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LE SFUMATORE DEL FOLKLORE IN “THE TURN OF THE SCREW”

“The turn of the screw” è certamente uno dei capolavori di Henry James Jr. Si tratta di una short
novel pubblicata originariamente a puntate nel 1898 sulla rivista Collier’s Weekly.
Il modo in cui è narrata la vicenda è identificabile come un meta-romanzo, ossia una storia
raccontata all’interno di un’altra che le fa da cornice. È una ghost story atipica, infatti è più
classificabile come supernatural personal experience1 poiché giunta ad una persona, attraverso un
manoscritto perduto, che a sua volta la racconta ad altri.
Il racconto iniziale è ambientato in una villa durante la notte della vigilia di natale dove un gruppo
di amici, attorno al fuoco, si racconta storie di fantasmi sufficientemente spaventose 2 Ad un certo
punto uno dei ragazzi, identificato da un narratore sconosciuto come Douglas, racconta una storia di
fantasmi che gli è stata a sua volta raccontata da una sua amica, di cui lui però era innamorato, che
era stata persino trascritta come prova tangibile della veridicità della storia stessa. Inizia così la
narrazione della novella.
La storia raccontata da Douglas, che sarebbe poi il fulcro dell’opera di James, ha come protagonista
una governante, anch’essa senza nome, che si ritrova catapultata in affari più grandi di lei che ne
metteranno in dubbio la sanità mentale. La novella è stata soggetta ad un’analisi approfondita da
parte di molti esperti dalle opinioni discordanti. Alcuni tra questi sostengono la veridicità delle
parole della governante, sostenendo che le sue visioni fossero reali e non frutto della sua
immaginazione3; altri, al contrario, sostengono che queste figure scaturiscano da una forte
repressione sessuale, che spinge la donna ad una forte propensione al possesso fisico, nei confronti
dei bambini, e ideologico, verso una verità che non sarà mai verificata4. Anche il lettore, come la
governante, si spinge sempre più nei meandri della storia alla ricerca di qualcosa che però resterà
sconosciuto5, facendo guadagnare alla novella l’etichetta di shaggy dog story6.
Gli studiosi si sono chiesti se queste figure sovrannaturali debbano essere inquadrate in un’ottica
folkloristico-letteraria oppure nella visione più scientifica data dalla Society for Phychical
Research. Uno dei primi ricercatori a chiedersi se ci fossero elementi folkloristici nell’opera di
James è stato Francis Rollinger che scrive “In the magazine ghost stories [...] the ghost is a
fearsome being, dressed in a sweeping sheet and shroud, carrying a lighted candle, and speaking in
dreadful words from fleshless lips. It enters at the stroke of midnight, through the sliding panel, just
by the bloodstain on the floor [...]. Or it may be only a clanking of chains, a tread as of armed men
heard whilst the candles burn blue and the dogs how”7. Questa è la tipica figura a cui cinema e

1
“esperienza sovrannaturale pesonale”, S. Swann Jones: Folklore in James's Fiction: Turning the Screw, Western States
Folklore Society, Western Folklore, Vol. 60, No. 1, 2001
2
“Sufficiently breathless”: H. James: The Turn of the Screw, Wordsworth Classic, 1993, Prologue
3
Fazione dei “literalists” che includeva Leon Edel, Allen Tate e Robert Heilman, H. James: The Turn of the Screw,
Wordsworth Classic, 1993, Introduction, p.VII
4
Fazione dei “freudians” guidata da Edmund Wilson, H. James: The Turn of the Screw, Wordsworth Classic,
Introduction, p.VII

5
Dr. C. Seymour: The Turn of the Screw, Introduction, Wordsworth Classic, university of Tokyo (p VIII)
6
“storia senza capo né coda”, S. Swann Jones: Folklore in James's Fiction: Turning the Screw, Western States Folklore
Society, Western Folklore, Vol. 60, No. 1, 2001
7
“Nella rivista Ghost Stories [...] il fantasma è un essere spaventoso, vestito con un ampio lenzuolo e un sudario, che
porta una candela accesa e che parla con parole spaventose da labbra senza carne. Entra allo scoccare della
mezzanotte, attraverso il pannello scorrevole, proprio accanto alla macchia di sangue sul pavimento [...] Oppure può
essere solo un tintinnio di catene, un passo come di uomini armati ascoltati mentre le candele ardono tristi ei cani che
ululano”, Roellinger: Psychical Research and 'The Turn of the Screw, American Literature, Vol. 20, No. 3 (Nov., 1948)
letteratura ci hanno abituato. Al contrario, Roellinger descrive i tipici fantasmi descritti a loro volta
dalla Society for Psychical Research “In the majority of cases reported to the Society, the ghost
does not appear at any known fixed time of day or year. Generalmente è visto in maniera chiara "in
all kinds of light, from broad daylight to the faint light of dawn." È descritto molto dettagliatamente
"in such clothes as are now, or have recently been, worn by living persons." Sembra che." It rarely
makes noises. To hear its footsteps, for instance, seems to be unusual." Spesso la persona è morta
improvvisamente "often either murder or suicide, appears to be connected with the cause of the
apparition”. Non vengono fatte distinzioni di sesso, età o professione e se il fantasma compare in
mezzo ad un gruppo di persone"it will sometimes be seen by all and sometimes not, and failure to
see it is not always merely the result of not directing attention to it”8. Sicuramente, come si nota nel
racconto, i fantasmi di James sono stati sviluppati attorno alla descrizione fornita dalla scienza
piuttosto che da quella folkloristica, tuttavia si nota come la tradizione abbia comunque influenzato
la stesura della novella sotto vari aspetti. C. B. Ives sostiene che James ha scelto tra due varietà di
fantasmi, attivi e inattivi, e che i fantasmi essenzialmente inattivi corrispondano ai fantasmi descritti
dalla Society for Psychical Research.
La trama di questa short story, le ambientazioni, i personaggi e la loro psiche, sono tutti elementi
che si ispirano al mondo delle fiabe, delle fairy tales. Ciò che stupisce di più però e che pochi
studiosi si siano accorti della presenza di una base folkloristica europea del testo, tra questi vi è
Maria Hallab, che ha individuato i parallelismi con le fiabe nella collezione Arabian Nights e in
quelle dei fratelli Grimm, e la somiglianza tra l'attività dei fantasmi e le fate della tradizione
leggendaria, che cercano di possedere o allontanare i bambini. Suggerisce inoltre che il tabù di non
chiamare lo zio e il tentativo della governante di nominare i fantasmi (cfr. "Tremotino") sono anche
motivi folkloristici9.
La struttura della vicenda segue lo schema proposto dallo studioso di morfologia fiabesca Vladimir
Propp10, sebbene presenti sfaccettature che intaccano l’ordine schematico dello svolgimento
classico. La governante è la protagonista della vicenda, la giovane ragazza che, in cerca di fortuna,
si sposta da un luogo ad un altro dove si ritrova a vivere in una sorta di magia fantastica. La vicenda
procede per il meglio fino al presentarsi degli antagonisti, due spettri che cercano di strappare alla
donna i suoi pupilli, Miles e Flora. Dopo le peripezie tipiche da protagonista però, la storia si
conclude in maniera differente rispetto ai canoni che la tradizione impone, cioè con la sconfitta
dell’antagonista, ma anche con quella dell’eroina che non vivrà felice e contenta come tutti i
protagonisti tipicamente fiabeschi, ma finirà col perdere ciò per cui ha lottato e infine morire in
circostanze sconosciute.
Anche le ambientazioni legate alla trama rispecchiano la tradizione fiabesca. Come in una classica
fiaba, la protagonista “on a lovely day, through a country the summer sweetness of which seved as

8
"Nella maggior parte dei casi segnalati alla Società, il fantasma non appare in nessuna ora fissa del giorno o
dell'anno", "in tutti i tipi di luce, dalla piena luce del giorno alla debole luce dell'alba", "in abiti come sono ora, o sono
stati recentemente, indossati da persone viventi "," Raramente fa rumore. Sentirne i passi, per esempio, sembra
insolito "," spesso l'omicidio o il suicidio sembrano essere collegati alla causa dell'apparizione "," a volte sarà visto da
tutti e a volte no, e la mancata visione non è sempre e solo il risultato di non dirigere l'attenzione su di esso ",
F. Roellinger: Psychical Research and 'The Turn of the Screw, American Literature, Vol. 20, No. 3 (Nov., 1948)
9
S. Swann Jones: Folklore in James's Fiction: Turning the Screw, Western States Folklore Society, Western Folklore, Vol.
60, No. 1, 2001

10
Equilibrio iniziale (esordio); Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione); Peripezie dell'eroe;
Ristabilimento dell'equilibrio (conclusione).
a friendly welcome”11 lascia un’abitazione modesta, quasi mediocre, in Hampshire per recarsi in
una più sfarzosa nell’Essex. Trascorre la notte nella stanza che le viene assegnata, che descrive poi
come “large, impressive room, one of the best in the house, the great state bed as I almost felt it,
the figured full draperies, the long glasses in which, for the first time, I could see myself from head
to foot”12. Insomma una stanza adatta ad una persona di un certo calibro.
Una volta che la protagonista ha assaggiato la bontà della ricchezza e dello sfarzo degli ambienti,
ma anche la gioia di una vita felice in essi, come da tradizione, hanno inizio le vicissitudini a cui
sono legate per lo più ambienti, talvolta sempre gli stessi, che presentano una luce più cupa e
tenebrosa. Queste ambientazioni sono utili anche a ricordarci che il periodo della novella è un
periodo gotico, che ne ha influenzato lo sviluppo. Infatti gli spettri seppur, come già visto in
precedenza, non siano basati sulle storie del folklore, compaiono sì in ogni momento della giornata
ma per lo più in luoghi tetri. La prima apparizione del fantasma, che si scoprirà poi essere del
vecchio servitore del padrone di casa, avviene proprio in una delle due torri adiacenti alla casa
descritta come “ one of a pair -square, incongruous, crenellated structure. […] They flanked
opposite ends of the house […] not wholly disengaged nor of a height too pretentious, dating, in
their gingerbread antiquity, from a romantic revival that was already a respectable past”13.
Un’altra apparizione si avrà durante una domenica piovosa nella sala da pranzo, descritta dalla
governante come “in that cold clean temple of mahogany and brass, the grown-up dining room”14
visualizzata nella mente come buia ed ombrosa a causa proprio del colore freddo del mogano e
dell’ottone. Un’altra apparizione si ha ancora durante una notte, sulla scalinata che collega due piani
della casa, quasi simultaneamente ad un altro evento particolarmente mozzafiato e tipicamente
spaventoso: “my candle, under a bold flourish, went out […]. Without it, the next instant, I knew
that there was a figure on the stair […]”15.
L’ambientazione che però suscita più inquietudine è sicuramente il bosco, nei pressi dell’abitazione,
che circonda il lago. Qui la governante scorge un secondo fantasma, quello della precedente
governante Miss Jessel. Secondo le parole della donna, durante un caldo pomeriggio, lei e flora si
trovavano al “sea of Azof” immerse in un bosco fatto da “old trees” e “thick shrubbery”16.
Il bosco è tradizionalmente un luogo magico. Spesso in ambientazioni di questo tipo accadono cose
surreali, basti pensare alla storia raccontata nell’opera “A Midsummer Night’s Dream” di
Shakespeare, ambientato in un bosco abitato da fate e folletti che utilizzano varie pozione magiche.
Ma la foresta è anche un luogo pericoloso che nasconde insidie che mettono in pericolo la vita
stessa degli eroi delle fiabe e in cui accadono cose spaventose, come per Cappuccetto Rosso, Hansel
e Gretel o Biancaneve che nei boschi finiranno per incontrare chi attenta alle loro vite. Anche in

11
"In una bella giornata, attraverso un paese la cui dolcezza estiva era intesa come un cordiale benvenuto"
H. James: The Turn of the Screw, Wordsworth Classic, 1993, cap.1, p.9
12
"Una stanza grande e impressionante, una delle migliori della casa, il letto grande quasi quanto lo percepivo, i
drappeggi pieni di figure, i lunghi specchi in cui, per la prima volta, potevo vedermi dalla testa ai piedi",
H. James: The Turn of the Screw, Wordsworth Classic, 1993, cap.1, p.10
13
“Una di una coppia: squadrata, incongrua, merlata. […] Fiancheggiavano le estremità opposte della casa […] non del
tutto in disuso né di un'altezza troppo pretenziosa, risalenti, nella loro antichità di pan di zenzero, a una rinascita
romantica che era ormai già un rispettabile passato " H. James: The Turn of the Screw, Wordsworth Classic, 1993,
cap.3, p.18
14
“in quell freddo e pulito tempio di mogano ed ottone, la sala da pranzo degli adulti”, H. James: The Turn of the Screw,
Wordsworth Classic, 1993, cap.4, p.23
15
“La mia candela, sotto un audace soffio di vento, si spense […]. Senza di essa, l'istante successivo, sapevo che c'era
una figura sulle scale [...] " H. James: The Turn of the Screw, Wordsworth Classic, 1993, cap.9, p.44
16
“mar d’Azof”, “vecchi alberi”, “fitti cespugli d’arbusti”, H. James: The Turn of the Screw, Wordsworth Classic, 1993,
cap.6, p.32
“The Turn of the Screw”, come da tradizione, il bosco si rivela essere il posto giusto dove
ambientare avvenimenti colmi di suspense. Nel ventesimo capitolo dell’opera infatti viene descritta
la scena della scomparsa della piccola Flora che sarà poi ritrovata dalla protagonista nei pressi dela
lago. E proprio nell’oscurità di questo luogo verrà messa definitivamente in luce la follia della
governante in quanto vede fantasmi e figure umane che nessun’altro riesce a percepire.
Il bosco è quindi “la casa” per antonomasia delle creature fantastiche, sia buone che cattive anche se
più frequentemente malvage. Anche in quest’opera la tradizione persiste poiché proprio come i
goblin, gli orchi o i folletti malvagi, il fantasma di Miss Jessel cerca di attirare a sé la bambina. La
similitudine tra i mostri citati e i fantasmi di Henry James è messa in luce dall’autore stesso che
scrive “I recognise again, that Peter Quint and Miss Jessel are not ‘ghosts’ at all, as we know the
ghost, but goblin, elves, imps, demons as loosely constructed as those of the old trials for witchcraft
[…] wooing their victims forth to see them dance under the moon”17. Creature come queste hanno
spesso come fine ultimo quello di mangiare i bambini e offrono a chi ascolta o legge la fiaba, spesso
bambini a loro volta, una morale esplicita, ossia di non fidarsi mai degli sconosciuti. Questa novella
invece è rivolta palesemente ad un pubblico adulto, al contrario delle storielle folkloristiche, poiché
lascia intendere al lettore che il fantasma di Peter Quint è alla ricerca di Miles per poter abusare di
lui come quando era ancora in vita.
Questi mostri, spesso con la capacità di cambiare aspetto a piacimento, possono essere sconfitti
attraverso una sorta di esorcismo volto a debellare la paura che devono incutere per sopravvivere
come personaggi malvagi. Come scrive Leslie C. Slape “one way to exorcise a changeling is to
make it admit its identity aloud, a dangerous challenge seen in several Scottish, Irish, and
Scandinavian folktales”18. Il modo in cui i fantasmi spariscono nel momento in cui la governante gli
rivolge la parola quindi è tipico di un folklore scozzese e irlandese che, come la storia insegna, ha
subito l’influenza di una tradizione scandinava.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, come Mrs. Grose, The gentleman in Harley Street, Miles e
Flora, anch’essi rispecchiano i principali soggetti presenti nelle fiabe.
Mrs. Grose è quella persona che affianca la protagonista, comunemente chiamata co-protagonista o
aiutante. Come Watson per Sherlock, la donna aiuta la governante a risolvere l’enigma che si cela
dietro la comparsa di questi due fantasmi. È la sola persona a cui la protagonista cede un po’ della
responsabilità che ha nei confronti dei bambini e della loro salute. È una persona che crede alle
parole della governante e che la segue anche nelle avventure più pericolose.
Al contrario, il gentleman nonché zio dei bambini rappresenta il principe azzurro della vicenda,
l’eroe che salva la protagonista. Con la sua aurea distante da uomo ricco e coraggioso, tanto da aver
preso in custodia i nipotini dopo la dipartita dei loro genitori, sarebbe dovuto essere colui che ripara
i danni subiti dalla governante e che poi ne favorisce la vita felice e contenta. Come scrive Steven
Swann Jones “the man from Harley Street is an embodiment of a character type well known in
folklore as the handsome; he appears frequently in ballads, legends, and fairy tales, such as the
infamous "Bluebeard."19. In “The Turn of the Screw” invece rappresenta un sogno proibito, ciò a
cui la governante aspira ma che non incontrerà mai nel corso del racconto. Non riuscirà neppure a
17
“Riconosco ancora una volta che Peter Quint e Miss Jessel non sono affatto "fantasmi", come noi conosciamo il
fantasma, ma goblin, elfi, folletti, demoni vagamente costruiti come quelli dei vecchi esperiementi di stregoneria [...]
che corteggiano le loro vittime per vederle ballare sotto la luna " H. James: The Turn of the Screw, Wordsworth Classic,
1993, Preface, p. XXXIV
18
“Un modo per esorcizzare un mutaforma è fargli ammettere la sua identità ad alta voce, una sfida pericolosa
incotrata in diversi racconti popolari scozzesi, irlandesi e scandinavi” L. C. Slape: The Storyteller's Trance in the Turn of
the Screw, Portland State University, reperibile da https://pdxscholar.library.pdx.edu/cgi/viewcontent.cgi?
article=1070&context=anthos , ultima consultazione 17 settembre 2020
spedirgli una lettera, e ciò sottolinea la distanza che c’è tra questa figura e quella della protagonista.
Questa distanza, per molti critici, è quella che ha poi determinato la pazzia della donna e che l’ha
spinta, in un’ottica scientifica, a vedere creature che nessun altro vede.
La governante infine è caratterizzata in maniera molto peculiare. Non è la classica eroina
protagonista a cui noi siamo stati abituati da bambini. Piuttosto è una persona fragile, che subisce il
peso delle vicende che la circondano, non è in grado di adempiere ai suoi compiti e finisce lei stessa
per spaventare i bambini piuttosto che proteggerli, come accade nel bosco quando interroga Flora
cercando risposte sulla natura del fantasma di Miss Jessel. È l’unica protagonista a non ritrovarsi,
alla fine della storia, con i bambini sani e salvi tra le sue braccia, ma con uno di questi morto
probabilmente ucciso da lei stessa, anche se raccontato come un avvenimento sovrannaturale.

Sono proprio le mille sfaccettature dei personaggi del racconto che rendono difficile, se non
impossibile, da decifrare la vera trama del racconto. Non è semplice stabilire se sia la governante
ad essere pazza oppure no. A sostegno della sua sanità mentale c’è una prova fondamentale, ossia il
fatto che lei non conoscesse i volti dei servitori in vita eppure è perfettamente in grado di
descriverli, consentendo a Mrs. Grose di identificarli. Ma è altrettanto vero che lei è l’unica a
vedere queste presenze. La bellezza di quest’opera è insita quindi nel cliffhanger che lascia il lettore
attonito ad interrogarsi sull’esistenza dei fantasmi.

19
“L'uomo di Harley Street è l'incarnazione di un tipo di personaggio ben noto nel folklore come il bello; appare spesso
in ballate, leggende e fiabe, come la famigerata "Barbablù", S. Swann Jones: Folklore in James's Fiction: Turning the
Screw, Western States Folklore Society, Western Folklore, Vol. 60, No. 1, 2001

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