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5. Il preamplificatore
6. Approfondimenti e conclusioni
Questo approfondimento nasce dall'esigenza di mettere un po' d'ordine nel fitto settore delle
amplificazioni per chitarra acustica, in particolare quelle disponibili per l'after-market.
Considerate le numerose e variegate proposte dei produttori, potrebbe sembrare a prima vista un
mondo inospitale per i neofiti, ma con qualche nozione di base e i suggerimenti degli esperti, può
velocemente diventare terreno di sperimentazione per qualunque appassionato.
Come detto poco fa, i passaggi compiuti dalle vibrazioni sonore sono in ordine: le corde, il ponte, la
tavola armonica e la cassa armonica. I sistemi più diffusi in ambito di amplificazione per chitarra
intervengono proprio su uno o più di questi elementi, cercando di percepire la maggiore quantità
possibile di vibrazioni; anche se in alcuni casi dipendono appunto da una sola di queste sorgenti.
Come capirete, a livello di qualità del suono, intesa puramente come fedeltà e ampiezza di
frequenze, il sistema migliore dovrebbe essere virtualmente quello in grado di percepire
contemporaneamente le vibrazioni prodotte da tutte queste fonti; vedremo però più avanti che nella
pratica, in termini di praticità e funzionalità, è comunque preferibile accettare qualche
compromesso.
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Come scegliere il sistema più adatto
Ora dovremo riflettere su alcuni aspetti. Innanzitutto dobbiamo chiederci qual'è la natura abituale
del nostro modo di suonare; definire se dovremo principalmente eseguire parti ritmiche ad accordi o
parti soliste, arpeggi, fingerpicking o tecniche percussive, è fondamentale nella scelta
dell'amplificazione.
In secondo luogo dobbiamo considerare su che tipo di chitarra andrà installato il sistema prescelto,
se ha una cassa piccola (tipo 00, Parlour, ecc) o una cassa più ampia (Dreadnought, Jumbo, ecc), e
se è una chitarra di valore (quindi considereremo quanto può essere alterata con installazioni più o
meno invasive, senza considerevoli perdite di valore dello strumento e se è costruita con legni
particolari che quindi vanno valorizzati).
Infine un ulteriore parametro da considerare nella scelta del sistema di amplificazione dipende
unicamente da noi, dal nostro gusto e dal nostro budget, dunque dal tipo di suono amplificato che
desideriamo e da quanto possiamo spendere per ottenerlo.
Per alcuni potrebbe poi essere importante anche che il sistema non sia “monouso”, ma che possa
essere spostato velocemente su altri strumenti o che possa comunque essere smontato e sostituito
facilmente senza fare danni.
Dobbiamo tenere presente comunque che non esistono (come invece alcuni sostengono) sistemi di
amplificazione specifici per i ritmici, per i fingerpickers, per i solisti, ecc; si tratta unicamente di
convenzioni. Certo, tecnicamente alcuni sistemi possono offrire maggiori vantaggi ad una precisa
categoria di musicisti, mentre altri possono risultare più adatti a un certo stile, ma si tratta solo di
parametri utili per orientarsi e non è detto che il suono prodotto dal sistema più “idoneo” per il
proprio genere musicale, sia anche quello che ci conferirà il suono migliore.
Detto questo, diamo una prima analisi schematica dei principali modelli di amplificazione per
chitarra acustica in commercio.
Questa sezione del manuale vi permetterà di mettere a confronto i vari aspetti tecnici dei sistemi di
amplificazione, ma anche di analizzare da vicino i modelli presenti attualmente sul mercato
internazionale, classificati per costo e categoria.
Naturalmente i prodotti elencati di seguito sono stati testati e non comprendono tutti i sistemi
reperibili sul mercato; è stata fatta un'accurata selezione in base soprattutto alla facilità di
installazione (ovvero senza la necessità dell'intervento di un professionista, che rimane comunque
consigliabile) e al rapporto qualità-prezzo, orientandoci principalmente su prodotti di budget
facilmente reperibili in Italia.
Ci teniamo a precisare che non esistono rapporti commerciali con i produttori dei sistemi analizzati, che quindi non
sono stati citati per fini pubblicitari. Marchi e immagini sono di proprietà dei rispettivi produttori e i prezzi espressi in
euro sono stati calcolati sulla media dei negozi online internazionali al 2010. I voti riportati sono ottenuti dal confronto
oggettivo dei vari prodotti fra loro, testati sugli stessi strumenti e a parità di regolazione.
In linea di massima ci sentiamo di consigliare per ragioni di stabilità e dinamica del suono
l'utilizzo di sistemi preamplificati all'origine, sia agli utenti meno esigenti che suonano raramente
dal vivo e sia agli utenti professionisti, con la prerogativa però che non essendo sempre piacevole e
pratico avere la batteria del preamp posizionata all'interno della cassa armonica, si possa ritenere
una validissima alternativa procurarsi un sistema passivo da abbinare a un buon preamplificatore
esterno, prima di entrare direttamente nell'impianto audio o nell'amplificatore.
Questione di impedenza
Teniamo anche presente che i livelli di uscita dei pickup non sono tutti uguali, anzi esistono grosse
differenze anche tra prodotti dello stesso genere e della stessa marca, per cui è necessario
informarsi preventivamente sulla possibilità di collegare un certo pickup magnetico o
piezoelettrico passivo direttamente all'impianto, senza passare prima da un preamp adatto.
Uno dei parametri più critici da considerare è il livello di impedenza in uscita del pickup passivo.
In parole povere potremmo definirlo come l'incapacità di una sorgente sonora di farsi sentire da un
amplificatore; più è alto questo valore (espresso in ohm), più l'impianto audio farà fatica a
percepire il suo segnale senza passaggi intermedi di preamplificazione.
La preamplificazione
La preamplificazione attiva, sia essa fornita dal preamp onboard dello strumento o da un
dispositivo esterno, permette di abbassare considerevolmente questo livello di impedenza,
adeguandolo allo standard degli ingressi di amplificatori e mixer (nell'ordine dei kohm), e
incrementando al contempo il livello di gain e volume del segnale in entrata.
“Preamplificatore” d'altro canto non è un termine universale e va fatta una sostanziale differenza
tra sistemi microfonici e sistemi studiati appositamente per pickup passivi come i piezoelettrici.
Un preamp microfonico (considerato come dispositivo indipendente o come circuito incorporato in
un mixer) è in grado solitamente di amplificare e saturare il segnale proveniente da varie fonti
anche passive, come microfoni dinamici e a condensatore, pickup magnetici (come quelli delle
chitarre elettriche, molto diversi dai piezoelettrici), ecc; e per far ciò tollera in media una
impedenza in ingresso nell'ordine di qualche migliaio di ohm (Kohm), mentre il livello generico di
impedenza d'uscita di un pickup piezoelettrico passivo è molto più alto e si aggira sui 2 Mega ohm
(Mohm).
Altre considerazioni
Esistono vari tipi di sensori piezo UST in commercio, alcuni
dei quali sono citati nella tabella comparativa sottostante. A
grandi linee le categorie principali sono costituite dalle barre
piezo rigide (uniformi, prespaziate per le 6 corde o con
saddle incorporato), dalle barre morbide (somiglianti a delle
piccole trecce), dai sensori a pellicola (vedi B-Band 22/29R)
e dalle sellette metalliche separate (vedi LR Baggs HEX).
Tutti questi sistemi si possono trovare in modalità passiva
(molti modelli non necessitano di preamp), con o senza
endpin saldato, o attiva, con preamp miniaturizzato o il
classico onboard con eq.
Ecco ora una panoramica parziale dei prodotti attualmente disponibili in commercio.
Le nostre recensioni
B-Band A3T Un preamp onboard molto completo ad un prezzo davvero
interessante. L'innovazione B-Band sta nell'utilizzo di un
www.b-band.com materiale di tipo piezoelettrico brevettato, che permette la
realizzazione di pickup UST e SBT molto più sottili dello
standard, che quindi alterano minimamente lo strumento.
La risposta del pickup UST testato è dinamica e piuttosto
corposa, a livello di profondità del suono risulta più
convincente di alcuni diretti concorrenti anche più costosi.
Da segnalare sulle versioni meno recenti del preamp qualche
ronzio di troppo.
LR Baggs Element Preamp con piezoelettrico UST dall'ottimo rapporto qualità-
prezzo. Costruzione di alto livello e suono decisamente
www.lrbaggs.com realistico e naturale, uno dei risultati più convincenti tra i
sistemi UST di questa fascia di prezzo.
Fishman Matrix Infinity Sistema attivo con preamp invisibile e piezoelettrico UST.
Viene considerato un punto di riferimento dagli installatori per
www.fishman.com la facilità d'uso, l'ampia disponibilità sul mercato europeo e il
valido rapporto qualità-prezzo. A livello di innovazione
comunque non stupisce più da tempo, nonostante gli
aggiornamenti la tecnologia rimane sempre sostanzialmente la
stessa, così come il piezoelettrico UST Matrix incorporato.
(Recensioni imparziali, basate su prove dirette realizzate con chitarre acustiche di fascia media-economica).
Ecco ora una panoramica parziale dei prodotti attualmente disponibili in commercio.
Le nostre recensioni
LR Baggs i-Beam passivo Un pickup SBT interessante ed innovativo, composto da un
unico blocco in resina di 7 grammi, con un piezoelettrico
www.lrbaggs.com integrato non a diretto contatto con la tavola armonica.
Il suono è naturale e abbastanza realistico, ricco di frequenze
non restituibili dai normali UST, ma a volte risulta un po'
freddo. Necessita di un preamp e i migliori risultati li offre
abbinato a un UST o ancora meglio a un microfono interno.
K&K Pure Western Mini Sistema passivo composto da 3 piccoli trasduttori a contatto da
installare direttamente sotto la tavola armonica in
www.kksound.com corrispondenza del traversino. Si tratta di un brevetto unico
della K&K, apprezzato in tutto il mondo dai puristi del suono
acustico grazie alla sua naturalezza, risulta comunque un po'
poco “presente” se utilizzato da solo, soprattutto senza preamp.
Schatten HFN Artist Una novità del settore e un'interessantissima via di mezzo
economica tra un piezoelettrico SBT, un microfono e un UST.
www.schattendesign.com Il suono è davvero naturale e corposo, assomiglia a quello di un
microfono interno, ma con in più la presenza di un pickup. Il
controponte in legno massello applicato all'inteno della cassa
sotto al traversino, permette di trasferire con trasparenza le
vibrazioni alla barra piezoelettrica, che rimanendo distanziata
elimina alcune frequenze indesiderate. Ottimo bilanciamento
tra le corde; made in Canada.
(Recensioni imparziali, basate su prove dirette realizzate con chitarre acustiche di fascia media-economica).
3.4 Il pickup magnetico
Le nostre recensioni
Fishman Neo-D HB Un pickup magnetico “base”, con sistema ad humbucker
passivo che riduce notevolmente il ronzio di fondo rispetto
www.fishman.com alla versione single-coil. Fatto appositamente per un
montaggio veloce e diretto, offre prestazioni interessanti a un
prezzo concorrenziale.
Fishman Rare Earth Blend Un pickup eccezionale che di certo non fa rimpiangere i
sistemi onboard considerabili più “naturali” che prendono le
www.fishman.com vibrazioni direttamente dal corpo della chitarra. Il suono è
corposo e dinamico, ricco di sfumature, merito anche
dell'ottimo microfono incorporato. Il prezzo però non è certo
alla portata di tutti.
(Recensioni imparziali, basate su prove dirette realizzate con chitarre acustiche di fascia media-economica).
Ecco ora una panoramica parziale dei prodotti attualmente disponibili in commercio.
K&K Meridian Solo Uno dei pochi microfoni clip-on compatti e pratici da
montare, permette di trasmettere il vero suono dello strumento
www.kksound.com in tutte le sue sfaccettature, senza il limite del posizionamento
frontale di asta e microfono. Ottime prestazioni a un prezzo
abbastanza popolare.
(Recensioni imparziali, basate su prove dirette realizzate con chitarre acustiche di fascia media-economica).
Le nostre recensioni
AER AK 30+ Sistema multi-sorgente professionale con preamp onboard.
Offre un ottimo piezoelettrico UST abbinato a un microfono
www.aer-amps.info interno e a un preamp con equalizzatore da montare sulla
spalla della chitarra. Il suono è dinamico e definito, molto
naturale. Il montaggio è chiaramente invasivo ma piuttosto
semplice, anche per mani non espertissime. Il prezzo è
allineato alla concorrenza.
LR Baggs Dual Source Un sistema a doppia sorgente molto collaudato e con diversi
anni di presenza sul mercato alle spalle. Prevede il montaggio
www.lrbaggs.com di un piccolo preamp specifico (con controlli di gain e
inversione di fase) sul fondo della chitarra, anziché nella presa
jack, più il noto Element UST e un microfono interno.
Prezzo interessante e suono molto naturale; installazione un
po' complessa.
K&K Trinity Sistema multi-sorgente unico nel suo genere, con triplo
sensore SBT, microfono interno e preamp-blender esterno.
www.kksound.com Il suono è chiaramente diverso dagli altri sistemi
UST+microfono e offre un livello in più di naturalezza ma
qualcosina in meno nella definizione sulle alte frequenze.
Interessante la possibilità di tenere solo i sensori montati sulla
chitarra, affidando le regolazioni al comodo preamp esterno.
Il prezzo non è per tutte le tasche, ma tenete presente che i
prodotti K&K a differenza di altri sono tutti Made in USA.
(Recensioni imparziali, basate su prove dirette realizzate con chitarre acustiche di fascia media-economica).
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Interventi alla chitarra
Ora che ci siamo un po' chiariti le idee su quali sono le alternative più interessanti per amplificare la
chitarra acustica, siamo pronti ad analizzare gli interventi più o meno invasivi a cui dovremo
sottoporre il nostro strumento per utilizzarli. Prima di tutto vorremmo fissare qualche piccola
nozione tecnica sugli argomenti trattati finora.
4.1 Note tecniche
- Pickup magnetico: il segnale viene prodotto sfruttando il campo magnetico generato dai poli ceramici (in
ferrite, neodimio, alnico, ecc) per rilevare a distanza le oscillazioni delle corde. Il pickup viene imbobinato
di filo conduttore in base alle esigenze di output ed è soggetto a un più o meno percettibile ronzio di fondo,
provocato dalle interferenze elettromagnetiche di cui invece non risente il piezoelettrico.
- Feedback: detto anche effetto Larsen, corrisponde al rimbalzo continuo di una frequenza sonora, restituita
progressivamente ad ampiezza maggiore ad esempio tra un altoparlante e un microfono (o un pickup), posti
troppo vicini o di fronte. Il tasto “Phase” (inversione di fase) di alcuni preamp, permette spesso di ridurre
ampiamente il rischio di feedback dei pickup, ma non funzionerà in qualsiasi situazione.
- Blender: un dispositivo passivo o attivo in grado di miscelare i segnali di due ingressi audio. Nel nostro
caso si rivela utile nel regolare il mix dei diversi sensori nei sistemi multi-sorgente.
A.
La prima cosa da fare è cercare di testare il nostro sensore attivo o passivo prima dell'installazione
definitiva; questo naturalmente per verificare che funzioni, che ci soddisfi e che venga collocato
nel punto migliore.
Nel caso dei piezo UST sarà comunque necessario praticare un foro di 2-3mm in un angolo del
vano del traversino e far passare da lì il cavetto del pickup. Per i piezo SBT utilizzate il nastro
adesivo tipo 3M incluso nella confezione per “appoggiare” il sensore temporaneamente nei punti
migliori indicati nelle istruzioni: solitamente, per i modelli interni, sotto la tavola armonica in
corrispondenza del traversino o agli estremi del ponte (aiutatevi con uno specchietto e una torcia),
e nell'angolo del ponte a 2cm dal micantino nel caso del modello esterno. Utilizzate la colla
mastice al posto del nastro solo se siete davvero convinti della posizione individuata, e noterete un
notevole incremento di volume del pickup.
B.
Ora, se il sistema è passivo, molto probabilmente sarà munito di uno di questi connettori endpin:
Nel caso dei connettori 1 e 3 consigliamo esclusivamente il montaggio al posto del bottone
posteriore per la tracolla, questo perchè sono progettati per essere applicati solo lì e non troveranno
facile sistemazione altrove. Per montarli dovrete prima preparare con un trapano un foro di circa
12mm di diametro (controllate con il calibro) e 2-3cm di profondità. Applicate del nastro cartonato
sulla zona e avviate il foro con una punta per il legno più piccola (7-8mm), per proseguire poi con
dolcezza con quella da 12mm. La stessa cosa va fatta se il vostro sistema è attivo e comprende un
preamp miniaturizzato a stick o un connettore del tipo 1 e 3.
Ora prendete le misure inserendo dall'interno il connettore nel foro e facendo varie prove di
avvitamento delle rondelle di regolazione, finchè la parte sporgente all'esterno non calzerà a
pennello e la chiusura esterna sarà salda. Per il modello 3 dovrete semplicemente utilizzare le viti
di montaggio.
Nel caso dei connettori tipo 2 e 4 avrete poi la possibilità di collocarli anche in un punto diverso
delle fasce della chitarra, dove lo spessore del legno è molto inferiore (1-2mm), chiaramente in una
zona che ritenete adatta e facilmente raggiungibile. Il foro sarà sempre di circa 12mm per il
connettore tipo 2 e di circa 8mm per il connettore del tipo 4. Vale lo stesso discorso fatto in
precedenza per trovare la sporgenza ideale: la presa deve emergere il meno possibile dalla cassa e
deve rimanere salda nella sede.
C.
Se il vostro sistema di amplificazione è passivo molto probabilmente avrete già concluso la
procedura di installazione; dovrete forse solo sistemare dove preferite le clip per tenere il filo
adeso alla cassa. Se si tratta di un sistema attivo, potrebbe invece essere necessario trovare un
posto per il sacchetto della batteria. Le case solitamente suggeriscono di attaccare il velcro adesivo
al tacco interno del manico della chitarra; è una scelta discutibile (tenete conto che dovrete spesso
sostituirla con le corde montate); ci sembra invece più pratico, se possibile, applicarlo al fondo
della chitarra, vicino all'etichetta della marca per intenderci; potrebbe risultare un punto più
visibile dalla buca, ma al contempo sicuro e più facile da raggiungere.
D.
Eventuali altri piccoli interventi potrebbero riguardare il montaggio di controlli opzionali di
volume e tono o altri elementi simili; per questi dettagli seguite le indicazioni specifiche del
produttore.
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Il preamplificatore
I modelli di preamp interni invisibili sono al 90% dispositivi miniaturizzati all'interno di uno stick
con presa jack endpin incorporata, da montare al posto del bottone posteriore della tracolla. Una
piccola fetta di mercato è poi occupata da modelli meno compatti da applicare a contatto con il
fondo della chitarra. Questi sistemi posso essere forniti di un unico ingresso per un solo pickup
(mono) o di due ingressi (mono/stereo) per aggiungere un microfono interno o un altro pickup, e in
alcuni casi dispongono di piccoli controlli rotativi per tono e volume. Necessaria quasi sempre
l'applicazione interna allo strumento della batteria da 9V.
I modelli onboard con montaggio diretto sulle fasce della chitarra prevedono invece un'installazione
più impegnativa, con modifiche permanenti allo strumento; per tale ragione raccomandiamo
l'installazione da parte di un professionista. Un preamp di questo tipo offre controlli completi di
equalizzazione a 2-3-4 bande e spesso un pratico accordatore cromatico.
Il preamplificatore esterno outboard è infine la scelta di tutti quei musicisti che non vogliono
assolutamente montare componenti elettronici o batterie sulla chitarra e quindi preferiscono
controllare il proprio sistema di amplificazione dall'esterno. Esistono modelli molto essenziali e
compatti, adatti perfino a essere agganciati alla cintura e altri più costosi e ricchi di funzioni, con
conseguenti ingombri maggiori; la scelta dipenderà perciò solo dalle vostre necessità.
Le nostre recensioni
Ultrasound DI Plus Ottimo rapporto qualità-prezzo per questo preamp esterno con
Direct box incorporata, che offre ampie possibilità di controllo
www.ultrasoundamps.com in un dispositivo relativamente pratico da usare e poco
ingombrante. Molto discreto e trasparente, non aggiunge
niente al vostro suono acustico e offre tutto quello che manca
a un sistema passivo onboard, senza grossi investimenti.
Fishman Pro-EQ II Uno dei più pratici preamp esterni sul mercato, a un prezzo
proporzionato e concorrenziale. Realizzato in plastica è
www.fishman.com comunque molto robusto e si presta bene anche ad un utilizzo
live non particolarmente “delicato”. Suono trasparente,
controlli completi e doppia possibilità di alimentazione,
sostituisce egregiamente il classico preamp onboard.
(Recensioni imparziali, basate su prove dirette realizzate con chitarre acustiche di fascia media-economica).
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Approfondimenti e conclusioni
Siamo ormai giunti alla fine di questo approfondimento dedicato all'amplificazione fai da te della
chitarra acustica e confidiamo nel fatto che i nostri test e suggerimenti possano esservi utili per
orientarvi in un prossimo acquisto.
Tiriamo ora le somme degli argomenti trattati finora e quale miglior modo per farlo se non
analizzando alcuni tra i sistemi di amplificazione di serie più blasonati, montati sulle chitarre più
prestigiose al mondo?
Yamaha SRT System Sempre sul fronte dell'innovazione va citato questo pregevole
sistema proprietario della giapponese Yamaha, destinato ai
www.yamaha.com modelli acustici più costosi presenti a catalogo.
Questo complesso sistema è composto da un piezoelettrico
UST specifico, applicato direttamente al traversino e da un
microfono interno, più un preamp onboard di ultima
generazione, con funzione di “Imaging” digitale; ovvero è in
grado di affiancare al segnale analogico dello strumento delle
simulazioni digitali ottenute dalle registrazioni di alcuni
prestigiosi microfoni a condensatore da studio, arricchendo
così notevolmente le sonorità della chitarra.
Nota informativa
I contenuti della guida sono di proprietà degli autori e non possono essere duplicati o riportati sotto forma di citazioni in altri ambiti, senza
esplicito consenso degli stessi. Marchi, loghi, nomi e immagini sono di proprietà dei produttori e sono riportati esclusivamente per fini
comparativi.
La guida deve essere intesa come il semplice intento disinteressato degli autori di comparare alcuni dei vari sistemi di amplificazione per
chitarra acustica in commercio, sulla base delle caratteristiche di fabbrica degli stessi ed indipendentemente dal tipo di installazione
effettuata e dalla qualità degli strumenti utilizzati nelle prove. I range di prezzo riportati sono stimati con approssimazione sulla media dei
listini dei principali distributori autorizzati italiani ed europei presenti su internet.
Non esistono rapporti commerciali con nessuno dei produttori citati nelle comparazioni, mentre l'assenza di altri marchi è dovuta
esclusivamente alla comprensibile e casuale selezione di alcuni prodotti per lo svolgimento dei test, vista la difficile reperibilità di alcuni
articoli in Italia. Obiettivo degli autori è quello di aggiornare ed arricchire costantemente la guida con le alternative di mercato più
significative finora non analizzate.