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Tratto da, Aldo Strisciullo, E se i figli non van bene? Manuale per genitori provenienti dal
pianeta Marte, Fabbrica dei Segni, 2021
Più volte ho fatto riferimento alle narrazioni e ai racconti per spiegare come le persone
costruiscono le loro identità. Le più moderne teorie psicologiche fanno riferimento alla
storia e alla narrazione per spiegare il comportamento umano sociale. Le persone
seguono un canovaccio, una storia generale che le rappresenti, che dia senso e
significato a quello che fanno.
Il racconto di sé viene ‘imbastito’ negoziando con gli altri la possibilità stessa di quel
racconto. Così, negli incontri sociali, a tutti i livelli, noi parliamo del mondo, delle cose, di
obiettivi, di noi stessi e ciò che diciamo si configura come descrizione, come possibilità e
come limite di ciò che siamo e possiamo fare. Due bambini che giocano e discutono le
regole e le azioni del gioco raccontano del loro essere al mondo.
Le storie sono adatte a rappresentare chi pensiamo di essere poiché hanno proprietà
generative. Ad esempio, parlando con un amico, posso rievocare il ricordo della mia
infanzia in molti modi, con sfumature diverse, cercando di riportare la verosimiglianza dei
fatti, esaltando alcuni particolari e qualche volta enfatizzandone altri. Insomma, quando
parliamo raccontiamo e il narrare ci permette di dare significato a comportamenti e
azioni, provare emozioni e desideri. Possiamo affermare che, per quel che riguarda la
nostra esistenza, mentale e psicologica, noi dipendiamo dai nostri racconti. E quando le
storie non funzionano o s’inceppano o diventano insopportabili possiamo rinarrarle.
Dal mio punto di vista, la narrazione è, per il momento, lo strumento più pratico per
comprendere l’atteggiamento umano, se teniamo presente che si tratta di un
compromesso tra la cultura e l’essere. L’essere non lo conosciamo, la cultura è il frutto
anomalo della nostra mancanza di conoscenza sull’essere. Pertanto, quando approcciamo
la nostra storia o la storia di qualcun altro, in attesa di nuove conoscenze, è bene tener
presente che le storie, sebbene ci rappresentino e ci consentano di abitare il mondo
sociale, non sono sufficienti a colmare il senso pieno della nostra esistenza.
Tratto da, Aldo Strisciullo, E se i figli non van bene? Manuale per genitori provenienti dal
pianeta Marte, Fabbrica dei Segni, 2021.