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Pietro Di Martino
Dipartimento di Matematica
dimartin@dm.unipi.it
Dalla formazione alla pianificazione di una
sperimentazione
Le fiabe matematiche
e il problem solving
.
Perché le fiabe
nella
didattica
della matematica?
Perché le fiabe nella didattica della matematica?
1-Perché sono
un contesto di modellizzazione
controllato e semplificato
(ma non troppo)
Fasi di astrazione progressiva
nel processo di modellizzazione
I- “Realtà” percepita:
sovrabbondanza di stimoli,
può essere troppo complessa
per gestire il processo di modellizzazione
con i bambini....
...e allora, una delle strategie possibili è...
... partire da....
II -Narrazione
(è già una prima selezione e strutturazione di
dati)
)
- partiamo
Per creare la trama...
non è necessario
“inventare dal nulla”!
Si può...
-modificare fiabe classiche
(es. Cappuccetto Rosso);
-fare scambio di fiabe con altre classi...
...ma è importante
trasformare i racconti
calandoli nella realtà della propria classe
(interessi dei bambini, territorio...)
Curiamo il momento della
narrazione
-voce
-gestualità
- semplici oggetti evocativi
-creare atmosfera
(es. organizzare spazio della classe,
modificare la luce,
suoni evocativi con voce o oggetti,
anche con l'aiuto dei bambini...).
Possibilità Focus sulla costruzione di
una situazione che
Focus su un obiettivo prosegue nel tempo in
di apprendimento continuità tra scuola
specifico dell’infanzia e primi anni
della scuola primaria
1. Esplorazione
2. Posizione del
problema
3. Rappresentazione
4. Riflessione
metacognitiva
1. Esplorazione
3. Rappresentazione
(Ri)rappresentazione in qualsiasi
linguaggio della esplorazione o dei
tentativi di soluzione del problema
Le fasi “necessarie” per buone attività di
esplorazione spaziale
4. Riflessione metacognitiva
Questo passaggio è
epistemologicamente
molto complesso
Si richiede al bambino di
Rappresentazione rappresentare, disegnando,
in 2D l’attività
NDR - Bologna
Rappresentazione
in 3D
Rappresentazione
Geometria in 2D
Cottino, Gualandi, Nobis, Ponti, Ricci,
Sbaragli, Zola
Pitagora Editore
Collegare 3D e 2D anche a livello degli altri
ordini scolari
Arriva Gargamella
Come vede il villaggio dall’alto?
Ad esempio scatola di
scarpe di forma che
ricorda la sezione
Progettazione e
riproduzione della Solo come terza fase disegno del
miniatura in 3D percorso nel bi-dimensionale
I percorsi Scuola dell’infanzia
Progettazione Realizzazione
Linguaggio e termini specifici
Orientamento (dentro/fuori, sopra/sotto,
vicino/lontano)…
Scuola primaria
Progettazione e Collocare oggetti in un
costruzione ambiente
Riconoscere figure Descrivere verbalmente
tridimensionali “regolari” e poi riprodurre nei “tre
e ricorrenti mondi” alcune azioni
Riconoscere figure Progettare oggetti della
bidimensionali forma giusta
“regolari” e ricorrenti
Misurare
Può essere ri-proposta ai diversi livelli
scolari con tempi e modalità diverse
Scuola secondaria di 1° grado
Scuola dell’infanzia
Irrilevanza dell’ordine
È strettamente legato al processo di etichettatura
Storie e comprensione del
Esperienze possibili
testo
Domande sulla
situazione In mezzo al bosco dei Cento Acri, dentro il
buco di una grossa quercia, viveva Flic lo
Scuola
dell’infanzia scoiattolino.
Monte Bianco L’inverno stava per arrivare e Flic sente
Le provviste freddo: è arrivato il momento di fare
di Flic provviste. Così Flic comincia a cercare del
cibo e trova tante ghiande, le raccoglie e le
porta nella sua tana.
Poi fa un giretto, senza allontanarsi troppo
e trova poche nocciole e una grossa noce.
Storie e comprensione del
Esperienze possibili
testo
Domande sulla
situazione In mezzo al bosco dei Cento Acri, dentro il
buco di una grossa quercia, viveva Flic lo
Scuola
dell’infanzia scoiattolino.
Monte Bianco L’inverno stava per arrivare e Flic sente
Le provviste freddo: è arrivato il momento di fare
di Flic provviste. Così Flic comincia a cercare del
1 castagna ______________________________
1 castagna e 1 noce_____________________
nel castagneto?
di lunedì?
di venerdì?
Focus su un obiettivo di
apprendimento specifico
Introduzione al concetto
di moltiplicazione
Classe II primaria
Esperienze possibili Il mostro di Camogli
by Maria Pezzia
C'era una volta, e c'è ancora, la città di Camogli. Camogli è una città piccola
e bella della Liguria, che si affaccia sul mare. Da Voghera ci si arriva presto
col treno, se non ci siete ancora andati andateci un giorno! E andate a
mangiare la focaccia, che è buonissima. Ecco, le focacce di Camogli sono
famose da tanto, tanto tempo. Secoli fa, Camogli era famosa anche per i
suoi bambini, che erano tanti per una città così piccola, e proprio belli
cicciottelli, a furia di mangiar focaccia e farinata di ceci. La focaccia era
anche un segno di benvenuto a Camogli: le mamme la cuocevano e i
bambini ne portavano una fettina agli stranieri appena sbarcati, per
accoglierli come si deve. Così i marinai, quando ripartivano per il mondo,
nei lunghi viaggi per mare, qualche volta raccontavano di queste belle
usanze della città di Camogli, di notte, mentre guardavano le stelle sul
ponte della nave, in un momento di riposo. I marinai, però, non sapevano
che, sotto il mare silenzioso, qualcuno alle volte li ascoltava: i pesci, i
delfini, le sirene, i mostri marini...
Esperienze possibili Il mostro di Camogli
by Maria Pezzia
Il mostro marino Frrrr dell'Oceano Atlantico, grande come due palazzi, con un
occhio solo blu, cinque tentacoli lunghi da qui a lì, una notte udì un marinaio
parlare dei bambini di Camogli che portavano le focacce al porto, quei bambini
simpatici, abbronzati e rotondetti; al mostro, mentre ascoltava, venne una voglia
ma una voglia di conoscerli...o diciamo pure di assaggiarli. E più ci pensava più gli
veniva fame. Così decise di mettersi in viaggio. Passò Gibilterra, attraversò tutto il
Mediterraneo, nuotò e nuotò veloce con i suoi cinque tentacoli e la sua potente
coda, finché in un soleggiato sabato mattina d'autunno giunse nel Mar Ligure,
avvistò Punta Chiappa e finalmente le case rosa e gialle di Camogli. Ma non voleva
spuntar fuori in pieno giorno. Si riparò in una grotta nascosta, aspettò che facesse
buio e che tutti, grandi e bambini, si addormentassero. Dopodiché nuotò fuori
silenzioso, dal porto risalì strisciando per il paese e si avvicinò alle case. Con la
punta sottilissima dei suoi enormi tentacoli il mostrò Frrrr riusciva ad aprire le
serrature delle porte e delle finestre, poi introduceva il tentacolo nella stanza e
avvolgeva i bambini ancora addormentati.
Esperienze possibili Il mostro di Camogli
by Maria Pezzia
Riuscì così a rapire, la prima notte, cinque bambini. Li portò in una camera
asciutta della grotta nascosta, li mise a dormire su un letto di alghe secche, e
chiuse la porta con un gran masso. Poi se ne andò a dormire, pensando a quanti
“raccontata
bambini avrebbe dovuto catturare per farsi una bella scorta per l'inverno, che
Commento: a voce in
d'inverno aveva sempre una grande, grandissima fame, e non c'erano mai
classe e i vari dettagli
abbastanza pesci inegiro
particolari
per calmarla.
La domenica mattina i cittadini di Camogli si svegliarono, e cinque famiglie
sono ivenuti
trovarono fuori
letti dei loro bimbi perché i bambini
vuoti. Le mamme e i papà corsero in piazza,
disperati,chiedevano
a cercare aiuto esempre
informazioni."eParlavano,
perché?" gridavano, piangevano, ma
nessuno riusciva a capire che cosa fosse successo. Si divisero in squadre per
andare alla ricerca "edeicom'era
bambini, infatto?’’ ”
mare, sulla montagna, nei boschi lì vicino, ma
non trovarono nulla. Quando calò la notte, tutti si addormentarono esausti. Una
bambina piccola piccola che si chiamava Marina, però, era rimasta a casa durante
il giorno perché i genitori pensavano non fosse abbastanza grande per
partecipare alle ricerche. Così la sera invece di addormentarsi come tutti si
rigirava nel letto senza prender sonno, pensando a che cosa potesse essere
accaduto ai suoi amici...
Dalla storia alle domande –
Esperienze possibili
I.C. Gamerra Pisa
Esempio di storia
utilizzata:
Cinque ragazzi decidono di
organizzare una festa.
IV e V primaria – I Comprano 16 lattine di bibita
secondaria di primo a mezzo euro l’una, 5 scatole
grado di biscotti a un euro e mezzo
l’una e 12 focacce a 60
centesimi di euro l’una ……
IV primaria Circolo
Didattico Cecina
Era la prima volta che i ragazzi facevano un lavoro organizzato in questo modo e
devo dire che tutti si sono impegnati ed è piaciuto molto (solo il gruppo che non
ha portato a termine il lavoro ha detto di no) anzi, mi hanno chiesto di continuare
la storia anche quando saranno in Argentina.
La storia di Isabella dei Medici Le soluzioni
Hanno scelto la strada più dritta
perché è più facile arrivare a
destinazione e anche perché si può
vedere in lontananza sia davanti che
dietro. Alcuni compagni hanno fatto
notare che era notte e non potevano
vedere lontano, loro hanno risposto
che comunque era più semplice
perché nei vicoli potevano trovarsi
addosso all’improvviso le guardie e
avevano meno possibilità di fuga.
Hanno visto e usato la legenda della
mappa ma hanno sbagliato il calcolo
della lunghezza del percorso.
Per stabilire il tempo, hanno sottratto
dalla lunghezza del percorso sempre
500 m ed hanno calcolato 80 minuti
circa.
La storia di Isabella dei Medici Le soluzioni
Hanno scelto la strada più dritta
perché è più facile arrivare a
destinazione e anche perché si può
vedere in lontananza sia davanti che
dietro. Alcuni compagni hanno fatto
notare che era notte e non potevano
vedere lontano, loro hanno risposto
che comunque era più semplice
perché nei vicoli potevano trovarsi
addosso all’improvviso le guardie e
avevano meno possibilità di fuga.
Hanno visto e usato la legenda della
mappa ma hanno sbagliato il calcolo
della lunghezza del percorso.
Per stabilire il tempo, hanno sottratto
dalla lunghezza del percorso sempre
500 m ed hanno calcolato 80 minuti
circa.
La storia di Isabella dei Medici Le soluzioni
Hanno scelto la strada tratteggiata perché sembrava la
più corta e, a differenza del gruppo precedente, secondo
loro proprio cambiando direzione spesso, le guardie
avevano meno possibilità di vederli.
Alcuni compagni hanno obiettato che ci avrebbero messo
più tempo perché dovevano cambiare strada e quindi
guardare la mappa. Loro hanno risposto che non era vero
perché Antonio e Isabella si erano studiati la mappa a
memoria e quindi non si dovevano fermare.
Per misurare la lunghezza del percorso hanno usato un
piccolo lapis che secondo loro equivaleva a 500 m. Per
stabilire la misura del lapis hanno usato la legenda della
mappa, hanno visto che era due volte e un pezzettino il
segmento della legenda e hanno calcolato 200 m + 200 m
+ 100 m = 500 m (misura del lapis).
Hanno fatto a mente l’equivalenza ed hanno trovato la
lunghezza del percorso 1,5 km, infine hanno calcolato il
tempo (30 minuti) perché ad ogni 500 metri
equivalevano 10 minuti di percorso.
La storia di Isabella dei Medici Le soluzioni
Questo gruppo non è riuscito a portare a termine il lavoro.
Hanno misurato le due strade con il righello e hanno scelto
quella tratteggiata perché era più corta (hanno anche
disegnato i due percorsi).
Secondo loro il percorso misurava 1,5 km ma quando
hanno spiegato il motivo della loro scelta hanno detto che
questa era la misura più corta che avevano a disposizione e
quindi l’hanno scelta perché così Antonio e Isabella
avrebbero raggiunto più in fretta il punto B
Quando è stato fatto notare che non si può scegliere
secondo i propri desideri ma ragionando sulla mappa e i
dati a disposizione, non hanno saputo dare altre
spiegazioni. In realtà, se osserviamo la loro mappa, hanno
cercato di dividere il percorso in tratti di 2,5 cm mostrando
di aver notato e cercato di utilizzare la legenda .
Questo gruppo è stato anche quello più litigioso, soprattutto
una bambina si era messa a capo del gruppo e spesso
sminuiva quello che veniva fatto dagli altri soprattutto i
suggerimenti di uno di loro sarebbero stati utili se fossero
stati ascoltati.
La storia di Isabella dei Medici Le soluzioni
In particolare al punto 3
per calcolare il tempo
hanno cercato di
essere molto precise, si
sono basate sulla
lunghezza del percorso
che avevano calcolato
di 22 cm e hanno
misurato 46 minuti di
tempo tenendo come
punto di riferimento la
legenda della mappa,
quindi hanno stabilito la
partenza all’1.14.
La storia di Isabella dei Medici Le soluzioni
Hanno scelto la strada non
tratteggiata perché è più facile da
percorrere di notte, solo una volta si
cambia direzione, inoltre a voce
hanno spiegato che si perde anche
meno tempo perché non si deve
guardare spesso la mappa con la
paura di sbagliare strada.
Hanno usato la legenda per trovare la
lunghezza del percorso e nel calcolare
il tempo hanno considerato di partire
da casa 15 minuti prima di quanto
occorrerebbe perché dovevano
camminare piano e potevano avere
degli imprevisti che avrebbero potuto
ritardare il loro cammino, quindi era
meglio prevedere di partire 15 minuti
prima per non rischiare di perdere
l’appuntamento con il servitore (tot.
45 minuti, partenza alle ore 1.15).
La storia di Isabella dei Medici Le soluzioni
La storia di Isabella dei Medici Le soluzioni
Domande sulla
situazione
V primaria – I
secondaria di primo
grado
Uso di fiaba
conosciuta dai
bambini Stefania Cotoneschi
Matefiabe – Scuola città
Esperienze possibili
Pestalozzi
matematicaefiabe.jimd
o.com
Domande sulla
situazione
V primaria – I
secondaria di primo
grado
Uso di fiaba
conosciuta dai
bambini
Matefiabe – Scuola città
Esperienze possibili
Pestalozzi