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GUIDA RAZIONALE SUI CAVI

DI INTERESSE COMUNE
PER IL MUSICISTA MEDIO
CONSIDERAZIONI INIZIALI

Cominciamo con dei punti fermi:


• La qualità di una catena di segnale è pari alla qualità del cavo
peggiore presente. E' inutile avere cavi buoni tra basso e pedaliera e
tra pedaliera e amplificatore, per poi tenere dei cavi indecenti tra i
pedali. La miglior cosa è avere tutti cavi omogenei.
• Un cavo non equalizza, non enfatizza niente, non crea bassi più
presenti, medi mordaci o suoni vintage postmoderni contrabbassosi.
Il cavo ideale è quello che fa passare tutto il segnale inalterato.
Più il cavo è scarso, più perde frequenze per strada. Aggiungere no.
Nein. Niet. Nada. Diffidate dei cavi che pubblicizzano effetti
miracolosi sul suono.
• Nel campo dei cavi il prezzo non sempre corrisponde a qualità.
Sicuramente se paragoniamo il DIY con i cavi assemblati da 40 e
passa euro, il rapporto qualità prezzo è imbattibile. Non solo perché
il prezzo è molto più basso in generale, ma anche perché spesso la
qualità del DIY è quasi sempre superiore, male che vada equivalente,
a fronte di scelte basate sulle specifiche tecniche e sull'effettiva
qualità, più che su dichiarazioni roboanti e connettori sbrilluccicanti.
Ho visto cavi da 30 euro che sono da denuncia, di marca, col
rivestimento tutto chic, ma letteralmente penosi dal punto di vista
costruttivo. Parlo di cavi che con 4 euro si fanno meglio!
• Saldare non è usare un cacciavite, ma l'abilità richiesta è veramente
poca. La spesa minima è di circa 10-15 euro per un saldatore a punta
decente e un rocchetto di stagno 60% che dura una vita. Imparare a
saldare inoltre risulta utile anche in caso di riparazioni banali che può
capitare di dover fare, come sostituire il jack femmina dello
strumento o risaldare un cavo scollegato da un potenziometro. Per
chi non ha mai provato possono sembrare operazioni complicate, in
realtà sono di una banalità assoluta. Ovviamente nulla vieta poi di
cimentarsi con elettroniche, effetti e via dicendo.
COMPONENTI DEL CAVO

• Cavo: rivestito da una guaina di rivestimento più o meno rigida. Può


essere diviso inizialmente in base alla presenza o meno della
schermatura (shielding).
◦ Cavo non schermato
◦ Cavo schermato. A seconda dell'andamento dei filamenti:
▪ Filamenti paralleli (il peggiore)
▪ Filamenti a spirale
▪ Filamenti intrecciati
Funzione dello schermo:
▪ collegamento a massa (protezione dalle interferenze)
▪ trasporto di corrente di alimentazione (phantom power)
Oltre allo schermo i cavi si distinguono in base al numero dei poli, a
loro volta rivestiti da materiale plastico di vari colori:
◦ unipolari: se schermato è detto cavo coassiale
◦ bipolari
◦ tripolari
◦ quadripolari
Nel caso dei cavi schermati i poli sono separati dallo schermo per
mezzo dell'interposizione di vari materiali, talora associati tra loro:
▪ plastici come il PVC: sono i peggiori
▪ tessuti
▪ lamine metalliche e/o cartacee
▪ schiume (foam) dense, aspetto spugnoso: in genere migliori
▪ altri
◦ Cavi particolari:
▪ Multicore: hanno una guaina esterna che riveste più cavi interni
dotati di guaina propria. Questi possono essere tutti uguali o
differenti (un coassiale + 3 bipolari, per esempio). A livello
funzionale non sono differenti da più cavi separati. Il vantaggio
sta nella compattezza. Possono essere usati per connessioni
particolari che non tratterò (patch bay).
▪ A guaina doppia/separabile: soprattutto doppi unipolari,
schermati o non schermati. A livello funzionale i non schermati
sono analoghi ai bipolari, gli schermati a due coassiali
affiancati.
◦ Materiali: sia lo schermo che i poli possono essere costituiti da
filamenti di vari materiali: il più utilizzato è il rame, seguito
dall'argento. Il rame è il miglior conduttore esistente, è quindi il
materiale più indicato. Ne deriva che l'idea che un conduttore in
materiale più pregiato sia migliore è del tutto infondata. La
dicitura OFC (oxygen free copper) indica il rame di migliore
qualità. Un rame al 99,9% OFC sarà più performante di un 90%.
Controllate sempre la qualità del rame, non è raro trovare del rame
scadente su cavi discretamente costosi. Alcuni cavi sono in rame
stagnato, la differenze in questo caso non è granché rilevante,
quello che conta è la qualità del rame.
NB: non esistono cavi di per sé stereo, mono, bilanciati e via
dicendo. Esistono cavi schermati bipolari, coassiali, non schermati
quadripolari, etc... Lo stesso tipo di cavo può essere usato per
condurre tipi di segnale diverso, riferirsi quindi al cavo in base
all'utilizzo è alquanto improprio!

• Connettori: tutti i principali connettori utilizzati possono essere


dritti o a pipa (angolati a 90°) e sono:
◦ Jack: esistono di varie dimensioni
▪ 2,5mm (3/32'')
▪ 3,5mm (1/8'')
▪ 6,3mm (1/4''): il classico jack da strumento.
Oltre che in base alla dimensione, i jack possono essere distinti in
base al numero di connessioni che possono ospitare (vale per tutti
i connettori, in questa guida vengono trattati soltanto quelli di uso
comune per il musicista medio):
▪ TS: Tip-Sleeve (Punta-Manica). Volgarmente detto jack
"mono", vedremo che non tutti i jack TS sono usati per
connessioni mono, si tratta quindi di un errore, per quanto
comune.
▪ TRS: Tip-Ring-Sleeve (Punta-Anello-Manica). Volgarmente
detto "stereo", anche qui alquanto impropriamente.
Ovviamente per ogni maschio esiste l'analogo femminile con le
connessioni corrispondenti.

◦ XLR (cannon): Quello comunemente usato è a 3 pin, denominati


1, 2, 3. Tipicamente utilizzato per segnali bilanciati, ma nulla vieta
teoricamente di utilizzarli in altri modi.

◦ Speakon: specifico per connessioni di potenza


▪ Bipolare: 1+ 1-
▪ Quadripolare: 1+ 1- 2+ 2-
◦ RCA: obsoleti, simili al jack come struttura e funzione, non
verranno menzionati in seguito. Tutti i cavi di segnale terminati
con connettori jack possono essere teoricamente terminati con
RCA, ovviamente con la relativa femmina.
◦ Connettori ibridi (femmine): accolgono indifferentementemente
▪ Jack-speakon
▪ Jack-XLR

◦ Materiali: importante la nickelatura. I connettori possono essere


placcati in oro in toto oppure soltanto sulla punta. Il razionale
dichiarato dell'oro è che ossida meno (maggiore durata nel tempo
teorica), però conduce peggio (minor qualità immediata, anche se
le differenze non sono praticamente udibili). Inoltre vari articoli
criticano l'utilizzo dell'oro non solo per la peggior conduttività, ma
anche perché la minore ossidazione si ha soltanto in
corrispondenza di interfacce oro-oro. Mettere un maschio dorato
in una femmina nickelata avrebbe addirittura effetti peggiori a
livello di ossidazione, oltre che di conduzione. Poiché la maggior
parte delle connessioni femmina sono nickelate, ecco che l'utilizzo
dell'oro è ancor di più sconsigliato.
Verosimilmente l'oro è stato introdotto più come trovata
commerciale che come elemento tecnico migliorativo. Non a caso
i connettori dorati costano circa 30-40 cent al pezzo in più degli
analoghi modelli nickelati, a fronte di un aumento di prezzo sul
cavo assemblato anche di 15-20 euro!
Va precisato che la storia dell'ossidazione è comunque
assolutamente marginale a livello pratico, interfacce nickel-nickel
e oro-nickel si mantengono ottime per decine di anni, a ulteriore
testimonianza di quanto detto sopra: l'oro è a conti fatti una
trovata commerciale.

• Ferrite: l'utilizzo corretto è esclusivamente in alcuni cavi di


alimentazione, tuttavia alcuni sedicenti esperti costruttori la
utilizzano, senza alcun razionale, anche nei cavi di segnale. Il mio
consiglio è di starne alla larga.

PRINCIPALI ELEMENTI DI VALUTAZIONE

Nel valutare la qualità di un cavo considerate sempre


• Specifiche tecniche:
◦ la qualità del rame, cercate 99,99% OFC
◦ la sezione (vedi caso per caso nei singoli cavi)
◦ il tipo di isolamento interno nei cavi schermati: preferire le foam,
evitare se possibile il pvc.
◦ La capacitanza: più bassa è, meglio è. Ogni tipologia di cavo ha
range di capacitanza diversi a seconda dei criteri costruittivi.
Quando valutate più cavi, confrontate le capacitanze. Possono
essere espresse in pF/m o pF/ft. Occhio alla conversione.
• Rigidità: c'è chi se ne sbatte abbastanza, come me, e chi invece ci
tiene molto ad avere cavi flessibilissimi. Tenetene di conto,
soprattutto se acquistate online al buio.
• Microfonicità: segnale prodotto all'interno del cavo e trasmesso
all'amplificatore dovuto al calpestamento o sbattimento del cavo in
terra. Impossibile da valutare a priori. Di solito è assente in tutti i
cavi di qualità medio-alta, è più probabilmente un segno di un
deterioramente dello schermo, causato nella stragrande maggioranza
dei casi dalla ripiegatura errata dei cavi a 'mo di cima di marinaio
intorno al gomito. Il metodo corretto per piegare i cavi è illustrato su
vari video su youtube, cercate "over and under cable".
• Connettori: che siano ben nickelati, solidi e che abbiano un buon
sistema di bloccaggio, possibilmente mobile. In caso di necessaria
riparazione/riutilizzo del connettore, sarà più facile da rimuovere. Il
consiglio è quello di spendere un po' di più e prendere dei connettori
di buona qualità, senza sconfinare nell'eccesso con dorature o altre
diavolerie.

COLORE DEI POLI E REGOLA DELLE 4 R

I poli nei bipolari vengono tipicamente distinti in caldo (+) e freddo (-).
Il caldo è sempre rosso.
Il freddo è di conseguenza sempre l'altro, che in genere è bianco, nero o
blu. Voi ricordatevi sole-cuore-amore e siete a posto.
A livello costruttivo non ci sono differenze, quindi se invertite le polarità a
entrambi gli estremi del cavo, non succede assolutamente.

La Regola delle 4 R: red-ring-right-return.


Ovvero rosso-anello(del TRS)-destra-return.
La presento adesso e la richiamerò nella descrizione dei signoli cavi. Serve
a ricordarsi dove va attaccato il rosso (+) nelle varie connessioni e che tipo
di segnale trasporta.
Il rosso quindi va sempre attaccato sul ring, nel caso di un cavo stereo
trasporterà il segnale di destra (right), nel caso di un cavo insert il return.
Sempre? Ovviamente no. Leggete sempre i manuali: alcuni apparecchi,
soprattutto made in UK, invertono le polarità nei cavi insert, cosicché sul
ring avete il send e non il return.
TIPI DI CAVI IN BASE ALLA FUNZIONE

• Cavo di segnale mono: è il cavo che tutti conosciamo, trasporta un


segnale unico e sbilanciato. E' composto da
◦ cavo coassiale
◦ 2 connettori jack TS
▪ lo schermo si salda sulla Sleeve (massa)
▪ il polo si salda sul Tip
◦ Note: la connessione mono è sbilanciata, quindi soggetta a
disturbi, da qui l'importanza di una buona schermatura.
◦ Sezione: come regola generale, più il cavo è lungo, più è
opportuno aumentare la sezione, che contribuisce a mantenere
inalterato il segnale sulle lunghe distanze. Non è l'unico parametro
che incide (qualità del rame, capacitanza), ma è il più semplice da
valutare. Nulla vieta di usare ovunque una sezione generosissima,
pena l'avere un cavo un po' più rigido all'aumentare della sezione.
Le più frequenti sono:
▪ 0,08-0,10mmq: usato spesso nelle pedaliere o nei multicore,
personalmente la sconsiglio a prescindere. Improponibile sopra
al metro di lunghezza. Molti cavi economici da tre metri hanno
questa sezione, ed è uno dei motivi per cui suonano peggio.
▪ 0,20-0,25mmq: sezione classica, va benissimo in pedaliera e
altrettanto bene fino a 5 metri di cavo.
▪ 0,50mmq: più generosa, consigliata sopra i 5 metri di
lunghezza, ma anche prima male non fa.
▪ 0,75mmq: sezione gigante, usata ad esempio di default per cavi
di 20 metri. Anche questo si può usare ovunque, pena un po' di
rigidità in più.
◦ Capacitanza: un ottimo valore oscilla tra i 70-75pF/m. Fino a 80
va comunque più che bene. Sopra inizia a non valerne la pena,
viste le alternative migliori a prezzi contenutissimi.
◦ Curiosità: un cavo di segnale mono può essere ottenuto anche con
un cavo bipolare schermato, usando anche qui lo schermo come
massa e saldando i due poli insieme sul tip. Il risultato sarà
equivalente a un coassiale di sezione doppia rispetto a quella dei
singoli poli.
• Cavo di segnale stereo: trasporta due segnali sbilanciati diversi tra
loro, uno a destra (R) e uno a sinistra (L). E' composto da:
◦ cavo bipolare schermato
◦ connettori in varie configurazioni possibili
▪ TRS-TRS (classico): T- (freddo), R+(caldo, regola delle 4R,
red-ring-right, trasporta il segnale di destra), S schermo
(massa).
▪ XLR-XLR
• pin 1: schermo (massa)
• pin2: + (caldo)
• pin3: - (freddo)
▪ XLR-TRS (altrettanto poco usato, stesse connessioni).
◦ Sezione e capacitanza, vale quanto detto per i cavi mono.
◦ Variante "stereo to 2 mono" "2 mono to 2 mono": può capitare
di dover separare il segnale stereo da una o da entrambe le
estremità. La "stereo 2 mono" verrà trattata in seguito insieme al
cavo a Y, la mono to mono si realizza semplicemente con un
doppio coassiale terminato come due cavi mono indipendenti.
Nulla vieta di prendere due cavi mono normali e di legarli in
qualche modo oppure di lasciarli direttamente staccati.

• Cavo bilanciato: è il classico cavo che porta il segnale dei microfoni


e segnali di linea in generale (DI). La connessione bilanciata per sua
natura elimina i disturbi accumulati lungo il tragitto (vi rimando a
google per la spiegazione del meccanismo), quindi può essere
utilizzato per trasportare il segnale per un tratto molto lungo
mantenendolo al riparo delle interferenze.
◦ Costruttivamente è identico al cavo stereo. TA-DA! Ricordate
quel che vi ho detto all'inizio? I due cavi sono costruttivamente
uguali, ma a seconda di dove li collegate cambia la loro funzione!
Uno è sbilanciato e trasporta due segnali differenti, l'altro trasporta
un unico segnale bilanciato! Capite bene anche perché parlare di
jack TRS come "jack stereo" nel cavo bilanciato è una castroneria.
Di stereo non c'è una ceppa.
◦ Funzione dello schermo nel cavo bilanciato:
▪ Massa
▪ Trasporto phantom power (microfoni a condensatore,
multieffetto... leggete i manuali)
Sapere questo è importante a causa di possibili disturbi (loop di
massa o ground loop) che si possono avere con questo tipo di cavi.
Per ovviare a questo problema, molti di voi avranno sulla testata il
tasto "ground lift", letteramente "sollevamento della massa".
Questo tasto non fa altro che scollegare la massa: è come se
tagliasse lo schermo, in modo da interrompere il segnale ed
eliminare il loop di massa. Non tutti gli apparecchi però hanno il
ground lift, per questo esiste la...
◦ Variante semibilanciata: consiste nel non collegare la massa di
proposito ad un'estremità del cavo, in pratica è un gound lift fisso.
Questo ci va bene se non dobbiamo portare phantom power, per
quando visto sopra.
L'interruzione di massa deve avvenire a livello del "maschio"
XLR, ovvero il connettore che poi penetra nel mixer o dove vi
pare, e che voi dovete castrare. Scusate l'analogia, ma è
tristemente funzionale. Non a caso il connettore sulla testata è
maschio ed è lì che avviene il ground lift. Ovviamente la stessa
cosa vale nel caso di connettori TRS, dovete castrare quello che
penetra in ingresso un apparecchio, lungo la linea di trasmissione
del segnale. I connettori XLR danno direzionalità obbligata,
quindi basta pensare al sesso; nel caso di ibridi TRS-XLR idem,
considerando il TRS di sesso opposto all'XLR.
Nel caso di TRS-TRS invece, sarà necessario marcare in qualche
modo l'estremità castrata, essendo esternamente identici.
▪ XLRm-XLRf: taglio il maschio
▪ XLRm-TRS: taglio l'XLR maschio
▪ XLRf-TRS: l'XLR è femmina, quindi taglio il TRS
▪ TRS-TRS: ne taglio uno e lo marco
Nessun cavo è venduto in questa configurazione, ma essendo un
intervento distruttivo, può essere fatto da chiunque. Non serve
nessun saldatore, soltanto un paio di forbici e del nastro isolante:
aprite il connettore, tagliate la massa, isolate il moncone con del
nastro isolante e richiudete.

• Cavo a Y (insert): la stessa configurazione può servire a


◦ unire due uscite mono L e R in una stereo (stick, tastiere...)
◦ dividere la stereo in 2 mono L e R separate.
◦ cavo insert, dove al posto di L e R ci sono send e Return (regola
delle 4 R)
Si può fare in più modi:
◦ Cavo:
▪ Doppio coassiale separabile a piacimento della lunghezza
desiderata. Masse saldate insieme sul tronco comune. Semplice
e pulito. E' il metodo che uso.
▪ Cavo bilanciato nel tratto comune, alla biforcazione unione di
ciascun polo insieme a metà massa con un coassiale, chiusura
con guaine termorestringenti. Complicato e privo di vantaggi.
▪ Cavo stereo + riduttore + due cavi mono. Soluzione semplice
ma soggetta a traumatismi, scollegamenti da trazione,
peggioramento teorico della conduzione (ci sono tre interfacce
in più con possibili problematiche a carico delle stesse).
▪ Estrazione: coassiale TRS-TS con polo saldato sia su T che su
R, a quel punto altro coassiale che va su R ed estrae il segnale.
Per me troppo cervellotico. Valido solo come insert, no stereo.
◦ Connettori:
▪ Tratto comune: TRS o XLR (maschio o femmina a seconda
dell'uso)
▪ Tratti singoli: TS o XLR (configurazione richiesta in alcuni
mixer/patch bay, in questo caso massa divisa e saldata su pin 1
e pin 3 di ciascun XLR o secondo manuale dell'apparecchio
stesso).
◦ Saldatura metodo a doppio coassiale:
▪ Tronco comune (attenzione alle polarità invertite, vedi manuali)
• masse unite e saldate insieme sulla S (pin1 se XLR)
• Caldo sul Ring (4R) (pin2 se XLR)
• Freddo sul Tip (pin3 se XLR)
▪ Tratti singoli TS, classico come cavo mono: poli sul T, massa
sulla S. Marcare il cavo che va al ring per identificare il return!

• Cavo di potenza: serve a collegare la testata alla cassa.


◦ Cavo: deve essere il più corto possibile. Se speak-on può essere
realizzato con un semplice cacciavite, non avete scuse per non
farvelo su misura! Spesso questi cavi sono venduti assemblati da 3
metri quando bastano 50cm! Altra assurdità del mercato.
▪ Bipolare non schermato.
• Sezione 2,5mmq fino a 500W di potenza e tratti corti.
• Sezione 4mmq oltre i 500W di potenza e/o tratti più lunghi.
Come per i cavi di segnale, nel più ci sta il meno, nel dubbio
abbondate pure.
▪ Quadripolare non schermato per Bi-amp Gallien-Krueger/altri.
◦ Connettori
▪ speak-on a 2 poli (consigliati ove possibile usarli): il caldo va
sull'1+, il freddo sull'1-. Si avvitano, non richiedono saldature.
▪ Jack TS: caldo sul T e freddo sulla S, da entrambe le estremità.
Ecco un altro esempio per cui parlare di "jack mono" è una
castroneria.
▪ Speak-on 4 poli per Bi-amp: 1+, 1-, 2+, 2-. Mettete lo stesso
colore sullo stesso pin da entrambe le parti. Rosso 1+, blu 1-,
verde 2+, giallo 2- (a caso, basta che corrispondano).
▪ Volendo potete usare un bipolare sul 4 poli, semplicemente
collegate solo 1+ e 1-.
▪ Ovviamente è possibile fare ibridi Jack TS-Speak-on. L'1+
dello speak-on corrisponderà al T del jack, l'-1 alla S.
Capite bene che un cavo di potenza TS-TS può essere facilmente
confuso da un occhio inesperto con un cavo di segnale mono. Visto
che scambiare i due cavi non è bello, voi adesso che siete
superbravissimi in caso di dubbio svitate il connettore e controllate i
cablaggi. Se c'è massa è di segnale, se è bipolare è di potenza.

REPILOGO RAPIDO:

Massa sempre sulla S del Jack e sul pin 1 dell'XLR


XLR 2+ 3-
Regola delle 4 R

Segnale mono: coassiale + TS


Segnale bilanciato: bipolare schermato + TRS e/o XLR
Segnale semibilanciato: castrazione della mazza al maschio penetrante.
Segnale stereo: come bilanciato oppure doppio coassiale "2 mono to 2
mono" oppure cavo a Y ("stereo to 2 mono" e viceversa).
Cavo a Y (insert): bipolare schermato o doppio coassiale+TRS/XLR+2 TS
Cavo di potenza: bipolare non schermato e speack-on e/o TS (T+ S-)

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