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Genesi dell’opera
L’isola del Tesoro è uno dei romanzi più conosciuti e apprezzati dello scrittore
inglese Robert Louis Stevenson. L’idea della stesura del testo nacque quasi per
gioco: dopo aver dipinto la mappa di un’isola, iniziò ad immaginare possibili nomi
da attribuire alle spiagge, montagne e insenature. Da questo momento in poi andò
sempre più delineandosi la struttura specifica dello scritto: i personaggi presero
forma quasi naturalmente, così come tutti i dettagli caratterizzanti e specifici.
2. Un romanzo di avventura
Il giovane protagonista rimane orfano del padre, ed è costretto a dire addio alla
madre. Il distacco dal nucleo familiare, dal paese natale, dalla sua locanda,
rappresentano il nucleo portante per l’intreccio dell’avventura, ma soprattutto per
la crescita personale di Jim. Difatti, egli sarà catapultato in un mondo ostile,
freddo, sconosciuto. Prenderà coscienza della natura corruttibile e spietata degli
altri (in particolar modo dei pirati) e imparerà a prestar fede esclusivamente al
proprio intelletto e alle proprie forze. Infine, troviamo l’elemento spazio-
temporale 8, che rappresenta un fattore indispensabile per la narrazione.
Abbiamo visto come l’Isola del tesoro contenga molti degli elementi tipici del
romanzo di avventura. Questi elementi sono indispensabili per la creazione di una
narrazione lineare, ma soprattutto di carattere fantastico. La presenza di
terrificanti pirati, di un tesoro non ancora dissepolto, di un luogo misterioso e
sconosciuto formano una sorta di struttura triadica su cui si fonda l’intreccio
d’avventura.
Stevenson narra le vicende di un giovane ragazzo di nome Jim Hawkins, la cui vita
ordinaria si trasforma in straordinaria a causa di una serie di incidents 9, di
eventi inaspettati. I più rilevanti riguardano la morte del padre, il ritrovamento
di una mappa del tesoro e il successivo viaggio in un’isola a lui sconosciuta.
Molti dei compagni che lo seguono in questa avventura si rivelano fidati, come il
capitano Smollet, lo squire Trelawney e il dottor Livesey; altri, come i pirati e
Long John Silver, si rivelano sleali.
Sin da subito appaiono evidenti nel romanzo i tratti distintivi tra gli
Avventurieri 10 – parola utilizzata all’interno del testo per designare i pirati –
e il resto dei protagonisti, che potremmo indicare con il termine di avventurosi
11.
La prima parte della storia si svolge nei pressi di Bristol, la seconda parte –
riguardante le avventure in mare e nell’isola – è priva di coordinate territoriali.
Jim Hawkins mette in rilievo le dinamiche all’interno della nave e quelle
riguardanti l’isola, e non eventuali informazioni geografiche. È all’interno della
Hispaniola (nave) che avvengono i primi tradimenti tra la ciuma. Qui, i pirati,
definiti anche lupi di mare, filibustieri, carogne, si coalizzano, tradendo il
resto dei compagni. Non operano azioni sovversive, né si ribellano al capitano
Smollet, ma una volta scesi a terra – nell’isola – danno avvio ad assalti ed
imboscate. Questa forma di ammutinamento, aggressiva e spietata, è favorita anche
grazie all’ambientazione scelta. L’isola rappresenta l’elemento perfetto che lega
questi avventurieri, avidi di ricchezze, a un giovane ragazzo che fa di queste
esperienze una lezione di vita.
Il mare in tempesta, i fitti boschi dell’isola, le alte montagne che si erigono dal
suolo rappresentano un luogo ostile, avverso nell’immaginario collettivo. Basti
pensare ai grandi stereotipi della letteratura occidentale in cui le acque
minacciose, i boschi sono la causa principe delle avversità e delle sciagure dei
personaggi.
Nel nostro romanzo i pirati, tuttavia, sfruttano la pericolosità del luogo a loro
vantaggio: i fitti boschi rappresentano uno spazio favorevole per tendere delle
trappole e attaccare gli avversari. Per il giovane Jim, invece, la presenza di un
ambiente sconosciuto, potenzialmente ricco di insidie, rappresenta un elemento di
sfida. Egli è costantemente messo alla prova dalle condizioni che gli si presentano
lungo il cammino, e dunque non gli rimane che fare affidamento sulle proprie
capacità e sul proprio intelletto per superare gli ostacoli.