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audiovalvole.it

Condensatori adatti ad impieghi audio


Mauro Patrignani

15–20 minuti

Ultimo Aggiornamento: 30/08/2023 12:37:16

Indice Argomento Corrente

1) I condensatori audio: questi sconosciuti

2) Il mito dei condensatori audio

3) I condensatori: circuito equivalente

4) I condensatori Audio e l'effetto memoria o assorbimento del dielettrico (Dielectric Absorption o

DA) o isteresi del dielettrico

5) I condensatori audio negli accoppiamenti interstadio

6) Quindi come scegliere un condensatore audio?

7) Alcuni appunti sulla tensione massima da scegliere per i condensatori più critici

8) Creare un buon condensatore per audio

9) Il mito della risonanza delle armature

Lungi dal volere trattare in modo esaustivo l'argomento vi daremo


solo qualche ragguaglio che vi permetterà di scegliere senza troppa
difficoltà il condensatore giusto.
Una trattazione completa sarebbe inutile, in definitiva a noi serve
solamente sapere cosa è opportuno impiegare, senza addentrarci
troppo in modelli teorici.

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1 - I condensatori audio: questi sconosciuti

Per condensatori per impieghi audio si intendono i condensatori


che vengono attraversati dal segnale in una qualsiasi
apparecchiatura audio, da non confondersi con i condensatori di
livellamento presenti nella parte dedicata all'alimentazione.
In genere si trovano fra uno stadio e l'altro di un apparato audio e in
tal senso vengono anche chiamati condensatori interstadio.
L'impiego di detti condensatori è quello di bloccare le componenti
continue e lasciar passare le componenti alternate.
In linea di massima il miglior condensatore è quello che non c'è
quindi un buon condensatore in serie al segnale deve essere
"trasparente" ovvero non alterare in alcun modo lo stesso.
Come può un condensatore alterare un segnale audio?
Principalmente in tre modi:

Comportandosi come un filtro, quindi con ripercussioni sulla banda


passante dell'apparato in cui opera.

Comportandosi come una resistenza (per via della corrente di fuga)


quindi alterando la polarizzazione con l'apporto di una corrente
continua.

Effetto "memoria" che analizzeremo in seguito.

2 - Il mito dei condensatori audio

Nelle applicazioni audio la banda passante in genere, se si tratta di


un apparato HI-FI è di 20Khz, quindi stiamo parlando di nulla in
confronto ad un amplificatore a larga banda per strumenti di
misura, ad esempio che ha una banda passante di svariati Mhz.
Quindi che condensatori dovrebbero impiegare ... per strumenti di
misura??

Dai diciamola fuori dai denti, i condensatori audio sono una bella
trovata per vendere dei normalissimi condensatori di ottima qualità,
ma sempre normalissimi a dei prezzi assolutamente ingiustificati.
Più che di condensatori audio si può parlare di condensatori di
qualità contrapposti a quelli da pochi soldi. Cosa fa la differenza?
La cura nella costruzione e nella selezione delle materie prime,
soprattutto il dielettrico nel caso dei condensatori posti sul percorso
del segnale.
E' addirittura ininfluente l'induttanza serie, troppo bassa in rapporto
alle impedenze in gioco nel caso di un accoppiamento fra due stadi
preamplificatori.

3 - I condensatori: circuito equivalente

Il circuito equivalente di un condensatore reale è riportato sotto.


Come vedete è abbastanza complesso, i componenti aggiunti
servono nel modello a giustificare alcuni comportamenti che
diversamente non sarebbero prevedibili.
I componenti "parassiti" sono la vera discriminante fra un
condensatore ed un altro, ci danno la possibilità di avere un metro

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per valutare la qualità del condensatore in esame.

C è il valore della capacità complessiva. Il condensatore vero e


proprio.

RP è la resistenza che rappresenta il piccolo passaggio di corrente


continua attraverso il dielettrico di C, si trova in parallelo a C e
viene chiamata resistenza di isolamento.

RS è la resistenza equivalente serie che rappresenta la resistenza


complessiva delle masse metalliche che costituiscono il corpo di C,
reofori compresi.

LS è l’induttanza parassita dei reofori e delle armature interne.

G rappresenta l'effetto "memoria" del condensatore (detto anche


assorbimento del dielettrico o Dielectric Absorption) che tende a
riportarlo all'ultimo stato precedente. Si può considerare come un
residuo di polarizzazione del dielettrico ed è strettamente connesso
al tipo di dielettrico utilizzato.
Questo blocco in genere viene rappresentato con un condensatore
con in serie una resistenza. Su questo parleremo diffusamente nel
prossimo paragrafo.

4 - I condensatori Audio e l'effetto memoria o


assorbimento del dielettrico (Dielectric Absorption o
DA) o isteresi del dielettrico

Probabilmente l'effetto "memoria" che andremo a descrivere è


l'unico effetto reale per quello che riguarda l'impiego audio del
condensatore. L'unico effetto che impone l'uso di un dielettrico
piuttosto che un altro.
Ma iniziamo da una spiegazione del fenomeno: se noi carichiamo
un condensatore ad una tensione V1 e poi lo scarichiamo e lo
mettiamo infine in cortocircuito, quando togliamo il cortocircuito fra i
terminali il condensatore la tensione non rimane a zero Volt ma fra i
suoi reofori si genera una tensione diversa da zero con la stessa
polarità della tensione V1.
Questa tensione V2 è una sorta di effetto memoria dovuto al
dielettrico che si è polarizzato.

L'effetto memoria (DA) è espresso come rapporto tra la tensione


residua e la tensione di carica, in percentuale. La misura viene
effettuata nel seguente modo:

Si carica un condensatore ad una tensione V1 sottoponendolo alla


tensione per un minuto.

Si scarica e si mette in cortocircuito per 10 secondi.

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Si toglie il cortocircuito e si aspetta un tempo di 1 minuto.

Si effettua la misura rilevando la tensione V2 e si calcola il rapporto


fra V2 e V1.

Se avete un buon multimetro digitale con una alta impedenza in


ingresso sarete anche voi in grado di controllare i condensatori che
andrete a montare.

Un condensatore adatto per impiego audio sul percorso del


segnale dovrebbe avere un DA di 0,1 o meno. Sotto una tabella di
esempio con i più diffusi tipi di condensatori e relativa DA.

Tipologia Assorbimento del


dielettrico (Dielectric
Absorption o DA)

Condensatori ad aria e a vuoto Molto basso. Non


misurabile

Condensatori Ceramici Class-1, NP0 0.6%

Condensatori Ceramici Class-2, X7R 2.5%

Condensatori a film di polipropilene 0.05 to 0.1%


(PP) - MKP Metallised Polypropylene

Condensatori a film di poliestere 0.2 to 0.5%


(PET) - KT Polyester Film / Foil -
MKT Metallised Polyester (PETP)

Condensatori a film polyphenylene 0.05 to 0.1%


sulfide (PPS)

Condensatori a film Polyethylene 1.0 to 1.2%


naphthalate (PEN)

Condensatori a film in policarbonato - 0.2 to 0.5%


MKC Metallised Polycarbonate

Condensatori elettrolitici al Tantalio 2 to 3%, 10%


con elettrolita solido

Condensatori elettrolitici in Alluminio 10 to 15%


con elettrolita non solido

Come vedete i più adatti sono i condensatori a film di polipropilene.


Infatti in genere i condensatori a film plastico audio in vendita con i
marchi più blasonati sono in polipropilene.

5 - I condensatori audio negli accoppiamenti


interstadio

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I condensatori in serie al segnale in questo amplificatore (disegno


sopra) con reazione globale sono quelli evidenziati nel cerchietto
rosso.
Sono di due tipi, sostanzialmente, non polarizzati C1-C2-C3 e
polarizzati, C7. C1, C2 e C3 sono dei condensatori di
disaccoppiamento della continua ed è bene che abbiano perdite
limitate il più possibile, in particolar modo in questo caso C2.
Se la corrente di perdita di C2 fosse rilevante, ovvero se la
resistenza equivalente fosse troppo bassa questo andrebbe a
cambiare la polarizzazione della griglia di controllo di V2
spostandone il punto di funzionamento.
E' la stessa cosa che succede quando un condensatore si
danneggia e va in perdita.
Quindi la resistenza di C2 (resistenza di isolamento) deve essere di
un ordine di grandezza superiore rispetto a R4 in modo da non
alterare la polarizzazione.
La capacità di C2 invece deve essere tale che unitamente a R4
formi un filtro passa-alto con la frequenza di taglio più bassa
possibile (si tratta di un filtro del primo ordine). Lo stesso vale per il
gruppo C1-R1 e R5-C7. Gli effetti di filtro di tali capacità
globalmente si sommano.

Questo circuito (disegno sopra) è praticamente uguale al


precedente, non vi è l'anello di reazione globale, quindi gli effetti di
filtro delle capacità sono ancora più dannosi.
Immaginate che tutti gli stadi, tranne in qualche caso particolare,
sono accoppiati in questo modo, quindi abbiamo un numero
notevole di filtri passa-alto in serie al segnale con un considerevole
decremento dei bassi nel caso questo effetto non sia stato
doverosamente previsto.

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Nel caso di C2 e C4 essendo basso il valore di resistenza di R3-R5


devono avere una capacità notevole, tuttavia la tensione ai loro
capi è più bassa ed è anche meno critica la resistenza parassita
serie di fuga, quindi si possono senza problemi usare dei
comunissimi condensatori elettrolitici di buona qualità, magari
surdimensionati come capacità.
Tutti gli effetti induttivi di questi condensatori sono, in questo
genere di impiego, trascurabili.
E' rilevante invece l'effetto memoria che deve essere ridotto il più
possibile.
In definitiva in questo caso e quasi sempre il miglior condensatore
è quello che non c'è.
Questo si può ottenere progettando il circuito in modo che impieghi
il più basso numero di condensatori.
In questo caso l'eliminazione dei condensatori C2 e C4 comporta
una diminuzione dell'amplificazione dei due stadi introducendo una
controreazione locale.
Progettando scrupolosamente il circuito e adottando una valvola V1
diversa in modo da compensare la minor amplificazione si potrebbe
fare.

Nel caso dei condensatori elettrolitici di grande capacità posti a


bypassare la componente alternata ai capi della resistenza posta
fra catodo e massa in ogni caso è sempre bene mettere in parallelo
delle capacità più piccole basate su condensatori non polarizzati
per migliorarne le caratteristiche e sceglierli di ottima qualità magari
a film di polipropilene.
Per quello che riguarda i condensatori elettrolitici, la scelta è più
mirata alla durata che non alle caratteristiche che in ogni caso non
possono essere ottimali.
Quindi sceglieremo dei condensatori con temperatura operativa
massima di +105°C o anche +150°C.
Se poi volessimo fare un lavoro di selezione particolarmente
accurato potremmo prendere in considerazione i parametri cos φ
e/o tan δ che sono riportati nel datasheet dei costruttori.
Per scendere più nel dettaglio la reattanza del condensatore
(capacitiva) fa sì che la corrente sia sfasata in anticipo di 90°
rispetto alla tensione.
Tuttavia, vari fattori di perdita fanno sì che questo angolo sia
leggermente inferiore al caso ideale di 90°.
Viene definito di conseguenza l'angolo δ dato dalla differenza tra i
90° ideali e il reale angolo di sfasamento φ.
Nelle specifiche tecniche di alcuni condensatori possono esservi
due parametri, cos φ e/o tan δ. Entrambi tendono a 0 per φ che
tende al valore ideale di 90°, quindi quanto più questi due valori
sono piccoli, tanto migliore è la qualità del condensatore.

6 - Quindi come scegliere un condensatore audio?

Parlando di condensatori di accoppiamento in serie al segnale,


semplicemente in funzione del dielettrico impiegato. I migliori in
ordine dal migliore al peggiore sono i seguenti:

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Carta e Olio

PPA (poliammide semi aromatica)

MKP (polipropilene)

MKS (poliestere)

MKC (policarbonato)

I condensatori carta e olio nel tempo assorbono umidità


dall'ambiente e perdono in parte l'isolamento.
La piccola corrente che ne deriva sposta la tensione di
polarizzazione dello stadio accoppiato con esiti a volte nefasti.

7 - Alcuni appunti sulla tensione massima da


scegliere per i condensatori più critici

La tensione massima dei condensatori di accoppiamento fra


l'anodo della valvola che precede e la griglia della valvola
successiva devono essere scelti di tensione più alta rispetto alla
tensione più alta presente sul circuito.
Questo perché nel momento iniziale, a meno di impiegare un
ritardatore di tensione anodica, le valvole saranno spente e ci
metteranno diverso tempo per andare in conduzione scaldandosi,
quindi non conducendo sui condensatori di accoppiamento avremo
tutta la tensione a cui è sottoposto il circuito a vuoto.
Quindi è opportuno sceglierli di tensione abbondantemente alta
rispetto alla più alta presente sul circuito anodico.
Prendendo ad esempio il disegno sopra per uno dei casi più
catastrofici che si possono presentare, se C3 dovesse andare il
corto o più banalmente in perdita la tensione presente sull'anodo
della valvola V1 si riverserebbe sulla griglia di V2, rendendola
positiva e modificando il punto di lavoro di V2, aumentando la
corrente che passa nella stessa con la possibilità di bruciare V2 e
tutto il circuito di alimentazione.

8 - Creare un buon condensatore per audio

In genere negli apparati a valvole termoioniche i condensatori di


accoppiamento interstadio devono poter gestire delle tensioni
abbastanza alte (centinaia di Volt).
Questo fa si che il dielettrico sia particolarmente spesso.
Questo a sua volta determina che per avere grandi capacità
occorrono armature con una grande superficie.
Armature di grande superficie hanno una induttanza parassita più
alta.
Il mio consiglio è il seguente:

Prendendo ad esempio che lo scopo che ci prefiggiamo sia una


capacità di 1uF a 630V (per 2 canali di uno stereo quindi due pezzi
uguali).

Prendiamo 9 condensatori da 100nF e li mettiamo in parallelo.

Misuriamo il tutto ed aggiungiamo un condensatore da 47nF poi


altri da 10nF poi da 1nF (sempre da 630V) e più piccoli fino a che

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non otteniamo per addizione la capacità di 1uF.

In questo modo possiamo tarare la capacità in modo fine fino ad


arrivare ad una tolleranza che è quella dello strumento che
utilizziamo per misurare. Si può arrivare con un po' di accortezza
allo 0,5% o meno (con un ponte di misura LCR), risultato
nettamente superiore ai condensatori commerciali e ad una
induttanza serie di meno di un decimo di un analogo condensatore
commerciale. Se non si dispone di uno strumento molto preciso si
possono comunque ottenere 2 condensatori quasi uguali
(misurandoli in fase di costruzione con lo steso strumento e alla
stessa temperatura, quindi l'errore sarà il medesimo).

Alla stessa temperatura ambiente costruiamo nello stesso modo il


secondo condensatore.

A questo punto abbiamo 2 condensatori quasi esattamente uguali


che varieranno la loro capacità in funzione della temperatura nello
stesso modo.

Chiudiamo il tutto in un contenutore ferromagnetico (ferro o meglio


permalloy) con della resina epossidica sottovuoto con la possibilità
di mettere a massa la carcassa. I componenti devono avere
qualche millimetro di distanza dal contenitore, sia per ragioni di
isolamento che per non avere capacità parassite verso il
contenitore metallico.

Abbiamo appena costruito una coppia condensatori selezionati a


coppia e insensibili ai disturbi di natura elettrostatica e magnetica.

9 - Il mito della risonanza delle armature

Tempo addietro ho letto un interessante articolo che cercava di


spiegare le differenze udibili fra vari condensatori di accoppiamento
audio.
Partiva dal presupposto che all'interno del condensatore si possono
instaurare delle vibrazioni di natura meccanica per via delle forze di
attrazione e repulsione reciproche delle armature e della relativa
comprimibilità del dielettrico.
Come principio una specie di altoparlante elettrostatico per
intenderci.
Questo creerebbe delle variazioni di capacità e una variazione nel
segnale, avvertibile ad orecchio.
Mi sembra una cosa che non sta ne in cielo ne in terra anche
perché essendo il condensatore progettato per far passare il
segnale, quindi di relativamente grande capacità, la tensione del
segnale fra le armature è veramente minima, in linea di principio
idealmente zero.
In ogni caso per ovviare basterebbe adottare una capacità più
grande.

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