può essere definita in modi diversi.

• Sinclinale: la concavità della piega è verso l’alto

• Anticlinale: la concavità della piega è verso il basso

A queste strutture si aggiunge l ’ attributo erosa, quando


abbiano subito processi di erosione, tali da portare in
affioramento tutte le stratificazioni che le costituiscono.
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Struttura a sinclinale

Una sinclinale si presenta come una serie di strati concavi


con i fianchi che si immergono verso l’alto in opposte direzioni
rispetto all’asse della piega.
Una superficie di erosione metterebbe in evidenza che le rocce sono
progressivamente più antiche man mano che ci si allontana dall’asse
della piega. 1 2
3
4
3
2 1

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Struttura a sinclinale

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Struttura ad anticlinale

Una anticlinale si presenta come una serie di strati convessi


con i fianchi che si immergono verso il basso in direzione
opposta rispetto alla parte centrale della piega.
Una superficie di erosione al top della piega metterebbe in evidenza
che la roccia è progressivamente più giovane man mano che ci si
allontana dall’asse.

1 2
3
4
3
2 1

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Struttura ad anticlinale

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Struttura a sinclinale erosa

Al centro della struttura affiora la formazione più recente.


1 2
3
4
3
2 1

1 2 3 4 3 2 1

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Struttura ad anticlinale erosa

Al centro della struttura affiora la formazione più antica.

1 2 3
4

3 2 1

1 2 3 4 3 2 1

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Brachisinclinale e brachianticlinale

Se le sollecitazioni orientate, che determinano la deformazione


di una formazione stratificata, agiscono in più di una direzione
dello spazio la struttura che si viene a configurare è una
brachisinclinale oppure una brachianticlinale.
• Brachisinclinale: è costituita da una serie di strati concavi che
si immergono verso l ’ alto a 360°rispetto al centro della
struttura.
• Brachianticlinale (duomo): è costituita da una serie di strati
convessi che si immergono verso il basso a 360°rispetto al
centro della struttura.

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Struttura a brachisinclinale

Strati più vecchi

Strati più giovani

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Struttura a brachianticlinale

Strati più giovani

Strati più vecchi

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Elementi costituenti una piega

• Piano assiale: è il piano di simmetria della piega.


• Cerniera: è l’intersezione di uno strato con il piano assiale, che è
quindi il luogo geometrico delle cerniere. Nel caso di una piega diritta, la
cerniera è il punto più elevato di un determinato strato, cioè la sua cresta.
• Asse della piega: è l’intersezione del piano assiale con un piano
orizzontale.
• Fianchi della piega: sono le parti della piega che si trovano opposte
rispetto al piano assiale.
• Inclinazione dei fianchi: è l ’ inclinazione di essi nel piano
perpendicolare al piano assiale, che è nulla nel caso di piega diritta.

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Elementi costituenti una piega

assiale
perficie
s u
c i a della
trac

se
immersione

as
immersione

zona cresta
di cerniera
cerniera
ala ala
e 2X
teralar perficie ampiezza
n u
olo i s ale
ang assi

ventre
lunghezza
d'onda ventre

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Tipologie di pieghe

• Piega dritta o verticale: ha la cresta e la cerniera coincidenti.


• Piega simmetrica: presenta un piano di simmetria verticale,
contenente la cerniera.
• Piega dissimmetrica: è una piega il cui piano di simmetria è
inclinato. In questo caso la cresta, che è il punto più elevato
raggiunto da uno strato, e dove la pendenza nulla, è distinta
dalla cerniera.
Le pieghe dissimmetriche possono essere asimmetriche,
quando i due fianchi hanno pendenze di senso opposto, oppure
inclinate, rovesciate e coricate quando i fianchi sono inclinati
nello stesso senso.
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Tipologie di pieghe

diritta asimmetrica a ginocchio

> 45° < 45°

inclinata rovesciata coricata

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Tipologie di pieghe

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Pieghe rovesciate

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Pieghe immergenti

• Se l ’ asse della piega non è orizzontale, la piega è detta


immergente.

• La maggior parte delle sinclinali e delle anticlinali hanno un


qualche grado di immersione.

• Le pieghe non-immergenti mostrano in superficie linee di


contatto con le formazioni confinanti parallele e diritte.

• Nelle pieghe immergenti le linee di contatto sono curve.

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Pieghe concentriche e simili

La distinzione fra pieghe concentriche e pieghe simili risiede


nello spessore delle formazioni che compongono una struttura
piegata.
• Pieghe concentriche: le formazioni conservano la potenza
originale degli strati costituenti.
• Pieghe simili: la potenza degli strati costituenti le formazioni
è variabile.
A B

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Tipi caratteristici di strutture
piegate
Compressione lungo una direzione:
• Anticlinale → pieghe arcuate verso l’alto
• Sinclinale → pieghe arcuate verso il basso

Compressione lungo due direzioni:


• Brachi-anticlinale → piega circolare
arcuata verso l’alto
• Brachi-sinclinale → piega circolare
arcuata verso il basso

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Gli effetti deposizionali : giunti di strato
Discontinuità dovute alla
deposizione ciclica di rocce con
differente mineralogia e
diagenizzazione. I depositi
flyschoidi (flysch) sono la
manifestazione più visibile.

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geologiche
Gli effetti deposizionali : giunti di strato

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geologiche
Gli effetti della minitettonica

Con il termine minitettonica sono comprese le strutture


geologiche che hanno dimensioni comprese fra il metro ed il
centimetro, e possono essere rilevate per mezzo di osservazioni
macroscopiche.

• Strutture continue (scistosità e foliazione)


• Strutture discontinue (giunti di taglio e di tensione,
diaclasi)

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Strutture continue
Scistosità

La scistosità è una struttura piana, continua, caratterizzata


dalla disposizione a foglia delle rocce che la costituiscono.
La scistosità può essere:
• di frattura: quando ogni singola foglia è separata dalle altre e,
talvolta, è leggermente spostata;
• di flusso: deriva da una deformazione nel piano della
scistosità, con inizio di ricristallizzazione.

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Strutture continue
Scistosità

La scistosità accompagna il piegamento o il micro piegamento


di una formazione stratificata, ed i piani di scistosità sono
paralleli al piano assiale delle pieghe.

I piani di scistosità sono orientati perpendicolarmente alla


direzione di applicazione della componente massima della
tensione che ha generato la piega, la quale ha anche una
componente media, parallela all ’ asse della piega ed una
minima, ortogonale a tale asse.

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Strutture continue
Scistosità

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Orientamento della scistosità
rispetto alla piega

C
B
A

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Strutture continue
Foliazione

La foliazione si distingue dalla scistosità per la diversa


composizione mineralogica dei «foglietti», che la costituiscono, i
quali non hanno un rapporto definito con la stratificazione, ma
sono associati sempre allo sviluppo di minerali metamorfici.

La giacitura della foliazione è perpendicolare alla tensione


massima agente all ’ interno della formazione geologica, e
contiene la tensione minima e la tensione media.

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Strutture continue
Foliazione

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Schema di struttura foliata

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Strutture discontinue

Con il termine giunti o diaclasi si intendono superfici di rottura,


ovvero discontinuità del mezzo, distinti dai giunti di
stratificazione che corrispondono a discontinuità dei processi
di sedimentazione.

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Strutture discontinue
Giunti

I prodotti dei processi minitettonici sono definiti giunti di taglio


se corrispondono a discontinuità chiuse (pareti aderenti),
dovute a micro tagli, la cui disposizione nello spazio è simile a
quella delle faglie. In questo caso le due famiglie di giunti di
taglio sono quasi perpendicolari fra loro, per cui la tensione
massima e quella minima agiscono secondo i piani bisettori, e
lungo l’intersezione fra i due piani si ha la tensione media.
Diversamente si parla di giunti di tensione quando le
discontinuità sono aperte (pareti non aderenti).

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Giunti di taglio

Geologia Applicata - Le strutture Pagina 65


geologiche
Strutture discontinue
Diaclasi

Le diaclasi sono fratture, presenti all’interno delle formazioni


geologiche, che si distinguono dalle faglie per l’assenza di
movimento relativo fra i blocchi, separati dalla discontinuità.

giunto 1° e 2°
di stratificazione famiglia di diaclasi

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Strutture discontinue
Diaclasi
• Una diaclasi è una frattura lungo la quale non si è prodotto un
consistente movimento.
• Una faglia è una frattura con spostamento relativo delle parti
separate, lungo piani paralleli alla superficie di rottura.
Le diaclasi si formano a causa di:
1. Forze di compressione e distensione.
2. Scarico tensionale da erosione.
3. Contrazione del magma durante il raffreddamento. In tal caso si
osservano giunti colonnari a 6 facce.
Le diaclasi facilitano l’azione della degradazione meteorica e
dell’erosione.
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Strutture discontinue
Diaclasi

Nelle rocce esogene (eterogenee, stratificate) queste


discontinuità sono disposte secondo giaciture, ortogonali fra
loro, e perpendicolari ai piani di stratificazione mentre nelle
formazioni endogene (omogenee, non stratificate), queste
discontinuità tendono ad assumere un andamento parallelo ai
limiti del corpo geologico («pseudostrati»), uno a forma conica,
convergente verso il nucleo del corpo geologico (diaclasi
«concentriche»), ed un terzo secondo piani convergenti verso
il centro della formazione rocciosa (diaclasi «radiali»).

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Diaclasi tipiche di formazioni endogene

concentriche
radiali

pseudostrati

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Le strutture caratteristiche delle
formazioni ignee

Le formazioni ignee si presentano in genere massive, con discontinuità


distanti le une dalle altre, e ben serrate. Talvolta queste formazioni per
effetto della contrazione da raffreddamento, che accompagna la
solidificazione del magma, da cui hanno origine, presentano un sistema
di giunti cubico o rombico.
Le formazioni effusive sono anche caratterizzate da sistemi di giunti
colonnari.
I processi di degradazione meteorica di queste formazioni rocciose
possono portare infine alla formazione di giunti curvilinei che
delimitano l’avanzamento dei fenomeni di alterazione della roccia.

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Le strutture caratteristiche delle
formazioni ignee strutture colonnari

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geologiche
Le strutture caratteristiche delle
formazioni metamorfiche

Nelle formazioni metamorfiche la distribuzione dei giunti


riproduce in molti casi quella che caratterizzava la formazione
rocciosa da cui hanno avuto origine.
Se la roccia ha assunto una struttura scistosa o foliata, le
discontinuità potranno avere una orientazione parallela a quella
della scistosità o foliazione.

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Le strutture caratteristiche delle
formazioni metamorfiche: scistosità

Geologia Applicata - Le strutture Pagina 73


geologiche
Le strutture caratteristiche delle
formazioni sedimentarie

Nelle rocce sedimentarie si formano giunti longitudinali, diagonali e


normali nelle arenarie e nei calcari, e nelle formazioni costituite da rocce
più fragili, per effetto dei processi erosivi e dei conseguenti fenomeni di
rilassamento, oppure per effetto dell ’ incremento delle sollecitazioni
dovute all’aumento degli strati di materiale roccioso sovrastante, o per i
cicli di essiccamento e disidratazione.
Nelle rocce fragili i giunti sono il risultato del rilascio di energia di
deformazione, accumulata durante i processi di compressione e
litificazione, che si manifesta a seguito del sollevamento, dell’erosione, e
della riduzione delle sollecitazioni litostatiche,

Geologia Applicata - Le strutture geologiche Pagina 74


Geologia Applicata - Le strutture Pagina 75
geologiche
Le strutture caratteristiche dei diversi tipi
di formazioni geologiche

La formazione di pieghe, nelle formazioni sedimentarie


stratificate, è accompagnata, spesso dalla nascita di giunti
ortogonali alla stratificazione. Ciò in quanto i singoli strati, per
effetto dell’applicazione di una sollecitazione orientata, sono
sottoposti a flessione, per cui tendono a rompersi secondo
giaciture perpendicolari alla direzione di applicazione della
sollecitazione a compressione.

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geologiche
Giunti ortogonali alla stratificazione nelle
fibre tese di una sinclinale
1 2
3
4
3
2 1

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Giunti ortogonali alla stratificazione nelle
fibre tese di una anticlinale

1 2
3
4
3
2 1

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