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Perché lo Sharenting è pericoloso: l’81% dei bambini

è online prima dei due anni


di Chiara Bidoli (Tratto dal Corriere della Sera, 15 aprile 2023)

Ogni anno i genitori europei condividono online una media di 300 fotografie dei propri bambini,
un’abitudine che è sempre più diffusa e che ha rischi a medio e lungo termine. Lo dimostra un nuovo
studio: intervista all’autore, il pediatra Pietro Ferrara

Lo «sharenting», ovvero l’abitudine di condividere online immagini o informazioni sui minori, è una
pratica sempre più diffusa. Un nuovo studio, firmato dalla Società Italiana di Pediatria (SIP) ha mostrato
che questo trend, apparentemente innocuo, nasconde dei pericoli di cui gli stessi genitori sono spesso
inconsapevoli e che riguardano gli ambiti della tutela dell’immagine del minore, della riservatezza dei
suoi dati sensibili, della sicurezza digitale.

Lo studio
Recenti lavori, ripresi nello studio, hanno riportato che l’81% dei bambini che vive nei Paesi occidentali
è online prima dei 2 anni (negli Usa il 92%), che il 33% è sul web entro poche settimane dalla nascita e
che il 15% in Europa (il 34% negli Usa) è su siti e social ancora prima di nascere, attraverso la
pubblicazione delle ecografie. È un dato di fatto a livello mondiale: lo “sharenting” sta aumentando in
maniera esponenziale, anche perché le nuove generazioni di genitori sono sempre più digitali. C’è chi
pubblica immagini dei figli perché guarda pericolosamente i like in un’ottica di approvazione sociale, o
chi usa i bambini come fonte di guadagno. In tutti i casi non c’è rispetto del minorenne che non ha la
possibilità di dare un’approvazione consapevole all’utilizzo della propria immagine. Inoltre, tutto ciò
che viene pubblicato online, anche se cancellato, può rimanere in Rete, generare imbarazzo o disagi nel
tempo, ma può anche arrivare nelle mani sbagliate.

Dietro uno schermo


«Fermo che ti faccio una foto», «Puoi ripetere che ti faccio un video?». Questo semplice gesto può
diventare una routine fastidiosa e educativamente pericolosa per i bambini. «Il bambino ha fiducia nei
genitori. Se vede che tutti i giorni, di continuo, i genitori sentono la necessità di creare contenuti digitali
e condividerli online, pensa che sia la normalità ed è altissimo il rischio che passi un messaggio sbagliato
sull’over utilizzo dei dispositivi tecnologici.
Attività.
1. Indicate in base all’articolo l’ordine di apparizione delle seguenti affermazioni.

a.La condivisione ripetuta di contenuto può creare un senso di normalità.


b.Il digitale appartiene al mondo dei genitori di oggi.
c.L’eliminazione di un contenuto digitale non fa sì che questo sparisca.
d.Lo sharenting significa condividere informazione e immagini online sui bambini.
e.Alcuni genitori condividono spesso immagini del processo di gravidanza.
f.Per quanto riguarda la volontà dei minorenni, i loro diritti non vengono rispettati.
g.Molte volte i genitori si rendono conto del pericolo dello sharenting.
h.I gesti della quotidianità digitali possono essere un insegnamento sbagliato.
i.C’è chi cerca di avere più soldi e chi invece pensa all’accettazione della società.

2. Tenta di riassumere il testo in non più di 5 righe.


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