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Costruire il MaGrav Power

Piastre metalliche

 4 piastre di rame crudo, approx. 20×10 cm


 1 piastra di zinco vivo, approx. 20×10 cm
 1 piastra di ferro vivo, approx. 20×10 cm

(Si possono usare anche altri oggetti degli stessi materiali, ma con le piastre si lavora più
agevolmente).

N.d.T.: le lastre di zinco sono ormai pressoché introvabili. Noi però, da un lattoniere, abbiamo
reperito quelle che chi fa questo mestiere usa per compiere alcune operazioni ricorrenti. Dove le

prendono?! Da chi produce i rivestimenti interni delle casse da morto!

Vasche di plastica

 4x 4 l. alte 14 cm (per la produzione di GaNS)


 1x 14 l. alta 18 cm con coperchio (per la nanocopertura)
 1x 20 l. alta 28 cm con coperchio (per il trattamento di nanocopertura a vapore)
 4x +/- 1l. più piccole con coperchio (per i GaNS già raccolti)

Liquidi e sostanze chimiche


3 kg di soda caustica in granuli
25 litri d’acqua contenente il 20-25% di sale (acqua di mare, o acqua demineralizzata + sale
marino). (N.d.T.: il Dr. Keshe, invece, dice 4-5% di sale in acqua di rubinetto).

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Tubi da montare sul trapano al posto delle punte per avvolgere le bobine

 1x 12 mm di diametro lungo 80 cm (per le bobine esterne)


 1x 8 mm di diametro, lungo 80 cm (per le bobine interne)

Materiali per costruire i condensatori

 Carta da forno (resistente al calore)


 Nastro isolante

Attrezzature per fare i GaNS

 1 pompa o siringa da 100 ml.


 1 tubo di plastica lungo 30 cm e della sezione giusta per farlo stare in cima alla siringa).

I GaNS puoi anche farli nelle bottiglie di plastica da 1,5 litri facendo un buco in fondo e installando
una valvola di drenaggio.

Varie
 Cercafase
 Occhiali di protezione
 Guanti di gomma o lattice monouso
 Tester con DC in millivolt
 6 palline da ping pong o 3 piccoli contenitori di plastica rotondi con tappo del diametro
massimo di 5 cm (per i ‘Soli di Plasma’ – o di GaNS)

Altre cose

 Rete galvanizzata 50×50 cm


 Un termostato che stacchi a 50-60° per prevenire surriscaldamenti
 Fogli d’alluminio
 Tappo a vite in plastica della bottiglia di soda
 Bobine


 Ecco il primo passo per cominciare subito a trasformare questo manuale MaGravS
Power in un dispositivo concreto che migliorerà la tua esistenza.
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Ripulire l’anima di rame se si è trovato un modo di ricavarla da cavi isolati
Incidi il cavo con un coltello multiuso.
Tira fuori i fili e separali sul pavimento.
Premi il taglierino in diagonale verso il rame (quasi orizzontale) e tira il cavo verso di te.
Arrotola il filo.
Oppure ordina il filo di rame puro su internet. Raccomando MIN 1,6 millimetri, MAX 2
millimetri.
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Preparazione per la produzione delle bobine

Prendi due qualsiasi tavole di legno e facci due buchi, uno con una punta da 12 mm e uno
con una da 8 mm.
 Numero di spire
La coppia di bobine esterna deve avere 144 spire, quella interna 81.
 Nota bene
Diversamente da quanto da me indicato, le vecchie istruzioni ufficiali raccomandano il
filo da 1.6 mm (AWG 14 US standard), una punta da 5.6 mm per le bobine interne e 162
spire per le quelle lunghe.
Il 26 novembre 2015 la Keshe Foundation ha corretto il numero delle spire delle bobine
più lunghe impostandolo a 144 per fare in modo che i due ‘loop’ (la coppia interna e
quella esterna) rimangano più vicine. Hanno anche sostituito la punta da 5,6 mm con
una da 8 per fare in modo che la bobina esterna e quella interna siano internamente più a
contatto.
 Comunque sia, il numero delle spire deve sempre essere multiplo di 9.
 Personalmente le mie bobine le ho fatte di 180 e 90 spire perché sto usando un filo da 1.7
mm, ma anche per fare maggiore spazio alle tre palline da ping-pong contenenti i GaNS.
Più il filo è spesso, maggiore energia si ottiene (la superficie ricoperta dai nanostrati e dai
GaNS è maggiore).
Indossa sempre i guanti per evitare di sporcare le bobine e mantenerti isolato da queste forti
energie.
 Slide 8
Distanza tra le bobine esterne e quelle interne
E’ molto importante che la bobina interna sia più vicina possibile alla parte interna di quella
esterna, ma anche che ci sia spazio per farle scorrere l’una dentro l’altra.
Suggerisco uno spazio interno di circa mezzo millimetro per fare in modo che la bobina
interna scivoli liberamente all’interno di quella esterna.
IMPORTANTE: TUTTE le terminazioni devono sempre essere rigirate ad anello (la parte
di filo sezionata dev’essere rivolta verso il fusto del filo stesso senza però toccarlo).
 Slide 9
Produzione delle bobine esterne

Si tratta di 3 bobine di 180 spire avvolte su una punta da 12 mm (le istruzioni di Mr. Keshe
raccomandano invece 161 spire).
Cominciamo il lavoro producendo le bobine esterne. Fa’ un piccolo buco nel fusto del tubo
da 12 mm in modo da poterci fissare il filo. E’ importante che la bobina venga avvolta nel
verso giusto (N.d.T.: in realtà in KF sostengono che il senso di rotazione E’
INDIFFERENTE purché sia lo stesso per tutte le bobine).
A entrambe le estremità della bobina servono 15 cm di filo libero.
E’ una buona idea produrre qualche spira in più e poi tirare quelle che avanzano. Questa
operazione produce terminazioni più adatte e pulite.
 Slide 10
Produzione delle bobine interne
La procedura è identica a quella delle bobine esterne.
Andiamo a produrre 3 bobine da 90 spire avvolte intorno a un tubo da 8 mm.
Le bobine interne devono avere 15 cm di filo libero all’estremità iniziale e 30 cm in quella
finale.
Invece che un tubo da 8 mm si può usare una punta da trapano della stessa misura. In questo
caso è possibile fissare il filo di rame infilandolo in una fessura del mandrino del trapano e
avvolgendo un numeri di spire in più pari alla quindicina di centimetri che servono
all’estremità, che in seguito potrai svolgere e stendere.
 Slide 11
Hai fatto tutto nel modo giusto?

Le bobine saranno ora complete e appariranno come negli esempi illustrati.


NOTA: le bobine esterne devono avere 15 cm di filo libero alle loro estremità.
Quelle interne devono avere 15 cm all’estremità iniziale e 30 cm a quella finale.
RICORDA di arricciare le terminazioni, altrimenti disperderai un sacco d’energia.
 Slide 12
Fare spazio alla nanocopertura
Le bobine vanno stirate un po’ per fare in modo che le spire si allontanino leggermente,
altrimenti nei punti di contatto la nanocopertura farebbe fatica a prodursi.
Impugna le estremità e tirale delicatamente.
Quando le avrai stirate potrai rimontarle sul tubo o sulla punta del trapano per aggiustare e
rendere uniforme la distanza tra le spire senza danneggiare le bobine (nell’immagine si è un
pochino esagerato).
NOTA: se decidi di produrre la nanocopertura usando la fiamma di butano, stirare le
bobine non è necessario.
 Slide 13
Montaggio delle bobine

Adesso devi montare le bobine. Ne servono sei in totale, tre larghe e tre strette.
Infila le bobine strette dentro quelle larghe della stessa lunghezza.
Poi unisci le estremità in modo che il tutto somigli a un cerchio (o a un bracciale). Quella
delle bobine interne lunga 30 cm va infilata centralmente nella bobina interna stessa finché
sbuca dall’altra parte (vedi l’immagine).
Stringi e piega il filo all’indietro in modo che il cerchio resti serrato e tu possa modellarlo
facendolo diventare il più circolare possibile.
Hai appena ottenuto tre loop larghi e tre loop stretti pronti da nanoricoprire.
 Nanocopertura

Un altro punto cruciale di questa guida MaGravS Power è l’operazione di nanocopertura…


 Slide 15
Preparazione per la produzione della nanocopertura
Stendi uno strato uniforme di soda caustica in una vasca di plastica in modo che tutto il
fondo sia ricoperto.
Puoi opzionalmente aggiungere alcuni pezzi di carta stagnola e qualche collo di bottiglia di
plastica.
Aggiungi sul fondo una rete o una maglia zincata galvanizzata e piegala in modo che la
parte superiore sia a 5-6 cm dal fondo (vedi immagine). La rete dev’essere abbastanza
resistente da reggere tutte le bobine senza piegarsi e affondare.
Sistema sulla rete le bobine, 3 lastre di rame e 3-6 fili di rame lunghi circa 40 cm. (se hai
problemi di spazio puoi anche piegare questi ultimi).
Appoggia il coperchio su un angolo della vasca (in modo che sia pronto per la copertura) e,
facendo estrema attenzione sia agli schizzi che a non respirarne il vapore, versa
velocemente acqua bollente sino a raggiungere un livello di circa 1-2 cm sotto lo strato
superiore della rete galvanizzata.
Durante il trattamento le bobine non devono stare a contatto con la superficie
dell’acqua!
Chiudi rapidamente il coperchio e appoggiavi sopra qualcosa di pesante. Dopo circa 10
minuti le bobine cominceranno a scurirsi.
Lascia tutto com’è per 24 ore.
 Nanocopertura a vapore


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Preparazione per la nanocopertura a vapore
Utilizza la vasca più alta. Sospendi alcuni fili di rame sull’apertura della vasca in modo che,
appendendoci le bobine, queste non si tocchino l’una con l’altra e stiano il più in alto
possibile.
Preparati a eseguire la stessa procedura della nanocopertura ad acqua. Questa volta utilizza
solo una piccola quantità di soda caustica (vedi foto).
Versa l’acqua bollente e chiudi in fretta il coperchio. Mettici sopra qualcosa di pesante in
modo che il vapore non sfugga.
Lascia tutto com’è per 24 ore o, se puoi, per qualche giorno.
Trascorso il tempo necessario, se vedi parti di rame non completamente nere, ripeti
l’operazione sino a raggiungere un’uniformità di colore.

Asciugare le bobine

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Preparazione per l’asciugatura delle bobine
Scola l’acqua che hai usato per la nanocopertura a vapore, ma lasciane una piccola quantità sul
fondo. Rimetti il coperchio, ma lascia una piccola apertura che permetta al vapore di uscire.
Conserva la soluzione di acqua e soda caustica, potrai usarla in seguito per ripristinare la
nanocopertura nelle zone più chiare (o sulle microsuperfici non nanoricoperte che normalmente si
generano durante il collegamento delle bobine) spruzzandocela o tamponandocela sopra.
Lascia asciugare per 2-4 giorni!
Le piastre e i fili di rame nanotrattati possono essere rimossi e usati per la produzione dei GaNS.

N.d.T.: quando le bobine (e gli altri componenti trattati con la nanocopertura) saranno totalmente
asciutte occorrerà immergerle per qualche ora in acqua distillata o demineralizzata per ripulirle
dalla soda caustica. Uno dei contenitori da 4l. servirà lo scopo.

Scaricare la corrente dalle bobine

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Scaricare corrente dalle bobine
Colloca le bobine sulla griglia zincata sul fondo della scatola. NON DEVONO TOCCARSI!
Imposta il tester a VDC 2000m (millivolt). Mettine un polo sulla griglia e l’altro sulla bobina finché
la cifra misurata smette di decrescere.
Attenzione! La nuova direttiva del 25 novembre 2015 è che le bobine devono essere scaricate
tenendo i poli del tester sulle due estremità della bobina.
Ripeti l’operazione ogni 6 ore per 2-3 giorni. Più tempo impieghi per scaricare le bobine, maggiore
sarà l’efficacia dei nanostrati.

Produzione dei GaNS (video)


Nota: l’acquisto delle piastre di zinco è sempre piuttosto problematico. Un visitatore ci ha
gentilmente segnalato questo link.
Eccoci al ‘dunque’… La produzione dei GaNS è l’operazione in assoluto più importante esposta in
questo manuale MaGravS Power.

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Preparati a produrre tre diversi tipi di nano-GaNS
1. CO2 (GaNS bianco): piastra di rame nano-trattato + piastra di zinco
2. CuO (GaNS blu-verde): piastra di rame nano-trattato + piastra di rame puro
3. CH3 (GaNS arancione): piastra di rame nano-trattato + piastra di ferro

N.d.T.: nei video in italiano sulla produzione dei GaNS presenti qui il relatore consiglia di
rinunciare all’uso della piastra di ferro sostituendola con una di ottone.

Immergendo i metalli in acqua salata questi si ossidano e entrano in uno stato ‘nano‘ (GaNS
significa Gas in Nano State). La maggior parte del GaNS cade verso il basso mentre una piccola
parte si accumula sulla superficie dell’acqua (N.d.T.: normalmente sono i GaNS degli aminoacidi).
Al momento giusto sarà possibile prelevare i GaNS dal fondo della vasca (per mezzo della siringa)
e metterli a spurgare il sale in altri contenitori nei quali aggiungeremo acqua distillata.
È possibile accelerare il processo utilizzando una batteria da 1,5 volt. Questo metodo richiede che
all’acqua si aggiunga aria (utilizzando ad esempio una pompa da acquario). Rimuovi il filo tra le
piastre e aggiungi la batteria. Il polo negativo deve sempre essere collegato alla piastra di rame
nanoricoperto.
Se non si aggiunge aria, il metallo si ossiderà troppo in fretta e l’operazione produrrà ossidi (polveri
e/o granuli totalmente inutilizzabili) invece che nano-ossidi liquidi (GaNS)!
Più tempo impiegherà il GaNS a svilupparsi, di migliore qualità sarà!
Abbi pazienza, ci vorrà almeno una settimana per produrne i tre tipi…
Se poi avrai la fantasia di produrre GaNS da altri metalli (più sono ‘metalli pesanti’, meglio è), non
farai che rendere migliore la ‘zuppa di GaNS’ ottenuta.

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CO2 (GaNS bianco di anidride carbonica)

 1x piastra di rame nanoricoperto


 1x piastra di zinco
 1x filo di rame nanoricoperto
 1x contenitore di plastica da 4 l.
 3 litri di acqua salata 20-25% (N.d.T.: ricordo che il Dr. Keshe dice 4-5%) [acqua di mare o
(acqua demineralizzata/distillata + sale marino)]

Pratica tre fori sul lato lungo delle piastre e appendile sui lati del contenitore di plastica. Se
possibile utilizza un pezzo di cavo di scarto spezzandolo e facendone alcuni ganci ai quali potrai
attaccare le piastre in modo che possano pendere liberamente senza appoggiarsi al contenitore.
Collega le due piastre con filo di rame nanoricoperto.

N.d.T.: se non erro Mr. Keshe usa filo comune, ma non credo che la differenza sia poi così
importante…

Assicurati che vi sia una buona connessione.


Aggiungi l’acqua salata fino a 1-2 cm sotto il margine superiore delle piastre.
Potrai vedere il GaNS di CO2 già dopo poche ore, ma non toccare nulla per 2-3 giorni prima di
procedere con il lavaggio.

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CuO (GaNS blu/verde di ossido di rame)

 1x piastra di rame nanoricoperto


 1x piastra di rame puro
 1x filo di rame nanoricoperto
 1x contenitore di plastica da 4 l.
 3 litri di acqua salata 20-25% (N.d.T.: ricordo che il Dr. Keshe dice 4-5%) [acqua di mare o
(acqua demineralizzata/distillata + sale marino)]

Collega le due piastre con un filo di rame nanoricoperto e aggiungi l’acqua salata (trovi più
istruzioni nella slide 25).
ABBI PAZIENZA! Il GaNS di ossido di rame è lento a formarsi. Dopo 1-2 giorni dovresti vederne
il colore blu/verde ma in genere passa almeno una settimana prima di poterne avere una quantità
utile.

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CH3 (GaNS arancione di metile)

 1x piastra di rame nanoricoperto


 1x piastra di ferro puro
 1x filo di rame nanoricoperto
 1x contenitore di plastica da 4 l.
 3 litri di acqua salata 20-25% (N.d.T.: ricordo che il Dr. Keshe dice 4-5%) [acqua di mare o
(acqua demineralizzata/distillata + sale marino)]

Collega le due piastre con un filo di rame nanoricoperto e aggiungi l’acqua salata (trovi ulteriori
istruzioni nella slide n. 25).
Il GaNS di metile potrai vederlo già dopo 2-3 ore, ma aspetta a estrarlo qualche giorno: deve
formarsi uno strato arancione compatto.

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Separare i GaNS e purificarli dal sale
Il GaNS deve essere posto in contenitori separati e purificato dal sale.
Prendi la siringa da 100 ml. e aggiungi al beccuccio un pezzo di tubo sufficiente per arrivare ad
aspirare il GaNS sul fondo della vasca. Il GaNS tende a depositarsi sul fondo, quindi puoi anche
raccogliere l’acqua salata per riutilizzarla in seguito.
Mescola il GaNS estratto con acqua distillata o demineralizzata. Quando sarà sceso sul fondo
rimuovi l’acqua e aggiungine ancora di distillata o demineralizzata. Ripeti l’operazione un paio di
volte (N.d.T.: cinque o sei, mi pare dica Mr. Keshe), dopodiché lascia l’acqua a evaporare finché il
GaNS raggiunge la consistenza adeguata. Non deve asciugarsi del tutto!

Ricopertura delle bobine con i GaNS

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Mescolare i GaNS ‘finiti’ (quelli principali già descritti)
Versa i GaNS così ricavati in un contenitore che sia largo abbastanza da accogliere un set di bobine
(le due esterne e le due interne) e mescolali.
Non c’è un rapporto di miscelazione stabilito, ma una buona regola generale è utilizzare tutto il
GaNS arancione di CH3 e tutto quello blu/verde di CuO aggiungendo quello bianco di CO2 fino al
raggiungimento della quantità desiderata.
Assicurati che ‘la zuppa di GaNS’ così ricavata sia abbastanza fluida da colare tra le spire delle
bobine, ma anche abbastanza densa da ricoprirle uniformemente.
Se il GaNS è troppo liquido torna a farlo evaporare sino a ottenere la consistenza desiderata. Se è
troppo denso diluiscilo con acqua demineralizzata o distillata.

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Ricoprire le bobine con i GaNS
Immergi la bobina nel contenitore della ‘zuppa di GaNS’ e assicurati che siano coperte al 100%.
Poi appendila ad asciugare girandola e ruotandola spesso per impedire che si formino grumi o
colate.
Ripeti il trattamento 2 volte per ottenere il miglior risultato possibile.
Quando le bobine saranno TOTALMENTE asciutte, saranno anche pronte all’uso (N.d.T.: Mr.
Keshe dice che usarle non completamente asciutte E’ MOLTO PERICOLOSO. L’unità MAGRAV
può esplodere!!!)

‘Soli’ di plasma (GaNS)


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Preparazione per produrre i ‘Soli di Plasma’ (o di GaNS)
Il ‘sole’ dev’essere collocato al centro del loop interno delle bobine (le più corte) e posizionato in
modo che il suo ‘equatore’ corrisponda al centro della bobina (un po’ come Saturno con i suoi
anelli).
Servono tre soli, uno per ogni set di bobine.
Pratica un piccolo foro in una palla da ping pong e riempila con la zuppa di GaNS.
È possibile utilizzare altri materiali purché soddisfino il diametro minimo, che deve essere pari ad
almeno la sezione esterna delle bobine. Una buona idea è utilizzare piccoli contenitori di plastica
con tappo a vite.

Condensatori di plasma

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Come produrre i condensatori di plasma
Crea 4-8 bobine di rame da 27 spire ciascuna utilizzando un tubo da 10 mm. Osservane la forma
nell’immagine.
Crea anche 4-8 inserti in rame come da immagine.
Il senso di ‘attorcigliamento’ di queste bobine dev’essere lo stesso di tutte le altre, e ricorda sempre
di creare gli anelli alle estremità.
FAI ANCHE ATTENZIONE a nanoricoprire ogni singolo millimetro quadrato di tutte le superfici
in rame prima di montare i condensatori e il MAGRAV-Power!
Arrotola l’inserto in un pezzo di carta da forno resistente al calore riempito di GaNS come mostrato
nell’immagine e inseriscilo dentro la bobina.
È possibile utilizzare sia GaNS umidi che secchi senza problemi, basta assicurarsi che non vi sia
alcun collegamento tra l’inserto e la bobina esterna o il circuito si danneggerà.

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MONTAGGIO DEI CONDENSATORI

Assemblaggio dell’unita’ MaGravs Power


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Porre i tre set di bobine sopra altrettanti supporti sistemati alla giusta distanza
Devi sistemare i set delle bobine su tre supporti di materiale non conduttivo.
La distanza tra il set superiore e quello inferiore delle bobine (osserva bene l’immagine… NON si
tratta della distanza tra i supporti, ma tra quello superiore e quello inferiore) dev’essere pari al
diametro del loop più piccolo, cioè del ‘bracciale’ composto dalle due bobine più corte.
Nel mio caso ho realizzato bobine da 190 spire, così la distanza originale di 5 cm si è incrementata
fino a 8.

Connessioni

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Come effettuare collegamenti ottimali
Effettuando le connessioni devi arrotolare il filo che porta energia intorno a quello che la riceve,
non viceversa (guarda bene l’immagine).
Ciò si rende necessario perché, così facendo, l’energia scorre liberamente lungo i nanostrati esterni
del rame e non al suo interno.

N.d.T.: perciò si creano anche meno surriscaldamenti.

RICORDA di ‘arricciare’ tutte le terminazioni!


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Installazione del Magrav-Power
Prima di tutto bisogna vedere se le connessioni interne sono corrette… Attaccalo a una presa e
controlla se, collegandoci una lampada o un altro piccolo elettrodomestico, questo funziona
normalmente.
IMPORTANTE! Al filo della FASE (L) della presa bisogna collegare il polo positivo dell’Unità
Magrav-Power. Al neutro della presa bisogna collegare il filo che va direttamente al polo negativo
d’uscita (verso i carichi) del Magrav… (N.d.T.: perciò utilizza subito il cercafase ancora prima del
primo collegamento!)

Inizio del processo di apprendimento dei consumi


La tua unità Magrav-Power comincerà subito a ‘imparare’ a erogare energia (sotto forma di plasma)
e a far crescere, strato dopo strato, un nanorivestimento su tutti i fili della tua rete domestica.
Ti suggerisco di trovare in giro il più recente manuale d’uso che, di norma, viene accluso ai Sistemi
originali MaGravS Power.

N.d.T.: noi l’abbiamo tradotto in italiano, lo trovi nella guida del MaGravS Power.

Personalmente ho usato il primo metodo che vi viene indicato: per la prima settimana si applica un
carico COSTANTE di 1 Kw e la successiva si sale a 2. Per farlo ho usato una stufetta elettrica.

N.d.T.: la procedura indicata oggi nel manuale è molto più prudente e progressiva.

Se così facendo il MaGravS diventa troppo caldo, spegnilo e fallo raffreddare prima di rimetterlo in
linea.
La capacità può variare molto in funzione delle modalità di costruzione, ma qualsiasi Magrav-
Power dovrebbe essere in grado di erogare almeno 2 Kw.
Prima di spostarlo direttamente a valle del contatore, si raccomanda di installare un termostato di
protezione che stacchi a 50-60°.
Questa misura cautelativa dev’essere installata sul filo della fase (+) tra l’ingresso di rete e l’Unità
Magrav-Power.
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A LAVORO FINITO

La nostra traduzione del manuale di Thomas Bornholdt finisce qui, però abbiamo idea che
potrebbero anche interessarti i seguenti manuali ufficiali della Keshe Foundation che abbiamo
tradotto in italiano per te:

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